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Grazie all’investitura di Trump e all’aura di autoeletti rappresentanti del “sud globale”, le élite di questo insieme di paesi eterogenei ma per lo più caratterizzati da autoritarismo, guerra ai poveri e violenza contro le opposizioni, si candidano a divenire il riferimento di chi ha smarrito da diversi decenni la bussola di un internazionalismo che si fondi sulla lotta e la solidarietà di classe.\r\nNel contempo fervono le trattative sui dazi tra UE e Stati Uniti. Il primo agosto è sempre più vicino.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Renato Strumia\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/2025-0-08-brics-strumia.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":73,"snippet":74,"value":74},[69],"Dazi e \u003Cmark>Brics\u003C/mark>. 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I temi del meeting sono stati il rafforzamento e le strategie di integrazione del blocco, il Sud Globale come dimensione che deve affrontare relazioni internazionali e geopolitiche complesse e la volontà di istituire una fuoriuscita dal sistema del dollaro dal punto di vista economico e finanziario. I giornali nostrani hanno narrato l'evento con toni volti a diminuire il peso politico di questo passaggio. I governi dell'asse euroatlantico infatti non hanno alcun interesse a mostrare le loro fragilità.\r\n\r\nAll'interno dei Brics infatti, compaiono Stati che producono una parte importante del prodotto globale e l'intenzione è quella di partecipare alla spartizione delle ricchezze, dalle quali tendenzialmente sono esclusi. E' interessante notare come i Brics da soli raccolgano il 46% della popolazione mondiale e circa il 36% del pil mondiale. Molto più di quanto faccia il G7 che produce il 30% del pil mondiale ed ha una popolazione in evidente decrescita. Se da un lato, dunque, i Paesi occidentali tentano di fortificare la loro posizione parlando dell'isolamento, decisamente non effettivo, della Russia dall'altro lato, devono fare i conti sia con le fratture interne all'Unione Europea, con Paesi come Ungheria e Turchia che assumono un ruolo che paradossalmente pone un argine al blocco bellicista e guerrafondaio incarnato dai partiti cosiddetti progressisti, sia con il piano della politica interna USA che avanza a colpi di una campagna elettorale dai caratteri farseschi.\r\n\r\nL'intervista a Sandro Moiso si conclude con un commento rispetto alle tendenze in atto e alle prospettive che ci parlano di scenari di guerre civili che hanno più probabilità di scoppiare negli USA o in Israele che non nel resto del mondo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Brics-Kazan-2024_10_24_2024.10.24-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","24 Ottobre 2024","2024-10-24 16:10:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/proxy-image-4-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/proxy-image-4-300x169.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/proxy-image-4-300x169.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/proxy-image-4-768x432.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/proxy-image-4.jpeg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Vertice Brics a Kazan: si prospetta la fuoriuscita dal dollaro?",1729786223,[61,115,116,117,118],"http://radioblackout.org/tag/dollaro/","http://radioblackout.org/tag/nato/","http://radioblackout.org/tag/russia/","http://radioblackout.org/tag/ucraina/",[15,27,21,18,31],{"post_content":121,"post_title":125,"tags":129},{"matched_tokens":122,"snippet":123,"value":124},[69],"è tenuto l’incontro internazionale dei \u003Cmark>Brics\u003C/mark>+ che ha coinvolto 36 Paesi","In questi giorni si è tenuto l’incontro internazionale dei \u003Cmark>Brics\u003C/mark>+ che ha coinvolto 36 Paesi a Kazan, alla guida la Russia di Putin. 