","Dall’Aquila a Torino. In piazza contro la violenza dei tribunali","post",1516714633,[60,61,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71,72],"http://radioblackout.org/tag/audifesa-femminista/","http://radioblackout.org/tag/avvocato-valentini/","http://radioblackout.org/tag/ciriguardatutte/","http://radioblackout.org/tag/femminismo/","http://radioblackout.org/tag/laquila/","http://radioblackout.org/tag/pizzoli/","http://radioblackout.org/tag/processo-per-stupro/","http://radioblackout.org/tag/strade-sicure/","http://radioblackout.org/tag/stupro/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/tuccia/","http://radioblackout.org/tag/violenza-dei-tribunali/","http://radioblackout.org/tag/violenza-patriarcale/",[31,27,23,74,75,19,29,76,77,78,15,79,80],"femminismo","l'aquila","strade sicure","stupro","torino","violenza dei tribunali","violenza patriarcale",{"post_content":82,"tags":87},{"matched_tokens":83,"snippet":85,"value":86},[84],"Tuccia","femminista dell’avvocato Valentini, difensore di \u003Cmark>Tuccia\u003C/mark>, militare dell’operazione strade sicure, che","L’Aquila. Ieri mattina, in occasione della prima udienza del processo a tre compagne accusate di diffamazione aggravata a mezzo stampa, si è svolto un presidio e corteo solidale. Le compagne sono finite alla sbarra per una lettera in cui si chiedeva l’allontanamento da uno spazio femminista dell’avvocato Valentini, difensore di \u003Cmark>Tuccia\u003C/mark>, militare dell’operazione strade sicure, che nel 2009 stuprò e ridusse in fin di vita una ragazza, fuori da una discoteca di Pizzoli.\r\nL’udienza è stata subito rimandata per la rinuncia del giudice onorario incaricato del caso, che ha passato la patata bollente ad un giudice togato.\r\nNe abbiamo parlato con Cristina, una compagna di “Ci riguarda tutte”, la rete che ha promosso l’iniziativa.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 01 23 cristina aquila\r\n\r\nAnche a Torino, di fronte al tribunale si è svolto un presidio indetto dalla rete Non Una di Meno in solidarietà con le compagne sotto accusa all’Aquila e a Torino. Tutte responsabili di aver manifestato solidarietà a donne violate, umiliate ed offese, oltre che da uomini, anche dal tribunale, che le trasforma in imputate.\r\nNe abbiamo parlato con Giorgia di Non Una di Meno\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 01 23 giorgia pres trib\r\n\r\nSul blog di www.ciriguardatutte@noblogs.org trovate l’intera documentazione sullo stupro dell’Aquila e sul processo alla compagne solidali.",[88,90,92,94,96,98,100,102,104,106,108,111,113],{"matched_tokens":89,"snippet":31},[],{"matched_tokens":91,"snippet":27},[],{"matched_tokens":93,"snippet":23},[],{"matched_tokens":95,"snippet":74},[],{"matched_tokens":97,"snippet":75},[],{"matched_tokens":99,"snippet":19},[],{"matched_tokens":101,"snippet":29},[],{"matched_tokens":103,"snippet":76},[],{"matched_tokens":105,"snippet":77},[],{"matched_tokens":107,"snippet":78},[],{"matched_tokens":109,"snippet":110},[15],"\u003Cmark>tuccia\u003C/mark>",{"matched_tokens":112,"snippet":79},[],{"matched_tokens":114,"snippet":80},[],[116,122],{"field":34,"indices":117,"matched_tokens":119,"snippets":121},[118],10,[120],[15],[110],{"field":123,"matched_tokens":124,"snippet":85,"value":86},"post_content",[84],578730123365712000,{"best_field_score":127,"best_field_weight":128,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":129,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":131,"highlight":153,"highlights":158,"text_match":161,"text_match_info":162},{"cat_link":132,"category":133,"comment_count":46,"id":134,"is_sticky":46,"permalink":135,"post_author":49,"post_content":136,"post_date":137,"post_excerpt":52,"post_id":134,"post_modified":138,"post_thumbnail":139,"post_thumbnail_html":140,"post_title":141,"post_type":57,"sort_by_date":142,"tag_links":143,"tags":150},[43],[45],"26742","http://radioblackout.org/2014/12/stupratori-in-divisa/","\"Il soldato americano accusato di due stupri, tenta il 3° evadendo dalla caserma di Vicenza\". Questa notizia è stata lo spunto per discutere con Chiara de \"il colpo della strega\" delle violenze compiute sulle donne dai soldati nei territori militarizzati e insieme – ampliando la prospettiva e allargando lo sguardo - sullo stupro come arma di guerra.\r\nLa notizia è di qualche giorno fa, ma la cronaca conta purtroppo molti altri episodi simili. Già nel 2006 un militare statunitense, accusato di stupro e condannato a sei anni di reclusione, è stato liberato e si è visto ridurre la pena per le attenuanti dovute allo stress psicologico prolungato dovuto al suo incarico di un anno in Iraq.\r\nLe motivazioni della sentenza riportano che il prolungato stress e la ridotta importanza data alla vita umana ed al benessere di coloro che lo circondano possono avere influenzato il reato.\r\nIn fondo è una confessione: chi fa la guerra diventa insensibile alla vita umana e alla dignità delle persone.\r\n\r\nIl pensiero va inevitabilmente al 12 febbraio 2012. Siamo a L'Aquila. In una discoteca, una giovane donna di 20 anni era stata stuprata e ridotta in fin di vita. Lasciata svenuta, sanguinante e seminuda in mezzo alla neve fuori dal locale, era stata salvata da un buttafuori della discoteca che stava facendo un giro prima della chiusura. Ha dovuto subire numerose operazioni di ricostruzione per le violenze sessuali subite e fu ad un pelo da morire. Ha dovuto allontanarsi da casa e dalla sua comunità per vivere in un luogo protetto per poi emigrare al nord. Accusato di questo stupro e tentato omicidio è Francesco Tuccia, un militare in servizio all'Aquila per l'operazione \"Aquila sicura\" partita dopo il terremoto.\r\nMele marce o prassi consolidata? E' evidente la consuetudine di queste violenze in particolare nei territori militarizzati, ma in generale nelle zone dove il pacchetto sicurezza ha imposto più pattugliamenti, controlli antiprostituzione e massiccia presenza di forza dell'ordine.\r\n\r\nNella maggior parte dei casi, lo stato si è autoassolto, ribadendo l'immunità e l'impunità delle istituzioni in divisa quando fanno violenza. Immunità ed impunità che fanno parte dell'insieme dei privilegi che i \"tutori dell'ordine\" hanno come contropartita dei loro servigi.\r\nL'esercizio della violenza di genere in situazioni di conflitto costituisce di fatto un continuum dei comportamenti discriminatori e violenti che avvengono in tempo di pace.\r\n\r\nLo stupro di donne è da sempre strumento specifico di terrore e lo è stato in particolare nei conflitti degli anni '90 in Europa. Spesso gli stupri di massa sono accompagnati da gravidanze forzate. Lo scopo è duplice: umiliare le donne e alterare il mantenimento della comunità in senso etnico.\r\n\r\nLo stupro è una pratica diffusa anche tra le forze armate nelle cosiddette missioni di pace: i casi più recenti – Congo, Bosnia, Sierra Leone, Rwanda e Kosovo – hanno sollevato per la prima volta l'attenzione a livello internazionale, dando la possibilità di cominciare a parlare anche delle violenze sessuali compiute dai peacekeepers.\r\nUn caso tra tutti, quello della Bosnia, dove il corpo femminile è stato - letteralmente - territorio di contesa. I militari (e non solo) violentavano il corpo delle donne dell'Altro per farne terreno di conquista, luogo di inseminazione etnica.\r\nLo stupro non è stata \"conseguenza\" della guerra ma arma che ha affiancato le operazioni di pulizia etnica. Una violenza inaudita che ha lasciato dietro di sé non solo paura e smarrimento, ma anche colpevolizzazione nelle donne stesse, spesso isolate e emarginate dalla loro stessa comunità, per essere state disonorate.\r\n\r\nA cavallo tra gli anni Settanta ed Ottanta ci fu in Guatemala un tentativo di genocidio della popolazione Maya. Meno noto è il gran numero di stupri contro le donne, parte integrante di quella guerra.\r\n\r\nNel nostro paese non si sono mai fatti i conti con il retaggio coloniale fascista e in particolare sulla propaganda di guerra che metteva al centro la donna/preda desiderosa di essere cacciata. La colonna sonora di quell'epoca è la canzone \"Faccetta nera...\". Dopo la guerra di conquista la propaganda muta di segno: messe in soffitta le cartoline con belle ragazze poco vestite, le donne africane sono rappresentate come sporche, stupide, bestiali. Da respingere, per non inquinare la razza.\r\n\r\nAscolta la diretta con Chiara:\r\n\r\n2014 12 10 chiara stupri guerra","10 Dicembre 2014","2014-12-15 14:52:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/016-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/016-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/016-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/016-768x511.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/016-1024x681.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/016.jpg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Stupratori in divisa",1418236054,[144,145,146,147,148,149],"http://radioblackout.org/tag/base-ederle/","http://radioblackout.org/tag/bosnia/","http://radioblackout.org/tag/le-donne-e-il-colonialismo-italiano/","http://radioblackout.org/tag/stupri-di-guerra/","http://radioblackout.org/tag/stupro-de-laquila/","http://radioblackout.org/tag/vicenza/",[21,151,33,152,25,17],"Bosnia","stupri di guerra",{"post_content":154},{"matched_tokens":155,"snippet":156,"value":157},[84],"e tentato omicidio è Francesco \u003Cmark>Tuccia\u003C/mark>, un militare in servizio all'Aquila","\"Il soldato americano accusato di due stupri, tenta il 3° evadendo dalla caserma di Vicenza\". Questa notizia è stata lo spunto per discutere con Chiara de \"il colpo della strega\" delle violenze compiute sulle donne dai soldati nei territori militarizzati e insieme – ampliando la prospettiva e allargando lo sguardo - sullo stupro come arma di guerra.\r\nLa notizia è di qualche giorno fa, ma la cronaca conta purtroppo molti altri episodi simili. Già nel 2006 un militare statunitense, accusato di stupro e condannato a sei anni di reclusione, è stato liberato e si è visto ridurre la pena per le attenuanti dovute allo stress psicologico prolungato dovuto al suo incarico di un anno in Iraq.