","Nuova occupazione a Bologna contro il passante","post",1681906049,[54,55,56,57],"http://radioblackout.org/tag/bologna/","http://radioblackout.org/tag/no-passante/","http://radioblackout.org/tag/occupazione/","http://radioblackout.org/tag/via-agucchi/",[15,26,24,20],{"post_content":60,"tags":66},{"matched_tokens":61,"snippet":64,"value":65},[62,63],"via","Agucchi","nuova occupazione a Bologna, in \u003Cmark>via\u003C/mark> \u003Cmark>Agucchi\u003C/mark> 126! Insieme alla Vivavia e","Nasce una nuova occupazione a Bologna, in \u003Cmark>via\u003C/mark> \u003Cmark>Agucchi\u003C/mark> 126! Insieme alla Vivavia e al Radical Housing Project è il terzo spazio liberato in pochi giorni nel capoluogo emiliano.\r\n\r\nSi tratta di un edificio destinato ad essere demolito per realizzare l'ampliamento del passante di mezzo, chiamato \"gassante\" dagli occupanti. Quest'ennesima opera inutile si prefigge di offrire più corsie di percorrenza all'intenso traffico di veicoli e merci che vede Bologna come snodo principale tra nord e sud Italia. Oltre alla distruzione di edifici e spazi verdi questo intervento avrà conseguenze anche sulla città, sempre meno vivibile tra prezzi esorbitanti e inquinamento.\r\n\r\n\"Il muro di \u003Cmark>via\u003C/mark> \u003Cmark>Agucchi\u003C/mark>\", così come è stato rinominato, è un luogo pieno di attività, tra cui una ciclofficina, un'aula studio e addirittura un orto. Sul sito della nuova occupazione si legge che servono cibo per le colazioni, cose da cartoleria, tessuti per striscioni, copri materassi, lenzuola, secchi, cibo vario e in particolare sedie o panche.\r\n\r\nSul sito potrete trovare tutte le informazioni necessarie a raggiungerla e i materiali informativi.\r\n\r\nAbbiamo avuto modo di parlare con alcune delle creature che popolano \u003Cmark>via\u003C/mark> \u003Cmark>Agucchi\u003C/mark> in quest'intervista:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/ViaAgucchi.190423.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIl sito di riferimento: il muro di \u003Cmark>via\u003C/mark> \u003Cmark>Agucchi\u003C/mark>\r\n\r\n ",[67,69,71,73],{"matched_tokens":68,"snippet":15},[],{"matched_tokens":70,"snippet":26},[],{"matched_tokens":72,"snippet":24},[],{"matched_tokens":74,"snippet":76},[62,75],"agucchi","\u003Cmark>via\u003C/mark> \u003Cmark>agucchi\u003C/mark>",[78,84],{"field":29,"indices":79,"matched_tokens":81,"snippets":83},[80],3,[82],[62,75],[76],{"field":85,"matched_tokens":86,"snippet":64,"value":65},"post_content",[62,63],1157451471441625000,{"best_field_score":89,"best_field_weight":90,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":40,"score":91,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":40},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":93,"highlight":110,"highlights":116,"text_match":119,"text_match_info":120},{"cat_link":94,"category":95,"comment_count":40,"id":96,"is_sticky":40,"permalink":97,"post_author":43,"post_content":98,"post_date":99,"post_excerpt":46,"post_id":96,"post_modified":100,"post_thumbnail":101,"post_thumbnail_html":102,"post_title":103,"post_type":51,"sort_by_date":104,"tag_links":105,"tags":109},[37],[39],"81516","http://radioblackout.org/2023/04/nasce-la-vivaia-transfemminista-queer/","Buone notizie da Bologna! Sono ben 2 le nuove occupazioni che interessano il territorio bolognese, una in Via Agucchi, tra i cantieri del nuovo passante di mezzo, uno degli immobili espropriati proprio per la costruzione di questa grande opera che è al centro della contestazione dell3 occupanti, e un'altra in via della Certosa, proprio a ridosso dell'ingresso monumentale del cimitero di Bologna. Abbiamo parlato con due occupanti di quest'ultima, che da una settimana si prendono cura e condividono gli spazi del giardino e dei locali dell'ex vivaio Gabrielli, da molti anni chiuso e in stato di totale abbandono, con l3 abitanti del quartiere e chiunque ne abbia voglia. Lo spazio, ribattezzato \"la Vivaia\", risponde alle esigenze di incontro e organizzazione delle realtà transfemministe queer di Bologna e vuole restituire alla città un luogo di incontro, mutualismo, condivisione di saperi e socialità slegata dalle logiche del consumo e della produttività.