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Molte le città colpite contemporaneamente in Rojava tra cui Kobane, Ain Issa, Tel Rifaat, Derik e Derbasiye, ma anche Sulaymaniyya, Qandil e Shengal nel Sud Kurdistan/Nord Iraq. In particolare le città di Kobane e Derik sono state ripetutamente colpite per diverse ore, nel mirino ci sono infrastrutture civili: un ospedale, silos del grano, un mercato, una centrale elettrica.\r\n\r\nL’offensiva, temuta da mesi, era ormai una questione di ore: l’attentato del 13 novembre a Istanbul, secondo Erdogan e il governo turco a matrice curda, giustifica questo attacco militare brutale contro i territori dove prende vita l'esperimento politico del Confederalismo Democratico nel Nord della Siria.\r\n\r\nUna ennesima prova di forza che, oltre che (ri)sottolineare la volontà da parte di Erdogan di annientare le forme di autorganizzazione curde, pone la Turchia sempre più come attore geopolitico di peso nel complicato e delicato equilibrio mondiale in questi tempi di guerre.\r\n\r\nDi tutto ciò, e dell'importanza di denunciare questo ennesimo attacco e di portare la soliarietà verso il Rojava, ne parliamo con una compagna presente in quei territori:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/rojava.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","23 Novembre 2022","2022-11-23 15:45:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/no-war-ypj-2-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/no-war-ypj-2-300x200.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/no-war-ypj-2-300x200.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/no-war-ypj-2-1024x683.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/no-war-ypj-2-768x512.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/no-war-ypj-2.png 1125w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Aggiornamenti dal Rojava sotto attacco dalla Turchia",1669218332,[108,109,110],"http://radioblackout.org/tag/bombardamenti/","http://radioblackout.org/tag/rojava/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[23,17,19],{"post_content":113},{"matched_tokens":114,"snippet":115,"value":116},[59,60],"in Rojava tra cui Kobane, \u003Cmark>Ain\u003C/mark> \u003Cmark>Issa\u003C/mark>, Tel Rifaat, Derik e Derbasiye,","Dalla notte di Sabato 19 novembre una pioggia di bombe si sta abbattendo sul Rojava per mano dell’aviazione turca. 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Harraga, nella puntata dell’13-12, abbiamo chiamato un compagno del collettivo Mononoke di Alba per parlare della recente morte di due ragazzi, Djoulde e Issa, rispettivamente di 28 e 25 anni.\r\n\r\nAldilà delle narrazioni mediatiche perlopiù tragiche e spettacolarizzanti, durante l’approfondimento è emerso come la storia di questi due ragazzi non possa essere considerata episodica ma piuttosto come diretta conseguenza delle sistematiche e mortifere logiche di oppressione e sfruttamento che governano il sistema del lavoro e della migrazione.\r\n\r\nIl territorio Albese, spesso presentato come eccellenza italiana, appare emblematico nell’evidenziare come la ricchezza tipica delle cittadine provinciali a vocazione agricola, sia inscindibile dallo sfruttamento del lavoro bracciantile che ne è una condizione necessaria, sine qua non, per garantire il ciclo di profitto e accumulazione.\r\n\r\nTali dinamiche, inoltre, devono essere messe in relazione al sistema dell’accoglienza che sempre 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DI LAVORO IN ITALIA, SULLO SFRUTTAMENTO E SULLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO PUBBLICI E PRIVATO. Lo abbiamo fatto in compagnia, in studio, di Dario Fontana ricercatore e autore del libro \"Digitalizzazione industriale\" (presentato in trasmissione il 30/11/21 https://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-30-11-2021/).\r\n\r\nIl testo mette in luce ombre e luoghi comuni sul tema delicato affrontato e si basa su un lavoro incompleto e decisamente senza futuro, alla luce della caduta del governo, che non ha avuto confronto neanche con i sindacati.