","Abbatti le barriere! Vero il 15 aprile a Torino.",1680191532,[119,120,121],"http://radioblackout.org/tag/abbatti-le-barriere/","http://radioblackout.org/tag/accessibilita/","http://radioblackout.org/tag/disability-pride-torino/",[123,124,125],"abbatti le barriere","accessibilità","disability pride torino",{"post_content":127,"post_title":131},{"matched_tokens":128,"snippet":129,"value":130},[80,81,80],"terrà a Torino il prossimo \u003Cmark>15\u003C/mark> \u003Cmark>aprile\u003C/mark> con partenza alle ore \u003Cmark>15\u003C/mark>","Il collettivo Abbatti le barriere piemontese fa parte di una rete nazionale e nasce dall'esigenza di organizzarsi attorno alla questione dell'accessibilità architettonica, alla mancata presa in carico da parte delle istituzioni delle problematiche legate alle disabilità e all'insufficienza della dimensione associazionistica che si trova schiacciata in una funzione di sostituzione dell'azione delle politiche sociali. E' prezioso il contributo di Alice, compagna del collettivo, che sottolinea come nonostante esista una legislazione in merito molto spesso non venga attuata e dunque, come occorra autorganizzarsi dal basso per affrontare questa situazione.\r\n\r\nIn particolare, il collettivo Abbatti le barriere ha già fatto esperienza di numerose iniziative, come ad esempio dimostra la collaborazione con il Festival Alta Felicità, durante il quale il collettivo si occupa di organizzare l'accoglienza di persone disabili e di rendere lo spazio accessibile e attraversabile, oltre a fare un lavoro di informazione e sensibilizzazione. In queste settimane si preannuncia invece la partecipazione alla marcia del Disability Pride che si terrà a Torino il prossimo \u003Cmark>15\u003C/mark> \u003Cmark>aprile\u003C/mark> con partenza alle ore \u003Cmark>15\u003C/mark> da piazza Carlo Felice. 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Da mesi infatti realtà organizzate, comunità o singole persone immigrate hanno avviato un confronto che ha portato oggi alla richiesta urgente di un incontro con Prefetti e Questori in diverse città, che possano trasmettere le rivendicazioni anche al Ministero dell’Interno, per ottenere risposte su questioni non più rimandabili.\r\n\r\nDa più parti, e con sempre più urgenza, si invoca una riforma del sistema di gestione dell'immigrazione. Vi sono proposte di legge di iniziativa popolare e richieste di riforma delle politiche migratorie italiane, come impostate a partire dall’approvazione del Testo Unico sull’immigrazione (D.Lgs. n.286/1998) e via via inasprite, fino ad arrivare ai cosiddetti decreti Salvini, ad oggi solo in minima parte modificati. Inoltre, molti soggetti, anche istituzionali, chiedono un mutamento globale a livello europeo, ad esempio per il superamento dei trattati di Dublino.\r\n\r\nI dati sulle presenze di persone irregolari in Italia testimoniano chiaramente come gli ultimi decreti sicurezza abbiano prodotto un’impennata delle situazioni di irregolarità e di blocco nel rilascio dei permessi da parte delle questure, esacerbata dalla pandemia. Al contempo, le cifre riguardo la regolarizzazione promossa dal governo nell’estate 2020, sia rispetto alle istanze presentate che a quelle già processate, dimostrano in maniera lampante quanto questa iniziativa si sia rivelata del tutto inefficace, come ampiamente prevedibile e come denunciato da più parti sin dal suo annuncio. L’impianto della procedura di emersione, in continuità con quanto avvenuto in occasione delle precedenti sanatorie, ha prodotto meccanismi di compravendita illecita della documentazione richiesta che strozzano ancor di più i lavoratori immigrati, su cui i datori di lavoro hanno sistematicamente scaricato i costi della domanda di emersione – milioni di euro versati nelle casse dello stato a fronte di un numero irrisorio di pratiche istruite. Inoltre, nonostante le promesse del precedente governo, in autunno non vi è stata nessuna ulteriore e più generalizzata sanatoria, nonostante la situazione pandemica imponga misure di tutela della salute di tutti e quindi l’accesso ai documenti per l’iscrizione al servizio sanitario.\r\n\r\nInoltre, denunciamo il fatto che misure come la revoca del permesso di soggiorno, i mancati rinnovi, le espulsioni o la reclusione nei CPR vengano usati sempre più frequentemente per reprimere e punire chi sceglie di lottare per migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro, rendendo sempre più difficile qualsiasi forma di rivendicazione dei propri diritti e di lotta reale contro lo sfruttamento.