","Ma che cos'è il Post Porno? Intervista a Slavina","post",1363612846,[59,60,61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/antifascismo/","http://radioblackout.org/tag/autodeterminazione/","http://radioblackout.org/tag/femminismo/","http://radioblackout.org/tag/post-porno/","http://radioblackout.org/tag/sessualita/",[65,66,67,68,69],"antifascismo","autodeterminazione","femminismo","post porno","sessualità",{"post_content":71,"post_title":76,"tags":79},{"matched_tokens":72,"snippet":74,"value":75},[73],"Post","Il \u003Cmark>Post\u003C/mark> Porno è un movimento politico?","Il \u003Cmark>Post\u003C/mark> Porno è un movimento politico? Il \u003Cmark>Post\u003C/mark> Porno è antifascista? é Femminista? E come si fa a fare da sol* Porno Terrorismo e \u003Cmark>Post\u003C/mark> Porno?\r\n\r\nPartendo dal dato che Italia si sa ancora molto poco di questo tema e che questa forma di attivismo in Spagna e Catalunya (oltre ad altri paesi naturalmente) è già attivo da vari anni attraverso le azioni e i lavori di filosofe, scrittrici, artiste, film makers, attrici, ecc., proviamo a tracciare insieme a Slavina un percorso per capire che cos'è il movimento \u003Cmark>Post\u003C/mark> Porno. Sicuramente è anche un linguaggio differente e può assumere differenti forme ed essere fatto in differenti \"spazi\": laboratori, performance, blog, progetti artistici, video, cortometraggi o lungometraggi in pellicola ecc.\r\n\r\nSlavina (http://malapecora.noblogs.org) è una porno attivista di origini romane che vive a Barcellona e che ama camminare per i sentieri della Val Susa. Di seguito l'intervista mandata in onda questa mattina:\r\n\r\nslavina tutto ok\r\n\r\n ",{"matched_tokens":77,"snippet":78,"value":78},[73],"Ma che cos'è il \u003Cmark>Post\u003C/mark> Porno? Intervista a Slavina",[80,82,84,86,89],{"matched_tokens":81,"snippet":65},[],{"matched_tokens":83,"snippet":66},[],{"matched_tokens":85,"snippet":67},[],{"matched_tokens":87,"snippet":88},[56],"\u003Cmark>post\u003C/mark> porno",{"matched_tokens":90,"snippet":69},[],[92,95,98],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":78,"value":78},"post_title",[73],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":74,"value":75},"post_content",[73],{"field":34,"indices":99,"matched_tokens":101,"snippets":103},[100],3,[102],[56],[88],578730123365187700,{"best_field_score":106,"best_field_weight":107,"fields_matched":100,"num_tokens_dropped":46,"score":108,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":46},"1108091338752",15,"578730123365187707",1,{"document":111,"highlight":146,"highlights":154,"text_match":104,"text_match_info":159},{"cat_link":112,"category":113,"comment_count":46,"id":114,"is_sticky":46,"permalink":115,"post_author":12,"post_content":116,"post_date":117,"post_excerpt":51,"post_id":114,"post_modified":118,"post_thumbnail":119,"post_thumbnail_html":120,"post_title":121,"post_type":56,"sort_by_date":122,"tag_links":123,"tags":136},[43],[45],"41900","http://radioblackout.org/2017/05/parigi-in-piazza-post-elezioni/","Il post elezioni francese parte con il rifiuto da parte dei movimenti di celebrare la sconfitta di Le Pen come una vittoria dell'antifascismo. Il quinquennio a presidenza Macron a venire si preannuncia come contraddistinto da una forte mobilitazione sociale, nel quale sarà importante la capacità dei movimenti di saper dare continuità alle fratture prodotte durante l'anno passato.\r\n\r\n \r\n\r\nGià dal primo maggio la dimensione repressiva che ha accompagnato la rabbia e il rifiuto della pacificazione si è dispiegata, con oltre 150 feriti (tra cui molti gravi) in seguito all’uso di flashball e lacrimogeni ad altezza d’uomo e caricheAncora, nella notte di blocchi seguita all'elezione di Macron, ci sono stati diversi momenti di scontro tra manifestanti e una polizia molto nervosa e subito intenzionata a mostrare il pugno di ferro.\r\n\r\n \r\n\r\nMa le forze dell'ordine sono state protagoniste anche sabato sera a Massy, dopo le sollevazioni seguite alla notizia di un ulteriore morto per mano poliziesca: quella di Curtis, un ragazzo 17enne che a detta di alcuni testimoni sarebbe stato travolto lo scorso venerdì sera da un veicolo della BAC durante un inseguimento nelle banlieue parigina di Antony.\r\n\r\n \r\n\r\nNe parliamo con Mattia, compagno di Parigi:\r\n\r\nparigi_postmacron","10 Maggio 2017","2017-05-13 01:56:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/2017-05-08T141216Z_646481277_RC15DBA5AA80_RTRMADP_3_FRANCE-ELECTION-PROTEST-kfxE-U11002664861948BzE-1024x576@LaStampa.it_-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/2017-05-08T141216Z_646481277_RC15DBA5AA80_RTRMADP_3_FRANCE-ELECTION-PROTEST-kfxE-U11002664861948BzE-1024x576@LaStampa.it_-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/2017-05-08T141216Z_646481277_RC15DBA5AA80_RTRMADP_3_FRANCE-ELECTION-PROTEST-kfxE-U11002664861948BzE-1024x576@LaStampa.it_-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/2017-05-08T141216Z_646481277_RC15DBA5AA80_RTRMADP_3_FRANCE-ELECTION-PROTEST-kfxE-U11002664861948BzE-1024x576@LaStampa.it_-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/2017-05-08T141216Z_646481277_RC15DBA5AA80_RTRMADP_3_FRANCE-ELECTION-PROTEST-kfxE-U11002664861948BzE-1024x576@LaStampa.it_.