","Torino. Sgomberata la casa occupata di corso Giulio Cesare","post",1611054867,[60,61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/19-gennaio-2021/","http://radioblackout.org/tag/appendino/","http://radioblackout.org/tag/deri/","http://radioblackout.org/tag/sgombero-corso-giulio-cesare-45/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[66,67,68,69,70],"19 gennaio 2021","appendino","deri","sgombero corso giulio cesare 45","torino",{"tags":72},[73,79,81,83,85],{"matched_tokens":74,"snippet":78},[75,76,77],"19","gennaio","2021","\u003Cmark>19\u003C/mark> \u003Cmark>gennaio\u003C/mark> \u003Cmark>2021\u003C/mark>",{"matched_tokens":80,"snippet":67},[],{"matched_tokens":82,"snippet":68},[],{"matched_tokens":84,"snippet":69},[],{"matched_tokens":86,"snippet":70},[],[88],{"field":34,"indices":89,"matched_tokens":90,"snippets":92},[46],[91],[75,76,77],[78],1736172819517538300,{"best_field_score":95,"best_field_weight":96,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":97,"tokens_matched":98,"typo_prefix_score":46},"3315704398080",13,"1736172819517538409",3,{"document":100,"highlight":125,"highlights":130,"text_match":134,"text_match_info":135},{"cat_link":101,"category":102,"comment_count":46,"id":103,"is_sticky":46,"permalink":104,"post_author":49,"post_content":105,"post_date":106,"post_excerpt":52,"post_id":103,"post_modified":107,"post_thumbnail":108,"post_thumbnail_html":109,"post_title":110,"post_type":57,"sort_by_date":111,"tag_links":112,"tags":121},[43],[45],"66818","http://radioblackout.org/2021/02/lubljana-metelkova-sotto-attacco/","Dopo lo sgombero di Rog, nel mirino c’é Metelkova. Fascisti e polizia stanno moltiplicando le attenzioni intorno all’ex caserma occupata da oltre 30 anni in un’area limitrofa al centro della capitale slovena.\r\nNe abbiamo parlato con Federico, un compagno del gruppo anarchico Germinal di Trieste, che, per il 20 febbraio, ha lanciato un presidio solidale davanti al consolato sloveno.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-16-metelkova-fede.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito i comunicati del Germinal e di Metelkova.\r\n\r\nSolidarietà agli spazi sociali a Lubiana – giù le mani da Metelkova!\r\nDa alcune settimane il governo sloveno sta portando avanti un attacco senza precedenti agli spazi occupati e autogestiti della capitale.\r\nDopo il violento sgombero e l’inizio della demolizione della Fabbrica Autonoma Rog avvenuti il 19 gennaio, dopo l’attacco con spray urticanti al corteo di solidarietà il 22 gennaio con l’aggiunta di varie multe è ora la volta del Metelkova.\r\nIl 9 febbraio più di 40 agenti dell’antisommossa, con l'accompagnamento di poliziotti in uniforme, sono entrati nel piazzale del Metelkova e hanno provato a entrare in alcuni dei locali terrorizzando i passanti. Il motivo di questo intervento non è stato dato, hanno parlato solo di \"usuale controllo\" dei locali di ristorazione.\r\nQuesta grave provocazione segue di pochi giorni quella effettuata nel medesimo luogo da un gruppo neofascista che – approfittando di un momento in cui non vi era nessuno – ha esposto uno striscione chiedendo la demolizione del Metelkova.\r\nDa quindici anni il Rog e da trenta il Metelkova sono spazi sociali, culturali e politici attraversati da migliaia di persone delle più diverse età e interessi, non solo di Lubiana, ma da tutto il mondo. Laboratori artistici e teatrali, concerti, skatepark, accoglienza e solidarietà ai migranti, assemblee, mostre, feste, cucine popolari sono solo alcune delle tante attività portate avanti.\r\nI due spazi vengono attaccati dal governo per un duplice motivo.\r\nDa una parte sono un ostacolo al processo di gentrificazione del centro cittadino, che mira a fare di Lubiana l’ennesima città vetrina per i turisti allontanando i residenti verso le periferie, dall’altro sono stati il centro delle assemblee del vasto movimento popolare che dalla scorsa primavera è sceso in piazza per chiedere le dimissioni del governo di destra di Janša.\r\nCome tanti altri e tante altre a Trieste abbiamo attraversato il Rog e il Metelkova moltissime volte. Abbiamo manifestato, ballato, suonato, discusso, intrecciato rapporti solidali. Anche per questo vogliamo dimostrare pubblicamente la nostra solidarietà e vicinanza alle compagne e ai compagni di Lubiana.\r\nChiediamo a tutt* di essere presenti e portare un cartello e/o striscione nella lingua che preferite.\r\n\r\n\r\n\r\nSabato 20 febbraio ore 15.30 in via del Teatro Romano (nei pressi della scalinata di santa maria maggiore) presidio sotto il consolato sloveno.\r\n\r\nGruppo Anarchico Germinal\r\n\r\ndi seguito il comunicato di Metelkova:\r\n\r\nPer una città libera, per una Lubiana antifascista\r\n\r\nrichiamo a un'iniziativa comune contro le minacce dei gruppi fascisti\r\n\r\nNell'ultimo anno siamo stati testimoni di un graduale aumento dell'audacia di gruppi fascisti nel diffondere una retorica di violenza nei confronti dei migranti, di quell* che la pensano diversamente, de* artist*e, antifascist*, generalmente nei confronti di una società aperta e libera. Il loro odio non si manifesta solamente da tastiera sui social, ma - come si è visto ultimamente - si manifesta anche nella loro presenza come imposizione nel dibattito pubblico. Questo si è visto con la presenza dei \"gilet gialli\" [diversi da quelli francesi, ndJ] sabato [6/2/2020], e le loro richieste e minacce di disintegrare la Metelkova. Loro non nascondono più la loro natura di ideologia neonazista, perché si rendono conto che hanno un appoggio sicuro dalla parte di chi governa, che gli concede la legittimazione per le loro più vergognose idee.