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Segno distintivo di queste rivolte era stata la loro trasversalità e capacità di esplodere in pressoché ogni città americana, dimostrando la potenza del movimento Black Lives Matter e un'ampia disponibilità del proletariato nero (ma non solo) a lottare contro ingiustizie percepite come strutturali e fondative della gerarchia sociale razziale su cui poggia lo Stato americano.\r\n\r\nCon Luca Celada, corrispondente di varie testate italiane da Los Angeles, andiamo a fare il punto sulle possibili fratture della società americana a quattro anni dalle rivolte del 2020: in uno scenario di riflusso del movimento Black Lives Matter, la linea della razza appare ancora al centro del dibattito politico americano. Da un lato il tentativo da parte di Kamala Harris di interpretare le esigenze di rappresentazione di settori razzializzati della società americana giocando sulle proprie identità di donna nera afro-discendente; dall'altro l'insistenza, da parte repubblicana, sulla chiusura e militarizzazione dei confini ed il tentativo di \"esternalizzare\" il discorso razzista attaccando l'immigrazione clandestina. In questo scenario è esploso il movimento di solidarietà alla Palestina, che sembra condividere con l'ondata di mobilitazioni del 2020 la capacità di organizzarsi in ogni città americana, per quanto piccola, e una propensione ad affrontare la repressione durissima con cui rispondono lo Stato americano ed i 2 partiti principali, uniti nel segno della solidarietà ad Israele.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/ElezioniUsaImmigrazione-.mp3\"][/audio]","26 Ottobre 2024","2024-10-26 21:29:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/2020-09-04-elections-monitor-usa-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/2020-09-04-elections-monitor-usa-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/2020-09-04-elections-monitor-usa-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/2020-09-04-elections-monitor-usa-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/2020-09-04-elections-monitor-usa-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/2020-09-04-elections-monitor-usa.jpg 1320w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Usa: da Black Lives Matter alla Palestina, fratture possibili oltre le elezioni",1729978180,[159,160,161,65],"http://radioblackout.org/tag/donald-trump/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-usa/","http://radioblackout.org/tag/george-floyd/",[163,164,165,15],"donald trump","elezioni Usa","george floyd",{"post_content":167},{"matched_tokens":168,"snippet":170,"value":171},[169],"Trumpismo","che aveva visto l'arroccarsi del \u003Cmark>Trumpismo\u003C/mark> su posizioni ultraconservatrici e l'emergere","Nell'ultimo \"ciclo politico\" americano, che aveva visto l'arroccarsi del \u003Cmark>Trumpismo\u003C/mark> su posizioni ultraconservatrici e l'emergere di una base militante repubblicana progressivamente radicalizzata a destra, era irrotto l'omicidio poliziesco di George Floyd ed il potentissimo ciclo di rivolte che avevano portato all'ordine del giorno sullo scenario politico americano la risposta alla violenza della polizia. 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Ne abbiamo parlato con Michele Giorgio, giornalista de \"il manifesto\", corrispondente da Gerusalemme, che già il 18 novembre riferiva: «Il suo programma ufficiale non lo dice ma Pompeo in Medio oriente ci torna per l’Iran. Con israeliani e sauditi, perno dell’ordine mediorientale disegnato da Trump e il suo entourage, discuterà di ulteriori sanzioni contro Tehran e di possibili operazioni militari. L’indiscrezione che gira da giorni su un “ultimo regalo” a Netanyahu e ai sauditi, l’attacco militare all’Iran, ha trovato conferma in una nuova importante rivelazione, nel giro di pochi giorni, del New York