","Corteo 1°maggio Torino",1619870517,[103,104,105,106],"http://radioblackout.org/tag/1-maggio/","http://radioblackout.org/tag/corteo-1maggio/","http://radioblackout.org/tag/movimento-antagonista/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/",[21,29,33,17],{"post_content":109,"post_title":114},{"matched_tokens":110,"snippet":112,"value":113},[111],"1°maggio","Il corteo del \u003Cmark>1°maggio\u003C/mark> di oggi era composto da","Il corteo del \u003Cmark>1°maggio\u003C/mark> di oggi era composto da due presidi, quello sociale, antagonista e No Tav, partito da Piazza Vittorio e quello statico in Piazza Castello composto dai sindacati di base insieme a Gabrio e Manituana.\r\n\r\nCome sempre un grosso spiegamento della polizia a seguire le mobilitazioni.\r\n\r\nAscolta la prima diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/Prima-diretta.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIl corteo partito da Piazza Vittorio ha attraversato via Po e si è direzionato verso Piazza Castello.\r\n\r\nAscolta il contributo dei Cobas:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/cobas.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAscolta il contributo da Radio No Tav:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/radio-no-tav.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAlcuni contributi all'arrivo dello spezzone sociale in Piazza Castello e le prime cariche da parte della celere allo stesso:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/arrivo-piazza-castello.mp3\"][/audio]\r\n\r\nContributo da parte dei compagni del Manituana:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/Manituana.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUltimi contributi da parte dei redattori di Blackout e dalle varie realtà presenti in Piazza Castello:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/ultimi-contributi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":115,"snippet":116,"value":116},[111],"Corteo \u003Cmark>1°maggio\u003C/mark> Torino",[118,121],{"field":119,"matched_tokens":120,"snippet":116,"value":116},"post_title",[111],{"field":122,"matched_tokens":123,"snippet":112,"value":113},"post_content",[111],578730123365187700,{"best_field_score":126,"best_field_weight":127,"fields_matched":128,"num_tokens_dropped":46,"score":129,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091338752",15,2,"578730123365187706",{"document":131,"highlight":149,"highlights":154,"text_match":124,"text_match_info":157},{"cat_link":132,"category":133,"comment_count":46,"id":134,"is_sticky":46,"permalink":135,"post_author":49,"post_content":136,"post_date":137,"post_excerpt":52,"post_id":134,"post_modified":138,"post_thumbnail":139,"post_thumbnail_html":140,"post_title":141,"post_type":55,"sort_by_date":142,"tag_links":143,"tags":147},[43],[45],"41697","http://radioblackout.org/2017/05/primo-maggio-a-milano-corteo-anticapitalista-e-antirazzista/","Alcune migliaia di lavoratori hanno risposto all'appello per un corteo anticapitalista lanciato a Milano da anarchici, sindacalisti di base e autogestiti, centri sociali.\r\nUna scommessa non facile. Una scommessa vinta.\r\nNonostante la pioggia battente la zona tra via Padova e viale Monza è stata attraversata da un corteo vivace e combattivo, partito da piazzale Loreto e conclusosi al parco Trotter.\r\nC'erano i lavoratori della logistica, dei servizi, della sanità, dei trasporti che hanno scelto la strada dell'autorganizzazione e della lotta.\r\nUna piazza ben diversa da quella del mattino, dove sindacati di stato e partiti governativi, sono stati lo specchio di un ceto burocratico, che, ormai inutile persino a sopire le lotte, è divenuto totalmente dipendente dai finanziamenti statali.\r\n\r\nNelle strade dell'immigrazione milanese si sono udite le voci di chi fa picchetti e rischia, di chi non piega la testa, di chi ha scelto la lotta quotidiana.\r\n\r\nAscolta la diretta con Massimo, un compagno che ha partecipato attivamente alla costruzione del corteo:\r\n\r\n2017 05 02 masimo primomaggioMi\r\n\r\nDi seguito il testo dell'appello su cui è stata costruita la manifestazione:\r\n\r\n“Nuvole nere si addensano sui nostri cieli. A qualsiasi latitudine spirano sempre più forti venti portatori d’ulteriori ingiustizie, razzismi e sfruttamenti a cui, purtroppo e in modo pervicace, si risponde innalzando pericolosi populismi sempre più marcati in senso nazionalistico. Risposta questa sempre più funzionale a mantenere inalterati i rapporti gerarchici e di classe che hanno ingenerato l’attuale situazione di crisi economico-sociale e di cui le classi subalterne ne sono le uniche paganti il costo.\r\n\r\nMai come oggi lo Stato, il Capitale, i circoli dominanti si adoperano per creare frammentazioni, contrapposizioni all’interno di quello che dovrebbe essere il loro naturale blocco avverso: la classe lavoratrice, il mondo degli sfruttati e delle sfruttate.