","Espulsi i due torinesi arrestati in Turchia","post",1432653603,[61,62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/carovana-per-il-rojava/","http://radioblackout.org/tag/cezire/","http://radioblackout.org/tag/espulsione/","http://radioblackout.org/tag/kobane/","http://radioblackout.org/tag/turchia/","http://radioblackout.org/tag/urfa/",[30,22,24,68,15,18],"kobane",{"post_content":70,"tags":75},{"matched_tokens":71,"snippet":73,"value":74},[72],"Urfa","questa mattina alle otto a \u003Cmark>Urfa\u003C/mark> e dovrebbero arrivare a Milano","Questa mattina i due attivisti della Carovana per il Rojava, arrestati lo scorso mercoledì, sono stati espulsi dalla Turchia.\r\n\r\nFacevano parte della Carovana per il Rojava partita da Torino a metà maggio. Quando sono stati arrestati stavano tornando in Turchia dopo aver consegnato medicinali e soldi raccolti in diversi mesi di iniziative. Le frontiere per il Rojava sono chiuse sia sul confine turco, sia su quello iracheno. La Turchia, che in questi anni ha appoggiato attivamente l'Isis, teme l'espandersi contagioso dell'esperienza femminista, ecologista e libertaria del Rojava. Sul confine iracheno il ruolo di gendarmi è svolto dai peshmerga curdi di Barzani, che a loro volta vogliono impedire il contagio delle pratiche e delle idee del confederalismo democratico nella regione autonoma del Kurdistan iracheno. Sono stati i peshmerga ad impedire ad una parte del gruppo di solidali torinesi di entrare nel cantone di Cezire.\r\n\r\nI due attivisti torinesi, dopo cinque giorni di prigionia, sono stati imbarcati questa mattina alle otto a \u003Cmark>Urfa\u003C/mark> e dovrebbero arrivare a Milano oggi pomeriggio.\r\n\r\nQuesta mattina, poco prima dell'imbarco, li abbiamo sentiti per un primo racconto “a caldo”.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2015 05 26 turchia\r\n\r\nDi seguito la lettera scritta durante la loro detenzione:\r\n\r\n“Un saluto a tutti e tutte.\r\n\r\nScriviamo dalla struttura detentiva di \u003Cmark>Urfa\u003C/mark>, dove ci troviamo da giovedì, a seguito del nostro fermo la notte precedente durante il rientro in Turchia.\r\n\r\nLo facciamo in primo luogo per rassicurare tutti sulle nostre condizioni: stiamo bene e il morale è alto, e questo lo dobbiamo alla solidarietà e alla vicinanza manifestataci in questi giorni.\r\n\r\nDopo la prima notte, passata tra caserme, perquisizioni ed interrogatori, la situazione è decisamente migliorata, anche se rimane la rabbia e la frustrazione per il prolungamento della nostra detenzione.\r\n\r\nUna rabbia ancora più grande la proviamo pensando a quello che vuol dire l’embargo turco ai danni del Rojava: l’impossibilità di ricevere aiuti umanitari e di varcare la frontiera ad eccezione che per i profughi di rientro in Siria.\r\n\r\nAbbiamo ancora nelle orecchie le urla e i rumori dei colpi durante il selvaggio pestaggio inflitto dai militari ad un ragazzo curdo fermato insieme a noi.\r\n\r\nQuesto è solo un episodio che ci racconta quello che quotidianamente vive il popolo del Rojava e quello che rischiano i ragazzi delle campagne di Kobane che permettono il passaggio degli internazionali e non solo attraverso la frontiera.\r\n\r\nCi sentiamo più vicini che mai a questo popolo che per la difesa delle libertà e contro il fascismo dello stato islamico ha dato tutto.\r\n\r\nUn popolo che è ancora capace di regalare sorrisi, accoglienza e solidarietà, sempre fiero nell’affermare che quella che sta portando avanti è una lotta per l’umanità e dell’umanità.\r\n\r\nE così, da parte nostra non possiamo che affermare di non pentirci di nulla, convinti più che mai dei motivi che ci hanno spinti a partire 10 giorni fa.\r\n\r\nCi auguriamo che la solidarietà verso il popolo curdo si rafforzi e continui e che il mondo si mobiliti per la fine dell’embargo turco.\r\n\r\nCon Kobane, Rojava e lo stupendo popolo curdo nel cuore, dovremmo fare ritorno a Malpensa martedì, nel tardo pomeriggio.\r\n\r\nUn enorme grazie a tutti coloro che ci sono vicini.\r\n\r\nViva Kobane.\r\n\r\nViva il Rojava libero.