Turchia, ritirata la legge che depenalizzava lo stupro. Incertezza sui negoziati con l’Ue
Scritto dainfosu 24 Novembre 2016
Dopo giorni di intense manifestazioni di protesta in tutto il paese, e dopo l’ondata di indignazione sollevatasi anche oltre i confini turchi, nelle prime ore di martedì il governo turco ha fatto definitivamente marcia indietro sulla proposta di legge che avrebbe depenalizzato gli abusi sessuali sui minori nel caso lo stupratore avesse sposato la vittima.
Il testo – approdato in parlamento giovedì scorso con la firma di 6 deputati dell’AKP, il partito di maggioranza e del presidente Erdogan – ha rimesso al centro dell’attenzione il fenomeno delle spose bambine. Si trattava di fatto di una sanatoria che avrebbe sospeso la pena alle persone condannate per abuso su minore che avessero acconsentito a sposare la vittima in tutti i casi avvenuti tra il 2005 e il 16 novembre di quest’anno.
Il provvedimento ha scatenato l’immediata reazione delle opposizioni. La protesta si è scatenata soprattutto sul web con slogan come #Tecavuzmesrulastirilamaz (“lo stupro non può essere legittimato”) e tra venerdì e sabato alcune migliaia di persone hanno manifestato a Istanbul al grido di “AKP giù le mani dai nostri bambini”. Infine, la proposta di legge è stata definitivamente ritirata dal premier Binali Yildirim (anche se non è escluso che possa essere ripresentato in futuro con alcune modifiche).
Nel frattempo la situazione politica interna al paese resta estremamente delicata: solo nell’ultima settimana il sultano Erdogan ha ordinato migliaia di nuove epurazioni tra dipendenti pubblici, accademici e forze di sicurezza, tutti accusati di legami con “organizzazioni terroristiche”. Oggi a Strasburgo il Parlamento Europeo voterà per l’eventuale congelamento dei negoziati di adesione della Turchia all’Ue, in seguito alla stretta su diritti umani e sullo stato di diritto operata dal presidente turco, che ha però dichiarato che “Qualunque sia l’esito, questo voto per noi non ha nessun valore”. Erdogan sa infatti di poter tenere in scacco l’Europa con il lucroso accordo sui migranti firmato lo scorso marzo con l’Ue per contenere il flusso di rifugiati che tentano di raggiungere il continente.
Abbiamo commentato il ritiro della legge sulle spose bambine e la situazione politica del paese con Lorenzo Marinoni, caporedattore di EastJournal per la sezione Medioriente: