","Referendum leghisti in Lombardia e Veneto","post",1508862018,[62,63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/lombardia/","http://radioblackout.org/tag/maroni/","http://radioblackout.org/tag/referendum-sullautonomia/","http://radioblackout.org/tag/salvini/","http://radioblackout.org/tag/veneto/","http://radioblackout.org/tag/zaia/",[69,18,33,15,70,21],"Lombardia","veneto",{"post_content":72,"tags":77},{"matched_tokens":73,"snippet":75,"value":76},[74],"Zaia","molto meglio a presidente veneto \u003Cmark>Zaia\u003C/mark>, che con un 98% di","Si sono chiusi domenica 22 ottobre 2017, alle ore 23, i seggi in Lombardia e Veneto per il voto sul referendum consultivo sulla richiesta di maggiore autonomia economica.\r\n\r\nI Lombardia l’affluenza è stata del 38,5 per cento, pari a 3.010.434. Scontata la vittoria del si, al 95%, contro quasi il 4% del no. 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Forti le polemiche sui costi, che hanno oltrepassato i 50 milioni di euro, per una consultazione dal puro valore simbolico.\r\n\r\nÉ andata molto meglio a presidente veneto \u003Cmark>Zaia\u003C/mark>, che con un 98% di sì e una partecipazione oltre al 60% è il vero vincitore di questa consultazione, simbolica ma di grande peso politico.\r\n\r\nIl segretario leghista Salvini, che qualcuno voleva preoccupato di questo “ritorno alle origini” delle due grandi regioni del Nord, ne esce brillantemente, consolidando il consenso leghista tra l’elettorato più moderato, pur mantenendo l’attuale proiezione nazionale del partito del “Nord”.\r\n\r\n\u003Cmark>Zaia\u003C/mark> ha già aperto la sua campagna invocando la possibilità per il Veneto di avocare a se dallo Stato tutte le 23 materie e i nove decimi delle tasse.\r\n\r\nL’istituto Cattaneo di Bologna ha confrontato gli spostamenti di voto tra domenica e le politiche del 2013. 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Famiglie (World Congress of Families, WCF). Il WCF riunisce «il movimento globale» antiabortista, antifemminista e anti-LGBTQI.\r\nL’incontro, che culminerà con una marcia domenica 31, raccoglie gruppi e associazioni dell’estrema destra omofoba, cristiana, il cui scopo è la riproposizione della famiglia “naturale”, con la divisione sessista del ruoli e delle gerarchie e la negazione di ogni sessualità non riproduttiva.\r\nAlla XIII edizione del Congresso parteciperanno associazioni, capi di stato ed esponenti politici della destra radicale, cristiana e integralista da tutto il mondo ma anche tre ministri del governo italiano: il ministro dell’Interno e vice presidente del Consiglio Matteo Salvini, il ministro per la Famiglia e la Disabilità Lorenzo Fontana, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. E, sempre dall’Italia, ci saranno Giorgia Meloni, il senatore della Lega Simone Pillon, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il sindaco di Verona Federico Sboarina.\r\nL’iniziativa ha il patrocinio del ministero della famiglia e del comune di Verona e si svolgerà in un imponente palazzo della centralissima piazza Bra.\r\nSoggetti in violenta competizione tra loro come chiesa cattolica, ortodossa ed evangelica trovano il loro comun denominatore nella lotta alla libertà e alla vita delle donne, che tutti vorrebbero costrette al ruolo riproduttivo, prive di autonomia in una relazione gerarchica patriarcale.\r\nNon un salto al Medioevo, ma un reazione del tutto post-moderna ai percorsi di libertà costruiti dalle donne.\r\n\r\nIn risposta vi sarà una tre giorni transfemminista che si articolerà in incontri, assemblee e un corteo previsto per sabato 30.\r\nAll’iniziativa, in preparazione da mesi, parteciperanno reti e associazioni femministe da tutta Italia.\r\nDa Torino sono in partenza tre pullman.\r\nIl programma completo lo trovate sulle pagine di NUDM Verona\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Giulia Siviero del Post e di NUDM Verona.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/2019-03-26-giulia-siviero-verona.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","26 Marzo 2019","2019-03-26 18:13:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/verona-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"127\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/verona-300x127.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/verona-300x127.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/verona-768x326.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/verona.jpg 959w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","30 marzo. 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Giovanni Toti e Luca Zaia, che governano Liguria e Veneto, si sono schierati al suo fianco.\r\n\r\nIn realtà non potranno farlo perché non sono le regioni che decidono le politiche dell’immigrazione in Italia. È lo stato che ha competenza in materia. “Lo sancisce l’articolo 117 della costituzione”, spiega Raffaele Bifulco che insegna diritto costituzionale all’università Luiss di Roma. Le Regioni hanno competenze che finiscono per rientrare in questo grande tema soprattutto a livello concreto e organizzativo, come la gestione dei fondi destinati all’assistenza sociale o alla sanità. Ma la costituzione, all’articolo 2, stabilisce il principio secondo cui l’Italia difende i diritti di tutti. “Un presidente della Regione che cerca di impedire a un comune di mettere in pratica ciò che è stabilito tra i principi fondamentali della nazione, va contro la costituzione. Semplicemente, dice una cosa di sicuro effetto mediatico, ma senza alcun fondamento legale”, conclude Bifulco.\r\n\r\nOltre alla costituzione, vari trattati internazionali e direttive europee obbligano l’Italia ad accogliere i richiedenti asilo, “dal momento in cui mettono piede nel paese fino al termine, positivo o negativo, dell’iter burocratico della domanda d’asilo”, commenta Gianfranco Schiavone, esperto di diritto d’asilo dell’associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, che cita tra gli altri la direttiva numero 33 che l’Unione europea ha approvato nel 2013.\r\n\r\nProprio perché le regioni non hanno competenze in materia di immigrazione, non sono loro che decidono a chi dare o meno i soldi per l’accoglienza. “Le regioni non dispongono di fondi specifici destinati ai profughi. Le risorse che servono per aprire centri e presìdi sono europee e statali”, specifica Ennio Codini, professore di diritto pubblico all’università Cattolica e consulente dell’Ismu. “È una leggenda metropolitana quella secondo cui i comuni o le regioni mantengono di tasca propria i richiedenti asilo presenti sul loro territorio”, chiarisce Schiavone. È vero che le regioni dispongono di fondi destinati genericamente all’assistenza, “quelli che servono per le mense per i poveri o per i dormitori per i senza tetto per esempio”. Ma “come può una regione decidere che alcuni comuni aiutano troppo gli stranieri e tagliare finanziamenti che sono destinati anche agli italiani?”, si chiede il professor Codini. “Sarebbe un controsenso”.\r\n\r\nInfine, nemmeno un anno fa, sono state le regioni stesse, insieme ai comuni e alle province, a concordare e firmare con il ministero dell’interno un piano operativo sulla gestione degli immigrati. In quel protocollo ognuno si impegnava a fare la sua parte. Riassume Schiavone: “Si stabiliva il principio dell’accoglienza diffusa e cioè che i richiedenti asilo che arrivano in Italia devono essere distribuiti fra le 20 regioni, a seconda del numero di abitanti e del tenore economico di quella regione. Non si capisce perché a un anno dalla firma, alcuni governatori decidano di venir meno alla parola data”.\r\n\r\nQueste note, tratte dal settimanale l'Internazionale, forniscono il quadro normativo nel quale si inserisce la sparata del presidente della giunta regionale lombarda, il leghista, ed ex ministro dell'Interno nei governi Barlusconi, Roberto Maroni.\r\nLa campagna elettorale per le regionali è finita ma domenica ci sono i ballottaggi per i sindaci e, in palio tra le altre, c'è la poltrona di un comune importante come Venezia. Non solo. Maroni, rimasto un po' in ombra negli ultimi mesi, potrebbe voler giocare la propria carta nel risiko della leadership del centro-destra. Se Salvini corresse per la poltrona di sindaco di Milano, sia che vinca sia che perda, potrebbe non essere più il candidato leghista ideale per la successione di Berlusconi. Ammesso, ma affatto in nulla scontato, che l'ex cavaliere accetti di essere definitivamente disarcionato.\r\nDi certo c'è che il giorno successivo le dichiarazioni ad effetto e le minacce di tagli ai comuni lombardi che accolgono, Maroni e Salvini si sono divisi i compiti. Il governatore della Lombardia ha sobriamente scritto ai Prefetti chiedendo di sospendere l'invio di nuovi immigrati in Lombardia, in attesa di una ridefinizione delle quote in sede politica. 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Il segretario leghista ha invece annunciato che il suo partito è pronto a bloccare le prefetture e a presidiare tutte le strutture destinate all'accoglienza di profughi e migranti.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Federico, un compagno che da anni segue la questione dell'accoglienza dei profughi.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\nfederico _accoglienza_ciffre reali vs propaganda leghista\r\n\r\n ",[222],{"field":98,"matched_tokens":223,"snippet":219,"value":220},[74],{"best_field_score":151,"best_field_weight":152,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":48,"score":197,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":48},{"document":226,"highlight":245,"highlights":250,"text_match":149,"text_match_info":253},{"cat_link":227,"category":228,"comment_count":48,"id":229,"is_sticky":48,"permalink":230,"post_author":51,"post_content":231,"post_date":232,"post_excerpt":54,"post_id":229,"post_modified":233,"post_thumbnail":234,"post_thumbnail_html":235,"post_title":236,"post_type":59,"sort_by_date":237,"tag_links":238,"tags":243},[45],[47],"19428","http://radioblackout.org/2013/11/europa-lo-vuole-autostrada-adriatico-baltico/"," \r\n\r\nMa quante cose nocive che vuole l'Europa!\r\n\r\nIn questi giorni il governo Letta con Zaia, Lupi e l'assessore Chisso hanno fatto un regalo ai soliti amici (in questo caso Vito Bonsignore è tra i beneficati), concedendo sgravi fiscali ai soliti signori del cemento e del tondino per la costruzione di una nuova arteria (già inserita da vari anni nella legge obiettivo, che correrebbe parallela alla statale Romea già esistente, ma con pedaggio (quindi senza eliminare il traffico e la pericolosità della strada già esistente); inoltre questo nuovo slancio per una nocività che si dipanerebbe per 600 chilometri da Orte a Mestre, devastando i territori, giunge a pochi giorni dalla decisione di avviare il corridoio ferroviario adriatico-baltico, questa sì approvata dalla Commissione europea, mentre è assolutamente falso che la Romea commerciale sia voluta dall'Europa come Lupi nella sua insipienza acquisita in anni di partecipazione alla associazione del malaffare denominata Comunione e Liberazione pretenderebbe.\r\n\r\nSi tratta di un'opera mai finanziata nella realtà ma solo surrettiziamente sulla carta dai governi succedutisi, mai è stato prodotto un preventivo, mai avanzati progetti, né tantomeno sono stati fatti studi di impatto ambientale, anche perché si tratterebbe di riuscire a reperire una decina di miliardi a stime malcontate (che in genere lievitano a più del rtiplo alla fine di eventuali cantieri finiti).\r\n\r\nContro questa devastazione è operativo un comitato Opzione zero che già da dieci anni monitora e si oppone con decisione: infatti è in previsione per sabato prossimo 16 novembre una manifestazione con blocco delal vecchia statale Romea per protestare contro questo ritorno di fiamma della volontà di buttare via del denaro per devastare il territorio con opere inutili. Esiste una rete interegionale, nata nel 2010 chiamata StopOr-Me, che avvierà da subito i ricorsi, ma questo non sarà certo sufficiente con tro l'arroganza delel mafie e quindi sarà indispensabile fare come in Val di Susa.\r\n\r\nEcco quanto ha da raccontarci Rebecca\r\n\r\n2013.11.14-opzionezero","14 Novembre 2013","2013-11-18 12:11:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/11/opzionezero-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"163\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/11/opzionezero-300x163.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/11/opzionezero-300x163.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/11/opzionezero-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/11/opzionezero.jpg 456w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Europa lo vuole: autostrada Adriatico-Baltico",1384435473,[239,240,241,242],"http://radioblackout.org/tag/lo-vuole-leuropa/","http://radioblackout.org/tag/mafie/","http://radioblackout.org/tag/nocivita/","http://radioblackout.org/tag/orte-mestre/",[244,23,25,29],"lo vuole l'europa",{"post_content":246},{"matched_tokens":247,"snippet":248,"value":249},[74],"giorni il governo Letta con \u003Cmark>Zaia\u003C/mark>, Lupi e l'assessore Chisso hanno"," \r\n\r\nMa quante cose nocive che vuole l'Europa!\r\n\r\nIn questi giorni il governo Letta con \u003Cmark>Zaia\u003C/mark>, Lupi e l'assessore Chisso hanno fatto un regalo ai soliti amici (in questo caso Vito Bonsignore è tra i beneficati), concedendo sgravi fiscali ai soliti signori del cemento e del tondino per la costruzione di una nuova arteria (già inserita da vari anni nella legge obiettivo, che correrebbe parallela alla statale Romea già esistente, ma con pedaggio (quindi senza eliminare il traffico e la pericolosità della strada già esistente); inoltre questo nuovo slancio per una nocività che si dipanerebbe per 600 chilometri da Orte a Mestre, devastando i territori, giunge a pochi giorni dalla decisione di avviare il corridoio ferroviario adriatico-baltico, questa sì approvata dalla Commissione europea, mentre è assolutamente falso che la Romea commerciale sia voluta dall'Europa come Lupi nella sua insipienza acquisita in anni di partecipazione alla associazione del malaffare denominata Comunione e Liberazione pretenderebbe.\r\n\r\nSi tratta di un'opera mai finanziata nella realtà ma solo surrettiziamente sulla carta dai governi succedutisi, mai è stato prodotto un preventivo, mai avanzati progetti, né tantomeno sono stati fatti studi di impatto ambientale, anche perché si tratterebbe di riuscire a reperire una decina di miliardi a stime malcontate (che in genere lievitano a più del rtiplo alla fine di eventuali cantieri finiti).\r\n\r\nContro questa devastazione è operativo un comitato Opzione zero che già da dieci anni monitora e si oppone con decisione: infatti è in previsione per sabato prossimo 16 novembre una manifestazione con blocco delal vecchia statale Romea per protestare contro questo ritorno di fiamma della volontà di buttare via del denaro per devastare il territorio con opere inutili. 