","21 marzo: Genova antifascista continua a odiare","post",1583493737,[60,61,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71,72,73,74,75,76],"http://radioblackout.org/tag/antifa/","http://radioblackout.org/tag/antifascista/","http://radioblackout.org/tag/assemblea-2/","http://radioblackout.org/tag/blackout/","http://radioblackout.org/tag/calp/","http://radioblackout.org/tag/casapound/","http://radioblackout.org/tag/corteo/","http://radioblackout.org/tag/corvetto/","http://radioblackout.org/tag/denunce/","http://radioblackout.org/tag/fasci/","http://radioblackout.org/tag/genova/","http://radioblackout.org/tag/guardie/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/scontri/","http://radioblackout.org/tag/zena/",[78,31,79,80,81,82,83,84,85,19,86,23,49,87,88,89,15],"antifa","assemblea","blackout","calp","casapound","corteo","corvetto","denunce","Genova","news","repressione","scontri",{"tags":91},[92,94,96,98,100,102,104,106,108,110,112,114,116,118,120,122,124],{"matched_tokens":93,"snippet":78},[],{"matched_tokens":95,"snippet":31},[],{"matched_tokens":97,"snippet":79},[],{"matched_tokens":99,"snippet":80},[],{"matched_tokens":101,"snippet":81},[],{"matched_tokens":103,"snippet":82},[],{"matched_tokens":105,"snippet":83},[],{"matched_tokens":107,"snippet":84},[],{"matched_tokens":109,"snippet":85},[],{"matched_tokens":111,"snippet":19},[],{"matched_tokens":113,"snippet":86},[],{"matched_tokens":115,"snippet":23},[],{"matched_tokens":117,"snippet":49},[],{"matched_tokens":119,"snippet":87},[],{"matched_tokens":121,"snippet":88},[],{"matched_tokens":123,"snippet":89},[],{"matched_tokens":125,"snippet":126},[15],"\u003Cmark>zena\u003C/mark>",[128],{"field":34,"indices":129,"matched_tokens":131,"snippets":133},[130],16,[132],[15],[126],578730123365712000,{"best_field_score":136,"best_field_weight":137,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":138,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,"578730123365711977",{"document":140,"highlight":160,"highlights":166,"text_match":170,"text_match_info":171},{"cat_link":141,"category":142,"comment_count":46,"id":143,"is_sticky":46,"permalink":144,"post_author":49,"post_content":145,"post_date":146,"post_excerpt":52,"post_id":143,"post_modified":147,"post_thumbnail":148,"post_thumbnail_html":149,"post_title":150,"post_type":57,"sort_by_date":151,"tag_links":152,"tags":156},[43],[45],"92904","http://radioblackout.org/2024/10/le-alluvioni-non-sono-unemergenza-solidarieta-e-rabbia-da-bologna/","Le piogge intense degli scorsi giorni e le esondazioni hanno provocato molti danni non soltanto in Emilia-Romagna, ma anche in Liguria, in Toscana e in Sicilia. Tra sabato e domenica l’Emilia-Romagna è stata di nuovo colpita da una violenta alluvione con esondazioni, allagamenti e blackout in varie zone della regione, specialmente nell’area metropolitana di Bologna. Un ragazzo di 20 anni, Simone Farinelli, è morto travolto dalla piena del torrente Zena mentre si trovava in un’auto a Pianoro, un comune a sud di Bologna. È la quarta alluvione in Emilia-Romagna in meno di un anno e mezzo, dopo quella avvenuta tra il 18 e il 19 settembre e le due di maggio 2023, che causarono la morte di 17 persone e danni per circa 8,5 miliardi di euro.\r\nNonostante non si possa certo parlare di eventi inaspettati, non certo di novità, mancano mezzi importanti come le idrovore e strumentazioni per intervenire e mancano gli interventi pubblici a sostegno delle persone colpite dalle alluvioni. Come mai lo stato spende in cacciabombardieri e lager in Albania, ma non spende per i territori più fragili?\r\nLa solidarietà dal basso che in questi giorni e sempre in queste situazioni si trova a spalare il fango, fianco a fianco, non intende fermarsi qui, ma prova rabbia e voglia di organizzarsi insieme, per fare fronte non solo alla crisi climatica, ma anche e soprattutto alla malagestione del territorio. E per fare sì che quello che è diventato cronico, non accada più.\r\n\r\nNe parliamo ai microfoni dell'informazione di radio black out con un compagno di Plat, Bologna:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/EMILIA-ROMAGNA.mp3\"][/audio]","23 Ottobre 2024","2024-10-23 18:23:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo-1024x1024.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo-768x768.