","Ingarbugliata situazione in Brasile","post",1527992033,[63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/brasil/","http://radioblackout.org/tag/camionisti/","http://radioblackout.org/tag/greve/","http://radioblackout.org/tag/militari/","http://radioblackout.org/tag/temer/",[27,69,70,31,18],"camionisti","greve",{"post_content":72,"tags":76},{"matched_tokens":73,"snippet":74,"value":75},[18],"ferro innescato con il governo \u003Cmark>Temer\u003C/mark> mira alla cacciata del golpista","Da più di una settimana i camionisti bloccano un paese grosso come l'Europa, i generi di prima necessità non si trovano, il braccio di ferro innescato con il governo \u003Cmark>Temer\u003C/mark> mira alla cacciata del golpista bianco con minor apprezzamento al mondo (è abbondantemente sotto il 10 per cento nei sondaggi, ma è utile al Fmi che lo ha voluto collocare alla presidenza di un paese in crisi economica, indubbiamente malgestito dal Pt e con livelli di violenza intollerabili, soprattutto da parte dell'impunibile polizia).\r\n\r\nIl quadro è fosco, soprattutto se lo si analizza dal punto di vista della suicida politica del Pt, tutta ripiegata sulla figura del carcerato Lula, e sulla demonizzazione degli scioperanti; dall'altro lato pare endemico che tra gli interstizi lasciati vuoti dalla sinistra s'infiltri una richiesta populista di intervento militare. Tutto ciò rende ancora più controversi gli eventi e difficili da interpretare, perciò ci siamo rivolti a Fiammetta, ricercatrice in Brasile, che ci ha offerto dati, sensazioni, percezioni e testimonianze; studi su favelas ed espressioni popolari di molte persone scese in piazza: qual è il contesto su cui s'incista questo sciopero?\r\n\r\n \r\n\r\nScioperoBrasile\r\n\r\n ",[77,79,81,83,85],{"matched_tokens":78,"snippet":27},[],{"matched_tokens":80,"snippet":69},[],{"matched_tokens":82,"snippet":70},[],{"matched_tokens":84,"snippet":31},[],{"matched_tokens":86,"snippet":87},[18],"\u003Cmark>Temer\u003C/mark>",[89,95],{"field":37,"indices":90,"matched_tokens":92,"snippets":94},[91],4,[93],[18],[87],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":74,"value":75},"post_content",[18],578730123365712000,{"best_field_score":100,"best_field_weight":101,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":49,"score":102,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":49},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":104,"highlight":127,"highlights":145,"text_match":98,"text_match_info":153},{"cat_link":105,"category":106,"comment_count":49,"id":107,"is_sticky":49,"permalink":108,"post_author":52,"post_content":109,"post_date":110,"post_excerpt":55,"post_id":107,"post_modified":111,"post_thumbnail":112,"post_thumbnail_html":113,"post_title":114,"post_type":60,"sort_by_date":115,"tag_links":116,"tags":122},[46],[48],"43568","http://radioblackout.org/2017/10/sul-nuovo-arresto-di-cesare-battisti-le-cattive-memorie-di-uno-stato-con-la-bava-alla-bocca/","Il 4 ottobre Cesare Battisti è stato arrestato a Corumbá, al confine tra Brasile e Bolivia, dalla polizia stradale federale brasiliana. L'ex militante dei Proletari armati per il comunismo, in Brasile nel 2004 e condannato all'ergastolo in contumacia in Italia, è stato accusato di tentare la fuga verso la Bolivia: una trappola attuata dagli apparati brasiliani, vista l'evidente pretestuosità del blitz avvenuto durante la messinscena di \"un normale controllo stradale\". Un arresto che dice molto delle nuove geometrie di potere che vanno tessendosi tra lo Stato italiano e quello brasiliano, nel momento in cui a capo dei rispettivi governi ci sono da un lato Gentiloni, dall'altro il golpista Temer. Proprio mentre il quotidiano \"O Globo\" rivelava l'esistenza di un piano da parte del governo Temer per estradare Battisti in Italia con un volo in partenza direttamente da Corumbà, il 6 ottobre l'ex militante dei PAC veniva scarcerato con obbligo di firma nello Stato di San Paolo, dove risiede. Il rischio di estradizione appare comunque concreto: il governo brasiliano chiederebbe come condizione che sconti un massimo di 30 anni di carcere e non l’ergastolo, incostituzionale secondo la legge brasiliana.\r\n\r\n \r\n\r\nPer parlare dell'ennesimo capitolo del \"caso Battisti\" e della sete di vendetta di uno Stato infestato da cattivi ricordi, questa mattina abbiamo raggiunto per un commento Geraldina Colotti, giornalista de Il Manifesto ed ex prigioniera politica.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\ncolotti\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","9 Ottobre 2017","2017-10-10 16:52:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/151553437-01f58fc3-ddb8-4e73-90b0-9d070169859a-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/151553437-01f58fc3-ddb8-4e73-90b0-9d070169859a-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/151553437-01f58fc3-ddb8-4e73-90b0-9d070169859a-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/151553437-01f58fc3-ddb8-4e73-90b0-9d070169859a.jpg 560w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sul nuovo arresto di Cesare Battisti: le \"cattive memorie\" di uno Stato con la bava alla bocca",1507543336,[117,118,119,120,121,67],"http://radioblackout.org/tag/battisti/","http://radioblackout.org/tag/brasile/","http://radioblackout.org/tag/colotti/","http://radioblackout.org/tag/gentili/","http://radioblackout.org/tag/pac/",[123,15,124,125,126,18],"battisti","colotti","gentili","Pac",{"post_content":128,"tags":132},{"matched_tokens":129,"snippet":130,"value":131},[18],"lato Gentiloni, dall'altro il golpista \u003Cmark>Temer\u003C/mark>. Proprio mentre il quotidiano \"O","Il 4 ottobre Cesare Battisti è stato arrestato a Corumbá, al confine tra Brasile e Bolivia, dalla polizia stradale federale brasiliana. L'ex militante dei Proletari armati per il comunismo, in Brasile nel 2004 e condannato all'ergastolo in contumacia in Italia, è stato accusato di tentare la fuga verso la Bolivia: una trappola attuata dagli apparati brasiliani, vista l'evidente pretestuosità del blitz avvenuto durante la messinscena di \"un normale controllo stradale\". Un arresto che dice molto delle nuove geometrie di potere che vanno tessendosi tra lo Stato italiano e quello brasiliano, nel momento in cui a capo dei rispettivi governi ci sono da un lato Gentiloni, dall'altro il golpista \u003Cmark>Temer\u003C/mark>. Proprio mentre il quotidiano \"O Globo\" rivelava l'esistenza di un piano da parte del governo \u003Cmark>Temer\u003C/mark> per estradare Battisti in Italia con un volo in partenza direttamente da Corumbà, il 6 ottobre l'ex militante dei PAC veniva scarcerato con obbligo di firma nello Stato di San Paolo, dove risiede. Il rischio di estradizione appare comunque concreto: il governo brasiliano chiederebbe come condizione che sconti un massimo di 30 anni di carcere e non l’ergastolo, incostituzionale secondo la legge brasiliana.\r\n\r\n \r\n\r\nPer parlare dell'ennesimo capitolo del \"caso Battisti\" e della sete di vendetta di uno Stato infestato da cattivi ricordi, questa mattina abbiamo raggiunto per un commento Geraldina Colotti, giornalista de Il Manifesto ed ex prigioniera politica.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\ncolotti\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[133,135,137,139,141,143],{"matched_tokens":134,"snippet":123},[],{"matched_tokens":136,"snippet":15},[],{"matched_tokens":138,"snippet":124},[],{"matched_tokens":140,"snippet":125},[],{"matched_tokens":142,"snippet":126},[],{"matched_tokens":144,"snippet":87},[18],[146,151],{"field":37,"indices":147,"matched_tokens":148,"snippets":150},[17],[149],[18],[87],{"field":96,"matched_tokens":152,"snippet":130,"value":131},[18],{"best_field_score":100,"best_field_weight":101,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":49,"score":102,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":49},{"document":155,"highlight":175,"highlights":191,"text_match":98,"text_match_info":199},{"cat_link":156,"category":157,"comment_count":49,"id":158,"is_sticky":49,"permalink":159,"post_author":52,"post_content":160,"post_date":161,"post_excerpt":55,"post_id":158,"post_modified":162,"post_thumbnail":163,"post_thumbnail_html":164,"post_title":165,"post_type":60,"sort_by_date":166,"tag_links":167,"tags":171},[46],[48],"42192","http://radioblackout.org/2017/05/brasilias-burning/","L'esercito è schierato davanti alla sede del Tribunale Supremo Federale (TSF) e il Parlamento. Le immagini rilanciate dalla tv di mezzo mondo hanno rievocato i tempi della dittatura militare (1964-1985). E' sul posto ed è intervenuta anche la cavalleria militare\r\n\r\nDurante l’imponente corteo di ieri, che ha puntato verso il palazzo presidenziale, sono esplosi violenti scontri con la polizia: i manifestanti hanno affrontato con sassi e molotov le migliaia di agenti schierati nella capitale, che hanno sparato sulla folla gas lacrimogeni e granate stordenti ma anche colpi di arma da fuoco (si parla di almeno 5 persone ferite dai proiettili). Scontri e assalti hanno interessato diverse zone dell’’Esplanada dos Ministérios’, l’area che riunisce i centri del potere della capitale e del paese. I manifestanti hanno dato l’assalto al ministero dell’agricoltura, appiccando il fuoco ad alcune parti dell’edificio, e hanno cercato di invadere anche quello dell’economia.\r\n\r\nLe proteste sono cominciate dopo la pubblicazione sui giornali di alcune intercettazioni in cui si sente il presidente Michel Temer autorizzare il versamento di una somma per pagare il silenzio di Eduardo Cunha, ex presidente della camera, oggi in carcere per corruzione e riciclaggio. Come sembra, Cunha avrebbe potuto rivelare delle informazioni riguardo il coinvolgimento del presidente nello scandalo della Petrobras, la compagnia petrolifera nazionale. Alcuni parlamentari hanno presentato la richiesta di impeachment per Temer. Il presidente è sotto attacco da una decina di giorni e, a dispetto della distanza politica richiesta dai suoi stessi alleati di governo, nega ogni addebito e cerca di rilanciare la sua immagine presidenziale con una riforma del mercato del lavoro che i suoi oppositori definiscono “inaccettabile”.