","TSO. La normalità della gabbia","post",1620745181,[61,62,63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/contenzione/","http://radioblackout.org/tag/controllo/","http://radioblackout.org/tag/fano/","http://radioblackout.org/tag/gabbie-chimiche/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria/","http://radioblackout.org/tag/tortura-psichiatrica/","http://radioblackout.org/tag/trattamento-saniatrio-obbligatorio/","http://radioblackout.org/tag/tso/",[70,71,72,73,27,74,75,12],"contenzione","controllo","fano","gabbie chimiche","tortura psichiatrica","trattamento saniatrio obbligatorio",{"post_content":77,"post_title":82,"tags":85},{"matched_tokens":78,"snippet":80,"value":81},[79],"tuoi","gioco è fatto. Se i \u003Cmark>tuoi\u003C/mark> atti sono definiti folli non","La vicenda dello studente fanese cui è stato imposto il ricovero coatto in un repartino psichiatrico per un atto di protesta contro la mascherina a scuola, ha suscitato ampia indignazione. Sono scesi in campo persino fascisti e leghisti, normalmente forcaioli.\r\nNei fatti, il Trattamento Sanitario Obbligatorio, è una pratica molto diffusa. Una pratica che non ha nulla a che fare con la sofferenza psichica, ma è utile a disciplinare comportamenti che, per svariate ragioni, non possono essere sanzionati con gli strumenti messi a disposizione dall’apparato sanzionatorio previsto dal codice penale.\r\nLa prigione psichiatrica è uno strumento cui è molto difficile sottrarsi e lascia solo esigui margini di difesa e chi ci finisce impigliato.\r\nSe un individuo è classificato come pericoloso da un paio di medici, di cui almeno uno deve essere uno psichiatra, poi basta la firma del sindaco ed il gioco è fatto. Se i \u003Cmark>tuoi\u003C/mark> atti sono definiti folli non c’è nulla che tu possa dire o fare per evitare il ricovero coatto, la gabbia chimica e, spesso, anche la contenzione fisica. Se sei dichiarato “matto” la tua volontà non conta, la tua parola non ha valore, perché, qualunque sia l’argomentazione, è alienata, senza ragione, malata.\r\nIl \u003Cmark>TSO\u003C/mark> si configura come detenzione e tortura extra giudiziaria\r\n\r\nCamicie di forza, letti di contenzione, elettroshock, lobotomia farmaceutica, punture a lento rilascio, isolamento, umiliazioni, ricatti, sequestri, prigionie, torture, violenze e morti…\r\nNonostante in Italia i manicomi siano stati chiusi negli anni Settanta, questa è la realtà vissuta ancora oggi da chi è giudicato dalla nostra società folle, divers*, anormale, e per questo isolat*, punit* e normalizzat*.\r\nRispetto al passato la psichiatria ha inventato centinaia di disturbi e di diagnosi, basati sull’analisi dei comportamenti delle persone, estendendo il suo sguardo medico ad ambiti che prima ne erano esclusi e medicalizzando tutte le fasi della nostra vita, dall’infanzia alla vecchiaia. L’omosessualità dal 1990 non è più considerata una malattia psichiatrica, ma le persone che decidono di fare un percorso di transizione di genere sono considerati affette da “disforia di genere” ed obbligate a sottostare a visite psichiatriche. I bambini vivaci sono trattati da “malati” di “ADHD” ossia Deficit di Attenzione e Iperattività e spenti con terapie farmacologiche.\r\nLa psichiatria ha esteso la sua rete di controllo e i profitti che ne derivano.\r\nPer il resto a cambiare sono stati solo i nomi, in una società più moderna in cui lo psico controllo è ormai esteso nelle scuole, nelle strade, nelle carceri, nei CPR ed è perfettamente integrato a tutte le altre istituzioni di coercizione e controllo presenti nelle nostre moderne smart city.\r\nI manicomi si sono trasformati in repartini (SPDC), CSM, SR, comunità, cliniche, centri diurni.\r\nGli ex manicomi criminali, quelli che più recentemente sono stati chiamati Ospedali Psichiatrici Giudiziari, sono stati “chiusi” ovvero rimpiccioliti, moltiplicati e capillarmente diffusi sul territorio (REMS).\r\nL’elettroshock continua ad essere fatto, ma si chiama “Terapia Elettro convulsivante” e viene fatto sotto anestesia.\r\nLa lobotomia chirurgica invece è in disuso, poiché sono stati inventati i neurolettici (dal greco neuro “nervoso” e lepsis “blocco”) per cui viene fatta chimicamente, ad esempio con l’Haldol, uno psicofarmaco a lento rilascio somministrato tramite puntura, che veniva anch’esso usato come forma di tortura contro i dissidenti nei gulag russi. Andrea Soldi, l’uomo morto il 5 agosto 2015 sulle panchine di Piazzale Umbria durante un Trattamento Sanitario Obbligatorio, era costretto invece a prenderlo come “cura”, e quando si è rifiutato di farlo, è stato per questo ucciso da vigili e psichiatri. Una volta etichettato come “malato di mente” sei giudicato pericoloso e devi essere curato che tu lo voglia o meno, con medici, metodi e cure che tu non potrai scegliere. E se non sei accondiscendente, se neghi la tua malattia e rifiuti la terapia, se ti ribelli rischi un ricovero coatto, una cattura, una reclusione all’interno dei nostri ospedali, in quei reparti chiusi con le sbarre alle finestre dove qualsiasi cosa subirai è chiamata “cura” e trattamento, dove le sostanze psicoattive sono chiamate “farmaci”.