\r\nLe motivazioni della sentenza riportano che il prolungato stress e la ridotta importanza data alla vita umana ed al benessere di coloro che lo circondano possono avere influenzato il reato.\r\nIn fondo è una confessione: chi fa la guerra diventa insensibile alla vita umana e alla dignità delle persone.\r\n\r\nIl pensiero va inevitabilmente al 12 febbraio 2012. Siamo a L'Aquila. In una discoteca, una giovane donna di 20 anni era stata stuprata e ridotta in fin di vita. Lasciata svenuta, sanguinante e seminuda in mezzo alla neve fuori dal locale, era stata salvata da un buttafuori della discoteca che stava facendo un giro prima della chiusura. Ha dovuto subire numerose operazioni di ricostruzione per le violenze sessuali subite e fu ad un pelo da morire. Ha dovuto allontanarsi da casa e dalla sua comunità per vivere in un luogo protetto per poi emigrare al nord. Accusato di questo stupro e tentato omicidio è Francesco \u003Cmark>Tuccia\u003C/mark>, un militare in servizio all'Aquila per l'operazione \"Aquila sicura\" partita dopo il terremoto.\r\nMele marce o prassi consolidata? E' evidente la consuetudine di queste violenze in particolare nei territori militarizzati, ma in generale nelle zone dove il pacchetto sicurezza ha imposto più pattugliamenti, controlli antiprostituzione e massiccia presenza di forza dell'ordine.\r\n\r\nNella maggior parte dei casi, lo stato si è autoassolto, ribadendo l'immunità e l'impunità delle istituzioni in divisa quando fanno violenza. Immunità ed impunità che fanno parte dell'insieme dei privilegi che i \"tutori dell'ordine\" hanno come contropartita dei loro servigi.\r\nL'esercizio della violenza di genere in situazioni di conflitto costituisce di fatto un continuum dei comportamenti discriminatori e violenti che avvengono in tempo di pace.\r\n\r\nLo stupro di donne è da sempre strumento specifico di terrore e lo è stato in particolare nei conflitti degli anni '90 in Europa. Spesso gli stupri di massa sono accompagnati da gravidanze forzate. Lo scopo è duplice: umiliare le donne e alterare il mantenimento della comunità in senso etnico.\r\n\r\nLo stupro è una pratica diffusa anche tra le forze armate nelle cosiddette missioni di pace: i casi più recenti – Congo, Bosnia, Sierra Leone, Rwanda e Kosovo – hanno sollevato per la prima volta l'attenzione a livello internazionale, dando la possibilità di cominciare a parlare anche delle violenze sessuali compiute dai peacekeepers.\r\nUn caso tra tutti, quello della Bosnia, dove il corpo femminile è stato - letteralmente - territorio di contesa. I militari (e non solo) violentavano il corpo delle donne dell'Altro per farne terreno di conquista, luogo di inseminazione etnica.\r\nLo stupro non è stata \"conseguenza\" della guerra ma arma che ha affiancato le operazioni di pulizia etnica. Una violenza inaudita che ha lasciato dietro di sé non solo paura e smarrimento, ma anche colpevolizzazione nelle donne stesse, spesso isolate e emarginate dalla loro stessa comunità, per essere state disonorate.\r\n\r\nA cavallo tra gli anni Settanta ed Ottanta ci fu in Guatemala un tentativo di genocidio della popolazione Maya. Meno noto è il gran numero di stupri contro le donne, parte integrante di quella guerra.\r\n\r\nNel nostro paese non si sono mai fatti i conti con il retaggio coloniale fascista e in particolare sulla propaganda di guerra che metteva al centro la donna/preda desiderosa di essere cacciata. La colonna sonora di quell'epoca è la canzone \"Faccetta nera...\". Dopo la guerra di conquista la propaganda muta di segno: messe in soffitta le cartoline con belle ragazze poco vestite, le donne africane sono rappresentate come sporche, stupide, bestiali. Da respingere, per non inquinare la razza.\r\n\r\nAscolta la diretta con Chiara:\r\n\r\n2014 12 10 chiara stupri guerra",[159],{"field":123,"matched_tokens":160,"snippet":156,"value":157},[84],578730123365187700,{"best_field_score":163,"best_field_weight":164,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":165,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091338752",14,"578730123365187697",6646,{"collection_name":57,"first_q":15,"per_page":168,"q":15},6,{"facet_counts":170,"found":38,"hits":191,"out_of":243,"page":14,"request_params":244,"search_cutoff":35,"search_time_ms":14},[171,177],{"counts":172,"field_name":175,"sampled":35,"stats":176},[173],{"count":14,"highlighted":174,"value":174},"anarres","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":178,"field_name":34,"sampled":35,"stats":190},[179,180,182,184,186,188],{"count":14,"highlighted":78,"value":78},{"count":14,"highlighted":181,"value":181},"francia",{"count":14,"highlighted":183,"value":183},"anarchici",{"count":14,"highlighted":185,"value":185},"amedeo bertolo",{"count":14,"highlighted":187,"value":187},"primavera francese",{"count":14,"highlighted":189,"value":189},"macerie-su-macerie",{"total_values":168},[192,220],{"document":193,"highlight":211,"highlights":216,"text_match":161,"text_match_info":219},{"comment_count":46,"id":194,"is_sticky":46,"permalink":195,"podcastfilter":196,"post_author":174,"post_content":197,"post_date":198,"post_excerpt":52,"post_id":194,"post_modified":199,"post_thumbnail":200,"post_title":201,"post_type":202,"sort_by_date":203,"tag_links":204,"tags":210},"39014","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-25-novembre-in-ricordo-di-amedeo-bertolo-la-primavera-francese-i-padroni-del-web-solidarieta-femminista-referendum-tanto-rumore-per-nulla/",[174],"Come ogni venerdì siamo sbarcati su Anarres, il pianeta delle utopie concrete, dalle 10,45 alle 12,45 sui 105.250 delle libere frequenze di Blackout.