Corso Giulio Cesare 34 bene comune: il diavolo si è installato in un nuovo domicilio

Scritto dasu 7 Maggio 2024

Quello che mettiamo in campo é indirizzato al bene comune e non a un processo speculativo. L’obiettivo è di vendere gli appartamenti alle famiglie che non riescono ad accedere economicamente a una casa. Però questa vendita avrà delle caratteristiche particolari, il terreno diventerà un bene comune governato collettivamente“. Karl Krämer, vice-presidente Fondazione di Comunità di Porta Palazzo

Il diavolo si è installato in un nuovo domicilio. E anche se fossimo incapaci di farlo uscire dal suo rifugio da un giorno all’altro, dobbiamo per lo meno sapere dove si nasconde e dove possiamo stanarlo, per non combatterlo in un angolo in cui non trova più rifugio da molto tempo — e affinché non si prenda gioco di noi nella stanza accanto.” Günther Anders

Corso Giulio Cesare 34, un indirizzo da tenere a mente. Il benecomunismo come nuova frontiera del capitalismo ha preso domicilio qui, dove la Fondazione di Comunità di Porta Palazzo (nella nuova veste di Fondazione Community Land Trust Terreno comune), grazie ai finanziamenti di Compagnia San Paolo e all’appoggio del Comune, sta acquistando la proprietà di un immobile con la promessa di vendere ai meritevoli di Aurora il sogno della proprietà privata “contro la speculazione e la gentrificazione” tramite un Community Land Trust. In realtà si tratta di un dispositivo di diritto privato votato alla governance dell’esclusione e della messa a valore: si dissocia la proprietà del suolo dal diritto di superficie, si vende a prezzi (forse) “controllati” quest’ultimo a famiglie selezionate in quanto meritevoli in cambio di un canone, con la garanzia di un ritorno annuale, si reinveste il plusvalore acquisito per riqualificare il quartiere insieme agli abitanti collaborativi, si scommette su e si contribuisce alla valorizzazione di suolo e mattone, si legittimano meccanismi di finanziarizzazione, speculazione e cacciata degli indesiderabili. Parlano di “abitare bene comune”: è il capitalismo dolce che si riproduce tingendosi di filantropica bontà.

Dopo il primo approfondimento sulle nuove recinzioni urbane come guerra a ciò che è illegale, informale, gratuito, autonomo, parliamo con Francesco Migliaccio di questo diabolico progetto immobiliare che lorsignori intendono sperimentare a Torino nord. La partita è aperta.


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