","Morti sul lavoro: c’è bisogno di un cambio di passo","post",1523190116,[48,49,50,51],"http://radioblackout.org/tag/cgil/","http://radioblackout.org/tag/fiom/","http://radioblackout.org/tag/morti-sul-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/treviglio/",[17,15,21,19],{"post_content":54,"tags":59},{"matched_tokens":55,"snippet":57,"value":58},[56],"Treviglio","Como della Fiom Cgil di \u003Cmark>Treviglio\u003C/mark>, in particolare a proposito delle","158 i morti sul lavoro dall'inizio del 2018: una strage lenta e continua che nelle ultime due settimane ha avuto un'impennata significativa. La domanda sorge spontanea: cosa fanno i sindacati in questo contesto? La risposta nelle città italiane teatro degli incidenti mortali è stata diversa ma, come ormai sempre più spesso avviene, rivolta al ribasso. Un'ora di sciopero, qualche minuto di silenzio, la promessa di dedicare ai morti la data del Primo Maggio. E laddove la reazione è stata significativa, come a Genova con lo sciopero di 24 ore e il blocco dei varchi di settimana scorsa, lo si deve solamente ai lavoratori che hanno imposto da subito il fermo totale delle attività del porto costringendo il sindacato a dare loro copertura. Ma nella maggior parte dei casi le ditte non chiudono e le attività produttive continuano, con la sola eccezione degli spazi circoscritti dove sono avvenuti gli incidenti che vengono sequestrati per le indagini di routine.\r\n\r\nÈ troppo poco. Non si può accettare che la vita di chi lavora valga giusto un minuto di raccoglimento e tanti saluti, fino al prossimo incidente. Le cause di tali tragedie sono note; al di là di ogni singolo episodio e oltre la consapevolezza della pericolosità ineliminabile insita in alcune mansioni, il filo rosso è la mancanza degli investimenti aziendali in sicurezza e manutenzione. Sono queste le voci nel bilancio che, assieme al costo della manodopera, subiscono i tagli più significativi nel tentativo di recuperare un po' di profitto in più.\r\n\r\nLe responsabilità sono chiare, le motivazioni pure; resta solo da far qualcosa, organizzarsi, scioperare. Insomma smettere di subire condizioni lavorative che a volte, ma comunque troppo spesso, portano alla morte. I sindacati dimostrano di continuo di fare perlopiù i propri interessi. Non resta altro dunque che lo sciopero generale organizzato dalla base che dia un segnale dirompente, un cambio di passo che possa portare a dire che queste morti non siano state vane.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Eliana Como della Fiom Cgil di \u003Cmark>Treviglio\u003C/mark>, in particolare a proposito delle due morti di Pasqua alla Ecb, perché è una ditta emblematica, in quanto predisposta a produrre morti, vista l'indifferenza verso la sicurezza e tutta proietta alla massimizzazione del profitto. Infatti la società fa parte di un piccolo gruppo da cui dipendono 50 lavoratori; oltre alla Ecb di \u003Cmark>Treviglio\u003C/mark> ( 32 dipendenti circa) il gruppo ha una partecipazione nella Sc Clean TECH International Srl in Romania e opera anche in località Sorgà (VR) con 13 dipendenti per la produzione di mangimi semplici.\r\n\r\nGuarda caso l’Assetto societario è cambiato dal luglio 2017, passando dalla famiglia Bergamini alla Società tedesca SARIA INTERNATIONAL con sede legale a Milano; il gruppo ha un volume di affari attorno ai 60 milioni di euro (a \u003Cmark>treviglio\u003C/mark> il ricavato si aggira sui 55 milioni). L’azienda nel corso degli ultimi 10 anni ha investito meno di 4 milioni di euro cioè ha effettuato un rinnovamento del solo 10 per cento di tutto il valore degli impianti di produzione e i costi di manutenzione dell’azienda incidono per circa l’1 per cento sul fatturato e, cosa sorprendente, sono in calo negli ultimi anni passando da un impegno di oltre 900 mila euro del 2015 a circa 560 del 2016: quasi dimezzati.\r\n\r\nIntanto i titolari dell’azienda sino al 2016 si sono lautamente remunerati in qualità di amministratori dal 2012 al 2016 per un totale di circa 6 milioni di euro, attingendo ampiamente dagli utili dell'azienda che nello stesso periodo sono ammontati a 27 milioni.