\r\nIl testo è stato analizzato con un focus particolare su:\r\n\r\n-L'impatto sociale ed economico degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali;\r\n- Le nuove forme di sfruttamento in un mondo del lavoro in trasformazione: il caporalato digitale e le cooperative spurie\r\n\r\nDurante la puntata emerge sia la scarsa capacità della commissione di attingere ai dati che servono realmente, che l'impossibilità di negare il disastro delle condizioni di sfruttamento e precaria sicurezza in cui ci troviamo nei luoghi di lavoro.\r\n\r\nQui trovate il testo integrale:\r\nhttps://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/condizioni_lavoro_18/documenti_approvati/Doc_XXII-bis_n9.pdf\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/F_m_26_07_Relazione-Senato-su-condizioni-sfruttamento_di-infortuni_morti-sul-lavoro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo tema della puntata è la manifestazione nazionale che si è tenuta a Piacenza questo sabato 24 Luglio. Abbiamo trovato fondamentale per raccontare questo momento storico delle lotte e soprattutto della violenta repressione delle istituzioni, il catturare estratti degli interventi sucedutisi in corteo. Di seguito il comunicato del SiCobas su questa giornata di manifestazione:\r\n\r\nUNA MAREA OPERAIA INVADE PIACENZA: NEANCHE IL CALDO A 40 GRADI CI FERMA... TUTTI I COMPAGNI ARRESTATI LIBERI SUBITO!\r\n\r\n\r\nGrandissima partecipazione alla manifestazione nazionale unitaria del sindacalismo di base di oggi a Piacenza.\r\n\r\n\r\nA dispetto dell’estate e del caldo infernale, in migliaia abbiamo invaso le strade per rivendicare con forza la liberazione immediata di tutti i compagni del SI Cobas e di Usb agli arresti domiciliari a seguito dei teoremi repressivi della procuratrice Grazia Padella.\r\n\r\n\r\nMassiccia e combattiva come sempre la presenza dei lavoratori SI Cobas.\r\n\r\n\r\nImportante la presenza di ampie delegazioni da gran parte d’Italia, sia delle due realtà promotrici, sia di realtà sociali e politiche solidali: dagli studenti ad una delegazione del Movimento NoTav, dal Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre” al Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze.\r\n\r\n\r\nSia durante che al termine della manifestazione il SI Cobas ha ribadito come le misure repressive in corso contro i nostri compagni siano la punta dell’iceberg di un disegno più generale, teso a colpire al cuore le lotte operaie che in questo decennio hanno ribaltato i rapporti di forza coi padroni nella logistica e posto fine al ricatto del caporalato e dei salari da fame.\r\n\r\n\r\nQuesto attacco è finalizzato a prevenire lo sviluppo di un movimento più generale contro la guerra, il carovita e le misure lacrime e sangue che i prossimi governi, a prescindere dal colore politico della coalizione che uscirà vincente dalle prossime elezioni, saranno costretti ad adottare in ossequio ai diktat dei padroni e del grande capitale industriale e finanziario in piena continuità con l’operato di Draghi.\r\n\r\n\r\nÈ per questo che la manifestazione di oggi parte dalla rivendicazione della libertà immediata dei nostri compagni, ma si pone già nell’ottica e nella prospettiva della costruzione di una mobilitazione per il prossimo autunno che sia all’altezza dell’attacco generale in corso alle condizioni di vita dell’insieme dei proletari.\r\n\r\n\r\nMa è anche evidente che oggi la priorità è di ottenere il ritiro immediato delle misure cautelari nei confronti di Aldo, Arafat, Bruno, Carlo, Issa e Roberto. [..]\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/F_m_26_07_Interventi-dalla-piazza-del-24_07-a-Piacenza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n ","30 Luglio 2022","2022-07-30 16:58:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/f82553cd-0766-4f70-8ac0-d85a4cd9286e-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 26/07/2022",1659200326,[],[],{"post_content":204},{"matched_tokens":205,"snippet":208,"value":209},[206,207,174],"a","A","base di oggi \u003Cmark>a\u003C/mark> Piacenza.