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Ma su come questo possa avvenire le opinioni divergono parecchio. E oscillano tra un'ipotesi di guerra mondiale, che può scivolare nell'incubo nucleare, e l'idea che tutto si possa ricomporre nell'ambito di guerre commerciali e finanziarie anche spietate. Oggi abbiamo provato a ragionare sugli effettivi cambiamenti che sono in campo è che ci suggeriscono che in Palestina una Nakba c'è già stata è per quanto sia acclarata l'intenzione israeliana di comprimere (ancora di più) i palestinesi (che loro chiamano genericamente \"arabi\"), non è detto che la cosa sia tanto semplice perché sono cambiati tanto gli equilibri mediorientali quanto gli equilibri mondiali.\r\n\r\nA questo proposito abbiamo estratto un pezzo di intervista degli autori di Mappa Mundi (Limes) a Paola Caridi, autrice di \"Hamas. Dalla resistenza al regime\".\r\n\r\nAscolta l'intervista a PaolaCaridi\r\n\r\nProsegue intanto, nell'indifferenza dei media nostrani, il vertice di Kazan dei Paesi aderenti al Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) più i nuovi entrati (Egitto, E.A.U., Iran, Etiopia) dei quali verrà ufficializzata la presenza proprio in questo summit. Molti osservatori occidentali hanno voluto sottolineare come ad oggi i Brics abbiano combinato poco o nulla di significativo (se non forse rafforzare i legami commerciali tra loro) e soprattutto stigmatizzarne l'inconsistenza politica. In realtà come si era già accorto il New York Times all'epoca del summit in Sudafrica del 2023, i Brics hanno una cosa che gli accomuna potentemente. L'idea di creare un sistema internazionale di transazioni alternativo allo Swift statunitense, decentralizzare e frammentare il sistema finanziario e in ultima analisi trovare una via alternativa al dominio mondiale del dollaro, che è una moneta di scambio internazionale ma è contemporaneamente una moneta nazionale con tutto ciò che questo comporta.\r\n\r\nA questo proposito abbiamo estratto un contributo tratto da Dazibao, il canale You Tube di Davide Martinotti che si occupa del gigante asiatico sotto il profilo politico, economico e delle relazioni internazionali.\r\n\r\nAscolta DavideMartinotti","23 Ottobre 2024","2024-10-27 10:42:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/foto-articolo-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/foto-articolo-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/foto-articolo-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/foto-articolo-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/foto-articolo.jpg 948w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Verso un mondo multipolare o verso un conflitto globale?",1729706509,[169,61,170,171,172,173,117,174],"http://radioblackout.org/tag/brasile/","http://radioblackout.org/tag/cina/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/india/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/sudafrica/",[29,15,176,177,25,178,18,33],"cina","guerra","palestina",{"post_content":180,"tags":184},{"matched_tokens":181,"snippet":182,"value":183},[68,69],"nell'indifferenza dei media nostrani, il \u003Cmark>vertice\u003C/mark> di Kazan dei Paesi aderenti al \u003Cmark>Brics\u003C/mark> (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica)","Sul fatto che il mondo stia cercando un nuovo ordine siamo sostanzialmente tutti d'accordo. 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Il 4 ottobre scorso la Corte Europea di giustizia ha sancito che non sono validi gli accordi intercorsi con il Marocco per lo sfruttamento delle risorse del popolo saharawi e riconosce il Sahara occidentale come occupato ma non parte del Marocco e che le risorse vanno ai saharawi, quindi contro interessi di Francia e Spagna, alla base della sentenza c'è la constatazione che la popolazione del Sahara occidentale non aveva dato il proprio consenso e che i trattati erano stati conclusi in violazione dei principi di autodeterminazione dei popoli.\r\n\r\nUn altra sentenza del tribunale civile di Roma ha riconosciuto lo status di rifugiato a Mohamed Dihani, attivista saharawi per i diritti umani perseguitato dal regime marocchino. In questa sentenza depositata il 16 settembre scorso si riconosce che il Marocco non è un paese sicuro per Mohamed e ritiene credibili le sue denunce fatte in questi anni circa la persecuzione e la repressione subita durante il suo soggiorno in Marocco.