","Immigrazione. Protesta degli avvocati di fronte alla questura","post",1681826517,[49,50,51,52,53],"http://radioblackout.org/tag/asgi/","http://radioblackout.org/tag/discrimniazione/","http://radioblackout.org/tag/immigrazione/","http://radioblackout.org/tag/protezione-internazionale/","http://radioblackout.org/tag/ufficio-immigrazione-di-corso-verona-4/",[15,19,17,21,23],{"post_content":56,"post_title":63,"tags":67},{"matched_tokens":57,"snippet":61,"value":62},[58,17,58,59,60],"di","corso","Verona","Giuridici sull’Immigrazione - \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte all’ufficio \u003Cmark>immigrazione\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>corso\u003C/mark> \u003Cmark>Verona\u003C/mark> per denunciare pubblicamente quanto vi","Il 20 aprile scendono in piazza gli avvocati dell’ASGI per protestare contro gli “usi e gli abusi” della questura torinese nei confronti dei migranti che le leggi del nostro paese obbligano a lunghe procedure burocratiche per accedere a documenti e permessi.\r\nIl presidio è stato indetto dall’ASGI – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione - \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte all’ufficio \u003Cmark>immigrazione\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>corso\u003C/mark> \u003Cmark>Verona\u003C/mark> per denunciare pubblicamente quanto vi avviene ogni giorno.\r\nSecondo l’ASGI “La scarsa considerazione dell’interesse delle persone migranti alla sollecita disamina delle pratiche inerenti al loro soggiorno compromette i loro diritti fondamentali e causa una gestione caotica del fenomeno migratorio.”\r\n\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> seguito alcuni stralci del comunicato \u003Cmark>di\u003C/mark> indizione dell’iniziativa:\r\n“L’Ufficio \u003Cmark>Immigrazione\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Corso\u003C/mark> \u003Cmark>Verona\u003C/mark> rappresenta il passaggio obbligato per tutte le persone straniere che si trovano a Torino e provincia e che vogliono ottenere o rinnovare un permesso \u003Cmark>di\u003C/mark> soggiorno.\r\n\r\nQuotidianamente si rivolgono agli sportelli \u003Cmark>di\u003C/mark> C.so \u003Cmark>Verona\u003C/mark> \u003Cmark>4\u003C/mark> centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> persone, tra cui lavoratori e lavoratrici, richiedenti asilo in fuga da guerre e persecuzioni, nuclei familiari con figli minori, persone malate e vulnerabili, minori non accompagnati. Tutte hanno la stessa esigenza: il rilascio e il rinnovo dei loro documenti \u003Cmark>di\u003C/mark> soggiorno in Italia. Una volta in \u003Cmark>Corso\u003C/mark> \u003Cmark>Verona\u003C/mark>, tutte queste persone si ritrovano accomunate dagli stessi problemi:\r\n\r\n \tLunghissime e caotiche file all’ingresso. Le persone iniziano a mettersi in coda dalle \u003Cmark>4\u003C/mark>-5 del mattino, in qualsiasi condizione atmosferica, senza alcuna certezza \u003Cmark>di\u003C/mark> riuscire a entrare quel giorno. Coloro che hanno un lavoro, dipendente o autonomo, perdono giornate intere, con conseguente danno per le attività produttive e per se stessi.\r\n \tImpossibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> prendere appuntamento avvalendosi \u003Cmark>di\u003C/mark> delegati: la Questura richiede la presenza personale dell’interessato anche solo per fissare l’appuntamento per la presentazione della pratica;\r\n \tTempi incerti e sempre lunghissimi per il rilascio/rinnovo dei permessi \u003Cmark>di\u003C/mark> soggiorno a qualsiasi titolo: non è raro che intercorrano molti mesi, se non anni, dalla domanda al rilascio effettivo del permesso.\r\n \tImpossibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> verificare online lo stato della pratica: a causa dell’incertezza dei tempi delle varie procedure, e dell’impossibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> verificare online lo stato della pratica, le persone sono costrette a tornare numerose volte, sempre \u003Cmark>di\u003C/mark> persona, solo per poter avere informazioni sullo stato della pratica.\r\n \tImpossibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> fatto per i richiedenti asilo \u003Cmark>di\u003C/mark> presentare domanda \u003Cmark>di\u003C/mark> protezione internazionale: le persone provenienti da paesi in guerra e provate da viaggi estenuanti, sono costrette a recarsi \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte agli uffici per settimane o mesi, per sperare un giorno \u003Cmark>di\u003C/mark> rientrare tra i pochi cui, in modo completamente discrezionale, la Questura consente \u003Cmark>di\u003C/mark> presentare la domanda \u003Cmark>di\u003C/mark> protezione internazionale. Questa è una delle problematiche più gravi, perché, oltre a eludere precise norme \u003Cmark>di\u003C/mark> legge, incide pesantemente sui diritti e sulle condizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> vita \u003Cmark>di\u003C/mark> persone, anche vulnerabili, che chiedono protezione.\r\n \tCostanti limitazioni alla registrazione delle domande \u003Cmark>di\u003C/mark> riconoscimento della protezione internazionale o \u003Cmark>di\u003C/mark> permesso per minore età nei confronti dei migranti che si dichiarano minori, che non abbiano ancora ottenuto un provvedimento \u003Cmark>di\u003C/mark> ratifica dell’età da parte del Tribunale per i Minorenni;\r\n \tControlli sommari e arbitrari sul merito delle domande \u003Cmark>di\u003C/mark> permesso \u003Cmark>di\u003C/mark> soggiorno da parte del personale preposto all’ingresso, che, difformemente dalle norme sul procedimento amministrativo (legge 241/90), vaglia in modo informale la documentazione in possesso delle persone straniere e decide, senza darne conto in alcun provvedimento scritto, circa la loro idoneità, rilevanza e ammissibilità.