\r\n\r\nManfredo","25 Maggio 2017","2017-05-26 13:22:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/310x0_1401248433519_rainews_20140528052128351-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/310x0_1401248433519_rainews_20140528052128351-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/310x0_1401248433519_rainews_20140528052128351-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/310x0_1401248433519_rainews_20140528052128351.jpg 310w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Brasilia's burning",1495731626,[118,168,169,170,67],"http://radioblackout.org/tag/impeachment/","http://radioblackout.org/tag/petrobras/","http://radioblackout.org/tag/semterra/",[15,172,173,174,18],"impeachment","Petrobras","SemTerra",{"post_content":176,"tags":180},{"matched_tokens":177,"snippet":178,"value":179},[18],"si sente il presidente Michel \u003Cmark>Temer\u003C/mark> autorizzare il versamento di una","L'esercito è schierato davanti alla sede del Tribunale Supremo Federale (TSF) e il Parlamento. Le immagini rilanciate dalla tv di mezzo mondo hanno rievocato i tempi della dittatura militare (1964-1985). E' sul posto ed è intervenuta anche la cavalleria militare\r\n\r\nDurante l’imponente corteo di ieri, che ha puntato verso il palazzo presidenziale, sono esplosi violenti scontri con la polizia: i manifestanti hanno affrontato con sassi e molotov le migliaia di agenti schierati nella capitale, che hanno sparato sulla folla gas lacrimogeni e granate stordenti ma anche colpi di arma da fuoco (si parla di almeno 5 persone ferite dai proiettili). Scontri e assalti hanno interessato diverse zone dell’’Esplanada dos Ministérios’, l’area che riunisce i centri del potere della capitale e del paese. I manifestanti hanno dato l’assalto al ministero dell’agricoltura, appiccando il fuoco ad alcune parti dell’edificio, e hanno cercato di invadere anche quello dell’economia.\r\n\r\nLe proteste sono cominciate dopo la pubblicazione sui giornali di alcune intercettazioni in cui si sente il presidente Michel \u003Cmark>Temer\u003C/mark> autorizzare il versamento di una somma per pagare il silenzio di Eduardo Cunha, ex presidente della camera, oggi in carcere per corruzione e riciclaggio. Come sembra, Cunha avrebbe potuto rivelare delle informazioni riguardo il coinvolgimento del presidente nello scandalo della Petrobras, la compagnia petrolifera nazionale. Alcuni parlamentari hanno presentato la richiesta di impeachment per \u003Cmark>Temer\u003C/mark>. Il presidente è sotto attacco da una decina di giorni e, a dispetto della distanza politica richiesta dai suoi stessi alleati di governo, nega ogni addebito e cerca di rilanciare la sua immagine presidenziale con una riforma del mercato del lavoro che i suoi oppositori definiscono “inaccettabile”.\r\n\r\nManfredo",[181,183,185,187,189],{"matched_tokens":182,"snippet":15},[],{"matched_tokens":184,"snippet":172},[],{"matched_tokens":186,"snippet":173},[],{"matched_tokens":188,"snippet":174},[],{"matched_tokens":190,"snippet":87},[18],[192,197],{"field":37,"indices":193,"matched_tokens":194,"snippets":196},[91],[195],[18],[87],{"field":96,"matched_tokens":198,"snippet":178,"value":179},[18],{"best_field_score":100,"best_field_weight":101,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":49,"score":102,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":49},{"document":201,"highlight":222,"highlights":242,"text_match":98,"text_match_info":250},{"cat_link":202,"category":203,"comment_count":49,"id":204,"is_sticky":49,"permalink":205,"post_author":52,"post_content":206,"post_date":207,"post_excerpt":55,"post_id":204,"post_modified":208,"post_thumbnail":209,"post_thumbnail_html":210,"post_title":211,"post_type":60,"sort_by_date":212,"tag_links":213,"tags":218},[46],[48],"40450","http://radioblackout.org/2017/02/legge-e-ordine-in-brasile-lo-spettro-del-regime-militare/","Nei giorni scorsi, in concomitanza con l'arrivo del carnevale, 9.000 soldati sono stati mandati nelle strade di Rio de Janeiro per reprimere le crescenti proteste contro austerità e privatizzazioni e far fronte alla minaccia di sciopero da parte della Polizia Militare. Nello stesso giorno in cui il presidente reazionario Michel Temer ha annunciato il dispiegamento dell'esercito, i lavoratori della società pubblica di approvvigionamento idrico e dei servizi igienico-sanitari di Rio (CEDAE) hanno messo in scena un'altra protesta di massa fuori del Assemblea legislativa dello Stato, per lottare contro la proposta di privatizzazione di questo servizio sociale essenziale. Giovedì scorso la polizia in assetto antisommossa aveva violentemente represso una manifestazione analoga, che era sfociata in ore di scontri nel centro città. Adesso i governi statali e federali sono particolarmente preoccupati dalle proteste in vista del voto sulla privatizzazione della CEDAE che si terrà il 20 febbraio. La vendita della società pubblica dell'acqua è un elemento chiave del programma di austerità sostenuto dal governatore di Rio - Pezão,dello stesso partito di Temer - a fronte del rischio di default completo dello Stato nel contesto di una crisi fiscale aggravata dal calo del prezzo del petrolio.\r\n\r\nIl dispiegamento militare a Rio segue un analogo invio di truppe federali nello stato confinante di Espiritu Santo, volto a ripristinare \"legge e ordine\", laddove mogli, madri e parenti dei poliziotti della PM avevano organizzato blocchi fuori dalle caserme, chiedendo una paga più alta e un miglioramento delle condizioni di lavoro. I poliziotti, in qualità di dipendenti pubblici, non hanno ricevuto il salario di gennaio nè la tredicesima, nel contesto delle misure di austerità imposte durante la peggiore crisi economica che il Brasile abbia mai vissuto negli ultimi 100 anni, recentemente aggravata dalle Olimpiadi. Va ricordato come la PM sia un'eredità dalla dittatura militare che ha governato il Brasile per due decenni a seguito di un colpo di stato appoggiato dalla CIA nel 1964. E' responsabile della morte di migliaia di persone ogni anno, 3.300 nel 2015, circa tre volte il numero ucciso dalla polizia negli Stati Uniti. Nel contesto della crisi economica e dell'instabilità che attanaglia il governo, il crescente ricorso a chiamare l'esercito per affrontare il disagio sociale porta con sè la minaccia di un ritorno al regime militare nel più grande paese dell'America del Sud.\r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con Luigi Spera, giornalista freelance, conoscitore del Brasile:\r\n\r\nBrasile2","17 Febbraio 2017","2017-02-20 11:59:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/C4QKksSWIAMCPnX-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/C4QKksSWIAMCPnX-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/C4QKksSWIAMCPnX-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/C4QKksSWIAMCPnX-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/C4QKksSWIAMCPnX-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/C4QKksSWIAMCPnX.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","\"Legge e ordine\" in Brasile: lo spettro del regime militare",1487337661,[118,214,215,66,216,217,67],"http://radioblackout.org/tag/cedae/","http://radioblackout.org/tag/lotte/","http://radioblackout.org/tag/pezao/","http://radioblackout.org/tag/rio/",[15,219,23,31,220,221,18],"CEDAE","pezao","Rio",{"post_content":223,"tags":227},{"matched_tokens":224,"snippet":225,"value":226},[18],"cui il presidente reazionario Michel \u003Cmark>Temer\u003C/mark> ha annunciato il dispiegamento dell'esercito,","Nei giorni scorsi, in concomitanza con l'arrivo del carnevale, 9.000 soldati sono stati mandati nelle strade di Rio de Janeiro per reprimere le crescenti proteste contro austerità e privatizzazioni e far fronte alla minaccia di sciopero da parte della Polizia Militare. Nello stesso giorno in cui il presidente reazionario Michel \u003Cmark>Temer\u003C/mark> ha annunciato il dispiegamento dell'esercito, i lavoratori della società pubblica di approvvigionamento idrico e dei servizi igienico-sanitari di Rio (CEDAE) hanno messo in scena un'altra protesta di massa fuori del Assemblea legislativa dello Stato, per lottare contro la proposta di privatizzazione di questo servizio sociale essenziale. Giovedì scorso la polizia in assetto antisommossa aveva violentemente represso una manifestazione analoga, che era sfociata in ore di scontri nel centro città. Adesso i governi statali e federali sono particolarmente preoccupati dalle proteste in vista del voto sulla privatizzazione della CEDAE che si terrà il 20 febbraio. La vendita della società pubblica dell'acqua è un elemento chiave del programma di austerità sostenuto dal governatore di Rio - Pezão,dello stesso partito di \u003Cmark>Temer\u003C/mark> - a fronte del rischio di default completo dello Stato nel contesto di una crisi fiscale aggravata dal calo del prezzo del petrolio.\r\n\r\nIl dispiegamento militare a Rio segue un analogo invio di truppe federali nello stato confinante di Espiritu Santo, volto a ripristinare \"legge e ordine\", laddove mogli, madri e parenti dei poliziotti della PM avevano organizzato blocchi fuori dalle caserme, chiedendo una paga più alta e un miglioramento delle condizioni di lavoro. I poliziotti, in qualità di dipendenti pubblici, non hanno ricevuto il salario di gennaio nè la tredicesima, nel contesto delle misure di austerità imposte durante la peggiore crisi economica che il Brasile abbia mai vissuto negli ultimi 100 anni, recentemente aggravata dalle Olimpiadi. Va ricordato come la PM sia un'eredità dalla dittatura militare che ha governato il Brasile per due decenni a seguito di un colpo di stato appoggiato dalla CIA nel 1964. E' responsabile della morte di migliaia di persone ogni anno, 3.300 nel 2015, circa tre volte il numero ucciso dalla polizia negli Stati Uniti. Nel contesto della crisi economica e dell'instabilità che attanaglia il governo, il crescente ricorso a chiamare l'esercito per affrontare il disagio sociale porta con sè la minaccia di un ritorno al regime militare nel più grande paese dell'America del Sud.\r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con Luigi Spera, giornalista freelance, conoscitore del Brasile:\r\n\r\nBrasile2",[228,230,232,234,236,238,240],{"matched_tokens":229,"snippet":15},[],{"matched_tokens":231,"snippet":219},[],{"matched_tokens":233,"snippet":23},[],{"matched_tokens":235,"snippet":31},[],{"matched_tokens":237,"snippet":220},[],{"matched_tokens":239,"snippet":221},[],{"matched_tokens":241,"snippet":87},[18],[243,248],{"field":37,"indices":244,"matched_tokens":245,"snippets":247},[14],[246],[18],[87],{"field":96,"matched_tokens":249,"snippet":225,"value":226},[18],{"best_field_score":100,"best_field_weight":101,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":49,"score":102,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":49},{"document":252,"highlight":273,"highlights":291,"text_match":98,"text_match_info":299},{"cat_link":253,"category":254,"comment_count":49,"id":255,"is_sticky":49,"permalink":256,"post_author":52,"post_content":257,"post_date":258,"post_excerpt":55,"post_id":255,"post_modified":259,"post_thumbnail":260,"post_thumbnail_html":261,"post_title":262,"post_type":60,"sort_by_date":263,"tag_links":264,"tags":269},[46],[48],"37903","http://radioblackout.org/2016/10/ritorno-sul-brasile-post-golpe/","La sconfitta del Partito dei lavoratori (PT) alle amministrative che si sono tenute in Brasile ad inizio ottobre è occasione per tornare a parlare della situazione politica nel paese, teatro di un recente golpe bianco con cui è stata destituita la presidente petista Dilma Rousseff e si è insediato un nuovo governo ultraliberista guidato da Michel Temer. A São Paulo, capitale economica e principale metropoli del Brasile, con 12 milioni di abitanti, il sindaco uscente Fernando Haddad è stato pesantemente sconfitto dal candidato del Partito della Social Democrazia Brasiliana (PSDB, liberali), João Doria. A quest'ultimo, un milionario erede di una famiglia di schiavisti, sono andati il 53,3% dei voti, contro il 16,7% in favore di Haddad, che era stato eletto nel 2012 con il sostegno dell'ex presidente Lula da Silva.