\r\n\r\nIl fenomeno delle emigrazioni di massa, effetto strutturale dello sfruttamento internazionale del Capitale protetto dagli Stati, genera conflitti all’interno della stessa classe lavoratrice e delle classi subalterne in generale: quella cosiddetta “guerra tra poveri” creata ad arte per distogliere l’attenzione da reali responsabilità e artefici.\r\n\r\nLe forze d’ispirazione socialdemocratica e della sinistra autoritaria e statalista, ossia quelli che un tempo, a vario titolo, si erano autoproclamati difensori degli interessi materiali, e non solo, del proletariato, hanno da tempo dismesso i panni del conflitto per assecondare, con più o meno metodi concertativi, gli interessi politici, economici e finanziari delle classi dominanti. Questi soggetti politici e sindacali, intrisi di cultura statalista e socialdemocratica, non sono “geneticamente” atti a reggere, sia in modo difensivo e ancor di più in modo offensivo, all’attacco ormai più che trentennale scatenato da Stato e Capitale. La loro funzione di “ammortizzatore sociale” si è conclusa quando la crisi attuale ha posto termine al “compromesso socialdemocratico” subentrato al secondo conflitto mondiale.\r\n\r\nVi è quindi la necessità di provare a riconnettere fra loro tutti quegli strati di classi subalterne che oggi vivono sulla propria pelle gli effetti di questo sfruttamento. Vi è quindi la necessità di riscoprire e di rimettere in marcia i migliori strumenti e metodi che le classi subalterne hanno messo in atto per il loro percorso di liberazione. Solidarietà di classe, mutuo appoggio, auto-organizzazione, anti-statalismo, azione diretta devono tornare ad essere stelle polari affinché all’interno delle nostre metropoli, delle nostre periferie, chi vi ènato e chi vi si trova oggi a vivere proveniente da altre parti di mondo riscopra il piacere di unirsi in una lotta comune perché comune è il nemico.\r\n\r\nLa morsa repressiva che lo Stato sta imprimendo in questo ultimo anno, giustificata da scenari bellici internazionali, avrà invece sempre più come obbiettivo quello di neutralizzare ogni forma di conflitto sociale. Il senso di precarietà indotto da politiche economiche e del lavoro, sempre più funzionali agli interessi del Capitale, ha il duplice scopo di frammentare ulteriormente il fronte di classe e ingenerare una lotta individualistica di mera sopravvivenza.\r\n\r\nA tutto questo dobbiamo opporci e per farlo, non negandoci il momento di particolare difficoltà economica, politica e di coscienza di classe presente all’interno del nostro fronte, dobbiamo ripartire dai nostri territori, dai nostri quartieri, lì dove nella realtà si vivono le contraddizioni, i conflitti, gli effetti nefasti della crisi capitalista.”\r\n\r\nPensiamo quindi che la giornata del 1°maggio non debba avere solo una valenza commemorativa tanto cara alla nostrana compagine politico-sindacale di natura socialdemocratica, autoritaria e statalista o occasione per sterili dimostrazioni di forza nichilista di piazza, ma altresì che abbia quella capacità conflittuale in grado di saldare e consolidare esperienze di lotta che oggi si danno all’interno della metropoli: dai luoghi di lavoro in lotta, al bisogno abitativo, ad un sapere realmente critico e non asservito, alle questioni di genere.","2 Maggio 2017","2017-05-03 12:07:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/2017_05_01_locandinaprimomaggio_1-Copia-724x1024-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/2017_05_01_locandinaprimomaggio_1-Copia-724x1024-212x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/2017_05_01_locandinaprimomaggio_1-Copia-724x1024-212x300.jpg 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/2017_05_01_locandinaprimomaggio_1-Copia-724x1024.jpg 724w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","Primo Maggio a Milano. Corteo anticapitalista e antirazzista",1493749986,[144,145,146],"http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/primo-maggio/","http://radioblackout.org/tag/primo-maggio-2017/",[148,25,31],"milano",{"post_content":150},{"matched_tokens":151,"snippet":152,"value":153},[111],"quindi che la giornata del \u003Cmark>1°maggio\u003C/mark> non debba avere solo una","Alcune migliaia di lavoratori hanno risposto all'appello per un corteo anticapitalista lanciato a Milano da anarchici, sindacalisti di base e autogestiti, centri sociali.\r\nUna scommessa non facile. Una scommessa vinta.\r\nNonostante la pioggia battente la zona tra via Padova e viale Monza è stata attraversata da un corteo vivace e combattivo, partito da piazzale Loreto e conclusosi al parco Trotter.\r\nC'erano i lavoratori della logistica, dei servizi, della sanità, dei trasporti che hanno scelto la strada dell'autorganizzazione e della lotta.