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\n \r\n\r\nDi lavoro si muore sempre più spesso",[60,62,64,66],{"matched_tokens":61,"snippet":17},[],{"matched_tokens":63,"snippet":15},[],{"matched_tokens":65,"snippet":21},[],{"matched_tokens":67,"snippet":68},[19],"\u003Cmark>treviglio\u003C/mark>",[70,75],{"field":22,"indices":71,"matched_tokens":72,"snippets":74},[26],[73],[19],[68],{"field":76,"matched_tokens":77,"snippet":57,"value":58},"post_content",[56],578730123365712000,{"best_field_score":80,"best_field_weight":81,"fields_matched":82,"num_tokens_dropped":34,"score":83,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":34},"1108091339008",13,2,"578730123365711978",{"document":85,"highlight":99,"highlights":104,"text_match":107,"text_match_info":108},{"cat_link":86,"category":87,"comment_count":34,"id":88,"is_sticky":34,"permalink":89,"post_author":37,"post_content":90,"post_date":91,"post_excerpt":40,"post_id":88,"post_modified":92,"post_thumbnail":93,"post_thumbnail_html":94,"post_title":95,"post_type":45,"sort_by_date":96,"tag_links":97,"tags":98},[31],[33],"45512","http://radioblackout.org/2018/01/deragliamento-a-pioltello/","Un treno regionale è deragliato intorno alle 7 di ieri mattina a Seggiano di Pioltello, alla porte orientali di Milano. A bordo c’erano 350 persone, in massima parte studenti e lavoratrici-tori pendolari. Al momento le vittime accertate e confermate sono tre, tutte donne.\r\nAlmeno 5 i feriti gravi in codice rosso, 100 invece in codice verde. Il treno proveniente da Cremona e diretto a Milano Porta Garibaldi, è deragliato fra Treviglio e Pioltello. La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per disastro ferroviario colposo.\r\n\r\nLa Cremona – Milano è una di quelle linee segnalate, pochi giorni fa, dal rapporto Pendolaria di Legambiente come tra le peggiori d’Italia, con 10mila pendolari al giorno, stipati, su treni lenti e sovraffollati dall’età media di 17 anni.\r\nIl treno è della società lombarda Trenord (joint venture tra Trenitalia e da FNM – Ferrovie Nord Milano) mentre dei binari è responsabile Rete Ferroviaria Italiana, RFI, che in una nota parla di “cedimento strutturale di circa 20 centimetri di binario, due chilometri più indietro rispetto al luogo del deragliamento”.\r\n\r\nRabbia per il tweet iniziale di Trenord che parla solo di uno…”svio” e di inconveniente tecnico che interrompe la linea, senza cenno al deragliamento e ai morti. Decine i messaggi di risposta, e di insulti, a Trenord per la totale mancanza di attenzione e sensibilità mostrata dopo la tragedia.\r\n\r\nDa sempre i Comitati No Tav attivi lungo la tratta Brescia-Verona denunciano attraverso volantinaggi fatti alle stazioni ferroviarie lo sbilanciamento di risorse a favore del TAV tra bassa velocita’ utilizzata da pendolari e studenti e alta velocita’ utilizzata da una piccola parte dell’utenza . Inoltre la sicurezza declinata nella bassa velocita’ è fatta da controlli di polizia sui treni, tornelli e chiusura delle stazioni e telecamere, in pratica per colpire ” chi non paga il biglietto ”\r\n\r\nSolo sei mesi fa, il 23 luglio, un treno di Trenord diretto da Milano a Bergamo era parzialmente uscito dai binari proprio all’altezza di Pioltello, dove questa mattina è deragliato un treno di pendolari. La scorsa estate nessuno degli oltre 200 passeggeri era rimasto ferito, per un caso fortuito che ieri non si è verificato\r\n\r\nSegue il collegamento con un rappresentante dei ferrovieri Cub Trasporti\r\n\r\ncub rail\r\n\r\n \r\n\r\nComunicato dei ferrovieri Cub Trasporti sul disastro di Seggiano\r\n\r\nCome ferrovieri Cub Trasporti, nell’esprimere prioritariamente la nostra totale vicinanza alle vittime e ai feriti del deragliamento avvenuto alle 6.58 del regionale Trenord 10452 Cremona-Milano carico di pendolari, rilanciamo il grido di allarme sulla sicurezza ferroviaria. Che si tratti di un cedimento dell’infrastruttura – ipotesi su cui si insiste in queste ore, o di altro, non va dimenticato che i mesi scorsi sono stati caratterizzati da episodi simili che, fortunatamente, non hanno avuto le stesse drammatiche conseguenze: dallo svio di Firenze (Frecciargento 8510, 9 novembre 2017), a quelli riguardanti convogli Trenord (1° giugno 2017, 10777 a Paderno e 23 luglio 2017, 2627 a Pioltello). Senza dimenticare le rotture delle ruote dei treni merci (16 marzo, Giulianova; 