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Ma Raia non è solo questo, è anche António Bexiga [Tó-Zé Bexiga] e il suo progetto musicale. Antonio è musicista, compositore e polistrumentista, è cresciuto a Rai e si è appassionato allo strumento musicale della viola campaniça. Lo abbiamo intervistato e ci ha accompagnati in questo viaggio alla scoperta di Raia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/viaggio-a-Raia-con-Raia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSpeciali ringraziamenti a:\r\nMarta, la nostra inviata speciale di Notripforcats in Portogallo che ha contribuito alla realizzazione dell'intervista\r\nPaolo Mestre e al FMM (festival musicas do mundo, Sines, luglio 2023) che ci hanno permesso di incontrare Raia\r\nAntonio Marco per il doppiaggio\r\n\r\nAvete ascoltato\r\n\r\n \tl'album RAIA ao vivo - cultura 360° - Evora 2022\r\n \til singolo Homem de duas cabeças e Um dia no deserto\r\n...tra le varie collaborazioni di Antonio:\r\n \tcon Filipe Caeiro [XINÊS] dall'album NO ROAD TO FAIRLAND del 2016 le tracce Galeswinthe e Les Elfes, progetto ispirato al film \"A Dança dos Paroxysmos\" film del 1929 di Jorge Brum do Canto\r\n \tcon Lenna Bahule la traccia NZARINA del 2017\r\n \tcon Cardo Roxo dall'Album LOENDRO del 2022 abbiamo ascoltato Contradança\r\n \tcon Uxu Kalhus abbiamo ascoltato una traccia dell'album Extravagante del 2012 e Círculo Dança Espiral dall'album Transumâncias Groove del 2009\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://raiaplanetacampanica.wixsite.com/meusite\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","13 Maggio 2024","2024-05-13 12:33:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1-A-BOOK-MAP-MERGED-CUT-copy-1024x820-1-e1715596362188-200x110.jpg","Viaggio a Raia con Raia","podcast",1715603249,[325],"http://radioblackout.org/tag/notripforcats/",[289],{"post_content":328,"post_title":333},{"matched_tokens":329,"snippet":331,"value":332},[330],"Raia","domenica 12 maggio:\r\nviaggio a \u003Cmark>Raia\u003C/mark>, quella linea di terra di","Ecco il podcast di domenica 12 maggio:\r\nviaggio a \u003Cmark>Raia\u003C/mark>, quella linea di terra di confine tra Portogallo (A \u003Cmark>Raia\u003C/mark>) e Spagna (La Raya), una delle più antiche frontiere d'Europa, uno spazio geografico, da un lato e dall'altro della frontiera politica, dove la gente che vi abita condivide elementi storici, linguistici e culturali. 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Ilaria Salis, suo malgrado, ci ha mostrato che possono esserci pozzi ancora più profondi e neri di quelli che, anche da noi, inghiottono e piegano tante vite, luoghi dove, per legge, puoi essere incatenato, trascinato, umiliato.\r\nIl pozzo nero dell’Ungheria sedotta dal nazismo è lo specchio nel quale rischiamo di scorgere un futuro ancora più scuro per l’Europa intera. 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L'Italia mantiene una missione militare in Niger, sia per la repressione dei flussi migratori, sia per il controllo delle miniere di uranio. L'uranio è il combustibile delle centrali nucleari, per le quali è ripresa una martellante propaganda anche nel nostro paese. Inutile ricordare il potenziale distruttivo e devastante per l'ambiente di questa tecnologia, in cui il confine tra militare e civile è impalpabile.\r\nLa logica del profitto ad ogni costo sta trascinando l'umanità verso il baratro.\r\nContrastiamo il militarismo neocoloniale dell'Italia!\r\nFermarli è possibile, fermarli è urgente.\r\n\r\nUna lettera di Gaia Dan del Refuser Solidarity Network sulla repressione dell’opposizione alla guerra in Israele\r\n“La vera violenza e gli arresti subiti dagli attivisti sia israeliani che palestinesi hanno reso tutti timorosi di parlare apertamente e di unirsi alle proteste, ma lentamente le persone stanno cominciando ad acquisire la fiducia necessaria per parlare apertamente contro la guerra. 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Le imbarcazioni mercantili, dopo anni di ricatti, minacce, rischi di sequestri o improbabili deviazioni, spesso guardano e vanno via veloci.\r\nLa legge italiana, da oltre un anno, ha imposto alle navi delle ONG che operano in acque internazionali, una serie di paletti che hanno un unico scopo: rendere sempre più difficili i salvataggi. Non possono soccorrere più di un’imbarcazione a viaggio, sono obbligate a sbarcare i naufraghi, spesso raccolti in un mare in tempesta, in porti lontani giorni e giorni di navigazione. Se non rispettano i paletti vanno incontro a sequestri e multe.\r\nIn mare la Guardia costiera libica ostacola i salvataggi, arrivando ad usare le armi.\r\nSi vedono anche gli effetti degli accordi tra Italia e Tunisia.\r\nNel suo reportage Giacomo racconta di un gruppo di naufraghi aggrappati ad una piattaforma gasiera tunisina in mezzo al mare in tempesta. Racconta dei gommoni della ONG che arrivano ad un passo, scorgono le persone, poi, dopo un’iniziale assenso, le autorità tunisine vietano il soccorso, se la ONG non accetta di consegnarli ad una nave tunisina.\r\nLa politica criminale dello stato italiano trova sempre nuovi complici.\r\nNe abbiamo parlato con Giacomo\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nSabato 20 aprile\r\nore 17 in corso Palermo 46\r\nL’anarchia in 100 canti\r\ndi e con Alessio Lega\r\npresentazione del libro e concerto\r\na seguire pastasciutta, spritz e birrette\r\n\r\nGiovedì 25 aprile ore 15\r\nalla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni, in corso Giulio Cesare angolo corso Novara dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.\r\nRicordo, bicchierata, fiori, musica.\r\nE, dal vivo, Alba&carenza503 e il Cor'occhio nel canzoniere anarchico e antifascista\r\n\r\nDomenica 28 aprile\r\nCorteo No G7 a Venaria\r\nGiardini Galileo Galilei\r\nore 10,30 assemblea\r\nore 14,30 manifestazione sino alla Reggia dove i ministri dei sette paesi più industrializzati discuteranno di Ambiente ed Energia. \r\nAntimilitarist* contro il G7 energia e ambiente, contro l'ENI, la logica estrattivista, le missioni militari neocoloniali dell'Italia\r\n\r\nMercoledì 1 maggio\r\nSpezzone antimilitarista\r\nore 9 piazza Vittorio\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","16 Aprile 2024","2024-04-16 09:03:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/2024-04-12-manif-100-cant-color-200x110.jpg","Anarres del 12 aprile. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/2024-04-12-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nL’anarchia in 100 canti\r\nSabato 20 aprile alla FAT “L’anarchia in 100 canti” presentazione del libro e concerto di Alessio Lega\r\nI canti anarchici si inseriscono nella tradizione del canto popolare, che è anche d’autore, ma più spesso emerge dalle lotte, riprende arie già note, si modifica nel tempo, adattandosi a nuovi luoghi, nuovi soggetti, nuove sfide.\r\nÉ un filo rosso e nero che non si interrompe, oltrepassa le generazioni ed è la memoria di un movimento orgoglioso dei suoi 150 anni di storia.\r\nMai diviene mero retaggio del passato, perché è pratica viva che arriva ai giorni nostri con nuovi testi, nuove musiche, nuova linfa.\r\nLe canzoni anarchiche si cantano più spesso nelle strade che nei teatri.\r\nAlessio Lega, cantautore e cantore dell’anarchia, ha contribuito negli anni sia a mantenere viva la memoria sia ad arricchire il canzoniere rosso e nero.\r\nAlessio, già targa Tenco, ha un’intesa attività sia come autore e musicista sia come curatore di antologie dedicate alla musica popolare, di lotta, d’autore.\r\nLo incontrate nei migliori teatri, ma, più spesso, nelle manifestazioni, nelle piazze, nei posti dove si incontrano i suoi compagni e le sue compagne. \r\nIn vista dell’incontro/concerto del 20 aprile ne abbiamo parlato con Alessio Lega\r\n\r\nIlaria Salis o dell’ambigua liason tra fascismo e democrazia\r\nAl peggio, a volte, non c’è fine. Ilaria Salis, suo malgrado, ci ha mostrato che possono esserci pozzi ancora più profondi e neri di quelli che, anche da noi, inghiottono e piegano tante vite, luoghi dove, per legge, puoi essere incatenato, trascinato, umiliato.\r\nIl pozzo nero dell’Ungheria sedotta dal nazismo è lo specchio nel quale rischiamo di scorgere un futuro ancora più scuro per l’Europa intera. 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Inutile ricordare il potenziale distruttivo e devastante per l'ambiente di questa tecnologia, in cui il confine tra militare e civile è impalpabile.\r\nLa logica del profitto ad ogni costo sta trascinando l'umanità verso il baratro.\r\nContrastiamo il militarismo neocoloniale dell'Italia!\r\nFermarli è possibile, fermarli è urgente.\r\n\r\nUna lettera di \u003Cmark>Gaia\u003C/mark> Dan del Refuser Solidarity Network sulla repressione dell’opposizione alla guerra in Israele\r\n“La vera violenza e gli arresti subiti dagli attivisti sia israeliani che palestinesi hanno reso tutti timorosi di parlare apertamente e di unirsi alle proteste, ma lentamente le persone stanno cominciando ad acquisire la fiducia necessaria per parlare apertamente contro la guerra. La mia speranza è che alzeremo la nostra voce, una sola voce, contro la guerra.”