\r\n\r\nDi seguito, nel concreto, le problematiche principali e le rivendicazioni che le persone immigrate in tutta Italia pongono all’attenzione delle istituzioni:\r\n\r\n \r\n\r\n \tRegolarizzazione di chi è sprovvisto di permesso di soggiorno valido, indipendentemente dalla posizione lavorativa. La sanatoria del 2020 si è ottenuta grazie alle lotte degli ultimi anni dei lavoratori delle campagne, ma la sua efficacia è risultata quasi nulla soprattutto per questa categoria, oltre al fatto che ha escluso molti altri lavoratori e disoccupati. A maggior ragione, chiediamo anche che ai lavoratori irregolari che vengono sorpresi durante i controlli dell’Ispettorato del Lavoro e delle Forze dell’Ordine nelle aziende venga riconosciuto un permesso di soggiorno per grave sfruttamento, come previsto da una legge assai raramente applicata.\r\n \tVelocizzazione delle pratiche di rinnovo da parte delle questure, che attualmente subiscono ritardi ancora maggiori che in precedenza, attribuiti con troppa facilità all’emergenza pandemica – motivo per cui molti permessi restano bloccati anche per più di un anno e vengono quindi consegnati spesso già scaduti.\r\n \tFine degli abusi e delle difformità di interpretazione della legge da parte delle questure e prefetture, che arbitrariamente impongono requisiti non previsti per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno (ad esempio l’iscrizione anagrafica o i contributi del datore di lavoro) e dove si perpetuano scorrettezze in grado di bloccare e lasciare in stallo le richieste di cittadinanza (ad esempio l’attribuzione di numeri indentificativi diversi sull’estratto di nascita e sul passaporto della stessa persona)\r\n \tEliminazione del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro attualmente in vigore per i permessi legati ai motivi di lavoro subordinato (e in ogni caso revisione dei criteri di reddito del datore di lavoro, soprattutto per l’impiego di collaboratori domestici). Legata a questo è la richiesta di riconoscimento di un permesso di soggiorno unico europeo che garantisca anche ai cittadini non comunitari la libera circolazione all’interno dello spazio UE/Schengen e la possibilità di lavorare regolarmente in qualunque paese che vi appartiene.\r\n\r\n\r\n \tEstensione della durata e abolizione dei costi dei permessi di soggiorno. In molti settori lavorativi i contratti sono tendenzialmente molto brevi, di conseguenza la durata dei permessi di soggiorno per motivi di lavoro è esigua, anche inferiore ad un anno. Lo stesso vale per la durata del permesso per ricerca lavoro, che deve essere estesa soprattutto in considerazione del momento di grave crisi occupazionale che coinvolge tutti i settori lavorativi. I costi di richieste e rinnovi, inoltre, sono estremamente alti, specialmente per i permessi legati ai motivi di lavoro, e devono essere abbattuti.\r\n \tCancellazione della residenza anagrafica come requisito obbligatorio per la richiesta della cittadinanza, per il rinnovo del permesso di soggiorno e per la carta di soggiorno. Si richiede di sostituire la residenza con il domicilio, in modo da porre fine anche ai meccanismi di compravendita di contratti di locazione ormai diffusi.\r\n \tAccesso alla cittadinanzaper chi è nata/o in Italia da genitori stranieri, senza condizionalità, a prescindere dal reddito dei genitori o dal requisito della permanenza ininterrotta in Italia, impossibile da soddisfare per molti considerando la crisi economica aggravata anche dal Covid e la necessità di molte famiglie di tornare per un periodo nel paese di origine. Inoltre si richiede la diminuzione dei tempi necessari agli accertamenti per l’ottenimento della cittadinanza e l’abolizione del requisito del certificato di lingua Italiana livello B1, entrambi introdotti dall’ultimo decreto sicurezza; l’eliminazione dei requisiti dell’estratto di nascita del paese di origine e della fedina penale per l’ottenimento della cittadinanza, che richiedono un grande e non necessario dispendio di denaro, poiché le ambasciate in Italia potrebbero rilasciare documenti attestanti la nascita e in quanto le condanne ricevute nello stato d’origine non hanno valore ostativo all’ottenimento della cittadinanza italiana.\r\n \tRicongiungimento familiare anche nel caso di bambini adottati e genitori adottivi, o anche nei casi di poligamia nei paesi di origine, al fine di evitare che genitori e figli vengano costretti a separarsi.\r\n\r\n\r\n \tCambio di competenza istituzionale per le pratiche legate ai permessi di soggiorno. La gestione dell’intero apparato burocratico legato all’immigrazione è affidata al Ministero dell’Interno e quindi alle questure, con una evidente impronta securitaria e di criminalizzazione. In Italia, il movimento antirazzista fin dai suoi albori rivendica invece l’affidamento di queste pratiche ai Comuni.