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2016 11 25 anarres1\r\n\r\n2016 11 25 anarres2\r\n\r\n2016 11 25 anarres3\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nRicordo di Amedeo Bertolo, anarchico, rapitore di consoli, intellettuale ed editore. Amedeo ci ha lasciati lo scorso martedì.\r\nNe parliamo con Paolo Finzi della rivista A.\r\n\r\nLa primavera francese del 2016. Analisi e bilancio di un movimento inatteso.\r\nNe parliamo con Gianni Carrozza, della redazione parigina di Collegamenti, redattore di radio frequence plurielle, che ieri sera era a Torino per discuterne in una serata alla Cub\r\n\r\nI padroni del web. Tra internet, big data, fibra ottica, militari… Comunicazione virtuale, economia reale, controllo globale. Ne parliamo con Lorenzo Coniglione, navigatore esperto e redattore di Umanità Nova che introdurrà la serata di venerdì 2 dicembre alle 21 alla FAT, in corso Palermo 46.\r\nLorenzo è un navigatore esperto e redattore di Umanità Nova. \r\nL'incontro si inserisce nel percorso di preparazione dell'hackit17\r\n\r\nMilitari stupratori. Vernice rosa e scritte alla scuola di applicazioni militari di Torino. Un'azione di solidarietà con le donne sotto processo all'Aquila\r\n\r\n0000\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 26 novembre\r\nTorino. Referendum. Tanto rumore per nulla\r\nPunto info astensionista\r\nDisertiamo le urne!\r\nPunto info astensionista dalle 10,30 alle 13,30\r\nNell'occasione verrà presentato l'opuscolo della Federazione Anarchica Torinese sul referendum costituzionale.\r\n\r\nQui puoi leggere un'anteprima del capitolo centrale di \"Referendum: Tanto rumore per nulla\"\r\n\r\n0000\r\n\r\nSabato 26 novembre\r\nTi amo da – farti – morire\r\nPunto info sulla violenza di genere\r\n\r\nIn occasione della giornata internazionale contro la violenza contro le donne\r\nPunto info sulla violenza di genere\r\nore 17 in via Po 16\r\nLeggi qui il volantino che verrà distribuito\r\n\r\n0000000\r\n\r\n\r\nMercoledì 30 novembre\r\nvolantinaggio antifascista e antimilitarista al mercato di piazza Foroni\r\n00000000\r\n\r\nVenerdì 2 dicembre \r\nore 21 in corso Palermo 46 \r\n\r\nI padroni del web. Tra internet, big data, fibra ottica, militari…\r\nComunicazione virtuale, economia reale, controllo globale.\r\n\r\nne discutiamo con Lorenzo Coniglione, navigatore esperto e redattore di Umanità Nova. \r\nriunione wormup hackit17\r\n\r\nDocumenti:\r\n\r\nMilitari stupratori. Vernice rosa e scritte alla scuola di applicazioni militari di Torino\r\n\r\n“I militari stuprano. L'Aquila non si dimentica. Tuccia stupratore, Valentini il suo difensore.”\r\n“Se toccano una toccano tutte, la solidarietà è la nostra arma.”\r\n\r\nNella notte tra il 17 e il 18 novembre manifesti con queste scritte sono stati affissi sui muri delle Scuola di Applicazioni militari di corso Galileo Ferraris di Torino. Accanto è stata tracciata la scritta “militari stupratori”: una secchiata di vernice rosa ha coperto parte dell'insegna.\r\n\r\nUn'azione di solidarietà con le donne sotto processo a L'Aquila, per aver espresso solidarietà attiva a Rosa, stuprata e quasi uccisa da Tuccia, militare dell'operazione strade sicure.\r\n\r\nLe immagini dell'azione e il comunicato sono state pubblicate su Indymedia\r\n\r\nCosa è successo?\r\nSiamo all'Aquila. Sono trascorsi tre anni dal terremoto che ha devastato la città a fatto tanti morti. Il governo Berlusconi decise che l'Aquila divenisse laboratorio di sperimentazione di strategie di controllo di una popolazione, piegata dal terremoto ed obbligata a scegliere tra la (auto)deportazione sulla costa e i campi tende militarizzati.\r\nIl centro città è ancora un cumulo di macerie, i campi tende hanno ceduto il posto a container e alla New Town, fatta di cemento e sputo, che ha arricchito i palazzinari senza ricostruire la città.\r\nPer l'operazione “strade sicure” partita nel 2008 in risposta all'ennesimo allarme “sicurezza”, anche per le strade dell'Aquila è presente un robusto contingente di militari.\r\n\r\nLa notte del 12 febbraio del 2012 fa molto freddo. Siamo in montagna e la neve è alta.\r\nRosa viene trovata mezza nuda, esanime in un lago di sangue ed in grave stato di ipotermia. Solo pochi minuti e sarebbe morta.\r\nSono le quattro. Rosa aveva trascorso la serata in una discoteca a Pizzoli, dove non c'erano tante persone se non i militari di “strade sicure”.