\r\n\r\nL'avanzata delle destre liberiste in Brasile, Stato la cui storia è segnata da un fortissimo classismo e razzismo, è maturata nel contesto di una crisi economica durissima, che ha determinato la perdita di consenso nel governo Roussef, additato dagli oppositori come incapace di gestirne le conseguenze. La legittimazione popolare del golpe istituzionale, però, è arrivata solo dopo la costruzione giuridica e mediatica del discorso \"anti-corruzione\". I dossieraggi anti-PT costruiti dal giudice Sergio Moro attraverso l'operazione \"lava-jato\" e la \"telenovela\" anti-Roussef che la potentissima Globo ha lanciato nel 2015 hanno prodotto i risultati sperati dalla borghesia brasiliana e dalla Casa Bianca.\r\n\r\nDella genealogia del golpe e delle sue conseguenze, tanto in termini di politica ultraliberista e conservatrice, quanto di conflitto sociale e mobilitazioni popolari autogestite, abbiamo parlato questa mattina con Luciano, attivista di São Paulo ospite in studio:\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n ","14 Ottobre 2016","2016-10-18 15:50:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/r960-577dea16b2e75bdc46967c097cc3d07e-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"205\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/r960-577dea16b2e75bdc46967c097cc3d07e-300x205.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/r960-577dea16b2e75bdc46967c097cc3d07e-300x205.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/r960-577dea16b2e75bdc46967c097cc3d07e-768x525.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/r960-577dea16b2e75bdc46967c097cc3d07e.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ritorno sul Brasile post-golpe",1476452479,[118,265,266,267,268,67],"http://radioblackout.org/tag/conflitto/","http://radioblackout.org/tag/golpe/","http://radioblackout.org/tag/lula/","http://radioblackout.org/tag/roussef/",[15,270,271,21,272,18],"conflitto","golpe","Roussef",{"post_content":274,"tags":278},{"matched_tokens":275,"snippet":276,"value":277},[18],"governo ultraliberista guidato da Michel \u003Cmark>Temer\u003C/mark>. A São Paulo, capitale economica e","La sconfitta del Partito dei lavoratori (PT) alle amministrative che si sono tenute in Brasile ad inizio ottobre è occasione per tornare a parlare della situazione politica nel paese, teatro di un recente golpe bianco con cui è stata destituita la presidente petista Dilma Rousseff e si è insediato un nuovo governo ultraliberista guidato da Michel \u003Cmark>Temer\u003C/mark>. A São Paulo, capitale economica e principale metropoli del Brasile, con 12 milioni di abitanti, il sindaco uscente Fernando Haddad è stato pesantemente sconfitto dal candidato del Partito della Social Democrazia Brasiliana (PSDB, liberali), João Doria. A quest'ultimo, un milionario erede di una famiglia di schiavisti, sono andati il 53,3% dei voti, contro il 16,7% in favore di Haddad, che era stato eletto nel 2012 con il sostegno dell'ex presidente Lula da Silva.\r\n\r\nL'avanzata delle destre liberiste in Brasile, Stato la cui storia è segnata da un fortissimo classismo e razzismo, è maturata nel contesto di una crisi economica durissima, che ha determinato la perdita di consenso nel governo Roussef, additato dagli oppositori come incapace di gestirne le conseguenze. La legittimazione popolare del golpe istituzionale, però, è arrivata solo dopo la costruzione giuridica e mediatica del discorso \"anti-corruzione\". I dossieraggi anti-PT costruiti dal giudice Sergio Moro attraverso l'operazione \"lava-jato\" e la \"telenovela\" anti-Roussef che la potentissima Globo ha lanciato nel 2015 hanno prodotto i risultati sperati dalla borghesia brasiliana e dalla Casa Bianca.\r\n\r\nDella genealogia del golpe e delle sue conseguenze, tanto in termini di politica ultraliberista e conservatrice, quanto di conflitto sociale e mobilitazioni popolari autogestite, abbiamo parlato questa mattina con Luciano, attivista di São Paulo ospite in studio:\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n ",[279,281,283,285,287,289],{"matched_tokens":280,"snippet":15},[],{"matched_tokens":282,"snippet":270},[],{"matched_tokens":284,"snippet":271},[],{"matched_tokens":286,"snippet":21},[],{"matched_tokens":288,"snippet":272},[],{"matched_tokens":290,"snippet":87},[18],[292,297],{"field":37,"indices":293,"matched_tokens":294,"snippets":296},[17],[295],[18],[87],{"field":96,"matched_tokens":298,"snippet":276,"value":277},[18],{"best_field_score":100,"best_field_weight":101,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":49,"score":102,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":49},{"document":301,"highlight":315,"highlights":319,"text_match":323,"text_match_info":324},{"cat_link":302,"category":303,"comment_count":49,"id":304,"is_sticky":49,"permalink":305,"post_author":52,"post_content":306,"post_date":307,"post_excerpt":55,"post_id":304,"post_modified":308,"post_thumbnail":309,"post_thumbnail_html":310,"post_title":311,"post_type":60,"sort_by_date":312,"tag_links":313,"tags":314},[46],[48],"37492","http://radioblackout.org/2016/09/il-brasile-prepara-lo-sciopero-generale-contro-temer/","Aggiornamento sul Brasile con Manfredo (in studio): le manovre politiche della destra golpista contro Lula e le proteste popolari che dovrebbero sfociare in uno sciopero generale il 15 ottobre. Intanto altri contadini vengono assassinati dagli sgherri dei fazenderos, e la morsa del neocapitalismo minaccia anche altri paesi dell'America del Sud.\r\n\r\nAscolta l'approfondimento:\r\n\r\nUnknown","26 Settembre 2016","2016-09-27 16:06:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/IMG-20160520-WA0000-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/IMG-20160520-WA0000-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/IMG-20160520-WA0000-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/IMG-20160520-WA0000-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/IMG-20160520-WA0000-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/IMG-20160520-WA0000.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il Brasile prepara lo sciopero generale contro Temer",1474891774,[],[],{"post_title":316},{"matched_tokens":317,"snippet":318,"value":318},[18],"Il Brasile prepara lo sciopero generale contro \u003Cmark>Temer\u003C/mark>",[320],{"field":321,"matched_tokens":322,"snippet":318,"value":318},"post_title",[18],578730123365187700,{"best_field_score":325,"best_field_weight":326,"fields_matched":35,"num_tokens_dropped":49,"score":327,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":49},"1108091338752",15,"578730123365187705",6646,{"collection_name":60,"first_q":18,"per_page":14,"q":18},{"facet_counts":331,"found":17,"hits":353,"out_of":476,"page":35,"request_params":477,"search_cutoff":38,"search_time_ms":381},[332,346],{"counts":333,"field_name":344,"sampled":38,"stats":345},[334,336,338,340,342],{"count":35,"highlighted":335,"value":335},"stakka stakka",{"count":35,"highlighted":337,"value":337},"frittura mista",{"count":35,"highlighted":339,"value":339},"RADIO KALAKUTA",{"count":35,"highlighted":341,"value":341},"la perla di labuan",{"count":35,"highlighted":343,"value":343},"I Bastioni di Orione","podcastfilter",{"total_values":17},{"counts":347,"field_name":37,"sampled":38,"stats":352},[348,350],{"count":35,"highlighted":349,"value":349},"RADIOKALAKUTA",{"count":35,"highlighted":351,"value":351},"Bastioni di Orione",{"total_values":20},[354,383,406,429,453],{"document":355,"highlight":369,"highlights":375,"text_match":378,"text_match_info":379},{"comment_count":49,"id":356,"is_sticky":49,"permalink":357,"podcastfilter":358,"post_author":52,"post_content":359,"post_date":360,"post_excerpt":55,"post_id":356,"post_modified":361,"post_thumbnail":362,"post_title":363,"post_type":364,"sort_by_date":365,"tag_links":366,"tags":368},"98318","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-29-05-2025-i-veri-uomini-mangiano-empanadas-novi-sad-pedala-a-strasburgo-ma-lue-era-fuori-trumponomics-vale-un-taco/",[343],"L’ultima settimana di maggio vede ai Bastioni di Orione un concentrato di gusti latinos. Si comincia con las empanadas servite da Darín a Milei su un piatto d'argento ci vengono descritte direttamente da Buenos Aires dove si trova Alfredo Somoza, che ne trae un quadro socio-economico della trasformazione argentina in corso; gli abbiamo chiesto anche un punto di vista più ravvicinato sulle elezioni venezuelane e sulle presenze paramilitari nel Mexico in cui i collaboratori della sindaca del DF vengono assassinati.\r\nUn’altra regione di tensioni lontane dai riflettori distratti del circo mediatico è la Serbia attraversata da uno schietto movimento nato nelle università, dove i ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro di risveglio anche della società civile, mobilitata contro il sistema di potere di Vučić... ma la marcia verso l’UE per ottenere appoggio è sfumata di fronte al disinteresse interessato dei palazzi europei e all'interno si avanza il rischio di infiltrazioni naziste in stile Maidan: finora la vigilanza ha mantenuto il movimento sui binari di rifiuto di ogni egemonia. Speriamo duri, abbiamo espresso questo augurio con Tatjana Djordjević.\r\nSuccoso il finale di puntata con un intervento particolarmente illuminante di Andrea Fumagalli, che ha descritto con acume lo schema strategico di Trump; una trama che sulla carta potrebbe funzionare, se tutti i tasselli della scommessa economica attivata per salvare l’egemonia dell'imperialismo americano che sta frantumandosi sui due debiti.\r\n\r\n\r\n\r\nA partire da un dibattito tutto tipicamente argentino sul costo delle empanadas all’epoca dell’anarcocapitalismo Alfredo Somoza ci dà una descrizione della situazione socio-economica dell’Argentina di Milei direttamente da una Buenos Aires sgravata dal mercato nero della divisa americana dalla svalutazione del dollaro, che come potere d’acquisto ha dato respiro ai salari, che nella stretta connessione con gli Usa ne traggono vantaggio. Il carovita comunque esiste, nonostante la distrazione delle empanadas che fa gioco alla potenza di fuoco dei social a favore di Milei, dimostrata dall’influenza che ha avuto sulle elezioni l’uso smodato della AI, appalesando la difficoltà a comprendere il singolo video, il singolo messaggio se siano reali o costruiti… news o fake.\r\nLa scorciatoia del riflesso pavolviano delle destre che individuano il contrasto al fenomeno migratorio come soluzione per le crisi economiche è difficilmente applicabile in un paese fatto di migranti, figli di flussi secolari di immigrati, prima da Oltreoceano e ora dai paesi limitrofi, genti soprattutto alla ricerca di sanità assicurata, ius soli e istruzione gratuita. Oltre alla situazione politica all’interno dei paesi di provenienza (ora la maggioranza dei recenti arrivi proviene dal Venezuela). Su questo si innesta l’ideologia della remigracion che degenera nel razzismo dei rimpatri mai successi nella accogliente terra argentina, ma Milei doveva mostrare al suo elettorato che prendeva di petto il problema.\r\nE infatti il presidente si è rafforzato ed è riuscito a prosciugare il bacino elettorale dei conservatori classici, o meglio il lavoro politico di sua sorella Carina, sottosegretaria alla presidenza, ha sortito il suo effetto. Anche grazie al sospiro di sollievo di una nazione in cui il tasso di inflazione è passato dal 240 al 24% annuo; pagato dalle pensioni e dal welfare azzerato. Un’inflazione che colpisce soprattutto l’economia del peso e non quella dei ricchi che vivono in un’economia di dollari e non si è intervenuti sul «gigantesco problema di infrastrutture vecchie e l’efficienza della scuola pubblica» su cui questo governo populista non ha alcun piano, pensando che combattendo la corruzione si risolverà tutto per magia.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/0Onoxm8U2Uk23lPipo0YSn?si=LrcipfzKQZ6BIX3H1nS3tQ\r\n\r\nL‘opposizione si è intestata la vittoria perché ufficialmente il 43% dei venezuelani è andato al voto (secondo Machado solo il 14), ma Maduro è comunque uscito rafforzato – come Milei – dal voto amministrativo, che ha compreso pure il distretto della Guyana Essequiba, un territorio contestato per un effetto di eredità coloniale, una regione ricca di materie prime e di petrolio, una disputa che Alfredo Somoza assimila a quello su Las Malvinas al tempo di Videla, perché nessuno in Sudamerica riconosce che si possano mettere in dubbio confini e non comunque in questo modo. Paradossale è il racconto che ci viene fatto sulla Guinea Equatoriale – il paese africano sotto un regime quarantennale – che era parte del Vicereame di cui Buenos Aires a cui un arcipelago si appella per affrancarsi dalla Guinea equatoriale. Una situazione surreale come quella di Essequiba. Per bilanciare la stigmatizzazione del nostro interlocutore, segnaliamo anche il racconto all’opposto di Geraldina Colotti che su “Pagine Esteri” racconta da un punto di vista opposto sia le pretese di Caracas sul nuovo stato, sia il voto del 25 maggio: https://pagineesteri.it/2025/05/29/america-latina/maduro-trionfa-nelle-elezioni-del-25-maggio-la-destra-ha-vinto-lastensione/\r\nAlfredo considera questa tornata elettorale il secondo tempo delle elezioni che avrebbero confermato Maduro presidente, ma di cui nessuno ha ancora potuto vedere i verbali; il 25 maggio non c’erano osservatori e le operazioni di voto sono ormai un risibile teatrino. Ma il vero dramma è la emigrazione massiva: un esodo che fino a poco tempo fa era attribuibile alla opposizione retriva e pasticciona, ora – con l’involuzione del chavismo – le colpe sono di tutta la classe politica.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/2MaoXE6e6viGZfj77OwEr6?si=_xuznyf4RuKOWQeL7G7ZhQ\r\n\r\nAnche in Mexico sono stati il 14 per cento gli elettori che per la prima volta al mondo sono stati chiamati a eleggere i magistrati che dovranno gestire il potere giudiziario, ma di questo non abbiamo parlato con Alfredo Somoza, piuttosto si è discusso dei due collaboratori della sindaca del DF uccisi dalla necropolitica e dei paramilitari, diffusi sul territorio, ma in particolare in Chiapas.\r\nL’omicidio di Ximena Guzmán e José Muñoz è un attacco diretto al partito della presidenta Claudia Scheinbaum e della sindaca, non rivendicato dai Narcos. Peraltro ulteriore mistero nasce dal fatto che il DF non è un territorio conteso come potrebbe essere Oaxaca o Sinaloa, eppure i killer hanno dimostrato una professionalità assimilabile ai cartelli… o ai paramilitari al servizio dei possidenti del Sud: sul Chiapas si concentra un’assenza di controllo sia dal punto di vista della migrazione, sia del fentanil, sia dei paramilitari assoldati dai terratenientes. A trent’anni dalla comparsa dell’Ezln.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6VfLix6SWeTRYG2XRVYNBU?si=t1M9cQf3SyOLIlq1E83APw\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/DaBuenosAires.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare i podcast latinoamericani precedenti pigia qui.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nContinuano le manifestazioni in Serbia, anzi sono state esportate in “Europa” con biciclettate di centinaia di chilometri e presidi, senza ottenere l’attenzione dovuta, perché le relazioni comunitarie con Vučić nascondono interessi tali da impedire qualsiasi timida protesta verso la democratura nazionalista di Belgrado. E mentre Vučić intrattiene rapporti con gli europei, non disdegna alleanze con Putin – recente è il viaggio a Mosca e la posizione sulla guerra in Ucraina del leader populista gli permette di barcamenarsi – e con Xi; ma il movimento nato dalle università non demorde.\r\nPerò rischia infiltrazioni: infatti se da un lato continua a mantenere la sua distanza da chiunque cerchi di egemonizzare e a fare blocchi e scendere in piazza, dall’altro si comincia a vociferare di presenze anche di destra quando all’inizio l’influenza era progressista e antinazionalista, che potrebbero preparare uno scenario assimilabile alla nefasta Maidan di Kyiv. Perciò abbiamo interpellato Tatjana Djordjević per comprendere quali sviluppi possiamo attenderci da questa ribellione dal basso che ha intercettato mugugni e indignazioni della società civile, dandogli voce: sono andati a stanare il malcontento nella Serbia profonda, isolata, hanno attraversato a piedi il paese per incontrare la mentalità dei paesi. La richiesta sostanzialmente è un cambio di regime, ma cominciano a essere stremati dopo mesi di blocco delle attività universitarie.\r\nPurtroppo i nazionalismi sono persino più rafforzati dopo la Guerra nei Balcani, e la Storia si ripete..\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/a-che-punto-e-la-notte-in-serbia--66372615\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/QuantaStradaHanFattaSerbi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nNella collezione di podcast di \"Bastioni di Orione\" relativi ai nazionalismi esteuropei qui potete trovare i conflitti che attraversano anche i balcani\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nCaos e instabilità portano scompiglio, ma sembrano funzionali a uno schema preciso dell’amministrazione trumpiana che sulla carta va producendo una trama che potrebbe funzionare, nonostante lo scetticismo derisorio e le reazioni dei mercati, rivoluzionando il sistema economico-finanziario globale, ribaltando la tensione verso la globalizzazione su cui le strategie americane avevano puntato dagli ani Novanta per mantenere l’egemonia economica e tecnologica.\r\nAndrea Fumagalli segue questo schema, ricostruendolo ai nostri microfoni l’ideologia libertarian dell’anarcocapitalismo mescolata alla clava dello statalismo daziario. Ci sono resistenze da parte di apparati (come lo stop della Corte che ha tentato di invalidare l’operazione sui dazi del Liberation day) e istituzioni che tentano di impedire lo sviluppo del velleitario piano trumpiano, che è sicuramente temerario e la scommessa è sul filo del rasoio: potrebbe finire come quello di Zsa-Zsa Korda nell’ultimo film di Wes Anderson, ma per ora mantiene le sue ipotesi di avere i mezzi per ribaltare attraverso il protezionismo la tendenza al declino dell’imperialismo americano.\r\nNegli ultimi anni tutto era regolato dal Washington Consensus e gli apparati che gestivano fino alla crisi del 2008, poi l’ordine mondiale è venuto meno, inceppando il meccanismo della globalizzazione, lasciando sviluppare altri imperialismi; Trump è il frutto di questa perdita di egemonia ed è reazione alla rete intessuta da Pechino. Su tutto questo si innesca il problema dei due elementi di debito americano (interno ed esterno) che rischiano di far implodere tutto il sistema americano: solo se il dollaro rimane valuta appetibile gli Usa possono evitare il tracollo.\r\nDi qui il tentativo di ridurre il debito estero attraverso i dazi che fanno pagare il debito al resto del mondo con quei tassi (importando però inflazione e stagflazione che riducono il potere d’acquisto, con effetto recessivo interno), ma anche eliminando fortemente la tassazione interna sui ricchi, incrementando le tasse dei poveri con l’eliminazione dei crediti di imposta.\r\nLa logica commerciale è fatta di accordi personali che stravolgono ulteriormente il quadro e possono comportare una vera Rivoluzione del sistema economico-finanziario come lo conosciamo.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/the-trumpian-scheme--66348340\r\n\r\nSi possono ascoltare i podcast relativi alla rivoluzione anarcocapitalista trumpiana qui\r\n\r\n ","3 Giugno 2025","2025-06-08 08:54:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 29/05/2025 - GLI ANARCOCAPITALISTI MANGIANO EMPANADAS; NOVI SAD PEDALA A STRASBURGO, MA L’UE ERA FUORI; TRUMPONOMICS VALE UN TACO?","podcast",1748911188,[367],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[351],{"post_content":370},{"matched_tokens":371,"snippet":373,"value":374},[372],"temer","piano trumpiano, che è sicuramente \u003Cmark>temer\u003C/mark>ario e la scommessa è sul","L’ultima settimana di maggio vede ai Bastioni di Orione un concentrato di gusti latinos. Si comincia con las empanadas servite da Darín a Milei su un piatto d'argento ci vengono descritte direttamente da Buenos Aires dove si trova Alfredo Somoza, che ne trae un quadro socio-economico della trasformazione argentina in corso; gli abbiamo chiesto anche un punto di vista più ravvicinato sulle elezioni venezuelane e sulle presenze paramilitari nel Mexico in cui i collaboratori della sindaca del DF vengono assassinati.\r\nUn’altra regione di tensioni lontane dai riflettori distratti del circo mediatico è la Serbia attraversata da uno schietto movimento nato nelle università, dove i ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro di risveglio anche della società civile, mobilitata contro il sistema di potere di Vučić... ma la marcia verso l’UE per ottenere appoggio è sfumata di fronte al disinteresse interessato dei palazzi europei e all'interno si avanza il rischio di infiltrazioni naziste in stile Maidan: finora la vigilanza ha mantenuto il movimento sui binari di rifiuto di ogni egemonia. Speriamo duri, abbiamo espresso questo augurio con Tatjana Djordjević.