\r\n \tAbolizione di tutti i decreti sicurezza (2009, 2017, 2018) in quanto sostanzialmente strumenti repressivi, soprattutto per gli immigrati (una condanna penale può comportare la revoca del permesso di soggiorno o della cittadinanza) ma in generale per chi lotta o viene considerato fonte di ‘degrado’.\r\n \tAbolizione della detenzione amministrativa, dei respingimenti alle frontiere e del rimpatrio forzato, e apertura di canali regolari e sicuri di ingresso nell’UE.\r\n \tAbolizione di qualsiasi discriminazione nell’accesso alla casa e ai sistemi di welfare sulla base della cittadinanza. \r\n \tSblocco delle richieste di sanatoria avviate nel 2020 e ad oggi ferme; fine dei rigetti delle richieste sulla base del requisito del reddito del datore di lavoro; rilascio del codice fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate anche solo con la ricevuta della domanda di regolarizzazione.\r\n \tRiconoscimento della proroga dei permessi di soggiorno scaduti a causa della situazione pandemica, sia da parte di enti pubblici che di privati (ad esempio datori di lavoro). Molti cittadini stranieri si vedono negata la possibilità di stipulare un contratto di lavoro o di accedere ai servizi per questo motivo.\r\n \tAbolizione del criterio di reddito minimo per i permessi di soggiorno per lavoro subordinato e autonomo, per i ricongiungimenti familiari e per le richieste di permesso per lungo-soggiornanti, anche in virtù dell’attuale situazione di grave crisi economica.\r\n\r\n \r\n\r\nIN RIFERIMENTO ALLA CITTÀ DI TORINO\r\n\r\nPer quanto riguarda il contesto torinese sottolineiamo di seguito quattro punti, rispetto ai quali esigiamo l’immediato impegno delle istituzioni competenti.\r\n\r\n \r\n\r\n \t Sblocco delle richieste di sanatoria avviate nel 2020 e ad oggi ferme.\r\n\r\nStante che nei primi giorni di marzo 2021 la Prefettura di Torino, tramite lo Sportello Unico per l’Immigrazione, ha comunicato che: “Non è possibile in alcun modo prevedere la data di convocazione visto l’elevato numero di istanze presentate, considerato altresì il fatto che le convocazioni devono avvenire nel rispetto delle restrizioni imposte dalla normativa in vigore all’accesso dell’utenza agli uffici pubblici”.\r\n\r\nRilevato inoltre che le pratiche di regolarizzazione risultano praticamente ferme in tutta Italia, al punto che a livello nazionale, al termine del 2020, secondo i dati ottenuti dal ministero dell’interno tramite accesso agli atti, delle 207.000 istanze solo lo 0,7% delle istanze è concretamente giunto a conclusione.[1]\r\n\r\nRilevato infine che anche nel contesto torinese sono poche decine le persone ad avere avuto finora risposta chiediamo\r\n\r\n \tl’immediata velocizzazione delle pratiche di regolarizzazione;\r\n \tla comunicazione tempestiva delle cifre esatte sull’andamento delle pratiche di regolarizzazione e delle ragioni del ritardo degli uffici addetti;\r\n \tl’impegno a ripetere tale comunicazione a cadenza settimanale fino alla conclusione delle stesse pratiche.\r\n\r\n \r\n\r\n \t Velocizzazione delle pratiche di rinnovoda parte della Questura.\r\n\r\nIl problema del rinnovo dei permessi di soggiorno è particolarmente grave nel caso della Questura di Torino, dove il tempo medio impiegato dagli uffici per processare una semplice domanda di rinnovo può variare, senza apparente ragione, tra i 6 e i 18 mesi, con casi che si spingono oltre i 2 anni e 7 mesi. Tale pratica mantiene migliaia di persone in una condizione di limbo giuridico nel quale la possibilità di ottenere un lavoro regolare, prendere in affitto un’abitazione (a queste possono essere aggiunte infinite altre situazioni) risulta concretamente preclusa. Inoltre, a causa dei suddetti ritardi, il permesso viene spesso consegnato in prossimità della sua data di scadenza o perfino già scaduto, facendo della suddetta condizione di limbo la norma per una percentuale altissima degli stranieri residenti a Torino. Si tratta di una palese violazione della normativa vigente. Sottolineiamo infatti che secondo quanto stabilito dal d. lgs. 286/98 – Testo Unico sull'immigrazione i tempi per il rilascio, il rinnovo, la conversione del permesso dalla data di presentazione della domanda non possono essere superiori ai 20 giorni.\r\n\r\nChiediamo quindi\r\n\r\n \tl’immediata velocizzazione delle pratiche di rinnovo da parte della Questura di Torino e il rispetto dei tempi previsti;\r\n \tla comunicazione tempestiva delle cifre esatte sull’andamento delle pratiche di regolarizzazione e delle ragioni del ritardo degli uffici addetti;\r\n \tche i responsabili di tale violazione rispondano delle proprie responsabilità.\r\n\r\n \r\n\r\n \t Rispetto del diritto alla salute e accesso alle cure per chi ha il permesso di soggiorno in proroga.