","No videoconferenza! Domattina Claudio atteso in Tribunale",1397045257,[],[],{"post_content":117,"post_title":121},{"matched_tokens":118,"snippet":119,"value":120},[24],"mobilitazione contro i processi in \u003Cmark>videoconferenza\u003C/mark> allargati ai detenuti in regime","In questi giorni sembra smuoversi qualcosa a proposito della mobilitazione contro i processi in \u003Cmark>videoconferenza\u003C/mark> allargati ai detenuti in regime carcerario AS2, cosa che riguarda anche i nostri 4 compagni No Tav accusati di terrorismo.\r\n\r\nLunedi 7 aprile un giudice torinese ha rinviato il processo per una resistenza a Porta Palazzo in cui era imputato Claudio, disponendo la presenza in aula del compagno per il prossimo 28 aprile.\r\n\r\nStamattina, nonostante le pressioni di due giorni fa della procura torinese, Chiara è stata accompagnata da Rebibbia in tribunale a Teramo ove è imputata per un processo per manifestazione non autorizzata nell'estate 2011. Ad accoglierla fuori dell'aula una cinquantina di compagni e compagne.\r\n\r\nE domani, con buona pace di Padalino, Claudio dovrebbe (il condizionale comunque è d'obbligo) essere presente in aula a Torino al processo per la colazione al cantiere che lo vede imputato insieme a Giobbe e Andrea. L'appuntamento per tutti i no tav è al tribunale a partire dalle ore 9.\r\n\r\nNe abbiamo parlato stamattina con Francesco, in diretta dal tribunale di Teramo mentre con altri compagni/e attendeva l'arrivo di Chiara in aula:\r\n\r\n2014.04.09-videoprocesso",{"matched_tokens":122,"snippet":123,"value":123},[24],"No \u003Cmark>videoconferenza\u003C/mark>! Domattina Claudio atteso in Tribunale",[125,128],{"field":126,"matched_tokens":127,"snippet":123,"value":123},"post_title",[24],{"field":94,"matched_tokens":129,"snippet":119,"value":120},[24],578730123365187700,{"best_field_score":132,"best_field_weight":133,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":49,"score":134,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":49},"1108091338752",15,"578730123365187706",{"document":136,"highlight":158,"highlights":177,"text_match":130,"text_match_info":185},{"cat_link":137,"category":138,"comment_count":49,"id":139,"is_sticky":49,"permalink":140,"post_author":52,"post_content":141,"post_date":142,"post_excerpt":55,"post_id":139,"post_modified":143,"post_thumbnail":144,"post_thumbnail_html":145,"post_title":146,"post_type":58,"sort_by_date":147,"tag_links":148,"tags":155},[44],[47],"42765","http://radioblackout.org/2017/07/diritto-penale-aumentano-le-pene-si-riducono-le-garanzie/","La riforma del codice penale, del codice di procedura penale e dell'ordinamento penitenziario è stata approvata in maniera definitiva il 23 giugno. Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 4 luglio, diventerà effettiva dopo trenta giorni, tranne le parti soggette a legge delega al governo.\r\nIl provvedimento introduce importanti modifiche dell'ordinamento penale, sia sul piano del diritto sostanziale sia su quello del diritto processuale.\r\n\r\n \r\n\r\nLa riforma inasprisce le pene per furto, rapina, scippo e cambio elettorale politico-mafioso.\r\n\r\n \r\n\r\nÉ significativo che vengano sanzionati ancora più duramente i reati contro la proprietà privata commessi dai poveri, che nel nostro paese già prevedevano pene molto pesanti.\r\n\r\n \r\n\r\nChiara la volontà di accontentare le pulsioni giustizialiste che attraversano parte del corpo sociale.\r\n\r\n \r\n\r\nVengono significativamente aumentati i termini di prescrizione, aumentando i casi di sospensiva già previsti dalla legge. Tra il processo di primo grado e quello di secondo grado è prevista una interruzione di un anno e mezzo. Sempre di un anno e mezzo è l'arresto del calcolo della prescrizione tra il processo d'appello e quello in Cassazione. Nei fatti la prescrizione è stata aumentata di tre anni. Alla faccia della asserita volontà di adeguamento alle richieste dell'Unione Europea, che sollecitava una maggiore celerità nell'azione penale, vengono nei fatti allungati i tempi a disposizione dell'apparato giudiziario per portare a termine i processi.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nUn vero paradosso, che si nutre di pregiudizi radicati diffusi ad arte dai media, che amplificano alcuni casi di reati gravi estinti dalla prescrizione, nascondendo le obiettive responsabilità, anche politiche, della magistratura.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIl caso più recente ed eclatante è quello della Procura di Torino, che ha accelerato al massimo i procedimenti a carico del movimento No Tav, anche quelli più banali. Condanne e sanzioni pecuniarie sono state la leva potente usata contro un movimento vivo e pericoloso per l'ordine costituito, ben al di là della consistenza penale dei tanti procedimenti attuati contro gli attivisti.\r\n\r\n \r\n\r\nLa possibilità di difesa sono drasticamente ridotte dall'introduzione del dibattimento a distanza, tramite videoconferenza. Sinora era un provvedimento eccezionale, ora diviene la norma per chi è accusato di alcuni reati come mafia, associazione sovversiva, attentato con finalità di terrorismo.\r\n\r\n \r\n\r\nUna legge che conferma sia la natura di classe dell'ordinamento giudiziario, sia il suo utilizzo contro i movimenti di opposizione sociale.\r\nPersino norme apparentemente più “liberali” come quella che introduce l'estinzione di alcuni reati per i quali è prevista la querela di parte e un massimo di pena di 4 anni, se le vittime vengono risarcite, hanno una chiara impronta di classe. Chi non ha soldi per i risarcimenti andrà in carcere.\r\n\r\nI penalisti si sono opposti alla riforma sino all'ultimo, facendo numerosissimi “scioperi”, l'ultimo nella settimana precedente all'approvazione definitiva della nuova legge.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato milanese, in prima fila nella difesa degli attivisti dei movimenti di opposizione sociale e dei migranti.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n2017 07 04 losco riforma dir penale","5 Luglio 2017","2017-07-14 13:53:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"223\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia-300x223.