\r\n\r\nA bordo della Life Support di Emercency\r\nGiacomo Sini, compagno e fotoreporter, ha trascorso alcuni giorni a bordo della Life Support una delle navi delle ONG, che soccorrono i naufraghi nel Mediterraneo centrale.\r\nQueste navi sono spesso l’unica possibilità di sopravvivenza per i migranti quando le frontiere chiuse e blindate della Fortezza Europa rischiano di inghiottirne le vite.\r\nIl Mediterraneo centrale è affollato come un supermercato il sabato pomeriggio, ma le imbarcazioni dei “clandestini” paiono diventare invisibili per le tante imbarcazioni che lo attraversano. Per i mezzi della Marina Militare, dotati dei più potenti strumenti di osservazione satellitare, le navi dei migranti sono avvolte nella nebbia. Sempre. Le imbarcazioni mercantili, dopo anni di ricatti, minacce, rischi di sequestri o improbabili deviazioni, spesso guardano e vanno via veloci.\r\nLa legge italiana, da oltre un anno, ha imposto alle navi delle ONG che operano in acque internazionali, una serie di paletti che hanno un unico scopo: rendere sempre più difficili i salvataggi. Non possono soccorrere più di un’imbarcazione a viaggio, sono obbligate a sbarcare i naufraghi, spesso raccolti in un mare in tempesta, in porti lontani giorni e giorni di navigazione. Se non rispettano i paletti vanno incontro a sequestri e multe.\r\nIn mare la Guardia costiera libica ostacola i salvataggi, arrivando ad usare le armi.\r\nSi vedono anche gli effetti degli accordi tra Italia e Tunisia.\r\nNel suo reportage Giacomo racconta di un gruppo di naufraghi aggrappati ad una piattaforma gasiera tunisina in mezzo al mare in tempesta. 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(Le minoranze sessuali subiscono persecuzioni legali in Iran) così Asal è fuggita dal paese nell'ottobre 2021, lasciando una lettera ai suoi genitori dicendo loro che credeva che si sarebbero rivisti.\r\n\r\n \r\n\r\nApprofondimenti:\r\n\r\nL'appello che leggiamo nel profilo instagram standwithwomenofiran_turkey:\r\n\r\nCari amici, noi, donne registe dalla Turchia, siamo solidali con le nostre sorelle in Iran e realizziamo video per supportarle nell'aiutare le loro voci a risuonare in tutto il mondo. Indipendentemente dalla tua età, occupazione e nazionalità, ti chiediamo di unirti a noi condividendo i tuoi video verticali che includono una breve introduzione su di te: il tuo nome, occupazione e luogo di residenza. Puoi citare @StandwithWomenofIran_Turkey nel tuo post o inviare il video direttamente all'indirizzo email iranlikadinlarlayanyana@gmail.com. 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Si tratta di una rara intervista telefonica; pochi giornalisti iraniani in esilio sono disposti a registrarsi per paura di ritorsioni.\r\n\r\nCome sono iniziate le tue molestie per mano dell'IRGC?\r\n\r\nSono stata interrogata per la prima volta a settembre 2020. All'inizio il loro problema principale erano le mie attività e i miei post sui miei account Twitter e Instagram . Soprattutto i miei post sul prigioniero politico Navid Afkari [un wrestler iraniano giustiziato nel settembre 2020 per presunto omicidio di un agente di sicurezza]; gruppi per i diritti umani hanno affermato di aver confessato sotto tortura. Ma secondo me quei miei post erano in linea con i miei diritti sia di cittadino che di giornalista. Successivamente, ho ricevuto telefonate spaventose e minacciose da diversi numeri sconosciuti.\r\n\r\nDopo le elezioni presidenziali del giugno 2021, gli agenti di sicurezza dell'IRGC mi hanno nuovamente portata in una nuova località segreta vicino alla prigione di Evin, dove ho subito ore di molestie verbali spudorate, in particolare incentrate sul mio orientamento sessuale. Stavano cercando di dimostrare che per quello che sono sono indegna, corrotta, senza identità e non qualificata per lavorare come giornalista.\r\n\r\nMi hanno detto che sono consapevoli della mia identità queer e delle mie attività di femminista queer e che mi avrebbero impedito di lavorare come giornalista. La quantità di minacce, insulti e il vocabolario che usavano contro di me era così duro che praticamente non potevo più continuare a lavorare. Non c'era alcun ordine ufficiale o giudiziario al mio capo o al caporedattore di licenziarmi, ma ero abbastanza certo che se avessi continuato il mio giornalismo mi avrebbero imprigionato o ferita gravemente.\r\n\r\nCosa ti ha spinto alla fine a fuggire dall'Iran?\r\n\r\nIl profondo e teso sentimento di insicurezza è stato il motivo principale per lasciare l'Iran. Se fossi rimasto e alla fine mi avessero condannato, prima non avrei potuto permettermi la cauzione. Secondo, non volevo mettere in pericolo la mia famiglia e i miei cari a causa di quello che ero e di quello che ho fatto. Il motivo più importante per andarmene era che gli agenti di sicurezza volevano costringermi a collaborare con loro e non avrei mai potuto immaginarmi in una situazione del genere.\r\n\r\nIn questo momento, sono sfollata, ma non sono costretta a collaborare con il sistema di repressione della Repubblica Islamica. Ovviamente, affronterò l'incertezza e l'insicurezza professionale, ma è importante che, a un certo punto, sarò in grado di scrivere per i media gratuiti senza censura.\r\n\r\nCome descriveresti le condizioni per la libertà di stampa in Iran?\r\n\r\nOvviamente terribile! C'è una battuta tra i giornalisti iraniani: \"Abbiamo libertà di espressione ma non abbiamo libertà dopo l'espressione\". Il che significa che potresti essere in grado di dire quello che vuoi ma non farla franca liberamente con quello che hai detto dopo averlo detto. Ci sono decisamente oscure conseguenze per ciò che esprimi.\r\n\r\nCom'è stato lavorare nelle redazioni in Iran da donna?\r\n\r\nL'ambiente della redazione è molto patriarcale e misogino. Come donna sei sempre destinata a essere seconda. Pensi sempre a come metterti alla prova in modo che i tuoi colleghi maschi ti prendano sul serio. Se sei una femminista queer come me, devi nascondere completamente la tua vera identità. Il nostro capo ci interrogherebbe se pubblicassimo foto di noi stessi senza hijab sui nostri account di social media personali. Inoltre, le unità di sicurezza ci farebbero pressione e ci minaccerebbero casualmente. Se non avessimo indossato il nostro hijab come volevano le autorità, nel modo in cui sembrava loro appropriato, non era chiaro che avremmo avuto un futuro professionale.\r\n\r\nIl tuo orientamento sessuale ha influenzato il tuo lavoro di giornalista?\r\n\r\nLe unità di sicurezza mi hanno sottoposto a un attento esame per questo motivo. Inoltre, ero sempre preoccupata per il giudizio negativo e costoso che avrei ricevuto nella società. In quanto donna omosessuale, dovevo nascondere il mio aspetto e la mia identità, perché se ciò fosse stato rivelato sarei stata cacciata dal mio lavoro.\r\n\r\nIn che modo la migrazione in Turchia ha influito finora sul tuo senso di libertà personale?\r\n\r\nNon ho più paura degli arresti e delle pressioni della sicurezza. Ho una vita libera e spero di non sperimentare gli stessi livelli di misoginia nell'ambiente professionale. Questo è uno sviluppo così grande che, considerando tutti i problemi futuri, mi dà speranza di continuare ad andare avanti.\r\n\r\nÈ innegabile che il governo iraniano nel corso degli anni abbia messo a tacere giornalisti critici oltre i suoi confini in altri paesi come la Turchia. Sono sicuro che ricordi il destino di Roohollah Zam. [Zam, un giornalista, è stato giustiziato in Iran dopo essere stato arrestato in Iraq, dove ha viaggiato mentre viveva in esilio in Francia]. Quindi non mi sento al sicuro nemmeno in Turchia e a volte sono molto preoccupata.