Times a proposito delle mosse di Usa e Israele contro e dentro l’Iran. La scorsa settimana, riferisce il quotidiano, Trump ha chiesto ai suoi più stretti collaboratori riuniti nello Studio Ovale – tra i quali Pompeo, il vicepresidente Mike Pence e il segretario alla difesa ad interim Christopher Miller – di illustrare le opzioni per un attacco contro Natanz, principale sito nucleare dell’Iran, nell’arco delle prossime settimane. Pretesto per l’operazione militare è la segnalazione da parte dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) di un marcato aumento delle riserve iraniane di materiale fissile a Natanz, seguito all’abbandono dell’accordo internazionale sul nucleare del 2015 fatto dall’amministrazione Usa. Trump però è stato dissuaso. Gli hanno spiegato che la distruzione di Natanz scatenerebbe un vasto conflitto regionale».\r\nPacta sunt servanda per Ankara\r\nIl programma nucleare iraniano attuale non è dimostrato che sia con obiettivo bellico, l'accordo obamiano evitava nuove tentazioni. Ora sanzioni, ritiro e aggressioni da parte della fazione israelo-statunitense han fatto dire al diplomatico ministro iraniano Zarif durante il Med2020 che non negozieranno un nuovo accordo con Biden: quello era un do-ut-des che aveva soddisfatto entrambe le parti – era appunto un accordo. Non si può entrare e uscire da un accordo una volta sottoscritto, se lo si fa è perché si vuole ottenere di più, rinegoziare significa voler ottenere quello che non si è riusciti a ottenere. L'accordo rimane quello.\r\n\r\nMa anche nelle parole di Michele Giorgio ritroviamo lo scetticismo: «Tutti sanno che Biden non ripercorrerà il percorso di Obama», che aveva capito il ruolo geopolitico dell'Iran. Biden sarà meno aggressivo, ma pretenderà l'inserimento di nuove condizioni sui missili balistici.\r\n\r\nAscolta \"Eliminazioni nucleari per avvelenare i pozzi nel Golfo\" su Spreaker.\r\nMossad in azione antiraniana o in estensione degli Abraham Accords?\r\nCon il conseguimento da parte del Mossad del risultato di mettere in difficoltà la leadership moderata ora al governo in Iran, sarà più difficile negoziare e probabilmente gli argomenti degli oltranzisti faranno breccia tra i persiani e sarà improponibile qualunque accordo nei prossimi anni. Soprattutto in assenza del ritiro delle sanzioni, che sarebbe l'elemento che potrebbe sbloccare la trattativa e disinnescare le mine di Trump e Pompeo; ci saranno risposte iraniane? potrebbe prevalere la prudenza per evitare di fornire un pretesto? a Neom si è parlato solo di normalizzazione a suon di droni, o di estendere Abraham Accords all'Arabia Saudita? oppure si sono svelati piani di guerra che prevedevano linee di difesa dalle ritorsioni persiane che sarebbero sicuramente rivolte innanzitutto contro gli Emirati.\r\n\r\nAll'interno di tutta questa normalizzazione, Michele Giorgio ci ricorda che i palestinesi rimangono le vittime principali, sempre più marginalizzati e senza alcuna menzione nei giochi strategici tra potenze rivali.\r\n\r\nAscolta \"Mossad in azione antiraniana o in estensione degli Abraham Accords?\" su Spreaker.","4 Dicembre 2020","2020-12-04 11:22:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Iran_nucleare-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"196\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Iran_nucleare-300x196.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Iran_nucleare-300x196.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Iran_nucleare-1024x668.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Iran_nucleare-768x501.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Iran_nucleare.