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia-300x223.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia-768x571.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia-1024x761.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia.jpg 2000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Diritto penale. 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A Milano i penalisti in toga manifesteranno sulla scalinata del Palagiustizia del capoluogo meneghino.\r\nNel pacchetto preparato dal titolare del dicastero della Giustizia Orlando c'è un insieme composito di norme, che riducono il diritto alla difesa di chi finisce alla sbarra.\r\nL'estensione della prescrizione per i reati minori da sette anni e mezzo a dieci anni ha il chiaro sapore della risposta alle pulsioni giustizialiste che attraversano alcuni settori sociali, che fanno le fortune elettorali di pentastellati, leghisti e fascisti. Dopo i decreti legge sulla sicurezza urbana e l'immigrazione il governo gioca una nuova carta in vista delle prossime elezioni.\r\nIl test delle amministrative avrà un certo peso per la durata del governo Gentiloni.\r\nAl prolungamento di tre anni della prescrizione si aggiungono gli inasprimenti delle pene per i reati dei poveri, come furti e rapine, la riduzione dei margini per presentare appello alle sentenze, l'estensione a numerose tipologie di reato del processo in video conferenza, la cui attuazione passa dalla discrezionalità del giudice all'applicazione automatica.\r\nI penalisti in sciopero denunciano la distorsione autoritaria del processo, in cui vengono meno importanti forme di tutela delle persone sottoposte a giudizio nei tribunali.\r\n\r\nPer chi è alla sbarra è importante la presenza dell'avvocato, ma anche la possibilità di avere un ruolo attivo, di difendersi personalmente, di presentarsi al processo e fare dichiarazioni spontanee.\r\nIl pretesto del “risparmio” sulle spese di traduzione dal carcere al tribunale è una foglia di fico, perché i processi in videoconferenza necessitano che nelle carceri vengano installate costosi apparecchiature.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato in sciopero.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 04 11 losco prescrizione\r\n\r\n ","11 Aprile 2017","2017-04-14 15:46:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/giustizia-bilancia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"223\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/giustizia-bilancia-300x223.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/giustizia-bilancia-300x223.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/giustizia-bilancia-768x571.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/giustizia-bilancia-1024x761.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/giustizia-bilancia.jpg 2000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Riforma del processo penale. 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Il 41 bis è una forma di annientamento del prigioniero, per la prima volta utilizzato contro il movimento anarchico. Alfredo viene trasferito in 41 bis, dopo oltre dieci anni di prigionia in Alta Sicurezza, con l'obbiettivo dichiarato di tappargli la bocca, di silenziare il suo contributo al dibattito rivoluzionario.\r\nDenunciamo quanto accaduto durante l'udienza del 20 ottobre presso il tribunale di sorveglianza di Sassari, come esemplificazione della brutalità della Caienna del 41 bis: durante l'udienza, che il giudice ha imposto a porte chiuse e con il compagno collegato in videoconferenza, Alfredo ha tentato di leggere una articolata memoria difensiva attraverso la quale esporre le ragioni dell'inizio della sua lotta. Il giudice ha interrotto il compagno, impedendogli di concludere il suo intervento nell'unica - e forse ultima - occasione di comunicare col resto del mondo da quanto è stato trasferito in 41 bis, semplicemente togliendo l'audio. Il suo contributo è stato secretato come tutto ciò che proviene dal buco nero del 41 bis. Se gli avvocati decidessero di divulgarlo, potrebbero andare incontro a conseguenze penali.\r\nUna decisione senza precedenti che indica chiaramente come lo Stato abbia paura delle idee anarchiche e delle pratiche che queste idee ispirano. Tutto questo è inaccettabile. Vogliamo leggere immediatamente le parole del nostro compagno!\r\nAlle associazioni umanitarie come quella contro la quale si rivolge l'iniziativa di questa mattina non abbiamo niente da chiedere: sappiamo che le loro doglianze a corrente alternata vanno a denunciare solo le malefatte di qualche regime esotico, preferibilmente avversario dell'imperialismo occidentale. Non vi stiamo chiedendo di dire qualcosa in proposito... volevamo solo sputarvi in faccia la vostra falsa coscienza!\r\nChiudere il 41 bis! Rompere il silenzio!\r\nSolidali con Alfredo in sciopero della fame!\"","25 Ottobre 2022","2023-04-19 14:52:27","Occupata Amnesty in solidarietà con Cospito",1666722229,[241,242,243,244,245,246],"http://radioblackout.org/tag/41-bis/","http://radioblackout.org/tag/alfredo-cospito/","http://radioblackout.org/tag/amnesty-international/","http://radioblackout.org/tag/ergastolo-ostativo/","http://radioblackout.org/tag/occupazione-sede-amnesty/","http://radioblackout.org/tag/roma/",[248,249,250,251,252,253],"41 bis","alfredo cospito","amnesty international","Ergastolo ostativo","occupazione sede amnesty","Roma",{"post_content":255},{"matched_tokens":256,"snippet":257,"value":258},[24],"con il compagno collegato in \u003Cmark>videoconferenza\u003C/mark>, Alfredo ha tentato di leggere","Il 25 ottobre a Roma è stata occupata la sede italiana di Amnesty International in solidarietà con Alfredo Cospito in sciopero della fame contro il 41 bis.\r\n\r\nAscolta la diretta con gli occupanti:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-10-25-occupa-amnesty.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito il comunicato di rivendicazione:\r\n\r\n\"Oggi 25/10/2022 abbiamo occupato la sede italiana di Amnesty International a Roma, in solidarietà con il prigioniero anarchico Alfredo Cospito da sei giorni in sciopero della fame nel carcere di Sassari contro il 41 bis e l'ergastolo ostativo. Il 41 bis è una forma di annientamento del prigioniero, per la prima volta utilizzato contro il movimento anarchico. Alfredo viene trasferito in 41 bis, dopo oltre dieci anni di prigionia in Alta Sicurezza, con l'obbiettivo dichiarato di tappargli la bocca, di silenziare il suo contributo al dibattito rivoluzionario.\r\nDenunciamo quanto accaduto durante l'udienza del 20 ottobre presso il tribunale di sorveglianza di Sassari, come esemplificazione della brutalità della Caienna del 41 bis: durante l'udienza, che il giudice ha imposto a porte chiuse e con il compagno collegato in \u003Cmark>videoconferenza\u003C/mark>, Alfredo ha tentato di leggere una articolata memoria difensiva attraverso la quale esporre le ragioni dell'inizio della sua lotta. Il giudice ha interrotto il compagno, impedendogli di concludere il suo intervento nell'unica - e forse ultima - occasione di comunicare col resto del mondo da quanto è stato trasferito in 41 bis, semplicemente togliendo l'audio. Il suo contributo è stato secretato come tutto ciò che proviene dal buco nero del 41 bis. Se gli avvocati decidessero di divulgarlo, potrebbero andare incontro a conseguenze penali.\r\nUna decisione senza precedenti che indica chiaramente come lo Stato abbia paura delle idee anarchiche e delle pratiche che queste idee ispirano. Tutto questo è inaccettabile. Vogliamo leggere immediatamente le parole del nostro compagno!\r\nAlle associazioni umanitarie come quella contro la quale si rivolge l'iniziativa di questa mattina non abbiamo niente da chiedere: sappiamo che le loro doglianze a corrente alternata vanno a denunciare solo le malefatte di qualche regime esotico, preferibilmente avversario dell'imperialismo occidentale. Non vi stiamo chiedendo di dire qualcosa in proposito... volevamo solo sputarvi in faccia la vostra falsa coscienza!\r\nChiudere il 41 bis! Rompere il silenzio!\r\nSolidali con Alfredo in sciopero della fame!\"",[260],{"field":94,"matched_tokens":261,"snippet":257,"value":258},[24],{"best_field_score":132,"best_field_weight":186,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":49,"score":263,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":49},"578730123365187697",{"document":265,"highlight":289,"highlights":294,"text_match":130,"text_match_info":297},{"cat_link":266,"category":267,"comment_count":49,"id":268,"is_sticky":49,"permalink":269,"post_author":52,"post_content":270,"post_date":271,"post_excerpt":55,"post_id":268,"post_modified":272,"post_thumbnail":273,"post_thumbnail_html":274,"post_title":275,"post_type":58,"sort_by_date":276,"tag_links":277,"tags":283},[44],[47],"67837","http://radioblackout.org/2021/03/caffe-turco-con-murat-accelera-la-svolta-repressiva-e-loscurantismo/","Nella giornata in cui ricorrevano i 150 anni dall’insurrezione della Comune di Parigi, Murat ha selezionato una Internazionale un po’ particolare, eseguita da Bandista; scopriamo nel corso della rubrica che tre “Giovani ottomani” vi avevano partecipato, riportando nelle lotte turche ciò che avevano imparato sulle barricate parigine\r\n\r\nhttps://youtu.be/5jyNV-Cp0GA\r\n\r\nGiovedì 18 il presidente e il suo regime non avevano ancora preso i tanti provvedimenti che hanno ancora aggiunto una stretta repressiva (praticamente messo fuorilegge il principale partito di opposizione e l’incarceramento del responsabile di Amnesty), l’ennesimo scarico delle colpe del sistema su un capro espiatorio (in questo caso il quarto governatore dela Banca di Turchia in pochi tempi) e una ulteriore chiusura ai bisogni di una convivenza civile non improntata a un arcaico patriarcato (l’uscita dalla Convenzione di Istanbul).\r\n\r\nMa i prodromi c’erano già tutti: dal discorso di Demirtas in videoconferenza nell’aula di tribunale, tradotto da Murat per “Pressenza\"; alla rimozione della immunità e la sospensione dell’incarico a parlamentari di opposizione (Ömer Faruk Gergerlioğlu allontanandosi dal parlamento aveva gridato in curdo: «Vivere è resistere, viva la fraternità dei popoli»; fino alle centinaia di persone che davanti al palazzo di giustizia di Istanbul protestavano durante la prima udienza contro gli studenti di Boǧaziçi (e qualche giorno dopo sappiamo che in molti di più stanno scendendo in piazza a difendere il diritto costituito contro gli uomini che uccidono le donne, che sappiamo essere una percentuale seconda solo ai femminicidi commessi in Messico). Ne parleremo più diffusamente il 25, ma già in questa puntata, dove sentirete un aggiornamento anche sulla lotta dei lavoratori della Bialetti, ci sono molte suggestioni di un periodo molto concitato nella vita politica e sociale della Turchia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021_03_18_Murat.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","22 Marzo 2021","2021-03-22 11:05:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/demirtas-in-vignetta-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/demirtas-in-vignetta-300x168.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/demirtas-in-vignetta-300x168.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/demirtas-in-vignetta.jpeg 720w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Caffè turco con Murat: accelera la svolta repressiva e l'oscurantismo",1616411151,[278,279,280,281,282],"http://radioblackout.org/tag/bogazici/","http://radioblackout.org/tag/convenzione-di-istanbul/","http://radioblackout.org/tag/demirtas/","http://radioblackout.org/tag/istanbul/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[284,285,286,287,288],"Bogaziçi","Convenzione di Istanbul","Demirtas","Istanbul","Turchia",{"post_content":290},{"matched_tokens":291,"snippet":292,"value":293},[24],"dal discorso di Demirtas in \u003Cmark>videoconferenza\u003C/mark> nell’aula di tribunale, tradotto da","Nella giornata in cui ricorrevano i 150 anni dall’insurrezione della Comune di Parigi, Murat ha selezionato una Internazionale un po’ particolare, eseguita da Bandista; scopriamo nel corso della rubrica che tre “Giovani ottomani” vi avevano partecipato, riportando nelle lotte turche ciò che avevano imparato sulle barricate parigine\r\n\r\nhttps://youtu.be/5jyNV-Cp0GA\r\n\r\nGiovedì 18 il presidente e il suo regime non avevano ancora preso i tanti provvedimenti che hanno ancora aggiunto una stretta repressiva (praticamente messo fuorilegge il principale partito di opposizione e l’incarceramento del responsabile di Amnesty), l’ennesimo scarico delle colpe del sistema su un capro espiatorio (in questo caso il quarto governatore dela Banca di Turchia in pochi tempi) e una ulteriore chiusura ai bisogni di una convivenza civile non improntata a un arcaico patriarcato (l’uscita dalla Convenzione di Istanbul).