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Parigi in piazza post elezioni",1494417258,[124,125,126,127,128,129,130,131,132,133,134,135],"http://radioblackout.org/tag/conflitto/","http://radioblackout.org/tag/corteo/","http://radioblackout.org/tag/elezioni/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/","http://radioblackout.org/tag/macron/","http://radioblackout.org/tag/manifestazione/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/notizie-2/","http://radioblackout.org/tag/parigi/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[137,138,26,139,12,140,141,142,29,143,144,145],"conflitto","corteo","francia","linformazione-di-blackout","macron","manifestazione","notizie","parigi","repressione",{"post_content":147,"post_title":151},{"matched_tokens":148,"snippet":149,"value":150},[56],"Il \u003Cmark>post\u003C/mark> elezioni francese parte con il","Il \u003Cmark>post\u003C/mark> elezioni francese parte con il rifiuto da parte dei movimenti di celebrare la sconfitta di Le Pen come una vittoria dell'antifascismo. 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post elezioni in Turchia.",1712309567,[176,126,177,178],"http://radioblackout.org/tag/curdi/","http://radioblackout.org/tag/erdogan/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[180,26,33,24],"curdi",{"post_title":182},{"matched_tokens":183,"snippet":184,"value":184},[56],"Alcune valutazioni \u003Cmark>post\u003C/mark> elezioni in 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La transizione politica resta però in bilico. Pochi giorni fa sono stati sospesi i colloqui tra il Consiglio militare di transizione del Sudan e le forze di opposizione che denunciano come si voglia far tornare in sella una parte dei partiti legati all’ex-presidente. 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Il problema della Turchia è ovviamente costituito dal Rojava, e dai curdi siriani, che Obama ha investito del ruolo di alleati sul terreno per sconfiggere l’Isis. Erdoğan sperava dagli Usa qualche segnale di discontinuità rispetto all’èra Obama, mentre è successo quasi l’opposto; gli Stati Uniti hanno aumentato gli aiuti militari ai curdi. 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Le fratture dovute al confronto bellico fra Nato e Russia come onde sismiche si estendono fino al Caucaso ,ingerenze esterne si manifestano scompaginando equlibri ,innestando tensioni ,favorendo divisioni all'interno di società colpite dalla crisi sociale e anche d'identità riveniente dal collasso dell'URSS come nel caso della Georgia. Nel quadro della frammentazione globale anche società ritenute stabili come la Corea del Sud ripiombano nell'incubo di un passato autoritario non troppo lontano in cui i militari detenevano il potere , tentativi di golpe e crisi di rappresentanza politica scuotono le fondamenta di un paese divenuto fondamentale per l'architettura militare anticinese nell'Indo Pacifico.\r\n\r\nCon Emanuele Giordana giornalista ,scrittore e profondo conoscitore dell'Asia ,parliamo della situazione in Myanmar e degli sviluppi della guerra che ha provocato migliaia di morti e almeno tre milioni di profughi interni. Le città principali sono ancora sotto il controllo dell'esercito mentre le milizie etniche e l'opposizione controllano gli stati perifici e le aree di confine in particolare con la Cina e il Bangladesh. L'avanzata delle formazioni separatiste che sono attive dal 1948 respinge l'esercito del regime militare ma segue un' agenda legata ad interessi particolari dal traffico di droga al contrabbando . L'atteggiamento della Cina sta cambiando ,ha tollerato la giunta fino ad ora e al contempo ha consentito il passaggio di armi e viveri verso le formazioni armate ,ma ora sta spingendo per un negoziato fra le parti preoccupata dal caos ai suoi confini . L' ASEAN (la Associazione delle nazioni del Sudest Asiatico ) si sta muovendo per trovare una via d'uscita dalla crisi che attanaglia il Myanmar dopo il colpo di stato militare del 2021 ,su iniziativa della Thailandia ,inquieta per l'afflusso dei profughi . L'Indonesia ,che ora ha un presidente ex militare ,sembra voler cambiare posizione verso la giunta bimana e se i cinesi non abbandonano i generali la situazione potrebbe cambiare per i militari al potere anche perchè finora, la road map per la pace, proposta dai 10 membri dell'ASEAN e nota come \"Piano in cinque punti\", non ha trovato l'appoggio del governo birmano, nè dei gruppi di opposizione. Ora, secondo gli analisti, in questa fase, dopo le sconfitte sul campo e la saldatura avvenuta tra i movimenti ribelli e le milizie etniche in Myanmar, anche la giunta militare al potere nel paese potrebbe aprire alla prospettiva di colloqui per raggiungere una tregua e un accordo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-19122024-GIORDANA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Rosella Ideo ,storica dell'Asia orientale all'Università di Trieste ,dialogando con Emanuele Giordana cerchiamo di comprendere le dinamiche del golpe di Seoul ,che ha riportato la Corea del Sud indietro nel tempo agli anni '80. L'arresto del capo di stato maggiore dell'esercito dimostra come il tentativo di golpe orchestrato dal presidente Yoon Suk Yeol sia stato condiviso dagli alti gradi delle forze armate e forse ,in considerazione delle catene di comando fortemente integrate ,anche che gli Stati Uniti ne fossero a conoscenza . Il parlamento al terzo tentativo è riuscito a votare l'impeachment contro il presidente ,ora sospeso dalle sue funzioni ,bisognerà attendere la Corte Costituzionale per confermare l'incriminazione ma la composizione della stessa corte fa supporre un esito negativo.