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Lo è stata per la partecipazione, oltre ogni nostra ottimistica previsione per un’iniziativa del genere, nata dal basso, senza sponsor o patrocini, pubblicizzata soltanto attraverso i manifesti affissi ai muri, i volantinaggi e un breve comunicato inviato alla stampa locale.\r\nLo è stata per i contenuti portati in strada, che hanno tentato di raccontare soggettività queer differenti da quelle che ci vengono solitamente propinate: precarie, ricattabili, ma pronte a lottare.\r\nLo è stata per la determinazione e il coraggio di una piazza che ha saputo autogestirsi dall’inizio alla fine, dalla partenza del corteo fino all’after party notturno, cacciando gli sbirri e i molestatori dalla parata, e continuando a sfilare per le vie del centro, anche a manifestazione ufficiale finita, sfidando le prescrizioni della questura.\r\nRiportiamo uno stralcio dal manifesto di lancio della giornata: “Vogliamo uscire dalle norme, dalle etichette e dallo stigma eterosessuale e patriarcale, a partire da quegli stessi contesti LGBTQIA+ in cui troviamo riprodotte altre norme a cui adattarsi, altri stigmi dettati dal giudizio sul corpo, il modo di vestire, le scelte di vita intraprese, etc.\r\nVogliamo che la nostra comunità sia la fonte da cui traiamo la forza per affermarci, accettarci e amarci, e non, invece, un palcoscenico \"imposto\" dove subiamo la violenza del giudizio altrui.\r\nGli spazi di incontro e aggregazione per le persone queer a Trieste sono pochi e concentrati nei soli luoghi di consumo.\r\nSentiamo, quindi, il bisogno di creare uno spazio attraversabile da chiunque, dove creare assieme modi di stare diversi: liberə dall'oppressione, liberə di vivere la nostra identità di genere e sessuale, o di rinunciarvi. Rifiutiamo l'eteronormatività perché è la base delle relazioni gerarchiche e di oppressione. Per tutto questo, non possiamo intraprendere questo percorso senza definirci anticapitalistə, antifascistə, antirazzistə, antiabilistə, anticolonialistə.”\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Giovanni, uno de* compagn* che hanno partecipato al percorso di costruzione di Smarza Pride.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/2022-09-20-giov-smarza-pride-ts.mp3\"][/audio]","20 Settembre 2022","2022-09-20 15:39:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/smarza-3-e1663681139190-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"135\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/smarza-3-e1663681139190-300x135.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/smarza-3-e1663681139190-300x135.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/smarza-3-e1663681139190-1024x461.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/smarza-3-e1663681139190-768x346.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/smarza-3-e1663681139190-100x44.jpeg 100w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/smarza-3-e1663681139190.jpeg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Trieste. 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Uno spazio liberato, sorella solidale dei tanti spazi autogestiti che animano questa città e che recentemente hanno attraversato momenti di difficoltà. Una spazio di socialità che vuole promuovere pratiche di lotta ecologista collettiva, per praticare conflitto, per ospitare formazioni, per praticare agricoltura sostenibile e promuovere la mobilità alternativa, uno spazio per riflettere e per agire intersecando l’attivismo ecologista alle lotte transfemministe e anticapitaliste di Roma e del mondo, insieme con i movimenti studenteschi e operai in lotta per ripensare radicalmente istruzione e lavoro.\r\n\r\n\r\nNasce in un edificio pubblico, condannato dalla Regione Lazio alla vendita a beneficio del profitto privato, e così lo libera dalla gogna di un'asta, lo tutela con la massima cura dello spazio e del contesto in cui si inserisce. Berta Caceres nasce in un parco, La Caffarella, che una lunga storia di lotte sociali ha difeso dall’avidità della speculazione edilizia. Ci collochiamo a seguito di quelle lotte e le proseguiamo tutelando la natura come bene comune all’interno di questa città.\r\n\r\n\r\nA pochi metri da qui vi è l'edificio che rappresenta la profonda distanza tra l'ecologia e i palazzi: il Ministero della Transizione Ecologica, governato da un ministro sprezzante nei confronti dell'ambientalismo e strenuo difensore della élite economica del paese.\r\n\r\n\r\nLa gravità della crisi ecologica che stiamo attraversando è sotto gli occhi di chiunque, eppure le istituzioni sono sorde, piegate agli interessi delle élite e incapaci di attuare alcun cambiamento radicale nel modo di produrre energia e consumare, che oggi ha impatti devastanti sul pianeta, non ultime, le guerre imperialiste per l'accaparramento di risorse.\r\n\r\n\r\nCi schieriamo contro questa e tutte le guerre, condotte dal capitale contro i popoli e la terra. La guerra in Ucraina rinsalda la continuità di interessi globali attorno all'energia fossile e mette a rischio le nostre necessità di cambiare il sistema di cose vigente a livello energetico e sistemico.\r\nQuesta laboratoria nasce a pochi giorni dall'8 marzo, giorno di sciopero transfemminista, e si pone in sostegno e condivisione della ribellione contro il sistema cispatriarcale che opprime.\r\n\r\n\r\nL’ideologia che giustifica e sottende l’esercizio dell’oppressione in base alla razza, alla classe, al genere, alla sessualità, all’abilità, all'età e alla specie è la stessa che vuole il dominio sulla natura. Ed è un’ideologia coloniale a cui vogliamo opporci.\r\n\r\n\r\nDedichiamo questo spazio a Berta Caceres, donna, indigena, femminista, ecologista, uccisa da sicari del capitale estrattivista e coloniale giusto sei anni fa. Con rispetto e ammirazione, lottiamo oggi perché Berta vive anche qui, con noi, anche ora!\r\n\r\n\r\nQui l'intervista a Giulia, compagna della Rete Ecosistemica Roma, a poche ore dall'occupazione:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/Roma-laboratoria-ecologia-2022_03_06_2022.03.06-13.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nFB https://www.facebook.com/ReteEcoSistemica\r\nINSTA https://www.instagram.com/p/CawOkgFD6v_/?utm_medium=share_sheet","6 Marzo 2022","2022-03-06 16:31:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/berta-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"269\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/berta-300x269.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/berta-300x269.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/berta-1024x919.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/berta-768x690.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/berta.jpeg 1440w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Nasce oggi a Roma un nuovo spazio liberato: Laboratoria Autogestita Ecologista Berta Cáceres",1646584265,[165,166,66,167,68],"http://radioblackout.org/tag/ecologia/","http://radioblackout.org/tag/lotte-ambientali/","http://radioblackout.org/tag/roma/",[169,170,71,171,38],"ecologia","lotte ambientali","Roma",{"post_content":173,"tags":177},{"matched_tokens":174,"snippet":175,"value":176},[38],"dall'8 marzo, giorno di sciopero \u003Cmark>transfemminista\u003C/mark>, e si pone in sostegno","E' TEMPO DI LOTTA ECOLOGISTA\r\n\r\n\r\n\r\nNasce oggi “BERTA CACERES” una Laboratoria Ecologista Autogestita, un nuovo fronte di lotta antifascista contro la violenza dell’eterocispatriarcato e del capitalismo. 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Le strade della città si sono riempite dei corpi delle soggettività non conformi e non eteronormate, che con forza e leggerezza hanno messo in piazza la propria \"mostruosa favolosità\", contro la marginalizzazione sociale, la violenza dell'istituzione familiare, la medicalizzazione e la patologizzazione dei corpi trans e intersex, le frontiere tra gli Stati e i confini tra i generi, il pinkwashing istituzionale della sindaca a 5 stelle. Un approccio intersezionale e intransigente, capace di scavalcare le barriere morali, sociali ed economiche che segnano la nostra quotidianità.\r\nNe abbiamo parlato con Libero, uno dei compagni del Free(k) Pride\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/07/2019-07-16-freek-pride.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","16 Luglio 2019","2019-07-16 17:45:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/07/66909110_432132967374467_4413126304489013248_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/07/66909110_432132967374467_4413126304489013248_n-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/07/66909110_432132967374467_4413126304489013248_n-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/07/66909110_432132967374467_4413126304489013248_n-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/07/66909110_432132967374467_4413126304489013248_n.