\r\n\r\nMa i prodromi c’erano già tutti: dal discorso di Demirtas in \u003Cmark>videoconferenza\u003C/mark> nell’aula di tribunale, tradotto da Murat per “Pressenza\"; alla rimozione della immunità e la sospensione dell’incarico a parlamentari di opposizione (Ömer Faruk Gergerlioğlu allontanandosi dal parlamento aveva gridato in curdo: «Vivere è resistere, viva la fraternità dei popoli»; fino alle centinaia di persone che davanti al palazzo di giustizia di Istanbul protestavano durante la prima udienza contro gli studenti di Boǧaziçi (e qualche giorno dopo sappiamo che in molti di più stanno scendendo in piazza a difendere il diritto costituito contro gli uomini che uccidono le donne, che sappiamo essere una percentuale seconda solo ai femminicidi commessi in Messico). 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presidio in corso davanti a un tribunale dove non è presente l’imputato, ridotto a dei pixel su uno schermo e a una voce che può essere silenziata elettronicamente da un giudice:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BCUPCB_presidio-juan-brescia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLA PIAZZA NAPOLETANA PROCESSATA IN AULA BUNKER\r\n\r\nCi colleghiamo con un compagno napoletano del Laboratorio Politico Iskra, uno dei 43 imputati nel maxi-processo imbastito per mostrificare, intimidire e colpire la conflittualità che si sta sviluppando a Napoli e che vede convergere istanze occupazionali, contrasto all’economia di guerra e strette securitarie:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BCUPCB_Napoli-aulabuker.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERE, ALGORTIMI, MITOLOGIA DELLA SICUREZZA\r\n\r\nLettura commentata di un articolo su disciplina e controllo (di Giuliano Santoro pubblicato su Jacobin Italia): sorveglianza e manipolazione 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L’azione presa in esame riguarda un attacco con due ordigni alla Scuola Allievi Carabinieri di Fossano nel 2006, in cui non ci furono morti né feriti, per il quale Anna e Alfredo erano stati precedentemente assolti.\r\n\r\nL’iter processuale che ha portato alla loro condanna, come tutta l’Operazione Scripta Manent, è stato caratterizzato da un utilizzo decisamente creativo degli strumenti dell’apparato sanzionatorio, dalla sovrapposizione del reato associativo a una sigla rivendicativa aperta come la Federazione Anarchica Informale, fino alla manipolazione degli esiti delle perizie grafologiche e dei dialoghi intercettati: lo stesso materiale che nelle inchieste passate non aveva portato all’identificazione degli autori, ora può essere sufficiente per condannare Anna e Alfredo al carcere a vita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/BCUPCB_diretta_guido_presidio.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAscolta una prima diretta dal presidio sotto il tribunale di Torino\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nAnna Beniamino e Alfredo Cospito, rispettivamente al 28° e al 46° giorno di sciopero della fame, hanno potuto presenziare all’udienza esclusivamente in videoconferenza: Anna dal carcere di Rebibbia dove si trova in sezione Alta Sicurezza 2, Alfredo dal carcere di Bancali dove è sepolto in regime di 41bis. Alfredo ha ribadito che la sua lotta travalica la dimensione personale ed è tesa a contrastare l’esistenza delle sezioni di 41bis e dell’ergastolo ostativo, ha confermato che proseguirà lo sciopero della fame fino al suo ultimo respiro; Anna si è espressa contro il reato di “strage contro la sicurezza dello Stato”, ribadendo come lo stragista sia evidentemente lo Stato e aggiungendo che, se dovesse succedere qualcosa ad Alfredo, compagne e compagni riconoscano chi sono i responsabili del suo assassinio.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/BCUPCB_diretta_Leo_aula.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUn compagno presente all'udienza riferisce delle dichiarazioni di Alfredo e Anna\r\n\r\n \r\n\r\nNell’arco della mattinata, il presidio sotto il Palazzo di Giustizia si è trasformato in un lungo corteo che ha attraversato le vie della città, mentre dall’udienza arrivavano aggiornamenti sulle richieste del procuratore generale: 27 e 1 mese per Anna, l’ergastolo per Alfredo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/BCUPCB_diretta_guido_corteo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDiretta dal corteo prima della sua conclusione ai Giardini Reali\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta l’intera copertura di questa mattinata di mobilitazione dalle frequenze di Radio Blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/BCUPCB_integrale_giornata5dic2022.mp3\"][/audio]","5 Dicembre 2022","2022-12-05 17:27:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/bcupcb_5dic-200x110.jpg","5 dicembre 2022 - Mobilitazione per Alfredo e Anna",1670261220,[241],[248],{"post_content":443},{"matched_tokens":444,"snippet":445,"value":446},[24],"potuto presenziare all’udienza esclusivamente in \u003Cmark>videoconferenza\u003C/mark>: Anna dal carcere di Rebibbia","TORINO – 5 DICEMBRE 2022\r\n\r\nAll’interno del tribunale di Torino si è tenuta l’udienza per il ricalcolo della pena nei confronti di Anna Beniamino e Alfredo Cospito, prigionieri anarchici contro i quali la Cassazione del processo Scripta Manent ha riqualificato la condanna da “strage” in “strage contro la sicurezza dello Stato”. L’azione presa in esame riguarda un attacco con due ordigni alla Scuola Allievi Carabinieri di Fossano nel 2006, in cui non ci furono morti né feriti, per il quale Anna e Alfredo erano stati precedentemente assolti.