\r\n\r\nCon in nostri interlocutori parliamo anche del ruolo della missione MINURSO ,sostanzialmente inefficace ,dell'ormai fantomatico referendum per l'indipendenza ,del ruolo che rivestono gli accordi di Abramo e il riconoscimento delle pretese marocchine da parte della Francia ,la politica di Rabat che incoraggia i coloni a trasferirsi nel territorio occupato del Sahara occidentale.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-24102024-SAHARAWI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Francesco Dall'Aglio ,esperto di Est Europa e questioni strategico - militari ,parliamo della riunione dei Brics che si è tenuta in questi giorni a Kazan e delle sue conseguenze sugli scenari economici e commerciali in una prospettiva di superamento del sistema finanziario \"dollaro centrico\" ereditato dagli equilibri post bellici. Il vertice di Kazan è stato un momento di definizione di una strategia multipolare che critica apertamente la politica sanzionatoria dell'Occidente globale e che mira alla costituzione di un circuito finanziario alternativo allo SWIFT e alla costituzione di una istituzione finanziaria svincolata dal condizionamento delle politiche statunitensi. La presenza del segretario delle Nazioni Unite al vertice dei BRICS è stata criticata da Zelensky e questa annotazione ci consente di fare un aggiornamento sulla situazione sul terreno della guerra russo ucraina per poi passare ad analizzare i risultati delle elezioni moldave.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-24102024-DALL-AGLIO.mp3\"][/audio]","27 Ottobre 2024","2024-10-27 20:47:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 24/10/2024-LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA RICONOSCE I DIRITTI DEL POPOLO SAHARAWI-VERTICE DEI BRICS, ELEZIONI IN MOLDAVIA E UCRAINA UNIAMO I PUNTINI.","podcast",1730062066,[251],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[234],{"post_content":254,"post_title":259},{"matched_tokens":255,"snippet":257,"value":258},[68,256],"BRICS","segretario delle Nazioni Unite al \u003Cmark>vertice\u003C/mark> dei \u003Cmark>BRICS\u003C/mark> è stata criticata da Zelensky ","Bastioni di Orione ritorna sulla questione della lotta per l'autodeterminazione del popolo saharawi con Andrea Mezzetti e Kynzi Grizzi due partecipanti alla Delegazione italiana delle 30 associazioni che gestiscono i progetti sul saharawi che è stata all'audizione della IV commissione speciale sul Saharawi dell’assemblea generale dell’Onu . 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La presenza del segretario delle Nazioni Unite al \u003Cmark>vertice\u003C/mark> dei \u003Cmark>BRICS\u003C/mark> è stata criticata da Zelensky e questa annotazione ci consente di fare un aggiornamento sulla situazione sul terreno della guerra russo ucraina per poi passare ad analizzare i risultati delle elezioni moldave.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-24102024-DALL-AGLIO.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":260,"snippet":261,"value":261},[256],"BASTIONI DI ORIONE 24/10/2024-LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA RICONOSCE I DIRITTI DEL POPOLO SAHARAWI-VERTICE DEI \u003Cmark>BRICS\u003C/mark>, ELEZIONI IN MOLDAVIA E UCRAINA UNIAMO I PUNTINI.",[263,265],{"field":92,"matched_tokens":264,"snippet":257,"value":258},[68,256],{"field":95,"matched_tokens":266,"snippet":261,"value":261},[256],1157451471306883000,{"best_field_score":269,"best_field_weight":212,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":270,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":47},"2211897802752","1157451471306883186",{"document":272,"highlight":284,"highlights":292,"text_match":297,"text_match_info":298},{"comment_count":47,"id":273,"is_sticky":47,"permalink":274,"podcastfilter":275,"post_author":222,"post_content":276,"post_date":277,"post_excerpt":53,"post_id":273,"post_modified":278,"post_thumbnail":279,"post_title":280,"post_type":248,"sort_by_date":281,"tag_links":282,"tags":283},"16314","http://radioblackout.org/podcast/brics-o-del-nuovo-ordine-del-mondo/",[222],"L'acronimo