","Due Indie: affari e pogrom","post",1582889633,[61,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71,72,73,74],"http://radioblackout.org/tag/armi/","http://radioblackout.org/tag/bjp/","http://radioblackout.org/tag/blackout/","http://radioblackout.org/tag/dehli/","http://radioblackout.org/tag/india/","http://radioblackout.org/tag/industria-bellica/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/mercato/","http://radioblackout.org/tag/modi/","http://radioblackout.org/tag/moschee/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/pogrom/","http://radioblackout.org/tag/scontri/","http://radioblackout.org/tag/trump/",[76,20,77,22,17,78,50,79,15,29,80,27,81,82],"armi","blackout","industria bellica","mercato","news","scontri","Trump",{"post_content":84,"tags":88},{"matched_tokens":85,"snippet":86,"value":87},[22],"di ultima generazione a Nuova \u003Cmark>Dehli\u003C/mark> e Modi lavora alacremente per","Insieme a Luca ripercorriamo gli ultimi giorni di passione in India. In coincidenza con la visita di Trump all'amico della \"internazionale sovranista\" Modi la polizia, su istigazione del BJP, ha disperso violentemente un importante presidio contro il Citizenship Amendement Act. Sono iniziati raid e pogrom a danno della popolazione musulmana da parte dei sostenitori del BJP. Il bilancio delle vittime è in continuo aggiornamento, la conta dei danni include molte case e due moschee distrutte dai fascisti hindu.\r\n\r\nMentre Trump vende sistemi d'arma di ultima generazione a Nuova \u003Cmark>Dehli\u003C/mark> e Modi lavora alacremente per potenziare le velleità di polo logistico dell'India. 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Ma anche quali siano le cause ambientali, politiche sia a livello regionale e internazionale (non da ultime le amicizie tra India, Israele, Brasile, Stati Uniti e Regno Unito) delle recenti mosse del BJP e del presidente Modi e di come le scelte del governo indiano si ripercuotano sulle minoranze, sulle donne e sulla terra. Cittadinanza e diritti non sono elementi immutabili ma costanti terreni di scontro, l'India ne è un caso esemplare.\r\n\r\nAll'interno della diretta anche due dritte per restare aggiornat* su cosa accade in India.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/India-rovente.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer approfondire: Le cause globali e L'esclusione dei musulmani dalla cittadinanza","3 Gennaio 2020","2020-01-03 12:05:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/india-1114x557-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/india-1114x557-1-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/india-1114x557-1-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/india-1114x557-1-1024x512.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/india-1114x557-1-768x384.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/india-1114x557-1.jpg 1114w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","India rovente: cosa c'è dietro l'autunno caldo del subcontinente",1578053121,[146,62,147,148,64,149,150,65,151,69,152,153,154],"http://radioblackout.org/tag/acqua/","http://radioblackout.org/tag/brasile/","http://radioblackout.org/tag/caste/","http://radioblackout.org/tag/donne/","http://radioblackout.org/tag/fascismo/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/musulmani/","http://radioblackout.org/tag/rss/","http://radioblackout.org/tag/terra/",[156,20,157,158,22,159,160,17,161,15,162,25,163],"acqua","brasile","caste","donne","fascismo","Israele","musulmani","terra",{"tags":165},[166,168,170,172,174,176,178,180,182,184,186,188,190],{"matched_tokens":167,"snippet":156},[],{"matched_tokens":169,"snippet":20},[],{"matched_tokens":171,"snippet":157},[],{"matched_tokens":173,"snippet":158},[],{"matched_tokens":175,"snippet":97},[22],{"matched_tokens":177,"snippet":159},[],{"matched_tokens":179,"snippet":160},[],{"matched_tokens":181,"snippet":17},[],{"matched_tokens":183,"snippet":161},[],{"matched_tokens":185,"snippet":15},[],{"matched_tokens":187,"snippet":162},[],{"matched_tokens":189,"snippet":25},[],{"matched_tokens":191,"snippet":163},[],[193],{"field":36,"indices":194,"matched_tokens":196,"snippets":198},[195],4,[197],[22],[97],{"best_field_score":129,"best_field_weight":130,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":47,"score":200,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":47},"578730123365711977",{"document":202,"highlight":223,"highlights":228,"text_match":231,"text_match_info":232},{"cat_link":203,"category":204,"comment_count":47,"id":205,"is_sticky":47,"permalink":206,"post_author":50,"post_content":207,"post_date":208,"post_excerpt":53,"post_id":205,"post_modified":209,"post_thumbnail":210,"post_thumbnail_html":211,"post_title":212,"post_type":58,"sort_by_date":213,"tag_links":214,"tags":220},[44],[46],"30297","http://radioblackout.org/2015/06/lindia-specchiata-nella-vetrina-dei-negozi-occidentali/","Intorno all'anniversario della presa di potere di Narendra Modi, il nazionalista di destra noto per le stragi interconfessionali in Gujarat del 2003, con Anna Nadotti abbiamo tentato un sintetico excursus dei molti argomenti relativi al subcontinente indiano in questo periodo di molteplici eventi e anniversari, del tutto ignorati dalla informazione mainstream occidentale che accende i riflettori su quella remota area geografica soltanto nel caso di calamità (come il terremoto in Nepal, ora dimenticato), oppure se palazzi fatiscenti fanno strage di lavoratori sottopagati, come nel caso del Rana Plaza in Bangladesh (proprio in questi giorni s'inizia il processo contro il proprietario Sohel Rana per omicidio aggravato di 1250 lavoratori, evento oscurato completamente da noi), ma senza approfondire quale sia il business che sfrutta e uccide quei lavoratori e che deriva dalla futile domanda occidentale di capi d'abbigliamento di quel tipo, per cui ci si dovrebbe sempre chiedere quante volte vengono indossati e se la risposta è un numero superiore a 30, allora forse andrebbero pagati adeguatamente, ma se invece sono inferiori a 5 non è il caso di comprarli, come si dice nel film The True Cost (http://blandonware.com/movietri/play/id129488814/), per bloccare la supply chain della offerta globale.\r\n\r\nAbbiamo iniziato la chiacchierata con Anna traendo spunto da un altro documentario di Ursula Biemann, Global Snapshot, che analizzava le ripercussioni sulle zone climatiche del riscaldamento globale indotto dall'Occidente, perché anche nel caso delle morti per il caldo di questi giorni nella regione di Dehli il First Post commentava i ritardi nella distribuzione dell'acqua come \"tardiva risposta all'attenzione sollevata dai media stranieri\", senza considerare quanto sia preziosa l'acqua in quel paese. Appunto: sempre mantenendo un approccio che parte dal punto di vista occidentale.\r\n\r\nDa qui poi il flusso di analisi e informazioni ha toccato il sistema di dighe che mutano le condizioni agricole di intere regioni (la protesta ignorata dai media mainstream di interi villaggi in sciopero della fame immersi per giorni nelle acque dei bacini artificiali delle dighe il cui innalzamento mette a rischio la loro sopravvivenza); semi Monsanto imposti a contadini costretti a indebitarsi quando il raccolto va perduto (e si sono registrati 250 mila casi di suicidio da parte di queste persone che nella tradizione sopravvivevano con un duro lavoro e che ora sono in balia dei costi di approviggionamento dei semi presso la multinazionale degli Ogm)...\r\n\r\nPotete ascoltare questo e molto altro in questo podcast:\r\n\r\nanna_india","4 Giugno 2015","2015-06-13 00:02:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/P1020363-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"225\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/P1020363-225x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/P1020363-225x300.jpg 225w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/P1020363.