\r\n\r\nLa mobilitazione della piazza costituisce un elemento di fiducia nella presenza di anticorpi democratici nella società coreana,la memoria collettiva della sanguinosa repressione del 1980 dell'insurrezione di Gwangju ,raccontata anche nel romanzo \"Atti umani\" del premio nobel per la letteratura Hang Kang, ha sedimentato l'insofferenza per i pronunciamenti autoritari dei militari. Il sistema economico basato sui conglomerati industriali chiamati \"chaebol\" ,controllati dalle grandi famiglie impedisce al capitale coreano di essere fagocitato dalla finanza speculativa internazionale ,rimandando una realtà ancora legata a dinamiche del potere economico verticali e impermeabili ai cambiamenti di cui la sovrastrtutura politica è lo specchio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-ROSSELLA-IDEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Antonella De Biasi ,giornalista e scrittrice parliamo della situazione in Siria ,in particolare del ruolo della Turchia nella spartizione delle sfere d'influenza nel paese in corso guardando alla posizione dell'entità curda nel Nord Est. Erdogan,apparentemente il vincitore della contesa siriana. nelle sue recenti dichiarazioni ha fatto riferimento ad una supposta \"geografia del cuore\" affermando che la Turchia è più grande della Turchia con esplicito riferimento al mondo turcofono che si espande bel oltre i confini dello stato turco.\r\n\r\nDopo il passaggio dal barbiere Al Jolani cerca di vendere la sua nuova immagine ma le donne sono le sentinelle che per prime danno l'allarme sulla natura integralista del nuovo potere insediatosi con il sostegno della Turchia a Damasco . Nessuno dei protagonisti che si muovono nello scenario siriano vuole apparentementre fare gli stessi errori che fecero gli americani in Irak sciogliendo il partito Bath e l'esercito creando cosi' le condizioni per la rivolta sunnita ,ma l'integrazione delle varie milizie che si sono combattute finora in un nuovo esercito sembra un' impresa estremamente difficoltosa . L'esperimento del confederalismo democratico nei territori curdi è a rischio sia perchè costituisce un modello alternativo al nazionalismo etnico prevalente sia perchè nei piani di Erdogan non cè spazio per una entità curda e colui che gestirà la transizione siriana per conto di Ankara è lo stesso Hakam Fidam ora ministro degli esteri , ex capo dei servizi segreti turchi che agevolarono il passaggio delle milizie islamiche verso la Siria dal confine turco. La caduta di Assad ,per il ruolo che ha la Siria nell'Asia occidentale è considerato da alcuni analisti come un nuovo 1989 che genera un onda sismica di destabilizzazione che rischia di coinvolgere anche l'Iran.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-SIRIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Simone Zoppellaro giornalista assiduo frequentatore del Caucaso ,parliamo della situazione della Georgia che si trova in una situazione di rottura degli equilibri istituzionali con un presidente eletto da un parlamento non riconosciuto dall'opposizione e da una presidente uscente che non vuole lasciare l'incarico ,con le piazze in ebollizione. Il partito \"Sogno georgiano\" del magnate Ivanishvili che possiede ricchezze pari al 20% del pil del paese,ha vinto le elezioni del 26 ottobre ma fra accuse di brogli e ingerenze esterne l'esito elettorale non è stato riconosciuto dalle opposizioni. Il rinvio del percorso di adesione all'Unione Europea ha scatenato l'insofferenza di una parte del paese che vedeva in questo processo la possibilità di fuoriuscita dalla crisi economica ,la visione conservatrice del partito di governo dettata da un'agenda populista e reazionaria ha portato alla chiusura della società georgiana prima considerata aperta ed accogliente . L'ingerenze delle istituzioni europee ,l'influenza americana che si esercita attraverso il sistema delle ONG ,la volontà della NATO di coinvolgere la Georgia nella guerra ucraina ,il legame del partito di governo con la Russia fanno della Georgia uno scenario simile a quello che precedette i fatti di piazza Maidan, i fattori esterni prevalgono sulle contraddizioni strutturali della società georgiana che rischia una frattura insanabile.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-ZOPPELLARO.mp3\"][/audio]","21 Dicembre 2024","2024-12-21 16:05:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 19/12/2024- L'IMPLOSIONE DEGLI STATI NAZIONE POST COLONIALI : SIRIA E MYANMAR, CONTRACCOLPI IN GEORGIA E NEL CAUCASO EX SOVIETICO DELLA GUERRA IN EUROPA ,I FANTASMI DI GWANGJU IN COREA DEL SUD.",1734797138,[489],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[325],{"post_content":492,"post_title":496},{"matched_tokens":493,"snippet":494,"value":495},[56],"conseguenza della crisi dell'ordine capitalista \u003Cmark>post\u003C/mark> globalizzazione e la ridefinizione in","In questa ultima puntata del 2024 Bastioni di Orione si confronta con gli effetti della frammentazione dei territori , conseguenza della crisi dell'ordine capitalista \u003Cmark>post\u003C/mark> globalizzazione e la ridefinizione in corso degli assetti di potere in aree strategiche come il Levante e il Sud Est asiatico guardando nello specifico al caso della Siria e del Myanmar. Le fratture dovute al confronto bellico fra Nato e Russia come onde sismiche si estendono fino al Caucaso ,ingerenze esterne si manifestano scompaginando equlibri ,innestando tensioni ,favorendo divisioni all'interno di società colpite dalla crisi sociale e anche d'identità riveniente dal collasso dell'URSS come nel caso della Georgia. Nel quadro della frammentazione globale anche società ritenute stabili come la Corea del Sud ripiombano nell'incubo di un passato autoritario non troppo lontano in cui i militari detenevano il potere , tentativi di golpe e crisi di rappresentanza politica scuotono le fondamenta di un paese divenuto fondamentale per l'architettura militare anticinese nell'Indo Pacifico.