\r\n\r\nL’accesso alle cure mediche ed al diritto alla salute per le persone straniere residenti a Torino è, paradossalmente, gravemente inficiato a causa delle misure adottate per contenere la pandemia in corso. Ci si riferisce in particolare alla situazione dell’ASL di Lungo Dora Savona nr° 24 (sebbene non si escluda che ciò possa accadere altrove) dove numerose persone straniere, il cui permesso è in proroga a causa della parziale chiusura al pubblico degli uffici della Questura, sono state allontanate senza che potessero accedere ai servizi.\r\n\r\nE ciò nonostante il Ministero, con propria circolare del 21 marzo 2020, abbia comunicato che, in ottemperanza del Decreto legge 17 marzo 2020 n. 18 \"Sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi\", tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati, in scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile 2020, conservano la loro validità fino al 15 giugno 2020.\r\n\r\nRisulta infatti che il personale del CUP di Lungo Dora Savona, fino al capo responsabile del settore amministrativo, non era informato della suddetta proroga dei permesso di soggiorno.\r\n\r\nDi fatto l’ASL di Torino nega il rinnovo della tessera sanitaria agli stranieri di Torino e numerosi altri e fondamentali servizi.\r\n\r\nAlla luce di tale abuso chiediamo:\r\n\r\n \til rispetto del diritto alla salute e l’accesso ai servizi e alle cure per chi ha il permesso di soggiorno in proroga;\r\n \tl’immediata verifica della situazione nelle altre ASL presenti sul territorio;\r\n \tche i responsabili di tale violazione rispondano delle proprie responsabilità.\r\n\r\n\r\n \tL’apertura di un tavolo permanente sul permesso di soggiorno.\r\n\r\nAlla luce delle numerose problematiche già evidenziate relative ai permessi di soggiorno chiediamo l’apertura di un tavolo istituzionale al quale evidenziare i casi di ritardo, abuso etc. Riteniamo infatti che tale situazione debba essere affrontata rapidamente e possa essere affrontata grazie al coinvolgimento dei diretti interessati.\r\n\r\nCoordinamento documenti per tutte e tutti, Patto d’Azione Anticapitalista, Dobbiamo Vivere- Lavoratori disoccupati e precari.\r\n\r\n[1] Le cifre riportate sono presentate nel documento “Regolarizzazione 2020 a rischio fallimento: tempi lunghissimi e ostacoli burocratici. Alcune proposte per “salvare” una misura necessaria”, pubblicata nell’ambito della campagna “Ero straniero – L’umanità che fa ben”, promossa da: Radicali Italiani, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, Oxfam Italia, ActionAid Italia, Fcei - Federazione Chiese Evangeliche in Italia, CILD, ACLI, Legambiente Onlus, ASCS - Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, AOI, con il sostegno di numerosi sindaci e decine di organizzazioni.","11 Aprile 2021","2021-04-11 23:56:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/presidio-12-aprile-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/presidio-12-aprile-300x169.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/presidio-12-aprile-300x169.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/presidio-12-aprile.jpeg 366w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","12 aprile: basta con le politiche migratorie razziste",1618185374,[],[],{"post_content":206,"post_title":210},{"matched_tokens":207,"snippet":208,"value":209},[80,81],"il 31 gennaio e il \u003Cmark>15\u003C/mark> \u003Cmark>aprile\u003C/mark> 2020, conservano la loro validità","Alleghiamo il documento di indizione del presidio di lunedì 12 per documentare degnamente questo podcast degli interventi registrati con Erasmo e Bishara:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/2021_04_08_presidio-12aprile.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQuesto documento è frutto di una riflessione sull'impianto e gli effetti del sistema regolatorio dell'immigrazione europeo e italiano, ed ha lo scopo di portare all'attenzione delle istituzioni italiane le rivendicazioni delle persone immigrate a tale riguardo. 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La gestione dell’intero apparato burocratico legato all’immigrazione è affidata al Ministero dell’Interno e quindi alle questure, con una evidente impronta securitaria e di criminalizzazione. In Italia, il movimento antirazzista fin dai suoi albori rivendica invece l’affidamento di queste pratiche ai Comuni.\r\n \tAbolizione di tutti i decreti sicurezza (2009, 2017, 2018) in quanto sostanzialmente strumenti repressivi, soprattutto per gli immigrati (una condanna penale può comportare la revoca del permesso di soggiorno o della cittadinanza) ma in generale per chi lotta o viene considerato fonte di ‘degrado’.\r\n \tAbolizione della detenzione amministrativa, dei respingimenti alle frontiere e del rimpatrio forzato, e apertura di canali regolari e sicuri di ingresso nell’UE.