\r\nSuccoso il finale di puntata con un intervento particolarmente illuminante di Andrea Fumagalli, che ha descritto con acume lo schema strategico di Trump; una trama che sulla carta potrebbe funzionare, se tutti i tasselli della scommessa economica attivata per salvare l’egemonia dell'imperialismo americano che sta frantumandosi sui due debiti.\r\n\r\n\r\n\r\nA partire da un dibattito tutto tipicamente argentino sul costo delle empanadas all’epoca dell’anarcocapitalismo Alfredo Somoza ci dà una descrizione della situazione socio-economica dell’Argentina di Milei direttamente da una Buenos Aires sgravata dal mercato nero della divisa americana dalla svalutazione del dollaro, che come potere d’acquisto ha dato respiro ai salari, che nella stretta connessione con gli Usa ne traggono vantaggio. Il carovita comunque esiste, nonostante la distrazione delle empanadas che fa gioco alla potenza di fuoco dei social a favore di Milei, dimostrata dall’influenza che ha avuto sulle elezioni l’uso smodato della AI, appalesando la difficoltà a comprendere il singolo video, il singolo messaggio se siano reali o costruiti… news o fake.\r\nLa scorciatoia del riflesso pavolviano delle destre che individuano il contrasto al fenomeno migratorio come soluzione per le crisi economiche è difficilmente applicabile in un paese fatto di migranti, figli di flussi secolari di immigrati, prima da Oltreoceano e ora dai paesi limitrofi, genti soprattutto alla ricerca di sanità assicurata, ius soli e istruzione gratuita. Oltre alla situazione politica all’interno dei paesi di provenienza (ora la maggioranza dei recenti arrivi proviene dal Venezuela). Su questo si innesta l’ideologia della remigracion che degenera nel razzismo dei rimpatri mai successi nella accogliente terra argentina, ma Milei doveva mostrare al suo elettorato che prendeva di petto il problema.\r\nE infatti il presidente si è rafforzato ed è riuscito a prosciugare il bacino elettorale dei conservatori classici, o meglio il lavoro politico di sua sorella Carina, sottosegretaria alla presidenza, ha sortito il suo effetto. Anche grazie al sospiro di sollievo di una nazione in cui il tasso di inflazione è passato dal 240 al 24% annuo; pagato dalle pensioni e dal welfare azzerato. Un’inflazione che colpisce soprattutto l’economia del peso e non quella dei ricchi che vivono in un’economia di dollari e non si è intervenuti sul «gigantesco problema di infrastrutture vecchie e l’efficienza della scuola pubblica» su cui questo governo populista non ha alcun piano, pensando che combattendo la corruzione si risolverà tutto per magia.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/0Onoxm8U2Uk23lPipo0YSn?si=LrcipfzKQZ6BIX3H1nS3tQ\r\n\r\nL‘opposizione si è intestata la vittoria perché ufficialmente il 43% dei venezuelani è andato al voto (secondo Machado solo il 14), ma Maduro è comunque uscito rafforzato – come Milei – dal voto amministrativo, che ha compreso pure il distretto della Guyana Essequiba, un territorio contestato per un effetto di eredità coloniale, una regione ricca di materie prime e di petrolio, una disputa che Alfredo Somoza assimila a quello su Las Malvinas al tempo di Videla, perché nessuno in Sudamerica riconosce che si possano mettere in dubbio confini e non comunque in questo modo. Paradossale è il racconto che ci viene fatto sulla Guinea Equatoriale – il paese africano sotto un regime quarantennale – che era parte del Vicereame di cui Buenos Aires a cui un arcipelago si appella per affrancarsi dalla Guinea equatoriale. Una situazione surreale come quella di Essequiba. Per bilanciare la stigmatizzazione del nostro interlocutore, segnaliamo anche il racconto all’opposto di Geraldina Colotti che su “Pagine Esteri” racconta da un punto di vista opposto sia le pretese di Caracas sul nuovo stato, sia il voto del 25 maggio: https://pagineesteri.it/2025/05/29/america-latina/maduro-trionfa-nelle-elezioni-del-25-maggio-la-destra-ha-vinto-lastensione/\r\nAlfredo considera questa tornata elettorale il secondo tempo delle elezioni che avrebbero confermato Maduro presidente, ma di cui nessuno ha ancora potuto vedere i verbali; il 25 maggio non c’erano osservatori e le operazioni di voto sono ormai un risibile teatrino. Ma il vero dramma è la emigrazione massiva: un esodo che fino a poco tempo fa era attribuibile alla opposizione retriva e pasticciona, ora – con l’involuzione del chavismo – le colpe sono di tutta la classe politica.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/2MaoXE6e6viGZfj77OwEr6?si=_xuznyf4RuKOWQeL7G7ZhQ\r\n\r\nAnche in Mexico sono stati il 14 per cento gli elettori che per la prima volta al mondo sono stati chiamati a eleggere i magistrati che dovranno gestire il potere giudiziario, ma di questo non abbiamo parlato con Alfredo Somoza, piuttosto si è discusso dei due collaboratori della sindaca del DF uccisi dalla necropolitica e dei paramilitari, diffusi sul territorio, ma in particolare in Chiapas.\r\nL’omicidio di Ximena Guzmán e José Muñoz è un attacco diretto al partito della presidenta Claudia Scheinbaum e della sindaca, non rivendicato dai Narcos. Peraltro ulteriore mistero nasce dal fatto che il DF non è un territorio conteso come potrebbe essere Oaxaca o Sinaloa, eppure i killer hanno dimostrato una professionalità assimilabile ai cartelli… o ai paramilitari al servizio dei possidenti del Sud: sul Chiapas si concentra un’assenza di controllo sia dal punto di vista della migrazione, sia del fentanil, sia dei paramilitari assoldati dai terratenientes. A trent’anni dalla comparsa dell’Ezln.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6VfLix6SWeTRYG2XRVYNBU?si=t1M9cQf3SyOLIlq1E83APw\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/DaBuenosAires.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare i podcast latinoamericani precedenti pigia qui.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nContinuano le manifestazioni in Serbia, anzi sono state esportate in “Europa” con biciclettate di centinaia di chilometri e presidi, senza ottenere l’attenzione dovuta, perché le relazioni comunitarie con Vučić nascondono interessi tali da impedire qualsiasi timida protesta verso la democratura nazionalista di Belgrado. E mentre Vučić intrattiene rapporti con gli europei, non disdegna alleanze con Putin – recente è il viaggio a Mosca e la posizione sulla guerra in Ucraina del leader populista gli permette di barcamenarsi – e con Xi; ma il movimento nato dalle università non demorde.\r\nPerò rischia infiltrazioni: infatti se da un lato continua a mantenere la sua distanza da chiunque cerchi di egemonizzare e a fare blocchi e scendere in piazza, dall’altro si comincia a vociferare di presenze anche di destra quando all’inizio l’influenza era progressista e antinazionalista, che potrebbero preparare uno scenario assimilabile alla nefasta Maidan di Kyiv. Perciò abbiamo interpellato Tatjana Djordjević per comprendere quali sviluppi possiamo attenderci da questa ribellione dal basso che ha intercettato mugugni e indignazioni della società civile, dandogli voce: sono andati a stanare il malcontento nella Serbia profonda, isolata, hanno attraversato a piedi il paese per incontrare la mentalità dei paesi. La richiesta sostanzialmente è un cambio di regime, ma cominciano a essere stremati dopo mesi di blocco delle attività universitarie.\r\nPurtroppo i nazionalismi sono persino più rafforzati dopo la Guerra nei Balcani, e la Storia si ripete..\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/a-che-punto-e-la-notte-in-serbia--66372615\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/QuantaStradaHanFattaSerbi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nNella collezione di podcast di \"Bastioni di Orione\" relativi ai nazionalismi esteuropei qui potete trovare i conflitti che attraversano anche i balcani\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nCaos e instabilità portano scompiglio, ma sembrano funzionali a uno schema preciso dell’amministrazione trumpiana che sulla carta va producendo una trama che potrebbe funzionare, nonostante lo scetticismo derisorio e le reazioni dei mercati, rivoluzionando il sistema economico-finanziario globale, ribaltando la tensione verso la globalizzazione su cui le strategie americane avevano puntato dagli ani Novanta per mantenere l’egemonia economica e tecnologica.\r\nAndrea Fumagalli segue questo schema, ricostruendolo ai nostri microfoni l’ideologia libertarian dell’anarcocapitalismo mescolata alla clava dello statalismo daziario. Ci sono resistenze da parte di apparati (come lo stop della Corte che ha tentato di invalidare l’operazione sui dazi del Liberation day) e istituzioni che tentano di impedire lo sviluppo del velleitario piano trumpiano, che è sicuramente \u003Cmark>temer\u003C/mark>ario e la scommessa è sul filo del rasoio: potrebbe finire come quello di Zsa-Zsa Korda nell’ultimo film di Wes Anderson, ma per ora mantiene le sue ipotesi di avere i mezzi per ribaltare attraverso il protezionismo la tendenza al declino dell’imperialismo americano.\r\nNegli ultimi anni tutto era regolato dal Washington Consensus e gli apparati che gestivano fino alla crisi del 2008, poi l’ordine mondiale è venuto meno, inceppando il meccanismo della globalizzazione, lasciando sviluppare altri imperialismi; Trump è il frutto di questa perdita di egemonia ed è reazione alla rete intessuta da Pechino. Su tutto questo si innesca il problema dei due elementi di debito americano (interno ed esterno) che rischiano di far implodere tutto il sistema americano: solo se il dollaro rimane valuta appetibile gli Usa possono evitare il tracollo.\r\nDi qui il tentativo di ridurre il debito estero attraverso i dazi che fanno pagare il debito al resto del mondo con quei tassi (importando però inflazione e stagflazione che riducono il potere d’acquisto, con effetto recessivo interno), ma anche eliminando fortemente la tassazione interna sui ricchi, incrementando le tasse dei poveri con l’eliminazione dei crediti di imposta.\r\nLa logica commerciale è fatta di accordi personali che stravolgono ulteriormente il quadro e possono comportare una vera Rivoluzione del sistema economico-finanziario come lo conosciamo.