\r\nUna piazza ben diversa da quella del mattino, dove sindacati di stato e partiti governativi, sono stati lo specchio di un ceto burocratico, che, ormai inutile persino a sopire le lotte, è divenuto totalmente dipendente dai finanziamenti statali.\r\n\r\nNelle strade dell'immigrazione milanese si sono udite le voci di chi fa picchetti e rischia, di chi non piega la testa, di chi ha scelto la lotta quotidiana.\r\n\r\nAscolta la diretta con Massimo, un compagno che ha partecipato attivamente alla costruzione del corteo:\r\n\r\n2017 05 02 masimo primomaggioMi\r\n\r\nDi seguito il testo dell'appello su cui è stata costruita la manifestazione:\r\n\r\n“Nuvole nere si addensano sui nostri cieli. A qualsiasi latitudine spirano sempre più forti venti portatori d’ulteriori ingiustizie, razzismi e sfruttamenti a cui, purtroppo e in modo pervicace, si risponde innalzando pericolosi populismi sempre più marcati in senso nazionalistico. Risposta questa sempre più funzionale a mantenere inalterati i rapporti gerarchici e di classe che hanno ingenerato l’attuale situazione di crisi economico-sociale e di cui le classi subalterne ne sono le uniche paganti il costo.\r\n\r\nMai come oggi lo Stato, il Capitale, i circoli dominanti si adoperano per creare frammentazioni, contrapposizioni all’interno di quello che dovrebbe essere il loro naturale blocco avverso: la classe lavoratrice, il mondo degli sfruttati e delle sfruttate.\r\n\r\nIl fenomeno delle emigrazioni di massa, effetto strutturale dello sfruttamento internazionale del Capitale protetto dagli Stati, genera conflitti all’interno della stessa classe lavoratrice e delle classi subalterne in generale: quella cosiddetta “guerra tra poveri” creata ad arte per distogliere l’attenzione da reali responsabilità e artefici.\r\n\r\nLe forze d’ispirazione socialdemocratica e della sinistra autoritaria e statalista, ossia quelli che un tempo, a vario titolo, si erano autoproclamati difensori degli interessi materiali, e non solo, del proletariato, hanno da tempo dismesso i panni del conflitto per assecondare, con più o meno metodi concertativi, gli interessi politici, economici e finanziari delle classi dominanti. Questi soggetti politici e sindacali, intrisi di cultura statalista e socialdemocratica, non sono “geneticamente” atti a reggere, sia in modo difensivo e ancor di più in modo offensivo, all’attacco ormai più che trentennale scatenato da Stato e Capitale. La loro funzione di “ammortizzatore sociale” si è conclusa quando la crisi attuale ha posto termine al “compromesso socialdemocratico” subentrato al secondo conflitto mondiale.\r\n\r\nVi è quindi la necessità di provare a riconnettere fra loro tutti quegli strati di classi subalterne che oggi vivono sulla propria pelle gli effetti di questo sfruttamento. Vi è quindi la necessità di riscoprire e di rimettere in marcia i migliori strumenti e metodi che le classi subalterne hanno messo in atto per il loro percorso di liberazione. Solidarietà di classe, mutuo appoggio, auto-organizzazione, anti-statalismo, azione diretta devono tornare ad essere stelle polari affinché all’interno delle nostre metropoli, delle nostre periferie, chi vi ènato e chi vi si trova oggi a vivere proveniente da altre parti di mondo riscopra il piacere di unirsi in una lotta comune perché comune è il nemico.\r\n\r\nLa morsa repressiva che lo Stato sta imprimendo in questo ultimo anno, giustificata da scenari bellici internazionali, avrà invece sempre più come obbiettivo quello di neutralizzare ogni forma di conflitto sociale. Il senso di precarietà indotto da politiche economiche e del lavoro, sempre più funzionali agli interessi del Capitale, ha il duplice scopo di frammentare ulteriormente il fronte di classe e ingenerare una lotta individualistica di mera sopravvivenza.\r\n\r\nA tutto questo dobbiamo opporci e per farlo, non negandoci il momento di particolare difficoltà economica, politica e di coscienza di classe presente all’interno del nostro fronte, dobbiamo ripartire dai nostri territori, dai nostri quartieri, lì dove nella realtà si vivono le contraddizioni, i conflitti, gli effetti nefasti della crisi capitalista.”