","F.lotta occupare il Mediterraneo: mobilitazione marina contro le frontiere","post",1751025513,[67,68,69,70,71],"http://radioblackout.org/tag/f-lotta/","http://radioblackout.org/tag/fortezza-euopa/","http://radioblackout.org/tag/frontex/","http://radioblackout.org/tag/mediterraneo/","http://radioblackout.org/tag/migranti/",[73,74,75,21,15],"f.lotta","fortezza euopa","frontex",{"post_content":77,"post_title":82,"tags":85},{"matched_tokens":78,"snippet":80,"value":81},[79],"mediterraneo","settembre 2025, verso l’occupazione del \u003Cmark>mediterraneo\u003C/mark> centrale. L’obbiettivo quello di denunciare","Nasce una mobilitazione, indetta per la metà di settembre 2025, verso l’occupazione del \u003Cmark>mediterraneo\u003C/mark> centrale. L’obbiettivo quello di denunciare il meccanismo della Fortezza Europa: il sistema di confini sporco del sangue di più di 30.000 migranti negli ultimi 10 anni. A braccetto con Frontex, il sistema di controllo e confini si fa complice delle politiche genocidarie Israeliane e si configura come uno dei principali attori guerrafondai attuali.\r\n\r\nContro tutto questo, contro il sistema razzista, coloniale e neoliberale che rappresenta, scende in mare F. Lotta con la sua coalizione di più di 100 tra realtà e singolarità unite nel intento di ripoliticizzare lo spazio marittimo al Sud di Lampedusa.\r\n\r\nNe parliamo con Eugenio, attivista di F.lotta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/F.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":83,"snippet":84,"value":84},[21],"F.lotta occupare il \u003Cmark>Mediterraneo\u003C/mark>: mobilitazione marina contro le frontiere",[86,88,90,92,95],{"matched_tokens":87,"snippet":73},[],{"matched_tokens":89,"snippet":74},[],{"matched_tokens":91,"snippet":75},[],{"matched_tokens":93,"snippet":94},[21],"\u003Cmark>Mediterraneo\u003C/mark>",{"matched_tokens":96,"snippet":15},[],[98,104,107],{"field":41,"indices":99,"matched_tokens":101,"snippets":103},[100],3,[102],[21],[94],{"field":105,"matched_tokens":106,"snippet":84,"value":84},"post_title",[21],{"field":108,"matched_tokens":109,"snippet":80,"value":81},"post_content",[79],578730123365712000,{"best_field_score":112,"best_field_weight":113,"fields_matched":100,"num_tokens_dropped":53,"score":114,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":53},"1108091339008",13,"578730123365711979",1,{"document":117,"highlight":138,"highlights":159,"text_match":110,"text_match_info":169},{"cat_link":118,"category":119,"comment_count":53,"id":120,"is_sticky":53,"permalink":121,"post_author":56,"post_content":122,"post_date":123,"post_excerpt":59,"post_id":120,"post_modified":124,"post_thumbnail":125,"post_thumbnail_html":126,"post_title":127,"post_type":64,"sort_by_date":128,"tag_links":129,"tags":134},[50],[52],"50916","http://radioblackout.org/2018/11/trappole-e-oscuramenti-sul-mediterraneo-centrale/","Stanno giustificando l'operato criminale di istituzioni, guardiamarina, navi commerciali, milizie, esercito libico... e tutto l'apparato propagandistico dei criminali sovranisti gettando fango su ong o perseguendole con trappole anche giuridiche, come quella scattata per opera del procuratore di Catania, il povero Zuccaro.\r\nE sono riusciti in questo modo a mettere la sordina alla tragedia che sta andando in scena nel Mediterraneo centrale; sono giunti al punto di oscurare i segnali che tracciano i percorsi di navi mercantili nelle acque prospicienti le coste libiche perché nessuno possa anche solo tenere il conteggio di morti, schiavi, naufraghi... disperazione e attività di contenzione nelle condizioni più atroci che si possano immaginare: una forma di censura che elimina da ogni schermo e da ogni articolo dati e situazioni inaccettabili in un consesso civile.\r\n\r\nGli uomini della foto a corredo sono stati attaccati dall'esercito perché presi dal mare sono stati deportati nuovamente nel porto di Misurata, dove si sono rifiutati di sbarcare, iniziando uno sciopero della fame interrotto dall'intervento violento dell'esercito libico.