Uno sguardo sull’Albania: tra neoliberismo e risveglio popolare
Scritto dainfosu 6 Febbraio 2014
Giorgio, militante no tav e ambientalista, si è da alcuni mesi trasferito in Albania, a Scutari, per aprire un ostello e favorire il turismo a basso costo. Da questo punto di osservazione ci racconta di un paese provato da 20 anni e passa di liberismo, uno stato debole e saccheggiato dalle imprese private (molte italiane), dove la corruzione impera, la popolazione vive di salari molto bassi e molti rimpiangono l’epoca sovietica di Enver Hoxha.
Nel giugno 2013, dopo due decenni di pseudo dittatura dello speculatore Sali Berisha, le elezioni hanno premiato il socialista Edi Rama, nel quale alcuni movimenti popolari nutrono fiducia, anche se egli sembra troppo debole per mutare in maniera sostanziale le sorti del paese. Tuttavia sono da tenere in considerazione i segnali anche piccoli di risveglio popolare, come quelli assolutamente spontanei registrati a novembre scorso e in seguito ai quali l’Albania si è rifiutata di ospitare lo smantellamento delle armi chimiche siriane da parte dei paesi Nato.
Ascolta la chiaccherata con Giorgio: