Senza Misericordia al CIE di Modena e Bologna

Scritto dasu 9 Maggio 2012

La Misericordia di Daniele Giovanardi che gestiva i CIE emiliani sin dalla loro apertura ha perso l’appalto. Prima a Bologna dove ha vinto la cooperativa Oasis, facendo un’offerta di 28 euro a recluso ed ora anche a Modena, dove la proposta della Misericordia, di gran lunga superiore al prezzo base di 30 euro a prigioniero, l’ha tagliata fuori. Sinora nei due centri la Misericordia riceveva 75 euro per ogni immigrato.
In questa cifra sono compresi i pasti, qualche abito, la manutenzione, le spese per il personale.
Inevitabile che le condizioni di vita dei reclusi peggiorino ulteriormente.
Mentre nel mondo reale il business del CIE va avanti, nel mondo della politica alcuni settori del PD hanno deciso di rifarsi una verginità promovendo proprio a Bologna il 10 maggio un convegno dal titolo “quali alternative al CIE? Proposte e prospettive”. Giuristi, sociologi, giornalisti per risolvere un problema che non c’è, perché abolendo le leggi che li istituiscono, sparisce anche la “necessità” dei CIE, i luoghi dove si smaltiscono le braccia in eccesso, in un’economia dove i padroni vogliono lavoratori sottomessi e ricattabili.
In altre parole anche in Emilia, come già in Toscana, la ricetta del PD è quella del CIE dal volto umano.

Ne abbiamo parlato con Simone del Comitato No Pacchetto sicurezza di Reggio Emilia

Ascolta l’intervista: [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/05/Simone-comitato-nopacchettosicurezza-09-05.mp3|titles=Simone comitato nopacchettosicurezza 09-05]

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