","Piedi e collo della logistica","post",1636121704,[43,44],"http://radioblackout.org/tag/logistica/","http://radioblackout.org/tag/yaya-yafa/",[17,15],{"post_content":47,"tags":53},{"matched_tokens":48,"snippet":51,"value":52},[49,50],"Yaya","Yafa","Simbolo di questo cambiamento è \u003Cmark>Yaya\u003C/mark> \u003Cmark>Yafa\u003C/mark>, ucciso dal lavoro durante il","La crisi del mercato dell'energia e delle filiere di produzione sono solo un sintomo di un male più profondo. Decenni di logistica istantanea, just-in-time, al cuore del capitalismo moderno. Ma si può ancora delegare la sopravvivenza di interi settori alle prestazioni sempre più scadenti della grande filiera mondiale?\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nAccumulazione di materie prime, inflazione e schizzofrenia del mercato dovuto alle misure di contenimento delle pandemie. La de-localizzazione scricchiola sotto il peso di queste parole d'ordine e si incomincia a parlare di on-shoring, ovvero di internalizzare nuovamente all'interno dei confini nazionali la produzione di alcuni settori. Una prospettiva improbabile a cui neanche Salvini e Meloni in campagna elettorale hanno mai provato a ipotizzare.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nQuesti limiti della logistica e della produzione delle merci gli discutiamo con Nicolò Cuppini del collettivo di ricerca Into The Black Box.\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/nicolo-cuppino.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nUn mondo che cambia anche nella sua composizione di lavoratori dove le persone richiedenti asilo stanno ingrossando le fila della forza lavoro impiegata nei poli della logistica. Simbolo di questo cambiamento è \u003Cmark>Yaya\u003C/mark> \u003Cmark>Yafa\u003C/mark>, ucciso dal lavoro durante il suo terzo giorno di impiego, dopo alcune settimane dalla sua morte scattiamo una fotografia sulla precarietà nei magazzini partendo da due contributi di connessioni precarie e coordinamento migranti di bologna.\r\n\r\nIl racconto di questo spaccato di lavoratori e lavoratrici supera il vittimismo con cui spesso ci si approccia alle storie dei migranti per provare a collettivizzare la forza di queste esperienze di lotta. 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Insieme a Carlo del SI Cobas Piacenza raccontiamo questa storia, a seguire il comunicato del sindacato:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/sicobas-carlo-piacenza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIl S.I.Cobas piacentino esprime il più grande dolore per la perdita del nostro fratello Yaya Yafa, operaio ventiduenne impiegato presso il sito SDA di Bologna e ucciso sul lavoro dallo schiacciamento fra il retro di un camion e la ribalta di\r\nscarico del magazzino.\r\n\r\nIl bollettino di guerra dei morti sul lavoro in Italia si allunga di ora in ora, procedendo a sincrono con i dati sulla “ripresa” sbandierata dal governo: una ripresa dalle gambe di burro, fatta di precarizzazione ulteriore del mercato del lavoro e in\r\ncui la precarietà non è solo quella dei contratti, ma direttamente quella di vita. 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La Guyana, che era già amministrata da una coalizione autonoma e di sinistra, quando è arrivata la pandemia hanno denunciato lo stato di abbandono della sanità pubblica, ma il governo francese non ha detto e fatto nulla. Così le amministrazioni locali decisero di chiedere aiuto a Cuba e di poter utilizzare il vaccino cubano e anche sui medici cubani. Ma il governo Macron non ha accettato. Di fronte a questo, i governi locali hanno rifiutato i due vaccini distribuiti in Francia costosissimo e si è trovato un accordo con il vaccino Johnson & Johnson, ma nulla è stato fatto per sistema sanitario in generale. Il governo ha usato come sola risposta l'invio di medici e infermieri, (in territori dove il tasso di disoccupazione si avvicina al 40%), che hanno preso servizio per 15 giorni senza cambiare nulla ad un sistema sanitario pubblico sempre più fatiscente.\r\n\r\nQueste sono le vere ragioni della situazione attuale di rivolta e quasi insurrezionale che attualmente vive la Guadalupe, raggiunta dalla Martinica dove negli scorsi giorni tutti i sindacati hanno dichiarato lo sciopero nazionale, già indetto in Guyana.\r\nLa risposta del governo Macron: l'invio di 200 celerini supplementari e di battaglioni dell'esercito specializzato contro il terrorismo.\r\nQuesto movimento prende chiaramente una linea di riflessione e di condotta anticoloniale.\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/F_m_23_11_Proteste-colonie-francesi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto con il contributo audio di un'intervista telefonica fatta con un lavoratore SDA di Bologna e con Lorenzo del Coordinamento Migranti Bologna.\r\n\r\nGrazie ad entrambi i contributi siamo venuti a conoscenza di una situazione da far west in questi stabilimenti del polo logistico, gli stessi dove perse la vita un mesetto fa Yaya Yafa, che se forse fosse stato formato nel suo lavoro o fosse stato abituato a farlo con continuità, sarebbe ancora vivo. Infatti stiamo parlando di un lavoro di fatica composto da personale impiegato per massimo 3 o 4 giorni di fila, che è anche la durata stessa dei contratti con i quali vengono inquadrati questi lavoratori, grazie ai quali ovviamente non possono accedere al permesso di soggiorno. In più convocazioni fatte tramite sms qualche ora prima del turno, straordinari non pagati ed uno stipendio quasi alla metà dei colleghi che fanno gli stessi orari ma con contratti a tempo indeterminato.