25 settembre 2017, Novara Boschetto). Avvisaglie da non sottovalutare, che impongono rigorosissimi controlli tanto alle rotaie quanto al materiale rotabile. Oltretutto il deragliamento di Seggiano si è verificato su una linea direttrice caratterizzata da un fortissimo passaggio di treni e da velocità consentite elevate. L’impegno costante e totale che come ferrovieri Cub Trasporti abbiamo messo in campo sulla sicurezza, anche a costo di ricevere sanzioni disciplinari per iniziative di autotutela, non è mai venuto meno. E non potremo che intensificarlo. Di nuovo un commosso pensiero alle vittime e ai loro cari. \r\n25 gennaio 2018","26 Gennaio 2018","2018-01-29 12:44:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/Milano-1000x600-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"180\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/Milano-1000x600-300x180.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/Milano-1000x600-300x180.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/Milano-1000x600-768x461.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/Milano-1000x600.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Deragliamento a Pioltello",1516973437,[],[],{"post_content":100},{"matched_tokens":101,"snippet":102,"value":103},[56],"Porta Garibaldi, è deragliato fra \u003Cmark>Treviglio\u003C/mark> e Pioltello. 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Tutto ciò avviene con la complicità dell 'EFSA ( l'autorità europea per la Sicurezza Alimentare, con sede a Parma) e dell'Europlarlamento. Ma il Glifosato e la Monsanto non sono che uno dei tentacoli tra i molti della piovra multinazionale, con le sue conniventi propaggini politico-istituzionali, che asservisce, sfrutta e devasta il vivente ovunque sulla Terra. Senza dimenticare la lettura coloniale e neocoloniale del modus operandi delle grandi multinazionali chimiche- responsabili inoltre della produzione di OGM, della manipolazione delle linee germinali, del monopolio dei semi- teso ad espropriare i popoli, specie extra-europei, della loro autonomia alimentare, e a dominarne e conquistarne i territori. Emerge un quadro globale e complesso del concetto stesso di nocività, non limitato agli aspetti specificamente bio-chimici- l'inquinamento della terra, i rischi e i danni ambientali e alla salute dei viventi- ma che comprende forme di \"nocività sociale\", quanto al condizionamento eterodiretto delle forme di esistenza e di organizzazione delle comunità umane nei processi produttivi, nelle forme di sussitenza, nell'organizzazione del lavoro. Un'unico filo nero, nocivo, che unisce i viventi e la terra; una sola forma dell'intendere lo sfruttamento massiccio delle risorse del pianeta, intese come il sostrato permamente della valorizzazione in indefinitum del capitale, che si tratti di animali, o animali umani, piante, territori. L'iniziativa di sabato vuole porsi come tappa entro un più ampio percorso di riflessione critica e lotta concreta al tema delle nocività inteso in tale ampia ottica. L'appuntamento è a Treviglio (BG) in via Matteotti angolo piazza 25 aprile dalle 0re 13, con mostra e volantinaggio (N.B luogo di concentramento aggiornato rispetto a quello indicato sulla locandina). Dalle 15 partenza della biciclettata verso Fornovo, dove sorge la fabbrica IRCA Service SPA, che produce assembla pesticidi ed erbicidi a base di glifosato. A seguire, in serata, video e dibattito sulle nocività presso la Kascina autogestita popolare di Bergamo.\r\n\r\nPer contatti diretti e info scrivi alla mail: capitanswing@riseup.net\r\n\r\nPer leggere il comunicato dei nemici/nemiche di tutte le nocività sull'iniziativa visita il sito Informa-azione:\r\n\r\nhttp://www.informa-azione.info/bergamo_giornata_internazionale_contro_Monsanto\r\n\r\n \r\n\r\ne ascolta la diretta con il compagno di Bergamo:\r\n\r\nUnknown","16 Maggio 2016","2016-05-19 20:43:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/glifosato-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"170\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/glifosato-300x170.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/glifosato-300x170.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/glifosato.