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/the-trumpian-scheme--66348340\r\n\r\nSi possono ascoltare i podcast relativi alla rivoluzione anarcocapitalista trumpiana qui\r\n\r\n ",[376],{"field":96,"matched_tokens":377,"snippet":373,"value":374},[372],578730089005449300,{"best_field_score":380,"best_field_weight":381,"fields_matched":35,"num_tokens_dropped":49,"score":382,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":35},"1108074561536",14,"578730089005449329",{"document":384,"highlight":397,"highlights":402,"text_match":378,"text_match_info":405},{"comment_count":49,"id":385,"is_sticky":49,"permalink":386,"podcastfilter":387,"post_author":388,"post_content":389,"post_date":390,"post_excerpt":55,"post_id":385,"post_modified":391,"post_thumbnail":392,"post_title":393,"post_type":364,"sort_by_date":394,"tag_links":395,"tags":396},"71128","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-05-10-2021/",[337],"fritturamista","Il primo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Fabio, attivista SiCobas a cui abbiamo chiesto un resoconto dell'assemblea cittadina tenutasi sotto la tettoia dell'orologio a porta palazzo venerdì 1 ottobre in preparazione allo sciopero generale dell'11 ottobre proclamato dal sindacalismo di base:\r\n\r\n\r\nL’11 ottobre deve diventare il punto di partenza per una vera controffensiva di classe; lo sciopero generale deve essere uno sciopero politico contro il governo Draghi e contro l’utilizzo capitalistico dell’emergenza pandemica:\r\n\r\n \tcontro il caro vita e l’aumento delle tariffe;\r\n\r\n\r\n \tper il rilancio della sanità e la piena tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici;\r\n\r\n\r\n \tcontro l’utilizzo strumentale e antiproletario della campagna vaccinale: no al greenpass, inutile a fronteggiare la pandemia ma utile da un lato a dividere e reprimere i lavoratori, dall’altro a garantire ai padroni la disapplicazione delle misure di prevenzione dal contagio e di tutela della salute sui luoghi di lavoro;\r\n\r\n\r\n \tper un lavoro di pubblica utilità oppure il salario medio garantito a tutti i disoccupati e le disoccupate; \r\n\r\n\r\n \tcontro il proliferare di contratti precari; \r\n\r\n\r\n \tper la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro, per lavorare tutti e lavorare meno;\r\n\r\n\r\n \tper la difesa dei contratti collettivi nazionali di lavoro e un aumento generalizzato dei salari più bassi;\r\n\r\n\r\n \tper il rilancio dell’edilizia popolare e il blocco a tempo indeterminato degli sfratti;\r\ncontro le politiche di rapina e devastazione dell’ambiente;\r\n\r\n\r\n \tper far sì che siano i padroni a pagare i costi della crisi con una drastica progressività delle imposte – 10% sul 10% più ricco;\r\n\r\n\r\n \tper garantire ai lavoratori immigrati pieno diritto di cittadinanza e cancellare il decreto Salvini;\r\n\r\n\r\n \tper la piena tutela delle donne lavoratrici, contro ogni forma di discriminazione salariale, di violenza maschile e di sessismo;\r\n\r\n\r\n \tcontro le guerre imperialistiche e per una drastica riduzione delle spese militari a favore della spesa sociale;\r\n\r\n\r\n \tper costruire una vera rete di collegamento delle lotte in chiave internazionale.\r\n\r\nCostruiamo ovunque comitati territoriali di sciopero verso l’11 ottobre\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_05_10_Fabio-SiCobas-su-Sciopero-generale-11_10.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Haitham Hemdal sicobas Piacenza sul caso dei licenziamenti dei 280 lavoratori Fedex del magazzino di Piacenza chiuso da aprile 2021: i lavoratori non hanno accettato l'ennesima provocazione dei confederali che hanno organizzato un'assemblea con la presenza di pochi lavoratori:\r\n\r\nL’adesione di venti lavoratori alla ricerca di una buonuscita all’ipotesi di accordo non può imporre alla maggioranza dei lavoratori Fedex alcunché.\r\nPer questo, si stanno moltiplicando in queste ore le azioni di sciopero e boicottaggio ai danni di Fedex in tutte le città italiane.\r\nTali azioni continueranno se Fedex non si presenterà alla trattativa comunicataci dal Ministro Orlando con una soluzione soddisfacente per tutti i lavoratori impiegati nel sito piacentino.\r\nIl S.I. Cobas è disponibile a qualsiasi confronto per risolvere la situazione del magazzini Fedex di Piacenza, ma ribadendo per conto dei lavoratori la più netta indisponibilità ad accettare ricatti al ribasso.\r\nCon questo spirito proseguirà la lotta e la preparazione degli incontri previsti nell’ambito dell’unica trattativa realmente esistente al momento: quella fra padroni e S.I. Cobas.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_05_10_Haitham-su-FedEx.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Marco, che ci ha aggiornato sulla lotta de* lavorator* Greci del food delivery:\r\n\r\nIl 15 settembre scorso Efood, una delle principali compagnie di food delivery in Grecia, ha mandato un messaggio ricattatorio ai lavoratori e le lavoratrici in cui veniva imposto il passaggio ad un contratto da collaboratore autonomo (freelancer), pena la perdita del lavoro... una musica già sentita in giro per il mondo ma che in Grecia suona per la prima volta...\r\n\r\nSe prima dell'estate il governo greco ha potuto varare in piena emergenza covid una legge che aumenta lo strapotere delle aziende ai danni dei lavoratori, adesso sono le aziende stesse a prendere coraggio per inseguire le loro gemelle europee sul terreno dell'erosione delle tutele e dei diritti.\r\n\r\nLa riposta di lavoratori e lavoratrici e della parte della società che non tollera le ingiustizie non si è fatta attendere: nei giorni successivi alla pubblicazione della notizia sul passaggio da lavoro subordinato ad autonomo un boicottaggio ha abbattuto i guadagni di efood e le recensioni su Google messo al tappeto anni e anni di advertising ossessivo da parte di Efood.\r\n\r\nNei giorni successivi invece i lavoratori e le lavoratrici del delivery, principalmente di efood ma anche di Wolt o dipendenti di singoli ristoranti, si sono presi le strade in un rumorosissimo e infinito serpentone di motorini (ma c'erano anche alcun* temerar* in bici!) che ha attraversato il centro di Atene per raggiungere gli uffici di Efood in periferia. Convocato da Sveod (Σ.Β.Ε.Ο.Δ.), sindacato autonomo di base con sede a Exarcheia decisamente maggioritario nel settore del delivery e da Setxa (sindacato dei lavoratori del turismo legato a PAME), il corteo ha portato la rabbia e la solidarietà nelle piazze e nei viali di Atene.\r\n\r\nDagli uffici blindati dai reparti antisommossa M.A.T. c'è stata una prima apertura al dialogo e qualche tentennamento: dapprima hanno mandato qualche responsabile minore senza alcun potere decisionale (anche questa musica già sentita) e poi hanno chiesto di trattare ma senza la folla di motorini ad assediare gli uffici.\r\n\r\nLa risposta di lavoratrici e lavoratori a fronte di queste ridicolaggini è stata di proclamare uno sciopero di 24 ore per venerdì 24 settembre, allargato a tutte le compagnie.\r\n\r\nLe aziende trovano il loro ardire al riparo delle leggi promosse dai governi e forti della protezione della polizia.\r\n\r\nChi lavora può contare sulle proprie forze, sul sostegno de* compagn* e sul favore popolare, che si è palesato negli applausi dai balconi e agli angoli di ogni quartiere...\r\n\r\nPer un'ampia parte della classe operaia greca è chiaro che l'attacco alle condizioni di lavoro e di vita ai lavoratori di efood è il preludio ad un attacco generalizzato a tutti e tutte coloro che lavorano.\r\n\r\nE sicuramente il sostegno alla lotta del delivery non mancherà.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_05_10_Protesta-eFood-in-Grecia-porta-alla-vittoria.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ","7 Ottobre 2021","2021-10-07 10:01:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/efood-protest-athens-pedion-tou-arews-panikos-twitter-2-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 05/10/2021",1633600875,[],[],{"post_content":398},{"matched_tokens":399,"snippet":400,"value":401},[372],"motorini (ma c'erano anche alcun* \u003Cmark>temer\u003C/mark>ar* in bici!) che ha attraversato","Il primo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Fabio, attivista SiCobas a cui abbiamo chiesto un resoconto dell'assemblea cittadina tenutasi sotto la tettoia dell'orologio a porta palazzo venerdì 1 ottobre in preparazione allo sciopero generale dell'11 ottobre proclamato dal sindacalismo di base:\r\n\r\n\r\nL’11 ottobre deve diventare il punto di partenza per una vera controffensiva di classe; lo sciopero generale deve essere uno sciopero politico contro il governo Draghi e contro l’utilizzo capitalistico dell’emergenza pandemica:\r\n\r\n \tcontro il caro vita e l’aumento delle tariffe;\r\n\r\n\r\n \tper il rilancio della sanità e la piena tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici;\r\n\r\n\r\n \tcontro l’utilizzo strumentale e antiproletario della campagna vaccinale: no al greenpass, inutile a fronteggiare la pandemia ma utile da un lato a dividere e reprimere i lavoratori, dall’altro a garantire ai padroni la disapplicazione delle misure di prevenzione dal contagio e di tutela della salute sui luoghi di lavoro;\r\n\r\n\r\n \tper un lavoro di pubblica utilità oppure il salario medio garantito a tutti i disoccupati e le disoccupate; \r\n\r\n\r\n \tcontro il proliferare di contratti precari; \r\n\r\n\r\n \tper la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro, per lavorare tutti e lavorare meno;\r\n\r\n\r\n \tper la difesa dei contratti collettivi nazionali di lavoro e un aumento generalizzato dei salari più bassi;\r\n\r\n\r\n \tper il rilancio dell’edilizia popolare e il blocco a tempo indeterminato degli sfratti;\r\ncontro le politiche di rapina e devastazione dell’ambiente;\r\n\r\n\r\n \tper far sì che siano i padroni a pagare i costi della crisi con una drastica progressività delle imposte – 10% sul 10% più ricco;\r\n\r\n\r\n \tper garantire ai lavoratori immigrati pieno diritto di cittadinanza e cancellare il decreto Salvini;\r\n\r\n\r\n \tper la piena tutela delle donne lavoratrici, contro ogni forma di discriminazione salariale, di violenza maschile e di sessismo;\r\n\r\n\r\n \tcontro le guerre imperialistiche e per una drastica riduzione delle spese militari a favore della spesa sociale;\r\n\r\n\r\n \tper costruire una vera rete di collegamento delle lotte in chiave internazionale.\r\n\r\nCostruiamo ovunque comitati territoriali di sciopero verso l’11 ottobre\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_05_10_Fabio-SiCobas-su-Sciopero-generale-11_10.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Haitham Hemdal sicobas Piacenza sul caso dei licenziamenti dei 280 lavoratori Fedex del magazzino di Piacenza chiuso da aprile 2021: i lavoratori non hanno accettato l'ennesima provocazione dei confederali che hanno organizzato un'assemblea con la presenza di pochi lavoratori:\r\n\r\nL’adesione di venti lavoratori alla ricerca di una buonuscita all’ipotesi di accordo non può imporre alla maggioranza dei lavoratori Fedex alcunché.\r\nPer questo, si stanno moltiplicando in queste ore le azioni di sciopero e boicottaggio ai danni di Fedex in tutte le città italiane.\r\nTali azioni continueranno se Fedex non si presenterà alla trattativa comunicataci dal Ministro Orlando con una soluzione soddisfacente per tutti i lavoratori impiegati nel sito piacentino.