\r\n\r\nPer fare il punto attraverso un cannocchiale in questo momento calato proprio in quelle acque abbiamo chiamato Riccardo Gatti che ci ha fornito questa testimonianza diretta di ciò che vede sul pelo dell'acqua così tanto censurato da ogni media per ordine superiore. E dalla sua voce abbiamo raccolto informazioni, valutazioni e analisi utili per la consapevolezza degli eventi di cui è spettatore attivo e protagonista\r\n\r\nTestimoni scomodi di crimini di mare","24 Novembre 2018","2018-11-26 21:19:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/proactiva_sea-rescue-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"225\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/proactiva_sea-rescue.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/proactiva_sea-rescue.jpg 225w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/proactiva_sea-rescue-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/proactiva_sea-rescue-170x170.jpg 170w\" sizes=\"auto, (max-width: 225px) 100vw, 225px\" />","Trappole e oscuramenti nel Mediterraneo centrale",1543085229,[130,70,71,131,132,133],"http://radioblackout.org/tag/libia/","http://radioblackout.org/tag/nivin/","http://radioblackout.org/tag/pro-activa-open-arms/","http://radioblackout.org/tag/riccardo-gatti/",[18,21,15,135,136,137],"Nivin","Pro Activa open Arms","Riccardo Gatti",{"post_content":139,"post_title":143,"tags":146},{"matched_tokens":140,"snippet":141,"value":142},[21],"sta andando in scena nel \u003Cmark>Mediterraneo\u003C/mark> centrale; sono giunti al punto","Stanno giustificando l'operato criminale di istituzioni, guardiamarina, navi commerciali, milizie, esercito libico... e tutto l'apparato propagandistico dei criminali sovranisti gettando fango su ong o perseguendole con trappole anche giuridiche, come quella scattata per opera del procuratore di Catania, il povero Zuccaro.\r\nE sono riusciti in questo modo a mettere la sordina alla tragedia che sta andando in scena nel \u003Cmark>Mediterraneo\u003C/mark> centrale; sono giunti al punto di oscurare i segnali che tracciano i percorsi di navi mercantili nelle acque prospicienti le coste libiche perché nessuno possa anche solo tenere il conteggio di morti, schiavi, naufraghi... disperazione e attività di contenzione nelle condizioni più atroci che si possano immaginare: una forma di censura che elimina da ogni schermo e da ogni articolo dati e situazioni inaccettabili in un consesso civile.\r\n\r\nGli uomini della foto a corredo sono stati attaccati dall'esercito perché presi dal mare sono stati deportati nuovamente nel porto di Misurata, dove si sono rifiutati di sbarcare, iniziando uno sciopero della fame interrotto dall'intervento violento dell'esercito libico.\r\n\r\nPer fare il punto attraverso un cannocchiale in questo momento calato proprio in quelle acque abbiamo chiamato Riccardo Gatti che ci ha fornito questa testimonianza diretta di ciò che vede sul pelo dell'acqua così tanto censurato da ogni media per ordine superiore. 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Da diversi mesi le navi delle organizzazioni non governative che operano nel mar Mediterraneo salvando la vita di chi tenta la traversata verso l'Europa stanno subendo attacchi giuridici, mediatici e politici. Le procure di Catania e Trapani con le loro inchieste non svelano niente di che e l'operazione è più d'immagine che altro, anche se le loro disposizioni qualche effetto pratico lo hanno; ne è esempio il sequestro della Juventa avvenuto qualche mese fa che ha di fatto impedito che l'Ong tedesca Jugend Rettet potesse continuare ad effettuare salvataggi in mare. E potrebbe non essere un caso che la prima a cadere nella morsa repressiva dello Stato sia stata proprio una piccola organizzazione con pochi mezzi sia economici che legali per difendersi.\r\n\r\nSe da un lato infatti c'è l'esigenza di sviare l'attenzione dell'opinione pubblica dai massacri di migranti che gli accordi promossi da Minniti e i suoi predecessori con i Paesi d'Africa hanno contribuito a consolidare e diffondere, dall'altro togliere materialmente gli strumenti alle Ong di operare pare un obiettivo allettante per ripulire un po' il terreno e lasciare libera di agire la guardia costiera libica.