\r\n\r\nPer rimanere aggiornat3 sulle tante iniziative, e parteciparvi, seguite il canale telegram https://t.me/vivaiatfq e la pagina fb https://www.facebook.com/people/Vivaia-TFQ/100091773126168/ della Vivaia, e intanto, ascoltate e scaricate la diretta di questa mattina:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/vivaia.mp3\"][/audio]","17 Aprile 2023","2023-04-18 01:58:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/vivaia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"111\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/vivaia-300x111.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/vivaia-300x111.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/vivaia-768x284.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/vivaia.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Nasce la Vivaia Transfemminista Queer",1681750798,[54,106,107,108],"http://radioblackout.org/tag/occupazioni/","http://radioblackout.org/tag/queer/","http://radioblackout.org/tag/transfemminista/",[15,22,18,28],{"post_content":111},{"matched_tokens":112,"snippet":114,"value":115},[113,63],"Via","il territorio bolognese, una in \u003Cmark>Via\u003C/mark> \u003Cmark>Agucchi\u003C/mark>, tra i cantieri del nuovo","Buone notizie da Bologna! 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-12-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2021 02 12 anarres\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nItaliani brava gente? Il mito che nasconde, dietro ad una supposta bonomia nazionale, l’orrore del colonialismo italiano in Africa, in (ex)Jugoslavia, in Grecia, dove massacri, deportazioni, torture e stupri furono del tutto normali. L’Italia Repubblicana non ha mai fatto i conti con le avventure coloniali del Regno d’Italia. D’altra parte queste avventure sono continuate e continuano nell’era postcoloniale. \r\nIl segno tangibile di una memoria che non c’è o è affogata nel mito sono le tante statue, targhe, sacrari dedicati alle imprese coloniali italiane.\r\nDi recente Wu Ming, selezionando alcune targhe e statue, ma non tutte ha lanciato una campagna per il 19 febbraio. In realtà ormai da anni gli anarchici risignificano lo spazio di città e paesi per cancellare, almeno dalle strade, la vergogna del nazionalismo, del militarismo, del colonialismo.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nArrivano le bombe! Nuovi ordigni nucleari nella base di Ghedi in provincia di Brescia\r\n\r\nKropotkin. Cent’anni fa moriva Piotr Kropotkin, uno dei principali esponenti dell’anarchismo a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.\r\nCosa ci resta del suo pensiero? Per certi aspetti inattuale, per altri capace invece di dare ad una visione mutualista e solidale delle relazioni umane e del rapporto con l’ambiente.\r\nCe ne ha parlato Francesco Codello, pedagogista e studioso dell’opera di Kropotkin.\r\n\r\nIn Grecia e in Turchia il governo attacca gli spazi di autonomia all’interno delle Università.\r\nMovimenti studenteschi importanti stanno provando a contrastare le scelte governative.\r\nAbbiamo fatto il punto della situazione con Dario Antonelli\r\n\r\nValle della gomma. 12 ore di lavoro nocivo per 150 euro al mese. La condizione di centinaia di lavoratrici tra Bergamo e Brescia.\r\n«Per la sbavatura, per staccare la guarnizione dallo stampo, bisogna essere veloci. Andavo a farmi dare le scatole dal nostro vicino, ma poi mio marito non ha più voluto. C’era il rischio che i bambini ingoiassero i pezzetti. E i mucchi degli scarti in casa, in mezzo al salotto, facevano un odore terribile. Ho dovuto smettere. Ho anche avuto problemi di salute, mi si infiammava la gola...”\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nGrecia. Solidarietà senza confini\r\nLo stato greco ha vietato ogni forma di manifestazione politica e sociale. Anarchici e anarchiche sono sotto attacco: sgomberi, arresti, multe...