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Esecuzioni nucleari per avvelenare i pozzi nel Golfo",1607079572,[195,196,197,198,199,200,201,202],"http://radioblackout.org/tag/biden/","http://radioblackout.org/tag/fakhrizadeh/","http://radioblackout.org/tag/iran/","http://radioblackout.org/tag/mossad/","http://radioblackout.org/tag/netanyahu/","http://radioblackout.org/tag/nucleare/","http://radioblackout.org/tag/pompeo/","http://radioblackout.org/tag/trump/",[204,205,206,29,207,208,27,18],"biden","Fakhrizadeh","Iran","netanyahu","nucleare",{"post_content":210},{"matched_tokens":211,"snippet":212,"value":213},[20],"i colpi di coda del \u003Cmark>trumpismo\u003C/mark> che intende avvelenare i pozzi","L'annus horribilis si è inaugurato con l'uccisione del capo dei guardiani della rivoluzione Soleimani con un drone e si conclude con i colpi di coda del \u003Cmark>trumpismo\u003C/mark> che intende avvelenare i pozzi con un altro generale eccellente di nuovo ucciso da un drone in Iraq al confine con la Siria e soprattutto con l'omicidio spettacolare in terra iraniana del responsabile scientifico dell'impresa nucleare di Ankara. 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Dietro ad un tipo di comunicazione agile e ironica - memetica - vengono nascosti il suprematismo bianco, il fascismo, il sessismo dietro immagini e riferimenti ironici. Smascherare questo tipo di comunicazione, togliendole il velo dell'ironia e rivelando i contenuti che vengono diffusi, aiuta a capire il terreno dove le idee della destra fascista americana si diffondono, soprattutto tra i più giovani. Quel tipo di comunicazione ha attraversato l'oceano ed è arrivata in Italia. Nelle piazze italiane si sono viste, negli ultimi anni, bandiere del Kekistan e riferimenti diretti all'Alt Right americana. Non ultima, la provocazione avvenuta durante la manifestazione Black Lives Matter e ricacciata al mittente. Anche il web, quindi, può diventare terreno di scontro dove provare a sottrarre spazio a contenuti fascisti mascherati dall'ironia. Ne abbiamo parlato insieme ad Alessandro Lolli.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/meme.mp3\"][/audio]","26 Giugno 2020","2020-06-26 11:40:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/DpZv1M0WsAA88Qp-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/DpZv1M0WsAA88Qp-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/DpZv1M0WsAA88Qp-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/DpZv1M0WsAA88Qp-1024x1024.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/DpZv1M0WsAA88Qp-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/DpZv1M0WsAA88Qp-768x768.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/DpZv1M0WsAA88Qp-690x690.jpg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/DpZv1M0WsAA88Qp-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/DpZv1M0WsAA88Qp.jpg 1152w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Meme e Alt Right, il legame tra suprematismo bianco e web",1593171612,[232,233,234],"http://radioblackout.org/tag/alt-right/","http://radioblackout.org/tag/black-lives-matter/","http://radioblackout.org/tag/meme/",[236,22,237],"alt right","meme",{"post_content":239},{"matched_tokens":240,"snippet":241,"value":242},[20],"poi diventare preziosa alleata del \u003Cmark>trumpismo\u003C/mark>. 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Sono nel tempo diventate più grosse e più pacifiche: questo perchè la polizia si è ritirata. Non è diminuita la forza politica che si è anzi ingigantita. Si ha la sensazione di un momento epocale, un nuovo capitolo nella storia degli Stati Uniti. Anche sul piano dell'elaborazione culturale, oggi il movimento ha la forza politica di abbattere le statue confederali con ampio consenso e risonanza nel dibattito pubblico. Le proteste stanno venendo metabolizzate, sembra esserci un cambiamento nella società stessa. In pochi giorni si stanno raggiungendo risultati che fino a poco fa sembravano insperabili, dall'abbattimento dei simboli del dominio all'opposizione all'istituzione poliziesca, fino a poco fa elogiata e coperta. A Seattle i