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 225px) 100vw, 225px\" />","L'India specchiata nella vetrina dei negozi occidentali",1433424236,[215,216,217,65,69,218,219],"http://radioblackout.org/tag/cotone-monsanto/","http://radioblackout.org/tag/dighe/","http://radioblackout.org/tag/gujarat/","http://radioblackout.org/tag/nazionalismo-e-colonialismo/","http://radioblackout.org/tag/rana-plaza/",[33,221,31,17,15,35,222],"dighe","Rana plaza",{"post_content":224},{"matched_tokens":225,"snippet":226,"value":227},[22],"questi giorni nella regione di \u003Cmark>Dehli\u003C/mark> il First Post commentava i","Intorno all'anniversario della presa di potere di Narendra Modi, il nazionalista di destra noto per le stragi interconfessionali in Gujarat del 2003, con Anna Nadotti abbiamo tentato un sintetico excursus dei molti argomenti relativi al subcontinente indiano in questo periodo di molteplici eventi e anniversari, del tutto ignorati dalla informazione mainstream occidentale che accende i riflettori su quella remota area geografica soltanto nel caso di calamità (come il terremoto in Nepal, ora dimenticato), oppure se palazzi fatiscenti fanno strage di lavoratori sottopagati, come nel caso del Rana Plaza in Bangladesh (proprio in questi giorni s'inizia il processo contro il proprietario Sohel Rana per omicidio aggravato di 1250 lavoratori, evento oscurato completamente da noi), ma senza approfondire quale sia il business che sfrutta e uccide quei lavoratori e che deriva dalla futile domanda occidentale di capi d'abbigliamento di quel tipo, per cui ci si dovrebbe sempre chiedere quante volte vengono indossati e se la risposta è un numero superiore a 30, allora forse andrebbero pagati adeguatamente, ma se invece sono inferiori a 5 non è il caso di comprarli, come si dice nel film The True Cost (http://blandonware.com/movietri/play/id129488814/), per bloccare la supply chain della offerta globale.\r\n\r\nAbbiamo iniziato la chiacchierata con Anna traendo spunto da un altro documentario di Ursula Biemann, Global Snapshot, che analizzava le ripercussioni sulle zone climatiche del riscaldamento globale indotto dall'Occidente, perché anche nel caso delle morti per il caldo di questi giorni nella regione di \u003Cmark>Dehli\u003C/mark> il First Post commentava i ritardi nella distribuzione dell'acqua come \"tardiva risposta all'attenzione sollevata dai media stranieri\", senza considerare quanto sia preziosa l'acqua in quel paese. 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Accendere un riflettore sui prepotenti primi cento giorni del mandato trumpiano alla Casa Bianca con uno storico come Gian Giacomo Migone significa anche comprendere quali strategie di contenimento del declino americano può permettersi l'amministrazione americana, scoperchiando l'evidenza della dissoluzione del ruolo di gendarme pure nell'ultimo focolaio di tensione che sfrutta il momento di vacanza imperiale per sondare quali sviluppi potrebbe avere lo scontro indo-pakistano sul contenzioso relativo al Kashmir (diviso nelle sue tre componenti etno-religiose) incancrenito nel postcolonialismo del subcontinente indiano. Ne abbiamo parlato con Matteo Miavaldi, con il quale avevamo preconizzato la potenziale esplosione innescata con l'attentato di Pahalgam. Ma anche il dinamismo polacco in materia militare e il conseguente avvicinamento delle due caserme Nato nell'Europa centrorientale: Germania e Polonia sono rivali per il primato militare in Europa e si alleano all'unica potenza nucleare del continente, sfruttando le paure scatenate da una Russia apparentemente aggressiva, anche se non avrebbe interesse a invadere Alessandro Ajres allude a una \"libido\" putiniana in un delirio di espansione imperiale, la paura del quale forse la società polacca ha introiettato in questi anni di destra estrema, alternati a centrodestra, che hanno sviluppato lo sviluppo economico per foraggiare l'industria bellica.\r\n\r\n\r\n\r\nNé India, né Pakistan trovano convenienza in uno scontro frontale ora sulla ottantennale \"questione del Kashmir\", eppure sta avvenendo ed è… esplosiva, nel senso che entrambe sono dotate di armamenti nucleari. L’India ha una preponderanza in ogni arma, ma quando si parla di nucleare e di dispute religioso-nazionaliste tra stati retti da fanatici difficilmente ne esce un vincitore vivo.\r\nCon Matteo Miavaldi percorriamo la china che ha portato a questa situazione pericolosa che ha già prodotto decine di morti dalla strage di Pahalgham del 22 aprile, quando un commando jihadista ha ucciso 26 indiani in Kashmir, evidenziando l’impreparazione dell’intelligence di Dehli e scatenando la reazione unitaria della nazione indiana che due settimane dopo ha prodotto una quarantina di morti con il bombardamento dell’Operazione Sindoor contro il Pakistan, i cui vertici negano ogni responsabilità nell’innesco della spirale. L’escalation muscolare è pari a quella propagandistica, tanto che è difficile accettare e prendere per buone quasi tutte le ricostruzioni che provengono da ciascuno dei contendenti.\r\nLa storia del Jammu-Kashmir è travagliata dal dopoguerra: in comune con le vicende israelo-palestinesi non c’è solo il 1947 come data del vulnus, ma anche lo sfruttamento di ogni periodo in cui la diplomazia internazionale va in panne, permettendo all’apparato militare di risolvere con i suoi metodi le dispute; e forse si può individuare nel 2019 con la revoca dello stato semiautonomo della regione indiana una svolta a cui non si possono ricondurre questi risultati ma fu un avvio di un processo che ne ha consentito il deflagrare del problema in questi termini, perché ha prodotto un cambio nella composizione delle credenze e nella maggiore presenza culturale hindu tra la popolazione delle regioni di confine. Le conseguenze non possono che essere le risposte reciproche più violente dalla creazione del Bangla Desh dal Pakistan Orientale.\r\nE a fronte di un evento di portata così storica le reazioni internazionali o i tentativi di interposizione per arrivare a una pacificazione dell’area sono risibili da parte di tutte le potenze globali, peraltro difficilmente potrebbero venire accettate dai rispettivi nazionalismi dei contendenti. La Cina si è offerte come mediatrice, appalesando un interesse precipuo alla composizione del conflitto, benché sia chiaro che l’interesse di Pechino è il mantenimento del territorio pakistano, storico alleato e indispensabile corridoio per la Belt Road Initiative; facendo da contrappeso all’immediato sostegno di Israele alla rappresaglia indiana, tanto assimilabile alla reazione assassina dell’entità sionista a Gaza.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/7IBzky3YF9FknUxHEN6yWV?si=bHv964OURDqoJY5k3qRDSA\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Innesco-e-propaganda-in-Kashmir_Miavaldi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare i podcast sull'Estremo oriente si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nTusk partecipa ai summit sul destino della guerra con Merz e Macron, a dimostrazione della sua potenza militare che sfida la preminenza europea dei due partner, esaltando il nazionalismo di matrice romantica mai realmente venuto meno al paese, che negli ultimi 2/3 decenni ha raddoppiato il pil e livellato i tassi di povertà delle componenti sociali. Sottoposto questo paesaggio ad Alessandro Ajres, ci ha fatto notare come questo sia potuto accadere in seguito all’alternanza al potere dei rappresentanti della sacca rurale retriva e conservatrice che vota l'estrema destra del PiS e di quelli del centro destra liberal-conservatore che trova i propri consensi nelle metropoli e nei bacini minerari e navali. La matrice militare e reazionaria – sempre meno sfumata in entrambi i campi dalla forza della chiesa cattolica, che ha disperso la potenza data dal fanatismo dei tempi wojtyliani – si fonda su una produzione industriale a basso costo, e l’importanza della posizione geografica, che la pone tra quegli stati europei a ridosso del confine con i territori controllati da Mosca che cavalcano le paure dell’orso russo e le fomentano per spostare capitali statali verso il settore bellico (che drena il 5 per cento del pil ormai da anni).\r\nQuesta situazione pone la Polonia nella condizione di incalzare la potenza militare tedesca e la sua preminenza nel mettere a disposizione territorio e basi missilistiche al sistema di guerra occidentale; e questa spirale le consente inoltre di essere il faro della fazione degli impauriti baltici, inserendosi nella tradizione deel destre nazionaliste dell'Esteuropa. Ed è in questo contesto che diventa interessante vedere come anziché scontrarsi sembra che Polonia e Germania uniscano le loro forze per sostenere una politica europea a loro immagine.\r\nLa Polonia e i suoi fratelli comprende sia le repubbliche baltiche, sia gli altri stati ex sovietici, in cui la recrudescenza antirussa ha prodotto frange sempre più ampie di nostalgie fasciste che impastano un po' tutta la regione di nazionalismi fanatici, più che romantici.\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/gli-assi-di-potere-europei-inglobano-la-polonia--66032024\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/La-Polonia-e-i-suoi-fratelli_Ajres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti relativi alla regione pannonica, balcanica e caucasica si trovano qui\r\n\r\nCon Giangiacomo Migone che fra le altre cose ha insegnato storia dell'America del nord all'università di Torino ,parliamo delle fratture all'interno della società americana e della crisi di egemonia di cui l'elezione di Trump è la conseguenza. Trump si è rivolto ad un altro elettorato ,la parte dei bianchi americani impoveriti dalla globalizzazione che ha mangiato i posti di lavoro che sono stati delocalizzati altrove .Trump prende atto che gli USA nonostante la potenza militare non sono più l'egemone e la sua visione incarna la nostalgia della grandezza americana che vorrebbe far rivivere nonostante la concorrenza della Cina che ha invece una percezione multipolare del mondo.\r\nNonostante la torsione autoritaria che è incarnata dalla politica trumpiana ci sono delle resistenze all'interno del tessuto sociale americano che si manifestano nelle università ,nell'opposizione dei tribunali ai decreti del presidente che non considera i contrappesi istituzionali e si concretizzano anche nelle affollate piazze che stanno seguendo il tour contro l'oligarchia del senatore Sanders e di Alexandra Ocasio Cortez. La politica di Trump è al servizio dell'1% più ricco e alimenta la guerra fra poveri delle classi medie impoverite bianche contro gli immigrati .\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-specchio-della-crisi-di-egemonia-degli-usa--66055851\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-DI-ORIONE-08052025-MIGONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\nSi è affrontata il sovranismo imperante dall'avvento del Trump Revenge qui\r\n\r\n ","11 Maggio 2025","2025-05-14 00:54:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 08/05/2025 - IL NUOVO ASSE MILITARE PARIGI BERLINO VARSAVIA A DIFESA DAGLI USA DI TRUMP MENTRE ESPLODE LA REGIONE INDO-PAKISTANA.","podcast",1746964824,[266],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[250],{"post_content":269},{"matched_tokens":270,"snippet":271,"value":272},[22],"Kashmir, evidenziando l’impreparazione dell’intelligence di \u003Cmark>Dehli\u003C/mark> e scatenando la reazione unitaria","In questa puntata \"Bastioni di Orione\" torna a toccare vari punti dell'orbe terraqueo che sono in qualche modo collegati tra loro. Accendere un riflettore sui prepotenti primi cento giorni del mandato trumpiano alla Casa Bianca con uno storico come Gian Giacomo Migone significa anche comprendere quali strategie di contenimento del declino americano può permettersi l'amministrazione americana, scoperchiando l'evidenza della dissoluzione del ruolo di gendarme pure nell'ultimo focolaio di tensione che sfrutta il momento di vacanza imperiale per sondare quali sviluppi potrebbe avere lo scontro indo-pakistano sul contenzioso relativo al Kashmir (diviso nelle sue tre componenti etno-religiose) incancrenito nel postcolonialismo del subcontinente indiano. Ne abbiamo parlato con Matteo Miavaldi, con il quale avevamo preconizzato la potenziale esplosione innescata con l'attentato di Pahalgam. Ma anche il dinamismo polacco in materia militare e il conseguente avvicinamento delle due caserme Nato nell'Europa centrorientale: Germania e Polonia sono rivali per il primato militare in Europa e si alleano all'unica potenza nucleare del continente, sfruttando le paure scatenate da una Russia apparentemente aggressiva, anche se non avrebbe interesse a invadere Alessandro Ajres allude a una \"libido\" putiniana in un delirio di espansione imperiale, la paura del quale forse la società polacca ha introiettato in questi anni di destra estrema, alternati a centrodestra, che hanno sviluppato lo sviluppo economico per foraggiare l'industria bellica.\r\n\r\n\r\n\r\nNé India, né Pakistan trovano convenienza in uno scontro frontale ora sulla ottantennale \"questione del Kashmir\", eppure sta avvenendo ed è… esplosiva, nel senso che entrambe sono dotate di armamenti nucleari. L’India ha una preponderanza in ogni arma, ma quando si parla di nucleare e di dispute religioso-nazionaliste tra stati retti da fanatici difficilmente ne esce un vincitore vivo.\r\nCon Matteo Miavaldi percorriamo la china che ha portato a questa situazione pericolosa che ha già prodotto decine di morti dalla strage di Pahalgham del 22 aprile, quando un commando jihadista ha ucciso 26 indiani in Kashmir, evidenziando l’impreparazione dell’intelligence di \u003Cmark>Dehli\u003C/mark> e scatenando la reazione unitaria della nazione indiana che due settimane dopo ha prodotto una quarantina di morti con il bombardamento dell’Operazione Sindoor contro il Pakistan, i cui vertici negano ogni responsabilità nell’innesco della spirale. L’escalation muscolare è pari a quella propagandistica, tanto che è difficile accettare e prendere per buone quasi tutte le ricostruzioni che provengono da ciascuno dei contendenti.\r\nLa storia del Jammu-Kashmir è travagliata dal dopoguerra: in comune con le vicende israelo-palestinesi non c’è solo il 1947 come data del vulnus, ma anche lo sfruttamento di ogni periodo in cui la diplomazia internazionale va in panne, permettendo all’apparato militare di risolvere con i suoi metodi le dispute; e forse si può individuare nel 2019 con la revoca dello stato semiautonomo della regione indiana una svolta a cui non si possono ricondurre questi risultati ma fu un avvio di un processo che ne ha consentito il deflagrare del problema in questi termini, perché ha prodotto un cambio nella composizione delle credenze e nella maggiore presenza culturale hindu tra la popolazione delle regioni di confine. Le conseguenze non possono che essere le risposte reciproche più violente dalla creazione del Bangla Desh dal Pakistan Orientale.\r\nE a fronte di un evento di portata così storica le reazioni internazionali o i tentativi di interposizione per arrivare a una pacificazione dell’area sono risibili da parte di tutte le potenze globali, peraltro difficilmente potrebbero venire accettate dai rispettivi nazionalismi dei contendenti. La Cina si è offerte come mediatrice, appalesando un interesse precipuo alla composizione del conflitto, benché sia chiaro che l’interesse di Pechino è il mantenimento del territorio pakistano, storico alleato e indispensabile corridoio per la Belt Road Initiative; facendo da contrappeso all’immediato sostegno di Israele alla rappresaglia indiana, tanto assimilabile alla reazione assassina dell’entità sionista a Gaza.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/7IBzky3YF9FknUxHEN6yWV?si=bHv964OURDqoJY5k3qRDSA\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Innesco-e-propaganda-in-Kashmir_Miavaldi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare i podcast sull'Estremo oriente si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nTusk partecipa ai summit sul destino della guerra con Merz e Macron, a dimostrazione della sua potenza militare che sfida la preminenza europea dei due partner, esaltando il nazionalismo di matrice romantica mai realmente venuto meno al paese, che negli ultimi 2/3 decenni ha raddoppiato il pil e livellato i tassi di povertà delle componenti sociali. Sottoposto questo paesaggio ad Alessandro Ajres, ci ha fatto notare come questo sia potuto accadere in seguito all’alternanza al potere dei rappresentanti della sacca rurale retriva e conservatrice che vota l'estrema destra del PiS e di quelli del centro destra liberal-conservatore che trova i propri consensi nelle metropoli e nei bacini minerari e navali. La matrice militare e reazionaria – sempre meno sfumata in entrambi i campi dalla forza della chiesa cattolica, che ha disperso la potenza data dal fanatismo dei tempi wojtyliani – si fonda su una produzione industriale a basso costo, e l’importanza della posizione geografica, che la pone tra quegli stati europei a ridosso del confine con i territori controllati da Mosca che cavalcano le paure dell’orso russo e le fomentano per spostare capitali statali verso il settore bellico (che drena il 5 per cento del pil ormai da anni).\r\nQuesta situazione pone la Polonia nella condizione di incalzare la potenza militare tedesca e la sua preminenza nel mettere a disposizione territorio e basi missilistiche al sistema di guerra occidentale; e questa spirale le consente inoltre di essere il faro della fazione degli impauriti baltici, inserendosi nella tradizione deel destre nazionaliste dell'Esteuropa. Ed è in questo contesto che diventa interessante vedere come anziché scontrarsi sembra che Polonia e Germania uniscano le loro forze per sostenere una politica europea a loro immagine.\r\nLa Polonia e i suoi fratelli comprende sia le repubbliche baltiche, sia gli altri stati ex sovietici, in cui la recrudescenza antirussa ha prodotto frange sempre più ampie di nostalgie fasciste che impastano un po' tutta la regione di nazionalismi fanatici, più che romantici.\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/gli-assi-di-potere-europei-inglobano-la-polonia--66032024\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/La-Polonia-e-i-suoi-fratelli_Ajres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti relativi alla regione pannonica, balcanica e caucasica si trovano qui\r\n\r\nCon Giangiacomo Migone che fra le altre cose ha insegnato storia dell'America del nord all'università di Torino ,parliamo delle fratture all'interno della società americana e della crisi di egemonia di cui l'elezione di Trump è la conseguenza. Trump si è rivolto ad un altro elettorato ,la parte dei bianchi americani impoveriti dalla globalizzazione che ha mangiato i posti di lavoro che sono stati delocalizzati altrove .Trump prende atto che gli USA nonostante la potenza militare non sono più l'egemone e la sua visione incarna la nostalgia della grandezza americana che vorrebbe far rivivere nonostante la concorrenza della Cina che ha invece una percezione multipolare del mondo.\r\nNonostante la torsione autoritaria che è incarnata dalla politica trumpiana ci sono delle resistenze all'interno del tessuto sociale americano che si manifestano nelle università ,nell'opposizione dei tribunali ai decreti del presidente che non considera i contrappesi istituzionali e si concretizzano anche nelle affollate piazze che stanno seguendo il tour contro l'oligarchia del senatore Sanders e di Alexandra Ocasio Cortez. La politica di Trump è al servizio dell'1% più ricco e alimenta la guerra fra poveri delle classi medie impoverite bianche contro gli immigrati .\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-specchio-della-crisi-di-egemonia-degli-usa--66055851\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-DI-ORIONE-08052025-MIGONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\nSi è affrontata il sovranismo imperante dall'avvento del Trump Revenge qui\r\n\r\n ",[274],{"field":125,"matched_tokens":275,"snippet":271,"value":272},[22],{"best_field_score":233,"best_field_weight":234,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":47,"score":235,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":47},6634,{"collection_name":263,"first_q":22,"per_page":238,"q":22},["Reactive",280],{},["Set"],["ShallowReactive",283],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fRzRPlrsvhrwOBM9Fl3Vdv3xCefHVHDYAGIX-oSsNwM0":-1},true,"/search?query=Dehli"]