Cartolarizzazioni e privatizzazioni a Catania
Scritto dainfosu 14 Ottobre 2016
Avevamo parlato con Federico di Officina Rebelde di gentrificazione della città etnea e dei maneggi
Ora ci sono novità: il Comune dovrà presentare i conti e coprirsi di debiti per i prossimi dieci anni. Li pagheranno, naturalmente, i cittadini chiamati a versare più Imu e a venire impoveriti attraverso servizi non erogati: anche le partecipate sono state svendute, privatizzate in toto o in parte e pure le sedi sono messe in vendita, in questa cartolarizzazione globale di tutti i beni per fare cassa il più in fretta possibile. Si stanno vendendo alla chetichella Villa Fazio, Teatro Coppola, uffici, chiese, beni archeologici, tutte le ricchezze pubbliche di Catania. Aumenteranno le tariffe e taglieranno i servizi.
Autobus fermi, licenziamenti, i giovani che se ne scappano a frotte. Affari milionari, soldi in Svizzera, legami fra i vari sindaci e Ciancio, fra sindaci e imprenditori collusi, interessati a lucrare sugli edifici svenduti, sui terreni lasciati degradare per legittimare la loro giubilazione a favore di amici con disponibilità di denaro per rilevarli per un tozzo di pane.
Ma nella diretta Federico ci spiega meglio i termini e le mobilitazioni composite di varie e variegate realtà indignate, che si sono subito attivate per contrastare il piano dell’amministrazione comunale