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alberto del Collettivo antipsichiatrico “Antonin Artaud” di Pisa\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-05-11-tso-alberto.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":83,"snippet":84,"value":84},[12],"\u003Cmark>TSO\u003C/mark>. 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Il ragazzo, un ventinovenne della Sierra Leone, è stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio e trattenuto in ospedale per 9 giorni.\r\nIl ragazzo aveva protestato spaccando un televisore alla notizia che la sua domanda di asilo era stata respinta e per lui si apriva la via della clandestinità e una possibile espulsione. Un momento di ragionevole rabbia è stato trattato come segnale di squilibrio mentale. Un modo molto comodo per eliminare qualunque tensione, trasformando in malattia la protesta.\r\nUn ulteriore segnale della natura squisitamente disciplinare dei trattamenti psichiatrici, usati per tenere sotto controllo chi non si riesce a trattare con i “normali” mezzi della repressione poliziesca e giudiziaria.\r\n\r\nVale la pena ricordare che il repartino dell'ospedale San Luca di Sant'Argenio era salito all'attenzione delle cronache lo scorso maggio, dopo la morte in TSO di Sebastiano Malzone, forse vittima di un sovradosaggio farmacologico.\r\nIn quel reparto lavorano due dei medici condannati in primo grado per la morte, dopo 87 ore di contenzione senza acqua né cibo, dell'anarchico Francesco Mastrogiovanni, rinchiuso nell'ospedale di Vallo della Lucania nell'agosto del 2009. Dopo quella vicenda il repartino di Vallo è stato chiuso e i due psichiatri ora lavorano a Sant'Argenio.\r\nCoincidenze? Difficile crederlo.\r\n\r\nIl 22 febbraio davanti al centro Sprar di Isca Superiore a Catanzaro dove risiedono, diciotto migranti di diverse nazionalità si sono incatenati per protestare contro il TSO inflitto ad un loro amico.\r\n\"Non è vero che sta male sono gli operatori dello Sprar che non capiscono\" hanno dichiarato alla stampa.\r\n\r\nLa continuità tra forme di reclusione/soggiorno amministrativo e le pratiche psichiatriche contro persone considerate socialmente pericolose, ma non perseguibili penalmente, ci descrive una forma di asservimento e ricatto più sottilmente pervasiva ed insidiosa di quella giudiziaria.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaella del collettivo antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni”.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-03-01-raffa-tso-migranti","1 Marzo 2016","2016-03-07 11:43:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/tso-migranti-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/tso-migranti-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/tso-migranti-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/tso-migranti-768x513.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/tso-migranti.jpg 770w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","TSO ai migranti: la gabbia chimica",1456859419,[137,138,139,65,140,141,142,143],"http://radioblackout.org/tag/francesco-mastrogiovanni/","http://radioblackout.org/tag/gabbia-chimica/","http://radioblackout.org/tag/immigrati/","http://radioblackout.org/tag/santargenio-di-polla/","http://radioblackout.org/tag/sebastiano-malzone/","http://radioblackout.org/tag/sprar/","http://radioblackout.org/tag/tso-ai-migranti/",[145,146,147,27,148,149,150,151],"francesco mastrogiovanni","gabbia chimica","immigrati","sant'argenio di polla","sebastiano malzone","Sprar","tso ai migranti",{"post_content":153,"post_title":157,"tags":160},{"matched_tokens":154,"snippet":155,"value":156},[12],"maggio, dopo la morte in \u003Cmark>TSO\u003C/mark> di Sebastiano Malzone, forse vittima","La psichiatria è stata usata di frequente per reprimere le insorgenze dentro ai CIE, alle prigioni, o in altri luoghi di privazione della libertà.\r\nIn genere gli immigrati insofferenti alla reclusione sono sedati con strumenti farmacologici, anche se altri strumenti tipici del trattamento psichiatrico come la contenzione, sono stati utilizzati per facilitare la deportazione di chi con tutte le proprie forze vi si opponeva.\r\nIn queste ultime settimane ci sono state diverse segnalazioni di immigrati o richiedenti asilo sottoposti a trattamento sanitario obbligatorio.\r\n\r\nNel repartino dell'ospedale di Sant'Argenio di Polla un infermiere ha segnalato il moltiplicarsi anomalo di immigrati passati direttamente dal centro di accoglienza alla gabbia psichiatrica.