\r\nSabato 27 febbraio\r\nAperibenefit per le compagne e i compagni colpiti dalla repressione\r\ndalle ore 17 al giardini reali – corso san Maurizio angolo via Rossini area ex Fenix\r\nVino, pastis, cuba libre, birra, the, caffè e stuzzichini veg\r\nInterventi e DJ set con la favolosa Malormone Crew\r\n\r\nVenerdì 5 marzo\r\nFemministe, anarchiche, rivoluzionarie\r\nIncontro online con Eulalia Vega, storica e autrice di Pioniere e rivoluzionarie – Donne anarchiche in Spagna dalla rivoluzione sociale alla resistenza al franchismo, edizioni Zero in condotta\r\nMeeting alle 21 in Zoom al link: https://us02web.zoom.us/j/89085856759\r\n\r\nSabato 6 marzo\r\nRuoli in gioco. Rappresentazione De-Genere\r\nin piazza Carlo Alberto dalle 15,30\r\nmanifestazione antisessista\r\nInterventi, azioni performanti, musica\r\n\r\nLunedì 8 marzo\r\nNé dio, né stato, né patriarcato\r\ngiornata di lotta in giro per la città\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nriunioni ad orario variabile in queste settimane\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/ \r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","25 Febbraio 2021","2021-02-25 12:09:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/kropotkin-200x110.jpg","Anarres del 12 febbraio. Colonialismo all’italiana. I 100 di Kropotkin. 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Con la protezione di un nutrito dispositivo poliziesco si è consumata la grande favola del capitalismo urbano sulla restituzione alla città di uno spazio di nuova vita. Il progetto che ha modificato l’area dell’ex centrale Enel nel quartiere di Aurora, a firma del milanese Cino Zucchi, ridefinisce la forma dell’isolato che si affaccia su Largo Brescia; un edificio di vetro nero - una nuvola poco promettente, senza ironia - il cui basamento forma una figura fluttuante in cui sono stati ricavati due giardini, uno verso via Bologna, l’altro, una più vasta corte interna, che ha un varco d’ingresso in via Parma. L’architetto sostiene che saranno due nuovi spazi pubblici aperti sulla città insieme a un passaggio attraversabile del piano terra dell’edificio.\r\n\r\nNon volendo dare nessuna valenza positiva agli spazi pubblici, che sappiamo benissimo essere lo spazio dello Stato, ci interessa tuttavia vedere i cambiamenti di paradigma di questa concezione e sottolineare come i cortili di proprietà di un’azienda possano essere considerati tali. Progettisti e signori del Comune che hanno stipulato il patto per la riqualificazione attraverso La Nuvola fanno passare uno spazio all’aperto, legato a funzioni specifiche degli interessi aziendali e di riqualificazione di un pezzo di città, come fosse un semplice giardinetto rionale. La concezione di spazio pubblico intesa da Cino Zucchi si configura come un’area permeabile ma non sicuramente accessibile a tutti, non contrattabile nelle modalità del suo utilizzo e sotto il controllo delle forme anguste ricavate sotto allo sguardo di chi sta negli uffici e della sorveglianza vera e propria. Come reagirebbero delle guardie del posto all’ingresso in uno di questi giardini di un gruppetto di ragazzini palla al piede? Spingendoci ancor oltre con l’immaginazione, cosa farebbero se qualcuno decidesse di passare la notte dormendoci dentro?\r\n\r\nNon ci vuole altrettanta fantasia per avere una risposta. Certi luoghi, di nuova edificazione o “rigenerati” che siano, sono elementi necessari alla costruzione di una forte tensione simbolica e figurativa delle nuove politiche urbane: legano e connettono fattori strategici della vita sociale in corrispondenza di “fratture”, cioè pezzi di città o quartieri critici in cui si devono ricompattare funzioni di produzione economica e aggregazione di persone che possano con i propri stili di vita (non solo quelli inerenti al consumo) promuoverli, trasformarli, cancellare il ricordo di come venivano vissuti precedentemente. \r\n\r\nE così la retorica su quegli spazi aperti, se si tiene ben a mente come oggi è il quartiere di Aurora, non sono che la rappresentazione fisica di una minaccia, indiretta ma perfettamente esplicita: indiretta perché sono destinati a una popolazione diversa da quella che attualmente ancora vive in quartiere, esplicita perché sono l’ennesimo avviso che in questa zona si cercano nuovi abitanti e che quelli meno profittevoli non sono più desiderati. I senza reddito, o quelli che ce l’hanno basso, gli occupanti di case e chi si arrangia per campare, non sono coloro che corrispondono alle esigenze del mercato urbano in questa zona. Magari i diseredati saranno utili in piccoli numeri, come vuole il discorso del mix sociale, per lo svolgimento dei lavori di manutenzione o di cura, ma la