","No Tav. Vendetta di Stato","post",1422471008,[60,61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/aula-bunker/","http://radioblackout.org/tag/blocco-autostrada/","http://radioblackout.org/tag/bussoleno/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/","http://radioblackout.org/tag/sentenza/",[66,67,68,69,70],"aula bunker","blocco autostrada","bussoleno","no tav","sentenza",{"post_content":72,"post_title":77},{"matched_tokens":73,"snippet":75,"value":76},[74],"vendetta","del carcere delle Vallette la \u003Cmark>vendetta\u003C/mark> dello Stato contro il movimento","Si è consumata ieri nell’aula bunker del carcere delle Vallette la \u003Cmark>vendetta\u003C/mark> dello Stato contro il movimento No Tav.\r\n143 anni di galera per le giornate di resistenza allo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena del 27 giugno 2011 e per l’assedio alla zona occupata militarmente del successivo 3 luglio. Oltre alla galera anche il risarcimento di centinaia di migliaia di euro per LTF, il ministero dell’Interno, i sindacati di polizia SAP SIULP e UGL.\r\n\r\nIl tribunale di Torino il 27 giugno ha condannato 47 dei 53 No Tav nell’aula bunker delle Vallette, dopo 100 udienze ed un processo condotto a tappe forzate.\r\n\r\nLa sentenza letta in aula dal giudice Quinto Bosio, che con questo processo chiude la carriera, ha confermato e in alcuni caso accresciuto le pene le richieste dalle PM Guaglino e Pedrotta per 47 No Tav. Sei gli attivisti assolti.\r\nIl nocciolo della tesi accusatoria, l’estensione della nozione di concorso, è stata accolta dal tribunale, anche in assenza di elementi probatori delle condotte individuali.\r\nConfermate le accuse per i reati di lesioni, danneggiamento e violenza con minaccia a pubblico ufficiale, riconosciute le aggravanti per utilizzo di armi, lancio di corpi contundenti, travisamento, lancio di pietre, bombe carta e raggi di segnalazione. Quasi a nessuno sono state riconosciute le attenuanti generiche, nonostante diversi No Tav fossero incensurati.\r\n\"Questa sentenza infligge condanne spropositate e riconosce provvisionali assurde in totale assenza di prove\". E' il commento di Gianluca Vitale, uno dei legali degli imputati nel processo agli attivisti No-Tav. \"Si tratta - aggiunge Roberto Lamacchia, un altro dei legali - di una sentenza già scritta e immaginabile. L'entità delle pene non ha alcun senso\".\r\n\"Questa sentenza sa più di \u003Cmark>vendetta\u003C/mark> che di giustizia\" - ha aggiunto Alberto Perino - \"Si tratta del fallimento della politica e dell'estremo tentativo di fare fuori il movimento No Tav, ma non ci riusciranno\".\r\nCondanne pesanti quindi, che avvallano il teorema accusatorio di una Procura che ha dettato regole e modi del processo al Tribunale che, assolutamente passivo e asservito, l'ha assecondata. La partita contro un movimento che ha scosso un consolidato sistema di drenaggio di soldi pubblici a fini privati, è stata giocata sino in fondo prima da Giancarlo Casdelli, poi, con più prudenza ma altrettanta determinazione, da Armando Spataro. Un processo politico, per schiacciare e intimidire tutto il movimento No Tav attraverso gli strumenti giudiziari. Fallita l'operazione contro i quattro No Tav accusati di terrorismo, ma, comunque condannati a tre anni e mezzo di reclusione, la Procura torinese, incassa il risultato pieno in un processo dove, simbolicamente, era alla sbarra un intero movimento.\r\nDopo un primo blocco stradale nel pomeriggio a Torino, in C.so Regina Margherita, nei pressi della tangenziale, il movimento no tav si è dato appuntamento alle 18 a Bussoleno. Il presidio alla bottega di Mario, il barbiere condannato al processo, si è trasformato in corteo per le strade del paese sino alla statale 24, dove i No Tav hanno fronteggiato lo sbarramento della polizia, mentre un gruppo è riuscito a fare un breve blocco dell’autostrada a A32 Torino-Bardonecchia nei pressi della galleria del Prapuntin. La polizia ha risposto con lacrimogeni, cariche e caccia all’uomo per i prati. Tre attivisti sono stati fermati e poi rilasciati con una denuncia per resistenza aggravata, danneggiamento aggravato, interruzione di pubblico servizio e accensioni pericolose.\r\nNuovo appuntamento questa sera alle 20,30 al Polivalente di Bussoleno per un'assemblea popolare.