\r\n\r\nCon Emanuele Giordana giornalista ,scrittore e profondo conoscitore dell'Asia ,parliamo della situazione in Myanmar e degli sviluppi della guerra che ha provocato migliaia di morti e almeno tre milioni di profughi interni. Le città principali sono ancora sotto il controllo dell'esercito mentre le milizie etniche e l'opposizione controllano gli stati perifici e le aree di confine in particolare con la Cina e il Bangladesh. L'avanzata delle formazioni separatiste che sono attive dal 1948 respinge l'esercito del regime militare ma segue un' agenda legata ad interessi particolari dal traffico di droga al contrabbando . L'atteggiamento della Cina sta cambiando ,ha tollerato la giunta fino ad ora e al contempo ha consentito il passaggio di armi e viveri verso le formazioni armate ,ma ora sta spingendo per un negoziato fra le parti preoccupata dal caos ai suoi confini . L' ASEAN (la Associazione delle nazioni del Sudest Asiatico ) si sta muovendo per trovare una via d'uscita dalla crisi che attanaglia il Myanmar dopo il colpo di stato militare del 2021 ,su iniziativa della Thailandia ,inquieta per l'afflusso dei profughi . L'Indonesia ,che ora ha un presidente ex militare ,sembra voler cambiare posizione verso la giunta bimana e se i cinesi non abbandonano i generali la situazione potrebbe cambiare per i militari al potere anche perchè finora, la road map per la pace, proposta dai 10 membri dell'ASEAN e nota come \"Piano in cinque punti\", non ha trovato l'appoggio del governo birmano, nè dei gruppi di opposizione. Ora, secondo gli analisti, in questa fase, dopo le sconfitte sul campo e la saldatura avvenuta tra i movimenti ribelli e le milizie etniche in Myanmar, anche la giunta militare al potere nel paese potrebbe aprire alla prospettiva di colloqui per raggiungere una tregua e un accordo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-19122024-GIORDANA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Rosella Ideo ,storica dell'Asia orientale all'Università di Trieste ,dialogando con Emanuele Giordana cerchiamo di comprendere le dinamiche del golpe di Seoul ,che ha riportato la Corea del Sud indietro nel tempo agli anni '80. L'arresto del capo di stato maggiore dell'esercito dimostra come il tentativo di golpe orchestrato dal presidente Yoon Suk Yeol sia stato condiviso dagli alti gradi delle forze armate e forse ,in considerazione delle catene di comando fortemente integrate ,anche che gli Stati Uniti ne fossero a conoscenza . Il parlamento al terzo tentativo è riuscito a votare l'impeachment contro il presidente ,ora sospeso dalle sue funzioni ,bisognerà attendere la Corte Costituzionale per confermare l'incriminazione ma la composizione della stessa corte fa supporre un esito negativo.\r\n\r\nLa mobilitazione della piazza costituisce un elemento di fiducia nella presenza di anticorpi democratici nella società coreana,la memoria collettiva della sanguinosa repressione del 1980 dell'insurrezione di Gwangju ,raccontata anche nel romanzo \"Atti umani\" del premio nobel per la letteratura Hang Kang, ha sedimentato l'insofferenza per i pronunciamenti autoritari dei militari. Il sistema economico basato sui conglomerati industriali chiamati \"chaebol\" ,controllati dalle grandi famiglie impedisce al capitale coreano di essere fagocitato dalla finanza speculativa internazionale ,rimandando una realtà ancora legata a dinamiche del potere economico verticali e impermeabili ai cambiamenti di cui la sovrastrtutura politica è lo specchio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-ROSSELLA-IDEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Antonella De Biasi ,giornalista e scrittrice parliamo della situazione in Siria ,in particolare del ruolo della Turchia nella spartizione delle sfere d'influenza nel paese in corso guardando alla posizione dell'entità curda nel Nord Est. Erdogan,apparentemente il vincitore della contesa siriana. nelle sue recenti dichiarazioni ha fatto riferimento ad una supposta \"geografia del cuore\" affermando che la Turchia è più grande della Turchia con esplicito riferimento al mondo turcofono che si espande bel oltre i confini dello stato turco.\r\n\r\nDopo il passaggio dal barbiere Al Jolani cerca di vendere la sua nuova immagine ma le donne sono le sentinelle che per prime danno l'allarme sulla natura integralista del nuovo potere insediatosi con il sostegno della Turchia a Damasco . Nessuno dei protagonisti che si muovono nello scenario siriano vuole apparentementre fare gli stessi errori che fecero gli americani in Irak sciogliendo il partito Bath e l'esercito creando cosi' le condizioni per la rivolta sunnita ,ma l'integrazione delle varie milizie che si sono combattute finora in un nuovo esercito sembra un' impresa estremamente difficoltosa . L'esperimento del confederalismo democratico nei territori curdi è a rischio sia perchè costituisce un modello alternativo al nazionalismo etnico prevalente sia perchè nei piani di Erdogan non cè spazio per una entità curda e colui che gestirà la transizione siriana per conto di Ankara è lo stesso Hakam Fidam ora ministro degli esteri , ex capo dei servizi segreti turchi che agevolarono il passaggio delle milizie islamiche verso la Siria dal confine turco. La caduta di Assad ,per il ruolo che ha la Siria nell'Asia occidentale è considerato da alcuni analisti come un nuovo 1989 che genera un onda sismica di destabilizzazione che rischia di coinvolgere anche l'Iran.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-SIRIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Simone Zoppellaro giornalista assiduo frequentatore del Caucaso ,parliamo della situazione della Georgia che si trova in una situazione di rottura degli equilibri istituzionali con un presidente eletto da un parlamento non riconosciuto dall'opposizione e da una presidente uscente che non vuole lasciare l'incarico ,con le piazze in ebollizione. Il partito \"Sogno georgiano\" del magnate Ivanishvili che possiede ricchezze pari al 20% del pil del paese,ha vinto le elezioni del 26 ottobre ma fra accuse di brogli e ingerenze esterne l'esito elettorale non è stato riconosciuto dalle opposizioni. Il rinvio del percorso di adesione all'Unione Europea ha scatenato l'insofferenza di una parte del paese che vedeva in questo processo la possibilità di fuoriuscita dalla crisi economica ,la visione conservatrice del partito di governo dettata da un'agenda populista e reazionaria ha portato alla chiusura della società georgiana prima considerata aperta ed accogliente . L'ingerenze delle istituzioni europee ,l'influenza americana che si esercita attraverso il sistema delle ONG ,la volontà della NATO di coinvolgere la Georgia nella guerra ucraina ,il legame del partito di governo con la Russia fanno della Georgia uno scenario simile a quello che precedette i fatti di piazza Maidan, i fattori esterni prevalgono sulle contraddizioni strutturali della società georgiana che rischia una frattura insanabile.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-ZOPPELLARO.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":497,"snippet":498,"value":499},[286],"19/12/2024- L'IMPLOSIONE DEGLI STATI NAZIONE \u003Cmark>POST\u003C/mark> COLONIALI : SIRIA E MYANMAR, CONTRACCOLPI","BASTIONI DI ORIONE 19/12/2024- L'IMPLOSIONE DEGLI STATI NAZIONE \u003Cmark>POST\u003C/mark> COLONIALI : SIRIA E MYANMAR, CONTRACCOLPI IN GEORGIA E NEL CAUCASO EX SOVIETICO DELLA GUERRA IN EUROPA ,I FANTASMI DI GWANGJU IN COREA DEL SUD.",[501,503],{"field":93,"matched_tokens":502,"snippet":498,"value":499},[286],{"field":96,"matched_tokens":504,"snippet":494,"value":495},[56],{"best_field_score":106,"best_field_weight":107,"fields_matched":160,"num_tokens_dropped":46,"score":161,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":46},{"document":507,"highlight":522,"highlights":530,"text_match":104,"text_match_info":535},{"comment_count":46,"id":508,"is_sticky":46,"permalink":509,"podcastfilter":510,"post_author":513,"post_content":514,"post_date":515,"post_excerpt":51,"post_id":508,"post_modified":516,"post_thumbnail":517,"post_title":518,"post_type":359,"sort_by_date":519,"tag_links":520,"tags":521},"82180","http://radioblackout.org/podcast/d-u-d-s-manchester-post-punk-liveasilo-occupato-05-02-2018-benefit-rbo-night/",[511,512],"live music","radio blackout","jenenellanotte","Tesori ritrovati!!!\r\nEcco il podcast di questo infuocato live ospitato dallo storico squat Torinese... che ci manca tanto....\r\nDirettamente da Manchester il post punk dei D.U.D.S. che presentavano l'album \" Of a Nature Or Degree\" 2017\r\n(https://www.discogs.com/it/master/1242747-Duds-Of-A-Nature-Or-Degree)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/DUDS_05022018_ASILO_RBO.mp3\"][/audio]","17 Maggio 2023","2023-05-17 13:38:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/duds-200x110.jpg","D.U.D.S. 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I necessari processi di soggettivizzazione, che innescano processi di autogoverno ed autogestione costitutivi delle comunità solidali.\r\n\r\nRegalo per il nuovo anno all’esercito italiano: 86 nuovi carri armati!\r\n\r\nL’assedio a Capitol Hill: una farsa con il retrogusto della tragedia.\r\nI trumpisti in versione “orda barbarica”, sono apparsi subito come cosplayer delle adunate leghiste a Pontida.\r\nProbabilmente le analogie non si fermano lì, perché il leghismo ruspante del cerchio magico bossiano, tra acqua del Po e suggestioni celtiche, ha messo in scena gli albori delle spinte sovraniste e identitarie, che oggi attraversano il pianeta, sia pure dentro configurazioni politiche, sociali e culturali molto diverse e, in superficie, contrastanti.\r\nNiente di nuovo. L’internazionale fascista ha sempre trovato un proprio limite nella difficoltà di trovare un linguaggio comune alla Babele delle identità escludenti.\r\nNe abbiamo discusso con Salvo Vaccaro, anarchico e docente di filosofia politica all’università di Palermo\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nChiacchiere e libreria\r\nDomenica 10 – 17 – 24 e 31 gennaio dalle 18 alle 20\r\nalla FAT in corso Palermo, 46\r\nUn'occasione per incontrarsi, scambiare due chiacchiere informali, consultare libri, riviste, opuscoli, volantini della nostra distro, portarsi a casa maglie e borse di \"SeriRiot\", la nostra serigrafia autogestita e tanto altro…\r\nI libri si possono consultare o comprare per sostenere le lotte. Li puoi anche avere in prestito: prendi il libro che vuoi, lo paghi ma quando lo riporti ti restituiamo i soldi.\r\nDomenica 24 faremo due chiacchiere sulla giornata di informazione e lotta antimilitarista del 6 febbraio a Torino.