manifestanti hanno occupato una stazione della polizia e il quartiere di Capitol Hill è diventata una Zona Autonoma (CHAZ) gestita collettivamente. (Consigliamo: https://internazionalevitalista.tumblr.com/#https://internazionalevitalista.tumblr.com/post/620635484110176256/nella-zona-un-report-dalla-zona-autonoma-di )\r\n\r\nPer il prossimo weekend sono convocate tante manifestazioni con modalità diverse. Il 19 giugno, oltretutto, sarà una data importante: nel giorno in cui si ricorda la dichiarazione di emancipazione dalla schiavitù, Trump farà il primo comizio post lockdown, e lo farà a Tulsa (Oklahoma) dove nel 1921 ci fu un pogrom contro la comunità nera. Il trumpismo cerca lo scontro frontale e non sembra avvezzo alla de-escalation, ma dall'altra parte c'è un movimento che sembra incontenibile, la sensazione epocale è di un paese che viene al dunque con la propria storia.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con il giornalista del Manifesto Luca Celada che si trova a Los Angeles, ascolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/usa.mp3\"][/audio]","12 Giugno 2020","2020-06-12 11:36:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/200611-seattle-autonomous-zone-al-1224_f4e1d8563f43c0b3c379b2a308ba90b9.fit-760w-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/200611-seattle-autonomous-zone-al-1224_f4e1d8563f43c0b3c379b2a308ba90b9.fit-760w-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/200611-seattle-autonomous-zone-al-1224_f4e1d8563f43c0b3c379b2a308ba90b9.fit-760w-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/200611-seattle-autonomous-zone-al-1224_f4e1d8563f43c0b3c379b2a308ba90b9.fit-760w.jpg 760w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La resa dei conti negli USA",1591961804,[261,233,262,263,264,265,266,267,268,65,202,269],"http://radioblackout.org/tag/autonomous-zone/","http://radioblackout.org/tag/blackout/","http://radioblackout.org/tag/chaz/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/polizia/","http://radioblackout.org/tag/proteste/","http://radioblackout.org/tag/seattle/","http://radioblackout.org/tag/usa/",[271,22,272,273,51,274,275,276,277,15,18,278],"autonomous zone","blackout","chaz","news","polizia","proteste","seattle","USA",{"post_content":280},{"matched_tokens":281,"snippet":282,"value":283},[20],"contro la comunità nera. Il \u003Cmark>trumpismo\u003C/mark> cerca lo scontro frontale e","Dopo una prima reazione di rabbia, le proteste negli Stati Uniti continuano ancora dopo due settimane di grandi movimenti di piazza, forti rivendicazioni e conquiste. Sono nel tempo diventate più grosse e più pacifiche: questo perchè la polizia si è ritirata. Non è diminuita la forza politica che si è anzi ingigantita. Si ha la sensazione di un momento epocale, un nuovo capitolo nella storia degli Stati Uniti. Anche sul piano dell'elaborazione culturale, oggi il movimento ha la forza politica di abbattere le statue confederali con ampio consenso e risonanza nel dibattito pubblico. Le proteste stanno venendo metabolizzate, sembra esserci un cambiamento nella società stessa. In pochi giorni si stanno raggiungendo risultati che fino a poco fa sembravano insperabili, dall'abbattimento dei simboli del dominio all'opposizione all'istituzione poliziesca, fino a poco fa elogiata e coperta. A Seattle i manifestanti hanno occupato una stazione della polizia e il quartiere di Capitol Hill è diventata una Zona Autonoma (CHAZ) gestita collettivamente. (Consigliamo: https://internazionalevitalista.tumblr.com/#https://internazionalevitalista.tumblr.com/post/620635484110176256/nella-zona-un-report-dalla-zona-autonoma-di )\r\n\r\nPer il prossimo weekend sono convocate tante manifestazioni con modalità diverse. Il 19 giugno, oltretutto, sarà una data importante: nel giorno in cui si ricorda la dichiarazione di emancipazione dalla schiavitù, Trump farà il primo comizio post lockdown, e lo farà a Tulsa (Oklahoma) dove nel 1921 ci fu un pogrom contro la comunità nera. Il \u003Cmark>trumpismo\u003C/mark> cerca lo scontro frontale e non sembra avvezzo alla de-escalation, ma dall'altra parte c'è un movimento che sembra incontenibile, la sensazione epocale è di un paese che viene al dunque con la propria storia.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con il giornalista del Manifesto Luca Celada che si trova a Los Angeles, ascolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/usa.mp3\"][/audio]",[285],{"field":174,"matched_tokens":286,"snippet":282,"value":283},[20],{"best_field_score":178,"best_field_weight":179,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":180,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":48},6645,{"collection_name":57,"first_q":20,"per_page":93,"q":20},{"facet_counts":291,"found":24,"hits":321,"out_of":379,"page":24,"request_params":380,"search_cutoff":37,"search_time_ms":24},[292,298],{"counts":293,"field_name":296,"sampled":37,"stats":297},[294],{"count":24,"highlighted":295,"value":295},"I Bastioni di Orione","podcastfilter",{"total_values":24},{"counts":299,"field_name":36,"sampled":37,"stats":319},[300,302,304,306,308,310,312,314,316,317],{"count":24,"highlighted":301,"value":301},"chp",{"count":24,"highlighted":303,"value":303},"Sco",{"count":24,"highlighted":305,"value":305},"quito",{"count":24,"highlighted":307,"value":307},"qatar",{"count":24,"highlighted":309,"value":309},"noboa",{"count":24,"highlighted":311,"value":311},"curdi",{"count":24,"highlighted":313,"value":313},"cuenca",{"count":24,"highlighted":315,"value":315},"Conaie",{"count":24,"highlighted":207,"value":207},{"count":24,"highlighted":318,"value":318},"azerbaijan",{"total_values":320},20,[322],{"document":323,"highlight":366,"highlights":372,"text_match":176,"text_match_info":376},{"comment_count":48,"id":324,"is_sticky":48,"permalink":325,"podcastfilter":326,"post_author":327,"post_content":328,"post_date":329,"post_excerpt":330,"post_id":324,"post_modified":331,"post_thumbnail":332,"post_title":333,"post_type":334,"sort_by_date":335,"tag_links":336,"tags":357},"100654","https://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-25-09-2025-ecuador-in-piazza-contro-noboa-e-il-trumpismo-in-salsa-latina-sudovest-asiatico-in-subbuglio-ripercussioni-delle-guerre-sioniste-cina-dopo-shangai-cooperatio/",[295],"info2","Abbiamo sentito Eduardo Meneses, dopo i primi giorni di paro nacional in Ecuador che ci ha indicato priorità, lotte, situazioni diverse nel paese in lotta contro le ricette neoliberiste di Daniel Noboa e prima che gli scontri producessero i primi morti; il popolo è sceso in piazza nella Cuenca per i diritti dei contadini, ma allo stesso modo a Quito gli studenti si sono mobilitati, come gli autotrasportatori per la sospensione dell’articolo 126: cioè la cancellazione del sussidio sul diesel in vigore da decenni, ma sotto le ceneri ribolliva il fuoco della ribellione… Ci siamo poi mossi verso il Sudovest asiatico, rimescolato dall’aggressione sionista intenta a sfruttare l’occasione di creare Eretz Israel, ridimensionando con la forza impunita le potenze regionali; ma Erdoğan pare sia apprezzato e investito da Trump come Vicerè del Middle East. Di questa situazione ingarbugliata abbiamo parlato prima con Antonella De Biasi a partire dalla condizione del popolo curdo e armeno; e successivamente ci è sembrato utile approfondire con Murat Cinar la situazione interna, di crisi economica e repressione di ogni opposizione, e il peso della strategia geopolitica di Ankara. Da ultimo uno sguardo alla Cina con Sabrina Moles dopo l’evento estivo dello Sco e la successiva esibizione muscolare a Pechino, ma anche il multilateralismo teorizzato da Xi e le dichiarazioni ambientaliste contrapposte a quelle del rivale americano nella stessa sede newyorkese del Palazzo di Vetro. \n\n\n\nNecropolitica e narcostato ecuadoriano\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-en-paro-contra-noboa-y-fmi--67915787\n\n\n\n\nAbbiamo parlato della situazione in Ecuador con Eduardo Meneses ricercatore politico, attivista, reporter alternativo .