\r\n\r\nIn questo contesto le Ong continuano a uscire in mare recuperando persone, raccogliendo le loro storie di violenza e ricatti, stando attente a girare alla larga dalla guardia costiera libica e dalla C-Star, la nave dei giovani di generazione identitaria, movimento di destra anti migranti che va a disturbare il loro operato.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Riccardo Gatto, comandante di imbarcazioni per l'ong Proactiva Open Arms\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\nGatto2","30 Ottobre 2017","2017-11-03 16:37:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/134602514-d97bb351-598b-47c3-b7b7-487f54ae6e18-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/134602514-d97bb351-598b-47c3-b7b7-487f54ae6e18-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/134602514-d97bb351-598b-47c3-b7b7-487f54ae6e18-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/134602514-d97bb351-598b-47c3-b7b7-487f54ae6e18.jpg 560w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Una chiacchierata sulla criminalizzazione delle Ong e la situazione nel mar Mediterraneo",1509371379,[70,71,184,185],"http://radioblackout.org/tag/ong/","http://radioblackout.org/tag/riccardo-gatto/",[21,15,35,187],"Riccardo Gatto",{"post_content":189,"post_title":193,"tags":196},{"matched_tokens":190,"snippet":191,"value":192},[21],"governative che operano nel mar \u003Cmark>Mediterraneo\u003C/mark> salvando la vita di chi","La vicenda della nave di Save the Children, perquisita su disposizione della procura di Trapani qualche giorno fa, riaccende l'attenzione sull'operato delle Ong accusate più o meno implicitamente di favorire l'immigrazione e di accordarsi con gli scafisti. 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Ci chiediamo infatti quale sicurezza garantiscano ai cittadini del mediterraneo i massacri di Israele a Gaza e in Cisgiordania e le bombe sganciate sul Medio Oriente. Una situazione che assume tratti ancor più grotteschi, se si pensa che sol pochi giorni fa il governo israeliano ha annunciato il piano di invasione e occupazione militare di Gaza. O quale sicurezza garantiscano agli esseri umani i padroni dei lager libici, ai quali il governo italiano e l'unione europea, attuale e precedenti, appaltano la gestione dell'immigrazione.\r\n\r\n\"Sicurezza\" oggi è il termine ombrello sotto il quale vanno le peggiori torsioni autoritarie del nostro presente: genocidio, guerra e militarizzazione verso l'esterno e repressione di qualsiasi voce dissonante verso l'interno con l'approvazione recente di un pacchetto sicurezza- l'ex disegno legge 1660 convertito in decreto ed entrato in vigore un mese fa - liberticida e da stato di polizia. una manovra che mette in discussione il diritto di sciopero e di protesta dei lavorator in un paese dove le disuguaglianze sociali aumentano, la marginalità e sempre più diffusa, l'impossibilità di avere un futuro dignitoso ci isola dagli altri, costringendoci a vite sempre più precarie, la ricchezza di pochi si alimenta sulla miseria di molti, chi ci governa ha già deciso qual è la soluzione per affrontare la crisi: spendere soldi pubblici in armi per far arricchire l'industria delle armi, corrispondere all'innalzamento della spesa bellica al 3,5 0 addirittura al 5% del pil come richiesto dagli usa e sperare in una riconversione militare dell'automotive. miliardi di euro verranno regalati alle aziende belliche che hanno sempre avuto l'interesse a speculare economicamente sui conflitti nel mondo.\r\n\r\nQuelle stesse aziende che finanziano Israele guadagnando sul genocidio del popolo palestinese e sulla pulizia etnica di quei territori, che direzionano la ricerca pubblica a fini bellici, che lucrano sulla guerra e sullo sfruttamento estrattivo dei territori colonizzati. in questo contesto noi siamo semplici ingranaggi di un meccanismo che non è in grado di offrirci un futuro dignitoso, di autodeterminazione, benessere, più tempo libero, pace ed equilibrio con i popoli e la natura. mentre i signori della guerra si riuniscono nello splendido isolamento delle dorate sale, ad attenderli all'esterno ci sarà una città blindata, chiusa alle proprie cittadine e cittadini. quale migliore immagine della nostra società: da un lato il consesso che prepara le future guerre e dall'altro i lavoratori e le lavoratrici sulle cui spalle ricadrà la futura miseria. alla luce di ciò risulta necessario opporsi con forza al riarmo dell'unione europea e combattere la narrazione bellicista promossa a reti unificate.