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Torino. Free(k) Pride!",1563298827,[212,213,214,68],"http://radioblackout.org/tag/freek-pride/","http://radioblackout.org/tag/mostri/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[24,216,21,38],"mostri",{"tags":218},[219,221,223,225],{"matched_tokens":220,"snippet":24},[],{"matched_tokens":222,"snippet":216},[],{"matched_tokens":224,"snippet":21},[],{"matched_tokens":226,"snippet":86},[38],[228],{"field":39,"indices":229,"matched_tokens":230,"snippets":232},[90],[231],[38],[86],{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":103,"num_tokens_dropped":51,"score":234,"tokens_matched":103,"typo_prefix_score":51},"578730123365711977",{"document":236,"highlight":260,"highlights":280,"text_match":290,"text_match_info":291},{"cat_link":237,"category":238,"comment_count":51,"id":239,"is_sticky":51,"permalink":240,"post_author":54,"post_content":241,"post_date":242,"post_excerpt":57,"post_id":239,"post_modified":243,"post_thumbnail":244,"post_thumbnail_html":245,"post_title":246,"post_type":62,"sort_by_date":247,"tag_links":248,"tags":254},[48],[50],"57844","http://radioblackout.org/2020/03/ne-dio-ne-stato-ne-patriarcato-una-settimana-di-info-e-lotta-transfemminista/","É cominciata ieri con un presidio alla farmacia D’Algostino e De Michelis, che rifiuta di vendere la pillola del giorno dopo, la settimana di informazione e lotta transfemminista promossa dal collettivo anarcofemminista Wild C.A.T.\r\nLa farmacia, nota da anni in città per la fervente devozione mariana dei suoi proprietari era guardata a vista da due blindati dei carabinieri, da alcune auto dei vigili e dall’immancabile stuolo di polizia politica.\r\nNonostante la folla di angeli custodi, la farmacia, ha tenuto aperta solo la porta di ingresso, lasciando serrata la vetrina.\r\nUno striscione con la scritta “né stato né dio sul mio corpo decido io!”\r\nSono state offerte ai passanti ottime caramelle del giorno dopo, mentre diverse persone si fermavano per informarsi, mentre altre ben conoscevano le attitudini integraliste del proprietario.\r\nNe abbiamo parlato con Martina di Wild C.A.T., che oltre alla cronaca della giornata ha presentato gli altri appuntamenti della settimana.\r\nMercoledì 4 marzo\r\nore 16,30\r\npresidio in via Lugaro 15 alla sede di Stampa e Repubblica\r\nTi amo da (farti) morire\r\nUccise due volte. La narrazione che nega e cancella le vite delle donne\r\n\r\nSabato 7 marzo\r\nore15,30\r\nin via Montebello – area pedonale – sotto la Mole\r\npresidio “Ruoli in gioco. Rappresentazione De-Genere”\r\n\r\nDomenica 8 marzo\r\ngiornata di lotta in giro per la città\r\n\r\nAscolta la diretta con Martina:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/2020-03-03-martina-wild-8marzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito il volantino distribuito al presidio davanti alla farmacia integralista:\r\n\r\n“Preti ed obiettori tremate!\r\nLe streghe son tornate\r\n\r\nNon tutti lo sanno, ma a Torino ci sono farmacie che rifiutano di vendere la pillola del giorno dopo, che negano alle donne la libertà di decidere sulla propria vita.\r\nLa farmacia Algostino e De Micheli di piazza Vittorio Veneto 10 è una di queste.\r\nI farmacisti obiettori sono una minoranza, mentre i medici obiettori sono il 70%. In alcune zone del sud Italia in molti ospedali tutti i medici sono obiettori.\r\n\r\nSino al 22 maggio del 1978 abortire era un reato. Per il codice penale causare l'aborto di una donna consenziente era punito con la reclusione da due a cinque anni, comminati sia all'esecutore dell'aborto, sia alla donna stessa (art. 546); procurarsi l'aborto era invece punito con la reclusione da uno a quattro anni (art. 547); istigare all'aborto, o fornire i mezzi per procedere ad esso era punito con la reclusione da sei mesi a due anni (art. 548).\r\nSe una donna non voleva figli rischiava in caso di aborto la galera e con lei la rischiava chi la aiutava.\r\nLe donne povere utilizzavano ferri da calza o decotti al prezzemolo, o pagavano le \"mammane\", rischiando la salute e spesso la vita.\r\nChi aveva soldi pagava un medico o andava all'estero.\r\n\r\nQualcuno crede che la legge 194 che stabilisce le regole per l'IGV, l'interruzione volontaria di gravidanza, sia stata una grande conquista delle donne del nostro paese.\r\nNoi sappiamo invece che le leggi sono il precipitato normativo dei rapporti di forza all'interno di una società. La spinta del movimento femminista degli anni Settanta obbligò una coalizione di governo composta da laici e cattolici, in cui i cattolici erano la maggioranza, a depenalizzare l'aborto.