\n\n\n\nNegli ultimi giorni l’Ecuador è scosso da un’ondata di proteste esplose dopo la decisione del presidente Daniel Noboa di abolire il sussidio sul diesel, in vigore dal 1974. La misura, che ha fatto impennare il prezzo del carburante da 1,80 a 2,80 dollari al gallone, ha innescato il conflitto sociale con manifestazioni che attraversano il Paese, dalle grandi città alle province rurali. Contadini, trasportatori, pescatori, studenti e comunità indigene denunciano un provvedimento che incide pesantemente sul costo della vita e lo considerano l’ennesima espressione di un modello neoliberista responsabile di profonde disuguaglianze. A guidare la risposta è la CONAIE, la storica Confederazione delle Nazionalità Indigene, che ha proclamato uno sciopero nazionale a oltranza.Il tema dei sussidi per il diesel è una problema storico ogni volta che si è tentato di cancellare i sussidi sul diesel c’è stata una risposta popolare .Non è una protesta isolata ma storica ci sono state proteste popolari ne 2019 e nel 2022 ,l’economia del paese è dollarizzata e non sostenibile ,al governo è costato trovare le risorse per pagare gli stipendi pubblici ,per questo sta ricorrendo al FMI che impone tagli ai sussidi e allo stato sociale. Di fronte a questa situazione economica la soluzione di Noboa è un regime autoritario per controllare il malcontento , una narco economia in cui il neoliberalismo si trasforma in una gestione della morte e questo nuovo modello si sta sviluppando ,e la gente si sta organizzando per dire no a questo processo che costituirebbe un arretramento dal punto vista sociale ed economico .\n\n\n\n\n\n\n\nTrump spariglia e la sfiducia serpeggia anche in Medio Oriente\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/la-sfiducia-negli-imperi-technomedievali-provocata-da-personaggi-distopici--67932142\n\n\n\n\nI curdi possono sperare di essere tra i pochi che traggono qualche vantaggio dalla feroce rimappatura violenta del Sudovest asiatico che sta andando in scena sul palcoscenico del Palazzo di Vetro newyorkese? \n\n\n\n Vigilanza curda: diversa per ciascun paese della loro frammentazioneA partire da questa domanda Antonella De Biasi, giornalista ed esperta della regione mediorientale, ha restituito un disegno del Sudovest asiatico a partire dal Federalismo democratico del Rojava come unica realtà di rispetto dei diritti e di un’amministrazione aperta a tutte le comunità che abitano il territorio; all’interno di Israele ci sono stati molteplici sostegni alla lotta curda (anche in funzione antiturca). Ma attualmente al-Jolani – come si faceva chiamare il tagliagole ora chiamato al-Shara, quando Antonella nel 2022 ne aveva tracciato la figura nel suo libro Astana e i 7 mari – è il padrone di quella che era buona parte della nazione governata fino a un anno fa dalla famiglia Assad, e probabilmente in questi giorni la volubilità di Trump sembra attribuire a Erdoğan il protettorato su una Siria governata da una sua creatura, in virtù delle promesse di stabilità profuse dal presidente turco, un’investitura conferita nonostante le milizie di modello ottomano: predoni che imperversano lungo le coste del Mediterraneo orientale. \n\n\n\nSpaesamento e impotenza armena: revisionismo entitàPoi si è affrontata la diversa strategia dei curdi siriani rispetto all’apertura di Ocalan, che ha invitato il Pkk a deporre le armi, come altra situazione è ancora quella dei curdi iraniani. Ma la problematicità insita nell’egemonia turca su quell’area travolge anche e maggiormente la comunità armena alla mercé dei fratelli