\r\n\r\nUna tipica prova della collisione con i valori basilari di una società è l'intervento di stanotte delle forze dell'ordine speciali, armate fino ai denti, che dopo la tranquilla parata funebre dovuta alla perdita della nostra sorella Fabbrica Autonoma Rog, ha occupato le vie intorno all'AKC metelkova mesto. Più di 40 Robocop, con l'accompagnamento di poliziotti in uniforme, hanno poi inondato il piazzale della metelkova, hanno provato a entrare nei club terrorizzando i passanti. Il motivo di questo intervento non è stato dato, hanno parlato solo di \"usuale controllo\" dei locali di ristorazione.\r\n\r\nUna tale e così folta intrusione delle forze speciali, viene da noi intesa come un'inammissibile escalation di tensione da parte della polizia, che così facendo non solo non risolve gli esempi di attacco e minaccia, ma complica la situazione con l'immotivato mostrarsi con la forza, quindi con l'intimidazione e la creazione dell'impressione che la metelkova sia un problema da risolvere con fucili automatici a canna lunga. Sotto il governo di estrema destra la polizia si è trasformata da un'organo professionale autonomo a un'orda di violenta, che crea conflitti e tensioni, invece di attuare i suoi doveri basilari, cioé: garantire la sicurezza de* cittadin* e della comunità, il rispetto della libertà e dei diritti umani, nonché il rafforzamento dello stato giuridico.\r\n\r\nPer quest'ondata di politiche di odio e violenza sono responsabili sia i governanti, che sono vicini a chi espone le proprie idee di intolleranza, sia quelli che si descrivono come la loro controparte sensibile alle tematiche sociali, ma che poi hanno demolito il Rog. Le ronde di strada, prendendo spunto dall'autorità cittadina, stanno già cercando nuove forme di azione. Sta diventando solo questione di tempo in che modo la violenza simbolica prenderà forma in attacchi concreti e \"pogrom\", indirizzati alle strutture di movimenti sociali e vesro l* abitanti della città.\r\n\r\nIgnorare e deridere queste minacce, che già da tempo stanno subendo numerosi spazi di aggregazione e singol*, non porterà alla loro scomparsa nella discarica della storia, dove e come li hanno portati l* nostr* predecessor* col consenso globale. Di sicuro le loro intenzioni vanno ben oltre il momentaneo chiarissimo bersaglio che è la Metelkova. Se vogliamo vivere in libertà, come società dobbiamo fare di più.\r\n\r\nPer questo all'AKC Metelkova mesto abbiamo fatto una chiamata di solidarietà e a una ribellione generale contro le minacce delle bande fasciste. Possiamo fermare loro cammino e violenza solamente se siamo uniti. Così, ognuno per sé e tutt* per un*, pensiamo cosa possiamo fare per mostrare chiaramente, che le vie di Lubiana sono antifasciste. Che la violenza fascista con i suoi simboli, messaggi, discorsi sulle nostre vie non abbia seguito. Facciamo in modo che potremo camminare per la nostra città spensierati, baciarci, tenerci per mano, ridere, creare, parlare, vivere. Esattamente così come siamo.\r\n\r\nAKC Metelkova mesto\r\nLjubljana, 9 febbraio 2021","16 Febbraio 2021","2021-02-16 15:58:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/metelkova-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/metelkova-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/metelkova-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/metelkova.jpg 630w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Lubljana. 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Dopo l’occupazione di un canale televisivo in diretta, è stato imposto il coprifuoco dalle 23.00 alle 5.00, sono proibite le riunioni pubbliche, è autorizzata la violazione del domicilio. Si militarizza il paese, mentre l’educazione e le attività pubbliche ritornano al formato digitale come durante la pandemia di Covid 19. Questa crisi è iniziata domenica 7 gennaio, con l'evasione di Adolfo Macías, capo della principale banda criminale della nazione conosciuta come “Los Choneros”, dalla prigione nel porto di Guayaquil. Dopo la sua fuga, iniziano tanti e violenti attacchi in tutto il paese: assassinii, ammutinamenti nelle carceri, rapimenti di funzionari delle prigioni, sequestri di poliziotti, reclusi evasi, attacchi con esplosivi e appunto, l’occupazione di un canale televisivo. Continua la ricerca del boss narco, mentre da lunedì della scorsa settimana vige lo stato d’emergenza. L’Esercito della Colombia sospetta che Macías abbia attraversato il confine del suo territorio, dove ci sono le maggiori coltivazioni di coca del mondo. L'Ecuador è scosso da anni da un’inarrestabile ondata di violenza: almeno 4.500 i morti ammazzati soltanto lo scorso anno. Le bande di trafficanti sono arrivate a reclutare bambini, le carceri si sono ormai trasformate in “centri di comando” di potenti trafficanti, che le forze di polizia non sono più in grado di gestire. La criminalità organizzata ha nel frattempo stretto accordi con i più potenti cartelli internazionali, da quelli messicani a quelli albanesi. Il Rapporto globale sulla cocaina 2023, delle Nazioni Unite, riporta che la coltivazione di cocaina tra il 2020 e il 2021 è aumentata del 35%.\r\n\r\nAbbiamo raccolto un'intervista in differita sulla storia recente dell'Ecuador, fino ad arrivare ai giorni nostri. Si allega il podcast dell'intervista nella traduzione in italiano, andata in onda su Radio Blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Ecuador-diretta.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito rendiamo pubblici i contributi audio in spagnolo (Ecuador) che abbiamo tradotto durante la diretta:\r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ecuador1-enhanced.wav\"][/audio]\r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/AUD-20240123-WA0011-enhanced.wav\"][/audio]\r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/AUD-20240123-WA0012-enhanced.wav\"][/audio]","24 Gennaio 2024","2024-01-24 13:37:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ecuador-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ecuador-1-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ecuador-1-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ecuador-1-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ecuador-1.