\r\nL’ultimo caso risale a gennaio e riguarda un richiedente asilo ospitato all’interno del centro Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di Roscigno, in provincia di Salerno. 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Intanto le politiche attive del lavoro sono assai carenti, colpa anche dello smantellamento delle Province con il ridimensionamento dei centri per l'impiego e dei corsi destinati a disoccupati e giovani che non hanno finito le superiori. Molte aziende cercano forza lavoro già formata ma ben poco investono per costruire competenze e formazione al loro interno. I lavoratori invecchiano e non solo per la cosiddetta transizione demografica del Paese. il sistema produttivo si basa su bassi salari, contratti sfavorevoli appalti e subappalti con la tendenza ad assumere forza lavoro con basse retribuzioni.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/cub.mp3\"][/audio]","6 Marzo 2023","Il mercarto del lavoro e il ruolo del welfare aziendale come meccanismo di erosione del salario sociale. 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Dagli abusi di psicofarmaci in carcere nei cpr[1][2] alle retoriche neomanicomiali che accompagnano la triste conta degli operatori e delle operatrici (più spesso) uccise dai pazienti, come è successo a Pisa lo scorso 24 Aprile. Una conta ben lontana, comunque, dall’eguagliare le morti di psichiatria nelle carceri, nei reparti ospedalieri, nelle comunità, per strada durante un TSO, per gli effetti collaterali a lungo termine dei farmaci. Eppure, di emergenza psichiatrica si parla sempre solo per dire che ci sono un sacco di matti pericolosi in giro e non per ricordare che la psichiatria può uccidere; e neanche questo è un caso. Non lo è perché la psichiatria è sempre stata, in maniera più o meno attiva a seconda dei periodi storici, schierata in una guerra alla povertà, alla disobbedienza e a tutto ciò che è altro e che eccede la norma. Senza citare i casi di oppositori politici finiti in manicomio, pratica diffusa in tanti paesi del mondo ancora ad oggi, basti pensare che durante il fascismo una donna poteva finire in manicomio perché “libertina, indocile, irosa, smorfiosa o madre snaturata”, oppure che nell’america schiavista la “drapetomania” diagnosticava il desiderio di scappare dallepiantagioni degli schiavi. Casi storici estremi che tradiscono la più subdola compenetrazione quotidiana del controllo sociale e della psichiatria, una pseudoscienza nata dalla separazione tutta occidentale tra ragione e sragione. Ci sono stati, certo, dei brevi periodi in cui i movimenti sociali sono riusciti ad impadronirsi di un’autonomia nella progettazione della cura delle sofferenze sociali distanziandosi dal paradigma biomedico per dare vita ad un’antropologia pratica o ad una sorta di ecologia umana, che ribaltando il meccanismo di delega medico-paziente restituisse la responsabilità della cura alla comunità e al territorio. Il movimento di deistituzionalizzazione in italia è un esito di queste tensioni, ed è importante riconoscerlo altrimenti succede di leggere che i manicomi sono stati chiusi “grazie allo sviluppo della psicofarmacologia che permetteva di curare i pazienti a casa”[3]. No, non è andata così, la chiusura dei manicomi è il frutto di una lotta con tanti morti dentro ai manicomi e con qualche psichiatra (specie quelli a cui piaceva legare le persone ai termosifoni) gambizzato. E sono stati altri psichiatri a tematizzare la lotta di classe nel loro lavoro, ribadendo che se la guerra che avviene ogni giorno in psichiatria viene invisibilizzata, se non si esercita con consapevolezza politica, ogni atto di cura e contenzione diventa un atto di guerra contro una classe marginalizzata.\r\n\r\nQuando questa consapevolezza politica si perde, i discorsi e le pratiche della psichiatria diventano sempre più vicini e simili a strumenti e istituzioni più esplicitamente punitivi e repressivi. La “cura” si mischia con la galera. I reparti, le residenze private e le comunità diventano più simili a carceri, e le carceri vengono inondate di farmaci. Quest’ultime si riversano negli ospedali pieni di detenuti ricoverati, che si aggiungono a chi viene internato perché in famiglia o in quartiere da fastidio. Gli psichiatri diventano così dispensatori di farmaci preoccupati della mera gestione dei sintomi e responsabili della custodia dei loro pazienti. I percorsi esistenziali che si incontrano nelle galere e in psichiatria sono gli stessi, in una traspirazione di destini facilitata dalle porte scorrevoli che separano il sistema penale da quello psichiatrico. Questo lo si intuisce per esempio da un dato su tutti: in tutti i paesi industrializzati il numero di persone con problematiche psichiatriche in carcere aumenta vertiginosamente mentre si riduce quello delle persone prese in carico dai servizi territoriali. La psichiatria è tornata oggi ad essere uno strumento di marginalizzazione, in senso diametralmente opposto alla riforma ispirata da Basaglia che non è mai stata implementata se non in qualche sparuta provincia. I manicomi fioriscono sotto mutate spoglie. Nel 78 c’erano 90.000 persone internate e ne contiamo quasi 70.000 oggi tra SPDC comunità, case di cura eccetera, senza contare l’enorme mole di miseria umana psichiatrizzata in carcere. (Questo dovrebbe fungere da monito a tutti coloro che pensano che lo stato possa riformare la psichiatria).