maggior parte è già un’eccedenza di cui si stanno sbarazzando soprattutto attraverso l’aumento del costo della vita e nello specifico degli alloggi. Se si prova a cercar casa in affitto in questa lingua di città che a nord costeggia il centro, è quasi impossibile trovarla perché tutte le case vuote sono in vendita: tutti i piccoli proprietari vendono a prezzi stracciati e la flessione del costo di questa offerta porterà a breve a nuove proprietà in grado di permettersi una ristrutturazione generale dei palazzi oggi fatiscenti. Nei prossimi anni ciò segnerà una forte rivalutazione immobiliare e una deperiferizzazione del quartiere. I primi segnali di questo fenomeno si sono già dati e alcuni loft di fresca ristrutturazione sono stati venduti o vengono affittati a prezzi molto alti a giovani professionisti, molti legati alla Lavazza o al suo indotto.\r\n\r\nNon sono del resto destinati proprio a loro i fantomatici spazi pubblici dentro alla Nuvola?\r\n\r\nNon è per loro il ristorante che troverà spazio proprio dentro Nuvola gestito da un cuoco stellato Michelin?\r\n\r\nNon sono per loro, o per gli studenti dell’adiacente ed esosissima scuola IAAD, le nuove panchine a forma di chicco di caffè di Largo Brescia da poco trasformato da incrocio ad ambientazione urbana?\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/lavazzamacerie1-mp3cut.net_.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/lavazzamacerie2-mp3cut.net_.mp3\"][/audio]\r\n\r\nSeconda parte\r\n\r\nNuovi investimenti per il mercato di Porta Palazzo: il discorso pubblicitario sull'esperienza alimentare e la ristrutturazione di alcuni edifici nella storica piazza.\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/lavazzamacerie3-mp3cut.net_.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","19 Aprile 2018","2018-10-17 23:05:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/aurora-colonization-200x110.jpg","Macerie su Macerie - 18 aprile 2018. 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Il progetto che ha modificato l’area dell’ex centrale Enel nel quartiere di Aurora, a firma del milanese Cino \u003Cmark>Zucchi\u003C/mark>, ridefinisce la forma dell’isolato che si affaccia su Largo Brescia; un edificio di vetro nero - una nuvola poco promettente, senza ironia - il cui basamento forma una figura fluttuante in cui sono stati ricavati due giardini, uno verso \u003Cmark>via\u003C/mark> Bologna, l’altro, una più vasta corte interna, che ha un varco d’ingresso in \u003Cmark>via\u003C/mark> Parma. L’architetto sostiene che saranno due nuovi spazi pubblici aperti sulla città insieme a un passaggio attraversabile del piano terra dell’edificio.\r\n\r\nNon volendo dare nessuna valenza positiva agli spazi pubblici, che sappiamo benissimo essere lo spazio dello Stato, ci interessa tuttavia vedere i cambiamenti di paradigma di questa concezione e sottolineare come i cortili di proprietà di un’azienda possano essere considerati tali. Progettisti e signori del Comune che hanno stipulato il patto per la riqualificazione attraverso La Nuvola fanno passare uno spazio all’aperto, legato a funzioni specifiche degli interessi aziendali e di riqualificazione di un pezzo di città, come fosse un semplice giardinetto rionale. La concezione di spazio pubblico intesa da Cino \u003Cmark>Zucchi\u003C/mark> si configura come un’area permeabile ma non sicuramente accessibile a tutti, non contrattabile nelle modalità del suo utilizzo e sotto il controllo delle forme anguste ricavate sotto allo sguardo di chi sta negli uffici e della sorveglianza vera e propria. Come reagirebbero delle guardie del posto all’ingresso in uno di questi giardini di un gruppetto di ragazzini palla al piede? Spingendoci ancor oltre con l’immaginazione, cosa farebbero se qualcuno decidesse di passare la notte dormendoci dentro?