\r\n\r\n\r\n\u003Cmark>A\u003C/mark> dispetto dell’estate e del caldo infernale, \u003Cmark>in\u003C/mark> migliaia abbiamo invaso le strade"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto sulla relazione intermedia della COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE CONDIZIONI DI LAVORO \u003Cmark>IN\u003C/mark> ITALIA, SULLO SFRUTTAMENTO E SULLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO PUBBLICI E PRIVATO. Lo abbiamo fatto \u003Cmark>in\u003C/mark> compagnia, \u003Cmark>in\u003C/mark> studio, di Dario Fontana ricercatore e autore del libro \"Digitalizzazione industriale\" (presentato \u003Cmark>in\u003C/mark> trasmissione il 30/11/21 https://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-30-11-2021/).\r\n\r\nIl testo mette \u003Cmark>in\u003C/mark> luce ombre e luoghi comuni sul tema delicato affrontato e si basa su un lavoro incompleto e decisamente senza futuro, alla luce della caduta del governo, che non ha avuto confronto neanche con i sindacati.\r\nIl testo è stato analizzato con un focus particolare su:\r\n\r\n-L'impatto sociale ed economico degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali;\r\n- Le nuove forme di sfruttamento \u003Cmark>in\u003C/mark> un mondo del lavoro \u003Cmark>in\u003C/mark> trasformazione: il caporalato digitale e le cooperative spurie\r\n\r\nDurante la puntata emerge sia la scarsa capacità della commissione di attingere ai dati che servono realmente, che l'impossibilità di negare il disastro delle condizioni di sfruttamento e precaria sicurezza \u003Cmark>in\u003C/mark> cui ci troviamo nei luoghi di lavoro.\r\n\r\nQui trovate il testo integrale:\r\nhttps://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/condizioni_lavoro_18/documenti_approvati/Doc_XXII-bis_n9.pdf\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/F_m_26_07_Relazione-Senato-su-condizioni-sfruttamento_di-infortuni_morti-sul-lavoro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo tema della puntata è la manifestazione nazionale che si è tenuta \u003Cmark>a\u003C/mark> Piacenza questo sabato 24 Luglio. Abbiamo trovato fondamentale per raccontare questo momento storico delle lotte e soprattutto della violenta repressione delle istituzioni, il catturare estratti degli interventi sucedutisi \u003Cmark>in\u003C/mark> corteo. Di seguito il comunicato del SiCobas su questa giornata di manifestazione:\r\n\r\nUNA MAREA OPERAIA INVADE PIACENZA: NEANCHE IL CALDO \u003Cmark>A\u003C/mark> 40 GRADI CI FERMA... TUTTI I COMPAGNI ARRESTATI LIBERI SUBITO!\r\n\r\n\r\nGrandissima partecipazione alla manifestazione nazionale unitaria del sindacalismo di base di oggi \u003Cmark>a\u003C/mark> Piacenza.\r\n\r\n\r\n\u003Cmark>A\u003C/mark> dispetto dell’estate e del caldo infernale, \u003Cmark>in\u003C/mark> migliaia abbiamo invaso le strade per rivendicare con forza la liberazione immediata di tutti i compagni del SI Cobas e di Usb agli arresti domiciliari \u003Cmark>a\u003C/mark> seguito dei teoremi repressivi della procuratrice Grazia Padella.\r\n\r\n\r\nMassiccia e combattiva come sempre la presenza dei lavoratori SI Cobas.\r\n\r\n\r\nImportante la presenza di ampie delegazioni da gran parte d’Italia, sia delle due realtà promotrici, sia di realtà sociali e politiche solidali: dagli studenti ad una delegazione del Movimento NoTav, dal Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre” al Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze.\r\n\r\n\r\nSia durante che al termine della manifestazione il SI Cobas ha ribadito come le misure repressive \u003Cmark>in\u003C/mark> corso contro i nostri compagni siano la punta dell’iceberg di un disegno più generale, teso \u003Cmark>a\u003C/mark> colpire al cuore le lotte operaie che \u003Cmark>in\u003C/mark> questo decennio hanno ribaltato i rapporti di forza coi padroni nella logistica e posto fine al ricatto del caporalato e dei salari da fame.