\r\nIl S.I. Cobas è disponibile a qualsiasi confronto per risolvere la situazione del magazzini Fedex di Piacenza, ma ribadendo per conto dei lavoratori la più netta indisponibilità ad accettare ricatti al ribasso.\r\nCon questo spirito proseguirà la lotta e la preparazione degli incontri previsti nell’ambito dell’unica trattativa realmente esistente al momento: quella fra padroni e S.I. Cobas.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_05_10_Haitham-su-FedEx.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Marco, che ci ha aggiornato sulla lotta de* lavorator* Greci del food delivery:\r\n\r\nIl 15 settembre scorso Efood, una delle principali compagnie di food delivery in Grecia, ha mandato un messaggio ricattatorio ai lavoratori e le lavoratrici in cui veniva imposto il passaggio ad un contratto da collaboratore autonomo (freelancer), pena la perdita del lavoro... una musica già sentita in giro per il mondo ma che in Grecia suona per la prima volta...\r\n\r\nSe prima dell'estate il governo greco ha potuto varare in piena emergenza covid una legge che aumenta lo strapotere delle aziende ai danni dei lavoratori, adesso sono le aziende stesse a prendere coraggio per inseguire le loro gemelle europee sul terreno dell'erosione delle tutele e dei diritti.\r\n\r\nLa riposta di lavoratori e lavoratrici e della parte della società che non tollera le ingiustizie non si è fatta attendere: nei giorni successivi alla pubblicazione della notizia sul passaggio da lavoro subordinato ad autonomo un boicottaggio ha abbattuto i guadagni di efood e le recensioni su Google messo al tappeto anni e anni di advertising ossessivo da parte di Efood.\r\n\r\nNei giorni successivi invece i lavoratori e le lavoratrici del delivery, principalmente di efood ma anche di Wolt o dipendenti di singoli ristoranti, si sono presi le strade in un rumorosissimo e infinito serpentone di motorini (ma c'erano anche alcun* \u003Cmark>temer\u003C/mark>ar* in bici!) che ha attraversato il centro di Atene per raggiungere gli uffici di Efood in periferia. Convocato da Sveod (Σ.Β.Ε.Ο.Δ.), sindacato autonomo di base con sede a Exarcheia decisamente maggioritario nel settore del delivery e da Setxa (sindacato dei lavoratori del turismo legato a PAME), il corteo ha portato la rabbia e la solidarietà nelle piazze e nei viali di Atene.\r\n\r\nDagli uffici blindati dai reparti antisommossa M.A.T. c'è stata una prima apertura al dialogo e qualche tentennamento: dapprima hanno mandato qualche responsabile minore senza alcun potere decisionale (anche questa musica già sentita) e poi hanno chiesto di trattare ma senza la folla di motorini ad assediare gli uffici.\r\n\r\nLa risposta di lavoratrici e lavoratori a fronte di queste ridicolaggini è stata di proclamare uno sciopero di 24 ore per venerdì 24 settembre, allargato a tutte le compagnie.\r\n\r\nLe aziende trovano il loro ardire al riparo delle leggi promosse dai governi e forti della protezione della polizia.\r\n\r\nChi lavora può contare sulle proprie forze, sul sostegno de* compagn* e sul favore popolare, che si è palesato negli applausi dai balconi e agli angoli di ogni quartiere...\r\n\r\nPer un'ampia parte della classe operaia greca è chiaro che l'attacco alle condizioni di lavoro e di vita ai lavoratori di efood è il preludio ad un attacco generalizzato a tutti e tutte coloro che lavorano.\r\n\r\nE sicuramente il sostegno alla lotta del delivery non mancherà.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_05_10_Protesta-eFood-in-Grecia-porta-alla-vittoria.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ",[403],{"field":96,"matched_tokens":404,"snippet":400,"value":401},[372],{"best_field_score":380,"best_field_weight":381,"fields_matched":35,"num_tokens_dropped":49,"score":382,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":35},{"document":407,"highlight":420,"highlights":425,"text_match":378,"text_match_info":428},{"comment_count":49,"id":408,"is_sticky":49,"permalink":409,"podcastfilter":410,"post_author":411,"post_content":412,"post_date":413,"post_excerpt":55,"post_id":408,"post_modified":414,"post_thumbnail":415,"post_title":416,"post_type":364,"sort_by_date":417,"tag_links":418,"tags":419},"70922","http://radioblackout.org/podcast/la-vera-storia-di-billy-the-kid-la-perla-di-labuan-1-10-2021/",[341],"Riccardino","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/2021.10.01-14.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIl 15 luglio 1881 nel paese di Fort Sumner (Nuovo Messico) lo sceriffo Pat Garrett uccide il bandito Billy The Kid. Nell'anno successivo escono otto romanzi economici venduti tra i 5 e i 25 cent con \"la vera storia di Billy The Kid\". Il West sta vivendo i suoi ultimi anni selvaggi, anche tra i canyon, i saloon e i ranch sono arrivati il capitalismo e la sua legge. Anno dopo anno si crea e si arricchisce la leggenda del ribelle solitario che non si adatta ai tempi che cambiano. Capire oggi cosa c'é di vero é difficile, ma possiamo farcene un'idea leggendo \"Billy The Kid - La sua storia\" scritta dal suo assassino Pat Garrett. \"William Bonney nacque nel 1859 a New York. Poco si sa di suo padre, che morì quando Billy era ancora bambino. Fu allora che cominciò a manifestare uno spirito inquieto e temerario.\" William Bonney (ma secondo altri il suo vero nome era Henry McCarty) cominciò con piccoli furti e rapine, guadagnandosi per i suoi lineamenti quasi infantili il soprannome di Kid (in inglese: bambino). Nel 1878 fu coinvolto nella guerra del bestiame della contea di Lincoln, divenne amico del proprietario John Tunstall che poco dopo fu assassinato, Billy si ritenne in dovere di vendicarlo e da allora fu un ricercato. \"Il Kid e la sua banda di desperados furono messi fuori legge, ma continuarono a bazzicare furtivamente nella plaza.\" Il governatore del Nuovo Messico Lewis Wallace, già generale durante la Guerra Civile, allo scopo di pacificare il territorio promulga un'amnistia, ma la trattativa fallisce e Billy non ne usufruisce. L'impunità non può durare, e il governatore nomina sceriffo Patrick Floyd Garrett, già barista, cacciatore di bisonti e cowboy. \"Nel mese di ottobre 1880 l'autore di questa storia si trovò pienamente e attivamente impegnato nella caccia al Kid per assicurarlo alla giustizia.\" Seguono sparatorie e inseguimenti, e finalmente Pat riesce ad accerchiare Billy e la sua banda in un casolare. \"Poco dopo loro tutti, compreso il Kid, uscirono, furono disarmati ed ebbero il loro pasto. Il Kid fu sempre di buonumore durante il viaggio.\" Ma Billy evade dalla prigione uccidendo due guardie, e arriva la resa dei conti finale. \"Tutto accadde in un momento. Il più velocemente possibile tirai fuori la mia rivoltella e feci fuoco, mi tirai in disparte e sparai una seconda volta. Il secondo colpo fu inutile. Il Kid aveva raggiunto le sue numerose vittime.\" Gli furono attribuiti ventuno omicidii, pari alla sua età il giorno della morte (ma secondo alcuni aveva ventitrè anni, secondo altri ventisei) ma le vittime accertate in realtà furono solo quattro o cinque. La sua prima vittima sarebbe stato l'uomo che accoltellò all'età di dodici anni perchè aveva offeso sua madre, ma una ricerca successiva accertò che quell'episodio non é mai avvenuto. Per lungo tempo si credette che il Kid fosse mancino perchè l'unica foto lo ritrae con la pistola nella fondina sul fianco sinistro, finchè qualcuno si ricordò che le macchine fotografiche dell'epoca invertivano l'immagine. Allora si disse che doveva essere ambidestro. Nel 1908 Pat Garrett fu ucciso a sua volta da un colpo di pistola mentre si recava al suo ranch su un calesse. Diversi furono i sospettati, ma di nessuno si raggiunse la certezza. Il governatore Lewis Wallace scrisse il romanzo \"Ben Hur\" destinato a grande fama. Disadattato sanguinario o allegro ribelle, una volta entrato nella leggenda Billy non ne é più uscito. Tra maggio e luglio del 2007 il museo di Albuquerque (Nuovo Messico) allestì una mostra di memorabilia di Billy tra cui la Colt 44 con cui fu ucciso, esposta in una teca di cristallo guardata a vista da due agenti. Il successo di pubblico fu superiore a ogni aspettativa. La sua tomba si trova nel cimitero di Fort Sumner, ingabbiata da robuste sbarre di ferro. La lapide é stata rubata molte volte. \"Mai ho saputo se il Kid mi avesse riconosciuto o no. Egil sapeva che se ci fossimo incontrati uno di noi due sarebbe morto\". Ancora oggi c'é chi sostiene che Pat Garrett uccise l'uomo sbagliato e che Billy The Kid visse fino a tarda età. Buon ascolto.\r\n\r\nPer i più curiosi:\r\n\r\n\"Billy The Kid - La verità sulle sue imprese di audacia e di sangue raccontata da Pat Garrett, lo sceriffo che alla fine lo catturò e lo uccise\" con 23 illustrazioni fuori testo, Longanesi, Milano 1973;\r\n\r\nBruno Cartosio \"Verso ovest - Storia e mitologia del Far West\" Feltrinelli, Milano 2018.","3 Ottobre 2021","2021-10-03 14:09:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/BILLY1-195x110.jpg","LA VERA STORIA DI BILLY THE KID - LA PERLA DI LABUAN 1/10/2021",1633263912,[],[],{"post_content":421},{"matched_tokens":422,"snippet":423,"value":424},[372],"manifestare uno spirito inquieto e \u003Cmark>temer\u003C/mark>ario.\" William Bonney (ma secondo altri","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/2021.10.01-14.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIl 15 luglio 1881 nel paese di Fort Sumner (Nuovo Messico) lo sceriffo Pat Garrett uccide il bandito Billy The Kid. Nell'anno successivo escono otto romanzi economici venduti tra i 5 e i 25 cent con \"la vera storia di Billy The Kid\". Il West sta vivendo i suoi ultimi anni selvaggi, anche tra i canyon, i saloon e i ranch sono arrivati il capitalismo e la sua legge. Anno dopo anno si crea e si arricchisce la leggenda del ribelle solitario che non si adatta ai tempi che cambiano. Capire oggi cosa c'é di vero é difficile, ma possiamo farcene un'idea leggendo \"Billy The Kid - La sua storia\" scritta dal suo assassino Pat Garrett. \"William Bonney nacque nel 1859 a New York. Poco si sa di suo padre, che morì quando Billy era ancora bambino. Fu allora che cominciò a manifestare uno spirito inquieto e \u003Cmark>temer\u003C/mark>ario.\" William Bonney (ma secondo altri il suo vero nome era Henry McCarty) cominciò con piccoli furti e rapine, guadagnandosi per i suoi lineamenti quasi infantili il soprannome di Kid (in inglese: bambino). Nel 1878 fu coinvolto nella guerra del bestiame della contea di Lincoln, divenne amico del proprietario John Tunstall che poco dopo fu assassinato, Billy si ritenne in dovere di vendicarlo e da allora fu un ricercato. \"Il Kid e la sua banda di desperados furono messi fuori legge, ma continuarono a bazzicare furtivamente nella plaza.