\r\n\r\nPensiamo quindi che la giornata del \u003Cmark>1°maggio\u003C/mark> non debba avere solo una valenza commemorativa tanto cara alla nostrana compagine politico-sindacale di natura socialdemocratica, autoritaria e statalista o occasione per sterili dimostrazioni di forza nichilista di piazza, ma altresì che abbia quella capacità conflittuale in grado di saldare e consolidare esperienze di lotta che oggi si danno all’interno della metropoli: dai luoghi di lavoro in lotta, al bisogno abitativo, ad un sapere realmente critico e non asservito, alle questioni di genere.",[155],{"field":122,"matched_tokens":156,"snippet":152,"value":153},[111],{"best_field_score":126,"best_field_weight":158,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":159,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},14,"578730123365187697",6646,{"collection_name":55,"first_q":19,"per_page":162,"q":19},6,{"facet_counts":164,"found":162,"hits":204,"out_of":397,"page":14,"request_params":398,"search_cutoff":35,"search_time_ms":14},[165,180],{"counts":166,"field_name":177,"sampled":35,"stats":178},[167,169,171,173,175],{"count":128,"highlighted":168,"value":168},"il colpo del strega",{"count":14,"highlighted":170,"value":170},"19e59",{"count":14,"highlighted":172,"value":172},"metix flow",{"count":14,"highlighted":174,"value":174},"pennichella",{"count":14,"highlighted":176,"value":176},"Sono un ribelle mamma","podcastfilter",{"total_values":179},5,{"counts":181,"field_name":34,"sampled":35,"stats":202},[182,184,186,188,190,192,194,196,198,200],{"count":128,"highlighted":183,"value":183},"aborto",{"count":128,"highlighted":185,"value":185},"autodeterminazione",{"count":14,"highlighted":187,"value":187},"mgf",{"count":14,"highlighted":189,"value":189},"PCI",{"count":14,"highlighted":191,"value":191},"legge 194",{"count":14,"highlighted":193,"value":193},"giorgiana masi",{"count":14,"highlighted":195,"value":195},"anticoncezionali",{"count":14,"highlighted":197,"value":197},"aborto clandestino",{"count":14,"highlighted":199,"value":199},"mutilazioni genitali femminili",{"count":14,"highlighted":201,"value":201},"modificazioni genitali femminili",{"total_values":203},25,[205,250,278,301,338,364],{"document":206,"highlight":228,"highlights":239,"text_match":246,"text_match_info":247},{"comment_count":46,"id":207,"is_sticky":46,"permalink":208,"podcastfilter":209,"post_author":210,"post_content":211,"post_date":212,"post_excerpt":52,"post_id":207,"post_modified":213,"post_thumbnail":214,"post_title":215,"post_type":216,"sort_by_date":217,"tag_links":218,"tags":223},"59999","http://radioblackout.org/podcast/la-pennichella-primo-omaggio/",[174],"pennykella","Primo Maggio del cambiamento:\r\n«Se vogliamo che tutto rimanga come è, \r\nbisogna che tutto cambi.»\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/20190501PK.podcast.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[ STELLA / MR. / OIZO / UMBERTO / TOZZI / MARRONE / TOGLIATTI / ALMIRANTE / BOSSI / TOSCANI / APPANDINO / SALVINI / SCIASCIA / MAHMOOD / FEDEZ / BERLUSCONI / BAGARELLA / DI / MAIO / MELONI / GIARDINA / FRATINI / TROISI / MONTANINI / PAZ / STAND / BY / ME / LA / BANDA / DEL / BRASILIANO / UNA / SETTIMANA / DA / DIO / CARO / PAPA' / BRIAN / SIGNETTO / GERARCHI / SI / MUORE / PROVACI / ANCORA / SAM / SACCO / E / VANZETTI ]","1 Maggio 2020","2020-05-14 14:13:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/PENNY¬∑KELLA-01_05_2019-@-RADIOBLACKOUT-105.250FM-e1588313494580-200x110.png","LA PENNY·KELLA \"Primo Omaggio\"","podcast",1588362293,[219,220,221,222],"http://radioblackout.org/tag/1maggio/","http://radioblackout.org/tag/big-jimmix/","http://radioblackout.org/tag/big-jimmy/","http://radioblackout.org/tag/radioblackout/",[224,225,226,227],"1maggio","Big Jimmix","Big Jimmy","radioblackout",{"tags":229},[230,233,235,237],{"matched_tokens":231,"snippet":232,"value":232},[224],"\u003Cmark>1maggio\u003C/mark>",{"matched_tokens":234,"snippet":225,"value":225},[],{"matched_tokens":236,"snippet":226,"value":226},[],{"matched_tokens":238,"snippet":227,"value":227},[],[240],{"field":34,"indices":241,"matched_tokens":242,"snippets":244,"values":245},[46],[243],[224],[232],[232],578730054645711000,{"best_field_score":248,"best_field_weight":87,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":249,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":128},"1108057784320","578730054645710953",{"document":251,"highlight":266,"highlights":271,"text_match":274,"text_match_info":275},{"comment_count":46,"id":252,"is_sticky":46,"permalink":253,"podcastfilter":254,"post_author":255,"post_content":256,"post_date":257,"post_excerpt":52,"post_id":252,"post_modified":258,"post_thumbnail":259,"post_title":260,"post_type":216,"sort_by_date":261,"tag_links":262,"tags":264},"90016","http://radioblackout.org/podcast/sono-un-ribelle-mamma-20maggio24/",[176],"babaluba","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/simonezitoassembleascuola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervista a Simone, insegnante di Chieri...\r\n\r\nci parlerà di Assemblea scuola Torino\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIntervista del 26 febbraio 2024 a Giulia, insegnante del Cpa3...\r\n\r\nci parlerà dello Spazio \"Non Solo Mamme \"\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/giuliacpa26febbraio24.