\r\n\r\nRigettiamo qualsiasi tipo di argomento atto a giustificare le ipocrite \"spese per la sicurezza\" come una necessità inderogabile. come di consueto, il prezzo di questa follia guerrafondaia viene fatto pagare ai popoli, non solo tramite il loro sangue, ma anche con continue privazioni economiche non c'è nulla di inevitabile in questo presente di povertà e nel futuro di sofferenza che ci prospettano. non cadiamo nella vuota propaganda di un sistema che ci stritola. la guerra non è una fatalità. la guerra è la degna soluzione alle irrisolvibili contraddizioni 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O quale sicurezza garantiscano agli esseri umani i padroni dei lager libici, ai quali il governo italiano e l'unione europea, attuale e precedenti, appaltano la gestione dell'immigrazione.\r\n\r\n\"Sicurezza\" oggi è il termine ombrello sotto il quale vanno le peggiori torsioni autoritarie del nostro presente: genocidio, guerra e militarizzazione verso l'esterno e repressione di qualsiasi voce dissonante verso l'interno con l'approvazione recente di un pacchetto sicurezza- l'ex disegno legge 1660 convertito in decreto ed entrato in vigore un mese fa - liberticida e da stato di polizia. una manovra che mette in discussione il diritto di sciopero e di protesta dei lavorator in un paese dove le disuguaglianze sociali aumentano, la marginalità e sempre più diffusa, l'impossibilità di avere un futuro dignitoso ci isola dagli altri, costringendoci a vite sempre più precarie, la ricchezza di pochi si alimenta sulla miseria di molti, chi ci governa ha già deciso qual è la soluzione per affrontare la crisi: spendere soldi pubblici in armi per far arricchire l'industria delle armi, corrispondere all'innalzamento della spesa bellica al 3,5 0 addirittura al 5% del pil come richiesto dagli usa e sperare in una riconversione militare dell'automotive. miliardi di euro verranno regalati alle aziende belliche che hanno sempre avuto l'interesse a speculare economicamente sui conflitti nel mondo.\r\n\r\nQuelle stesse aziende che finanziano Israele guadagnando sul genocidio del popolo palestinese e sulla pulizia etnica di quei territori, che direzionano la ricerca pubblica a fini bellici, che lucrano sulla guerra e sullo sfruttamento estrattivo dei territori colonizzati. in questo contesto noi siamo semplici ingranaggi di un meccanismo che non è in grado di offrirci un futuro dignitoso, di autodeterminazione, benessere, più tempo libero, pace ed equilibrio con i popoli e la natura. mentre i signori della guerra si riuniscono nello splendido isolamento delle dorate sale, ad attenderli all'esterno ci sarà una città blindata, chiusa alle proprie cittadine e cittadini. quale migliore immagine della nostra società: da un lato il consesso che prepara le future guerre e dall'altro i lavoratori e le lavoratrici sulle cui spalle ricadrà la futura miseria. alla luce di ciò risulta necessario opporsi con forza al riarmo dell'unione europea e combattere la narrazione bellicista promossa a reti unificate.\r\n\r\nRigettiamo qualsiasi tipo di argomento atto a giustificare le ipocrite \"spese per la sicurezza\" come una necessità inderogabile. come di consueto, il prezzo di questa follia guerrafondaia viene fatto pagare ai popoli, non solo tramite il loro sangue, ma anche con continue privazioni economiche non c'è nulla di inevitabile in questo presente di povertà e nel futuro di sofferenza che ci prospettano. non cadiamo nella vuota propaganda di un sistema che ci stritola. la guerra non è una fatalità. la guerra è la degna soluzione alle irrisolvibili contraddizioni di un sistema economico