\r\n\r\nContro tutto questo i magazzinieri hanno avuto la forza di organizzarsi autonomamente, nonostante la loro forte condizione di ricattabilità, e mettere in piedi una protesta iniziata con un primo giorno di sciopero il 19 e un secondo il 22 di Novembre che ha portato al colloquio con l'azienda intermediaria tra lavoratori e SDA:\r\n\r\nQuesta mattina si è riunito un presidio durante lo sciopero dei lavoratori migranti e richiedenti asilo del magazzino di SDA. Dopo alcune ore la dirigente del Consorzio Metra Michela Crocco è scesa incontrando i lavoratori presenti. Nell'incontro sono stati ribaditi i punti all'origine della protesta. Di fronte a questi, la dirigente presente diceva di voler discutere per risolvere i problemi, ma ha messo in discussione o negato quanto detto dai lavoratori e non ha voluto prendere impegni chiari nel merito. C'è stato l'impegno ad un ulteriore incontro la prossima settimana, ma l'incontro di oggi non è stata una vera trattativa e non è soddisfacente per le ragioni della nostra protesta. L'unica cosa chiara oggi sono state le minacce di sospensioni e licenziamenti per chi ha iniziato la protesta, anche se in questo magazzino è morto uno di noi e nessuno dei dirigenti rischia il lavoro. Noi nelle prossime ore decideremo come portare avanti le nostre ragioni. Intanto, lo sciopero di oggi continua: oggi non si lavora!\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nLeggi i motivi della nostra protesta qui:\r\nhttps://www.coordinamentomigranti.org/.../oggi-non.../..\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/F_m_23_11_Scioperi-SDA-intervista-a-lavoratore-e-a-coordinamento-migranti-BO.mp3\"][/audio]","25 Novembre 2021","2021-11-25 11:29:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/SDA_workers_strike-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica","podcast",1637839583,[],[],{"post_content":141},{"matched_tokens":142,"snippet":143,"value":144},[49,50],"la vita un mesetto fa \u003Cmark>Yaya\u003C/mark> \u003Cmark>Yafa\u003C/mark>, che se forse fosse stato","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto con Alessandro Zanetti della CUB sanità Torino, con il quale abbiamo voluto fare il punto sulla situazione dei lavoratori sanitari sospesi per aver scelto di non vaccinarsi contro il covid-19. 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Oggi avrà luogo il tavolo urgente sulla sicurezza nei magazzini della logistica convocato dal sindaco Lepore con cisl, cgil, uil. I sindacati di base SGB – COBAS - USB – USI/CIT- ADLCOBAS, saranno in presidio alla città metropolitana.\r\nDalla frontiera arriva la notizia dell'occupazione della stazione di Briançon, partita il 4 ottobre quando migranti e solidali a seguito della chiusura del rifugio Les Terraces Solidaires. Intanto il Politecnico di Torino chiude un accordo con Frontex e si impegna in diversi progetti cartografici da impiegare nelle operazioni della polizia di frontiera.\r\nA Voghera l'ex assessore alla sicurezza leghista Massimo Adriatici vede scadersi le misure cautelari e ritorna in libertà, la famiglia di Younes lancia un presidio in Piazza Meardi per chiedere giustizia.\r\nDalla frontiera, all'interporto fino all'università, il razzismo in quanto dispositivo di controllo e gestione delle persone migranti e immigrate, viene messo a lavoro per reprimere, sfruttare e uccidere.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/Appello-Voghera-31-10-2021.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","26 Ottobre 2021","2021-10-27 11:54:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/Screen-Shot-2021-10-26-at-4.54.16-PM-200x110.png","Black In Puntata 26-10-2021",1635267301,[],[],{"post_content":166},{"matched_tokens":167,"snippet":168,"value":169},[49,50],"le genera\r\n\r\nIl 21 ottobre \u003Cmark>Yaya\u003C/mark> \u003Cmark>Yafa\u003C/mark> , lavoratore precario interinale di 22","Contro le morti di razzismo e il sistema che le genera\r\n\r\nIl 21 ottobre \u003Cmark>Yaya\u003C/mark> \u003Cmark>Yafa\u003C/mark> , lavoratore precario interinale di 22 anni, muore schiacciato da una piattaforma mobile nell'impianto SDA dell'interporto di Bologna dove lavorava da soli tre giorni. 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Intanto il Politecnico di Torino chiude un accordo con Frontex e si impegna in diversi progetti cartografici da impiegare nelle operazioni della polizia di frontiera.\r\nA Voghera l'ex assessore alla sicurezza leghista Massimo Adriatici vede scadersi le misure cautelari e ritorna in libertà, la famiglia di Younes lancia un presidio in Piazza Meardi per chiedere giustizia.\r\nDalla frontiera, all'interporto fino all'università, il razzismo in quanto dispositivo di controllo e gestione delle persone migranti e immigrate, viene messo a lavoro per reprimere, sfruttare e uccidere.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/Appello-Voghera-31-10-2021.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[171],{"field":68,"matched_tokens":172,"snippet":168,"value":169},[49,50],{"best_field_score":104,"best_field_weight":149,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":29,"score":150,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":29},6637,{"collection_name":136,"first_q":15,"per_page":109,"q":15},["Reactive",177],{},["Set"],["ShallowReactive",180],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fpCoi0qf7CacUNUn2qJqgthujghop5VRL-ydcGo_8LAA":-1},true,"/search?query=yaya+yafa"]