\r\n\r\n \r\n\r\nLinkS:\r\narticolo internazionale da radio Zamaneh: https://www.internazionale.it/magazine/2022/10/20/dopo-un-mese-di-proteste-nessun-passo-indietro\r\n\r\nhttps://www.radiozamaneh.com/","25 Ottobre 2022","2022-11-16 00:25:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/iranManif-e1666691715419-200x110.jpg","Viaggio verso l'Iran / Zhen, Zhian, Azadi !",1666664739,[325],[289],{"post_title":389},{"matched_tokens":390,"snippet":392,"value":392},[391],"Zhian","Viaggio verso l'Iran / Zhen, \u003Cmark>Zhian\u003C/mark>, Azadi !",[394],{"field":338,"matched_tokens":395,"snippet":392,"value":392},[391],{"best_field_score":344,"best_field_weight":345,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":48,"score":397,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":17},"578730054645710969",{"document":399,"highlight":583,"highlights":772,"text_match":342,"text_match_info":782},{"comment_count":48,"id":400,"is_sticky":48,"permalink":401,"podcastfilter":402,"post_author":403,"post_content":404,"post_date":405,"post_excerpt":54,"post_id":400,"post_modified":406,"post_thumbnail":407,"post_title":408,"post_type":322,"sort_by_date":409,"tag_links":410,"tags":502},"94438","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-16-al-22-dicembre-2024/",[272],"harraga","Martedì 17 ore 12,30 - Con gli insorti Naxaliti pt.1 25 minuti [Radio Alpi Libere]:\r\n\r\nBenvenuti in India. La più grande Democrazia del mondo. Vessillo della Modernità trionfante.«…foreste, montagne e sistemi idrici vengono devastati dalle razzie delle multinazionali… interi ecosistemi vengono distrutti dalle miniere di bauxite e minerale ferroso…».Un «ecocidio» fatto di deportazioni, desertificazione e una vera e propria campagna militare, lanciata dal governo indiano contro la dilagante sollevazione armata delle popolazioni tribali e dei guerriglieri naxaliti.Sul cammino del Progresso, infuria la guerra civile…\r\n\r\nArundhati Roy è una scrittrice, non è una militante “maoista”. Armata di curiosità, ha vissuto con i guerriglieri naxaliti nelle zone tribali dell’India in cui brucia l’insurrezione, realizzando un reportage intenso, ricco di spunti preziosi. 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Ma da oltre 40 anni c'è chi tenta in ogni modo di aggirare questa legge. Confindustria & Co.? Sì, ovvio, ma non solo. Anche in questo caso, purtroppo, non è tutta colpa dei padroni...\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Tutta-colpa-dei-padroni-n.6_8.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 21 ore 09,00 - Psychotronic Radio vol.6 33 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\nSpeciale Doris Wishman\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Psychotronic-Radio-vol.6_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 21 ore 20,00 - Podcast Franti pt.4 54 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Podcast-Franti-pt.-4_53.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 21 ore 23,30 - Puzza di città - Baltimore rat city 62 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nGuida galattica per visitatori spaziali, suoni, musiche, distorsioni e visioni dai mondi sommersi delle città, per un ucronia del futuro prossimo\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Puzza-di-città-Baltimore-Rat-City.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 22 ore 09,00 - Rivolta di Piazza Statuto 1962 136 minuti [Radio blackout, Frittura mista alias Radio fabbrica]: Il filo conduttore della puntata è stato il libro di Dario Lanzardo “La rivolta di Piazza Statuto” (Torino, Luglio 1962, Feltrinelli economica, Milano 1979) dove vengono ricostruiti gli eventi del 1962 a Torino relativi alla protesta operaia per l’accordo separato Fiat col sindacato Uil, nel bel mezzo di uno sciopero generale dei metalmeccanici come non se ne vedevano da anni . Infatti, il corteo che esce dalla fabbrica e si dirige alla sede del sindacato in piazza Statuto sfocia nello scontro molto violento con le unità speciali di polizia chiamate per l’occasione: le unità del battaglione di Padova. In risposta a questa violenta repressione della piazza ne conseguono 3 giorni di scontri, in cui il tema di fabbrica sembra passare in secondo piano rispetto ad una sempre più emergente rabbia popolare che straborda dai rioni e dalle periferie della città, ma che poi donerà negli anni a venire la sua decisiva impronta sul movimento operaio tutto. Dal libro di Lanzardo emerge un quadro contraddittorio dato dalle interviste dei protagonisti, operai e semplici cittadini accorsi nei tre giorni di scontri a sostegno della protesta, e dato dai quotidiani, dalle dichiarazioni dei sindacalisti e politici e osservatori esterni: un quadro che fa emergere le diverse posizioni e anche le manipolazioni delle informazioni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Rivolta-di-P.za-Statuto-1962FritturaMista19072022_135.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 22 ore 13,30 - La perla di Labuan - Billy the kid pt.2 32 minuti [Radio Blackout, La perla di Labuan]: Dagli archivi di blackout, estraiamo con sommo piacere questa mini serie a puntate che la trasmissione \"La perla di Labuan\", condotta dal compianto Riccardo Borgogno, aveva dedicato al leggendario Billy the kid.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/La-perla-di-Labuan-Billy-the-kid-pt.2_31.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","19 Dicembre 2024","2024-12-23 14:48:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black holes dal 16 al 22 Dicembre 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La più grande Democrazia del mondo. Vessillo della Modernità trionfante.«…foreste, montagne e sistemi idrici vengono devastati dalle razzie delle multinazionali… interi ecosistemi vengono distrutti dalle miniere di bauxite e minerale ferroso…».Un «ecocidio» fatto di deportazioni, desertificazione e una vera e propria campagna militare, lanciata dal governo indiano contro la dilagante sollevazione armata delle popolazioni tribali e dei guerriglieri naxaliti.Sul cammino del Progresso, infuria la guerra civile…\r\n\r\nArundhati Roy è una scrittrice, non è una militante “maoista”. Armata di curiosità, ha vissuto con i guerriglieri naxaliti nelle zone tribali dell’India in cui brucia l’insurrezione, realizzando un reportage intenso, ricco di spunti preziosi. Non è un’ideologia preconfezionata, ma il contatto epidermico con i miliziani e con la gente dei villaggi, nelle giornate di marcia nella foresta e nelle notti passate insieme sotto le stelle, a dare forma alla sua narrazione e, con essa, alla sua limpida e inequivocabile scelta di campo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Con-gli-insorti-Naxaliti-nel-cuore-della-foresta-indiana_1@radio-alpi-libere_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 18 ore 08,30 - Lettera Samah Jabr su massacro a Gaza 12 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n“Testimoniare affinché le umiliazioni, le torture, le conseguenze dell’occupazione non rimangano sepolte nel silenzio e non consumino per sempre l’anima di chi vi si oppone”.\r\n\r\nLettura di un messaggio di Samah Jabr, psichiatra Palestinese che lavora a Gaza, inviato al collettivo anti-psichiatrico Antonin Artaud il 17/11/2023\r\n\r\nAutrice del libro “Dietro i fronti. Cronache di una psichiatra psicoterapeuta palestinese sotto occupazione” e “Sumud. Resistere all’oppressione” editi da Sensibili alle foglie.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Lettera-Samah-Jabr-su-massacro-a-Gaza-tradotta_10.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 19 ore 08,30 - Intervista al musicista portoghese \u003Cmark>RAIA\u003C/mark> 22 minuti [Radio blackout, No trip for cats]: Intervista al musicista portoghese \u003Cmark>RAIA\u003C/mark> realizzata dalla redazione di No Trip For Cats\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Intervista-al-musicista-portoghese-RAIA_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 20 ore 08,30 - Sfruttamento settore alberghiero 23 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nInchiesta e testimonianze sullo sfruttamento nel settore alberghiero e del lusso\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Sfruttamento-settore-alberghiero_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 20 ore 03,30 - Odio al serio - Turbolenza 17 minuti [Odio al Serio, Radio Blackout]:\r\n\r\nTURBOLENZA è stato registrato\r\nil 2 e 3 gennaio 2021 in presa diretta\r\nda Tom DeTesta c/o No Records - Turìn\r\n\r\nTURBOLENZA è autoprodotto faidaté d.i.y.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Odio-al-serio-Turbolenza-benefit-Radio-Blackout_16.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 21 ore 08,30 - Tutta colpa dei padroni? 6 9 minuti [Marcello Pini e Federico Bosis]: Lo Statuto dei Lavoratori è la legge che stabilisce per tutti e tutte la libertà di aderire ad un sindacato. Ma da oltre 40 anni c'è chi tenta in ogni modo di aggirare questa legge. Confindustria & Co.? Sì, ovvio, ma non solo. Anche in questo caso, purtroppo, non è tutta colpa dei padroni...\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Tutta-colpa-dei-padroni-n.6_8.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 21 ore 09,00 - Psychotronic Radio vol.6 33 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\nSpeciale Doris Wishman\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Psychotronic-Radio-vol.6_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 21 ore 20,00 - Podcast Franti pt.4 54 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Podcast-Franti-pt.-4_53.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 21 ore 23,30 - Puzza di città - Baltimore rat city 62 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nGuida galattica per visitatori spaziali, suoni, musiche, distorsioni e visioni dai mondi sommersi delle città, per un ucronia del futuro prossimo\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Puzza-di-città-Baltimore-Rat-City.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 22 ore 09,00 - Rivolta di Piazza Statuto 1962 136 minuti [Radio blackout, Frittura mista alias Radio fabbrica]: Il filo conduttore della puntata è stato il libro di Dario Lanzardo “La rivolta di Piazza Statuto” (Torino, Luglio 1962, Feltrinelli economica, Milano 1979) dove vengono ricostruiti gli eventi del 1962 a Torino relativi alla protesta operaia per l’accordo separato Fiat col sindacato Uil, nel bel mezzo di uno sciopero generale dei metalmeccanici come non se ne vedevano da anni . Infatti, il corteo che esce dalla fabbrica e si dirige alla sede del sindacato in piazza Statuto sfocia nello scontro molto violento con le unità speciali di polizia chiamate per l’occasione: le unità del battaglione di Padova. In risposta a questa violenta repressione della piazza ne conseguono 3 giorni di scontri, in cui il tema di fabbrica sembra passare in secondo piano rispetto ad una sempre più emergente rabbia popolare che straborda dai rioni e dalle periferie della città, ma che poi donerà negli anni a venire la sua decisiva impronta sul movimento operaio tutto. Dal libro di Lanzardo emerge un quadro contraddittorio dato dalle interviste dei protagonisti, operai e semplici cittadini accorsi nei tre giorni di scontri a sostegno della protesta, e dato dai quotidiani, dalle dichiarazioni dei sindacalisti e politici e osservatori esterni: un quadro che fa emergere le diverse posizioni e anche le manipolazioni delle informazioni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Rivolta-di-P.za-Statuto-1962FritturaMista19072022_135.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 22 ore 13,30 - La perla di Labuan - Billy the kid pt.2 32 minuti [Radio Blackout, La perla di Labuan]: Dagli archivi di blackout, estraiamo con sommo piacere questa mini serie a puntate che la trasmissione \"La perla di Labuan\", condotta dal compianto Riccardo Borgogno, aveva dedicato al leggendario Billy the kid.\r\n\r\n[audio 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29 ore 9 - Report su AI e confini 22 minuti [Radio Blackout, Bello come una prigione che brucia]:\r\n\r\nEstratti dalle puntate del 17 e 24 luglio 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia:\r\n\r\nSi è recentemente tenuto un incontro internazionale – curato da Statewatch e EuroMed Rights – sulle frontiere tecnologiche della Fortezza Europa.\r\n\r\nAscoltiamo alcuni contributi inviatici da Antonella Napolitano, curatrice del report Artificial intelligence: the new frontier of the EU’s border externalisation strategy nei quali si affronta la dimensione economica, tecnologica, ma anche di eccezione normativa e morale, che caratterizza le evoluzioni della War on Migrants.\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 29 ore 13:30 - Estrus records 38 minuti [Estrus Records]:\r\n\r\nShovelin’ The Shit Since ’87 il libro definitivo sulla storia dell’etichetta GaragePunkTrashSurfR’n’r statunitense ESTRUS RECORDS\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 29 ore 21 - Psychotronic radio vol. 5 34 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 9 - Escartoun, la federazione delle libertà 23 minuti [Radio Alpi Libere]:\r\n\r\nItinerari di autonomia, eresia e resistenza nelle Alpi Occidentali.\r\n\r\nNel 1713 il Trattato di Utrecht pone fine alla vicenda storica della Confederazione degli Escartons. Formalmente nata nel 1343 con la Grande Charte des Libertès Briançonnaises, essa è in realtà il culmine di un’organizzazione secolare di comunità federate tra loro, eredi di una millenaria resistenza che oppone i montanari delle Alpi ai poteri che si sono susseguiti nei tentativi di “pacificare” e “normalizzare” un territorio ribelle, sempre in lotta a difesa della propria autonomia. Un cammino incompiuto, come dimostra la resistenza che in Valsusa continua; una resistenza che oggi, confrontandosi con i propri precedenti passi, non può che acquistare ulteriore consapevolezza e forza per le battaglie presenti e per quelle a venire.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 12:30 - Tutta colpa dei padroni? 7 12 minuti [Marcello Pini e Federico Bosis]:\r\n\r\nVuoi gli aumenti? Sciopera! Scopri falsi miti, regole e problematiche di questa formidabile arma dei lavoratori.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 17:30 - Fratture: Contro la guerra alle droghe 48 minuti [Fratture]:\r\n\r\nIl collettivo Fratture si occupa di cronaca e analisi del carcere e della società che lo alimenta.\r\nIn questo podcast si affronta il tema della guerra alle droghe, della riduzione del danno, del rapporto tra sostanze e detenzione, grazie a un'intervista alle Chemical Sisters.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 22:30 - Musick To Play In The Dark intervista i The Danse Society 71 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nUna lunga intervista chiacchierata, realizzata con due componenti dei The Danse Society, all'interno della trasmissione Musick to play in the dark.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 00:30 - IconOut Records - Disco funk mix 61 minuti [IconOut Records]:\r\n\r\nMixtape sul genere disco funk compilato dalla IconOut Records.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 31 ore 9 - Ruanda 1994 26 minuti [Radio Blackout, Radio Kalakuta]:\r\n\r\nA 30 anni dal genocidio dei Tutsi e degli Hutu moderati raccontiamo gli antefatti della colonizzazione belga che ha seminato l’odio etnico e le responsabilita’ dei francesi nel sostegno al governo dell’hutu power .\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 31 ore 16 - Podcast Franti pt. 4 53 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 1 ore 9 - Sfruttamento settore alberghiero 22 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nInchiesta e testimonianze sullo sfruttamento nel settore alberghiero e del lusso\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 1 ore 15 - American punk hc 80's - Illinois 62 minuti [Radio Blackout, Radio kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 1 ore 19 - L'alba di tutto pt.3 73 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nL’alba di tutto è un libro che ha la modesta pretesa di riscrivere la storia dell’umanità, partendo da presupposti tanti banali quanto innovativi: e se trattassimo gli esseri umani (tutti) come capaci di ragionare, decidere, scegliere per se stessi e sperimentare modalità di organizzazione sociale? 