inumano.",[245,247,249,251,253],{"matched_tokens":246,"snippet":235},[],{"matched_tokens":248,"snippet":94},[21],{"matched_tokens":250,"snippet":236},[],{"matched_tokens":252,"snippet":237},[],{"matched_tokens":254,"snippet":238},[],[256,261],{"field":41,"indices":257,"matched_tokens":258,"snippets":260},[115],[259],[21],[94],{"field":108,"matched_tokens":262,"snippet":242,"value":243},[21],{"best_field_score":112,"best_field_weight":113,"fields_matched":264,"num_tokens_dropped":53,"score":265,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":53},2,"578730123365711978",{"document":267,"highlight":289,"highlights":304,"text_match":110,"text_match_info":312},{"cat_link":268,"category":269,"comment_count":53,"id":270,"is_sticky":53,"permalink":271,"post_author":56,"post_content":272,"post_date":273,"post_excerpt":59,"post_id":270,"post_modified":274,"post_thumbnail":275,"post_thumbnail_html":276,"post_title":277,"post_type":64,"sort_by_date":278,"tag_links":279,"tags":284},[50],[52],"81546","http://radioblackout.org/2023/04/giochi-di-guerra-nel-mediterraneo/","Mare Aperto 2023-1” ha preso il via giovedì 13 aprile in una vasta aerea del basso Tirreno per concludersi il prossimo 6 maggio.“Mare Aperto” è il principale ciclo addestrativo della Marina italiana e viene organizzato e condotto due volte all’anno dal Comando in capo della squadra navale (CINCNAV). L’odierna edizione vede impegnate 41 unità navali e sommergibili di 23 nazioni (12 membri NATO e 11 paesi partner), oltre ad aerei ed elicotteri dell’Aviazione Navale, reparti anfibi della Brigata marina “San Marco”, incursori e subacquei del COMSUBIN di La Spezia, mezzi navali e aeromobili del corpo delle Capitanerie di Porto e diversi mezzi e personale dell’Esercito italiano, dell’Aeronautica militare, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza.\r\nVi prendono parte anche una settantina tra studenti e docenti accompagnatori di 14 università italiane “arruolati” in Marina per partecipare alla maxi-esercitazione aeronavale.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, antimilitarista, insegnante e blogger\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2023-04-18-mazzeo-giochi-di-guerra.mp3\"][/audio]","18 Aprile 2023","2023-04-18 14:08:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/130423-Mare-Aperto-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"215\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/130423-Mare-Aperto-300x215.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/130423-Mare-Aperto-300x215.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/130423-Mare-Aperto.jpg 580w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Giochi di guerra nel Mediterraneo",1681826902,[280,281,282,70,283],"http://radioblackout.org/tag/esercitazioni-di-guerra/","http://radioblackout.org/tag/giochi-di-guerra/","http://radioblackout.org/tag/mare-aperto/","http://radioblackout.org/tag/studenti-alla-guerra/",[285,286,287,21,288],"esercitazioni di guerra","giochi di guerra","mare aperto","studenti alla guerra",{"post_title":290,"tags":293},{"matched_tokens":291,"snippet":292,"value":292},[21],"Giochi di guerra nel \u003Cmark>Mediterraneo\u003C/mark>",[294,296,298,300,302],{"matched_tokens":295,"snippet":285},[],{"matched_tokens":297,"snippet":286},[],{"matched_tokens":299,"snippet":287},[],{"matched_tokens":301,"snippet":94},[21],{"matched_tokens":303,"snippet":288},[],[305,310],{"field":41,"indices":306,"matched_tokens":307,"snippets":309},[100],[308],[21],[94],{"field":105,"matched_tokens":311,"snippet":292,"value":292},[21],{"best_field_score":112,"best_field_weight":113,"fields_matched":264,"num_tokens_dropped":53,"score":265,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":53},{"document":314,"highlight":336,"highlights":354,"text_match":110,"text_match_info":362},{"cat_link":315,"category":316,"comment_count":53,"id":317,"is_sticky":53,"permalink":318,"post_author":56,"post_content":319,"post_date":320,"post_excerpt":59,"post_id":317,"post_modified":321,"post_thumbnail":322,"post_thumbnail_html":323,"post_title":324,"post_type":64,"sort_by_date":325,"tag_links":326,"tags":331},[50],[52],"79773","http://radioblackout.org/2023/01/geo-barents-la-solidarieta-conta-piu-della-legge/","Nei giorni scorsi alla Geo Barents e alla Ocean Viking, due navi di ONG impegnate nella ricerca e nel soccorso dei migranti nel Mediterraneo, erano stati assegnati porti molto lontani dalla zona di salvataggio, La Spezia e Carrara.