\r\nIn seguito Rosa ricorderà solo che si trovava al guardaroba a parlare con la sua amica. Si risveglierà in sala operatoria. Lo stupro è evidente e anche la brutalità con la quale è stato commesso.\r\n48 punti per ricostruire vagina e apparato digerente devastati dalla violenza.\r\nIl militare del 33° reggimento artiglieria Aqui dell'Aquila Francesco Tuccia, difeso dagli avvocati Antonio Valentini e Alberico Villani, sarà l'unico indagato e condannato per i fatti.\r\n\r\nIl dibattimento processuale, il racconto dei media, ci dimostra che una cultura di complicità e legittimazione dello stupro, della violenza maschile sulle donne permea ancora profondamente il nostro paese. Specie quando gli stupratori indossano una divisa.\r\nAl processo, nonostante la terribile violenza, l'avvocato Valentini sostenne che Rosa era stata consenziente.\r\nUna violenza, se possibile, peggiore di quella che le aveva lacerato le carni, facendola quasi morire.\r\nLa solidarietà femminista ha fatto sì che la storia di Rosa non passasse inosservata.\r\nLe donne che hanno seguito il processo, che informato su quello che accadeva, rimanendo vicine a Rosa, si sono attirate l'ostilità di militari e avvocati difensori.\r\n\r\nVenerdì 18 novembre all'Aquila si è aperto un altro processo. Questa volta alla sbarra erano due donne della Rete di solidarietà femminista, che avevano partecipato alla campagna di solidarietà con Rosa.\r\nAd accusarle c'è l'avvocato Valentini, uno dei difensori dello stupratore Tuccia.\r\nLa loro colpa?\r\nAver diffuso una lettera, nella quale veniva descritta la condotta processuale di Valentini, che, nel novembre del 2015, era stato invitato ad un convegno alla Casa Internazionale delle Donne di Roma, un luogo simbolo dei percorsi di libertà delle donne.\r\nUn convegno al quale non ha mai partecipato, perché, dopo la campagna , le donne della Casa hanno deciso di chiudergli la porta in faccia.\r\nValentini, pronto a presentarsi alle prossime elezioni, ha reagito denunciando per “diffamazione aggravata” le due donne.\r\n\r\nLe due compagne sono state perquisite, private delle proprie apparecchiature elettroniche di uso quotidiano (cellulari, computer, tablet) per aver diffuso una mail che ribadiva l’atteggiamento provocatorio e sprezzante del difensore di Tuccia nei confronti di Rosa, dove si ricostruiva il clima morboso e pesante di un agghiacciante processo per stupro. In quella lettera era scritto chiaro che la responsabilità di quello stupro era anche dello Stato che aveva trattato le vittime del terremoto come problema di ordine pubblico.\r\nAll'Aquila, come in ogni dove, i militari fanno la guerra alla popolazione civile. E stuprano.\r\n00000\r\n\r\nI padroni del web. Tra internet, big data, fibra ottica, militari…\r\nComunicazione virtuale, economia reale, controllo globale.\r\nTra gennaio e marzo del 2010 una serie di danneggiamenti alle dorsali sottomarine in fibra ottica che passano dall'Egitto rallenta il traffico dati dall'Europa al sud-est asiatico e al medio-oriente. I danni seguiti a questi danneggiamenti, le cui cause furono probabilmente dei sabotaggi, non sono mai stati chiariti.\r\n\r\nQuella serie di eventi porta alla nostra attenzione un fatto “nascosto” ma di fondamentale importanza per comprendere l'economia contemporanea: internet è un sistema fisico, non un'entità astratta.\r\nCentinaia di migliaia di chilometri di cavi in fibra ottica passano sotto gli oceani e i mari. L'insieme delle dorsali di fibra ottica rappresenta l'ossatura vera e propria della rete, collegando tra di loro i diversi paesi e, quindi, le sottoreti nazionali o regionali.\r\n\r\nL’importanza strategica ed economica di queste infrastrutture è enorme. Chi le controlla ha un potere immenso. \r\n\r\nL'intero web, ma non Internet nel suo complesso, e tutta l'economia ad esso legata dipendono da 13 server, gestiti sia da attori pubblici statunitensi che da consorzi di imprese.\r\nil web non è una rete a-gerarchica. Anzi, è una rete con la presenza di alcuni forti hub che in prospettiva sono destinati a crescere.\r\n\r\nNon solo. Negli ultimi anni i maggiori attori del mercato dei big data, Google e Facebook in testa, stanno investendo direttamente nella realizzazione di nuove dorsali in fibra ottica. \r\n\r\nUna scelta strategica, perché in questo modo i padroni del web, oltre a controllare i nervi, avrebbero le mani anche sul backbone, la spina dorsale della Rete. \r\n\r\nIl mestiere di Google e Facebook è la raccolta di dati generati degli utenti e la loro messa a valore rivendendoli a clienti affinché questi possano creare pubblicità mirate. Le infrastrutture che rendono possibile questo sono le reti telematiche e, in particolare, le dorsali in fibra ottica.\r\n\r\nIl cerchio si chiude.\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","25 Novembre 2016","2018-10-17 23:05:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/2016-11-25-manif-fat-big-data-col.jpg-200x110.jpg","Anarres del 25 novembre. In ricordo di Amedeo Bertolo, la primavera francese, i padroni del web, solidarietà femminista, referendum: tanto rumore per nulla","podcast",1480093871,[205,206,207,208,209,69],"http://radioblackout.org/tag/amedeo-bertolo/","http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/macerie-su-macerie/","http://radioblackout.org/tag/primavera-francese/",[185,183,181,189,187,78],{"post_content":212},{"matched_tokens":213,"snippet":214,"value":215},[84],"stuprano. L'Aquila non si dimentica. \u003Cmark>Tuccia\u003C/mark> stupratore, Valentini il suo difensore.”\r","Come ogni venerdì siamo sbarcati su Anarres, il pianeta delle utopie concrete, dalle 10,45 alle 12,45 sui 105.250 delle libere frequenze di Blackout.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2016 11 25 anarres1\r\n\r\n2016 11 25 anarres2\r\n\r\n2016 11 25 anarres3\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nRicordo di Amedeo Bertolo, anarchico, rapitore di consoli, intellettuale ed editore. Amedeo ci ha lasciati lo scorso martedì.\r\nNe parliamo con Paolo Finzi della rivista A.\r\n\r\nLa primavera francese del 2016. Analisi e bilancio di un movimento inatteso.\r\nNe parliamo con Gianni Carrozza, della redazione parigina di Collegamenti, redattore di radio frequence plurielle, che ieri sera era a Torino per discuterne in una serata alla Cub\r\n\r\nI padroni del web. Tra internet, big data, fibra ottica, militari… Comunicazione virtuale, economia reale, controllo globale. Ne parliamo con Lorenzo Coniglione, navigatore esperto e redattore di Umanità Nova che introdurrà la serata di venerdì 2 dicembre alle 21 alla FAT, in corso Palermo 46.\r\nLorenzo è un navigatore esperto e redattore di Umanità Nova. \r\nL'incontro si inserisce nel percorso di preparazione dell'hackit17\r\n\r\nMilitari stupratori. Vernice rosa e scritte alla scuola di applicazioni militari di Torino. Un'azione di solidarietà con le donne sotto processo all'Aquila\r\n\r\n0000\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 26 novembre\r\nTorino. Referendum. Tanto rumore per nulla\r\nPunto info astensionista\r\nDisertiamo le urne!\r\nPunto info astensionista dalle 10,30 alle 13,30\r\nNell'occasione verrà presentato l'opuscolo della Federazione Anarchica Torinese sul referendum costituzionale.\r\n\r\nQui puoi leggere un'anteprima del capitolo centrale di \"Referendum: Tanto rumore per nulla\"\r\n\r\n0000\r\n\r\nSabato 26 novembre\r\nTi amo da – farti – morire\r\nPunto info sulla violenza di genere\r\n\r\nIn occasione della giornata internazionale contro la violenza contro le donne\r\nPunto info sulla violenza di genere\r\nore 17 in via Po 16\r\nLeggi qui il volantino che verrà distribuito\r\n\r\n0000000\r\n\r\n\r\nMercoledì 30 novembre\r\nvolantinaggio antifascista e antimilitarista al mercato di piazza Foroni\r\n00000000\r\n\r\nVenerdì 2 dicembre \r\nore 21 in corso Palermo 46 \r\n\r\nI padroni del web. Tra internet, big data, fibra ottica, militari…\r\nComunicazione virtuale, economia reale, controllo globale.\r\n\r\nne discutiamo con Lorenzo Coniglione, navigatore esperto e redattore di Umanità Nova. \r\nriunione wormup hackit17\r\n\r\nDocumenti:\r\n\r\nMilitari stupratori. Vernice rosa e scritte alla scuola di applicazioni militari di Torino\r\n\r\n“I militari stuprano. L'Aquila non si dimentica. \u003Cmark>Tuccia\u003C/mark> stupratore, Valentini il suo difensore.”\r\n“Se toccano una toccano tutte, la solidarietà è la nostra arma.”\r\n\r\nNella notte tra il 17 e il 18 novembre manifesti con queste scritte sono stati affissi sui muri delle Scuola di Applicazioni militari di corso Galileo Ferraris di Torino. Accanto è stata tracciata la scritta “militari stupratori”: una secchiata di vernice rosa ha coperto parte dell'insegna.\r\n\r\nUn'azione di solidarietà con le donne sotto processo a L'Aquila, per aver espresso solidarietà attiva a Rosa, stuprata e quasi uccisa da \u003Cmark>Tuccia\u003C/mark>, militare dell'operazione strade sicure.\r\n\r\nLe immagini dell'azione e il comunicato sono state pubblicate su Indymedia\r\n\r\nCosa è successo?\r\nSiamo all'Aquila. Sono trascorsi tre anni dal terremoto che ha devastato la città a fatto tanti morti. Il governo Berlusconi decise che l'Aquila divenisse laboratorio di sperimentazione di strategie di controllo di una popolazione, piegata dal terremoto ed obbligata a scegliere tra la (auto)deportazione sulla costa e i campi tende militarizzati.\r\nIl centro città è ancora un cumulo di macerie, i campi tende hanno ceduto il posto a container e alla New Town, fatta di cemento e sputo, che ha arricchito i palazzinari senza ricostruire la città.\r\nPer l'operazione “strade sicure” partita nel 2008 in risposta all'ennesimo allarme “sicurezza”, anche per le strade dell'Aquila è presente un robusto contingente di militari.\r\n\r\nLa notte del 12 febbraio del 2012 fa molto freddo. Siamo in montagna e la neve è alta.\r\nRosa viene trovata mezza nuda, esanime in un lago di sangue ed in grave stato di ipotermia. Solo pochi minuti e sarebbe morta.