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Contro Monsanto, il glifosato e ogni nocività. 21 maggio 2016",1463403026,[],[],{"post_content":128},{"matched_tokens":129,"snippet":130,"value":131},[56],"Sabato 21 maggio a \u003Cmark>Treviglio\u003C/mark>, in provincia di Bergamo, si","Sabato 21 maggio a \u003Cmark>Treviglio\u003C/mark>, in provincia di Bergamo, si terrà un'iniziativa di lotta contro le nocività, in particolare quelle rappresentate dalla Monsanto e dal glifosato, l'erbicida più utilizzato al mondo, nelle campagne e negli spazi verdi urbani. \"Inventato\" e brevettato proprio da Monsanto negli anni '70, oggi la sua produzione è liberalizzata ed estremamente diffusa, malgrado l'evidenza sconcertante dei suoi effetti tossici e cancerogeni per tutti gli organismi viventi. 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neocoloniale della Francafrique , presidenti corrotti e servizi segreti occidentali .Lo ricordiamo alternando brani musicali che tanti artisti africani hanno dedicato alla sua memoria e letture tratte dai suoi discorsi piu' significativi .\r\n\r\n ","18 Ottobre 2022","2022-10-18 22:48:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/thomas-sankara-800x445-1-200x110.jpg","RADIO KALAKUTA 17/10/2022","podcast",1666133023,[189],"http://radioblackout.org/tag/radiokalakuta/",[191],"RADIOKALAKUTA",{"post_content":193},{"matched_tokens":194,"snippet":196,"value":197},[195],"groviglio","mandanti sono da ricercare nel \u003Cmark>groviglio\u003C/mark> d'interessi che la politica rivoluzionaria"," \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/radio-kalakuta-17102022.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRadio Kalakuta ricorda Thomas Sankara ucciso il 15/10/1987 in seguito al colpo di stato ordito da Blaise Compaore ,frutto di un complotto internazionale i cui mandanti 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Le particolari correnti sonore e gli audio spettri sono creati attraverso la connessione e la combinazione di singoli moduli. Questo discorso si riferisce al sintetizzatore analogico. Si tratta un processo creativo che tiene insieme i vari materiali sonori, i vari elementi del materiale stesso – penso agli oscillatori e ai generatori – che servono per elaborare i segnali originali. Allo stesso tempo, il materiale audio deve essere in grado di fluttuare tra i vari sintetizzatori, sequencer e computer, ed essere accessibile per la sincronizzazione. Questa sintesi di suoni necessita di una certa consistenza; la sintesi non deve rendere irriconoscibili i singoli elementi, altrimenti tutto diventa, alla fine, un frastuono soffocante. La domanda che si pone con Deleuze è la seguente: come queste macchine possono rendere udibile l’impercettibile, il non udibile. La cattura di energie permette alle correnti di quantità intensive di fluire, interrogando la musica in merito alla velocità o alla lentezza; tutto ciò conferisce alla musica una dimensione cosmica. La musica però sembra impotente quando si crea un groviglio di suoni e di toni; il dilagare permanente di segnali ci rende incoscienti all’ascolto. Diventiamo incoscienti anche quando sentiamo null’altro che una perfetta armonia, solo la ripetizione e il suo ritornello. Ciò che la musica folk e il pop ci offrono ogni giorno sono melodie e accordi perfetti che permettono così la circolazione di correnti di suono lindo, ripulito dai rumori e dai suoni che potrebbero disturbare la prosperità. Le masse possono essere forzate al sonno profondo anche da un sintetizzatore. Così l’armonia, l’accordo, anche il tono stesso, devono deflagrare; si deve aprire la porta al rumore stesso, consentire anche al canale delle correnti sonore di tremare. Questo è il luogo in cui la musica elettronica deve colpire, sia che si chiami techno o in altro modo.","27 Maggio 2019","2019-05-29 14:49:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/R-777121-1327246832.jpeg-200x110.jpg","TAZ|TECHNO*AUTONOMY*ZONE|24519",1558978126,[218],"http://radioblackout.org/tag/taz/",[155],{"post_content":221},{"matched_tokens":222,"snippet":223,"value":224},[195],"impotente quando si crea un \u003Cmark>groviglio\u003C/mark> di suoni e di toni;","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/technodeleuze.mp3\"][/audio]\r\nCORPI SENZA ORGANI\r\nIl sintetizzatore è una macchina per generare suoni. Le particolari correnti sonore e gli audio spettri sono creati attraverso la connessione e la combinazione di singoli moduli. Questo discorso si riferisce al sintetizzatore analogico. 