\r\n\r\nContro tutte le frontiere.”",[76,78,80,82,84,86],{"matched_tokens":77,"snippet":30},[],{"matched_tokens":79,"snippet":22},[],{"matched_tokens":81,"snippet":24},[],{"matched_tokens":83,"snippet":68},[],{"matched_tokens":85,"snippet":15},[],{"matched_tokens":87,"snippet":88},[18],"\u003Cmark>urfa\u003C/mark>",[90,96],{"field":35,"indices":91,"matched_tokens":93,"snippets":95},[92],5,[94],[18],[88],{"field":97,"matched_tokens":98,"snippet":73,"value":74},"post_content",[72],578730123365712000,{"best_field_score":101,"best_field_weight":102,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":103,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":47},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":105,"highlight":128,"highlights":133,"text_match":136,"text_match_info":137},{"cat_link":106,"category":107,"comment_count":47,"id":108,"is_sticky":47,"permalink":109,"post_author":50,"post_content":110,"post_date":111,"post_excerpt":53,"post_id":108,"post_modified":112,"post_thumbnail":113,"post_thumbnail_html":114,"post_title":115,"post_type":58,"sort_by_date":116,"tag_links":117,"tags":124},[44],[46],"41537","http://radioblackout.org/2017/04/turchia-erdogan-eletto-dittatore-con-brogli/","Erdogan ha vinto il referendum costituzionale del 16 aprile. Il si ha prevalso sul no di stretta misura, il 51,3 contro il 48,7. Secondo la Rete dei giornalisti indipendenti, la BIA-NET, al voto si sono recati circa l'84% degli aventi diritto. Sin dalle prime ore l’opposizione ha denunciato brogli e irregolarità: video che mostrano schede timbrate a pacchi, seggi chiusi per gli osservatori indipendenti, polizia nei pressi dei seggi nonostante la legge lo vieti.\r\nLa decisione più clamorosa è stata presa proprio dall’Ente Superiore per le Elezioni (YSK). Durante la giornata elettorale si sono moltiplicate le segnalazioni di schede prive di timbro ufficiale dell’Ente. Con ogni probabilità un lavoro di copisteria improvvisato all’ultimo momento. Dopo le denunce lo YSK ha deciso di contare comunque anche le schede non ufficiali.\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nPer la prima volta l’OSCE ha denunciato brogli e sollevato dubbi sulla regolarità del voto. Secondo l’OSCE ci sarebbero almeno due milioni e mezzo di schede dubbie. Se si calcola che lo scarto ufficiale tra il si e il no è di un milione e 300mila voti, ne consegue che il risultato potrebbe essere capovolto.\r\nInutile dire che difficilmente l'uomo forte della Turchia, da domenica 16 aprile, uomo solo al comando, lo permetterà.\r\nSecondo gli osservatori dell'OSCE il voto per il referendum turco non è stato all’altezza degli standard internazionali e la campagna elettorale non si è svolta in un clima di equità.\r\nSono migliaia gli oppositori politici in carcere, che stanno attuando un durissimo sciopero della fame. Decine di giornali, tv, radio e siti di opposizione sono stati chiusi. Nelle zone curdofone molti abitanti, che avevano abbandonato città e quartieri distrutti dalla guerra civile, non sono stati iscritti al registro dei votanti e non hanno potuto partecipare al voto.\r\nGli anarchici del DAF hanno invece fatto campagna astensionista, denunciando un gioco che, anche quando è regolare, è fatto con carte truccate.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Murat Cinar, giornalista torinese di origine turca, abbiamo provato a fare, oltre ad una disamina dei numerosi indizi che consentono di parlare apertamente di brogli, una prima analisi del voto, che appare meno scontato di quanto ci si aspettasse.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 04 18 murat ref turchia\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nPiù del 50% del paese è contro questa costituzione, un numero di cittadini che non è composto solo dall’elettorato del Chp e dell’Hdp. I no sono composti anche dagli elettori di Erdogan che lo voterebbero anche domani, ma che non vogliono che abbia tanto potere. E poi ci sono la maggior parte degli elettori dei nazionalisti del Mhp.\r\nQuesto è il profilo dell’elettore no: repubblicani, sinistra e un 15-20% dell’elettorato di Erdogan. Ovvero le coste dell’Egeo (roccaforte Chp), una parte del sud-est che è fortezza dell’Hdp con alcune perdite (Maras, Urfa, Antep, Adiyaman, Mus, Kars che teoricamente dovrebbero seguire la linea Hdp ma hanno votato sì), la costa mediterranea che, se ha delle municipalità in mano all’Akp, ha votato per lo più no.\r\nInoltre nel Kurdistan turco è molto forte un partito tradizionalista, islamista curdo, che ha votato massicciamente per la riforma. Sono gli stessi che durante le proteste durante l'assedio dell'Isis a Kobane, attaccarono le manifestazioni di protesta, lasciando sul terreno quasi 60 morti.