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Lo stato di emergenza: Ecuador (1)",1706103466,[153,154,155],"http://radioblackout.org/tag/stato-di-emergenza-ecuador/","http://radioblackout.org/tag/ecuador/","http://radioblackout.org/tag/narcotraffico/",[157,158,159],"#Stato di emergenza ecuador","Ecuador","narcotraffico",{"post_content":161},{"matched_tokens":162,"snippet":163,"value":164},[75,76],"durante la pandemia di Covid \u003Cmark>19\u003C/mark>. 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I fatti dimostrano il contrario. Sia la cooperazione militare sia le operazioni di addestramento della polizia egiziana da parte di quella italiana vanno a gonfie vele. L’Italia è arrivata a caldeggiare la candidatura dell’Egitto come accademia di polizia per gli altri stati africani.\r\n\r\nNel settembre 2018, infatti, i militari italiani sono stati impegnati in una lunga e complessa esercitazione aeronavale e terrestre nell’Egitto nord-occidentale, accanto ai reparti d’élite delle forze armate egiziane e USA e di quelle di altri due imbarazzanti partner mediorientali, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, contestualmente impegnati a bombardare la popolazione civile in Yemen anche con velivoli e bombe made in Italy. Peccato però che della partecipazione italiana alla maxi-esercitazione multinazionale in Egitto non c’è traccia nei report dello Stato Maggiore della difesa, di norma prodigo a fornire particolari sugli uomini e i sistemi d’arma impiegati nei giochi di guerra d’oltremare.\r\nBright Star, cioè stella luminosa, è il nome in codice dell’esercitazione tenutasi dal 10 al 20 settembre 2018 ad ovest di Alessandria d’Egitto, con quartier generale e comando operativo nella base militare “Mohamed Naguib” del governatorato di Marsa Matruh, al confine con la Libia. Secondo il portavoce delle forze armate egiziane, Tamer El-Refaei, a Bright Star 2018 hanno partecipato unità di Egitto, Stati Uniti d’America, Grecia, Giordania, Italia, Francia, Arabia Saudita, Regno Unito ed Emirati Arabi, più “osservatori” provenienti da 13 nazioni: Libano, Rwanda, Iraq, Pakistan, India, Kenya, Tanzania, Uganda, Repubblica Democratica del Congo, Ciad, Sud Africa, Senegal e Canada.\r\nI precedenti war games all’ombra delle piramidi erano stati accompagnati da comunicati stampa delle forze armate tricolori. Nel 2018, dopo il caso Regeni, il governo italiano, ha deciso di lanciare il sasso, nascondendo la mano: si è guardato bene dal sospendere la partecipazione italiana a Bright Star, ma vi ha fatto calare un imbarazzato silenzio stampa.\r\nTre mesi più tardi di Bright Star, le forze aeronavali di Egitto, Regno Unito ed Italia si sono ritrovate fianco a fianco in un’esercitazione nelle acque nazionali egiziane nel Mediterraneo.\r\nOsservatori militari italiani hanno presenziato all’esercitazione aero-navale “Medusa 10” che si è tenuta nelle acque del Mediterraneo nel dicembre 2020, presenti le unità di Egitto, Grecia, Francia e Cipro. Ad assistere ai war games anche gli osservatori di Germania, USA, Giordania, Sudan, Arabia Saudita ed Emirati Arabi.\r\n\r\nIl primo dicembre 2019 il Ministero dell’Interno dell’Egitto annunciava la firma a Roma di un protocollo che prorogava sino alla fine del 2021 le attività di formazione e addestramento congiunte tra la polizia egiziana e quella italiana.\r\nSull’indigesta partnership con le forze dell’ordine egiziane, responsabili di torture omicidi, il Viminale ha preferito sino ad oggi mantenere il silenzio. Nonostante dalla scomparsa del giovane ricercatore, a capo del Viminale si siano alternate quattro persone (Alfano, Minniti, Salvini e Lamorgese), il modus operandi è stato lo stesso: finanziare, addestrare e armare nell’ombra i partner egiziani.\r\n\r\nIl 13 settembre 2017 il salto qualitativo nella collaborazione inter-ministeriale: a Roma veniva siglato un protocollo tecnico tra il Capo dell’Accademia di Polizia Ahmed Adel Elamry e il prefetto Bontempi per promuovere un Centro internazionale di formazione specialistica nel settore del controllo delle frontiere e della gestione dei flussi migratori. Il Centro sarà poi istituito al Cairo proprio nell’Accademia che da tempi remoti forma le sanguinarie forze dell’ordine egiziane. “Si tratta di un’istituzione tristemente nota per detenzioni arbitrarie, torture e uccisioni extragiudiziali.\r\nIl programma di formazione al Cairo è stato interamente finanziato dal Ministero dell’Interno italiano (grazie al Fondo Interno per la Sicurezza con contributo Ue di 1.073.521 euro) ed è stato co-gestito da funzionari italiani ed egiziani. Denominato Progetto ITEPA (International Training at Egyptian Police Academy) ha preso il via il 19 marzo 2018 con tre corsi annuali per 360 operatori di polizia di 22 Paesi africani: oltre all’Egitto, Algeria, Burkina Faso, Ciad, Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, Gambia, Gibuti, Ghana, Guinea, Kenya, Libia, Mali, Marocco, Niger, Nigeria, Senegal, Somalia, Sudan, Sudan del Sud, Tunisia. Quasi una riedizione, in salsa africana, della Escuela de las Americas che il Pentagono e la CIA istituirono a Panama negli anni ’80 del secolo scorso per addestrare i militari delle dittature latinoamericane.\r\nIl Viminale ha seguito ogni tappa di ITEPA. All’inaugurazione era presente l’allora Capo della Polizia Franco Gabrielli, già direttore dei servizi segreti SISDE e AISE e odierno sottosegretario alla Presidenza del consiglio, con delega alla sicurezza della Repubblica. Roma si è fatta carico perfino delle spese per acquisire i gadget dell’evento, un’esoterica piramide in cristallo ottico con incisione laser, importo 2.500 euro più IVA, contribuendo altresì con più di 40.000 euro per pagare l’alloggio e la ristorazione a 82 partecipanti presso il lussuoso Four Seasons Hotel Cairo at Nile Plaza. Inviato d’onore al workshop di formazione del luglio 2018, l’allora direttore del Servizio immigrazione della Polizia di Stato, Vittorio Pisani, ex capo della squadra mobile di Napoli, dal 22 gennaio scorso vicedirettore dei servizi segreti Aisi (nomina del premier Conte).\r\nIl progetto Itepa si è concluso a Roma il 27 novembre 2019 con una conferenza presso la scuola Superiore di Polizia, alla presenza ancora una volta del prefetto Franco Gabrielli, del direttore centrale dell’Immigrazione Massimo Bontempi e del generale Ahemed Ibrahim. “Considerato il successo riscosso dal progetto, Italia ed Egitto, firmeranno un memorandum d’intesa per estendere la validità del protocollo del 13 settembre 2017, avviando così un’ulteriore edizione che si chiamerà Itepa 2, anch’essa finanziata dall’Unione europea e di durata biennale”, riportava una nota emessa dalla Polizia di Stato. Secondo quanto riferito qualche settimana fa da Ylva Johansson, commissaria Ue per gli Affari Interni, le autorità italiane intenderebbero finanziare il nuovo progetto tramite l’Internal Security Fund Borders and Visa, previsto dal nuovo piano finanziario 2021-2027. L’approvazione definitiva avverrà non prima del settembre di quest’anno.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista, blogger\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-03-30-mazzeo-egitto.mp3\"][/audio]","30 Marzo 2021","2021-03-30 17:37:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Esercitazione-militare-Egitto-1024x730-1-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"214\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Esercitazione-militare-Egitto-1024x730-1-300x214.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Esercitazione-militare-Egitto-1024x730-1-300x214.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Esercitazione-militare-Egitto-1024x730-1-768x548.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Esercitazione-militare-Egitto-1024x730-1.png 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Italia-Egitto. 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L’OIM sottolinea inoltre che sono stati 17.025 i migranti intercettati nel 2023 dalla Guardia costiera libica e riportati nei lager del Paese nordafricano.\r\nSiamo di fronte ad una strage continua, pianificata con cura, dai governi europei, in primis quello italiano.\r\nUna strage frutto delle leggi che rendono illegale emigrare, una strage che cresce quando i migranti non vengono volutamente soccorsi come a Cutro, quando le navi delle ONG sono ostacolate in ogni modo dai divieti folli imposti dal governo.\r\nMa il mare non è l’unica frontiera. Si muore in montagna, nel deserto, nei cantieri dove la vita di un clandestino non vale nulla.\r\nCe ne ha parlato Raffaele\r\n\r\nStato di polizia. Le leggi speciali dei fascisti del terzo millennio\r\nLe misure contro la socialità non mercificata, quelle contro profughi e migranti, l’affondo verso i giovani, il duro colpo ai movimenti di lotta sono le architravi del progetto repressivo del governo.\r\nI decreti rave, Cutro, Caivano e il pacchetto sicurezza rendono sempre più forti i poteri di polizia, riducendo le pur esili tutele alla libertà di espressione, movimento, opposizione sociale.\r\nIl forte aumento delle pene, la meticolosa scelta dei soggetti da colpire e di quelli da tutelare ne sono il segno distintivo.\r\nPiù galera per molti, ma non per tutti, perché la trama dei vari provvedimenti di Meloni è esplicitamente di classe. Non solo. Molte misure, pur essendo capaci di reggere al vaglio della legittimità formale, sono ritagliate su misura su soggetti specifici.\r\nIl governo mette in campo dispositivi che emulano le dinamiche del diritto penale del nemico, pur in un quadro di apparente universalismo. Il che, ancora una volta, interroga i sostenitori della democrazia sul fatto che l’idea stessa di una legge giusta sia un ossimoro in un contesto di ingiustizia sociale e di crescente violenza verso le classi pericolose e i movimenti di opposizione sociale.\r\nSmontare la trama sottesa ai provvedimenti governativi è un tassello importante di un percorso di lotta che sappiamo non facile, ma necessario, perché chi governa intende colpire ogni tentativo di rendere concreta la possibilità di una radicale trasformazione sociale.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nConflitto nel Mediterraneo orientale\r\nLa nuova guerra partita il 7 ottobre scorso con l’attacco di Hamas a villaggi e kibbutz nel sud di Israele, continua con un crescente bilancio di morti, feriti, sfollati nella striscia di Gaza.\r\nDopo tre mesi non si intravvedono spiragli di uscita da una crisi che ha già provocato un’immane tragedia umanitaria a Gaza. \r\nLe recenti uccisioni con attacchi mirati di capi di Hamas ed Hezbollah nel sud del Libano potrebbero condurre ad un’escalation anche in quell’area, dove, è già in corso un conflitto a bassa intensità.\r\nNel frattempo si è scaldato il clima in Yemen con l’attacco angloamericano a città e porti del paese controllato dagli Houti, sciiti e filoiraniani.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nVenerdì 19 gennaio\r\nStato di polizia\r\nLe leggi speciali dei fascisti del terzo millennio\r\nore 21 alla FAT, in corso Palermo 46\r\nIntrodurrà la serata l’avvocato Gianluca Vitale\r\n\r\nVenerdì 2 febbraio\r\nPer l' anarchia. La forza e l'attualità del pensiero di Malatesta.\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nIntrodurrà l’incontro Davide Turcato, curatore delle opere complete di Errico Malatesta\r\n\r\nVenerdì 16 febbraio\r\nore 21 alla FAT, in corso Palermo 46\r\nSpaccare l’atomo in quattro. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/2024-01-12-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLa strage nel Mediterraneo continua\r\nLe cifre emerse dall’ultimo rapporto dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni disegnano un quadro di crescente violenza che investe i migranti in viaggio nel Mediterraneo. Il numero dei morti e dei dispersi è aumentato del 60% nel 2023.\r\nNel 2023 sono morte 974 persone, 1372 quelle disperse: nel 2022 le vittime erano state 529, 848 i dispersi, 662 e 891 nel \u003Cmark>2021\u003C/mark>. 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Vessillo della Modernità trionfante.«…foreste, montagne e sistemi idrici vengono devastati dalle razzie delle multinazionali… interi ecosistemi vengono distrutti dalle miniere di bauxite e minerale ferroso…».Un «ecocidio» fatto di deportazioni, desertificazione e una vera e propria campagna militare, lanciata dal governo indiano contro la dilagante sollevazione armata delle popolazioni tribali e dei guerriglieri naxaliti.Sul cammino del Progresso, infuria la guerra civile…\r\n\r\nArundhati Roy è una scrittrice, non è una militante “maoista”. Armata di curiosità, ha vissuto con i guerriglieri naxaliti nelle zone tribali dell’India in cui brucia l’insurrezione, realizzando un reportage intenso, ricco di spunti preziosi. 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Cronache di una psichiatra psicoterapeuta palestinese sotto occupazione” e “Sumud. 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Infatti, il corteo che esce dalla fabbrica e si dirige alla sede del sindacato in piazza Statuto sfocia nello scontro molto violento con le unità speciali di polizia chiamate per l’occasione: le unità del battaglione di Padova. In risposta a questa violenta repressione della piazza ne conseguono 3 giorni di scontri, in cui il tema di fabbrica sembra passare in secondo piano rispetto ad una sempre più emergente rabbia popolare che straborda dai rioni e dalle periferie della città, ma che poi donerà negli anni a venire la sua decisiva impronta sul movimento operaio tutto. Dal libro di Lanzardo emerge un quadro contraddittorio dato dalle interviste dei protagonisti, operai e semplici cittadini accorsi nei tre giorni di scontri a sostegno della protesta, e dato dai quotidiani, dalle dichiarazioni dei sindacalisti e politici e osservatori esterni: un quadro che fa emergere le diverse posizioni e anche le manipolazioni delle informazioni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Rivolta-di-P.za-Statuto-1962FritturaMista19072022_135.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 22 ore 13,30 - La perla di Labuan - Billy the kid pt.2 32 minuti [Radio Blackout, La perla di Labuan]: Dagli archivi di blackout, estraiamo con sommo piacere questa mini serie a puntate che la trasmissione \"La perla di Labuan\", condotta dal compianto Riccardo Borgogno, aveva dedicato al leggendario Billy the kid.\r\n\r\n[audio 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2024",1734611794,[329,330,331,332,333,334,335,336,337,338,339,340,341,342,343,344,345,346,347,348,349,350,351,352,353,354,355,356,357,358,359,360,361,362,363,364,365,366,367,368,369,370,371,372,373,374,375,376,377,378,379,380,381,382,383,384,385,386,387,388,389,390,391,392,393,394,395,396,397,398,399,400,401,402,403,404,405,406,407,408,409,64,410,411,412,413,414,415,416,417,418],"http://radioblackout.org/tag/60/","http://radioblackout.org/tag/70/","http://radioblackout.org/tag/80/","http://radioblackout.org/tag/archivio-moroni/","http://radioblackout.org/tag/arundhati-roy/","http://radioblackout.org/tag/attivismo/","http://radioblackout.org/tag/autoformazione/","http://radioblackout.org/tag/b-movies/","http://radioblackout.org/tag/baltimore/","http://radioblackout.org/tag/baltimore-rat-city/","http://radioblackout.org/tag/billy/","http://radioblackout.org/tag/cinema/","http://radioblackout.org/tag/collage/","http://radioblackout.org/tag/collettivo-antonin-artaud/","http://radioblackout.org/tag/cox-18/","http://radioblackout.org/tag/dario-lanzardo/","http://radioblackout.org/tag/diritti-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/diy/","http://radioblackout.org/tag/docenti/","http://radioblackout.org/tag/doris-wishman/","http://radioblackout.org/tag/ep/","http://radioblackout.org/tag/fiat/","http://radioblackout.org/tag/film/","http://radioblackout.org/tag/franti/","http://radioblackout.org/tag/free-palestine/","http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/guerriglia/","http://radioblackout.org/tag/guerriglia-urbana/","http://radioblackout.org/tag/india/","http://radioblackout.org/tag/insegnamento/","http://radioblackout.org/tag/la-perla-di-labuan/","http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/lettera/","http://radioblackout.org/tag/letteratura/","http://radioblackout.org/tag/lettura/","http://radioblackout.org/tag/libro/","http://radioblackout.org/tag/lotta-di-classe/","http://radioblackout.org/tag/lusso/","http://radioblackout.org/tag/maoismo/","http://radioblackout.org/tag/marco-scavino/","http://radioblackout.org/tag/mario-cavallo/","http://radioblackout.org/tag/massacro/","http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione/","http://radioblackout.org/tag/mixtape/","http://radioblackout.org/tag/montaggio/","http://radioblackout.org/tag/movimento-operaio/","http://radioblackout.org/tag/musica-2/","http://radioblackout.org/tag/musicista/","http://radioblackout.org/tag/narrativa/","http://radioblackout.org/tag/naxaliti/","http://radioblackout.org/tag/no-trip-for-cats/","http://radioblackout.org/tag/odio-al-serio/","http://radioblackout.org/tag/operaismo/","http://radioblackout.org/tag/osservatorio/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/piazza-statuto/","http://radioblackout.org/tag/pistoleri/","http://radioblackout.org/tag/portogallo/","http://radioblackout.org/tag/psychotronic/","http://radioblackout.org/tag/psychotronic-radio/","http://radioblackout.org/tag/punk/","http://radioblackout.org/tag/punk-hc/","http://radioblackout.org/tag/puzza-di-citta/","http://radioblackout.org/tag/radio-alpi-libere/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/","http://radioblackout.org/tag/radio-cane/","http://radioblackout.org/tag/raia/","http://radioblackout.org/tag/retro/","http://radioblackout.org/tag/riccardo-borgogno/","http://radioblackout.org/tag/samah-jabr/","http://radioblackout.org/tag/scontri/","http://radioblackout.org/tag/scuola/","http://radioblackout.org/tag/serie-mixtape/","http://radioblackout.org/tag/settore-alberghiero/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento/","http://radioblackout.org/tag/storia/","http://radioblackout.org/tag/studenti/","http://radioblackout.org/tag/testimonianza/","http://radioblackout.org/tag/trailer/","http://radioblackout.org/tag/turbolenza/","http://radioblackout.org/tag/turismo/","http://radioblackout.org/tag/tv/","http://radioblackout.org/tag/vintage/","http://radioblackout.org/tag/violenza-poliziesca/","http://radioblackout.org/tag/weird/","http://radioblackout.org/tag/western/","http://radioblackout.org/tag/z-movies/",[420,421,422,423,424,425,426,427,233,245,227,428,429,430,431,432,433,434,435,436,437,438,439,440,441,442,443,444,445,446,447,448,449,450,451,452,453,454,455,456,457,458,459,460,461,462,463,464,465,466,467,468,469,470,239,471,472,473,474,231,475,476,477,478,479,241,480,481,482,483,484,243,485,486,487,237,488,489,490,491,492,70,493,235,494,495,496,497,498,229,499],"'60","'70","'80","archivio 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La più grande Democrazia del mondo. Vessillo della Modernità trionfante.«…foreste, montagne e sistemi idrici vengono devastati dalle razzie delle multinazionali… interi ecosistemi vengono distrutti dalle miniere di bauxite e minerale ferroso…».Un «ecocidio» fatto di deportazioni, desertificazione e una vera e propria campagna militare, lanciata dal governo indiano contro la dilagante sollevazione armata delle popolazioni tribali e dei guerriglieri naxaliti.Sul cammino del Progresso, infuria la guerra civile…\r\n\r\nArundhati Roy è una scrittrice, non è una militante “maoista”. Armata di curiosità, ha vissuto con i guerriglieri naxaliti nelle zone tribali dell’India in cui brucia l’insurrezione, realizzando un reportage intenso, ricco di spunti preziosi. Non è un’ideologia preconfezionata, ma il contatto epidermico con i miliziani e con la gente dei villaggi, nelle giornate di marcia nella foresta e nelle notti passate insieme sotto le stelle, a dare forma alla sua narrazione e, con essa, alla sua limpida e inequivocabile scelta di campo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Con-gli-insorti-Naxaliti-nel-cuore-della-foresta-indiana_1@radio-alpi-libere_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 18 ore 08,30 - Lettera Samah Jabr su massacro a Gaza 12 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n“Testimoniare affinché le umiliazioni, le torture, le conseguenze dell’occupazione non rimangano sepolte nel silenzio e non consumino per sempre l’anima di chi vi si oppone”.\r\n\r\nLettura di un messaggio di Samah Jabr, psichiatra Palestinese che lavora a Gaza, inviato al collettivo anti-psichiatrico Antonin Artaud il 17/11/2023\r\n\r\nAutrice del libro “Dietro i fronti. Cronache di una psichiatra psicoterapeuta palestinese sotto occupazione” e “Sumud. Resistere all’oppressione” editi da Sensibili alle foglie.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Lettera-Samah-Jabr-su-massacro-a-Gaza-tradotta_10.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì \u003Cmark>19\u003C/mark> ore 08,30 - Intervista al musicista portoghese RAIA 22 minuti [Radio blackout, No trip for cats]: Intervista al musicista portoghese RAIA realizzata dalla redazione di No Trip For Cats\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Intervista-al-musicista-portoghese-RAIA_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 20 ore 08,30 - Sfruttamento settore alberghiero 23 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nInchiesta e testimonianze sullo sfruttamento nel settore alberghiero e del lusso\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Sfruttamento-settore-alberghiero_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 20 ore 03,30 - Odio al serio - Turbolenza 17 minuti [Odio al Serio, Radio Blackout]:\r\n\r\nTURBOLENZA è stato registrato\r\nil 2 e 3 \u003Cmark>gennaio\u003C/mark> \u003Cmark>2021\u003C/mark> in presa diretta\r\nda Tom DeTesta c/o No Records - Turìn\r\n\r\nTURBOLENZA è autoprodotto faidaté d.i.y.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Odio-al-serio-Turbolenza-benefit-Radio-Blackout_16.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 21 ore 08,30 - Tutta colpa dei padroni? 6 9 minuti [Marcello Pini e Federico Bosis]: Lo Statuto dei Lavoratori è la legge che stabilisce per tutti e tutte la libertà di aderire ad un sindacato. Ma da oltre 40 anni c'è chi tenta in ogni modo di aggirare questa legge. Confindustria & Co.? Sì, ovvio, ma non solo. Anche in questo caso, purtroppo, non è tutta colpa dei padroni...\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Tutta-colpa-dei-padroni-n.6_8.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 21 ore 09,00 - Psychotronic Radio vol.6 33 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\nSpeciale Doris Wishman\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Psychotronic-Radio-vol.6_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 21 ore 20,00 - Podcast Franti pt.4 54 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Podcast-Franti-pt.-4_53.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 21 ore 23,30 - Puzza di città - Baltimore rat city 62 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nGuida galattica per visitatori spaziali, suoni, musiche, distorsioni e visioni dai mondi sommersi delle città, per un ucronia del futuro prossimo\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Puzza-di-città-Baltimore-Rat-City.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 22 ore 09,00 - Rivolta di Piazza Statuto 1962 136 minuti [Radio blackout, Frittura mista alias Radio fabbrica]: Il filo conduttore della puntata è stato il libro di Dario Lanzardo “La rivolta di Piazza Statuto” (Torino, Luglio 1962, Feltrinelli economica, Milano 1979) dove vengono ricostruiti gli eventi del 1962 a Torino relativi alla protesta operaia per l’accordo separato Fiat col sindacato Uil, nel bel mezzo di uno sciopero generale dei metalmeccanici come non se ne vedevano da anni . Infatti, il corteo che esce dalla fabbrica e si dirige alla sede del sindacato in piazza Statuto sfocia nello scontro molto violento con le unità speciali di polizia chiamate per l’occasione: le unità del battaglione di Padova. In risposta a questa violenta repressione della piazza ne conseguono 3 giorni di scontri, in cui il tema di fabbrica sembra passare in secondo piano rispetto ad una sempre più emergente rabbia popolare che straborda dai rioni e dalle periferie della città, ma che poi donerà negli anni a venire la sua decisiva impronta sul movimento operaio tutto. Dal libro di Lanzardo emerge un quadro contraddittorio dato dalle interviste dei protagonisti, operai e semplici cittadini accorsi nei tre giorni di scontri a sostegno della protesta, e dato dai quotidiani, dalle dichiarazioni dei sindacalisti e politici e osservatori esterni: un quadro che fa emergere le diverse posizioni e anche le manipolazioni delle informazioni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Rivolta-di-P.za-Statuto-1962FritturaMista19072022_135.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 22 ore 13,30 - La perla di Labuan - Billy the kid pt.2 32 minuti [Radio Blackout, La perla di Labuan]: Dagli archivi di blackout, estraiamo con sommo piacere questa mini serie a puntate che la trasmissione \"La perla di Labuan\", condotta dal compianto Riccardo Borgogno, aveva dedicato al leggendario Billy the kid.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/La-perla-di-Labuan-Billy-the-kid-pt.2_31.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[506],{"field":132,"matched_tokens":507,"snippet":503,"value":504},[76,77],{"best_field_score":136,"best_field_weight":137,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":138,"tokens_matched":98,"typo_prefix_score":46},{"document":510,"highlight":523,"highlights":528,"text_match":134,"text_match_info":531},{"comment_count":46,"id":511,"is_sticky":46,"permalink":512,"podcastfilter":513,"post_author":514,"post_content":515,"post_date":516,"post_excerpt":52,"post_id":511,"post_modified":517,"post_thumbnail":518,"post_title":519,"post_type":260,"sort_by_date":520,"tag_links":521,"tags":522},"72968","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-18-01-2022/",[219],"fritturamista"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Haitham Hemdal sicobas Piacenza sul caso dei licenziamenti dei 280 lavoratori Fedex del magazzino di Piacenza chiuso da aprile 2021: il sindacato in un comunicato del 12/01/2022 annuncia la vittoria dei lavoratori. \"Dopo 10 mesi di lotta a oltranza e di repressione sistematica da parte di stato e padroni, ieri sera si è finalmente chiusa la durissima vertenza dei lavoratori FedEx di Piacenza. La gran parte dei lavoratori che hanno fino all’ultimo partecipato agli scioperi sono stati assunti direttamente alle dipendenze di FedEx nel magazzino di Bologna, con contratto full-time e mantenendo tutti i diritti che avevano conquistato negli anni sul sito di Piacenza (ticket,livelli, scatti di anzianità, ecc.); altri, tra cui molti lavoratori che per motivi personali non potevano trasferirsi in altre città, hanno invece accettato l’incentivo all’esodo pari a 48 mila euro, con in più la garanzia che FedEx provveda a ritirare tutte le denunce fatte a loro carico a seguito delle centinaia di scioperi e picchetti svolti in questi mesi...\"\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_Haitham-su-buoni-risultati-lotta-FedEx.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Alessandro Zadra Sicobas Milano sulle cariche della polizia al presidio dei lavoratori licenziati Unes di Truccazzano (Mi). Siamo tornati sull'argomento alla luce del non affievolirsi della lotta e dei presidi davanti al magazzino:\r\n\"Già venerdì scorso, le forze dell’ordine “democratico” erano intervenute con ferocia contro gli operai che esercitano il diritto di sciopero per la difesa delle loro condizioni – la garanzia di un posto\r\ndi lavoro e del salario per mantenere le loro famiglie – usando semplicemente l’arma del picchetto...\"\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_SiCobas-Milano-su-situazione-lotte-Unes.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto con Antonio Amoroso, segretario nazionale CUB Trasporti sulla svendita di Alitalia; ora ITA, e le conseguenze occupazionali: in particolare abbiamo approfondito le motivazioni del presidio di domani davanti a Montecitorio a Roma. In un comunicato si legge:\r\n\"Facciamo volare il pallone gonfiato ... Fino a perderlo di vista...Mercoledì 19 gennaio L'appuntamento per tutti è alle 8.30 in Piazza SS Apostoli a Roma, in contemporanea con l'audizione in Commissione Trasporti di Alfredo Altavilla e Fabio Lazzerini, rispettivamente presidente e amministratore di Ita. Una delegazione potrà raggiungere Montecitorio e una volta di più far\r\nsentire il dissenso dei lavoratori rispetto alle scelte operate finora dalla dirigenza di un'azienda pubblica. Una su tutte l'aver ignorato l’articolo 1212 del Codice civile tra quelli alla base della tutela dei diritti dei lavoratori, in particolar modo a fronte di un momento di crisi concomitante al passaggio di un ramo d’azienda.\r\nL’articolo citato infatti stabilisce che quando un ramo d’azienda viene ceduto da un soggetto a un altro, quest’ultimo deve accollarsi il compito di prendere anche i lavoratori oltre ai beni acquisiti.\r\nNel caso specifico invece i lavoratori Alitalia, se non in minima parte, non sono passati a Ita. Dei 10.500 dipendenti Alitalia infatti, solo 2.800 di loro (e non tutti già in organico al momento) sono statiassunti. Ulteriore danno, i due dirigenti Ita hanno anche potuto disapplicare il contratto collettivo nazionale facendo invece valere inizialmente un regolamento interno imposto unilateralmente con tagli agli stipendi fino al 40%. Anomalia, quest’ultima, superata solo in un secondo momento, con la firma di un nuovo contratto da parte di quasi tutti i sindacati, a\r\nesclusione di Cub, Usb e Navaid, a cui è seguita l’assunzione di numerosi sindacalisti, in base al “Ce lo chiede l’Europa”.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_Aggiornamenti-lotte-ITA-con-Antonio-Amoroso.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","21 Gennaio 2022","2022-01-26 19:55:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/fedex-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 18/01/2022",1642766972,[],[],{"post_content":524},{"matched_tokens":525,"snippet":526,"value":527},[75,76],"Fino a perderlo di vista...Mercoledì \u003Cmark>19\u003C/mark> \u003Cmark>gennaio\u003C/mark> L'appuntamento per tutti è alle"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Haitham Hemdal sicobas Piacenza sul caso dei licenziamenti dei 280 lavoratori Fedex del magazzino di Piacenza chiuso da aprile \u003Cmark>2021\u003C/mark>: il sindacato in un comunicato del 12/01/2022 annuncia la vittoria dei lavoratori. \"Dopo 10 mesi di lotta a oltranza e di repressione sistematica da parte di stato e padroni, ieri sera si è finalmente chiusa la durissima vertenza dei lavoratori FedEx di Piacenza. La gran parte dei lavoratori che hanno fino all’ultimo partecipato agli scioperi sono stati assunti direttamente alle dipendenze di FedEx nel magazzino di Bologna, con contratto full-time e mantenendo tutti i diritti che avevano conquistato negli anni sul sito di Piacenza (ticket,livelli, scatti di anzianità, ecc.); altri, tra cui molti lavoratori che per motivi personali non potevano trasferirsi in altre città, hanno invece accettato l’incentivo all’esodo pari a 48 mila euro, con in più la garanzia che FedEx provveda a ritirare tutte le denunce fatte a loro carico a seguito delle centinaia di scioperi e picchetti svolti in questi mesi...\"\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_Haitham-su-buoni-risultati-lotta-FedEx.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Alessandro Zadra Sicobas Milano sulle cariche della polizia al presidio dei lavoratori licenziati Unes di Truccazzano (Mi). Siamo tornati sull'argomento alla luce del non affievolirsi della lotta e dei presidi davanti al magazzino:\r\n\"Già venerdì scorso, le forze dell’ordine “democratico” erano intervenute con ferocia contro gli operai che esercitano il diritto di sciopero per la difesa delle loro condizioni – la garanzia di un posto\r\ndi lavoro e del salario per mantenere le loro famiglie – usando semplicemente l’arma del picchetto...\"\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_SiCobas-Milano-su-situazione-lotte-Unes.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto con Antonio Amoroso, segretario nazionale CUB Trasporti sulla svendita di Alitalia; ora ITA, e le conseguenze occupazionali: in particolare abbiamo approfondito le motivazioni del presidio di domani davanti a Montecitorio a Roma. In un comunicato si legge:\r\n\"Facciamo volare il pallone gonfiato ... Fino a perderlo di vista...Mercoledì \u003Cmark>19\u003C/mark> \u003Cmark>gennaio\u003C/mark> L'appuntamento per tutti è alle 8.30 in Piazza SS Apostoli a Roma, in contemporanea con l'audizione in Commissione Trasporti di Alfredo Altavilla e Fabio Lazzerini, rispettivamente presidente e amministratore di Ita. Una delegazione potrà raggiungere Montecitorio e una volta di più far\r\nsentire il dissenso dei lavoratori rispetto alle scelte operate finora dalla dirigenza di un'azienda pubblica. Una su tutte l'aver ignorato l’articolo 1212 del Codice civile tra quelli alla base della tutela dei diritti dei lavoratori, in particolar modo a fronte di un momento di crisi concomitante al passaggio di un ramo d’azienda.\r\nL’articolo citato infatti stabilisce che quando un ramo d’azienda viene ceduto da un soggetto a un altro, quest’ultimo deve accollarsi il compito di prendere anche i lavoratori oltre ai beni acquisiti.\r\nNel caso specifico invece i lavoratori Alitalia, se non in minima parte, non sono passati a Ita. Dei 10.500 dipendenti Alitalia infatti, solo 2.800 di loro (e non tutti già in organico al momento) sono statiassunti. Ulteriore danno, i due dirigenti Ita hanno anche potuto disapplicare il contratto collettivo nazionale facendo invece valere inizialmente un regolamento interno imposto unilateralmente con tagli agli stipendi fino al 40%. Anomalia, quest’ultima, superata solo in un secondo momento, con la firma di un nuovo contratto da parte di quasi tutti i sindacati, a\r\nesclusione di Cub, Usb e Navaid, a cui è seguita l’assunzione di numerosi sindacalisti, in base al “Ce lo chiede l’Europa”.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_Aggiornamenti-lotte-ITA-con-Antonio-Amoroso.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[529],{"field":132,"matched_tokens":530,"snippet":526,"value":527},[75,76],{"best_field_score":136,"best_field_weight":137,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":138,"tokens_matched":98,"typo_prefix_score":46},6637,{"collection_name":260,"first_q":66,"per_page":208,"q":66},["Reactive",535],{},["Set"],["ShallowReactive",538],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fND52vq-Y9wRWprWc0_4F1ghkibVt0DlVoWhIzlbaZpk":-1},true,"/search?query=19+gennaio+2021"]