\r\n\r\nL’iter processuale che ha portato alla loro condanna, come tutta l’Operazione Scripta Manent, è stato caratterizzato da un utilizzo decisamente creativo degli strumenti dell’apparato sanzionatorio, dalla sovrapposizione del reato associativo a una sigla rivendicativa aperta come la Federazione Anarchica Informale, fino alla manipolazione degli esiti delle perizie grafologiche e dei dialoghi intercettati: lo stesso materiale che nelle inchieste passate non aveva portato all’identificazione degli autori, ora può essere sufficiente per condannare Anna e Alfredo al carcere a vita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/BCUPCB_diretta_guido_presidio.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAscolta una prima diretta dal presidio sotto il tribunale di Torino\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nAnna Beniamino e Alfredo Cospito, rispettivamente al 28° e al 46° giorno di sciopero della fame, hanno potuto presenziare all’udienza esclusivamente in \u003Cmark>videoconferenza\u003C/mark>: Anna dal carcere di Rebibbia dove si trova in sezione Alta Sicurezza 2, Alfredo dal carcere di Bancali dove è sepolto in regime di 41bis. Alfredo ha ribadito che la sua lotta travalica la dimensione personale ed è tesa a contrastare l’esistenza delle sezioni di 41bis e dell’ergastolo ostativo, ha confermato che proseguirà lo sciopero della fame fino al suo ultimo respiro; Anna si è espressa contro il reato di “strage contro la sicurezza dello Stato”, ribadendo come lo stragista sia evidentemente lo Stato e aggiungendo che, se dovesse succedere qualcosa ad Alfredo, compagne e compagni riconoscano chi sono i responsabili del suo assassinio.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/BCUPCB_diretta_Leo_aula.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUn compagno presente all'udienza riferisce delle dichiarazioni di Alfredo e Anna\r\n\r\n \r\n\r\nNell’arco della mattinata, il presidio sotto il Palazzo di Giustizia si è trasformato in un lungo corteo che ha attraversato le vie della città, mentre dall’udienza arrivavano aggiornamenti sulle richieste del procuratore generale: 27 e 1 mese per Anna, l’ergastolo per Alfredo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/BCUPCB_diretta_guido_corteo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDiretta dal corteo prima della sua conclusione ai Giardini Reali\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta l’intera copertura di questa mattinata di mobilitazione dalle frequenze di Radio Blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/BCUPCB_integrale_giornata5dic2022.mp3\"][/audio]",[448],{"field":94,"matched_tokens":449,"snippet":445,"value":446},[24],{"best_field_score":132,"best_field_weight":186,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":49,"score":263,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":49},{"document":452,"highlight":463,"highlights":468,"text_match":130,"text_match_info":471},{"comment_count":49,"id":453,"is_sticky":49,"permalink":454,"podcastfilter":455,"post_author":342,"post_content":456,"post_date":236,"post_excerpt":55,"post_id":453,"post_modified":457,"post_thumbnail":458,"post_title":459,"post_type":348,"sort_by_date":460,"tag_links":461,"tags":462},"77839","http://radioblackout.org/podcast/alfredo-in-sciopero-della-fame-avvocati-prendono-parola-ep-02/",[306],"Estratto dalla puntata del 24 ottobre 2022 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\nIl prigioniero anarchico Alfredo Cospito ha deciso di lottare facendo leva sui pochi elementi che il regime di 41bis non può sottrarre a chi seppellisce nelle sue segrete: l'erogazione di cibo e il mantenimento IN VITA del corpo della persona detenuta. Il 20 ottobre 2022, tramite la lettura di una memoria difensiva - silenziata in aula dal giudice togliendo l’audio al compagno in videoconferenza – Alfredo ha dichiarato l’inizio di uno sciopero della fame a oltranza contro 41bis ed ergastolo ostativo. Dopo pochi giorni è arrivata la notizia che un altro prigioniero anarchico, Juan Sorroche, si è unito allo sciopero della fame.\r\n\r\nGrazie al contributo dell’avvocato Flavio Rossi Albertini cerchiamo di affrontare diversi aspetti inerenti la lotta intrapresa da Alfredo, tra i quali la censura che impedisce a questo compagno di prendere direttamente parola e che minaccia con pene dai 3 ai 7 anni di carcere chiunque – avvocati compresi – faciliti la fuoriuscita del suo pensiero da quella struttura di contenimento.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/BCUPCB_flavio-scioperofame.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSegue comunicato redatto dall’avv. Flavio Rossi Albertini e dell’avv. Maria Teresa Pintus:\r\n\r\n \r\n\r\nIl giorno 20/10/2022 Alfredo Cospito, detenuto anarchico ristretto dal 4/5 u.s. nella casa Circondariale di Bancali (SS) in regime differenziato ex art. 41 bis op, nel corso della camera di consiglio dedicata alla trattazione di un reclamo ex art 18 ter op, ha letto una articolata memoria difensiva con la quale denuncia le insopportabili condizioni detentive a cui è sottoposto, dichiarando al contempo la decisione di intraprendere uno sciopero della fame per protestare sia contro il regime penitenziario subito che contro l’ergastolo ostativo.\r\n\r\nQuesta sintesi, lungi dal veicolare il testo dallo stesso letto in aula, intende informare la stampa di settore e le associazioni a tutela dei diritti dei detenuti delle ragioni che hanno indotto un detenuto anarchico, il primo sottoposto al peculiare regime restrittivo dall’introduzione dell’art. 41 bis o.p., ad intraprendere una battaglia che, dalla volontà espressa dal medesimo, non si arresterà se non con il suo decesso, stante la verosimile impossibilità di modificare il regime detentivo a cui è attualmente sottoposto.