\r\nLa rivolta delle donne, la disobbedienza esplicita di alcune di loro, la profonda trasformazione culturale in atto, spinsero alla promulgazione della 194. Fu, inevitabilmente, un compromesso. Per accedere all'IVG le donne sono obbligate a giustificare la propria scelta, a sottoporsi all'esame di psicologi e medici, a sottostare alle decisioni di genitori o giudici se minorenni. In compenso i medici possono dichiararsi obiettori e rifiutare di praticare le IVG.\r\nDa qualche anno \"volontari\" dei movimenti cattolici che negano la libertà di scelta alle donne, si sono infiltrati nei consultori e nei reparti ospedalieri, rendendo ancora più difficile accedere ad un servizio che in teoria dovrebbe essere garantito a tutte, come ogni altra forma di assistenza medica.\r\n\r\nLa legge 194, lungi dal garantire la libertà di scelta, la imbriglia e la mette sotto controllo. Dopo le ripetute sconfitte di referendum e iniziative legislative, la strategia di chi vorrebbe la restaurazione patriarcale, fa leva proprio sulle ambiguità di questa legge per rendere sempre più difficile l’aborto. In prima fila ci sono le organizzazioni cattoliche, che animano e sostengono i movimenti che arrivano a definirsi “pro vita”, e mirano a restaurare la gabbia familiare come nucleo etico di un’organizzazione sociale basata sulla gerarchia tra i sessi.\r\nNon solo. In questi anni le politiche dei governi che si sono succeduti hanno privilegiato il sostegno alla famiglia, a discapito degli individui, in un’ottica nazionalista, razzista, escludente. Dio, patria e famiglia è la cornice di politiche escludenti, che chiudono le frontiere, negano la solidarietà e promuovono l’incremento demografico in un pianeta sovraffollato.\r\nLa libertà delle donne passa dalla sottrazione al controllo dello Stato della scelta in materia di maternità. Non ci serve una legge, ma la possibilità di accedere liberamente e gratuitamente ad un servizio a tutela della nostra salute. E su questa non ammettiamo obiezioni.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem”","3 Marzo 2020","2020-03-03 21:41:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/IMG_20200302_165102-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/IMG_20200302_165102-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/IMG_20200302_165102-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/IMG_20200302_165102-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/IMG_20200302_165102-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/IMG_20200302_165102-1536x1152.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/IMG_20200302_165102-2048x1536.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Né dio, né stato, né patriarcato. 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La narrazione che nega e cancella le vite delle donne\r\n\r\nSabato 7 marzo\r\nore15,30\r\nin via Montebello – area pedonale – sotto la Mole\r\npresidio “Ruoli in gioco. Rappresentazione De-Genere”\r\n\r\nDomenica 8 marzo\r\ngiornata di lotta in giro per la città\r\n\r\nAscolta la diretta con Martina:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/2020-03-03-martina-wild-8marzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito il volantino distribuito al presidio davanti alla farmacia integralista:\r\n\r\n“Preti ed obiettori tremate!\r\nLe streghe son tornate\r\n\r\nNon tutti lo sanno, ma a Torino ci sono farmacie che rifiutano di vendere la pillola del giorno dopo, che negano alle donne la libertà di decidere sulla propria vita.\r\nLa farmacia Algostino e De Micheli di piazza Vittorio Veneto 10 è una di queste.\r\nI farmacisti obiettori sono una minoranza, mentre i medici obiettori sono il 70%. In alcune zone del sud Italia in molti ospedali tutti i medici sono obiettori.\r\n\r\nSino al 22 maggio del 1978 abortire era un reato. 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La spinta del movimento femminista degli anni Settanta obbligò una coalizione di governo composta da laici e cattolici, in cui i cattolici erano la maggioranza, a depenalizzare l'aborto.\r\nLa rivolta delle donne, la disobbedienza esplicita di alcune di loro, la profonda trasformazione culturale in atto, spinsero alla promulgazione della 194. Fu, inevitabilmente, un compromesso. Per accedere all'IVG le donne sono obbligate a giustificare la propria scelta, a sottoporsi all'esame di psicologi e medici, a sottostare alle decisioni di genitori o giudici se minorenni. 