\r\nÉ la nuova politica del governo che impone a gente sopravvissuta a stento ad un naufragio, altri giorni di navigazione, pur di tenere lontane le imbarcazioni delle ONG dal canale di Sicilia.\r\nÉ una violenza che va avanti ormai da mesi. La novità è che la Geo Barents, nonostante di la nuova legge imponga di ripescare un solo gruppo di persone, lasciando annegare altri di cui si fosse captato il messaggio, ha salvato tre gruppi di naufraghi prima di partire alla volta di La Spezia, il porto loro assegnato.\r\nIn base alla normativa rischia una multa tra i diecimila e i cinquantamila euro e il fermo per due mesi. In caso di recidiva scatterebbe anche il sequestro dell’imbarcazione.\r\nSulla nave di Médécins sans frontières, arrivata sabato pomeriggio alla Spezia c’erano 237 migranti, un terzo dei quali erano bambini e ragazzi non accompagnati. I bambini, che più di altri rischiano la vita durante le traversate, erano soprattutto nel secondo e nel terzo salvataggio. Uno di loro ha meno di un anno.\r\nLa legge Piantedosi, ci faceva notare l’avvocato Losco, è in diretto contrasto sia con le norme del mare che con la Costituzione, che stabiliscono che il soccorso di persone in pericolo sia un dovere di chi ha la possibilità di salvarle.\r\nLa Geo Barents, dopo le operazioni di sanificazione degli ambienti, è pronta a ripartire appena arriverà il nulla osta.\r\nAncora non si sa se la Procura di La Spezia deciderà di procedere contro i responsabili della nave.\r\nMentre la Geo Barents attraccava a La Spezia, a Tripoli Meloni, Piantedosi e Tajani erano seduti al tavolo con tagliagole e grassatori divenuti ministri e responsabili del contrasto all’immigrazione.\r\nNe abbiamo parlato con Riccardo Gatti della Geo Barents\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/2023-01-31-geo-barents-gatti.mp3\"][/audio]","31 Gennaio 2023","2023-01-31 14:15:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Geo Barents. 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L’OIM sottolinea inoltre che sono stati 17.025 i migranti intercettati nel 2023 dalla Guardia costiera libica e riportati nei lager del Paese nordafricano.\r\nSiamo di fronte ad una strage continua, pianificata con cura, dai governi europei, in primis quello italiano.\r\nUna strage frutto delle leggi che rendono illegale emigrare, una strage che cresce quando i migranti non vengono volutamente soccorsi come a Cutro, quando le navi delle ONG sono ostacolate in ogni modo dai divieti folli imposti dal governo.\r\nMa il mare non è l’unica frontiera. Si muore in montagna, nel deserto, nei cantieri dove la vita di un clandestino non vale nulla.\r\nCe ne ha parlato Raffaele\r\n\r\nStato di polizia. Le leggi speciali dei fascisti del terzo millennio\r\nLe misure contro la socialità non mercificata, quelle contro profughi e migranti, l’affondo verso i giovani, il duro colpo ai movimenti di lotta sono le architravi del progetto repressivo del governo.\r\nI decreti rave, Cutro, Caivano e il pacchetto sicurezza rendono sempre più forti i poteri di polizia, riducendo le pur esili tutele alla libertà di espressione, movimento, opposizione sociale.\r\nIl forte aumento delle pene, la meticolosa scelta dei soggetti da colpire e di quelli da tutelare ne sono il segno distintivo.\r\nPiù galera per molti, ma non per tutti, perché la trama dei vari provvedimenti di Meloni è esplicitamente di classe. Non solo. Molte misure, pur essendo capaci di reggere al vaglio della legittimità formale, sono ritagliate su misura su soggetti specifici.\r\nIl governo mette in campo dispositivi che emulano le dinamiche del diritto penale del nemico, pur in un quadro di apparente universalismo. Il che, ancora una volta, interroga i sostenitori della democrazia sul fatto che l’idea stessa di una legge giusta sia un ossimoro in un contesto di ingiustizia sociale e di crescente violenza verso le classi pericolose e i movimenti di opposizione sociale.\r\nSmontare la trama sottesa ai provvedimenti governativi è un tassello importante di un percorso di lotta che sappiamo non facile, ma necessario, perché chi governa intende colpire ogni tentativo di rendere concreta la possibilità di una radicale trasformazione sociale.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nConflitto nel Mediterraneo orientale\r\nLa nuova guerra partita il 7 ottobre scorso con l’attacco di Hamas a villaggi e kibbutz nel sud di Israele, continua con un crescente bilancio di morti, feriti, sfollati nella striscia di Gaza.\r\nDopo tre mesi non si intravvedono spiragli di uscita da una crisi che ha già provocato un’immane tragedia umanitaria a Gaza. \r\nLe recenti uccisioni con attacchi mirati di capi di Hamas ed Hezbollah nel sud del Libano potrebbero condurre ad un’escalation anche in quell’area, dove, è già in corso un conflitto a bassa intensità.\r\nNel frattempo si è scaldato il clima in Yemen con l’attacco angloamericano a città e porti del paese controllato dagli Houti, sciiti e filoiraniani.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nVenerdì 19 gennaio\r\nStato di polizia\r\nLe leggi speciali dei fascisti del terzo millennio\r\nore 21 alla FAT, in corso Palermo 46\r\nIntrodurrà la serata l’avvocato Gianluca Vitale\r\n\r\nVenerdì 2 febbraio\r\nPer l' anarchia. La forza e l'attualità del pensiero di Malatesta.\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nIntrodurrà l’incontro Davide Turcato, curatore delle opere complete di Errico Malatesta\r\n\r\nVenerdì 16 febbraio\r\nore 21 alla FAT, in corso Palermo 46\r\nSpaccare l’atomo in quattro. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/2024-01-12-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLa strage nel \u003Cmark>Mediterraneo\u003C/mark> continua\r\nLe cifre emerse dall’ultimo rapporto dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni disegnano un quadro di crescente violenza che investe i migranti in viaggio nel \u003Cmark>Mediterraneo\u003C/mark>. Il numero dei morti e dei dispersi è aumentato del 60% nel 2023.\r\nNel 2023 sono morte 974 persone, 1372 quelle disperse: nel 2022 le vittime erano state 529, 848 i dispersi, 662 e 891 nel 2021. 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Con questo testo ha vinto lo Young Investigator Awards dell’ISSNAF - la più grande associazione di ricercatori italiani nel Nord America.\r\n\r\nMarie Moise: attivista, ricercatrice e traduttrice in ambito femminista e antirazzista. Italo-haitiana, Phd in Filosofia politica, insegna studi di genere e decoloniali alla Stanford University di Firenze ed è collaboratrice di ricerca all’Università di Innsbruck.\r\n\r\nAngelica Pesarini: Assistant Professor in Race and Cultural Studies e Black Italian Studies all'Università di Toronto.","13 Giugno 2023","2023-06-13 14:20:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/WhatsApp-Image-2023-06-13-at-12.23.15-200x110.jpeg","Razza e Cittadinanza: Frontiere contese e contestate del Mediterraneo Nero",1686665934,[],[],{"post_content":658,"post_title":662},{"matched_tokens":659,"snippet":660,"value":661},[21],"Frontiere contese e contestate del \u003Cmark>Mediterraneo\u003C/mark> Nero\" di Camilla Hawthorne, assieme","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/Camilla-Hawthorne-Puntata-Speciale.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata di Black In continuiamo ad approfondire la questione della cittadinanza e razzismo in Italia, presentando l'edizione italiana del libro \"Razza e Cittadinanza: Frontiere contese e contestate del \u003Cmark>Mediterraneo\u003C/mark> Nero\" di Camilla Hawthorne, assieme all'autrice, la traduttrice Marie Moise, e Angelica Pesarini, autrice della postfazione. \r\n\r\n\"Le lotte contemporanee delle italiane e degli italiani Neri sul piano della cittadinanza sono inscritte in una lunga storia di contestazione su scala globale che ha rinegoziato spazialmente le frontiere razziali dell’italianità in relazione all’Europa, all’Africa e al \u003Cmark>Mediterraneo\u003C/mark>.\" (Hawthorne. 2022:42)\r\n\r\nCamilla Hawthorne: mamma bergamasca e papà afroamericano, insegna al dipartimento di sociologia e nel programma di Critical Race & Ethnic Studies alla University of California, Santa Cruz. 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