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMaggio... mese dedicato alle mamme\r\n\r\nLettura del libro\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/MammeMaggio2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","24 Maggio 2024","2024-05-24 11:56:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/20220411143812_HI38891_ALBI_ILLUSTRATI_Migliore_mamma_del_mondo-200x110.jpg","Sono un ribelle mamma - 20maggio'24",1716551499,[263],"http://radioblackout.org/tag/sono-un-ribelle/",[265],"sono un ribelle",{"post_title":267},{"matched_tokens":268,"snippet":270,"value":270},[269],"20maggio'24","Sono un ribelle mamma - \u003Cmark>20maggio'24\u003C/mark>",[272],{"field":119,"matched_tokens":273,"snippet":270,"value":270},[269],578730020285972600,{"best_field_score":276,"best_field_weight":127,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":277,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":38},"1108041007104","578730020285972601",{"document":279,"highlight":292,"highlights":297,"text_match":274,"text_match_info":300},{"comment_count":46,"id":280,"is_sticky":46,"permalink":281,"podcastfilter":282,"post_author":283,"post_content":284,"post_date":285,"post_excerpt":52,"post_id":280,"post_modified":286,"post_thumbnail":287,"post_title":288,"post_type":216,"sort_by_date":289,"tag_links":290,"tags":291},"82252","http://radioblackout.org/podcast/metixflow-puntata-del-19-maggio-2023/",[172],"metrixflow","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/MetixFlow-Puntata-del-19.Maggio.2023.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa prima parte della puntata è dedicata agli aggiornamenti e nuove iniziative al confine di Ventimiglia, grazie alla voce della nostra ospite Anna.\r\n\r\nNella parte conclusiva siamo riusciti a raccogliere un contributo audio di Andrea, dove ci aggiorna e ci racconta la situazione attuale in Romagna.\r\n\r\nBUON ASCOLTO","20 Maggio 2023","2023-05-20 21:14:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/zapa296-1-200x110.jpg","MetixFlow Puntata del 19.Maggio.2023",1684614533,[],[],{"post_title":293},{"matched_tokens":294,"snippet":296,"value":296},[295],"19.Maggio","MetixFlow Puntata del \u003Cmark>19.Maggio\u003C/mark>.2023",[298],{"field":119,"matched_tokens":299,"snippet":296,"value":296},[295],{"best_field_score":276,"best_field_weight":127,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":277,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":38},{"document":302,"highlight":329,"highlights":334,"text_match":274,"text_match_info":337},{"comment_count":46,"id":303,"is_sticky":46,"permalink":304,"podcastfilter":305,"post_author":306,"post_content":307,"post_date":308,"post_excerpt":52,"post_id":303,"post_modified":309,"post_thumbnail":310,"post_title":311,"post_type":216,"sort_by_date":312,"tag_links":313,"tags":325},"23236","http://radioblackout.org/podcast/i-podcast-de-il-colpo-della-strega-decima-puntata-19maggio2014/",[168],"dj","Seconda parte dell'approfondimento sull'aborto clandestino iniziato nella puntata precedente. L'attenzione si è concentrata soprattutto su Torino e sulle mobilitazioni che si sono date nella nostra città rispetto alla questione dell'aborto, della violenza sessuale, degli anticoncezionali e non solo.Il Coordinamento dei consultori autogestiti e dei collettivi femministi è stato sicuramente tra i protagonisti principali della lotta e ha tenuto insieme una rete molto capillare sui territori, in particolare nei quartieri operai e popolari. Attivo dal 1974 al 1978, successivamente il coordinamento ha dato al vita al Movimento per la salute della Donna e si è fuso con la cosiddetta \"Intercategoriale Donne\", composta dalle attiviste e/o delegate di Cgil-Cisl-Uil, organizzando corsi per le 150 ore.\r\n\r\nMolto attive anche le donne dei gruppi del movimento e della sinistra extraparlamentare, da Lotta Continua ad Autonomia Operaia, gruppi che non avevano però colto la portata rivoluzionaria della parola d’ordine dell’autogestione nel dibattito intorno alla legge sull’aborto, limitandosi a sostenerla e non cogliendone i limiti rispetto alle aspirazioni di autodeterminazione delle donne. La rivendicazione di libertà di scelta e di critica nel partito/gruppo, d’altronde, era un tutt’uno con quella che le femministe come movimento collettivo portavano avanti nella lotta sia contro lo stato e le istituzioni che volevano arrogarsi il diritto di scegliere per conto delle donne, sia contro le condizioni in cui veniva praticato l’aborto clandestino.\r\nPer loro, la battaglia per la libera interruzione di gravidanza era una parte, molto importante, ma solo una parte, della rivendicazione di essere soggetto sociale e politico in quanto donne e dell’autogestione dei propri corpi. Ma per essere soggetti in questa società non si poteva scollegare queste rivendicazioni dalla lotta contro quel modello di società , attraverso spazi e strumenti politici “pubblici” collettivi delle donne stesse.