\r\nNe abbiamo parlato con Roberto Lamacchia, uno degli avvocati del collegio difensivo e con Alberto Perino.\r\n\r\nAscolta la diretta con l’avvocato Lamacchia:\r\n\r\nlamacchia_sentenza.notav\r\n\r\nAscolta il commento alla sentenza di Alberto:\r\n\r\nperino_sentenza.notav",{"matched_tokens":78,"snippet":80,"value":80},[79],"Vendetta","No Tav. \u003Cmark>Vendetta\u003C/mark> di Stato",[82,85],{"field":83,"matched_tokens":84,"snippet":80,"value":80},"post_title",[79],{"field":86,"matched_tokens":87,"snippet":75,"value":76},"post_content",[74],578730123365187700,{"best_field_score":90,"best_field_weight":91,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":46,"score":92,"tokens_matched":93,"typo_prefix_score":46},"1108091338752",15,"578730123365187706",1,{"document":95,"highlight":116,"highlights":121,"text_match":88,"text_match_info":124},{"cat_link":96,"category":97,"comment_count":46,"id":98,"is_sticky":46,"permalink":99,"post_author":49,"post_content":100,"post_date":101,"post_excerpt":102,"post_id":98,"post_modified":103,"post_thumbnail":104,"post_thumbnail_html":105,"post_title":106,"post_type":57,"sort_by_date":107,"tag_links":108,"tags":112},[43],[45],"80745","http://radioblackout.org/2023/03/vincenzo-vecchi-inseguito-dalla-vendetta-di-stato-ne-parliamo-con-il-comitato-di-sostegno-a-vincenzo/","L'accusa su cui si fonda la sentenza “Devastazione e saccheggio”, considerato reato contro l'ordine pubblico. 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Quel giorno la Corte d’appello di Lione deciderà se l’unico manifestante condannato per il G8 di Genova che è riuscito a evitare il carcere dovrà essere consegnato all’Italia, in esecuzione di un mandato d’arresto europeo, oppure no. 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Nove anni dopo sono diventate definitive le sentenze emanate contro una ventina di attivisti di varie aree, scelti dalla magistratura come capri espiatori: per cinque di loro rischiano di aprirsi presto le porte del carcere, tutti devono affrontare spese e pignoramenti per le pagare ammende e spese legali per un totale di 100.000 euro.\r\nQui il link al comunicato emesso dopo il pronunciamento della Cassazione\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Dario\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/2021-07-13-dario-condanne-liv.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","14 Luglio 2021","2021-07-14 16:56:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/2012-12-livorno-assalto-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/2012-12-livorno-assalto-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/2012-12-livorno-assalto-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/2012-12-livorno-assalto-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/2012-12-livorno-assalto-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/2012-12-livorno-assalto-1536x1024.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/2012-12-livorno-assalto-2048x1365.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Livorno. Vendetta di Stato",1626273311,[140,141,142,143],"http://radioblackout.org/tag/assalto-alla-prefettura/","http://radioblackout.org/tag/condanne/","http://radioblackout.org/tag/livorno/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[145,146,27,12],"assalto alla prefettura","condanne",{"post_title":148},{"matched_tokens":149,"snippet":150,"value":150},[79],"Livorno. \u003Cmark>Vendetta\u003C/mark> di Stato",[152],{"field":83,"matched_tokens":153,"snippet":150,"value":150},[79],{"best_field_score":90,"best_field_weight":91,"fields_matched":93,"num_tokens_dropped":46,"score":125,"tokens_matched":93,"typo_prefix_score":46},{"document":156,"highlight":173,"highlights":177,"text_match":88,"text_match_info":180},{"cat_link":157,"category":159,"comment_count":46,"id":161,"is_sticky":46,"permalink":162,"post_author":49,"post_content":163,"post_date":164,"post_excerpt":52,"post_id":161,"post_modified":165,"post_thumbnail":166,"post_thumbnail_html":167,"post_title":168,"post_type":57,"sort_by_date":169,"tag_links":170,"tags":172},[158],"http://radioblackout.org/category/notizie/",[160],"Blackout Inside","63202","http://radioblackout.org/2020/09/fiaccolata-notav-contro-la-repressione-e-la-vendetta-di-stato/","Blitz questa mattina della Digos in una Bussoleno più militarizzata del solito per applicare a Dana l'ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal tribunale di sorveglianza per i 2 anni di definitivi da scontare.\r\n\r\nSono state infatti rifiutate tutte le misure alternative presentate dalla difesa a causa del mancato allontanamento dal movimento No Tav dopo la condanna, con l'aggravante di risiedere tuttora in Valsusa.\r\n\r\nL'arresto è stato accompagnato dai saluti del presidio permanente che si era creato nei giorni scorsi sotto casa di Dana per non lasciarla sola in questa attesa. Le forze dell'ordine sono arrivate come spesso accade prima che il sole sorgesse e in grande spolvero con il solito manipolo di celerini che anche oggi si sono lasciati andare a una gratuita carica di alleggerimento per compensare l'alzataccia.\r\n\r\nPer questa sera è prevista una fiaccolata a Bussoleno in solidarietà a Dana ma anche di Stefano, Nicoletta ed Emilio agli arresti domiciliari.\r\n\r\nDalla valle il racconto della giornata con Luca\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/Arresto-Dana.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDownload","17 Settembre 2020","2020-09-17 18:58:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/fiaccNotav-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/fiaccNotav-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/fiaccNotav-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/fiaccNotav-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/fiaccNotav-768x767.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/fiaccNotav-690x690.jpg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/fiaccNotav-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/fiaccNotav.jpg 961w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Fiaccolata NoTav contro la repressione e la vendetta di stato",1600369132,[171],"http://radioblackout.org/tag/notav/",[25],{"post_title":174},{"matched_tokens":175,"snippet":176,"value":176},[74],"Fiaccolata NoTav contro la repressione e la \u003Cmark>vendetta\u003C/mark> di stato",[178],{"field":83,"matched_tokens":179,"snippet":176,"value":176},[74],{"best_field_score":90,"best_field_weight":91,"fields_matched":93,"num_tokens_dropped":46,"score":125,"tokens_matched":93,"typo_prefix_score":46},{"document":182,"highlight":210,"highlights":214,"text_match":88,"text_match_info":217},{"cat_link":183,"category":184,"comment_count":46,"id":185,"is_sticky":46,"permalink":186,"post_author":49,"post_content":187,"post_date":188,"post_excerpt":52,"post_id":185,"post_modified":189,"post_thumbnail":190,"post_thumbnail_html":191,"post_title":192,"post_type":57,"sort_by_date":193,"tag_links":194,"tags":202},[43],[45],"32601","http://radioblackout.org/2015/11/romeo-e-catalin-vendetta-di-stato/","Oggi è prevista la deportazione in Romania di Romeo e Catalin, due giovani occupanti di Avion, l'ex caserma di via Asti occupata per 12 giorni da 26 famiglie rom sgomberate dal social housing di lungo Stura Lazio. Fermati durante lo sgombero, sono stati portati al CIE, nonostante siano cittadini europei. Nel CIE sono rimasti anche dopo la convalida dell'espulsione fatta dal giudice lo scorso sabato.\r\nDopo la convalida, secondo la normativa, avrebbero dovuto essere subito portati in Romania o liberati. All'avvocato che ne ha chiesto i motivi, il giudice ha risposto che dovevano essere rinchiusi per un tempo \"ragionevole\". Peccato che le leggi non contemplino nessuna \"ragionavole\" carcerazione.\r\n\r\nEvidente che la scelta dell'espulsione è squisitamente politica. Chi alza la testa finisce nei guai! Un monito per chi rifiuta la strada e occupa una casa vuota per viverci.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianluca Vitale, il loro avvocato, che ci ha aiutato a dipanare il groviglio giuridico su questa vicenda.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2015-11-17-vitale-espulsione-rom\r\n\r\nDi seguito un resoconto della vicenda e del presidio di sabato.