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Rappresentazione De-Genere\" e l'immancabile dj set della Malormone Crew che ha accompagnato l* presenti dall'inizio alla fine.\r\n\r\nA partire dal primo pomeriggio si è parlato di sciopero dalla norma etero-cis-patriarcale, di rifiuto del binarismo e dei ruoli di genere imposti, di libertà di aborto dall'Italia alla Polonia, dei venti di guerra che attraversano l'Europa e dell'urgenza dell'opposizione - oggi come ieri - ad ogni imperialismo, nazionalismo, machismo, di patologizzazione delle persone trans e negazione sistematica delle persone non binarie, di lavoro femminilizzato e sfruttato, delle rigide sbarre della gabbia familiare entro cui si vorrebbe riaffermare un ordine gerarchico ed escludente.\r\n\r\n“Siamo identità erranti, transitanti, indecorose, mostruose, che non si lasciano incasellare nella logica binaria. Esistiamo. Non riusciranno a piegarci o cancellarci. Scendiamo in strada con rabbia e determinazione, ma anche gioia, perché se non possiamo ballare non può essere la nostra rivoluzione, convint* che la lotta che portiamo nelle piazze è la lotta che ci accomuna tutt*.\r\n\r\nAssestiamo il colpo e facciamo strike all'etero-cis-patriarcato, abbattiamo frontiere, preti, fascisti, sbirri, padroni e governanti!”\r\nNe abbiamo parlato con Sbrock della rete Free(k) Pride\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/2022-03-08-sbrock-gender-strike.mp3\"][/audio]","8 Marzo 2022","2022-03-08 20:30:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/gender-05-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/gender-05-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/gender-05-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/gender-05-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/gender-05-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/gender-05.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Gender Strike! 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Un modo per aggirare i diritti TV, dato che Tennis Australia non aveva la licenza completa per tutte le partite.\r\nCaos diritti TV nel calcioOggi seguire il calcio è difficile e costoso: partite spezzettate su mille piattaforme, biglietti allo stadio carissimi. I tifosi subiscono, senza voce in capitolo. Aumentano inoltre le operazioni contro lo streaming illegale. I club vendono i diritti alle emittenti senza pensare ai tifosi. I campionati più seguiti si prendono la fetta grossa, agli altri sport restano pochi spiccioli.\r\nSerie A Femminile: Poule ScudettoDal primo marzo parte la seconda fase del campionato: le prime cinque squadre si giocano il titolo, le ultime si battono per la salvezza, in vista di una riforma che allargherà la Serie A a 12 squadre.\r\nNovità dal mondo del calcio femminile\r\n\r\n\r\n \tTems, cantante nigeriana, è diventata proprietaria di un club MLS.\r\n \tIn Olanda nasce Hera United, primo club professionistico senza squadra maschile. Un tentativo concreto di cambiare un sistema ancora dominato da logiche maschili.\r\n \tRubiales condannato a stare lontano da Hermoso e a pagare una multa ridicola, nonostante la gravità del gesto avvenuto in mondovisione.\r\n \tIl Brighton sta progettando il primo stadio dedicato solo alla squadra femminile: apertura prevista entro il 2027-28.\r\n\r\n\r\n \t\r\nPer la prima volta, la Panini ha pubblicato un album di figurine dedicato solo al calcio femminile. È stato subito un successo, ma non sono mancati i soliti commenti sessisti.\r\n\r\n\r\nVerso l'8 marzo\r\nMARZO - SCIOPERO TRANSFEMMINISTA\r\nLo sport popolare costruisce protagonismo e abbatte la competizione performativa!\r\n\r\nSiamo un insieme di persone che attraversano il mondo dello sport popolare torinese e che sentono il bisogno di ritrovarsi per riflettere e discutere di come lo sport intersechi le questioni di genere. \r\n\r\nSe abbiamo sentito l' esigenza di ritrovarci al di fuori delle nostre realtà sportive di riferimento è perché il modo in cui la tematica viene trattata in quelle sedi non ci basta. Abbiamo sete di altro e bisogno di fare rete!\r\n\r\nPer questo, l' 8 marzo scendiamo in piazza assieme all’Aurora Vanchiglia Transfemminista, una squadra di calcio popolare di quartiere, con le gambe nei campi e nelle strade di Torino e con la testa e il cuore nelle lotte intersezionali e internazionali.\r\n\r\nPer anni, l'AVT ha lavorato per costruire uno spazio sicuro e ampio, che proponga un calcio transfemminista, non femminile! \r\n\r\nL'AVT porta in campo corpi trans, non binari e cis che, giocando assieme, fanno socialità e movimento sociale, costruendo uno spazio di cura in cui si pratica un calcio diverso da quello proposto dai più.\r\n\r\nQuesta è l'idea di sport popolare che ci fa da orizzonte di riferimento, perchè, fintanto che continueremo a pensare lo sport popolare come semplice sport a basso costo, continueremo a perdere dei pezzi importanti per la strada, costruendo un'idea di accessibilità che parla solo delle questioni di classe. \r\n\r\nL'internazionalità delle lotte non può rimanere solo uno slogan, perché i pezzi che perdiamo per strada sono persone. Persone che spariscono dagli spazi che hanno fatto loro violenza e persone i cui corpi non si incastrano con i requisiti richiesti da quei luoghi che consideriamo liberati!\r\n\r\nIl nostro desiderio è di portare sui campi, sui ring e per le strade, la nostra gentile rivoluzione: giocare per il gusto di giocare, essere un luogo di sperimentazione sportiva e sociale, avere rispetto per le persone avversarie ed avere cura delle splendide unicità che ci compongono.\r\n\r\nLe nostre corpe, ancora oggi, non sono ritenute degne, adatte e capaci di praticare uno sport maschio, macho, violento e performativo. E meno male! Noi pratichiamo un altro sport, quello in cui conta più il percorso che l’arrivo, quello in cui si colpiscono menti, palloni e patriarcato, quello in cui chiunque trova casa dando quello che può, se può.\r\n\r\nAnche noi esistiamo e facciamo sport, uno sport necessariamente diverso da quello mainstream, che deve e può essere di tutt3, anche nostro! È di chi fa due porte con le felpe in cortile, è di chi sente i sussulti allo stomaco guardando le moviole, è di chi lo usa per fare attività fisica e relazioni sociali, è di chi si diverte a praticarlo, è di chi crede in una squadra come in una persona amica.\r\n\r\nQuesto 8 marzo, scendiamo in piazza anche come soggetti non conformi e sportivi, per rivendicare le nostre fortune e le nostre fatiche, in questo mondo sportivo binario, patriarcale, razzista e capitalista.\r\n\r\nQuesto 8 marzo, ricordiamo quanta strada c’è ancora da fare perché lo sport popolare sia davvero un contenitore equo e libero da convinzioni e pratiche sociali oppressive, che costituiscono ostacoli all'accessibilità.\r\n\r\nChe viva lo sport popolare, gli spazi per praticarlo, e le persone che lo rendono possibile!\r\n\r\nBuon 8 marzo di lotta!","27 Aprile 2025","2025-04-27 22:25:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/podcast_PODCAST-APP-COVER-copia-200x110.png","SPOT - AURORA VANCHIGLIA TRANSFEMMINISTA: 8 MARZO SCIOPERO TRANSFEMMINISTA","podcast",1745792704,[],[],{"post_content":407,"post_title":412},{"matched_tokens":408,"snippet":410,"value":411},[409],"TRANSFEMMINISTA","Verso l'8 marzo\r\nMARZO - SCIOPERO \u003Cmark>TRANSFEMMINISTA\u003C/mark>\r\nLo sport popolare costruisce protagonismo","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/puntata-5-marzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAustralian Open e Avatar AIDurante gli Australian Open, alcuni match sono stati trasmessi gratis su YouTube usando avatar animati creati con l'intelligenza artificiale, stile Wii Tennis. Un modo per aggirare i diritti TV, dato che Tennis Australia non aveva la licenza completa per tutte le partite.\r\nCaos diritti TV nel calcioOggi seguire il calcio è difficile e costoso: partite spezzettate su mille piattaforme, biglietti allo stadio carissimi. I tifosi subiscono, senza voce in capitolo. Aumentano inoltre le operazioni contro lo streaming illegale. I club vendono i diritti alle emittenti senza pensare ai tifosi. I campionati più seguiti si prendono la fetta grossa, agli altri sport restano pochi spiccioli.\r\nSerie A Femminile: Poule ScudettoDal primo marzo parte la seconda fase del campionato: le prime cinque squadre si giocano il titolo, le ultime si battono per la salvezza, in vista di una riforma che allargherà la Serie A a 12 squadre.\r\nNovità dal mondo del calcio femminile\r\n\r\n\r\n \tTems, cantante nigeriana, è diventata proprietaria di un club MLS.\r\n \tIn Olanda nasce Hera United, primo club professionistico senza squadra maschile. Un tentativo concreto di cambiare un sistema ancora dominato da logiche maschili.\r\n \tRubiales condannato a stare lontano da Hermoso e a pagare una multa ridicola, nonostante la gravità del gesto avvenuto in mondovisione.