\r\n\r\nSabato 23 febbraio\r\npunto info antimilitarista verso il 6 febbraio\r\nore 11 al Balon\r\n#antimilitarista6F\r\n\r\nSabato 30 febbraio \r\npunto info antimilitarista\r\nore 10,30 al mercato di piazza Madama Cristina\r\n#antimilitarista6F\r\n\r\nSabato 6 febbraio\r\ngiornata di informazione e lotta antimilitarista\r\nore 15,30 in piazza Castello\r\nintervento di Alessio Lega e Guido Baldoni su De André e canzoniere antimilitarista\r\n#antimilitarista6F \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nriunioni ad orario variabile in queste settimane - prossima riunione venerdì 29 gennaio ore 14,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/ \r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","21 Gennaio 2021","2021-01-21 14:47:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/trump-fire-white-house-fiamme-fuoco-casa-bianca-antonella-martino-620x430-1-200x110.jpeg","Anarres dell’8 gennaio. Stati Uniti: complotti e post verità. Capitol Hill: una farsa con il retrogusto della tragedia. La città, il virus, la comunità. 86 nuovi carri armati...",1611215327,[],[],{"post_content":550,"post_title":554},{"matched_tokens":551,"snippet":552,"value":553},[56],"appuntamenti:\r\n\r\nStati Uniti. Complotti e \u003Cmark>post\u003C/mark> verità, tra decadenza dell’impero e","Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Con l'antropologo Stefano Boni abbiamo discusso di del processo, eminentemente culturale di costruzione delle identità. Identità, che quando percepite come “naturali” si tramutano nelle linee di frattura che spesso portano al razzismo, alla xenofobia. Sono comunità escludenti, che rifuggono l'incontro, il confronto, l'attraversamento delle identità che ci costituiscono, ma non sono un destino.\r\nLa materialità del proprio posizionamento sociale, se assunta come osservatorio sulla realtà, consente di tracciare linee di frattura che non si incardinano nella cultura, ma nella divaricazione di classe, nella spinta a costruire percorsi comuni con chi, pur culturalmente diverso, si trova nella stessa condizione.\r\nD'altra parte “ciascuno può sempre fare qualcosa su quello che è stato fatto di lui”.\r\nL'individuo, nella sua astrazione liberale, è si risolve nell'esercizio della cittadinanza – con relative esclusioni – nei limiti del politico definito dalle democrazie moderne\r\nLo stesso individuo, nel cerchio prospettico delineato dal liberismo, scompare nell'universo variegato ma globalmente standardizzato delle merce.\r\nIn una prospettiva libertaria l'individuo non è un punto di partenza, un'astrazione, che trova concretezza nelle urne, nella merce, nell'urna o nelle identità escludenti che hanno raggrumato la spinta reattiva (e reazionaria) che fornisce senso agli esclusi rancorosi dalle luci del circo capitalista. \r\nAfrica. Aiutiamoli a casa loro. Immaginario post (neo) coloniale della dipendenza africana. \r\nVi proponiamo uno scritto di Karim Metref, blogger, insegnante di origine kabila, che da molti anni vive a Torino.\r\nLo abbiamo letto e commentato ad Anarres. \r\nQui potete leggere il testo, uscito dul blog “divagazioni”.\r\nGli indefessi sostenitori del “Grande Complotto” contro il Movimento Cinque Stelle hanno trovato alimento nella mancata approvazione del bilancio del comune di Roma, da sei mesi governato dalla giunta presieduta da Virginia Raggi.\r\nSebbene ci sia chi considera lungimirante la parlamentare grillina Taverna, che ha sostenuto la tesi che la stessa elezione di Raggi fosse un complotto, ordito dal PD per rovinare la reputazione della compagine grillina, una diarchia ereditaria, e metà tra lo show e l'imprenditoria, noi abbiamo cercato di capirne di più e ci siamo rivolti a Francesco, per capire di quale materia si tratti.\r\n\r\nFrancesco ha scritto in merito:\r\n“Diversi amici, dimostrando un'ingenuità degna di miglior causa, hanno condiviso un meme che chiede dove fossero, quando venivano approvati i bilanci che hanno causato il buco di 13.6 miliardi di euro nelle casse del comune di Roma, i revisori contabili che ieri hanno bocciato il bilancio della Raggi.\r\nHo deciso di chiarire qualche dubbio a chi mastica poco della materia.\r\nL'Organo di Revisione Economico-Finanziaria del Comune di Roma è nato con lo statuto di Roma Capitale nel 2013 ed è composto da tre revisori dei conti in carica per tre anni. I tre attuali sono stati nominati lo scorso anno dal Prefetto Tronca.\r\nIl debito del Comune di Roma è sotto gestione commissariale dal 2008. I 13,6 miliardi di euro sono i debiti che si sono accumulati dal 1960 al 2008.\r\nL'OREF non esisteva quando si approvavano i bilanci che hanno causato il buco.\r\nIl problema è proprio che, senza revisori che controllano, il deficit di bilancio aumenta perché (come nel bilancio bocciato) si sovrastimano le entrate e si sottostimano le uscite.\r\nE' bene sapere anche qualche altra cosa. Il bilancio, anche se ha il parere negativo dell'OREF, può essere comunque approvato dall'assemblea capitolina. Basta che dia adeguata motivazione alla mancata osservanza dei rilievi dei revisori. Non è stato approvato proprio perché i consiglieri sanno che quello che hanno scritto i revisori è vero e che, se avessero approvato un bilancio fatto con i piedi, sarebbero stati responsabili di fronte alla corte dei conti per le spese in eccesso.\r\nOltretutto non è che l'OREF si è svegliato adesso: è dall'insediamento della Raggi (e l'avevano fatto quelli di prima con Marino) che segnala la necessità di prevedere alcune spese e di controllare meglio le entrate.\r\nLa responsabilità della bocciatura è proprio della Raggi che, quando era vacante il posto di assessore al bilancio, si è rifiutata ripetutamente di ricevere il Ragioniere Generale Fermante che le voleva parlare proprio dei debiti fuori bilancio. Quando poi Fermante si è dimesso, Di Maio ha commentato \"Se un burocrate se ne va, c'è da essere contenti\": chissà come ride adesso.\r\nLa stessa Raggi ha la responsabilità per il balletto delle nomine ad Assessore al Bilancio (in soli sei mesi: Minenna, De Dominicis, Tutino, Mazzilli).