\r\n \tAbolizione di qualsiasi discriminazione nell’accesso alla casa e ai sistemi di welfare sulla base della cittadinanza. \r\n \tSblocco delle richieste di sanatoria avviate nel 2020 e ad oggi ferme; fine dei rigetti delle richieste sulla base del requisito del reddito del datore di lavoro; rilascio del codice fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate anche solo con la ricevuta della domanda di regolarizzazione.\r\n \tRiconoscimento della proroga dei permessi di soggiorno scaduti a causa della situazione pandemica, sia da parte di enti pubblici che di privati (ad esempio datori di lavoro). Molti cittadini stranieri si vedono negata la possibilità di stipulare un contratto di lavoro o di accedere ai servizi per questo motivo.\r\n \tAbolizione del criterio di reddito minimo per i permessi di soggiorno per lavoro subordinato e autonomo, per i ricongiungimenti familiari e per le richieste di permesso per lungo-soggiornanti, anche in virtù dell’attuale situazione di grave crisi economica.\r\n\r\n \r\n\r\nIN RIFERIMENTO ALLA CITTÀ DI TORINO\r\n\r\nPer quanto riguarda il contesto torinese sottolineiamo di seguito quattro punti, rispetto ai quali esigiamo l’immediato impegno delle istituzioni competenti.\r\n\r\n \r\n\r\n \t Sblocco delle richieste di sanatoria avviate nel 2020 e ad oggi ferme.\r\n\r\nStante che nei primi giorni di marzo 2021 la Prefettura di Torino, tramite lo Sportello Unico per l’Immigrazione, ha comunicato che: “Non è possibile in alcun modo prevedere la data di convocazione visto l’elevato numero di istanze presentate, considerato altresì il fatto che le convocazioni devono avvenire nel rispetto delle restrizioni imposte dalla normativa in vigore all’accesso dell’utenza agli uffici pubblici”.\r\n\r\nRilevato inoltre che le pratiche di regolarizzazione risultano praticamente ferme in tutta Italia, al punto che a livello nazionale, al termine del 2020, secondo i dati ottenuti dal ministero dell’interno tramite accesso agli atti, delle 207.000 istanze solo lo 0,7% delle istanze è concretamente giunto a conclusione.[1]\r\n\r\nRilevato infine che anche nel contesto torinese sono poche decine le persone ad avere avuto finora risposta chiediamo\r\n\r\n \tl’immediata velocizzazione delle pratiche di regolarizzazione;\r\n \tla comunicazione tempestiva delle cifre esatte sull’andamento delle pratiche di regolarizzazione e delle ragioni del ritardo degli uffici addetti;\r\n \tl’impegno a ripetere tale comunicazione a cadenza settimanale fino alla conclusione delle stesse pratiche.\r\n\r\n \r\n\r\n \t Velocizzazione delle pratiche di rinnovoda parte della Questura.\r\n\r\nIl problema del rinnovo dei permessi di soggiorno è particolarmente grave nel caso della Questura di Torino, dove il tempo medio impiegato dagli uffici per processare una semplice domanda di rinnovo può variare, senza apparente ragione, tra i 6 e i 18 mesi, con casi che si spingono oltre i 2 anni e 7 mesi. Tale pratica mantiene migliaia di persone in una condizione di limbo giuridico nel quale la possibilità di ottenere un lavoro regolare, prendere in affitto un’abitazione (a queste possono essere aggiunte infinite altre situazioni) risulta concretamente preclusa. Inoltre, a causa dei suddetti ritardi, il permesso viene spesso consegnato in prossimità della sua data di scadenza o perfino già scaduto, facendo della suddetta condizione di limbo la norma per una percentuale altissima degli stranieri residenti a Torino. Si tratta di una palese violazione della normativa vigente. Sottolineiamo infatti che secondo quanto stabilito dal d. lgs. 286/98 – Testo Unico sull'immigrazione i tempi per il rilascio, il rinnovo, la conversione del permesso dalla data di presentazione della domanda non possono essere superiori ai 20 giorni.\r\n\r\nChiediamo quindi\r\n\r\n \tl’immediata velocizzazione delle pratiche di rinnovo da parte della Questura di Torino e il rispetto dei tempi previsti;\r\n \tla comunicazione tempestiva delle cifre esatte sull’andamento delle pratiche di regolarizzazione e delle ragioni del ritardo degli uffici addetti;\r\n \tche i responsabili di tale violazione rispondano delle proprie responsabilità.\r\n\r\n \r\n\r\n \t Rispetto del diritto alla salute e accesso alle cure per chi ha il permesso di soggiorno in proroga.\r\n\r\nL’accesso alle cure mediche ed al diritto alla salute per le persone straniere residenti a Torino è, paradossalmente, gravemente inficiato a causa delle misure adottate per contenere la pandemia in corso. Ci si riferisce in particolare alla situazione dell’ASL di Lungo Dora Savona nr° 24 (sebbene non si escluda che ciò possa accadere altrove) dove numerose persone straniere, il cui permesso è in proroga a causa della parziale chiusura al pubblico degli uffici della Questura, sono state allontanate senza che potessero accedere ai servizi.