\" Il governatore del Nuovo Messico Lewis Wallace, già generale durante la Guerra Civile, allo scopo di pacificare il territorio promulga un'amnistia, ma la trattativa fallisce e Billy non ne usufruisce. L'impunità non può durare, e il governatore nomina sceriffo Patrick Floyd Garrett, già barista, cacciatore di bisonti e cowboy. \"Nel mese di ottobre 1880 l'autore di questa storia si trovò pienamente e attivamente impegnato nella caccia al Kid per assicurarlo alla giustizia.\" Seguono sparatorie e inseguimenti, e finalmente Pat riesce ad accerchiare Billy e la sua banda in un casolare. \"Poco dopo loro tutti, compreso il Kid, uscirono, furono disarmati ed ebbero il loro pasto. Il Kid fu sempre di buonumore durante il viaggio.\" Ma Billy evade dalla prigione uccidendo due guardie, e arriva la resa dei conti finale. \"Tutto accadde in un momento. Il più velocemente possibile tirai fuori la mia rivoltella e feci fuoco, mi tirai in disparte e sparai una seconda volta. Il secondo colpo fu inutile. Il Kid aveva raggiunto le sue numerose vittime.\" Gli furono attribuiti ventuno omicidii, pari alla sua età il giorno della morte (ma secondo alcuni aveva ventitrè anni, secondo altri ventisei) ma le vittime accertate in realtà furono solo quattro o cinque. La sua prima vittima sarebbe stato l'uomo che accoltellò all'età di dodici anni perchè aveva offeso sua madre, ma una ricerca successiva accertò che quell'episodio non é mai avvenuto. Per lungo tempo si credette che il Kid fosse mancino perchè l'unica foto lo ritrae con la pistola nella fondina sul fianco sinistro, finchè qualcuno si ricordò che le macchine fotografiche dell'epoca invertivano l'immagine. Allora si disse che doveva essere ambidestro. Nel 1908 Pat Garrett fu ucciso a sua volta da un colpo di pistola mentre si recava al suo ranch su un calesse. Diversi furono i sospettati, ma di nessuno si raggiunse la certezza. Il governatore Lewis Wallace scrisse il romanzo \"Ben Hur\" destinato a grande fama. Disadattato sanguinario o allegro ribelle, una volta entrato nella leggenda Billy non ne é più uscito. Tra maggio e luglio del 2007 il museo di Albuquerque (Nuovo Messico) allestì una mostra di memorabilia di Billy tra cui la Colt 44 con cui fu ucciso, esposta in una teca di cristallo guardata a vista da due agenti. Il successo di pubblico fu superiore a ogni aspettativa. La sua tomba si trova nel cimitero di Fort Sumner, ingabbiata da robuste sbarre di ferro. La lapide é stata rubata molte volte. \"Mai ho saputo se il Kid mi avesse riconosciuto o no. Egil sapeva che se ci fossimo incontrati uno di noi due sarebbe morto\". Ancora oggi c'é chi sostiene che Pat Garrett uccise l'uomo sbagliato e che Billy The Kid visse fino a tarda età. Buon ascolto.\r\n\r\nPer i più curiosi:\r\n\r\n\"Billy The Kid - La verità sulle sue imprese di audacia e di sangue raccontata da Pat Garrett, lo sceriffo che alla fine lo catturò e lo uccise\" con 23 illustrazioni fuori testo, Longanesi, Milano 1973;\r\n\r\nBruno Cartosio \"Verso ovest - Storia e mitologia del Far West\" Feltrinelli, Milano 2018.",[426],{"field":96,"matched_tokens":427,"snippet":423,"value":424},[372],{"best_field_score":380,"best_field_weight":381,"fields_matched":35,"num_tokens_dropped":49,"score":382,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":35},{"document":430,"highlight":444,"highlights":449,"text_match":378,"text_match_info":452},{"comment_count":49,"id":431,"is_sticky":49,"permalink":432,"podcastfilter":433,"post_author":434,"post_content":435,"post_date":436,"post_excerpt":55,"post_id":431,"post_modified":437,"post_thumbnail":438,"post_title":439,"post_type":364,"sort_by_date":440,"tag_links":441,"tags":443},"70881","http://radioblackout.org/podcast/radio-kalakuta-20-09-2021/",[339],"radiokalakuta","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/radio-kalakuta-20092021.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRadio Kalakuta in questa puntata esplora i suoni tuareg del Niger con Bombino nuova stella della musica nigerina ,le chitarre rocciose di Mdou Moctar,i Tinariwen che lasciarono i kalashnikov per le chitarre ,i Temerik da Marsiglia,per poi ascoltarci Malouma la voce della dignità che viene dalla Mauritania,l'omaggio a Eshete il James Brown etiopico,il jazz di Asmara ,il reggae della combattente Faytinga e molto altro...\r\n\r\n ","22 Settembre 2021","2021-09-22 21:49:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/Tuareg_Tradition_Dance-200x110.jpg","Radio Kalakuta 20/09/2021",1632347380,[442],"http://radioblackout.org/tag/radiokalakuta/",[349],{"post_content":445},{"matched_tokens":446,"snippet":447,"value":448},[18],"kalashnikov per le chitarre ,i \u003Cmark>Temer\u003C/mark>ik da Marsiglia,per poi ascoltarci Malouma","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/radio-kalakuta-20092021.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRadio Kalakuta in questa puntata esplora i suoni tuareg del Niger con Bombino nuova stella della musica nigerina ,le chitarre rocciose di Mdou Moctar,i Tinariwen che lasciarono i kalashnikov per le chitarre ,i \u003Cmark>Temer\u003C/mark>ik da Marsiglia,per poi ascoltarci Malouma la voce della dignità che viene dalla Mauritania,l'omaggio a Eshete il James Brown etiopico,il jazz di Asmara ,il reggae della combattente Faytinga e molto altro...\r\n\r\n ",[450],{"field":96,"matched_tokens":451,"snippet":447,"value":448},[18],{"best_field_score":380,"best_field_weight":381,"fields_matched":35,"num_tokens_dropped":49,"score":382,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":35},{"document":454,"highlight":467,"highlights":472,"text_match":378,"text_match_info":475},{"comment_count":49,"id":455,"is_sticky":49,"permalink":456,"podcastfilter":457,"post_author":458,"post_content":459,"post_date":460,"post_excerpt":55,"post_id":455,"post_modified":461,"post_thumbnail":462,"post_title":463,"post_type":364,"sort_by_date":464,"tag_links":465,"tags":466},"70232","http://radioblackout.org/podcast/stakkastakka-115-greenpass-anonimato-e-cyberfuffa/",[335],"samba","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/stakkastakka-115-greenpass-anonimato-e-cyberfuffa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[stakkastakka poland translation available here]\r\n\r\n\r\n***\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n# due parole sul green pass\r\n\r\n \thttps://dday.it/redazione/39870/cosa-ce-scritto-nel-qrcode-del-green-pass-come-decodificarlo-per-guardarci-dentro\r\n\r\n\r\n# signal. un po' di sana critica al sistema di autenticazione centralizzato di Signal e cose lunghe e complesse di crittografia\r\n\r\n \thttps://sequoia-pgp.org/blog/2021/06/28/202106-hey-signal-great-encryption-needs-great-authentication/\r\n\r\n\r\n# ransomware attack negli USA, vedi che a usare i bitcoin non sempre resti anonimo\r\n\r\n\r\n \thttps://www.binance.com/en/blog/421499824684902240/Binance-Helps-Take-Down-Cybercriminal-Ring-Laundering-%24500M-in-Ransomware-Attacks\r\n\r\n\r\n# I cookie sono la mmerda? il banner ti infastidisce e google propone un altro modello ancora più sorvegliante, ma non temere la fine dei cookie si sposta un po' piu' in là\r\n\r\n\r\n \thttps://gizmodo.com/the-end-of-cookies-is-coming-later-than-we-thought-1847167862\r\n \thttps://www.niemanlab.org/2021/06/the-cookie-monster-wont-be-coming-for-the-webs-most-popular-browser-for-another-year-plus/\r\n\r\n\r\n# stavo cercando il mio nome su google ed ho scoperto che sono diventato un famoso serial killer con tanto di pagina wikipedia, per fortuna ho fatto click ed ho capito tutto\r\n\r\n\r\n \thttps://hristo-georgiev.com/google-turned-me-into-a-serial-killer\r\n\r\n\r\n# sorveglianza e controllo, quando le cose iniziano a sfuggire di mano e si iniziano a fare database di tutto\r\n\r\n\r\n \thttps://www.insider.com/tampa-bay-police-use-genealogy-testing-database-solve-rape-case-2021-6\r\n\r\n\r\n# acquisti estivi, amazon compra un app di messaggistica che dovrebbe mandare messaggi sicuri\r\n\r\n \thttps://www.vice.com/en/article/epnapp/amazon-acquires-encrypted-messaging-app-wickr","7 Luglio 2021","2021-08-16 17:37:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/fuffa-vegeta-200x110.jpeg","stakkastakka 115 - greenpass anonimato e cyberfuffa",1625684629,[],[],{"post_content":468},{"matched_tokens":469,"snippet":470,"value":471},[372],"ancora più sorvegliante, ma non \u003Cmark>temer\u003C/mark>e la fine dei cookie si","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/stakkastakka-115-greenpass-anonimato-e-cyberfuffa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[stakkastakka poland translation available here]\r\n\r\n\r\n***\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n# due parole sul green pass\r\n\r\n \thttps://dday.it/redazione/39870/cosa-ce-scritto-nel-qrcode-del-green-pass-come-decodificarlo-per-guardarci-dentro\r\n\r\n\r\n# signal. un po' di sana critica al sistema di autenticazione centralizzato di Signal e cose lunghe e complesse di crittografia\r\n\r\n \thttps://sequoia-pgp.org/blog/2021/06/28/202106-hey-signal-great-encryption-needs-great-authentication/\r\n\r\n\r\n# ransomware attack negli USA, vedi che a usare i bitcoin non sempre resti anonimo\r\n\r\n\r\n \thttps://www.binance.com/en/blog/421499824684902240/Binance-Helps-Take-Down-Cybercriminal-Ring-Laundering-%24500M-in-Ransomware-Attacks\r\n\r\n\r\n# I cookie sono la mmerda? il banner ti infastidisce e google propone un altro modello ancora più sorvegliante, ma non \u003Cmark>temer\u003C/mark>e la fine dei cookie si sposta un po' piu' in là\r\n\r\n\r\n \thttps://gizmodo.com/the-end-of-cookies-is-coming-later-than-we-thought-1847167862\r\n \thttps://www.niemanlab.org/2021/06/the-cookie-monster-wont-be-coming-for-the-webs-most-popular-browser-for-another-year-plus/\r\n\r\n\r\n# stavo cercando il mio nome su google ed ho scoperto che sono diventato un famoso serial killer con tanto di pagina wikipedia, per fortuna ho fatto click ed ho capito tutto\r\n\r\n\r\n \thttps://hristo-georgiev.com/google-turned-me-into-a-serial-killer\r\n\r\n\r\n# sorveglianza e controllo, quando le cose iniziano a sfuggire di mano e si iniziano a fare database di tutto\r\n\r\n\r\n \thttps://www.insider.com/tampa-bay-police-use-genealogy-testing-database-solve-rape-case-2021-6\r\n\r\n\r\n# acquisti estivi, amazon compra un app di messaggistica che dovrebbe mandare messaggi sicuri\r\n\r\n \thttps://www.vice.com/en/article/epnapp/amazon-acquires-encrypted-messaging-app-wickr",[473],{"field":96,"matched_tokens":474,"snippet":470,"value":471},[372],{"best_field_score":380,"best_field_weight":381,"fields_matched":35,"num_tokens_dropped":49,"score":382,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":35},6637,{"collection_name":364,"first_q":18,"per_page":14,"q":18},["Reactive",479],{},["Set"],["ShallowReactive",482],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f182Ek8r2_1qxM0hUQdZfCig4x9fqkngNisloydAIrNw":-1},true,"/search?query=Temer"]