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo-690x690.jpg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bolo.jpg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Le alluvioni in Emilia Romagna: solidarietà e rabbia da Bologna",1729707691,[153,154,155],"http://radioblackout.org/tag/alluvione/","http://radioblackout.org/tag/emilia-romagna/","http://radioblackout.org/tag/solidarieta/",[157,158,159],"alluvione","emilia romagna","solidarietà",{"post_content":161},{"matched_tokens":162,"snippet":164,"value":165},[163],"Zena","travolto dalla piena del torrente \u003Cmark>Zena\u003C/mark> mentre si trovava in un’auto","Le piogge intense degli scorsi giorni e le esondazioni hanno provocato molti danni non soltanto in Emilia-Romagna, ma anche in Liguria, in Toscana e in Sicilia. 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Invece Ramaphosa potrebbe ricollocare il Sudafrica nel suo ruolo guida dell'intero continente, se le fratture etniche e le ineguaglianze non gli impediranno di riconfermarsi alle elezioni previste il prossimo anno; le sue prime promesse hanno riguardato la lotta alla corruzione – che è stato il pretesto su cui si è addensata la condizione per l'impeachment di Zuma – e il risanamento dei conti, vero problema dell'era Zuma, che ha avuto la sfortuna di coincidere con la crisi mondiale.\r\n\r\n \r\n\r\nCaso diverso è quello etiope, dove ci sono stati dieci morti negli ultimi giorni e gli scontri proseguono tuttora in Omersa e Bali, ma in comune hanno il fatto che la transizione non è opera di un golpe, anche se in Etiopia è stato dichiarato lo stato d'emergenza per sei mesi, il secondo nell'ultimo anno. Hailemariam Desalegn, intellettuale anti-Menghistu, era succeduto nel 2012 a Zenawi (il capo della guerriglia marxista contro il sanguinario alleato di Mosca rovesciato nel 1991) e ha lasciato per l'impossibilità di proseguire con le riforme e per facilitare il dialogo tra le etnie minoritarie e i tigrini, che controllano i gangli del paese. Infatti le proteste sono proseguite anche dopo il rilascio dei molti arrestati in seguito ai moti irredentisti del 2016 in Oromia. Merere Gudina, leader della protesta tra i rilasciati, ha dichiarato che la coalizione al potere non ha permesso la democratizzazione del paese e l'avvicendamento all'interno del partito al governo non è sintomo di cambiamento.\r\n\r\n \r\n\r\nQueste dichiarazioni possono rievocare la medesima situazione del Sudafrica, che pure condivide con l'Etiopia il ruolo di stato chiave di un'area estesa di territorio africano. La stessa notazione si può fare riguardo al corpaccione attaccato da più direzioni della nazione congolese, dove alle guerre ai confini nordorientali si aggiungono le guerre per le risorse, che diventano sempre più importanti nel momento in cui l'auto elettrica va imponendosi sui mercati mondiali, evidenziando la strategia del colonialismo cinese (cosidetto “del sorriso”, ma che comporta lo stesso sfruttamento di quello classico europeo).\r\n\r\n \r\n\r\nSu tutto il continente aleggia con modalità diverse il flusso migratorio, che nei quattro paesi considerati con Alberizzi in questo approfondimento s'impone prepotente, collegandoli idealmente tra loro. Dall'accordo del Ruanda con Israele per riassorbire i respingimenti di Tel Aviv in cambio di una congrua cifra, agli espatri hutu dal Ruanda stesso verso il Kivu congolese (nonostante la crescita del paese, ma univoca per i soli tutsi), alle sofferenze sudafricane per la migrazione interna al continente, ai tanti migranti verso l'Europa dal Corno d'Africa.\r\n\r\n \r\n\r\nSollecitati da questo accumulo di informazioni scovate in agenzie mai troppo riportate dai media mainstream e invece monitorate con efficacia da Africa ExPress abbiamo parlato con Massimo Alberizzi, che ci ha evocato la figura gigantesca di Madiba, fornendoci spiegazioni sui probabili motivi di quel dissesto economico sudafricano proprio dalle politiche populiste di 'Mbeki e Zuma il Satrapo, creando disoccupazione, privilegi di certe etnie e di entourage impreparati, oltre a quegli squilibri sociali che la politica di riconciliazione di Mandela aveva cercato di evitare.