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Dalle 10,45 alle 12,45. Anche in streaming\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2018 03 16 anarres\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nLa coop non sei tu. Con Daniele Ratti, autore, con Giovanni Marilli del libro “La cooperazione in Italia. Dalla pratica solidale alla logica di mercato”, abbiamo parllato di società di mutuo soccorso, cooperative, etc...\r\n\r\nLe ONG. La prevedibile parabola delle organizzazioni non governative, sempre più dipendenti dagli Stati e dalle logiche di governance mondiale.\r\nCe ne ha parlato Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo\r\n\r\nGuerre per l’Africa. Week of action\r\n\r\nLa frontiera invisibile. Da Torino a Montgenevre, dove una donna in travaglio rischia la vita per un pezzo di carta che non c’è.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nDomenica 18 marzo\r\n Presidio antimilitarista\r\n contro la nuova guerra d’Africa dell’Italia\r\n ore 16 in via Po 16 (se piove sotto i portici)\r\n mostra, distro, etc.\r\n a cura assemblea antimilitarista per la week of action\r\n\r\nVenerdì 23 marzo\r\n La coop NON sei tu!\r\n La cooperazione in Italia\r\n Dalla pratica solidale alla logica di mercato\r\n Giovanni Marilli e Daniele Ratti presentano il loro libro, appena uscito per le edizioni Zero in Condotta\r\n ore 21 alla Fat\r\n in corso Palermo 46\r\n\r\nSabato 7 aprile\r\n cena antipasquale veg veg\r\n ore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\n Il nostro menù veg/vegan:\r\nAntipasti delle streghe / Chicchi ammazzapreti / Caponet satanico / Hummus dell'infedele / Fagiolata da ultima cena / Vino rossonero / E per finire...Dolcino e Margherita\r\nBenefit lotte sociali\r\nQuanto costa? Tanto per chi ha tanto, poco per chi ha poco, molto poco per chi ha pochissimo.\r\nInsomma, da ognuno come può, più che può.\r\nper prenotare scrivete pure a fai_torino@autistici.org \r\n oppure chiamate/inviate un messaggio al numero 327 7929559\r\n\r\nPer chi fosse interessato ai percorsi della Federazione Anarchica Torinese - riunioni ogni giovedì alle 21 in corso Palermo 46 – a destra nel cortile -\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","20 Marzo 2018","2018-10-17 22:58:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/Michele-768x1024-200x110.jpg","Anarres del 16 marzo. La coop non sei tu! Le ONG, tra stati, eserciti e governance globale. Week of action contro i militari in Africa. 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However, in this life you have the chance to make easier those life wanderings that are to come.\"\r\nAkós Rózmann (dalle note dell'introduzione all'esecuzione delle prime Seven Stations, 1984).\r\nOrganista della cattedrale di stoccolma, Akos Rozmann è un fantasma, il cui spirito continua a terrorizzare critici e ascoltatori.\r\nCompositore e musicista ben addestrato (La Liszt Academy di Budapest prima e il Royal College di Stoccolma poi), mistico, outsider e infine messaggero dell'infinito travaglio del vivere, ha attraversato dentro spoglie mortali una delle \"musiche\" più strane di sempre.\r\nFiglio della guerra, Rozmann lascia l'Ungheria con gli scoppi e le morti ancora impresse in occhi e orecchie. Si trasferisce in Svezia, in una piccola stanza nella sacrestia del duomo di Stoccolma. Il suo maestoso organo ad aria accompagnerà Rozmann per il resto della vita. In questi anni la mistica cristiana penetra nel giovane ungherese, plasmandone una indole pessimista, schiacciata sull'inesorabilità del peccato e su una redenzione impossibile.