\r\n\r\nPerché oggi si torna a parlare di riforma della psichiatria e si mette in dubbio la chiusura dei manicomi? Tramite la presunta “emergenza psichiatria” diverse parti sociali (governo, associazioni di categoria, direttori sanitari) convergono nel chiedere in breve: più posti nelle REMS, sezioni di carcere speciali per imputabili in aggiunta alla rete di ATSM (Articolazioni di Tutela della Salute Mentale), TSO più snelli. Qualcuno si avventura a chiedere, cogliendo l’occasione, più operatori nei servizi territoriali. Ma non sembra essere questo l’aspetto che interessa ad un governo che assume solo polizia. Il punto è avere più posti letto per i folli rei e per i rei folli. Come se un letto potesse curare qualcuno.\r\n\r\nL’utilizzo per fini repressivi dell’emergenza psichiatria non è nuovo. Già Salvini nel 2018 dichiarava che era in atto una “esplosione di aggressioni” da parte di “pazienti psichiatrici” e che da quando i manicomi sono stati chiusi c’è stato un «abbandono dei malati lasciati in carico alle famiglie». Questo genere di retorica neomanicomiale o panpenalista è interessata all’utilizzo della psichiatria nel governo della popolazione tramite la marginalizzazione di alcuni suoi componenti. Le carceri sono sempre state un avamposto di questa sperimentazione, come è già stato scritto e detto[4][5] e infatti i primi a parlare di emergenza psichiatrica sono stati i sindacati di polizia, le prefetture e il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria).\r\n\r\nIn secondo luogo, più contenzione è meno cura è la ricetta perfetta per ingrassare il privato. La spesa pubblica e privata nell’ambito della salute mentale viene assorbita soprattutto dalla residenzialità. I soldi girano intorno ai ricoveri, nei posti letto in case di cura lontane dalla comunità, e nei farmaci, che all’isolamento fisico aggiungono la sedazione farmacologica. Si ripropone in questo modo lo stesso circolo vizioso che porta all’esplosione dei profitti privati nell’ambito sanitario e assistenziale. Più la follia viene contenuta e più la gente sta male, e più la gente sta male più bisogno c’è di contenzione e custodia, contenzione materiale ad ingrassare i portafogli di investimenti delle multinazionali della sanità privata, della infinità di cooperative del terzo settore in buona e cattiva fede che gestiscono comunità ormai diventate colonie penali, e non ultima dell’industria dei farmaci. Le visite degli informatori delle case farmaceutiche sono quotidiane in gran parte dei reparti psichiatrici. Farmaci long-acting sempre più sganciati dalla relazione terapeutica, con un rischio di cronicizzazione altissimo che spesso finiscono per ricacciare ancora più a fondo le persone nella voragine esistenziale da cui provano a uscire: solitudine e miseria.\r\n\r\nPer ultima potremmo ipotizzare una terza ragione meno vincolata ad interessi materiali del diffondersi della preoccupazione per l’emergenza psichiatrica? Questa origina forse dalla contemporanea più generale tendenza ad “alienare” tutto ciò che esula dalla consueta e quieta amministrazione della vita sociale. Una malinconica pulsione a reprimere e mortificare ciò che è vivo, e in quanto vivo intrinsecamente rivolto al nuovo, anche oltre la cultura e le abitudini dominanti. Allora in un mondo in cui la sofferenza psichica diventa sempre più spesso strumento di espressione di una condizione politica, e insieme ricerca di un progetto di vita che scardini l’ordine esistente, ecco che ci si attrezza e reprimerla questa tensione, identificando, emergenza dopo emergenza, l’ennesimo nemico pubblico…Emergenza anarchici, emergenza orsi, emergenza matti. Nel mondo che diventa emergenza nessuno è salvo, le categorie dell’esclusione si avvicinano sempre di più.\r\n\r\n[1] https://altreconomia.it/rinchiusi-e-sedati-labuso-quotidiano-di-psicofarmaci-nei-cpr-italiani/\r\n\r\n[2] https://radioblackout.org/2023/01/chimica-e-rivolta-al-casal-del-marmo-di-roma/\r\n\r\n[3] https://www.quotidiano.net/cronaca/legge-basaglia-psichiatri-omicidio-barbara-capovani-39ee9864\r\n\r\n[4] https://www.osservatoriorepressione.info/carcere-psichiatria-strumenti-controllo/\r\n\r\n[5] https://radioblackout.org/podcast/carceri-invisibili-del-20-09-22/","1 Maggio 2023","2023-05-01 19:09:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-300x169.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-300x169.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-1024x576.