","Ecuador, la rivolta de los zánganos contro il neoliberismo","post",1571301183,[53,54,55,56,57,58,59],"http://radioblackout.org/tag/correismo/","http://radioblackout.org/tag/ecuador/","http://radioblackout.org/tag/fmi/","http://radioblackout.org/tag/insurrezione/","http://radioblackout.org/tag/moreno/","http://radioblackout.org/tag/popolazioni-indigene/","http://radioblackout.org/tag/zanganos/",[23,19,15,25,17,27,21],{"post_content":62,"post_title":67,"tags":71},{"matched_tokens":63,"snippet":65,"value":66},[64],"Zánganos ","\u003Cmark>Zánganos \u003C/mark>- parola spagnola che indica gli","\u003Cmark>Zánganos \u003C/mark>- parola spagnola che indica gli esemplari maschi delle api, rappresentati come semplici droni senza iniziativa personale - è un termine denigratorio che in Ecuador i ricchi usano per riferirsi ai poveri e ai lavoratori come \"ignoranti\" e \"pigri\". Durante i dodici giorni di rivolta che hanno infiammato il paese contro il paquetazo di Lenín Moreno e contro il FMI, popolazioni indigene, disoccupat*, lavoratrici, femministe e studenti hanno détournato il termine facendolo diventare una parola d'ordine. Da qui nasce la revolución de los \u003Cmark>zánganos\u003C/mark>: l'ape è diventata un simbolo dell'insurrezione popolare.\r\nL'ondata di scontri e proteste che è riuscita ad imporre l'abrogazione dell'odiato decreto 883 - mirante ad aumentare il prezzo del carburante (e quindi di tutto) per ripagare il prestito che il governo ha contratto con l’FMI per coprire un condono di 4.5 miliardi di dollari in favore del settore bancario e imprenditoriale - è iniziata con uno sciopero dei trasportatori, a cui si sono unite in massa le popolazioni indigene delle montagne e le classi sfruttate delle città. Il governo ha subito trattato con il settore dei trasporti, fortemente reazionario, aumentando il costo dei biglietti e delle tariffe dei taxi. Così lo sciopero è terminato.\r\nGli sfruttati non si sono però fermati, ed al grido di El paro no para (lo sciopero non si ferma) hanno messo in campo una delle più grandi insurrezioni popolari degli ultimi trent’anni in Ecuador. Una fiammata che ha risvegliato dal torpore le classi povere, sprofondate nell'ultimo decennio, anche a causa dell'eredità del \"correismo\", in un pantano dove nulla si muoveva e dove pochi osavano alzare la voce. In particolare, le comunità indigene hanno dimostrato ancora una volta la propria forza e determinazione nella lotta contro il colonialismo neoliberista, scendendo dalla sierra per contribuire in modo determinante a far scappare Lenín Moreno a Guayaquil, enclave costiera del potere. Come nel 1997, quando marciarono verso Quito per destituire il presidente Abdalá Bucaram, o nel 2000 e 2005 quando lo fecero nuovamente con Jamil Mahuad e Lucio Gutiérrez, o quando resero impossibile firmare l'accordo di libero scambio con gli Stati Uniti nel 2006.\r\nCon Marcelo, in diretta da Quito, abbiamo ripercorso la cronaca dei dodici giorni di rivolta a partire dalle storiche fratture di classe e di colore in Ecuador, che si materializzano in termini spaziali nella spaccatura tra sierra e costa, facendo il punto sulle prospettive quotidiane di lotta che si aprono adesso, dopo la vittoria in quella che non è che una battaglia all'interno di un processo generale di guerra di classe.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/marcelo-ecuador.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n ",{"matched_tokens":68,"snippet":70,"value":70},[69],"zánganos","Ecuador, la rivolta de los \u003Cmark>zánganos\u003C/mark> contro il neoliberismo",[72,74,76,78,80,82,84],{"matched_tokens":73,"snippet":23},[],{"matched_tokens":75,"snippet":19},[],{"matched_tokens":77,"snippet":15},[],{"matched_tokens":79,"snippet":25},[],{"matched_tokens":81,"snippet":17},[],{"matched_tokens":83,"snippet":27},[],{"matched_tokens":85,"snippet":86},[21],"\u003Cmark>zanganos\u003C/mark>",[88,94,97],{"field":28,"indices":89,"matched_tokens":91,"snippets":93},[90],6,[92],[21],[86],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":70,"value":70},"post_title",[69],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":65,"value":66},"post_content",[64],578730123365712000,{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":104,"num_tokens_dropped":39,"score":105,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":39},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",6646,{"collection_name":50,"first_q":21,"per_page":90,"q":21},2,{"facet_counts":110,"found":142,"hits":143,"out_of":275,"page":14,"request_params":276,"search_cutoff":29,"search_time_ms":277},[111,119],{"counts":112,"field_name":117,"sampled":29,"stats":118},[113,115],{"count":104,"highlighted":114,"value":114},"anarres",{"count":14,"highlighted":116,"value":116},"il colpo del strega","podcastfilter",{"total_values":108},{"counts":120,"field_name":28,"sampled":29,"stats":140},[121,123,125,126,128,130,132,134,136,138],{"count":108,"highlighted":122,"value":122},"rosarno",{"count":14,"highlighted":124,"value":124},"macron",{"count":14,"highlighted":114,"value":114},{"count":14,"highlighted":127,"value":127},"braccianti",{"count":14,"highlighted":129,"value":129},"baraccopoli",{"count":14,"highlighted":131,"value":131},"storie