azeri dei turchi; e furono le prime vittime di un genocidio del Secolo breve. Ora gli armeni hanno ancor meno alleati e sostenitori del solito, visto che il gas di Baku fa gola a tutti; e gli viene sottratta pezzo per pezzo identità, terra, riferimenti culturali. Oltre alla diaspora. La speranza di accoglienza europea è a metà con l’alleanza con i russi, disattesa da Putin, ma ancora valida. E Pashinyan non ha alcuna idea o autorevolezza per rappresentare gli armeni. \n\n\n\nRelazioni tra Israele e TurchiaUn’ipotesi di Al-Jazeera vede la Turchia nel mirino israeliano per assicurare l’impunità di Netanyahu che si fonda sul costante stato di guerra, ma anche perché è l’ultima potenza regionale non ancora ridimensionata dall’aggressività sionista. Peraltro la rivalità risale a decenni fa e in questo periodo di Global Sudum Flottilla si ricorda la Mavi Marmara assaltata dai pirati del Mossad uccidendo 10 persone a bordo, mentre cercava di forzare il blocco navale di Gaza. Fino a che punto può essere credibile una guerra scatenata da Israele contro la Turchia? Secondo Antonella De Biasi è difficile che possa avvenire, non solo perché Erdoğan è più abile di Netanyahu (al rientro da Tianjin ha chiesto a Trump gli F-35, dimenticando i sistemi antiaerei comprati da Mosca), ma perché gli affari anche di ordigni militari non si sono mai interrotti, inoltre a livello regionale l’alleanza con Al-Thani dovrebbe mettere al riparo la Turchia da attacchi sconsiderati e senza pretesti validi… certo, con il terrore di Netanyahu non si può mai sapere. \n\n\n\nCosa rimane del sistema di Astana?Facile interpretare la presenza a Tianjin dei leader che erano soliti incontrarsi sotto l’ombrello di Astana come confluenza di interessi, meno semplice capire fino a che punto ciascuno di loro e gli altri protagonisti del Shangai cooperation organization siano posizionati in più o meno consolidate alleanze. Sentiamo Antonella De Biasi e sugli stessi argomenti poi anche Murat Cinar in questo spreaker che abbiamo registrato subito dopo aver sentito Antonella: Trump incontra Erdoğan.\n\n\n\n\n\n\n\nL’Internazionale nera passa anche da Ankara\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-incontra-erdogan-lui-ha-bisogno-di-cose-io-di-altre-ci-mettiamo-d-accordo--67923007\n\n\n\n\nPiù la situazione risulta nebulosa, intricata e sul bordo del precipizio bellico e maggiore è il potere in mano a Erdoğan\n\n\n\nLo scollamento giovanile (da Gezi Park), la censura (Murat Cinar ci ha proposto l’ultima in ordine di tempo delle proibizioni musicali in Turchia), l’asservimento e la concentrazione dei poteri (gli interventi della magistratura a ingabbiare l’opposizione con pretesti), le centrali mediatiche ridotte a megafono del potere… tutti aspetti che caratterizzano il ventennio del Sultano al potere, ma se si guarda bene all’involuzione del paesaggio globale, si nota che la cancellazione dello Stato di diritto non è una prerogativa turca, ma riduce Ankara a una delle tappe dell’Internazionale nera che parte da Washington, passa per Roma, Tel Aviv, Budapest…L’economia in crisi, tranne la produzione bellica in mano alla famiglia che per il resto saccheggia la finanza statale da 20 anni a questa parte e ora la condiscendenza alle richieste di Trump dissangueranno ulteriormente il bilancio, già falcidiato dal 90% di inflazione, con svalutazione della Lira dal 2008 in poi e con una disoccupazione altissima. Ma anche a livello internazionale la diplomazia turca è agevolata dalla sua collocazione ambigua, dai suoi affari agevolati dagli errori europei, dal suo mantenersi all’interno della Nato ma sempre partecipe di ogni centro di potere: uditore della centralità multilaterale di Tianjin con il Sud del mondo e contemporaneamente presente alla riunione con paesi arabi sul piano di pace per Gaza alla corte di Trump, che vede in Erdoğan un potenziale