\r\n\r\nNon ci vuole altrettanta fantasia per avere una risposta. Certi luoghi, di nuova edificazione o “rigenerati” che siano, sono elementi necessari alla costruzione di una forte tensione simbolica e figurativa delle nuove politiche urbane: legano e connettono fattori strategici della vita sociale in corrispondenza di “fratture”, cioè pezzi di città o quartieri critici in cui si devono ricompattare funzioni di produzione economica e aggregazione di persone che possano con i propri stili di vita (non solo quelli inerenti al consumo) promuoverli, trasformarli, cancellare il ricordo di come venivano vissuti precedentemente. \r\n\r\nE così la retorica su quegli spazi aperti, se si tiene ben a mente come oggi è il quartiere di Aurora, non sono che la rappresentazione fisica di una minaccia, indiretta ma perfettamente esplicita: indiretta perché sono destinati a una popolazione diversa da quella che attualmente ancora vive in quartiere, esplicita perché sono l’ennesimo avviso che in questa zona si cercano nuovi abitanti e che quelli meno profittevoli non sono più desiderati. I senza reddito, o quelli che ce l’hanno basso, gli occupanti di case e chi si arrangia per campare, non sono coloro che corrispondono alle esigenze del mercato urbano in questa zona. Magari i diseredati saranno utili in piccoli numeri, come vuole il discorso del mix sociale, per lo svolgimento dei lavori di manutenzione o di cura, ma la maggior parte è già un’eccedenza di cui si stanno sbarazzando soprattutto attraverso l’aumento del costo della vita e nello specifico degli alloggi. Se si prova a cercar casa in affitto in questa lingua di città che a nord costeggia il centro, è quasi impossibile trovarla perché tutte le case vuote sono in vendita: tutti i piccoli proprietari vendono a prezzi stracciati e la flessione del costo di questa offerta porterà a breve a nuove proprietà in grado di permettersi una ristrutturazione generale dei palazzi oggi fatiscenti. Nei prossimi anni ciò segnerà una forte rivalutazione immobiliare e una deperiferizzazione del quartiere. I primi segnali di questo fenomeno si sono già dati e alcuni loft di fresca ristrutturazione sono stati venduti o vengono affittati a prezzi molto alti a giovani professionisti, molti legati alla Lavazza o al suo indotto.\r\n\r\nNon sono del resto destinati proprio a loro i fantomatici spazi pubblici dentro alla Nuvola?\r\n\r\nNon è per loro il ristorante che troverà spazio proprio dentro Nuvola gestito da un cuoco stellato Michelin?\r\n\r\nNon sono per loro, o per gli studenti dell’adiacente ed esosissima scuola IAAD, le nuove panchine a forma di chicco di caffè di Largo Brescia da poco trasformato da incrocio ad ambientazione urbana?\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/lavazzamacerie1-mp3cut.net_.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/lavazzamacerie2-mp3cut.net_.mp3\"][/audio]\r\n\r\nSeconda parte\r\n\r\nNuovi investimenti per il mercato di Porta Palazzo: il discorso pubblicitario sull'esperienza alimentare e la ristrutturazione di alcuni edifici nella storica piazza.\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/lavazzamacerie3-mp3cut.net_.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[200],{"field":85,"matched_tokens":201,"snippet":197,"value":198},[196],{"best_field_score":177,"best_field_weight":122,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":40,"score":178,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":141},{"document":204,"highlight":216,"highlights":221,"text_match":175,"text_match_info":224},{"comment_count":40,"id":205,"is_sticky":40,"permalink":206,"podcastfilter":207,"post_author":208,"post_content":209,"post_date":210,"post_excerpt":46,"post_id":205,"post_modified":211,"post_thumbnail":46,"post_title":212,"post_type":162,"sort_by_date":213,"tag_links":214,"tags":215},"6145","http://radioblackout.org/podcast/il-caso-di-giuseppe-uva/",[138],"bellocome","Era la notte tra il 14 e il 15 giugno del 2008, quando i carabinieri di\r\nVarese fermavano Giuseppe Uva e il suo amico Alberto. 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The show is coming dei Dub Syndicate e poi sigla!, durante la quale annuncio dei disordini in Etiopia e in particolare e a Shashamane, leggendo una testimonianza che riassumo in calce.