\r\n\r\nRomeo e Catalin hanno vegliato per 12 giorni il sonno degli occupanti di Avion, in via Asti, la ex caserma diventata casa per 22 famiglie sfrattate dai social housing e sgomberate dalla baraccopoli di Lungo Stura Lazio. Giovedì scorso, durante lo sgombero di Avion, sono stati arrestati e rinchiusi nel CIE, in attesa della convalida del decreto di espulsione. Per loro la libera circolazione non vale. Sebbene siano cittadini rumeni e quindi europei, hanno subito la stessa sorte degli altri indesiderabili, perché poveri, sfrattati a forza dall’Europa.\r\nRomeo e Catalin sono stati imprigionati perché hanno deciso di non chinare la testa, di non rassegnarsi, di prendersi una casa abbandonata, per viverci una vita degna.\r\n\r\nAlla notizia che Romeo e Catalin sarebbero stati espulsi il presidio di parenti e solidali che si era radunato sotto le mura del CIE di corso Brunelleschi ha fatto sentire forte la propria solidarietà. I parenti dei due ragazzi hanno gridato la loro rabbia e il loro amore.\r\nForti si sono levate le voci dei solidali. Libertà! Libertate! Casa per tutti! Slogan contro le galere, contro i muri che separano gli affetti, ma non spezzano la solidarietà.\r\nDall’interno i reclusi hanno urlato in risposta. Un pallone si è levato alto sopra le mura.\r\n\r\nSulla via del ritorno la digos ha identificato l’auto dove viaggiavano alcuni parenti e solidali.\r\n\r\nIn serata si è diffusa la notizia che al CIE era scoppiata la rivolta. Tre sezioni su cinque erano in fiamme. Ancora una volta i prigionieri hanno distrutto la gabbia, che ne teneva in ostaggio le vite.\r\n\r\nVogliamo Romeo e Catalin con noi. Tutti liberi!","17 Novembre 2015","2015-11-19 12:12:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/2015-11-14b-foto-cie-romeo-catalin-007-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"180\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/2015-11-14b-foto-cie-romeo-catalin-007-300x180.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/2015-11-14b-foto-cie-romeo-catalin-007-300x180.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/2015-11-14b-foto-cie-romeo-catalin-007-768x461.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/2015-11-14b-foto-cie-romeo-catalin-007-1024x614.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Romeo e Catalin. 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Secondo la Procura della Repubblica di Melfi è di questo che dovranno rispondere i tre operai dello stabilimento lucano della Fiat nel processo che comincerà il 5 dicembre. Il decreto di citazione a giudizio, infatti, non lascia spazio a dubbi sul convincimento del pm: la notte fra il 6 e il 7 luglio 2010 – durante uno sciopero - Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli, avrebbero bloccato «volontariamente e consapevolmente» la produzione.\r\nDopo tre anni e tre sentenze dei giudici del lavoro questa vicenda assume un profilo di carattere penale.\r\nGli operai dopo lo sciopero furono denunciati dalla Fiat e poi licenziati perchè, secondo l'azienda torinese, avrebbero sabotato la produzione durante uno sciopero interno, bloccando di fatto i carrelli che rifornivano le linee, e quindi il lavoro dei colleghi che non stavano scioperando. 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L’iter civile della vicenda dovrebbe concludersi il prossimo 13 giugno, con una decisione della Cassazione.\r\nLa decisione del PM di Melfi, Renato Arminio, è di fatto un'entrata a gamba tesa volta a criminalizzare una normale pratica di lotta.\r\nSe lo sciopero non fa male al padrone, se non blocca la produzione è inutile.\r\nColpire con un rinvio a giudizio per violenza privata chi lotta è un avvertimento chiaro per tutti i lavoratori. Chi ferma la produzione non rischia solo il posto, rischia la galera.\r\nL'ultimo colpo di piccone alla libertà di sciopero a meno di quindici giorni dall'accordo sulla rappresentanza che vieta di scioperare contro gli accordi tra CGIL, CISL, UIL e le organizzazioni dei padroni.\r\nNe abbiamo parlato con Simone Bisacca, avvocato del lavoro.\r\nAscolta la diretta\r\n\r\n2013 06 13 simone melfi","12 Giugno 2013","2013-06-17 11:05:06","Melfi. 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Il libro \"La brigata - Una storia di guerra, di vendetta e di redenzione\" di Howard Blum del 2001 racconta la storia di Israel Carmi, Johanan Peltz e Arie Pinchuk. Il 20 settembre 1944 Winston Churchill autorizza la costituzione di una brigata interamente formata da ebrei soprattutto della Palestina, all'epoca sotto mandato britannico. Per Carmi, Peltz, Pinchuk e molti altri è l'occasione per combattere i nazisti che stanno sterminando gli ebrei. Dopo un periodo d'addestramento presso Alessandria d'Egitto, la brigata sbarca a Taranto e partecipa alla campagna d'Italia. \"Da dove venite, ragazzi?