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Resistere all’oppressione” editi da Sensibili alle foglie.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 2 ore 13:30 Intervista al musicista portoghese RAIA 22 minuti [Radio Blackout, No trip for cats]:\r\n\r\nIntervista al musicista portoghese RAIA realizzata dalla redazione di No Trip For Cats\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 2 ore 19 Quelli della THC Blob 40 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nIl meglio di “Quelli della THC” remixato per il vostro sballo ma anche per la vostra cura.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 3 ore 9 Un sabato italiano megamix 61 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nMixtape di musica italiana realizzato durante il periodo pandemico da radio kebab\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 3 ore Una tendenza eccessiva in tutto 60 minuti [Federico Pit]:\r\n\r\nIn memoria di Alberto Grifi e di tuttɜ lɜ giovanɜ del Parco Lambro\r\n\r\nDiscorso iniziale di Fabrizio Passarella - Digital collage realizzati con pagine di giornali e riviste di movimento del periodo\r\n\r\nDedicato a M.\r\n\r\nIl mixtape rende omaggio al movimento italiano degli anni '70 ricordando la storia del « meraviglioso disastro» dell'edizione del 1976 del « festival del proletariato giovanile di Parco Lambro ».\r\n\r\nAlla sua sesta edizione il festival, nato dal sogno di unire la parte psichedelica del movimento con la parte più politicizzata (legata alle esperienze dei gruppi quali Lotta continua, Avanguardia Operaia, ecc.) registra la sua più grande crisi.\r\n\r\nSi verifica infatti una grossa spaccatura tra l'organizzazione del festival e la base dellɜ partecipantɜ.\r\n\r\nQuella di Parco Lambro è un’aggregazione sociale e politica, che vuole creare una città temporanea dentro la città. 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Sul lungo '68 italiano tuttavia, e anche su Parco Lambro, comincia ad affacciarsi anche « l'angelo del male »dell'eroina.\r\n\r\nGli Area, il leggendario gruppo psichedelico di Demetrio Stratos cominciano il loro live suonando « Caos parte II »: il pianista srotola due cavi scoperti in mezzo al pubblico collegati ad un sintetizzatore che se toccati interagiscono col suono e alzano le frequenze dello strumento.Subito dopo, il gruppo attacca con la sua versione de L'Internazionale.\r\n\r\nMusiche da queste label incredibili: Turspios, Random Numbers, Worst Records e altre...\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 3 ore 23:30 Dengue Dengue Dengue live al blackout fest 2018 72 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUna tempesta tropicale digitalizzata, sparata attraverso contorsioni di cumbia oscura e mega bassi direttamente dalla registrazione del live al Blkackout fest 2018\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 9 Con gli insorti Naxaliti pt. 1 e pt. 2 24 e 32 minuti [Radio Alpi libere]:\r\n\r\nBenvenuti in India. La più grande Democrazia del mondo. Vessillo della Modernità trionfante.«…foreste, montagne e sistemi idrici vengono devastati dalle razzie delle multinazionali… interi ecosistemi vengono distrutti dalle miniere di bauxite e minerale ferroso…».Un «ecocidio» fatto di deportazioni, desertificazione e una vera e propria campagna militare, lanciata dal governo indiano contro la dilagante sollevazione armata delle popolazioni tribali e dei guerriglieri naxaliti.Sul cammino del Progresso, infuria la guerra civile…\r\n\r\nArundhati Roy è una scrittrice, non è una militante “maoista”. Armata di curiosità, ha vissuto con i guerriglieri naxaliti nelle zone tribali dell’India in cui brucia l’insurrezione, realizzando un reportage intenso, ricco di spunti preziosi. Non è un’ideologia preconfezionata, ma il contatto epidermico con i miliziani e con la gente dei villaggi, nelle giornate di marcia nella foresta e nelle notti passate insieme sotto le stelle, a dare forma alla sua narrazione e, con essa, alla sua limpida e inequivocabile scelta di campo.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 20 Occult punk gang compilation per RBO 61 minuti [Occult punk gang]:\r\n\r\nOccult Punk Gang produce manifesti fotocopiati male da una grigia Milano, fa concerti e diffonde musica malsana. In questa edizione digitale puoi trovare un set fatto per Radio Blackout.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 22 Il direttore del teatro pt. 1 11 minuti [Michele Mazzani]:\r\n\r\nUna scurissima parabola del totalitarismo a cura del maestro svizzero Friedrich Dürrenmatt, letta e interpretata dal maestro della Scarnanza Michele Mazzani.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 00:30 Stato Brado Italo Libera Vinyl Mix 2020 50 minuti [Stato Brado]:\r\n\r\nA journey into freak music, groovy records, italo disco and everything in between run by Gabriele Guazzo.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","29 Luglio 2024","2024-07-29 17:09:27","Black Holes+Worm Holes dal 29 luglio al 4 agosto 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dalle puntate del 17 e 24 luglio 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia:\r\n\r\nSi è recentemente tenuto un incontro internazionale – curato da Statewatch e EuroMed Rights – sulle frontiere tecnologiche della Fortezza Europa.\r\n\r\nAscoltiamo alcuni contributi inviatici da Antonella Napolitano, curatrice del report Artificial intelligence: the new frontier of the EU’s border externalisation strategy nei quali si affronta la dimensione economica, tecnologica, ma anche di eccezione normativa e morale, che caratterizza le evoluzioni della War on Migrants.\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 29 ore 13:30 - Estrus records 38 minuti [Estrus Records]:\r\n\r\nShovelin’ The Shit Since ’87 il libro definitivo sulla storia dell’etichetta GaragePunkTrashSurfR’n’r statunitense ESTRUS RECORDS\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 29 ore 21 - Psychotronic radio vol. 5 34 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 9 - Escartoun, la federazione delle libertà 23 minuti [Radio Alpi Libere]:\r\n\r\nItinerari di autonomia, eresia e resistenza nelle Alpi Occidentali.\r\n\r\nNel 1713 il Trattato di Utrecht pone fine alla vicenda storica della Confederazione degli Escartons. Formalmente nata nel 1343 con la Grande Charte des Libertès Briançonnaises, essa è in realtà il culmine di un’organizzazione secolare di comunità federate tra loro, eredi di una millenaria resistenza che oppone i montanari delle Alpi ai poteri che si sono susseguiti nei tentativi di “pacificare” e “normalizzare” un territorio ribelle, sempre in lotta a difesa della propria autonomia. Un cammino incompiuto, come dimostra la resistenza che in Valsusa continua; una resistenza che oggi, confrontandosi con i propri precedenti passi, non può che acquistare ulteriore consapevolezza e forza per le battaglie presenti e per quelle a venire.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 12:30 - Tutta colpa dei padroni? 7 12 minuti [Marcello Pini e Federico Bosis]:\r\n\r\nVuoi gli aumenti? Sciopera! Scopri falsi miti, regole e problematiche di questa formidabile arma dei lavoratori.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 17:30 - Fratture: Contro la guerra alle droghe 48 minuti [Fratture]:\r\n\r\nIl collettivo Fratture si occupa di cronaca e analisi del carcere e della società che lo alimenta.\r\nIn questo podcast si affronta il tema della guerra alle droghe, della riduzione del danno, del rapporto tra sostanze e detenzione, grazie a un'intervista alle Chemical Sisters.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 22:30 - Musick To Play In The Dark intervista i The Danse Society 71 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nUna lunga intervista chiacchierata, realizzata con due componenti dei The Danse Society, all'interno della trasmissione Musick to play in the dark.