risolutore a cui delegare la questione ucraina, perché «unico leader apprezzato da Zelensky e da Putin»; mentre il fantasma degli Accordi di Astana potrebbe sembrare confluire nello Sco, dove c’erano tutt’e tre i protagonisti, in realtà Murat ritiene chiuso il percorso degli Astana Files, perché la Turchia non fa effettivamente parte di Shangai Files. Piuttosto va approfondito il discorso di Astana sulla Siria e lo stallo attuale di tutte le potenze che ne controllavano il territorio prima della dirompente dissoluzione dello stato di Assad: alcune del tutto esautorate, come Iran e Russia, e altre che si contrappongono: Turchia, Qatar e Israele… e probabilmente per gli americani è più accettabile che sia controllato da Erdoğan. Ma questo non significa che la repubblica turca sia contraria a Tel Aviv: infatti Murat ci spiega come ci siano manifestazioni propal che vengono pesantemente caricate dalla polizia indette da forze conservatrici della destra islamista, perché gli interessi dell’industria bellica sono tutti a favore di Israele e gli affari vedono la famiglia del presidente tra i beneficiari degli scambi e dell’uso di armi a Gaza; anche il Chp organizza proteste","29 Settembre 2025","Abbiamo sentito Eduardo Meneses, dopo i primi giorni di paro nacional in Ecuador che ci ha indicato priorità, lotte, situazioni diverse nel paese in lotta contro le ricette neoliberiste di Daniel Noboa e prima che gli scontri producessero i primi morti; il popolo è sceso in piazza nella Cuenca per i diritti dei contadini, ma […]","2025-09-29 14:27:35","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 25/09/2025 – ECUADOR IN PIAZZA CONTRO NOBOA E IL TRUMPISMO IN SALSA LATINA; SUDOVEST ASIATICO IN SUBBUGLIO, RIPERCUSSIONI DELLE GUERRE SIONISTE; CINA DOPO SHANGAI COOPERATION ORGANIZATION E XI ALL’ONU CON LA CASACCA AMBIENTALISTA","podcast",1759108934,[337,338,339,340,341,342,343,344,345,346,347,348,349,350,351,352,353,354,355,356],"https://radioblackout.org/tag/armenia/","https://radioblackout.org/tag/azerbaijan/","https://radioblackout.org/tag/chp/","https://radioblackout.org/tag/conaie/","https://radioblackout.org/tag/cuenca/","https://radioblackout.org/tag/curdi/","https://radioblackout.org/tag/erdogan/","https://radioblackout.org/tag/israele/","https://radioblackout.org/tag/nato/","https://radioblackout.org/tag/netanyahu/","https://radioblackout.org/tag/noboa/","https://radioblackout.org/tag/ocalan/","https://radioblackout.org/tag/pkk/","https://radioblackout.org/tag/proteste/","https://radioblackout.org/tag/qatar/","https://radioblackout.org/tag/quito/","https://radioblackout.org/tag/sco/","https://radioblackout.org/tag/siria/","https://radioblackout.org/tag/trump/","https://radioblackout.org/tag/turchia/",[358,318,301,315,313,311,359,360,361,207,309,362,363,276,307,305,303,364,18,365],"armenia","Erdogan","Israele","nato","Ocalan","pkk","Siria","Turchia",{"post_title":367},{"matched_tokens":368,"snippet":370,"value":371},[369],"TRUMPISMO","PIAZZA CONTRO NOBOA E IL \u003Cmark>TRUMPISMO\u003C/mark> IN SALSA LATINA; SUDOVEST ASIATICO","BASTIONI DI ORIONE 25/09/2025 – ECUADOR IN PIAZZA CONTRO NOBOA E IL \u003Cmark>TRUMPISMO\u003C/mark> IN SALSA LATINA; SUDOVEST ASIATICO IN SUBBUGLIO, RIPERCUSSIONI DELLE GUERRE SIONISTE; CINA DOPO SHANGAI COOPERATION ORGANIZATION E XI ALL’ONU CON LA CASACCA AMBIENTALISTA",[373],{"field":374,"matched_tokens":375,"snippet":370,"value":371},"post_title",[369],{"best_field_score":178,"best_field_weight":377,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":378,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":48},15,"578730123365187705",6636,{"collection_name":334,"first_q":20,"per_page":93,"q":20},["Reactive",382],{},["Set"],["ShallowReactive",385],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fxGZXbeRma7BxIKcr92knA7UA3E1cqpZ7Y8fYhdjBQts":-1},true,"/search?query=trumpismo"]