\" - \"Siamo soldati ebrei.\" - Le ragazze risero \"Non ci sono più ebrei in Europa. Lo sanno tutti.\" Gli uomini della brigata capiscono che tutto non può finire con il suicidio di Hitler e la resa incondizionata della Wehrmacht. 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Un gruppo di No Tav compie un'azione di sabotaggio al cantiere di Chiomonte.\r\n14 maggio 2014. Quattro attivisti verranno processati per l'azione di quella notte. L'accusa è quella di \"attentato con finalità di terrorismo\". La vendetta di Stato mette in scena una cerimonia in grande stile, scegliendo il primo anniversario di quella notte di lotta perché sia chiaro chi è il più forte.\r\nNon solo. I quattro compagni arrestati il 9 dicembre, dopo 40 giorni nel reparto di alta sorveglianza del carcere delle Vallette vengono trasferiti in altre carceri.\r\nMattia e Nicolò al carcere ad Alessandria, Claudio a Ferrara, Chiara in quello di Rebibbia a Roma. Le condizioni di detenzione loro inflitte sono molto dure, più di quello che il regime cui sono sottoposti prevede. Chiara a Torino è rimasta per 40 giorni in isolamento, a Rebibbia può fare la socialità con le altre, ma è sempre in cella da sola. Mattia e Nicolò sono in rinchiusi con altri ma non possono comunicare tra di loro ed hanno dimezzate sia le due ore di socialità sia le due ore di aria.\r\nLa condizione più dura la deve vivere Claudio, in isolamento assoluto da quando è stato trasferito a Ferrara.\r\nLa sua situazione è trapelata il 10 dicembre dopo la visita di sua mamma e di suo fratello.\r\nA tutti, dopo un mese e mezzo di visite da parte di amici e compagni, è stato concesso di vedere solo i parenti stretti.\r\n\r\nE' chiara la volontà di annientare questi compagni, di cercare di spezzarne la resistenza.\r\n\r\nAltrettando chiaro, ed emerge anche dalle carte esibite dalla Procura, che questa esibizione di violenza a malapena mascherata da norme e dispositivi, mira a fiaccare la lotta dei No Tav. Mira a mettere in ginocchio un intero movimento.\r\nNella stessa direzione vanno i mega risarcimenti a Ltf, il general contractor dell'opera,\r\n\r\nAnarres ha intervistato Eugenio Losco, uno degli avvocati del collegio difensivo dei quattro No Tav, quando si è saputa la decisione di saltare l'udienza preliminare aprendo subito il dibattimento.\r\n\r\nAscolta l'intervista:\r\n\r\n2014 02 07 eugenio losco processo terrorismo\r\n\r\n ","13 Febbraio 2014","2018-10-17 22:59:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/02/crema3-200x110.jpg",1392318022,[504,63,143],"http://radioblackout.org/tag/9-dicembre/",[506,69,12],"9 dicembre",{"post_content":508,"post_title":512},{"matched_tokens":509,"snippet":510,"value":511},[74],"con finalità di terrorismo\". La \u003Cmark>vendetta\u003C/mark> di Stato mette in scena","14 maggio 2013. Un gruppo di No Tav compie un'azione di sabotaggio al cantiere di Chiomonte.\r\n14 maggio 2014. 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Nel silenzio generale e nei meandri di una violenza sistemica e sistematica - scientificamente calcolata nella sua brutalità - non sta a noi contare i cadaveri accatastati tra i corridoi di un CPR o sul fondo sabbioso del mare.\r\n\r\nA noi resta solo da dire che la macchina del razzismo uccide e che non si può star fermi a guardare lo svolgersi di questo spettacolo.\r\n\r\nAi microfoni di Harraga – trasmissione contro CPR e frontiere in onda su Radio Blackout – cogliamo l’occasione di una diretta con un compagno siciliano per tenerci aggiornati su ciò che succede dentro e fuori il CPR di Trapani Milo.\r\nNel farlo, emerge un’altra storia: quella di Rabi – giovane ragazzo tunisino ucciso dalla violenza della deportazione – morto suicida in carcere prima di essere trascinato coattamente dentro un aereo.\r\nLe deportazioni avvengono dai CPR, dalle camere di sicurezza, dalle galere o possono darsi nella veloce brutalità burocratica di un giorno.\r\n\r\nI CPR uccidono. Le galere uccidono. 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