\r\n\r\nInfine sono stati segnalati da numerosi utenti comportamenti inappropriati, talvolta incivili e aggressivi da parte del personale della Questura (addirittura sono state riferite urla, minacce e spintoni); ricambi del personale in organico hanno determinato un sensibile miglioramento sotto questo profilo; tuttavia preoccupa la persistenza delle criticità sopra evidenziate che costituisce il sostrato su cui si possono re-innescarsi dinamiche patologiche e inappropriate nei rapporti tra l’utenza e l’Ufficio.”\r\n\r\nAppuntamento è alle 8,30 in \u003Cmark>corso\u003C/mark> \u003Cmark>Verona\u003C/mark> \u003Cmark>4\u003C/mark>.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alberto Pasquero dell’ASGI, con il quale ne abbiamo approfittato per fare il punto sul decreto “Cutro” e sulle pesanti implicazioni che avrà per la vita \u003Cmark>di\u003C/mark> migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> persone nel nostro paese.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2024-04-18-avv-pasquero-questura.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":64,"snippet":66,"value":66},[65,58],"Immigrazione","\u003Cmark>Immigrazione\u003C/mark>. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-07-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nVotare? Ma no!\r\nIl voto è uno dei rituali cardine della democrazia rappresentativa, uno strumento di ricambio delle élite, con il quale non si misura tanto il consenso a questo o quel partito, quanto alla delega in bianco su cui si regge l’intero sistema.\r\nAl di là di programmi, slogan e dichiarazioni di intenti, chi viene eletto non ha alcun mandato imperativo, ma un semplice impegno verbale, che può essere costantemente disatteso, senza portare alla decadenza del delegato.\r\nLa democrazia serve ad alimentare l’illusione che esista una sovranità popolare, cui ciascuno partecipa recandosi alle urne.\r\nNei fatti le regole che la sottendono, difese da un nutrito corpo di armati, impediscono e non consentono la partecipazione alle decisioni sulla vita di noi tutti. É un gioco a carte truccate.\r\nNe abbiamo parlato con Tiziano Antonelli\r\n\r\nGradisca. Sommossa al CPR\r\nA fine maggio nel Centro di detenzione amministrativa di Gradisca di Isonzo, è scoppiata una sommossa, sedata con la forza da polizia, carabinieri e militari. Un’intera area del CPR è stata distrutta.\r\nDa quando il governo ha deciso il prolungamento a 18 mesi del periodo massimo di reclusione per i migranti senza documenti, i Centri italiani sono in crescente ebollizione. Chi finisce in un centro viene condannato ad una pena detentiva di un anno e mezzo di reclusione. Alcuni vengono deportati prima, ma per quelli che provengono da paesi con i quali non ci sono accordi di rimpatrio è prigione.\r\nCe ne ha parlato Raffaele di Trieste\r\n\r\nAttesa presso l’Ufficio Immigrazione. Racconto di una mattina a Torino\r\nOgni città ha un Ufficio Immigrazione della questura. Qui le persone giungono per richiedere documenti, rinnovarli. Spesso riconosciamo questi luoghi per le code di uomini e donne fuori dall’ingresso; a volte la normalità è interrotta da proteste. A Torino l’Ufficio Immigrazione è situato in corso Verona, a pochi passi dalla Dora. Vicino si trovano il blocco oscuro del centro direzionale Lavazza e il cantiere che trasformerà il vecchio mercato all’ingrosso dei fiori in un’area sportiva con palestra e piscina. L’edificio della questura è ampio e spazioso, ma le persone devono attendere ore in coda, ogni mattina, sull’asfalto del piazzale antistante. La polizia amministra l’ordine pubblico, dispone barriere e redarguisce; accanto un furgoncino vende brioche, bibite e caffè, fototessere e servizi di fotocopia. Un’amica, che desidera rispondere al nome di Selma Arnaldo, trascorre mattine qui perché è in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno. Selma ha scritto il racconto di una giornata d’attesa. (da Monitor Italia)\r\n\r\nTorino. In strada per smilitarizzare la città\r\nCome sempre il 2 giugno la Repubblica ha celebrato sé stessa con esibizioni militari, parate e commemorazioni. Una “festa” nazionalista e militarista.\r\nUna “festa” che anche quest’anno è stata contestata attivamente in due giornate di informazione e lotta.\r\n\r\nLeonardo. Squadriglie di bombardieri tra IA e massacri del futuro\r\nIL 14 dicembre dello scorso anno i governi italiano, giapponese e britannico hanno sottoscritto l’accordo sul Global Combat Air Programme, che prevede la progettazione e realizzazione, da parte di Leonardo, Mitsubishi e BAE Systems, di un nuovo cacciabombardiere, destinato a sostituire Eurofighter ed F35.\r\nIn questo modo viene garantito un futuro anche allo stabilimento Alenia di Caselle Torinese, che terminate le commesse per gli Eurofighter, si rinnoverà per i nuovi, ancor più mortali velivoli da guerra. \r\nGrazie ad un’intervista uscita sull’edizione torinese del Corsera oggi ne sappiamo di più.\r\nl PC2lab di Leonardo a Torino è un vero e proprio centro di sviluppo e prototipazione di modelli e scenari virtuali al servizio della concezione dei velivoli del futuro, droni e caccia di quinta generazione.\r\nÉ in questo Laboratorio che è in gestazione il Global Combat Air Programme. 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