\r\n\r\nZenawi, tigrino, in Etiopia aveva in mente un'idea di democrazia molto avanzata, finché non perse le elezioni, trasformandola in una dittatura pur di non far cadere l'Etiopia nuovamente in mano ai menghistuiani... affrontando queste odierne dimissioni alla luce della storia africana si riesce a comprendere meglio la dinamica che sottende ogni ribaltamento politico africano. Anche il caso del carcere che doveva essere svuotato per divenire museo (come Auschwitz) ci viene spiegato dalle parole di Alberizzi come un elemento in più per capire fino a che punto si tratti di una riverniciatura del regime etiopico come per quel che riguarda il regime di Kabila in Congo, o tutto ciò sia una reale apertura.\r\n\r\n \r\n\r\nSu questa falsariga abbiamo anche affrontato dunque i trentamila euro a migrante respinto del business ruandese con Israele, con un paragone azzardato quanto azzeccato... ma che lascia spazio per fare un parallelismo proprio con l'Etiopia: entrambi i paesi sono in crescita rispetto al resto dell’Afica. Fino ad arrivare al dilemma se si possano sopportare e fino a che livello di violenza i regimi repressivi che consentono però alla loro popolazione di migliorare le condizioni economiche, venendo meno e distogliendo lo sguardo dalla mancanza dei principi elementari di libertà e democrazia occidentali, oppure sollevare eccezioni umanitarie (magari per motivi altrettanto amorali di meri affari e puro saccheggio delle risorse) con il rischio di avvallare regimi ed élite dominanti come quelli emersi dopo le primavere arabe o come la dittatura famigliare della Guinea Equatoriale, che stabilizza quell'area del mondo attraverso il petrolio inmano a quelle famiglie al potere... e siamo da capo alle prese con nazioni-fulcro che influenzano intere aree. E finora lo stavano facendo tutte allo stesso modo, vedremo se la svolta sudafricana comincerà a invertire la tendenza.\r\n\r\nDimissioni africane","17 Febbraio 2018","2018-02-20 17:13:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/madiba-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/madiba-300x168.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Dimissioni e risorse africane: tendenze e influenze su macroaree",1518883474,[189,190,191,192,193,194,195,196,197,198],"http://radioblackout.org/tag/congo/","http://radioblackout.org/tag/desalegn/","http://radioblackout.org/tag/etiopia/","http://radioblackout.org/tag/guinea-equatoriale/","http://radioblackout.org/tag/mandela/","http://radioblackout.org/tag/ramaphosa/","http://radioblackout.org/tag/ruanda/","http://radioblackout.org/tag/sudafrica/","http://radioblackout.org/tag/zenawi/","http://radioblackout.org/tag/zuma/",[200,27,201,33,25,29,202,203,21,17],"congo","etiopia","Ruanda","Sudafrica",{"post_content":205,"tags":209},{"matched_tokens":206,"snippet":207,"value":208},[163],"era succeduto nel 2012 a \u003Cmark>Zena\u003C/mark>wi (il capo della guerriglia marxista","Le dimissioni di Desalegn in Etiopia nascono da una situazione molto differente da quelle di Zuma in Sudafrica ma, come sentirete, dal percorso intrapreso nell’analisi fatta con il direttore di “Africa ExPress” Massimo Alberizzi si può sempre finire con il ricondurre gli eventi africani a fenomeni simili e processi che fanno parte di un unico sviluppo geopolitico.\r\n\r\nRamaphosa, il nuovo presidente del Sudafrica, è stato combattente contro l'apartheid e poi impegnato nel sindacato dei minatori, doveva già essere il successore designato di Mandela, poi il partito decise altrimenti orientandosi più sulal componente populista di 'Mbeki e poi di Zuma, irriconciliati con lo strapotere bianco. 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rispettivamente a 23 anni e 17 anni e 9 mesi di carcere.\r\n\r\nPer il reato di “strage politica” avrebbero potuto ricevere l’ergastolo ostativo, ma la Consulta aveva aperto alla possibilità di rimodulare la pena alla luce della natura dell’azione di cui sono stati ritenuti responsabili: un attacco alla caserma dei carabinieri di Fossano in cui non si verificarono né morti né feriti.\r\n\r\nLa “tenuità dei fatti” riconosciuta nel ricalcolo della pena della Corte di Assise di Torino si scontra tuttavia con la veemenza della pena inflitta ad Alfredo e Anna.\r\n\r\nGrazie al contributo dell’avvocato Flavio Rossi Albertini cerchiamo di analizzare le motivazioni di questa sentenza e come queste possano influire sulle prossime tappe per la declassificazione di Alfredo Cospito dal regime di 41 bis:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/BCUPCB_flavio-motivazioni.mp3\"][/audio]","4 Ottobre 2023","2023-10-04 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