CambiaGiro: proteste in Piemonte, carica e arresti a Roma
Scritto dainfosu 28 Maggio 2018
Fine settimana di proteste contro il Giro d’Italia venduto a Israele, sia alle tappe in Piemonte che alla kermesse finale nel centro di Roma, blindato per l’occasione.
Venerdi 25 maggio a Venaria bandiere palestinesi da una finestra della Reggia, sopra il palco del villaggio di partenza, e presidio in viale Mensa alla partenza dei ciclisti
In Val Susa presenza diffusa lungo il percorso, in particolare a Meana nel primo tratto della salita al Colle delle Finestre, e alla sera alla Credenza di Bussoleno esibizione del Concertino dal Balconcino.
Sabato 26 maggio numerosa e rumorosa protesta con bandiere palestinesi e no tav alla partenza del Giro a Susa. Ascolta il resoconto di Giulia, intervistata stamani
A Bussoleno una cinquantina di attivisti/e hanno contestato il Giro dopo alcuni chilometri di tappa. Pochi istanti prima del passaggio quattro compagn* hanno cercato di mettersi in mezzo alla strada con lo striscione UN MINUTO DI STOP PER LE VITTIME DI GAZA
subito spostati da digos e carabinieri
dopo il passaggio dei ciclisti il presidio si è trasformato in corteo
Si apprende inoltre da La Stampa del 27 maggio di “macchie d’olio, chiodi e vetri per sabotare la corsa rosa”.
A Banchette d’Ivrea presidio al passaggio del Giro:
Domenica 27 maggio a Roma il presidio lungo il percorso del Giro è stato caricato dalla polizia che ha ferito diverse persone. In serata quattro student* sono stati portati in carcere.
Mentre scriviamo è in corso una conferenza stampa alla facoltà di fisica della Sapienza.