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-768x432.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-1536x864.png 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1.png 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","LA RETORICA DELL’EMERGENZA PSICHIATRICA PER IL CONTROLLO SOCIALE",1682968174,[239,240,241,242,243,68],"http://radioblackout.org/tag/antipsichiatria/","http://radioblackout.org/tag/atsm/","http://radioblackout.org/tag/emergenza-psichiatrica/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria-e-controllo-sociale/","http://radioblackout.org/tag/rems/",[20,245,246,247,248,12],"ATSM","emergenza psichiatrica","psichiatria e controllo sociale","REMS",{"post_content":250,"tags":254},{"matched_tokens":251,"snippet":252,"value":253},[12],"comunità, per strada durante un \u003Cmark>TSO\u003C/mark>, per gli effetti collaterali a","Non è un caso se di psichiatria si parla sempre più spesso. Dagli abusi di psicofarmaci in carcere nei cpr[1][2] alle retoriche neomanicomiali che accompagnano la triste conta degli operatori e delle operatrici (più spesso) uccise dai pazienti, come è successo a Pisa lo scorso 24 Aprile. Una conta ben lontana, comunque, dall’eguagliare le morti di psichiatria nelle carceri, nei reparti ospedalieri, nelle comunità, per strada durante un \u003Cmark>TSO\u003C/mark>, per gli effetti collaterali a lungo termine dei farmaci. Eppure, di emergenza psichiatrica si parla sempre solo per dire che ci sono un sacco di matti pericolosi in giro e non per ricordare che la psichiatria può uccidere; e neanche questo è un caso. Non lo è perché la psichiatria è sempre stata, in maniera più o meno attiva a seconda dei periodi storici, schierata in una guerra alla povertà, alla disobbedienza e a tutto ciò che è altro e che eccede la norma. Senza citare i casi di oppositori politici finiti in manicomio, pratica diffusa in tanti paesi del mondo ancora ad oggi, basti pensare che durante il fascismo una donna poteva finire in manicomio perché “libertina, indocile, irosa, smorfiosa o madre snaturata”, oppure che nell’america schiavista la “drapetomania” diagnosticava il desiderio di scappare dallepiantagioni degli schiavi. Casi storici estremi che tradiscono la più subdola compenetrazione quotidiana del controllo sociale e della psichiatria, una pseudoscienza nata dalla separazione tutta occidentale tra ragione e sragione. Ci sono stati, certo, dei brevi periodi in cui i movimenti sociali sono riusciti ad impadronirsi di un’autonomia nella progettazione della cura delle sofferenze sociali distanziandosi dal paradigma biomedico per dare vita ad un’antropologia pratica o ad una sorta di ecologia umana, che ribaltando il meccanismo di delega medico-paziente restituisse la responsabilità della cura alla comunità e al territorio. Il movimento di deistituzionalizzazione in italia è un esito di queste tensioni, ed è importante riconoscerlo altrimenti succede di leggere che i manicomi sono stati chiusi “grazie allo sviluppo della psicofarmacologia che permetteva di curare i pazienti a casa”[3]. No, non è andata così, la chiusura dei manicomi è il frutto di una lotta con tanti morti dentro ai manicomi e con qualche psichiatra (specie quelli a cui piaceva legare le persone ai termosifoni) gambizzato. E sono stati altri psichiatri a tematizzare la lotta di classe nel loro lavoro, ribadendo che se la guerra che avviene ogni giorno in psichiatria viene invisibilizzata, se non si esercita con consapevolezza politica, ogni atto di cura e contenzione diventa un atto di guerra contro una classe marginalizzata.\r\n\r\nQuando questa consapevolezza politica si perde, i discorsi e le pratiche della psichiatria diventano sempre più vicini e simili a strumenti e istituzioni più esplicitamente punitivi e repressivi. La “cura” si mischia con la galera. I reparti, le residenze private e le comunità diventano più simili a carceri, e le carceri vengono inondate di farmaci. Quest’ultime si riversano negli ospedali pieni di detenuti ricoverati, che si aggiungono a chi viene internato perché in famiglia o in quartiere da fastidio. Gli psichiatri diventano così dispensatori di farmaci preoccupati della mera gestione dei sintomi e responsabili della custodia dei loro pazienti. I percorsi esistenziali che si incontrano nelle galere e in psichiatria sono gli stessi, in una traspirazione di destini facilitata dalle porte scorrevoli che separano il sistema penale da quello psichiatrico. Questo lo si intuisce per esempio da un dato su tutti: in tutti i paesi industrializzati il numero di persone con problematiche psichiatriche in carcere aumenta vertiginosamente mentre si riduce quello delle persone prese in carico dai servizi territoriali. La psichiatria è tornata oggi ad essere uno strumento di marginalizzazione, in senso diametralmente opposto alla riforma ispirata da Basaglia che non è mai stata implementata se non in qualche sparuta provincia. I manicomi fioriscono sotto mutate spoglie. Nel 78 c’erano 90.000 persone internate e ne contiamo quasi 70.000 oggi tra SPDC comunità, case di cura eccetera, senza contare l’enorme mole di miseria umana psichiatrizzata in carcere. (Questo dovrebbe fungere da monito a tutti coloro che pensano che lo stato possa riformare la psichiatria).\r\n\r\nPerché oggi si torna a parlare di riforma della psichiatria e si mette in dubbio la chiusura dei manicomi? Tramite la presunta “emergenza psichiatria” diverse parti sociali (governo, associazioni di categoria, direttori sanitari) convergono nel chiedere in breve: più posti nelle REMS, sezioni di carcere speciali per imputabili in aggiunta alla rete di ATSM (Articolazioni di Tutela della Salute Mentale), \u003Cmark>TSO\u003C/mark> più snelli. Qualcuno si avventura a chiedere, cogliendo l’occasione, più operatori nei servizi territoriali. Ma non sembra essere questo l’aspetto che interessa ad un governo che assume solo polizia. Il punto è avere più posti letto per i folli rei e per i rei folli. Come se un letto potesse curare qualcuno.\r\n\r\nL’utilizzo per fini repressivi dell’emergenza psichiatria non è nuovo. Già Salvini nel 2018 dichiarava che era in atto una “esplosione di aggressioni” da parte di “pazienti psichiatrici” e che da quando i manicomi sono stati chiusi c’è stato un «abbandono dei malati lasciati in carico alle famiglie». Questo genere di retorica neomanicomiale o panpenalista è interessata all’utilizzo della psichiatria nel governo della popolazione tramite la marginalizzazione di alcuni suoi componenti. Le carceri sono sempre state un avamposto di questa sperimentazione, come è già stato scritto e detto[4][5] e infatti i primi a parlare di emergenza psichiatrica sono stati i sindacati di polizia, le prefetture e il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria).\r\n\r\nIn secondo luogo, più contenzione è meno cura è la ricetta perfetta per ingrassare il privato. La spesa pubblica e privata nell’ambito della salute mentale viene assorbita soprattutto dalla residenzialità. I soldi girano intorno ai ricoveri, nei posti letto in case di cura lontane dalla comunità, e nei farmaci, che all’isolamento fisico aggiungono la sedazione farmacologica. Si ripropone in questo modo lo stesso circolo vizioso che porta all’esplosione dei profitti privati nell’ambito sanitario e assistenziale. Più la follia viene contenuta e più la gente sta male, e più la gente sta male più bisogno c’è di contenzione e custodia, contenzione materiale ad ingrassare i portafogli di investimenti delle multinazionali della sanità privata, della infinità di cooperative del terzo settore in buona e cattiva fede che gestiscono comunità ormai diventate colonie penali, e non ultima dell’industria dei farmaci. Le visite degli informatori delle case farmaceutiche sono quotidiane in gran parte dei reparti psichiatrici. Farmaci long-acting sempre più sganciati dalla relazione terapeutica, con un rischio di cronicizzazione altissimo che spesso finiscono per ricacciare ancora più a fondo le persone nella voragine esistenziale da cui provano a uscire: solitudine e miseria.\r\n\r\nPer ultima potremmo ipotizzare una terza ragione meno vincolata ad interessi materiali del diffondersi della preoccupazione per l’emergenza psichiatrica? Questa origina forse dalla contemporanea più generale tendenza ad “alienare” tutto ciò che esula dalla consueta e quieta amministrazione della vita sociale. Una malinconica pulsione a reprimere e mortificare ciò che è vivo, e in quanto vivo intrinsecamente rivolto al nuovo, anche oltre la cultura e le abitudini dominanti. Allora in un mondo in cui la sofferenza psichica diventa sempre più spesso strumento di espressione di una condizione politica, e insieme ricerca di un progetto di vita che scardini l’ordine esistente, ecco che ci si attrezza e reprimerla questa tensione, identificando, emergenza dopo emergenza, l’ennesimo nemico pubblico…Emergenza anarchici, emergenza orsi, emergenza matti. Nel mondo che diventa emergenza nessuno è salvo, le categorie dell’esclusione si avvicinano sempre di più.