\r\nIn questo diventare tutti esperti revisori nessuno si è andato a leggere cosa prevedesse il bilancio bocciato. Il bilancio preventivo è l'atto politico con cui una giunta esprime la propria idea di città. Dal bilancio si capisce che vuole fare la Raggi a Roma.\r\nVi invito però a riflettere su tre cose:\r\n- nonostante le promesse e tutte le supercazzole sulla democrazia diretta non c'è stato alcun dibattito pubblico sul bilancio, nessuna raccolta di suggerimenti, nessun coinvolgimento popolare.\r\n\r\n- uno dei motivi della bocciatura è la mancata previsione degli stipendi per gli autisti della TPL che non ricevono il salario da mesi: questa è la sensibilità verso i lavoratori della giunta Raggi.\r\n\r\n- Per mettere in sicurezza i trasporti romani (spesa a carico del Comune e non di Atac) servono 255 milioni. Non essendoci i soldi, ai tempi della giunta Marino venne chiesto di indicare le emergenze più pericolose e venne quantificato in 58 milioni il costo per la soluzione di queste. Tronca ha azzerato la spesa. A luglio vennero assegnati d'urgenza 18 milioni di euro. Mancano 40 milioni che non sono stati indicati in bilancio. Tra le cose più urgenti da fare c'è la sostituzione dei 56 scambi della metro A che sono giunti \"a fine vita tecnica\". Uno scambio che non scatta fa scontrare due treni. Se succede una tragedia sapete da adesso di chi è la colpa.”\r\n\r\nQuesta puntata di Anarres è dedicata alla memoria di Pietro Ferrero, operaio anarchico, segretario della FIOM e aderente alla UAI – Unione Anarchica Italiana, torturato ed ucciso dalle squadracce fasciste, capitanate da Brandimarte, il 18 dicembre del 1922. Quello stesso giorno altri 17 anarchici, comunisti, sindacalisti vennero uccisi dai fascisti.\r\nFerrero e gli altri pagarono la grande paura dei padroni per l'occupazione armata delle fabbriche, per determinazione a non mollare, a non cedere né di fronte ai padroni, né alla scelta della CGL di abbandonare le fabbriche.\r\nIn piazza XVIII dicembre una lapide ricorda quella strage. Ogni anno c'è una cerimonia “ufficiale”. Quest'anno la sindaca Chiara Appendino non si è fatta vedere, suscitando l'indignazione della CGIL. Noi non possiamo che ringraziarla: la sua presenza, come quella dei sindaci PD che invece non l'hanno mai disertata, stonava di fronte alla lapide di chi, per dirla con il titolo del libro di memorie di Maurizio Garino, aveva avuto “il sogno nelle mani”. Quello di un mondo senza padroni, burocrati, governi. \r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","23 Dicembre 2016","2018-10-17 22:58:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/il-surrealismo-oggi-una-piantagione-di-mariju-L-5gU_IR-200x110.jpeg","Anarres del 23 dicembre. Identità e differenze. Africa: immaginario (post) coloniale. Lo s-bilancio della giunta Raggi, la strage di Torino...",1482518025,[575,576,577,578,579],"http://radioblackout.org/tag/africa/","http://radioblackout.org/tag/bilancio-comune-di-roma/","http://radioblackout.org/tag/identita-e-differenze/","http://radioblackout.org/tag/immaginario-post-coloniale/","http://radioblackout.org/tag/pietro-ferrero/",[581,582,583,584,585],"Africa","bilancio comune di roma","identità e differenze","immaginario post-coloniale","Pietro Ferrero",{"post_content":587,"post_title":591},{"matched_tokens":588,"snippet":589,"value":590},[56],"Aiutiamoli a casa loro. Immaginario \u003Cmark>post\u003C/mark> (neo) coloniale della dipendenza africana.","Come ogni venerdì, il 23 dicembre siamo sbarcati su Anarres, il pianeta delle utopie concrete, dalle 10,45 alle 12,45 sui 105.250 delle libere frequenze di Blackout.\r\n\r\nAscolta il podcast della trasmissione:\r\n\r\n2016 12 23 anarres1\r\n\r\n2016 12 23 anarres2\r\n\r\n \r\nIdentità e differenze. Con l'antropologo Stefano Boni abbiamo discusso di del processo, eminentemente culturale di costruzione delle identità. Identità, che quando percepite come “naturali” si tramutano nelle linee di frattura che spesso portano al razzismo, alla xenofobia. Sono comunità escludenti, che rifuggono l'incontro, il confronto, l'attraversamento delle identità che ci costituiscono, ma non sono un destino.\r\nLa materialità del proprio posizionamento sociale, se assunta come osservatorio sulla realtà, consente di tracciare linee di frattura che non si incardinano nella cultura, ma nella divaricazione di classe, nella spinta a costruire percorsi comuni con chi, pur culturalmente diverso, si trova nella stessa condizione.\r\nD'altra parte “ciascuno può sempre fare qualcosa su quello che è stato fatto di lui”.\r\nL'individuo, nella sua astrazione liberale, è si risolve nell'esercizio della cittadinanza – con relative esclusioni – nei limiti del politico definito dalle democrazie moderne\r\nLo stesso individuo, nel cerchio prospettico delineato dal liberismo, scompare nell'universo variegato ma globalmente standardizzato delle merce.\r\nIn una prospettiva libertaria l'individuo non è un punto di partenza, un'astrazione, che trova concretezza nelle urne, nella merce, nell'urna o nelle identità escludenti che hanno raggrumato la spinta reattiva (e reazionaria) che fornisce senso agli esclusi rancorosi dalle luci del circo capitalista. \r\nAfrica. Aiutiamoli a casa loro. Immaginario \u003Cmark>post\u003C/mark> (neo) coloniale della dipendenza africana. \r\nVi proponiamo uno scritto di Karim Metref, blogger, insegnante di origine kabila, che da molti anni vive a Torino.\r\nLo abbiamo letto e commentato ad Anarres. \r\nQui potete leggere il testo, uscito dul blog “divagazioni”.