\r\n\r\nIl Cospito è detenuto da oltre dieci anni, di cui sei trascorsi, anche, quale indiziato di un reato associativo ex art 270 bis cp – per il quale è stato destinatario di misura cautelare in carcere nel settembre del 2016 – sempre in circuiti penitenziari AS2, trascorsi nella quasi totalità senza alcun vincolo di censura nella corrispondenza, ex art. 18 ter o.p.\r\n\r\nIn questo lungo periodo, il Cospito ha costantemente intrattenuto relazioni epistolari con decine o centinaia di anarchici e anarchiche, con siti e riviste della medesima matrice politica, partecipando anche alla esperienza editoriale che ha condotto alla pubblicazione di due libri sulla storia del movimento anarchico. Attività svolta alla luce del sole, in cui veniva esposto il pensiero anarchico del predetto e che lo ha visto, nonostante ciò, in almeno tre occasioni, destinatario di altrettante iniziative giudiziarie per il reato p. e p. dall’art. 414 cp., ossia l’istigazione a delinquere.\r\n\r\nPensiero anarchico che ha, tuttavia, posto in seria difficoltà i Giudici i quali, nei diversi gradi di giudizio, hanno alternato qualificazioni giuridiche contrapposte, talvolta riconducendolo alla abrogata propaganda sovversiva, ex art. 272 cp, altre all’istigazione a delinquere. Con ciò dimostrando la labilità del confine tra le due fattispecie incriminatrici, nonché il delicato tema dei reati di opinione posto a confronto con diritti di rango costituzionale, ex art. 21 cost, in un paese liberale figlio degli insegnamenti del Beccaria e del Verri.\r\n\r\nNella precedente detenzione il Cospito riceveva libri e riviste, partecipava a dibattiti pubblici mediante contributi scritti, condivideva la sezione AS2 con imputati della medesima area politica e/o con detenuti politici, godeva di numerose ore d’aria, palestra, biblioteca, socialità, ecc. E soprattutto non era stato sottoposto al regime di cui all’art. 41 bis o.p. nonostante dal 2016, a seguito dell’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare del Gip di Torino, era stato ritenuto comunque intraneo al sodalizio anarchico denominato FAI, la cui appartenenza, nel 2022, sarà posta a fondamento del decreto ministeriale applicativo del cd carcere duro.\r\n\r\nDall’aprile scorso e in assenza di avvenimenti che possano giustificare la diversità di trattamento penitenziario, il medesimo è privato di ogni diritto ed in particolare di leggere, studiare, informarsi su ciò che corrisponde alle sue inclinazioni e interessi (un paese liberale tutela tutte le ideologie, anche le più odiose, nonché il diritto allo studio e all’informazione quale strumento necessario sia al trattamento penitenziario in vista della rieducazione del reo art. 27 cost. – art. 1 O.P. e art. 1 DPR 230/2000 ché allo sviluppo stesso della personalità umana). Non riceve alcuna corrispondenza, quelle in entrata sono tutte trattenute e quelle in uscita soffrono dell’autocensura del detenuto stesso.\r\n\r\nLe ore d’aria si sono ridotte a due, trascorse in un cubicolo di cemento di pochi metri quadri, il cui perimetro è circondato da alti muri che impediscono alcuna visuale o semplicemente di estendere lo sguardo all’orizzonte, mentre la visuale del cielo è oscurata da una rete metallica. Un luogo caratterizzato in estate da temperature torride e in inverno da un microclima umido e insalubre. La mancanza di profondità visiva incide inoltre sulla funzionalità del senso della vista mentre la mancanza di sole sull’assunzione della vitamina D.\r\n\r\nLa socialità è compiuta una sola ora al giorno in una saletta assieme a tre detenuti, sottoposti al regime da numerosissimi anni, che in realtà si riducono ad uno in considerazione del fatto che un detenuto è sottoposto ad isolamento diurno per due anni e un secondo ormai tende a non uscire più dalla cella.\r\n\r\nUna condizione insopportabile che ora spinge il Cospito a rifiutare una vita priva di alcuna prospettiva futura, che apparirebbe tale a qualunque essere umano ma che lo è in particolar modo per un uomo che vive e viveva delle relazioni che intratteneva con il mondo dei liberi. Una condizione talmente afflittiva da spingere il medesimo a rimpiangere la pena di morte per fucilazione ritenuta più degna di una infinita agonia in un limbo senza speranza.\r\n\r\nTutto ciò senza neppure sia stata ancora fissata l’udienza camerale per decidere sul reclamo avverso il decreto ministeriale applicativo del regime differenziato – nonostante l’art 41 bis o.p. preveda che, entro 10 gg dal ricevimento del reclamo, il Tribunale lo debba valutare – e quindi senza ancora sia stata sottoposta al vaglio della Magistratura la stessa causa del trattamento deteriore che con il suo gesto estremo intende censurare e denunciare.","2022-11-25 12:56:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/bcupcb_alfredo-sciopero-200x110.jpg","ALFREDO IN SCIOPERO DELLA FAME: AVVOCATI PRENDONO PAROLA [EP 02]",1666702115,[241],[248],{"post_content":464},{"matched_tokens":465,"snippet":466,"value":467},[24],"togliendo l’audio al compagno in \u003Cmark>videoconferenza\u003C/mark> – Alfredo ha dichiarato l’inizio di","Estratto dalla puntata del 24 ottobre 2022 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\nIl prigioniero anarchico Alfredo Cospito ha deciso di lottare facendo leva sui pochi elementi che il regime di 41bis non può sottrarre a chi seppellisce nelle sue segrete: l'erogazione di cibo e il mantenimento IN VITA del corpo della persona detenuta. 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Attività svolta alla luce del sole, in cui veniva esposto il pensiero anarchico del predetto e che lo ha visto, nonostante ciò, in almeno tre occasioni, destinatario di altrettante iniziative giudiziarie per il reato p. e p. dall’art. 414 cp., ossia l’istigazione a delinquere.\r\n\r\nPensiero anarchico che ha, tuttavia, posto in seria difficoltà i Giudici i quali, nei diversi gradi di giudizio, hanno alternato qualificazioni giuridiche contrapposte, talvolta riconducendolo alla abrogata propaganda sovversiva, ex art. 272 cp, altre all’istigazione a delinquere. Con ciò dimostrando la labilità del confine tra le due fattispecie incriminatrici, nonché il delicato tema dei reati di opinione posto a confronto con diritti di rango costituzionale, ex art. 21 cost, in un paese liberale figlio degli insegnamenti del Beccaria e del Verri.\r\n\r\nNella precedente detenzione il Cospito riceveva libri e riviste, partecipava a dibattiti pubblici mediante contributi scritti, condivideva la sezione AS2 con imputati della medesima area politica e/o con detenuti politici, godeva di numerose ore d’aria, palestra, biblioteca, socialità, ecc. E soprattutto non era stato sottoposto al regime di cui all’art. 41 bis o.p. nonostante dal 2016, a seguito dell’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare del Gip di Torino, era stato ritenuto comunque intraneo al sodalizio anarchico denominato FAI, la cui appartenenza, nel 2022, sarà posta a fondamento del decreto ministeriale applicativo del cd carcere duro.\r\n\r\nDall’aprile scorso e in assenza di avvenimenti che possano giustificare la diversità di trattamento penitenziario, il medesimo è privato di ogni diritto ed in particolare di leggere, studiare, informarsi su ciò che corrisponde alle sue inclinazioni e interessi (un paese liberale tutela tutte le ideologie, anche le più odiose, nonché il diritto allo studio e all’informazione quale strumento necessario sia al trattamento penitenziario in vista della rieducazione del reo art. 27 cost. – art. 1 O.P. e art. 1 DPR 230/2000 ché allo sviluppo stesso della personalità umana). Non riceve alcuna corrispondenza, quelle in entrata sono tutte trattenute e quelle in uscita soffrono dell’autocensura del detenuto stesso.\r\n\r\nLe ore d’aria si sono ridotte a due, trascorse in un cubicolo di cemento di pochi metri quadri, il cui perimetro è circondato da alti muri che impediscono alcuna visuale o semplicemente di estendere lo sguardo all’orizzonte, mentre la visuale del cielo è oscurata da una rete metallica. Un luogo caratterizzato in estate da temperature torride e in inverno da un microclima umido e insalubre. 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Una condizione talmente afflittiva da spingere il medesimo a rimpiangere la pena di morte per fucilazione ritenuta più degna di una infinita agonia in un limbo senza speranza.\r\n\r\nTutto ciò senza neppure sia stata ancora fissata l’udienza camerale per decidere sul reclamo avverso il decreto ministeriale applicativo del regime differenziato – nonostante l’art 41 bis o.p. preveda che, entro 10 gg dal ricevimento del reclamo, il Tribunale lo debba valutare – e quindi senza ancora sia stata sottoposta al vaglio della Magistratura la stessa causa del trattamento deteriore che con il suo gesto estremo intende censurare e denunciare.",[469],{"field":94,"matched_tokens":470,"snippet":466,"value":467},[24],{"best_field_score":132,"best_field_weight":186,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":49,"score":263,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":49},{"document":473,"highlight":485,"highlights":490,"text_match":130,"text_match_info":493},{"comment_count":49,"id":474,"is_sticky":49,"permalink":475,"podcastfilter":476,"post_author":404,"post_content":477,"post_date":478,"post_excerpt":55,"post_id":474,"post_modified":479,"post_thumbnail":480,"post_title":481,"post_type":348,"sort_by_date":482,"tag_links":483,"tags":484},"48749","http://radioblackout.org/podcast/macerie-su-macerie-5-settembre-2018-la-banalita-del-male-genova-macerie-sotto-il-ponte/",[310],"Realtà virtuale aumentata ossia un'immagine circolare a 360 gradi proiettata da appositi visori. Questo sarebbe il prodotto tecnologicamente avanzato che Valentina Noya, direttrice del festival \"LiberAzione\", starebbe pensando, o forse sarebbe meglio dire tramando, per i detenuti del carcere delle Vallette. Alleviare la detenzione o piuttosto confermarla e rilanciarla con un potente surrogato della realtà? Combattere contro gli stati di privazione sensoriali e affettivi, come l'esiguo numero di colloqui nei regimi di detenzione speciale di A.S. e 41 bis, oppure avvalorarli con l'ennesima protesi tecnologica della piovra carcere? Insomma un progetto che forse a molti ricorderà l'introduzione del processo in videoconferenza, che doveva garantire la partecipazione in tribunale anche ai detenuti più pericolosi, ma questa volta molto più scavato nell'intimo della persona. Il tutto con la partecipazione del Museo del Cinema, i soldi della Regione Piemonte e la partnership dell'associazione Antigone.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con la produttrice\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/Valentina-Noia-a-360.mp3\"][/audio]\r\n\r\nMentre sulla passerella mediatica e politica le varie fazioni si puntano il dito a vicenda circa le responsabilità del crollo del Ponte Morandi a Genova e lo scarso impegno nell'affrontare la crisi d'emergenza, centinaia di famiglie restano ancora in bilico senza sapere esattamente dove e come potranno avere una nuova casa. I loro averi sono intrappolati dentro a quegli appartamenti che verranno abbattuti coi resti del viadotto e non sanno quando e quanto tempo avranno per recuperarli, mentre sul luogo si dispiega il classico cordone sanitario fatto di sbirri, militari e Protezione Civile. Senza contare le ricadute economiche che stanno già minacciando la vita di numerosi abitanti e lavoratori.