\r\n\r\n \r\n\r\nPer il sì hanno votato conservatori, nazionalisti radicali, zone rurali, ma anche una parte dei kurdi: le città più politicizzate a sud est hanno votato no, ma quelle più conservatrici vivono una frattura. Forse hanno voluto mandare un messaggio a Erdogan: ti sosteniamo se molli l’alleanza con i nazionalisti.\r\nTredici su 58 paesi all’estero hanno detto sì. Significa che in 45 ha prevalso il no: in Cina, Russia, Usa, Australia, penisola araba e nella maggior parte dei paesi europei.\r\n\r\n \r\n\r\nIn Germania, Austria, Belgio, Olanda, Belgio, dove ha prevalso il sì, operano associazioni conservatrici e fondamentaliste. Da anni lavorano per conto di Erdogan e dell’Akp all’estero. Stiamo parlando di sistemi di fraternità, comunità religiose, reti di imprenditori che hanno la sua stessa ideologia, la stessa cosa che in Turchia fanno da più di 30 anni le comunità religiose. Non accade a Smirne e Istanbul, ma nelle zone rurali è così: una tradizione feudale e conservatrice che si è trasferita all’estero.\r\nAnche i comizi vietati hanno favorito il si, rinforzando il messaggio “tutti ci vogliono male, siamo in pieno sviluppo e provano a fermarci”. Un sapiente cocktail tra i richiami all'impero Ottomano e ai suoi nemici di un tempo con la spinta modernista e cementificatrice che è la cifra dell'era Erdogan. \r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nSecondo un sondaggio effettuato prima del referendum, moltissimi cittadini non conoscevano il pacchetto di riforme, su cui era stata indetta la consultazione referendaria.\r\nSi tratta di 18 punti, la maggior parte dei quali concerneva l'aumento del potere del Presidente della Repubblica dal punto di vista legislativo, giuridico ed amministrativo.\r\nLa riforma è stata proposta dal partito al governo, l'AKP, Partito dello Sviluppo e della Giustizia) ma fortemente appoggiata dal secondo partito all’opposizione, il MHP (Partito del Movimento Nazionalista).\r\nNelle elezioni del 2015 Erdogan puntava alla maggioranza assoluta per attuare la sua riforma senza intralci. Erdogan, pur vincendo le elezioni, non aveva i parlamentari necessari ad avere mano libera. Ha quindi stretto alleanza con il MHP.\r\nL’11 ottobre del 2016 il Presidente Generale del MHP, Devlet Bahceli, durante l’intervento nel suo gruppo parlamentare, ha dichiarato che avrebbe appoggiato il partito di governo per una ridefinizione in senso presidenzialista della Repubblica turca. Questa scelta ha finito con lo spaccare in due il partito nazionalista.\r\nL'alleanza tra AKP e MHP, nonostante molte tensioni interne ai due schieramenti e numerosi franchi tiratori, ha raggiunto il quorum necessario all'approvazione delle nuove norme.\r\nQuindici giorni dopo la votazione parlamentare del 10 febbraio, il presidente della Repubblica, Erdogan, ha fissato il referendum che si sarebbe svolto il 16 aprile.\r\nI cambiamenti più rilevanti riguardano la trasformazione della Turchia in una Repubblica presidenziale, con un forte accentramento di poteri non bilanciati né dal parlamento, né dagli organi giudiziari.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nVediamoli nel dettaglio:\r\n\r\n \r\n\r\n- É stata abbassata da 25 a 18 anni l'età necessaria per essere eletti in parlamento. Ne consegue, che in un paese dove non è prevista l'obiezione di coscienza, i parlamentari diventeranno esenti dall'obbligo di fare il militare.\r\n\r\n \r\n\r\n- Il Presidente della Repubblica da solo potrà nominare e revocare i Ministri oppure sopprimere un Ministero. Non ci sarà più bisogno del voto di fiducia per dare legittimità al governo, che sarà espressione diretta del presidente. Anche l'indizione di elezioni anticipate diventerà molto difficile.\r\n\r\n \r\n\r\n- Il Presidente della Repubblica ha il diritto di non riconoscere il Parlamento eletto e di far ripetere le elezioni.\r\n\r\n \r\n\r\n- Il Presidente della Repubblica può presentare ed emanare i decreti di legge senza chiedere il parere del Parlamento.\r\n\r\n \r\n\r\n- Il Presidente della Repubblica ha il comando supremo delle forze militari del Paese.\r\n\r\n \r\n\r\n- Il Presidente della Repubblica può dichiarare lo stato d’emergenza senza chiedere il parere del governo o del parlamento e senza limiti per la proroga dello stato di emergenza.\r\n\r\n \r\n\r\n- Il Presidente della Repubblica potrà nominare e licenziare gli amministratori e i dirigenti di diversi enti pubblici, quindi avrà un potere decisionale nell’istruzione, arte, economia, media, sicurezza nazionale, previdenza sociale.\r\n\r\n- Il Consiglio Superiore dei Giudici e dei Pubblici Ministeri (HSYK-HSK) sarà presieduto dal Ministro della Giustizia ed un suo membro apparterrà allo stesso Ministero, tre altri membri saranno nominati dal Presidente della Repubblica e gli altri membri dalla maggioranza del Parlamento.\r\n \r\n\r\n- Il bilancio sarà preparato e presentato al Parlamento dal Presidente della Repubblica che potrà porre il veto sulla sua approvazione.\r\n\r\n \r\n\r\n- Se il Presidente della Repubblica fosse sotto indagine, l’unico luogo in cui dovrà presentarsi, dopo una lunga e difficile fase di votazione parlamentare, sarebbe la Corte Costituzionale, ossia l’organismo i cui membri sono per la maggior parte nominati dallo stesso Presidente della Repubblica.\r\n\r\n \r\n\r\nLa Turchia da domenica è una dittatura elettiva. 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Ci ha aggiornato sui significativi ed emozionanti incontri, ad esempio quello con le famiglie dei martiri, e ci ha informato che nella notte tra mercoledi e giovedi due compagni sono stati arrestati dall'esercito turco mentre rientravano al di qua della frontiera, mentre una guida curda è stata riempita di botte e letteralmente ributtata oltreconfine verso Kobane, e ora si trova in ospedale con diverse fratture (nella foto, una postazione dell'esercito turco sul confine, a un km da Kobane).\r\n\r\nI due compagni sono in carcere nella città di Urfa, e si sta trattando per la loro liberazione.\r\n\r\nDal punto di vista militare le forze della resistenza curda stanno muovendo dal cantone di Kobane verso sud-est e dal cantone di Cezire verso sud-ovest, per liberare porzioni sempre più ampie di territorio dalla presenza di miliziani dell'ISIS.\r\n\r\nAscolta la diretta con Luigi:\r\n\r\nluigi_carovana per rojava_due arresti in turchia","22 Maggio 2015","2015-05-26 15:32:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/IMG_0191-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/IMG_0191-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/IMG_0191-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/IMG_0191-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/IMG_0191-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/IMG_0191.jpg 1382w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Carovana per il Rojavà: arrestati due compagni torinesi",1432305875,[155,156,157],"http://radioblackout.org/tag/aiuti-e-solidarieta/","http://radioblackout.org/tag/arresti-polizia-turca/","http://radioblackout.org/tag/carovana-rojava/",[159,28,26],"aiuti e solidarietà",{"post_content":161},{"matched_tokens":162,"snippet":163,"value":164},[72],"in carcere nella città di \u003Cmark>Urfa\u003C/mark>, e si sta trattando per","Stamattina abbiamo sentito Luigi, redattore di Radio Blackout e partecipante alla Carovana per il Rojava, la missione nel Kurdistan siriano che un gruppo di compagni/e torinesi sta svolgendo dal 13 maggio scorso. 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Si è parlato delle vicende degli yezidi a Şengal, e dei problemi sopraggiunti dopo l'esodo, di lotta e rivoluzione del Rojava, dell'Isis, con l’obiettivo di creare una piattaforma comune di informazione e di aggiornamento.\r\nSul blog del Mfla di RadioOndaRossa di Roma, trovate molti contributi audio davvero interessanti, registrati in quell'occasione, tradotti e sistemati dalle compagne. Ne abbiamo mandato in onda uno, quello di Sinem Mohammed, amministratrice locale dei cantoni del Rojava, che è intervenuta sulla rivoluzione in Rojava, la guerra di Isis e la resistenza di Kobane.\r\n***\r\nA Bologna una compagna è stata stuprata dopo una serata in un locale. Molto probabilmente il violentatore l'ha drogata, tanto che la compagna ha un'amnesia di più di 10 ore e non ricorda nulla. Risvegliatasi nel letto del porco, si è resa conto dell'accaduto ed è corsa dalla sua ginecologa, la quale le ha certificato i segni della violenza subita. La compagna ha reagito denunciando pubblicamente quanto le era successo e le compagne di Bologna la stanno sostenendo con l'organizzazione di un'iniziativa informativa e di lotta che si terrà sabato 15 novembre in Piazza San Francesco. Qui il comunicato. 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