Taser. L’arma non letale che uccide

Scritto dasu 15 Marzo 2022

Da ieri, in 18 tra città metropolitane e capoluoghi di provincia, polizia, carabinieri e guardia di finanza avranno in dotazione le pistole ad impulsi elettrici Taser.
Queste pistole, secondo il sottosegretario agli Interni, il leghista Molteni, “Il Taser sarebbe uno strumento di difesa e non di offesa”.
Ma è davvero così? L’ordine dei medici di Torino non ne è affatto convinto. Gli unici studi effettuati sono stati fatti dalle aziende produttrici, che hanno tutto l’interesse a dimostrarne l’innocuità, ma nonostante ciò mostrano numerose lacune e criticità.

I taser sono stati testati su individui giovani e sani all’interno di palestre, Ma cosa accadrà quando verranno usate su persone anziane, malate, con un pacemaker o sotto l’effetto di sostanze? Quando si viene colpiti dalla pistola elettrica si cade a corpo morto, non si riescono a piegare le gambe, a buttare aventi le mani, a riparare la testa. Se passa un auto o un bus finiamo sotto le ruote, se la testa colpisce uno gradino, un mobile, un vetro cosa ci capiterà? Cosa accadrebbe se l’ago del Taser si conficcasse in un posto delicato come l’occhio? Nessuno studio è stato effettuato per controllare gli effetti sul lungo periodo della scarica elettrica, anche se si sa che alcuni sintomi si protraggono per giorni.

Non solo. Le indagini effettuate nei paesi dove il Taser è utilizzato da molti anni ci rivelano che le scariche del Taser possono uccidere.
Un’inchiesta della Reuters del 2018, correla ben 1.081 morti all’utilizzo di CEWs (Conducted Energy Weapons), di cui 163 accertate tramite autopsia negli Stati Uniti.
Ne abbiamo parlato con Luisa, medica della rete che si oppone all’introduzione definitiva del Taser

Ascolta la diretta:


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