\r\nScarichetta Tenament Yard di Jacob Miller & Inner Circle con Chronixx, Assassin, Jesse Royal, Tanya Stephens e si va a concludere la scarica con una bellissima versione con violino. La session roots continua con Gregory Isaacs, Monyaka, Pablo Gad e Bim Sherman. Special dedication da Ibson che ricanta Kingly character di Garnett Silk, Rebel di Tarrus Riley con version di Dean Freaser, e poi prima produzione col nome Conscious Tribe in arrivo dal sound system sardo Shakalaka, con una melodica tune da Ras Man Man. Altra novità assoluta dalla Be Wild Production, etichetta francese con sede nell'isola Reunion, con la voce di Crosby che presenta la colonna sonora del 2020, un riddim chiamato Perilous Times in arrivo in autunno. Altra hit da Eric Donaldson e altro dubplate da King General: Revolution. Si conclude con uno stepper di Barry Isaacs e There is no end degli Israel Vibration.\r\n\r\nQui il sunto della testimonianza da Shahamane, datata 31 luglio 2020, tratta dal giornale online dell'Appennino reggiano:\r\n\r\n\"Carissimi,\r\n\r\nda una settimana è tornato finalmente internet, dopo un blackout di quasi un mese, così ora posso condividere qualcosa di ciò che è successo qui a Shashamane il 30 giugno.\r\n\r\nNon vi è mai capitato che, proprio quando vi lamentate che la vita è un po’ troppo monotona, non avete ancora finito di parlare che… badabunbede!, succede il finimondo?!\r\n\r\nEra martedì mattina, presto, prima delle 6, quando riceviamo due telefonate che ci avvisano di non uscire (è da 3 mesi che quasi non usciamo per il covid) perché sta succedendo qualcosa, stanno scoppiando incendi qua e là… Infatti da casa nostra vedevamo un fumo nero salire vicino alla chiesa ortodossa in centro città. Contemporaneamente abbiamo iniziato a sentire grida e urla in lontananza.\r\n\r\nLa sera prima, ad Addis, era stato ucciso un famoso cantante e musicista di etnia Oromo, Achalu Hudessa, un’icona della lotta degli Oromo per la libertà, e ora i giovani oromo, detti “Kerro”, si vendicavano, prendendo di mira le proprietà e le persone di origine Amara: l’intera città è stata in mano loro per oltre 5 ore, senza che nessuno sia intervenuto a fermarli.\r\n\r\nDal profeta Michea: “Guai a coloro che meditano l’iniquità e tramano il male sui loro giacigli; alla luce dell’alba lo compiono, perché in mano loro è il potere. Sono avidi di campi e li usurpano, di case e se le prendono. Così opprimono l’uomo e la sua casa, il proprietario e la sua eredità.” (Mi 2,1)\r\n\r\nQuesti giovani giravano in gruppo, con taniche di benzina e armati di grossi bastoni di legno o di ferro, o con machete e andavano in giro a distruggere e incendiare, con obiettivi ben precisi e mirati: hanno distrutto gli hotels più eleganti della città, i negozi più belli, dando fuoco a interi palazzi, banche, scuole, mulini, automobili, case. Anche nella zona del mercato hanno fatto un macello, non solo distruggendo, ma anche saccheggiando e rubando tutto quello che potevano portare via!\r\n\r\nIn poco tempo il cielo, che era già nuvoloso e grigio quel giorno, si è fatto sempre più cupo e denso e l’aria si è riempita di caligine e odor di bruciato. Ma ancora più inquietante, oltre alle grida e ai roghi che si alzavano sempre più numerosi da vari punti della città, sentivamo un terrificante rumore di colpi, tanti, continui, di lamiere battute, di vetri e bottiglie rotte, di cose distrutte, un rumore che è andato avanti e in modo sempre più violento, fino alle h. 13 circa.\r\n\r\nDa metà mattina fino al tardo pomeriggio, si sentiva anche rumore di spari: era la polizia? L’esercito? Erano spari in aria? Non sapevamo… ma la paura e l’apprensione crescevano.\r\n\r\nOsservando al di sopra della nostra fence, potevamo vedere queste bande di giovani, insieme con qualche donna, tutti con mazze e bastoni di legno o ferro lunghi e grossi, passare esagitati e dirigersi verso il centro città.\r\n\r\nVerso le 11,30 ci è sembrato che la situazione si stesse calmando, stavamo per tirare un sospiro di sollievo quando in pochi minuti davanti alla nostra porta e a quelle dei vicini, si sono radunati dei giovani, battendo e colpendo la porta, gridando di aprire. C’era un gran baccano, hanno tirato anche una bottiglia di vetro nel nostro cortile. Loro di fuori gridavano di aprire e noi urlavamo che questa era la casa dove si aiutano le loro donne e i loro bambini. Ci hanno riferito in seguito che qualcuno di loro ha confermato che noi aiutiamo e sfamiamo i loro bambini denutriti e malati, fatto sta che, dopo un momento, 15’… 20’… mezz’ora… non saprei dire, perché in quei frangenti si perde la nozione del tempo, si sono ritirati e si sono riversati contro la nostra vicina: da lei sono riusciti a entrare e hanno distrutto tutto quello che hanno potuto. Dopo qualche istante, improvvisamente è tornato il silenzio. Guardando da un buco della fence ho capito il perché: dal fondo della nostra strada (notare che non è la strada principale) stavano arrivando un centinaio di soldati dell’esercito, che a piedi si dirigevano verso il centro città, facendo scappare gli aggressori. \r\n\r\nQuella notte, tutta la città al buio e un silenzio impressionante… quel silenzio che subentra dopo la tempesta.\r\n\r\nTre giorni dopo, quando abbiamo finalmente avuto il coraggio di mettere il naso fuori dalla porta e andare in centro, uno spettacolo desolante e spettrale è apparso ai nostri occhi: distruzione completa, palazzi, negozi e mini-centri commerciali, costruiti negli ultimi 10 anni, carbonizzati, roba incendiata e carbonizzata ammucchiata qua e là ai bordi della strada: sedie, frigoriferi, televisori, tavoli, computers, auto, camion, di tutto… ovunque cenere e distruzione.\r\n\r\nSembra non ci siano stati tanti morti qui a Shashamane, ma ad Addis e nelle altre città dove sono scoppiate simili rivolte, il totale delle vittime accertate è salito a più di 260. Ciò che rattrista di più è sapere che l’uccisione di Achalu è stato solo un pretesto per accendere la miccia, ma è chiaro che si tratta di giochi politici malvagi e di persone senza scrupoli che usano queste masse di giovani disorientati e indottrinati per seminare morte e distruzione e gettare il paese nel caos.\r\n\r\nQui a Shashamane, ad Addis e in tutte le città più colpite ci sono stati più di 3000 arresti: anche il capo dei Kerro, Jawar Mohamed, è stato arrestato, con altri suoi collaboratori, e sono già iniziate le udienze in tribunale.\r\n\r\nCorrono anche voci qui in città che sia venuto Abyi Ahmed, il PM, in incognito, come è solito fare ogni tanto, vestito da soldato dell’esercito, con occhiali scuri e mascherina, per rendersi conto coi suoi occhi di ciò che era successo: dopo la sua visita, l’intera amministrazione della città è finita in carcere!\r\n\r\nPurtroppo tanti hanno perso il lavoro, o la casa, o ciò per cui avevano investito tutta una vita. C’è gente che vive qui a Shashamane da sempre, di etnia Amara, Guraghe, Kambata, Wolaita, qui hanno la casa, il lavoro, i parenti, dove scappano?\r\n\r\nSto imparando a non dare proprio nulla per scontato, neanche ciò che dovrebbe essere un diritto fondamentale di ogni essere umano: una casa sicura dove vivere, una tranquillità e stabilità sociale che ti permetta di lavorare e sperare in un futuro migliore. Ogni nuovo giorno ringrazio che la notte è trascorsa tranquilla e ogni sera ringrazio della pace del giorno trascorso! \r\n\r\nCon unità, Sara e Pia\"","11 Agosto 2020","2021-06-17 11:06:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/08/SHASHAMANE-31072020-1-200x110.jpg","OverJoy 18 [S2E7]",1597173410,[238,239,240],"http://radioblackout.org/tag/dub/","http://radioblackout.org/tag/reggae/","http://radioblackout.org/tag/roots/",[145,149,147],{"post_content":243},{"matched_tokens":244,"snippet":245,"value":246},[62],"tutto quello che potevano portare \u003Cmark>via\u003C/mark>!\r\n\r\nIn poco tempo il cielo,","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/08/2020.08.11-15.30.00-OJ18.mp3\"][/audio]\r\nLa puntata di OverJoy di Martedì 11 Agosto 2020 incomincia alle 15:30 con i Rage Against The Machine per introdurre un tributo musicale al prematuramente scomparso Matteo Givone, con cinque brani da Indianizer e Maniaxxx, band di cui era attivista-chitarrista.\r\nLe selezioni di reggae roots & dub music incominciano con un brano dal nuovo disco di Stand High Patrol, e con novità dalla Giamaica con Sevannah, Tuff Like Iron e Daxta Daps che ci ha mandato dei brani da ascoltare in anteprima. The show is coming dei Dub Syndicate e poi sigla!, durante la quale annuncio dei disordini in Etiopia e in particolare e a Shashamane, leggendo una testimonianza che riassumo in calce.\r\nScarichetta Tenament Yard di Jacob Miller & Inner Circle con Chronixx, Assassin, Jesse Royal, Tanya Stephens e si va a concludere la scarica con una bellissima versione con violino. La session roots continua con Gregory Isaacs, Monyaka, Pablo Gad e Bim Sherman. Special dedication da Ibson che ricanta Kingly character di Garnett Silk, Rebel di Tarrus Riley con version di Dean Freaser, e poi prima produzione col nome Conscious Tribe in arrivo dal sound system sardo Shakalaka, con una melodica tune da Ras Man Man. Altra novità assoluta dalla Be Wild Production, etichetta francese con sede nell'isola Reunion, con la voce di Crosby che presenta la colonna sonora del 2020, un riddim chiamato Perilous Times in arrivo in autunno. Altra hit da Eric Donaldson e altro dubplate da King General: Revolution. Si conclude con uno stepper di Barry Isaacs e There is no end degli Israel Vibration.\r\n\r\nQui il sunto della testimonianza da Shahamane, datata 31 luglio 2020, tratta dal giornale online dell'Appennino reggiano:\r\n\r\n\"Carissimi,\r\n\r\nda una settimana è tornato finalmente internet, dopo un blackout di quasi un mese, così ora posso condividere qualcosa di ciò che è successo qui a Shashamane il 30 giugno.\r\n\r\nNon vi è mai capitato che, proprio quando vi lamentate che la vita è un po’ troppo monotona, non avete ancora finito di parlare che… badabunbede!, succede il finimondo?!\r\n\r\nEra martedì mattina, presto, prima delle 6, quando riceviamo due telefonate che ci avvisano di non uscire (è da 3 mesi che quasi non usciamo per il covid) perché sta succedendo qualcosa, stanno scoppiando incendi qua e là… Infatti da casa nostra vedevamo un fumo nero salire vicino alla chiesa ortodossa in centro città. Contemporaneamente abbiamo iniziato a sentire grida e urla in lontananza.\r\n\r\nLa sera prima, ad Addis, era stato ucciso un famoso cantante e musicista di etnia Oromo, Achalu Hudessa, un’icona della lotta degli Oromo per la libertà, e ora i giovani oromo, detti “Kerro”, si vendicavano, prendendo di mira le proprietà e le persone di origine Amara: l’intera città è stata in mano loro per oltre 5 ore, senza che nessuno sia intervenuto a fermarli.\r\n\r\nDal profeta Michea: “Guai a coloro che meditano l’iniquità e tramano il male sui loro giacigli; alla luce dell’alba lo compiono, perché in mano loro è il potere. Sono avidi di campi e li usurpano, di case e se le prendono. 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Ciò che rattrista di più è sapere che l’uccisione di Achalu è stato solo un pretesto per accendere la miccia, ma è chiaro che si tratta di giochi politici malvagi e di persone senza scrupoli che usano queste masse di giovani disorientati e indottrinati per seminare morte e distruzione e gettare il paese nel caos.\r\n\r\nQui a Shashamane, ad Addis e in tutte le città più colpite ci sono stati più di 3000 arresti: anche il capo dei Kerro, Jawar Mohamed, è stato arrestato, con altri suoi collaboratori, e sono già iniziate le udienze in tribunale.\r\n\r\nCorrono anche voci qui in città che sia venuto Abyi Ahmed, il PM, in incognito, come è solito fare ogni tanto, vestito da soldato dell’esercito, con occhiali scuri e mascherina, per rendersi conto coi suoi occhi di ciò che era successo: dopo la sua visita, l’intera amministrazione della città è finita in carcere!\r\n\r\nPurtroppo tanti hanno perso il lavoro, o la casa, o ciò per cui avevano investito tutta una vita. C’è gente che vive qui a Shashamane da sempre, di etnia Amara, Guraghe, Kambata, Wolaita, qui hanno la casa, il lavoro, i parenti, dove scappano?\r\n\r\nSto imparando a non dare proprio nulla per scontato, neanche ciò che dovrebbe essere un diritto fondamentale di ogni essere umano: una casa sicura dove vivere, una tranquillità e stabilità sociale che ti permetta di lavorare e sperare in un futuro migliore. Ogni nuovo giorno ringrazio che la notte è trascorsa tranquilla e ogni sera ringrazio della pace del giorno trascorso! \r\n\r\nCon unità, Sara e Pia\"",[248],{"field":85,"matched_tokens":249,"snippet":245,"value":246},[62],1155199499962941400,{"best_field_score":252,"best_field_weight":122,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":40,"score":253,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":254},"1112302419968","1155199499962941553",5,6637,{"collection_name":162,"first_q":20,"per_page":126,"q":20},20,["Reactive",259],{},["Set"],["ShallowReactive",262],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fmaz2TV_cw2TGTrwvXcpyEcXMAwgWj203U-WnFgJOAp4":-1},true,"/search?query=via+agucchi"]