\r\nCaricata di contenuti, valori ed obiettivi che per certi versi trascendevano la specificità del suo oggetto, la battaglia sulla legge sull’aborto, per il diritto di “proprietà” delle donne sulla propria vita e contro quello patriarcale sui figli e sulla moglie, diventava la battaglia contro tutti i partiti parlamentari, esclusi per certi versi Democrazia Proletaria e forse il Partito Radicale. I progetti di legge erano otto: comunista, socialista, radicale, repubblicano, liberale, socialdemocratico, della sinistra indipendente ed infine quello firmato da DP, ma formulato da alcuni collettivi femministi e sostenuto anche dalle redattrici di Lotta Continua.\r\nSul banco degli accusati, quindi, anche il PCI. Se il movimento femminista e la nuova sinistra puntavano quasi esclusivamente alla depenalizzazione dell’aborto e alla legalizzazione degli anticoncezionali, quella che diventò poi la legge 194/78 sull’interruzione di gravidanza era figlia del compromesso storico DC-PCI, fortemente voluto da Berlinguer, preoccupato, come in occasione della legge sul divorzio, di non andare allo scontro col partito cattolico.\r\nCompromesso storico che lavorò anche per introdurre l’obiezione di coscienza e ad eliminare il “pericolo” dei consultori autogestiti con il pretesto che essi non avrebbero dato alcuna “garanzia” sul terreno sanitario. Nei discorsi di Berlinguer non c'è traccia della parola aborto, si parla soltanto di maggior protagonismo della giovane madre...per il PCI le masse non sono ancora mature per affrontare simili questioni...Meglio stare in attesa e costruire un terreno d‘intesa con la Dc su altri temi, in modo da favorire l‘accordo anche sull‘aborto ma solo quando sarà il momento. Un attendismo e un'ambiguità che traspare chiaramente nelle posizioni di tutta la sinistra.\r\n\r\nConcluso l'approfondimento, abbiamo intervistato Federica Ruggiero, l'autrice del libro che presenteremo venerdì 23 maggio in radio, intitolato \"Modificazioni genitali femminili: una questione postcoloniale, il nostro sguardo sulla nostra alterità\". Testo che riflette su alcuni concetti chiave che coinvolgono tutte le donne: integrità del corpo, autodeterminazione, salute, controllo della sessualità e del piacere femminile. Le MGF, e soprattutto le ragioni che le sottendono, ci riguardano direttamente come donne più di quanto immaginiamo. Da donne occidentali ci illudiamo di essere libere ed emancipate, arrogandoci il diritto di relazionarci a donne di altre culture come sorelle maggiori, dimenticando di appartenere invece ad un mondo che, come gli altri, controlla i nostri corpi e ci discrimina come donne.\r\n\r\nPer riascoltare la puntata, qui la prima parte\r\n\r\nil colpo della strega_19maggio2014_primaparte\r\n\r\ne qui la seconda\r\n\r\nil colpo della strega_19maggio2014_secondaparte","21 Maggio 2014","2018-10-24 17:36:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/03/medea-strega-200x110.jpg","I podcast de Il colpo della strega: decima puntata (19maggio2014)",1400668577,[314,315,316,317,318,319,320,321,322,323,324],"http://radioblackout.org/tag/aborto/","http://radioblackout.org/tag/aborto-clandestino/","http://radioblackout.org/tag/anticoncezionali/","http://radioblackout.org/tag/autodeterminazione/","http://radioblackout.org/tag/corpo-delle-donne/","http://radioblackout.org/tag/ivg/","http://radioblackout.org/tag/mgf/","http://radioblackout.org/tag/modificazioni-genitali-femminili/","http://radioblackout.org/tag/mutilazioni-genitali-femminili/","http://radioblackout.org/tag/pci/","http://radioblackout.org/tag/salute-delle-donne/",[183,197,195,185,326,327,187,201,199,189,328],"corpo delle donne","ivg","salute delle donne",{"post_title":330},{"matched_tokens":331,"snippet":333,"value":333},[332],"19maggio","I podcast de Il colpo della strega: decima puntata (\u003Cmark>19maggio\u003C/mark>2014)",[335],{"field":119,"matched_tokens":336,"snippet":333,"value":333},[332],{"best_field_score":276,"best_field_weight":127,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":277,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":38},{"document":339,"highlight":355,"highlights":360,"text_match":274,"text_match_info":363},{"comment_count":46,"id":340,"is_sticky":46,"permalink":341,"podcastfilter":342,"post_author":306,"post_content":343,"post_date":344,"post_excerpt":52,"post_id":340,"post_modified":309,"post_thumbnail":310,"post_title":345,"post_type":216,"sort_by_date":346,"tag_links":347,"tags":352},"23068","http://radioblackout.org/podcast/i-podcast-de-il-colpo-della-strega-nona-puntata-12maggio2014/",[168],"12 maggio 1977: muore Giorgiana Masi. Oggi apriamo la trasmissione con la sua storia e a lei dedichiamo la trasmissione. \r\n\r\nGiorgiana, studentessa diciottenne del Liceo Scientifico Pasteur di Roma è stata ammazzata il 12 maggio del 1977 in piazza Belli, intorno alle ore 20.00, dalle pallottole esplose dalle squadre speciali del ministro degli Interni Francesco Cossiga, al termine di una giornata di mobilitazione, e scontri, che aveva visto in Piazza Navona il sit- in organizzato dal Partito Radicale per celebrare il terzo anno dalla vittoria del referendum sul divorzio, iniziativa cui si era unito tutto il movimento a sfidare il divieto imposto da Cossiga ad ogni tipo di manifestazione pubblica a Roma ad eccezione di quelle delle forze politiche dell’arco costituzionale, per tutto il mese di maggio.