B.R.I.C.S. sta per Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. L'asse tra questi paesi che qualcuno definisce ancora come \"emergenti\" è quello sul quale ruota tanta parte dell'economia a livello mondiale. Durante il vertice svoltosi in marzo a Durban hanno raggiunto un’intesa per la creazione di una banca di sviluppo per il finanziamento congiunto di grandi progetti infrastrutturali. Lo ha annunciato, a margine del vertice, il ministro sudafricano delle Finanze Pravin Gordhan. I BRICS rappresentano un quarto del Prodotto Interno Lordo (Pil) del pianeta, il 43% della popolazione, riserve in valuta pregiata per 4.400 miliardi di dollari. Cifre impressionanti per i cinque paesi che stanno spostando a sud l'asse economico e, in prospettiva, anche militare, del mondo.\r\nUn fatto del quale Stati Uniti e, soprattutto Europa, non colgono sino in fondo la portata. Il retaggio coloniale impresso nell'immaginario dell'occidente rende ciechi su una realtà la cui materialità ormai ci investe in modo sempre più diretto.\r\nBasta pensare alla cialtronesca supponenza con la quale l'Italia ha creduto di poter risolvere la vicenda dei due marò assassini. Peccato nessuno abbia spiegato al ministro degli esteri del Bel Paese che l'India moderna non era quella di Kipling.\r\nDiamo un'occhiata a qualche altra cifra.\r\nLa popolazione totale delle cinque nazioni è di poco inferiore ai 3 miliardi di persone, con una maggioranza di giovani, una classe media con un potere di acquisto equivalente ai nostri anni Sessanta e una superficie totale che equivale a poco più di un quinto delle terre emerse dell’intero globo. Russia, Sud Africa e Brasile sono grandi esportatori di risorse naturali, minerali ed energetiche. India e Cina sono i grandi consumatori del gruppo. La Cina e l’India in particolare, mirano ad estendere la propria influenza su nuovi territori che possano fornire cibo, energia, acqua pulita e materie prime per la loro crescente industria manifatturiera.\r\nLa penetrazione della Cina in Africa è tale da mettere in discussione l'egemonia, in reciproca competizione, delle potenza dell'occidente post coloniale.\r\nLa creazione della banca BRICS muta la scena economica e geopolitica mondiale. Questa banca mira a essere strumento attivo per lo sviluppo e la crescita infrastrutturale delle nazioni associate o che decideranno di associarsi.\r\nNel frattempo la spesa militare di paesi come la Cina e l'India è in costante crescita.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Salvo Vaccaro dell'Università di Palermo\r\n\r\nAscolta l'approfondimento\r\n2013 05 24 brics salvo","29 Maggio 2013","2018-10-17 22:59:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/brics-corbis-258-200x110.jpg","BRICS o del nuovo ordine del mondo",1369845878,[],[],{"post_content":285,"post_title":289},{"matched_tokens":286,"snippet":287,"value":288},[68,256],"ha annunciato, a margine del \u003Cmark>vertice\u003C/mark>, il ministro sudafricano delle Finanze Pravin Gordhan. I \u003Cmark>BRICS\u003C/mark> rappresentano un quarto del Prodotto","L'acronimo \u003Cmark>B.R.I.C.S\u003C/mark>. sta per Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. 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Sin dal 2001 Goldman Sachs l’ha incluso tra nel novero dei paesi con uno sviluppo economico veloce e travolgente, autentiche nuove potenze globali. Con Russia, India, Cina e Sudafrica contribuisce all’acronimo Brics, che non è solo una sigla ma un fronte economico che all’ultimo vertice si è dotato di una propria banca di investimenti. Con gli altri del gruppo condivide una grande popolazione (duecento milioni di abitanti), un immenso territorio, abbondanti risorse naturali strategiche, sempre più peso nel mercato globale e, cosa più importante, una crescita del PIL travolgente. In queste settimane il Brasile sta vivendo proteste e manifestazioni popolari agite da centinaia di migliaia di persone. Una protesta esplosa dopo le lotte contro l'aumento dei prezzi del trasporto pubblico in alcune città del paese. Quali le ragioni che hanno messo in moto per la prima volta nella storia del Brasile moderno un sì gran numero di persone?