SCIOPERO CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELLE POSTE.

Scritto dasu 18 Marzo 2024

Annunciata da tempo, parte la  privatizazione di un’ulteriore quota di Poste Italiane, già a partire dal 2024. La società, al momento, prevede azioni a partecipazione pubblica, con capitale detenuto in percentuali diverse dal ministero dell’Economia e delle Finanze (29,26%) e dalla Cassa Depositi e Prestiti (35%). Il restante (35,74%) è detenuto da investitori istituzionali, privati e azioni proprie di Poste Italiane.

La privatizzazione di Poste Italiane regala i profitti ai privati e socializza i costi e le perdite, taglia l’occupazione, chiude uffici e servizi ai ceti popolari, prevede la cessione di rami d’azienda. Poste Italiane deve rimanere pubblica  perché i servizi essenziali devono essere un diritto di tutti i cittadini in eguale misura e qualità; i profitti generati dal sacrificio dei lavoratori devono rimanere in mano pubblica e non regalati a faccendieri e speculatori. Anche il ruolo di CDP (Cassa Depositi e Prestiti) che detiene il risparmio postale sta mutando da tempo ,ormai cassaforte per operazioni di  speculazione finanziaria .

I lavoratori postali mobilitati dai  sindacati di base sciopereranno contro la privatizzazione,la precarietà e per il rinnovo del contratto il 21 marzo,ne parliamo con Stefano Spiandore della Cub.

 


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