\r\n \tIl Brighton sta progettando il primo stadio dedicato solo alla squadra femminile: apertura prevista entro il 2027-28.\r\n\r\n\r\n \t\r\nPer la prima volta, la Panini ha pubblicato un album di figurine dedicato solo al calcio femminile. È stato subito un successo, ma non sono mancati i soliti commenti sessisti.\r\n\r\n\r\nVerso l'8 marzo\r\nMARZO - SCIOPERO \u003Cmark>TRANSFEMMINISTA\u003C/mark>\r\nLo sport popolare costruisce protagonismo e abbatte la competizione performativa!\r\n\r\nSiamo un insieme di persone che attraversano il mondo dello sport popolare torinese e che sentono il bisogno di ritrovarsi per riflettere e discutere di come lo sport intersechi le questioni di genere. \r\n\r\nSe abbiamo sentito l' esigenza di ritrovarci al di fuori delle nostre realtà sportive di riferimento è perché il modo in cui la tematica viene trattata in quelle sedi non ci basta. 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Abbiamo parlato anche della gestione condivisa del campo Fair Play Arena e della loro esperienza nell'organizzazione del torneo FLINTA di Milano.\r\n\r\nInfine, come sempre, news, chiacchiere e tanta buona(?) musica\r\n\r\n \r\n\r\nTimeline\r\n\r\n00.00 Intro\r\n\r\n15.00 Nascita del calcio femminile in Inghilterra\r\n\r\n46.40 Intervista St. Ambroeus FC\r\n\r\n1.19.20 Le atlete pioniere della maratona","2025-04-27 22:11:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/podcast-cover_spot-200x110.png","SPOT - AURORA VANCHIGLIA TRANSFEMMINISTA: Nascita del calcio femminile in europa, in diretta con il ST. 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Professionismo sportivo femminile\r\nIl governo ha deciso di non rifinanziare il fondo per il professionismo sportivo femminile, rischiando di ampliare il divario con lo sport maschile e ostacolando la sostenibilità del calcio femminile in Italia.\r\n\r\n?️ Supercoppa Femminile\r\nLa Supercoppa Femminile del 6 gennaio ha registrato quasi mezzo milione di telespettatori, con un incremento rispetto all’anno precedente, grazie anche a una miglior produzione televisiva.\r\n\r\n?️ AC Renate\r\nL’AC Renate ha invitato gli uomini a riflettere sul contrasto alla violenza contro le donne in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ma nel frattempo alcuni calciatori condannati per stupro hanno giocato nella giornata del 25 novembre, sottolineando l’inutilità delle iniziative simboliche della serie Pro.\r\n\r\n?️ L'accesso delle donne negli stadi in Iran\r\n45.000 donne hanno assistito a una partita di calcio maschile in Iran. 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Antimilitaristi allo Space Festival\r\nLo space Festival è un grande kermesse pubblicitaria messa in campo per gettare fumo su quanto avviene nella nostra città, sulla riconversione al settore bellico dopo il tramonto dell’automotive. Film di fantascienza, incontri con gli astronauti, visite al planetario per nascondere un core business che ha nella progettazione e costruzione bellica il proprio core business.\r\nUna buona ragione per contestarli.\r\n\r\nIl ritorno del corporativismo fascista\r\nIn sordina, tra il giubilo dei fascisti, è stata approvata la legge che ci riporta al corporativismo fascista, alla fabbrica come grande famiglia, in cui ciascuno, stando al “proprio posto”, contribuisce al bene dell’impresa, che, neanche a dirlo, corrisponde con il bene di tutt.\r\n\r\nTransfemminismo e anarchia\r\nVi abbiamo anticipato alcuni dei temi di cui si sarebbe parlato in occasione della presentazione del terzo dei Quaderni di Anarres.\r\nIn questo agile opuscoletto abbiamo raccolto due contributi su transfemminismo ed anarchia.\r\nQuesti testi, pur frutto del confronto e della riflessione interna di due gruppi diversi, la Federazione Anarchica Torinese e il Gruppo anarchico Germinal di Trieste, affrontano alcune questioni cruciali nei percorsi di soggettivazione e lotta delle soggettività poste ai margini della narrazione dominante e, insieme, si interrogano sulla possibilità che la decostruzione del genere approdi all’individuo e nel contempo si dia un nuovo universale. 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La sinistra in ginocchio. Il ritorno del corporativismo fascista. Transfemminismo e anarchia…",1749514433,[],[],{"post_content":497},{"matched_tokens":498,"snippet":499,"value":500},[38],"un dibattito costruttivo. Anarchico e \u003Cmark>transfemminista\u003C/mark>.