Su alcune proposte di Andreas Malm – VOCI DALL’ANTROPOCENE – (ANNO II #6) – 14/12/20

Capitale Fossile, Autonomia della Natura, Leninismo Ecologico… sono solo alcuni dei concetti fabbricati da quel prolifico autore che risponde al nome di Andreas Malm; svedese, militante ambientalista, antimperialista e antifascista prima ancora che professore di Human Ecology all’università di Lund, Malm ha portato un contributo importante all’armamentario teorico dell’Ecologia Politica contemporanea.

Fin dai primi studi sulla transizione dall’energia idraulica a quella a vapore, individuata come effettivo punto di salto nel diffondersi canceroso del modello capitalista ai quattro angoli del globo, ha posto l’accento sul carattere non naturale e  non neutrale di questo passaggio. Più di recente, con “How to blow-up a Pipeline?” e “Corona, Climate, Chronic Emergency: War Communism in the Twenty-First Century” ha concentrato la sua attenzione sull’urgenza di una risposta politica “bolscevica” all’altezza dell’epidemia di Covid-19.

In due contributi sulla rivista di critica comunista Contretemps – Bienvenue dans le passé. Autonomie de la nature, combustibles fossiles et Capitalocène  e Retour sur le présent. Espaces globaux, nature sauvage et crises pandémiques (di prossima traduzione) –   Davide Gallo Lassere, ricercatore e attivista, interviene criticamente su alcuni punti dirimenti delle proposte dell’autore di “Fossil Capital“. Spunti utili per un dibattito all’altezza delle sfide imposte dal tempo che viene.

(In apertura di trasmissione, una diretta dai Mulini della Clarea, presidio resistente  e avamposto contro il mostro-cantiere Tav, dopo il recente allargamento).

 




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