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 00:30 - IconOut Records - Disco funk mix 61 minuti [IconOut Records]:\r\n\r\nMixtape sul genere disco funk compilato dalla IconOut Records.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 31 ore 9 - Ruanda 1994 26 minuti [Radio Blackout, Radio Kalakuta]:\r\n\r\nA 30 anni dal genocidio dei Tutsi e degli Hutu moderati raccontiamo gli antefatti della colonizzazione belga che ha seminato l’odio etnico e le responsabilita’ dei francesi nel sostegno al governo dell’hutu power .\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 31 ore 16 - Podcast Franti pt. 4 53 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 1 ore 9 - Sfruttamento settore alberghiero 22 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nInchiesta e testimonianze sullo sfruttamento nel settore alberghiero e del lusso\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 1 ore 15 - American punk hc 80's - Illinois 62 minuti [Radio Blackout, Radio kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 1 ore 19 - L'alba di tutto pt.3 73 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nL’alba di tutto è un libro che ha la modesta pretesa di riscrivere la storia dell’umanità, partendo da presupposti tanti banali quanto innovativi: e se trattassimo gli esseri umani (tutti) come capaci di ragionare, decidere, scegliere per se stessi e sperimentare modalità di organizzazione sociale? Se smettessimo di proiettare le nostre istanze politiche su un passato di migliaia e migliaia di anni? Se studiassimo i reperti archeologici con sguardo libero e non con i prosciutti liberali sugli occhi? Ci renderemmo conto che la storia dell’umanità è stata un carosello di infinite possibilità di organizzazione sociale, moltissime delle quali avevano modalità pratiche per contenere il potere e garantire la libertà a tutt.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 2 ore 9 Lettera Samah Jabr su massacro a Gaza 11 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n“Testimoniare affinché le umiliazioni, le torture, le conseguenze dell’occupazione non rimangano sepolte nel silenzio e non consumino per sempre l’anima di chi vi si oppone”.\r\n\r\nLettura di un messaggio di Samah Jabr, psichiatra Palestinese che lavora a Gaza, inviato al collettivo anti-psichiatrico Antonin Artaud il 17/11/2023\r\n\r\nAutrice del libro “Dietro i fronti. Cronache di una psichiatra psicoterapeuta palestinese sotto occupazione” e “Sumud. Resistere all’oppressione” editi da Sensibili alle foglie.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 2 ore 13:30 Intervista al musicista portoghese \u003Cmark>RAIA\u003C/mark> 22 minuti [Radio Blackout, No trip for cats]:\r\n\r\nIntervista al musicista portoghese \u003Cmark>RAIA\u003C/mark> realizzata dalla redazione di No Trip For Cats\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 2 ore 19 Quelli della THC Blob 40 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nIl meglio di “Quelli della THC” remixato per il vostro sballo ma anche per la vostra cura.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 3 ore 9 Un sabato italiano megamix 61 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nMixtape di musica italiana realizzato durante il periodo pandemico da radio kebab\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 3 ore Una tendenza eccessiva in tutto 60 minuti [Federico Pit]:\r\n\r\nIn memoria di Alberto Grifi e di tuttɜ lɜ giovanɜ del Parco Lambro\r\n\r\nDiscorso iniziale di Fabrizio Passarella - Digital collage realizzati con pagine di giornali e riviste di movimento del periodo\r\n\r\nDedicato a M.\r\n\r\nIl mixtape rende omaggio al movimento italiano degli anni '70 ricordando la storia del « meraviglioso disastro» dell'edizione del 1976 del « festival del proletariato giovanile di Parco Lambro ».\r\n\r\nAlla sua sesta edizione il festival, nato dal sogno di unire la parte psichedelica del movimento con la parte più politicizzata (legata alle esperienze dei gruppi quali Lotta continua, Avanguardia Operaia, ecc.) registra la sua più grande crisi.\r\n\r\nSi verifica infatti una grossa spaccatura tra l'organizzazione del festival e la base dellɜ partecipantɜ.\r\n\r\nQuella di Parco Lambro è un’aggregazione sociale e politica, che vuole creare una città temporanea dentro la città. Ad affluire al festival sono ragazzɜ dei circoli del proletariato giovanile, delle radio libere, i collettivi femministi e omosessuali, alternativɜ e freaks.\r\n\r\nIl« personale» è politico, il comunismo si vuole concreto, sfacciato e immediato, la festa deve essere di tuttɜ. La contestazione della dimensione commerciale del festival si trasforma subito in una domanda di autogestione. Il palco viene occupato. Contro il caro prezzi di cibi e bevande cominciano gli espropri e contro tutti gli schemi morali borghesi si organizza una gigantesca tarantella e si comincia a ballare nudi. Sul lungo '68 italiano tuttavia, e anche su Parco Lambro, comincia ad affacciarsi anche « l'angelo del male »dell'eroina.\r\n\r\nGli Area, il leggendario gruppo psichedelico di Demetrio Stratos cominciano il loro live suonando « Caos parte II »: il pianista srotola due cavi scoperti in mezzo al pubblico collegati ad un sintetizzatore che se toccati interagiscono col suono e alzano le frequenze dello strumento.Subito dopo, il gruppo attacca con la sua versione de L'Internazionale.\r\n\r\nMusiche da queste label incredibili: Turspios, Random Numbers, Worst Records e altre...\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 3 ore 23:30 Dengue Dengue Dengue live al blackout fest 2018 72 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUna tempesta tropicale digitalizzata, sparata attraverso contorsioni di cumbia oscura e mega bassi direttamente dalla registrazione del live al Blkackout fest 2018\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 9 Con gli insorti Naxaliti pt. 1 e pt. 2 24 e 32 minuti [Radio Alpi libere]:\r\n\r\nBenvenuti in India. La più grande Democrazia del mondo. Vessillo della Modernità trionfante.«…foreste, montagne e sistemi idrici vengono devastati dalle razzie delle multinazionali… interi ecosistemi vengono distrutti dalle miniere di bauxite e minerale ferroso…».Un «ecocidio» fatto di deportazioni, desertificazione e una vera e propria campagna militare, lanciata dal governo indiano contro la dilagante sollevazione armata delle popolazioni tribali e dei guerriglieri naxaliti.Sul cammino del Progresso, infuria la guerra civile…\r\n\r\nArundhati Roy è una scrittrice, non è una militante “maoista”. Armata di curiosità, ha vissuto con i guerriglieri naxaliti nelle zone tribali dell’India in cui brucia l’insurrezione, realizzando un reportage intenso, ricco di spunti preziosi. Non è un’ideologia preconfezionata, ma il contatto epidermico con i miliziani e con la gente dei villaggi, nelle giornate di marcia nella foresta e nelle notti passate insieme sotto le stelle, a dare forma alla sua narrazione e, con essa, alla sua limpida e inequivocabile scelta di campo.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 20 Occult punk gang compilation per RBO 61 minuti [Occult punk gang]:\r\n\r\nOccult Punk Gang produce manifesti fotocopiati male da una grigia Milano, fa concerti e diffonde musica malsana. In questa edizione digitale puoi trovare un set fatto per Radio Blackout.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 22 Il direttore del teatro pt. 1 11 minuti [Michele Mazzani]:\r\n\r\nUna scurissima parabola del totalitarismo a cura del maestro svizzero Friedrich Dürrenmatt, letta e interpretata dal maestro della Scarnanza Michele Mazzani.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 00:30 Stato Brado Italo Libera Vinyl Mix 2020 50 minuti [Stato Brado]:\r\n\r\nA journey into freak music, groovy records, italo disco and everything in between run by Gabriele Guazzo.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n 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