\r\nCome Dante, Rozmann immaginerà per tutta la vita un viaggio nella musica dove il bene e il male si sono fusi in una non univoca materia. Composizione come fatica erculea di clausura e disciplina spirituale attraverso la quale esercitare la propria fede, approfittando di nozioni apprese dal cammino sulla terra. Il risultato discografico di questo monolite sono le 12 stazioni (tolv stationer) di questi 7 dischi che di 20 anni e oltre rappresentano il punto di arrivo, seppur non definitivo. Un opera che inizia nel 1978 e finisce nel 2000, una mezza vita di partiture scritte a matita e corrette con la gomma, limate fino all'inverosimile. Scopre e incide quest'opera perduta (eseguita per intero una volta sola a Stoccolma, incontrando lo shock dell'uditorio) la Editions Mego (Stephen O'Malley who?). Risultato: la più inquietante, ambiziosa presuntuosa e financo incredibile operazione di collage spiritual-spiritico mai realizzato in tema di elettroacustica \"non convenzionale\", negli ultimi anni: nella durata (7 dischi, 10 ore di musica), nella strutturazione (le ruote tibetane e i mantra, i cicli, le ascensioni e le discensioni), nell'eccesso (le modalità di trasfigurazione dei singoli elementi sonori); Rozmann pone una seria provocazione per sviscerare la quale ci vorranno anni, mentre l'uomo e il corpo sono già partiti per l'altrove. Scompare nel 2005 dopo aver terminato (forse?) questo lavoro titanico, come un Lama al termine della missione sulla terra.\r\n\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=eGB_o5WJrVA[/embed]\r\nA questo punto la domanda è legittima: come suonano questi dischi?\r\nAbbandonate ogni razionalità e ogni riferimento a quella che comunemente chiamate musica. 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E' una elettroacustica nera che trasmette segnali da uno dei tanti profondi inferni della modernità, composta con afflato mistico e insieme nichilista, provocatorio e ambiguo, sicuramente determinato ad un qualche scopo ben preciso che però viene sommerso da visioni, rumori, esplosioni, deliri vocali grandguignoleschi.\r\nViene presentata in forma tangibile la continua tensione dinamica degli opposti partendo dal concetto di bene (dischi 1-5) per trasfiguare nel male (6-7) con implacabile ferocia. Sulle linee pacificate e dronanti intervengono piano piano rumori, scosse, lame su metallo, nastri che sparano le voci dei dannati, qualunque sia questa dannazione. L'ipotesi è che la dannazione sia la vita stessa dell'uomo e che Rozmann lo abbia voluto dipingere in musica come un mandala ricco di dettagli.\r\nImmaginate, per semplificare, un Merzbow pressochè analogico che si cimenta con una sorta di psichedelia rituale dalla quale scolano detriti rugginosi, mentre voci angeliche si mesmerizzano nel ghiaccio per collassare subito dopo nel fuoco; i nastri rallentano, accelerano, sdoppiano, creano il tempo ad uso e consumo del compositore. E' musique concrete pensata per il maligno o per la sua negazione, è un cammino disperato tra le spine del mal di vivere. Echi, Delay, e una immaginazione talmente vasta da abbracciare kalachackra e l'inferno dantesco, completano un epos folle nella sua glaciale lucidità e varietà. Dal fondo di questo tunnel john cage e olivier messiaen, piere schaffer, Ligeti, Stockausen e perchè no lo Scelsi più mistico insieme a tutta l'oscura schiera degli sperimentatori satanici, affiorano in superficie.\r\nLa contemporaneità finalmente vista dai margini, aperta sul tavolo settorio del XX secolo e interpretata da uno degli ultimi mistici. Ascoltando, con calma e dedizione potreste anche scoprire quanto nichilista è questo sentimento chiamato vita e come a volte l'insensatezza domini incontrastata (e in fondo il male dell'inocompresnsibile) nelle oscillazioni di un pendolo tra dolore e noia. Faticoso, estremo o impossibile, ma indispensabile. 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L'ipotesi è che la dannazione sia la vita stessa dell'uomo e che Rozmann lo abbia voluto dipingere in musica come un mandala ricco di dettagli.\r\nImmaginate, per semplificare, un Merzbow pressochè analogico che si cimenta con una sorta di psichedelia rituale dalla quale scolano detriti rugginosi, mentre voci angeliche si mesmerizzano nel ghiaccio per collassare subito dopo nel fuoco; i nastri rallentano, accelerano, sdoppiano, creano il tempo ad uso e consumo del compositore. E' musique concrete pensata per il maligno o per la sua negazione, è un cammino disperato tra le spine del mal di vivere. Echi, Delay, e una immaginazione talmente vasta da abbracciare kalachackra e l'inferno dantesco, completano un epos folle nella sua glaciale lucidità e varietà. 