Sex work e decreto anti-rave, noi anti decreto! – 04.11.2022
Tutto Squat - Giornale Malandrino
Riprendiamo il discorso iniziato alcune settimane fa sulle lavoratrici e sui lavoratori del sesso con Dea Anahita, sex worker, mistress, appartenente al mondo BDSM e promotrice della libertà del pensiero e delle azioni. Parliamo della stigmatizzazione di alcune pratiche alla luce dei vari tentativi da parte dei governi di tutta Europa (Spagna e Italia in primis) di criminalizzare questo lavoro rifacendosi al cosiddetto modello nordico. La nuova norma, se approvata, penalizzerebbe i clienti della prostituzione e i proprietari di sex club con multe e pene fino a quattro anni di carcere.
Dea Anahita è anche una raver e ci fa da ponte alla diretta successiva con l’avocato Gianluca Vitale con il quale parliamo del decreto anti-rave, recentemente varato.
Il governo ha ritenuto di agire davanti a una «straordinaria necessità e urgenza» di prevenire e contrastare «il fenomeno dei raduni dai quali possa derivare un pericolo per l’ordine o l’incolumità o la salute pubblica».
Decreto annunciato al primo Consiglio dei ministri, perché? Per dare un segnale di tolleranza zero verso un mondo che ha un approccio diverso a quello della destra (ordine, disciplina, decoro, uso di sostanze) di tutti quei cosiddetti valori di una forza politica conservatrice.
Questo segnale viene dato con il solito metodo, trasformando il tutto in un tema di sicurezza e criminalizzando ogni cosa (come fecce Salvini con i blocchi stradali- reclusione da 1 a sei anni – o per i migranti criminalizzando le ONG).
Populismo di destra che risponde col carcere a qualsiasi cosa e noi, da anarchici, non auguriamo il carcere neppure alla peggior feccia umana.
Giornale Malandrino – TTSQT – 04/11/2022