\r\nNe abbiamo parlato con Sara","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/2025-05-16-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLa sinistra in ginocchio\r\nBergoglio, in arte Francesco, il papa che ha sedotto la sinistra in cerca di autore. Una sinistra autoritaria allo sbando che non trova altra sponda che quella delle religioni, il cui controllo sui corpi e sulle menti sta aumentando a livello planetario.\r\nTutti in ginocchio. Baciano la mano all’abile gesuita di Buenos Aires, si genuflettono di fronte ai peggiori reazionari islamici, nella speranza, vana, di agganciare le “masse”, di recuperare un ruolo storico affogato nella melma delle purghe staliniane.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti.\r\n\r\n24 maggio. Antimilitaristi allo Space Festival\r\nLo space Festival è un grande kermesse pubblicitaria messa in campo per gettare fumo su quanto avviene nella nostra città, sulla riconversione al settore bellico dopo il tramonto dell’automotive. Film di fantascienza, incontri con gli astronauti, visite al planetario per nascondere un core business che ha nella progettazione e costruzione bellica il proprio core business.\r\nUna buona ragione per contestarli.\r\n\r\nIl ritorno del corporativismo fascista\r\nIn sordina, tra il giubilo dei fascisti, è stata approvata la legge che ci riporta al corporativismo fascista, alla fabbrica come grande famiglia, in cui ciascuno, stando al “proprio posto”, contribuisce al bene dell’impresa, che, neanche a dirlo, corrisponde con il bene di tutt.\r\n\r\nTransfemminismo e anarchia\r\nVi abbiamo anticipato alcuni dei temi di cui si sarebbe parlato in occasione della presentazione del terzo dei Quaderni di Anarres.\r\nIn questo agile opuscoletto abbiamo raccolto due contributi su transfemminismo ed anarchia.\r\nQuesti testi, pur frutto del confronto e della riflessione interna di due gruppi diversi, la Federazione Anarchica Torinese e il Gruppo anarchico Germinal di Trieste, affrontano alcune questioni cruciali nei percorsi di soggettivazione e lotta delle soggettività poste ai margini della narrazione dominante e, insieme, si interrogano sulla possibilità che la decostruzione del genere approdi all’individuo e nel contempo si dia un nuovo universale. Un universale plurale che aggiri le mille trappole identitarie nelle quali troppo spesso cadono i movimenti.\r\nIl linguaggio e l’approccio metodologico sono molto diversi e, quindi, lungi dall’essere ridondanti i due testi sono a nostro avviso complementari. É nostro auspicio che possa scaturirne un dibattito costruttivo. Anarchico e \u003Cmark>transfemminista\u003C/mark>.\r\nNe abbiamo parlato con Sara del Germinal di Trieste.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì sino all’11 giugno… poi si riapre a settembre\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[502],{"field":148,"matched_tokens":503,"snippet":499,"value":500},[38],{"best_field_score":292,"best_field_weight":505,"fields_matched":103,"num_tokens_dropped":51,"score":506,"tokens_matched":103,"typo_prefix_score":51},14,"578730123365187697",{"document":508,"highlight":524,"highlights":529,"text_match":290,"text_match_info":532},{"comment_count":51,"id":509,"is_sticky":51,"permalink":510,"podcastfilter":511,"post_author":513,"post_content":514,"post_date":515,"post_excerpt":57,"post_id":509,"post_modified":516,"post_thumbnail":517,"post_title":518,"post_type":402,"sort_by_date":519,"tag_links":520,"tags":522},"98246","http://radioblackout.org/podcast/19-dont-dictate-punk-e-ribellione-in-inghilterra-pt-3/",[512],"Rolling in the deep","stefano.r"," \r\n\r\nIl nostro viaggio attraverso i meandri del punk inglese continua. Torniamo a parlare del rapporto tra musica e politica con uno sguardo sulle questioni di genere e sulla militanza transfemminista tra le band di fine anni '70. Un pò di gruppi non ancora sentiti in queste settimane e qualche voce nuova di un programma blackouttiano appena nato.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/punk_3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","30 Maggio 2025","2025-05-30 15:53:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Ep.19-200x110.png","19. Don't Dictate: Punk e ribellione in Inghilterra pt.3",1748620409,[521],"http://radioblackout.org/tag/rollinginthedeep/",[523],"rollinginthedeep",{"post_content":525},{"matched_tokens":526,"snippet":527,"value":528},[38],"di genere e sulla militanza \u003Cmark>transfemminista\u003C/mark> tra le band di fine"," \r\n\r\nIl nostro viaggio attraverso i meandri del punk inglese continua. 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