\r\nSono le quattro. Rosa aveva trascorso la serata in una discoteca a Pizzoli, dove non c'erano tante persone se non i militari di “strade sicure”.\r\nIn seguito Rosa ricorderà solo che si trovava al guardaroba a parlare con la sua amica. Si risveglierà in sala operatoria. Lo stupro è evidente e anche la brutalità con la quale è stato commesso.\r\n48 punti per ricostruire vagina e apparato digerente devastati dalla violenza.\r\nIl militare del 33° reggimento artiglieria Aqui dell'Aquila Francesco \u003Cmark>Tuccia\u003C/mark>, difeso dagli avvocati Antonio Valentini e Alberico Villani, sarà l'unico indagato e condannato per i fatti.\r\n\r\nIl dibattimento processuale, il racconto dei media, ci dimostra che una cultura di complicità e legittimazione dello stupro, della violenza maschile sulle donne permea ancora profondamente il nostro paese. Specie quando gli stupratori indossano una divisa.\r\nAl processo, nonostante la terribile violenza, l'avvocato Valentini sostenne che Rosa era stata consenziente.\r\nUna violenza, se possibile, peggiore di quella che le aveva lacerato le carni, facendola quasi morire.\r\nLa solidarietà femminista ha fatto sì che la storia di Rosa non passasse inosservata.\r\nLe donne che hanno seguito il processo, che informato su quello che accadeva, rimanendo vicine a Rosa, si sono attirate l'ostilità di militari e avvocati difensori.\r\n\r\nVenerdì 18 novembre all'Aquila si è aperto un altro processo. Questa volta alla sbarra erano due donne della Rete di solidarietà femminista, che avevano partecipato alla campagna di solidarietà con Rosa.\r\nAd accusarle c'è l'avvocato Valentini, uno dei difensori dello stupratore \u003Cmark>Tuccia\u003C/mark>.\r\nLa loro colpa?\r\nAver diffuso una lettera, nella quale veniva descritta la condotta processuale di Valentini, che, nel novembre del 2015, era stato invitato ad un convegno alla Casa Internazionale delle Donne di Roma, un luogo simbolo dei percorsi di libertà delle donne.\r\nUn convegno al quale non ha mai partecipato, perché, dopo la campagna , le donne della Casa hanno deciso di chiudergli la porta in faccia.\r\nValentini, pronto a presentarsi alle prossime elezioni, ha reagito denunciando per “diffamazione aggravata” le due donne.\r\n\r\nLe due compagne sono state perquisite, private delle proprie apparecchiature elettroniche di uso quotidiano (cellulari, computer, tablet) per aver diffuso una mail che ribadiva l’atteggiamento provocatorio e sprezzante del difensore di \u003Cmark>Tuccia\u003C/mark> nei confronti di Rosa, dove si ricostruiva il clima morboso e pesante di un agghiacciante processo per stupro. In quella lettera era scritto chiaro che la responsabilità di quello stupro era anche dello Stato che aveva trattato le vittime del terremoto come problema di ordine pubblico.\r\nAll'Aquila, come in ogni dove, i militari fanno la guerra alla popolazione civile. E stuprano.\r\n00000\r\n\r\nI padroni del web. Tra internet, big data, fibra ottica, militari…\r\nComunicazione virtuale, economia reale, controllo globale.\r\nTra gennaio e marzo del 2010 una serie di danneggiamenti alle dorsali sottomarine in fibra ottica che passano dall'Egitto rallenta il traffico dati dall'Europa al sud-est asiatico e al medio-oriente. I danni seguiti a questi danneggiamenti, le cui cause furono probabilmente dei sabotaggi, non sono mai stati chiariti.\r\n\r\nQuella serie di eventi porta alla nostra attenzione un fatto “nascosto” ma di fondamentale importanza per comprendere l'economia contemporanea: internet è un sistema fisico, non un'entità astratta.\r\nCentinaia di migliaia di chilometri di cavi in fibra ottica passano sotto gli oceani e i mari. L'insieme delle dorsali di fibra ottica rappresenta l'ossatura vera e propria della rete, collegando tra di loro i diversi paesi e, quindi, le sottoreti nazionali o regionali.\r\n\r\nL’importanza strategica ed economica di queste infrastrutture è enorme. Chi le controlla ha un potere immenso. \r\n\r\nL'intero web, ma non Internet nel suo complesso, e tutta l'economia ad esso legata dipendono da 13 server, gestiti sia da attori pubblici statunitensi che da consorzi di imprese.\r\nil web non è una rete a-gerarchica. Anzi, è una rete con la presenza di alcuni forti hub che in prospettiva sono destinati a crescere.\r\n\r\nNon solo. Negli ultimi anni i maggiori attori del mercato dei big data, Google e Facebook in testa, stanno investendo direttamente nella realizzazione di nuove dorsali in fibra ottica. \r\n\r\nUna scelta strategica, perché in questo modo i padroni del web, oltre a controllare i nervi, avrebbero le mani anche sul backbone, la spina dorsale della Rete. \r\n\r\nIl mestiere di Google e Facebook è la raccolta di dati generati degli utenti e la loro messa a valore rivendendoli a clienti affinché questi possano creare pubblicità mirate. Le infrastrutture che rendono possibile questo sono le reti telematiche e, in particolare, le dorsali in fibra ottica.\r\n\r\nIl cerchio si chiude.