\r\nDilma Rousseff ha dichiarato che negli ultimi 3 anni 40 milioni di cittadini sono entrati a pieno titolo a far parte della classe media. In Brasile c’è una struttura sociale in cui il divario tra classi è ancora abissale: 10 milioni di persone alla fame e una borghesia in crescita che all'apparenza non cerca rappresentanze ma rivendica diritti che mai le sono stati concessi. Una piazza plurale, multicefala che racchiude tutte queste voci diverse, stanca di subire i rapporti di potere di un altro modello sociale e con una forte spinta all’innovazione. Una piazza con la quale il governo non riesce a confrontarsi. La risposta dello Stato, puntuale e inesorabile, si è data su un piano repressivo fortissimo, con perquisizioni e arresti indiscriminati, 8 morti durante gli scontri con le \"tropas de choque\" della polizia meglio armata e preparata del Sudamerica, centinaia e centinaia di feriti.\r\nParallelamente altri elementi ci fanno riflettere sugli equilibri di un paese che cambia: la proposta di legge conto i gay avanzata dalla chiesa evangelica (sempre più influente in Brasile), la proposta di modifica costituzionale \"Pec-37\" che permetterebbe di limitare i poteri di indagine della procura generale e che in molti pensano che otterrebbe l’effetto di ostruire l’azione penale nei confronti dei politici corrotti, una riforma agraria promessa da PT da 20 anni e che ancora non trova risposte concrete, una compagine sindacale e del mondo del lavoro strutturata per corporazioni definite negli anni 40 dagli epigoni populisti di Mussolini (Getulio Vargas). Ed ancora l’aumento del costo della vita, la gentrificazione dettata dagli appetiti speculativi degli ultimi anni (in 5 anni è triplicato il prezzo delle case), che vede ora una evoluzione grazie ai grandi eventi in programma nei prossimi anni, mondiali di calcio (2014) e olimpiadi (2016), per i quali lo stato sta investendo 30 miliardi di dollari e grazie ai quali prevede la possibilità di una ridistribuzione importante di reddito (non memore di tutte le passate edizioni di questi eventi). Ed infine, le infiltrazioni della destra tra i manifestanti e i tentativi di portare le istanze rivendicative su questioni nazionaliste.\r\nIl paese cambia, le contraddizioni emergono in modo sempre più travolgente, vale la pena cercare di capire l’emergere improvviso di movimenti sociali, in paesi dove il ritmo non è quello della crisi ma quello di una crescita che mantiene fuori gli ultimi.\r\nCon un paragone un po’ azzardato potremmo rilevare come in poche settimane violente sollevazioni popolari abbiano scosso la Turchia e il Brasile, due grandi paesi in cui il poderoso sviluppo economico è andato di pari passo con la gigantesche opere pubbliche, processi di espulsione dei più poveri dalle aree investite dalla speculazione edilizia, meccanismi disciplinari violenti contro ogni forma di opposizione politica e sociale. L’aumento della ricchezza che non riduce davvero il divario sociale, ma offre ai nuovi ceti medi e agli strati degli esclusi un terreno di rivendicazione per l’accesso a libertà e risorse disponibili.\r\nIl dibattito è aperto.\r\n\r\nAnarres ne ha discusso con Simone, un compagno che conosce bene la realtà brasiliana.\r\nAscolta la chiacchierata\r\n2013 06 21 brasile simone","2 Luglio 2013","2018-10-17 22:59:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/07/brasile-200x110.jpg","Brasile. Il ritmo della rivolta sociale",1372774586,[169,61,313],"http://radioblackout.org/tag/rivolta-sociale/",[29,15,232],{"post_content":316,"tags":320},{"matched_tokens":317,"snippet":318,"value":319},[69],"Cina e Sudafrica contribuisce all’acronimo \u003Cmark>Brics\u003C/mark>, che non è solo una","Cosa sta succedendo in Brasile? Sin dal 2001 Goldman Sachs l’ha incluso tra nel novero dei paesi con uno sviluppo economico veloce e travolgente, autentiche nuove potenze globali. 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