\r\n\r\n[1] https://altreconomia.it/rinchiusi-e-sedati-labuso-quotidiano-di-psicofarmaci-nei-cpr-italiani/\r\n\r\n[2] https://radioblackout.org/2023/01/chimica-e-rivolta-al-casal-del-marmo-di-roma/\r\n\r\n[3] https://www.quotidiano.net/cronaca/legge-basaglia-psichiatri-omicidio-barbara-capovani-39ee9864\r\n\r\n[4] https://www.osservatoriorepressione.info/carcere-psichiatria-strumenti-controllo/\r\n\r\n[5] https://radioblackout.org/podcast/carceri-invisibili-del-20-09-22/",[255,257,259,261,263,265],{"matched_tokens":256,"snippet":20},[],{"matched_tokens":258,"snippet":245},[],{"matched_tokens":260,"snippet":246},[],{"matched_tokens":262,"snippet":247},[],{"matched_tokens":264,"snippet":248},[],{"matched_tokens":266,"snippet":102},[12],[268,273],{"field":35,"indices":269,"matched_tokens":270,"snippets":272},[29],[271],[12],[102],{"field":105,"matched_tokens":274,"snippet":252,"value":253},[12],{"best_field_score":117,"best_field_weight":276,"fields_matched":122,"num_tokens_dropped":47,"score":277,"tokens_matched":121,"typo_prefix_score":122},14,"578730054645710962",{"document":279,"highlight":299,"highlights":314,"text_match":115,"text_match_info":322},{"cat_link":280,"category":281,"comment_count":47,"id":282,"is_sticky":47,"permalink":283,"post_author":50,"post_content":284,"post_date":285,"post_excerpt":53,"post_id":282,"post_modified":286,"post_thumbnail":287,"post_thumbnail_html":288,"post_title":289,"post_type":58,"sort_by_date":290,"tag_links":291,"tags":295},[44],[46],"50239","http://radioblackout.org/2018/10/lecce-loperazione-alto-impatto-caccia-gli-stranieri-dalla-stazione/","Intorno alla stazione di Lecce da un po' di tempo a questa parte si stanno intensificando i controlli di polizia contro immigrati e poveri. Il pretesto è stato un fatto di cronaca, una rissa violenta finita con un ragazzo sgozzato; colta la palla al balzo il Questore ha dato il via all'operazione \"Alto Impatto\" così come l'ha fantasiosamente definita, un repulisti generalizzato della stazione attraversata e vissuta da tanti soggetti esclusi e marginalizzati, così come spesso accade in molte città italiane.\r\n\r\nDa quando l'operazione è partita, a qualsiasi ora del giorno e della notte, si incontrano pattuglie o checkpoint di Polizia e Carabinieri che impediscono agli immigrati di stazionare e provvedono all'identificazione a tappeto di tutti i passanti in odore di miseria.\r\n\r\nInseguimenti e fermi non si contano e capita così di trovarsi nel bel mezzo di un Tso improvvisato, giustificato dal fatto che la persona fermata camminasse a piedi scalzi e avesse la pelle scura. Questo fatto oltre a rimarcare l'utilizzo arbitrario, disciplinante e repressivo del Tso, ha svelato anche il ruolo di alcuni medici leccesi che, nel momento in cui si svolgeva il fermo, invitavano la polizia all'identificazione dei compagni che stavano assistendo alla scena.\r\n\r\nA ora la stazione di Lecce è ripulita, nessuno si ferma più e in pochi l'attraversano. La pioggia di fogli di via, le continue identificazioni, i Tso frequenti, la reclusione nei Cpr e le conseguenti espulsioni hanno svuotato velocemente la piazza.\r\n\r\nLa reazione dei leccesi di fronte al repulisti della stazione, quando non si è concretizzata nell'indifferenza più totale, ha rispecchiato purtroppo il clima generale di ostilità all'immigrato che si respira nella penisola tutta, con i suoi eccessi nefasti di violenza verbale e fisica.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Salvatore\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\nStazioneLecce","26 Ottobre 2018","2018-10-30 09:42:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/LUC8099_1-7-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/LUC8099_1-7-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Lecce: l'operazione \"Alto Impatto\" caccia gli stranieri dalla stazione",1540560598,[292,293,294,68],"http://radioblackout.org/tag/lecce/","http://radioblackout.org/tag/operazione-alto-impatto/","http://radioblackout.org/tag/stazione/",[296,297,298,12],"Lecce","Operazione Alto Impatto","Stazione",{"post_content":300,"tags":305},{"matched_tokens":301,"snippet":303,"value":304},[302],"Tso","nel bel mezzo di un \u003Cmark>Tso\u003C/mark> improvvisato, giustificato dal fatto che","Intorno alla stazione di Lecce da un po' di tempo a questa parte si stanno intensificando i controlli di polizia contro immigrati e poveri. 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Solo a metà maggio può infine fare rientro a casa, anche grazie all'intervento di alcuni volontari dell'associazione Telefono Viola (che lavora contro gli abusi e le violenze psichiatriche) che prendono in carico il suo caso.\r\n\r\nFin dall'inizio di questa vicenda e per tutto il tempo della sua permanenza nel reparto psichiatrico Simone ha subìto una serie di abusi e violazioni, senza ricevere spiegazioni o documentazione sulla sua situazione e vedendo anche ostacolati i suoi tentativi di comunicare con l'esterno per chiedere aiuto.\r\n\r\nSu sua richiesta abbiamo messo a disposizione i microfoni di Radio Blackout per raccontare questa storia. Ascolta il suo racconto:\r\n\r\ns_abusops","10 Ottobre 2018","2018-10-14 13:13:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/contenzione-300x210-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"210\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/contenzione-300x210-300x210.