di donne",{"count":14,"highlighted":133,"value":133},"antilimitarismo",{"count":14,"highlighted":135,"value":135},"torino 2 giugnol",{"count":14,"highlighted":137,"value":137},"ferrovieri francesi",{"count":14,"highlighted":139,"value":139},"convegno antimilitarista di Milano",{"total_values":141},23,4,[144,174,212,250],{"document":145,"highlight":160,"highlights":166,"text_match":169,"text_match_info":170},{"comment_count":39,"id":146,"is_sticky":39,"permalink":147,"podcastfilter":148,"post_author":114,"post_content":149,"post_date":150,"post_excerpt":45,"post_id":146,"post_modified":151,"post_thumbnail":152,"post_title":153,"post_type":154,"sort_by_date":155,"tag_links":156,"tags":158},"53539","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-5-aprile-la-crociata-di-verona-e-la-marea-femminista-stranieri-braccianti-ribelli-gaza-la-popolazione-tra-tre-fuochi/",[114],"Come ogni venerdì abbiamo fatto fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. 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La scena iniziale di Mamma Roma, in cui Anna Magnani canta alcuni stornelli in romanesco.\r\nPer riascoltare la puntata:\r\nUnknown\r\nUnknown","7 Novembre 2015","2018-10-24 17:34:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/adesivo-il-colpo-della-strega-new-copy-200x110.jpg","I podcast de Il colpo della strega: 2novembre2015",1446920208,[225,226,227,228,229,230,231,232],"http://radioblackout.org/tag/alda-merini/","http://radioblackout.org/tag/anna-magnani/","http://radioblackout.org/tag/guerra-di-liberazione-algerina/","http://radioblackout.org/tag/hassiba-ben-bouali/","http://radioblackout.org/tag/jobs-act/","http://radioblackout.org/tag/nouvelle-vague/","http://radioblackout.org/tag/pierpaolo-pasolini/","http://radioblackout.org/tag/storie-di-donne/",[234,235,236,237,238,239,240,131],"Alda Merini","Anna Magnani","Guerra di liberazione algerina","Hassiba Ben Bouali","Jobs act","Nouvelle Vague","PierPaolo Pasolini",{"post_content":242},{"matched_tokens":243,"snippet":244,"value":245},[163],"icone, che insieme a Silvano \u003Cmark>Mangano\u003C/mark>, ha fortemente caratterizzato il suo","Un omaggio ad Alda Merini a 6 anni dall'anniversario della sua scomparsa. 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La scena iniziale di Mamma Roma, in cui Anna Magnani canta alcuni stornelli in romanesco.\r\nPer riascoltare la puntata:\r\nUnknown\r\nUnknown",[247],{"field":98,"matched_tokens":248,"snippet":244,"value":245},[163],{"best_field_score":171,"best_field_weight":172,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":39,"score":173,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":142},{"document":251,"highlight":266,"highlights":271,"text_match":169,"text_match_info":274},{"comment_count":39,"id":252,"is_sticky":39,"permalink":253,"podcastfilter":254,"post_author":114,"post_content":255,"post_date":256,"post_excerpt":45,"post_id":252,"post_modified":257,"post_thumbnail":258,"post_title":259,"post_type":154,"sort_by_date":260,"tag_links":261,"tags":264},"12510","http://radioblackout.org/podcast/arance-amare-storie-di-africani-come-noi/",[114],"Le arance, i mandarini, le clementine che fanno mostra di se nei mercati di Torino, sono state raccolte da lavoratori stagionali, che vengono pagati 50 cent alla cassetta di arance, 1 euro per cassetta di mandarini. Ogni cassetta pesa una media di 18/20 chili. In una giornata di lavoro la media arriva a 25 euro. In nero, non tutti i giorni ma solo quelli che il caporale ingaggiato dai padroni decide di sceglierti. Se alzi la testa, se reclami per i ritmi o per la paga, puoi anche andartene, perché nessuno ti chiamerà più.\r\nI media ci raccontano di migrazioni epocali, di emergenze continue per giustificare le condizioni di vita indecenti di questi lavoratori. Per loro non ci sono tende o gabinetti funzionanti quando arrivano nella piana di Gioia Tauro per la raccolta degli agrumi. Di affittare una casa non se ne parla nemmeno: a Rosarno o a San Ferdinando una stanza costa come nel centro di Milano o Roma. \r\nIn realtà basterebbero pochi soldi per mettere su strutture decenti, basterebbero liste publiche per tagliare fuori i caporali, basterebbe che chi guadagna, e bene, sul lavoro degli stagionali, ci mettesse qualcosa del suo per garantire loro un letto e una doccia. Invece no. Così le tendopoli scoppiano subito, circondate da baracche fatte di lastre di amianto e teli di plastica, così per i bisogni ci sono buche a cielo aperto.\r\nQuella dell'emergenza è una bufala che ci raccontano perché è più facile immaginare una fame tutta africana, che vedere la realtà. La realtà è fatta di operai del nord che hanno perso il lavoro e vengono a fare la raccolta per rimediare un salario, la realtà è fatta di richiedenti asilo che attendono da oltre due anni la risposta che consentirebbe loro di andare via, di cercarsi un lavoro stabile. La guerra in Libia è finita da due anni, ma i profughi di quella guerra vivono ancora in un limbo apolide.\r\nSe vedessimo la realtà vedremmo che la condizione degli africani di Rosarno è ormai la condizione di tanta parte dei lavoratori italiani. 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