\r\n\r\nPuntata dedicata all'aborto clandestino prima dell'approvazione delle Legge 194. \r\nParlare di aborto, e di aborto clandestino in particolare, cioè parlare di cosa era prima della legge 194, significa rintracciare le prime narrazioni che le donne hanno fatto su se stesse, partendo da sé per diventare soggette pubbliche a tutti gli effetti. \r\n\r\nParlare di aborto significa parlare della presa di parola da parte delle donne, che hanno cominciato a raccontarsi, a uscire allo scoperto, a riconoscersi l'una nell'altra uscendo dall'isolamento domestico in cui erano costrette. Raccontare di sé ha voluto dire iniziare a spezzare le catene, mettere in discussione la propria condizione, iniziare a fare la rivoluzione.\r\n\r\nPer iniziare abbiamo presentato alcune testimonianze di donne che hanno abortito prima dell'approvazione della legge 194...sono brani tratti da uno dei tanti documenti che il movimento femminista degli anni '70 pubblicò nell'ambito delle mobilitazioni contro l'aborto clandestino, in occasione dei processi contro le donne che avevano abortito e per un aborto libero, sicuro e gratuito.\r\nIn questo contesto, l‘emersione dal silenzio delle questioni riguardanti il tema del corpo, accompagnato dalle parole che descrivono l‘aborto, provocano un vero e proprio choc culturale, hanno l‘effetto di una deflagrazione in una società ancora chiusa alle novità e al cambiamento, e soprattutto scarsamente informata come quella italiana.\r\n\r\nCon la questione aborto siamo di fronte ad una delle chiavi interpretative principali delle lotte e delle conquiste del decennio, non solo rispetto alle modificazioni sociali e culturali che implica nei rapporti tra i sessi, ma anche rispetto agli equilibri esterni e interni dei partiti che, almeno dal 1975 in poi, si trovano obbligati a portare avanti un discorso su un tema di cui all'inizio non hanno né linguaggio né concetti, ma che devono necessariamente affrontare.\r\n\r\nReato di massa per antonomasia, l‘aborto produce trasgressione a macchia d‘olio. Nel decennio settanta si pone come questione rilevante il discorso giuridico sull'aborto. I processi che si celebrano per il reato di aborto clandestino in diversi paesi e che vedono schierarsi, a fianco di sfortunate imputate, centinaia di donne famose e meno famose che si autoaccusano pubblicamente al grido di abbiamo abortito tutte!, pongono un problema molto serio al legislatore.\r\n\r\nIL PROCESSO PIEROBON - Gigliola Pierobon di San Martino di Lupari provincia di Padova, abortisce all'età di diciassette anni, nel 1967. Si procura l‘indirizzo di una praticona e, con trentamila lire in tasca, si reca a Padova una mattina di agosto. Per le complicanze di quell'aborto rudimentale è costretta a curarsi in casa, per paura della denuncia, mettendo in questo modo a rischio la sua vita. E‘ però fortunata e supera le complicanze. Gigliola Pierobon viene invece condannata il 7 giugno 1973 dal tribunale di Padova e la sentenza finale sarà di perdono giudiziale. Umiliata dal processo, colpevole per la legge, perdonata e comunque assassina. La clemenza del giudice è un atto di pietà eseguito soltanto in nome del fatto che, nel frattempo, Gigliola si è sposata, è rimasta incinta e questa volta non ha abortito. Una scelta di vita che, secondo la morale cattolica, la redime. Sposandosi e procreando, ella è tornata a combaciare con il modello di donna madre di famiglia caro alla tradizione italiana cattolica e questo le merita il perdono della società e della legge.\r\n\r\nMentre la politica italiana sembra deliberatamente ignorare quanto sta accadendo, le donne cercano di praticare i propri diritti che chiedono con urgenza. E questo avviene non solo attraverso le manifestazioni di piazza, che pure sono momento determinante, ma anche attraverso ragionamenti e cambiamenti che avvengono internamente al movimento delle donne. A partire dalla metà del decennio – attorno al 1974 - si assiste alla diffusione e trasformazione di molti gruppi, nati sulla scia del sessantotto e che avevano diffuso la pratica dell‘autocoscienza, in gruppi denominati di self help, che combinano ora l‘analisi sul sé alla scoperta del corpo e alla pratica dell‘aborto con modalità di autogestione.\r\n\r\nContinua nella prossima puntata...