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Come Thoureau (a parte la ganja a quanto ne so), di cui si può dire, costituiscano una credibile costola musicale.\r\nDa una quindicina d'anni, più o meno, gestiscono la colorata famiglia \"Dontrustheruin, bislacca etichetta dedita a sognare una Arcadia oscura di fricchettonismi e space blues a sfondo rurale. Anni di tentativi dai boschi che Thoureau amava per il mistero che sapevano custodire: \"Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.\"\r\nEsce in questi giorni \"Unlikely Mothers\" il disco che i Big Blood (e sopratutto Coleen) dedicano alla improbabile (unlikely) madre (ex suora) di lei. Taccio sul celibato delle suore e vado avanti: dicono che ci è voluto un anno di preparazione, chiusi in casa ad ascoltare Black Sabbath, Diamanda Galas e Dead Moon. Con questo piccolo sforzo aprono le porte della percezione a quei sordi che ancora non hanno annodato le loro trecce al ritmo pow wow di una band che posso dire è ormai irrangiungibile, perchè con il suono ha tipizzato uno stato mentale, un odore (forte e d'erba), un umore. Se ci capita di chiamare Bic la penna biro, allo stesso modo possiamo chiamare il nuovo weird rock psichedelico a tinte pastoral blues, con il nome Big Blood.\r\nIl disco è devastante. Non un pezzo sotto i 5 minuti, odore di fumo spesso che si leva dalla boscaglia, il tutto guidato dalla voce serpentesca di Coleen. Come ha scritto qualcuno, quando accadono cose del genere, siamo tutti felici di ridimensionare certi culti, magari improvvisi, sbocciati e fioriti senza però tutta la necessaria potenza per essere considerati tali per più di un dì.\r\nSe paragonate ad esempio questo disco ad uno a caso dei due Goat (svedesi nel villaggio africano etc etc) li mandate a casa con le ossa rotte e le maschere accartocciate. Tanto per dire che anche per il culto c'è bisogno di tempo e preparazione: non basta la maschera per dirsi stregoni.\r\nIo ho già issato bandiera nera sul mio space shuttle. Ho blindato le finestre. Fuori il fuoco zampilla gli ultimi schiocchi di brace. E i Big Blood girano a manetta nello stereo. Mi associo a chi consigliava la lettura di Austin Osman Spare. Se ci verrete a cercare, non ci troverete. A meno di non setacciare palmo a palmo i boschi.\r\nWalden - discografia selezionata da una nuova comunità\r\nTra cd-r, cassettine, dischi fatti per essere regalati agli amici, non è facile sfoltire il fitto denso groviglio di casa Big Blood.\r\nForse per iniziarCI direi \"Fight for your dinner vol.1\", uscito quest'anno, raccoglie le versioni strampalate (ancora più del solito), le rarità e le cover di un periodo lungo sette anni. Non proprio la porta d'accesso più agevole verso questo mondo incantato ma la pozione va bevuta tutta e subito. E' un mondo arcaico scosso da venti sibilanti dove gli uomini sono pedine stupite che si dedicano a celebrazioni pagane (o religiose, chissà) dell'antico, dell'ignoto e del rurale. Su tutto trionfa la voce di Coleen, la vera Grace Slick delle foreste centramericane. Se amate il blues psichedelico e i rumori che fa la natura, accattatevill. Se cercate rassicurazioni dalla musica, statene alla larga.\r\nUna volta svezzati, potreste passare a \"Dead Songs\", uscito nel 2010, sempre su dontrustheruin, etichetta di casa. QUesta volta i due staccano la spina e si confrontano con l'old time folk. A qualcuno non è piaciuto, a me moltissimo. Si tratta di musiche per la catastrofe, quando l'energia finirà e il futuro sarà la riproduzione di un passato primitivo e selvaggio. Un piccolo tesoro di old time music da portarsi dietro durante qualche vagabondaggio in cerca di funghi.\r\nPer completare la tripletta risalgo la china fino al 2006, anno in cui, sempre per la scuderia (?) di casa, esce \"Strange Maine\".\r\nSumma della poetica del duo, è una cesta di pezzi bellissimi, legni grezzi appena restituiti al nostro orecchio da creature silvane, sensibili allo scuotere del rock come all'ondeggiare impercettibile delle querce. Sempre loro due, sempre silenziosamente, sempre e comunque distanti da qualsivoglia compromesso con un consumismo che anche nella musica ha deforestato e distrutto tutto, o quasi. 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