\r\nGli indefessi sostenitori del “Grande Complotto” contro il Movimento Cinque Stelle hanno trovato alimento nella mancata approvazione del bilancio del comune di Roma, da sei mesi governato dalla giunta presieduta da Virginia Raggi.\r\nSebbene ci sia chi considera lungimirante la parlamentare grillina Taverna, che ha sostenuto la tesi che la stessa elezione di Raggi fosse un complotto, ordito dal PD per rovinare la reputazione della compagine grillina, una diarchia ereditaria, e metà tra lo show e l'imprenditoria, noi abbiamo cercato di capirne di più e ci siamo rivolti a Francesco, per capire di quale materia si tratti.\r\n\r\nFrancesco ha scritto in merito:\r\n“Diversi amici, dimostrando un'ingenuità degna di miglior causa, hanno condiviso un meme che chiede dove fossero, quando venivano approvati i bilanci che hanno causato il buco di 13.6 miliardi di euro nelle casse del comune di Roma, i revisori contabili che ieri hanno bocciato il bilancio della Raggi.\r\nHo deciso di chiarire qualche dubbio a chi mastica poco della materia.\r\nL'Organo di Revisione Economico-Finanziaria del Comune di Roma è nato con lo statuto di Roma Capitale nel 2013 ed è composto da tre revisori dei conti in carica per tre anni. I tre attuali sono stati nominati lo scorso anno dal Prefetto Tronca.\r\nIl debito del Comune di Roma è sotto gestione commissariale dal 2008. I 13,6 miliardi di euro sono i debiti che si sono accumulati dal 1960 al 2008.\r\nL'OREF non esisteva quando si approvavano i bilanci che hanno causato il buco.\r\nIl problema è proprio che, senza revisori che controllano, il deficit di bilancio aumenta perché (come nel bilancio bocciato) si sovrastimano le entrate e si sottostimano le uscite.\r\nE' bene sapere anche qualche altra cosa. Il bilancio, anche se ha il parere negativo dell'OREF, può essere comunque approvato dall'assemblea capitolina. Basta che dia adeguata motivazione alla mancata osservanza dei rilievi dei revisori. Non è stato approvato proprio perché i consiglieri sanno che quello che hanno scritto i revisori è vero e che, se avessero approvato un bilancio fatto con i piedi, sarebbero stati responsabili di fronte alla corte dei conti per le spese in eccesso.\r\nOltretutto non è che l'OREF si è svegliato adesso: è dall'insediamento della Raggi (e l'avevano fatto quelli di prima con Marino) che segnala la necessità di prevedere alcune spese e di controllare meglio le entrate.\r\nLa responsabilità della bocciatura è proprio della Raggi che, quando era vacante il posto di assessore al bilancio, si è rifiutata ripetutamente di ricevere il Ragioniere Generale Fermante che le voleva parlare proprio dei debiti fuori bilancio. Quando poi Fermante si è dimesso, Di Maio ha commentato \"Se un burocrate se ne va, c'è da essere contenti\": chissà come ride adesso.\r\nLa stessa Raggi ha la responsabilità per il balletto delle nomine ad Assessore al Bilancio (in soli sei mesi: Minenna, De Dominicis, Tutino, Mazzilli).\r\nIn questo diventare tutti esperti revisori nessuno si è andato a leggere cosa prevedesse il bilancio bocciato. Il bilancio preventivo è l'atto politico con cui una giunta esprime la propria idea di città. Dal bilancio si capisce che vuole fare la Raggi a Roma.\r\nVi invito però a riflettere su tre cose:\r\n- nonostante le promesse e tutte le supercazzole sulla democrazia diretta non c'è stato alcun dibattito pubblico sul bilancio, nessuna raccolta di suggerimenti, nessun coinvolgimento popolare.\r\n\r\n- uno dei motivi della bocciatura è la mancata previsione degli stipendi per gli autisti della TPL che non ricevono il salario da mesi: questa è la sensibilità verso i lavoratori della giunta Raggi.\r\n\r\n- Per mettere in sicurezza i trasporti romani (spesa a carico del Comune e non di Atac) servono 255 milioni. Non essendoci i soldi, ai tempi della giunta Marino venne chiesto di indicare le emergenze più pericolose e venne quantificato in 58 milioni il costo per la soluzione di queste. Tronca ha azzerato la spesa. A luglio vennero assegnati d'urgenza 18 milioni di euro. Mancano 40 milioni che non sono stati indicati in bilancio. Tra le cose più urgenti da fare c'è la sostituzione dei 56 scambi della metro A che sono giunti \"a fine vita tecnica\". Uno scambio che non scatta fa scontrare due treni. Se succede una tragedia sapete da adesso di chi è la colpa.”\r\n\r\nQuesta puntata di Anarres è dedicata alla memoria di Pietro Ferrero, operaio anarchico, segretario della FIOM e aderente alla UAI – Unione Anarchica Italiana, torturato ed ucciso dalle squadracce fasciste, capitanate da Brandimarte, il 18 dicembre del 1922. Quello stesso giorno altri 17 anarchici, comunisti, sindacalisti vennero uccisi dai fascisti.\r\nFerrero e gli altri pagarono la grande paura dei padroni per l'occupazione armata delle fabbriche, per determinazione a non mollare, a non cedere né di fronte ai padroni, né alla scelta della CGL di abbandonare le fabbriche.\r\nIn piazza XVIII dicembre una lapide ricorda quella strage. Ogni anno c'è una cerimonia “ufficiale”. Quest'anno la sindaca Chiara Appendino non si è fatta vedere, suscitando l'indignazione della CGIL. Noi non possiamo che ringraziarla: la sua presenza, come quella dei sindaci PD che invece non l'hanno mai disertata, stonava di fronte alla lapide di chi, per dirla con il titolo del libro di memorie di Maurizio Garino, aveva avuto “il sogno nelle mani”. Quello di un mondo senza padroni, burocrati, governi. \r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",{"matched_tokens":592,"snippet":593,"value":593},[56],"Anarres del 23 dicembre. Identità e differenze. Africa: immaginario (\u003Cmark>post\u003C/mark>) coloniale. 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