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Una storia di abuso psichiatrico",1539212803,[239,65,68],[20,27,12],{"post_content":339,"tags":343},{"matched_tokens":340,"snippet":341,"value":342},[12],"quali verrà sottoposto anche a \u003Cmark>TSO\u003C/mark>, nonostante fin dall'inizio accetti la","Il 24 febbraio scorso Simone, in seguito a una richiesta d'aiuto inviata da lui stesso al 112 e al conseguente intervento delle forze dell'ordine nella sua abitazione, viene prelevato con la forza da 8 agenti, ammanettato e portato nel reparto psichiatrico dell'ospedale di Cinisello Balsamo.\r\n\r\nQui viene ricoverato in maniera coatta e trattenuto per quasi 3 mesi, durante i quali verrà sottoposto anche a \u003Cmark>TSO\u003C/mark>, nonostante fin dall'inizio accetti la somministrazione della terapia predisposta dal personale sanitario. 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Ascolta il suo racconto:\r\n\r\ns_abusops",[344,346,348],{"matched_tokens":345,"snippet":20},[],{"matched_tokens":347,"snippet":27},[],{"matched_tokens":349,"snippet":102},[12],[351,356],{"field":35,"indices":352,"matched_tokens":353,"snippets":355},[122],[354],[12],[102],{"field":105,"matched_tokens":357,"snippet":341,"value":342},[12],{"best_field_score":117,"best_field_weight":276,"fields_matched":122,"num_tokens_dropped":47,"score":277,"tokens_matched":121,"typo_prefix_score":122},6690,{"collection_name":58,"first_q":361,"per_page":22,"q":361},"tsoi",13,{"facet_counts":364,"found":122,"hits":394,"out_of":512,"page":121,"request_params":513,"search_cutoff":36,"search_time_ms":121},[365,371],{"counts":366,"field_name":369,"sampled":36,"stats":370},[367],{"count":122,"highlighted":368,"value":368},"Radio Bizarre","podcastfilter",{"total_values":121},{"counts":372,"field_name":35,"sampled":36,"stats":392},[373,374,376,378,380,382,384,386,388,390],{"count":122,"highlighted":361,"value":361},{"count":122,"highlighted":375,"value":375},"kino",{"count":122,"highlighted":377,"value":377},"cinema",{"count":122,"highlighted":379,"value":379},"osannaples",{"count":121,"highlighted":381,"value":381},"idles",{"count":121,"highlighted":383,"value":383},"ghana",{"count":121,"highlighted":385,"value":385},"moondog",{"count":121,"highlighted":387,"value":387},"victor tsoi",{"count":121,"highlighted":389,"value":389},"lisbob beat",{"count":121,"highlighted":391,"value":391},"small island big song",{"total_values":393},16,[395,448],{"document":396,"highlight":420,"highlights":437,"text_match":444,"text_match_info":445},{"comment_count":47,"id":397,"is_sticky":47,"permalink":398,"podcastfilter":399,"post_author":400,"post_content":401,"post_date":402,"post_excerpt":53,"post_id":397,"post_modified":403,"post_thumbnail":404,"post_title":405,"post_type":406,"sort_by_date":407,"tag_links":408,"tags":416},"67142","http://radioblackout.org/podcast/radio-bizarre-28-febbraio-2028/",[368],"radiobizarre","Qui l'audio della trasmissione di oggi:\r\n\r\nradiobizzarre 27 feb 2021\r\n\r\nQui l'audio dell'intervista a Carlo Griseri sul focus #blacklivesmatter all'interno della settima edizione di seeyousound:\r\n\r\nintervista a carlo griseri sul focus blm","27 Febbraio 2021","2021-03-12 10:45:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/victor-tsoi-200x110.jpg","Radio Bizarre - 27 febbraio 2021","podcast",1614434918,[409,410,411,412,413,414,415],"http://radioblackout.org/tag/cinema/","http://radioblackout.org/tag/documentario/","http://radioblackout.org/tag/kino/","http://radioblackout.org/tag/osannaples/","http://radioblackout.org/tag/progressine-napoletano/","http://radioblackout.org/tag/sys7/","http://radioblackout.org/tag/tsoi/",[377,417,375,379,418,419,361],"documentario","progressine napoletano","sys7",{"tags":421},[422,424,426,428,430,432,434],{"matched_tokens":423,"snippet":377,"value":377},[],{"matched_tokens":425,"snippet":417,"value":417},[],{"matched_tokens":427,"snippet":375,"value":375},[],{"matched_tokens":429,"snippet":379,"value":379},[],{"matched_tokens":431,"snippet":418,"value":418},[],{"matched_tokens":433,"snippet":419,"value":419},[],{"matched_tokens":435,"snippet":436,"value":436},[361],"\u003Cmark>tsoi\u003C/mark>",[438],{"field":35,"indices":439,"matched_tokens":440,"snippets":442,"values":443},[22],[441],[361],[436],[436],578730123365712000,{"best_field_score":446,"best_field_weight":362,"fields_matched":121,"num_tokens_dropped":47,"score":447,"tokens_matched":121,"typo_prefix_score":47},"1108091339008","578730123365711977",{"document":449,"highlight":473,"highlights":502,"text_match":444,"text_match_info":511},{"comment_count":47,"id":450,"is_sticky":47,"permalink":451,"podcastfilter":452,"post_author":400,"post_content":453,"post_date":454,"post_excerpt":53,"post_id":450,"post_modified":455,"post_thumbnail":456,"post_title":457,"post_type":406,"sort_by_date":458,"tag_links":459,"tags":469},"66764","http://radioblackout.org/podcast/radio-bizarre-13-febbraio-2021/",[368],"Ecco il podcast della trasmissione di sabato 13 febbraio 2021. 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