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con un compagno\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/Cristian-crollo-ponte-morandi-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/Cristian-crollo-ponte-morandi-2.mp3\"][/audio]","10 Settembre 2018","2018-11-02 19:34:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/arancia-200x110.jpg","Macerie su Macerie - 5 settembre 2018. La banalità del male / Genova: macerie sotto il ponte",1536582967,[],[],{"post_content":486},{"matched_tokens":487,"snippet":488,"value":489},[24],"ricorderà l'introduzione del processo in \u003Cmark>videoconferenza\u003C/mark>, che doveva garantire la partecipazione","Realtà virtuale aumentata ossia un'immagine circolare a 360 gradi proiettata da appositi visori. Questo sarebbe il prodotto tecnologicamente avanzato che Valentina Noya, direttrice del festival \"LiberAzione\", starebbe pensando, o forse sarebbe meglio dire tramando, per i detenuti del carcere delle Vallette. Alleviare la detenzione o piuttosto confermarla e rilanciarla con un potente surrogato della realtà? Combattere contro gli stati di privazione sensoriali e affettivi, come l'esiguo numero di colloqui nei regimi di detenzione speciale di A.S. e 41 bis, oppure avvalorarli con l'ennesima protesi tecnologica della piovra carcere? Insomma un progetto che forse a molti ricorderà l'introduzione del processo in \u003Cmark>videoconferenza\u003C/mark>, che doveva garantire la partecipazione in tribunale anche ai detenuti più pericolosi, ma questa volta molto più scavato nell'intimo della persona. Il tutto con la partecipazione del Museo del Cinema, i soldi della Regione Piemonte e la partnership dell'associazione Antigone.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con la produttrice\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/Valentina-Noia-a-360.mp3\"][/audio]\r\n\r\nMentre sulla passerella mediatica e politica le varie fazioni si puntano il dito a vicenda circa le responsabilità del crollo del Ponte Morandi a Genova e lo scarso impegno nell'affrontare la crisi d'emergenza, centinaia di famiglie restano ancora in bilico senza sapere esattamente dove e come potranno avere una nuova casa. I loro averi sono intrappolati dentro a quegli appartamenti che verranno abbattuti coi resti del viadotto e non sanno quando e quanto tempo avranno per recuperarli, mentre sul luogo si dispiega il classico cordone sanitario fatto di sbirri, militari e Protezione Civile. Senza contare le ricadute economiche che stanno già minacciando la vita di numerosi abitanti e lavoratori.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con un compagno\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/Cristian-crollo-ponte-morandi-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/Cristian-crollo-ponte-morandi-2.mp3\"][/audio]",[491],{"field":94,"matched_tokens":492,"snippet":488,"value":489},[24],{"best_field_score":132,"best_field_weight":186,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":49,"score":263,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":49},{"document":495,"highlight":514,"highlights":519,"text_match":130,"text_match_info":522},{"comment_count":49,"id":496,"is_sticky":49,"permalink":497,"podcastfilter":498,"post_author":499,"post_content":500,"post_date":501,"post_excerpt":55,"post_id":496,"post_modified":502,"post_thumbnail":503,"post_title":504,"post_type":348,"sort_by_date":505,"tag_links":506,"tags":512},"44507","http://radioblackout.org/podcast/44507/",[306],"dj","Prima parte dedicata al processo penale a Nadia Lioce al tribunale dell'Aquila il prossimo 24 novembre per una battitura di protesta: un'occasione per riparlare della sua situazione particolare e dell'art. 41bis dell'ordinamento penitenziario; in occasione del processo ci sarà un presidio al tribunale organizzato, tra gli altri, anche dal Collettivo Olga: ne parliamo con Maurizio Ferrari\r\n\r\nbello come 20 nov\r\n\r\nContinuiamo parlando di carcere e repressione: il processo Cella zero, sui pestaggi a Poggioreale, iniziato il 16 novembre a Napoli ed il pestaggio a carico del tifoso della Sambenedettese Luca Fanesi in coma ormai da 15 giorni\r\n\r\nbello come 20 nov 2\r\n\r\nInfine alcune riflessioni sul cosiddetto reinserimento della popolazione carceraria partendo da alcune proteste avvenute nelle carceri di Agrigento, Livorno e di Padova.\r\n\r\nPer concludere sul tema repressione e resistenza, l'inizio giovedì 19 novembre ai compagn* inquisiti ed arrestati nell'ambito dell'operazione scripta manent, con il contributo in videoconferenza di Alfredo Cospito.\r\n\r\nbello come 20 nov 3\r\n\r\n ","21 Novembre 2017","2018-10-24 17:42:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/logo-520x245-200x110.jpeg","Bello come una prigione che brucia: la puntata del 20 novembre 2017",1511275251,[507,242,508,509,510,511],"http://radioblackout.org/tag/41bis/","http://radioblackout.org/tag/bello-come-una-prigione-che-brucia/","http://radioblackout.org/tag/maurizio-ferrari/","http://radioblackout.org/tag/nadia-lioce/","http://radioblackout.org/tag/scripta-manent/",[513,249,333,329,322,326],"41bis",{"post_content":515},{"matched_tokens":516,"snippet":517,"value":518},[24],"manent, con il contributo in \u003Cmark>videoconferenza\u003C/mark> di Alfredo Cospito.\r\n\r\nbello come","Prima parte dedicata al processo penale a Nadia Lioce al tribunale dell'Aquila il prossimo 24 novembre per una battitura di protesta: un'occasione per riparlare della sua situazione particolare e dell'art. 41bis dell'ordinamento penitenziario; in occasione del processo ci sarà un presidio al tribunale organizzato, tra gli altri, anche dal Collettivo Olga: ne parliamo con Maurizio Ferrari\r\n\r\nbello come 20 nov\r\n\r\nContinuiamo parlando di carcere e repressione: il processo Cella zero, sui pestaggi a Poggioreale, iniziato il 16 novembre a Napoli ed il pestaggio a carico del tifoso della Sambenedettese Luca Fanesi in coma ormai da 15 giorni\r\n\r\nbello come 20 nov 2\r\n\r\nInfine alcune riflessioni sul cosiddetto reinserimento della popolazione carceraria partendo da alcune proteste avvenute nelle carceri di Agrigento, Livorno e di Padova.\r\n\r\nPer concludere sul tema repressione e resistenza, l'inizio giovedì 19 novembre ai compagn* inquisiti ed arrestati nell'ambito dell'operazione scripta manent, con il contributo in \u003Cmark>videoconferenza\u003C/mark> di Alfredo Cospito.\r\n\r\nbello come 20 nov 3\r\n\r\n ",[520],{"field":94,"matched_tokens":521,"snippet":517,"value":518},[24],{"best_field_score":132,"best_field_weight":186,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":49,"score":263,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":49},6637,{"collection_name":348,"first_q":24,"per_page":300,"q":24},["Reactive",526],{},["Set"],["ShallowReactive",529],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fr94jseikcR2sSR3yCN2wn9qfm-YGxsBwHnFRPPFtWoU":-1},true,"/search?query=videoconferenza"]