\r\n\r\nPer la rubrica \"Donne in arte\", Wanda Raheli, pittrice e femminista di origine bolognese attivissima nel movimento romano, è figura di cui poco si è scritto nonostante l'incredibile talento e la vicenda politica decisamente suggestiva. Nata nel 1926 e mancata pochi giorni prima del 25 Aprile 2005, fu personaggio quasi distante, solitaria come molti grandi artisti, capace con un tratto, una macchia di colore, una matita, di dare forma a sensazioni e idee.\r\n\r\nPer riascolta la puntata, qui la prima parte:\r\n\r\nil colpo della strega_12maggio2014_primaparte\r\n\r\ne qui la seconda:\r\n\r\nil colpo della strega_12maggio2014_secondaparte","12 Maggio 2014","I podcast de Il colpo della strega: nona puntata (12maggio2014)",1399930338,[314,317,348,349,350,351],"http://radioblackout.org/tag/donne-in-arte/","http://radioblackout.org/tag/giorgiana-masi/","http://radioblackout.org/tag/legge-194/","http://radioblackout.org/tag/storie-di-donne/",[183,185,353,193,191,354],"donne in arte","storie di donne",{"post_title":356},{"matched_tokens":357,"snippet":359,"value":359},[358],"12maggio","I podcast de Il colpo della strega: nona puntata (\u003Cmark>12maggio\u003C/mark>2014)",[361],{"field":119,"matched_tokens":362,"snippet":359,"value":359},[358],{"best_field_score":276,"best_field_weight":127,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":277,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":38},{"document":365,"highlight":386,"highlights":392,"text_match":274,"text_match_info":395},{"comment_count":46,"id":366,"is_sticky":46,"permalink":367,"podcastfilter":368,"post_author":306,"post_content":369,"post_date":370,"post_excerpt":52,"post_id":366,"post_modified":371,"post_thumbnail":372,"post_title":373,"post_type":216,"sort_by_date":374,"tag_links":375,"tags":381},"37523","http://radioblackout.org/podcast/i-podcast-di-19e59-puntata-del-20-maggio-2016/",[170],"Nel 1978 in Germania Ovest usciva sulle pagine del settimanale Stern una lunga intervista diventata poi un racconto, raccolta in due mesi, dai giornalisti Kai Hermann e Horst Rieck a Christiane Vera Felscherinow una giovane eroinomane berlinese. La raccolta dei racconti portò qualche mese dopo all'uscita del libro \"Wir Kinder vom Bahnhof Zoo\" tradotto in Italia con il titolo \"Christiane F. noi i ragazzi dello zoo di Berlino\". Questa puntata la dedichiamo alla lettura di alcuni brani estrapolati dal libro ambientato tra la fine degli anni '60 e soprattutto nei '70, in cui si parla dell'infanzia della protagonista, trapiantata dalla campagna alla metropoli e della sua adolescenza, l'inizio all'uso di stupefacenti e la dipendenza dall'eroina.\r\n\r\n20-maggio-2016-parte-1\r\n\r\n20-maggio-2016-parte-2\r\n\r\n20-maggio-2016-parte-3\r\n\r\n ","3 Ottobre 2016","2018-10-17 23:09:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/images-200x110.jpeg","I podcast di 19e59: puntata del 20 maggio 2016",1475528212,[376,377,378,379,380],"http://radioblackout.org/tag/19-59/","http://radioblackout.org/tag/19e59/","http://radioblackout.org/tag/anni-70/","http://radioblackout.org/tag/eroina/","http://radioblackout.org/tag/libri/",[382,170,383,384,385],"19-59","anni 70","eroina","libri",{"post_content":387},{"matched_tokens":388,"snippet":390,"value":391},[389,389,389],"20-maggio","stupefacenti e la dipendenza dall'eroina.\r\n\r\n\u003Cmark>20-maggio\u003C/mark>-2016-parte-1\r\n\r\n\u003Cmark>20-maggio\u003C/mark>-2016-parte-2\r\n\r\n\u003Cmark>20-maggio\u003C/mark>-2016-parte-3\r\n\r\n ","Nel 1978 in Germania Ovest usciva sulle pagine del settimanale Stern una lunga intervista diventata poi un racconto, raccolta in due mesi, dai giornalisti Kai Hermann e Horst Rieck a Christiane Vera Felscherinow una giovane eroinomane berlinese. La raccolta dei racconti portò qualche mese dopo all'uscita del libro \"Wir Kinder vom Bahnhof Zoo\" tradotto in Italia con il titolo \"Christiane F. noi i ragazzi dello zoo di Berlino\". Questa puntata la dedichiamo alla lettura di alcuni brani estrapolati dal libro ambientato tra la fine degli anni '60 e soprattutto nei '70, in cui si parla dell'infanzia della protagonista, trapiantata dalla campagna alla metropoli e della sua adolescenza, l'inizio all'uso di stupefacenti e la dipendenza dall'eroina.\r\n\r\n\u003Cmark>20-maggio\u003C/mark>-2016-parte-1\r\n\r\n\u003Cmark>20-maggio\u003C/mark>-2016-parte-2\r\n\r\n\u003Cmark>20-maggio\u003C/mark>-2016-parte-3\r\n\r\n ",[393],{"field":122,"matched_tokens":394,"snippet":390,"value":391},[389,389,389],{"best_field_score":276,"best_field_weight":158,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":396,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":38},"578730020285972593",6637,{"collection_name":216,"first_q":19,"per_page":162,"q":19},["Reactive",400],{},["Set"],["ShallowReactive",403],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fbnebNswJQRRhQyaHqYsKomYx0_Gm1OMWe127-JtVKMA":-1},true,"/search?query=10maggio"]