\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[217],{"field":123,"matched_tokens":218,"snippet":214,"value":215},[84],{"best_field_score":163,"best_field_weight":164,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":165,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":221,"highlight":234,"highlights":239,"text_match":161,"text_match_info":242},{"comment_count":46,"id":222,"is_sticky":46,"permalink":223,"podcastfilter":224,"post_author":225,"post_content":226,"post_date":227,"post_excerpt":52,"post_id":222,"post_modified":228,"post_thumbnail":229,"post_title":230,"post_type":202,"sort_by_date":231,"tag_links":232,"tags":233},"10511","http://radioblackout.org/podcast/laquila-processo-per-stupro/",[],"dj","Sul blog www.medea.noblogs.org potete riascoltare la trasmissione andata in onda su Radio Blackout giovedì 18 ottobre a cura del Collettivo femminista MeDeA in occasione dell’apertura a L’Aquila del processo per stupro e tentato omicidio a carico di Francesco Tuccia, militare attivo nell’operazione “Aquila Sicura”.\r\n\r\nQui l'audio dell'avvocata della ragazza che definisce i contorni della vicenda e presenta la situazione processuale.\r\n\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/avvocata_aquila1.mp3|titles=avvocata_aquila(1)]\r\n\r\nA breve pubblicheremo anche i singoli audio e i vari contributi contenuti nello speciale che abbiamo curato. \r\n\r\nQui sotto l'appello con cui è stata lanciata la mobilitazione di solidarietà\r\nIl 12 febbraio 2012, in una discoteca de L’Aquila, una giovane donna di 20 anni è stata stuprata e ridotta in fin di vita. Accusato di questo stupro e tentato omicidio è Francesco Tuccia, un militare in servizio all’Aquila per l’operazione “ Aquila sicura” partita dopo il terremoto. Il 18 ottobre all’Aquila si terrà la prima udienza del processo.\r\nQuel giorno GIOVEDI’ 18 OTTOBRE alle ore 08.30 ci sarà un presidio sotto il Tribunale de L’Aquila a dire che:\r\nCI RIGUARDA TUTTE…l’animalità, l’efferatezza e la viltà degli uomini che in una notte di febbraio hanno massacrato il corpo e la vita di una donna lasciata sul selciato a morire.\r\nCI RIGUARDA TUTTE…l’uso che si fa dei nostri corpi in nome di una sicurezza che non ci tutela ma , anzi, ci usa per emettere leggi razziste e repressive.\r\nCI RIGUARDA TUTTE…perché non vogliamo più doverci difendere da padri, fidanzati, amici, datori di lavoro, medici, maestri, militari.\r\nUn presidio per affermare la voglia e il diritto di autodeterminare le nostre vite.","21 Ottobre 2012","2018-10-17 22:11:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/vita-breve-e-sofferta1-200x110.jpg","L'Aquila: processo per stupro",1350845057,[],[],{"post_content":235},{"matched_tokens":236,"snippet":237,"value":238},[84],"omicidio a carico di Francesco \u003Cmark>Tuccia\u003C/mark>, militare attivo nell’operazione “Aquila Sicura”.\r","Sul blog www.medea.noblogs.org potete riascoltare la trasmissione andata in onda su Radio Blackout giovedì 18 ottobre a cura del Collettivo femminista MeDeA in occasione dell’apertura a L’Aquila del processo per stupro e tentato omicidio a carico di Francesco \u003Cmark>Tuccia\u003C/mark>, militare attivo nell’operazione “Aquila Sicura”.\r\n\r\nQui l'audio dell'avvocata della ragazza che definisce i contorni della vicenda e presenta la situazione processuale.\r\n\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/avvocata_aquila1.mp3|titles=avvocata_aquila(1)]\r\n\r\nA breve pubblicheremo anche i singoli audio e i vari contributi contenuti nello speciale che abbiamo curato. \r\n\r\nQui sotto l'appello con cui è stata lanciata la mobilitazione di solidarietà\r\nIl 12 febbraio 2012, in una discoteca de L’Aquila, una giovane donna di 20 anni è stata stuprata e ridotta in fin di vita. Accusato di questo stupro e tentato omicidio è Francesco \u003Cmark>Tuccia\u003C/mark>, un militare in servizio all’Aquila per l’operazione “ Aquila sicura” partita dopo il terremoto. Il 18 ottobre all’Aquila si terrà la prima udienza del processo.\r\nQuel giorno GIOVEDI’ 18 OTTOBRE alle ore 08.30 ci sarà un presidio sotto il Tribunale de L’Aquila a dire che:\r\nCI RIGUARDA TUTTE…l’animalità, l’efferatezza e la viltà degli uomini che in una notte di febbraio hanno massacrato il corpo e la vita di una donna lasciata sul selciato a morire.\r\nCI RIGUARDA TUTTE…l’uso che si fa dei nostri corpi in nome di una sicurezza che non ci tutela ma , anzi, ci usa per emettere leggi razziste e repressive.\r\nCI RIGUARDA TUTTE…perché non vogliamo più doverci difendere da padri, fidanzati, amici, datori di lavoro, medici, maestri, militari.\r\nUn presidio per affermare la voglia e il diritto di autodeterminare le nostre vite.",[240],{"field":123,"matched_tokens":241,"snippet":237,"value":238},[84],{"best_field_score":163,"best_field_weight":164,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":165,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},6637,{"collection_name":202,"first_q":15,"per_page":168,"q":15},["Reactive",246],{},["Set"],["ShallowReactive",249],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$frgbbmQsEBg7NDX3Vy1Z3BUMFJFJHbkHDo0LLo3VoGXo":-1},true,"/search?query=tuccia"]