\r\n\r\nE ciò nonostante il Ministero, con propria circolare del 21 marzo 2020, abbia comunicato che, in ottemperanza del Decreto legge 17 marzo 2020 n. 18 \"Sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi\", tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati, in scadenza tra il 31 gennaio e il \u003Cmark>15\u003C/mark> \u003Cmark>aprile\u003C/mark> 2020, conservano la loro validità fino al \u003Cmark>15\u003C/mark> giugno 2020.\r\n\r\nRisulta infatti che il personale del CUP di Lungo Dora Savona, fino al capo responsabile del settore amministrativo, non era informato della suddetta proroga dei permesso di soggiorno.\r\n\r\nDi fatto l’ASL di Torino nega il rinnovo della tessera sanitaria agli stranieri di Torino e numerosi altri e fondamentali servizi.\r\n\r\nAlla luce di tale abuso chiediamo:\r\n\r\n \til rispetto del diritto alla salute e l’accesso ai servizi e alle cure per chi ha il permesso di soggiorno in proroga;\r\n \tl’immediata verifica della situazione nelle altre ASL presenti sul territorio;\r\n \tche i responsabili di tale violazione rispondano delle proprie responsabilità.\r\n\r\n\r\n \tL’apertura di un tavolo permanente sul permesso di soggiorno.\r\n\r\nAlla luce delle numerose problematiche già evidenziate relative ai permessi di soggiorno chiediamo l’apertura di un tavolo istituzionale al quale evidenziare i casi di ritardo, abuso etc. Riteniamo infatti che tale situazione debba essere affrontata rapidamente e possa essere affrontata grazie al coinvolgimento dei diretti interessati.\r\n\r\nCoordinamento documenti per tutte e tutti, Patto d’Azione Anticapitalista, Dobbiamo Vivere- Lavoratori disoccupati e precari.\r\n\r\n[1] Le cifre riportate sono presentate nel documento “Regolarizzazione 2020 a rischio fallimento: tempi lunghissimi e ostacoli burocratici. 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Il provvedimento arriva dopo la decisione del Tar di Palermo che aveva accolto i ricorsi dei comitati No-Muos e del Comune contro la prosecuzione dei lavori di realizzazione dell’impianto di Tlc. Dalla decisione di mettere sotto sequestro il Muos, emergono due elementi significativi: l'ordinanza di sequestro, arriva dopo più di quaranta giorni dalla sentenza del TAR che ha dichiarato il MUOS abusivo. In secondo luogo, a pochi giorni dalla grande manifestazione prevista per domani 4 aprile, riecco spuntare un provvedimento di alleggerimento della tensione, come già avvvenuto in passato. Eppure la nuova ordinanza di sequestro arriva in un momento in cui la devastazione ambientale del territorio siculo è stata già in gran parte avviata con le antenne attualmente installare. Intanto il Ministero della Difesa italiano, avverso alla sentenza del Tar, ha presentato appello, la cui udienza per la richiesta di sospensiva si terrà il prossimo 15 aprile presso il CGA di Palermo.\r\n\r\nAscolta la corrispondenza con Ivan, del Movimento NoMuos\r\n\r\nNoMuos","3 Aprile 2015","2015-04-08 21:34:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/nomuos-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"240\" height=\"180\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/nomuos.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Sequestrato impianto Muos. 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La prima guerra mondiale ha visto impegnate officine, manifatture, grandi e piccole aziende in una mobilitazione industriale senza precedenti. Non solo grandi commesse per armi e munizioni, industrie metallurgiche e grande cantieristica, ma l’intero tessuto economico, capillarmente votato alla produzione di morte, tra maglifici, calzaturifici, stabilimenti chimici, zuccherifici, cartiere, aziende agricole, produttori di carne in scatola, stabilimenti meccanici impegnati nella produzione di vanghe, piccozze, filo spinato, caffettiere, viti, bulloni.\r\n\r\nOggi in Italia l'industria della guerra, come abbiamo più volte ripetuto, è pienamente integrata nella filiera produttiva statunitense. Accanto ai grandi players, Leonardo e Fincantieri, Avio Aero, Thales Alenia, MBDA, Iveco Defence, ELT, Rheinmetall, Beretta, Fiocchi, esiste un inestricabile tessuto produttivo fatto di piccole e medie imprese, alcune delle quali solo recentemente, grazie a finanziamenti pubblici ed europei, si sono riconvertite alla produzione bellica. Notizia della scorsa settimana è che la BEI (Banca Europea per gli Investimenti) è pronta a rivedere il suo raggio d’azione, come richiesto dai leader dell’Ue, attraverso l’aggiornamento della definizione di tecnologia a duplice uso civile e militare, così da erogare più prestiti a sostegno delle piccole e medie imprese del settore.\r\n\r\nNonostante sia difficile immaginare una crescita significativa ed autonoma della piccola industria italiana nelle tecnologie belliche, perchè le principali acquisizioni di armamenti e nuovi sistemi d’arma da parte delle Forze Armate italiane continueranno a essere caratterizzate da importazioni di prodotti dagli Usa e dai principali Stati europei, la presenza di impianti produttivi di piccola taglia, spesso a conduzione familiare, si rivela un elemento interessante per chi desidera inceppare la macchina della guerra partendo da qui. Ad esempio nel 2016 il produttore americano Pratt & Whitney ha scelto quattro aziende italiane, di cui due torinesi, per una fornitura di componenti per i motori dei caccia F35. Tra queste la Mepit, piccola azienda di Settimo Torinese con meno di 50 dipendenti, che tutt'oggi esporta materiali d'armamento. Un invito a studiare approfonditamente i contesti produttivi locali.\r\n\r\nIn questo quadro di mobilitazione bellica totale - macchine, carne da macello, propaganda - è però evidente uno scarto tra proclami ed intenzioni ed la realtà. Basti pensare all’esaurimento delle scorte di munizioni della Nato. Il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri ha dichiarato: \"Quello che è successo ha dimostrato che l'Europa è nuda. Non abbiamo munizioni\". Nello stesso linguaggio di lorsignori, che pur perseverano nelle loro chiacchiere belliciste, emerge chiaramente l'inadeguatezza militare e che la guerra non può essere un’opzione per l’Europa. Tuttavia, lo Stato è pronto a distruggere la società.\r\n\r\nNe parliamo con Antonio Mazzeo, antimilitarista, con cui torniamo anche sulla questione della logistica e mobilità militare, dato il recente accordo tra Leonardo e Rete Ferroviaria Italiana, oltre al finanziamento UE di tre progetti strategici per la Schengen militare: Binasco, Genova e La Spezia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/mazzeo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nE' l'occasione anche per una diretta da Genova, dove, in occasione della chiamata internazionale per il blocco della logistica ed economia di guerra del 15 aprile, alcuni compagnx hanno fatto visita ai supermercati Carrefour, multinazionale complice del genocidio in Palestina. 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Non dimentichiamo tuttavia che questa farsa oscena alimenta la tragedia della guerra. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nLunedì 25 aprile ore 15\r\nDisertori di tutte le guerre\r\nPartigiani contro tutti gli Stati\r\nricordo, fiori, bicchierata, interventi e distro alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\nE dal vivo… canzoniere anarchico, partigiano e antifascista\r\n\r\nDomenica Primo Maggio\r\nore 9\r\nPace tra gli oppressi, guerra agli oppressori\r\nSpezzone antimilitarista al corteo da piazza Vittorio\r\nDopo il corteo pranzo benefit lotte contro la guerra alla tettoia dei contadini\r\n* per prenotazioni: antimilitarista.to@gmail.com \r\n#disertiamolaguerra\r\n\r\nDomenica 8 maggio\r\nore 10\r\nAssemblea Antimilitarista a Livorno\r\npresso l’ex Caserma Occupata, Via Adriana 16\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. 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Subito dopo ancora Antonio Festival e il suo racconto del servizio militare.\r\n\r\n \r\n\r\n15 aprile parte 1\r\n\r\n15 aprile parte 2\r\n\r\n15 aprile parte 3\r\n\r\n ","27 Aprile 2016","2018-10-17 23:09:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/19-agosto78-200x110.jpg","I podcast di 19e59: la puntata del 15 aprile",1461747348,[385,386,387,388,389],"http://radioblackout.org/tag/19-59/","http://radioblackout.org/tag/1978/","http://radioblackout.org/tag/19e59/","http://radioblackout.org/tag/asinara/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/",[391,392,302,393,335],"19-59","1978","asinara",{"post_content":395,"post_title":399},{"matched_tokens":396,"snippet":397,"value":398},[80,81,80,81],"racconto del servizio militare.\r\n\r\n \r\n\r\n\u003Cmark>15\u003C/mark> \u003Cmark>aprile\u003C/mark> parte 1\r\n\r\n\u003Cmark>15\u003C/mark> \u003Cmark>aprile\u003C/mark> parte","Trasmissione in cui raccontiamo il 1978 dal punto di vista di un libertario, un po' freak e un po militante, per farlo leggiamo da un testo utilizzato più volte da 19e59: FULL TIME IN BLUES di Antonio Festival, raccontando la sua estate del '78 cita la rivolta del 19 agosto nel carcere dell'Asinara a cui segue un nostro approfondimento. 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Cosa può mettere in difficoltà le aziende più ferrate nella produzione di malware? Scopriamolo con un contributo di pregio.\r\nBug Boeing 787\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/stakkastakka-64-volare-trallala.ogg\r\n\r\nNuovo bug per il boeing 787 Compriamo la notizia direttamente dalle piste.\r\nAbemus mumble\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/stakkastakka-64-farma-cisti.ogg\r\n\r\nUn nuovo attrezzo per cisti.org In queste ultime settimane in molte e molti ci avete chiesto delle dritte per comunicare a distanza cercando di non usare strumenti che controllassero anche il colore delle vostre mutande. Abbiamo passato un po’ di tempo a sperimentare varie soluzioni, abbiamo mannaggiato tanto su jitsi meet, la piattaforma per videoconferenze messa a disposizione da molti collettivi in questo periodo (tra cui citiamo vc.autistici.org, ma anche disroot), ma non ci ha convinto perche’ soffre di alcune problematiche che ne pregiudicano l’uso in piu’ di 5/6 persone (ne abbiamo comunque scritto una guida qua)\r\n\r\nMa alla fine non la vogliamo alzare un po’ questa asticella? Ci siamo resi conto che non tutte abbiamo la fibra a casa e che ci piacerebbe poter parlare dalla nostra scassata rete di campagna o dalla rete autogestita che verra’. Ma la nostra lista dei desideri continua: un numero di telefono per collegare le “vecchie” linee alle “nuove” così da non lasciare fuori dalle nostre assemblee chi l’accesso ad internet non ce l’ha o magari non ci tiene ad averlo.\r\n\r\nInsomma non ci vogliamo accontentare di un cosetto che fa più o meno quello che ci si aspetta, vogliamo di più! Ci siamo quindi buttati alla riscoperta di mumble, un po’ oldschool ma molto versatile e che con affetto e coccole siamo riusciti a far funzionare con tutte le richieste che avevamo (per ora…).\r\n\r\nCi troviamo a consigliare mumble tra tutte le soluzioni perchè è il compromesso migliore per avere un aggeggio autogestito che copre un sacco di utilizzi particolari. È vero, è un po’ macchinoso da imparare, per questo ci abbiamo anche scritto una guida sopra, ma pensiamo che in questo periodo dovremmo incominciare a prendere decisioni lungimiranti.\r\n\r\nInsomma nasce farma.cisti.org, il nostro balsamo contro l’isolamento, ma non ci andate via web se non proprio necessario, usate invece uno dei programmi suggeriti nella documentazione scritta con grande fatica e che potete leggere qua.\r\n\r\nRicordiamo anche altri due servizi che in questo periodo risultano presenze utili nel coltellino svizzero di cisti.org: l’usatissimo pad per la scrittura di testi collaborativi che potete trovare su https://pad.cisti.org e il nostro nodo mastodon che si sta rivelando un buon posto per comunicare al di fuori della paura e della rincorsa alla notizia.","15 Aprile 2020","2020-04-15 15:33:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/llvm-200x110.png","Stakka Stakka #64 – Voli di Memoria [15 Aprile 2020]",1586964819,[],[],{"post_title":475},{"matched_tokens":476,"snippet":477,"value":477},[80,182],"Stakka Stakka #64 – Voli di Memoria [\u003Cmark>15\u003C/mark> \u003Cmark>Aprile\u003C/mark> 2020]",[479],{"field":136,"matched_tokens":480,"snippet":477,"value":477},[80,182],{"best_field_score":142,"best_field_weight":143,"fields_matched":188,"num_tokens_dropped":50,"score":189,"tokens_matched":34,"typo_prefix_score":50},{"document":483,"highlight":495,"highlights":499,"text_match":140,"text_match_info":502},{"comment_count":50,"id":484,"is_sticky":50,"permalink":485,"podcastfilter":486,"post_author":465,"post_content":487,"post_date":488,"post_excerpt":56,"post_id":484,"post_modified":489,"post_thumbnail":490,"post_title":491,"post_type":354,"sort_by_date":492,"tag_links":493,"tags":494},"53693","http://radioblackout.org/podcast/stakka-stakka-15-aprile-di-fiction-e-assange/",[306],"La descrizione della puntata la trovi sul <a href=\"https://www.autistici.org/underscore/stakkastakka-25-assange.html\">nostro sito</a>.","16 Aprile 2019","2019-04-16 11:00:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/occhidelcuore-200x110.jpg","Stakka Stakka - 15 Aprile - di fiction e Assange",1555412432,[],[],{"post_title":496},{"matched_tokens":497,"snippet":498,"value":498},[80,182],"Stakka Stakka - \u003Cmark>15\u003C/mark> \u003Cmark>Aprile\u003C/mark> - di fiction e Assange",[500],{"field":136,"matched_tokens":501,"snippet":498,"value":498},[80,182],{"best_field_score":142,"best_field_weight":143,"fields_matched":188,"num_tokens_dropped":50,"score":189,"tokens_matched":34,"typo_prefix_score":50},6637,{"collection_name":354,"first_q":67,"per_page":14,"q":67},["Reactive",506],{},["Set"],["ShallowReactive",509],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fSmDzJ8Jmv4ZvmJOknfceyfaVzd2ksaxp_iUJGyTjhqQ":-1},true,"/search?query=15+aprile"]