\r\n\r\n\r\nQuesto attacco è finalizzato \u003Cmark>a\u003C/mark> prevenire lo sviluppo di un movimento più generale contro la guerra, il carovita e le misure lacrime e sangue che i prossimi governi, \u003Cmark>a\u003C/mark> prescindere dal colore politico della coalizione che uscirà vincente dalle prossime elezioni, saranno costretti ad adottare \u003Cmark>in\u003C/mark> ossequio ai diktat dei padroni e del grande capitale industriale e finanziario \u003Cmark>in\u003C/mark> piena continuità con l’operato di Draghi.\r\n\r\n\r\nÈ per questo che la manifestazione di oggi parte dalla rivendicazione della libertà immediata dei nostri compagni, ma si pone già nell’ottica e nella prospettiva della costruzione di una mobilitazione per il prossimo autunno che sia all’altezza dell’attacco generale \u003Cmark>in\u003C/mark> corso alle condizioni di vita dell’insieme dei proletari.\r\n\r\n\r\nMa è anche evidente che oggi la priorità è di ottenere il ritiro immediato delle misure cautelari nei confronti di Aldo, Arafat, Bruno, Carlo, \u003Cmark>Issa\u003C/mark> e Roberto. [..]\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/F_m_26_07_Interventi-dalla-piazza-del-24_07-a-Piacenza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n ",[211],{"field":86,"matched_tokens":212,"snippet":208,"value":209},[206,207,174],{"best_field_score":187,"best_field_weight":123,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":38,"score":214,"tokens_matched":92,"typo_prefix_score":38},"1733921019032240241",{"document":216,"highlight":229,"highlights":238,"text_match":243,"text_match_info":244},{"comment_count":38,"id":217,"is_sticky":38,"permalink":218,"podcastfilter":219,"post_author":220,"post_content":221,"post_date":222,"post_excerpt":44,"post_id":217,"post_modified":223,"post_thumbnail":224,"post_title":225,"post_type":164,"sort_by_date":226,"tag_links":227,"tags":228},"64666","http://radioblackout.org/podcast/sesta-puntata-black-in/",[136],"gabrieleproglio@gmail.com","Puntata ricca di notizie, contenuti e interventi. Ecco un riassuntone di cosa è accaduto:\r\n\r\n- Nella rassegna stampa del Collettivo Ujamaa si è parlato di razzismo strutturale nel sistema sanitario (della campagna ASGI e Italiani senza cittadinanza) e delle rappresentazioni mediatiche delle persone migranti che tentato di attraversare il Mediterraneo.\r\n\r\n\r\n\r\n- Con Mackda Magada Ghebremariam Tesfau' abbiamo presentato \"Insegnare a trasgredire. L'educazione come pratica della libertà\" di bell hooks, pubblicato nella collana \"Culture radicali\" a cura del gruppo Ippolita, Meltemi Editore.\r\n\r\n\r\n\r\n- Il viaggio nel mondo del rap ci ha portato, questa volta, a intervistare Amir Issaa, che è appena uscito con il nuovo singolo \"Sono nato qua\", featuring Luca Neves.\r\n\r\n\r\n\r\nEcco la traccia audio per riascoltare la trasmissione:\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/Sestapuntata-online-audio-converter.com_.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nL'appuntamento è, come sempre, dalle 13 alle 14.30, sui 105.250 in FM o in diretta streaming.\r\n\r\n\r\n\r\nKeep in touch with Black In!","19 Novembre 2020","2020-11-19 15:54:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/bellhooksillustration-200x110.jpg","Sesta puntata - Black In",1605795907,[],[],{"post_content":230,"post_title":234},{"matched_tokens":231,"snippet":232,"value":233},[206,60],"ci ha portato, questa volta, \u003Cmark>a\u003C/mark> intervistare Amir \u003Cmark>Issa\u003C/mark>a, che è appena uscito con","Puntata ricca di notizie, contenuti e interventi. 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/2022-03-18-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nCronache antimilitariste\r\nIl 17 marzo si è tenuta alla tettoia dei contadini a Porta Palazzo un’assemblea cittadina, lanciata dall’assemblea antimilitarista, cui hanno preso tante soggettività politiche e sindacali che si battono contro la guerra e il militarismo.\r\nUn momento di confronto importante sulla scelta strategica che vede Torino trasformarsi in polo di progettazione, ricerca e produzione di armi con la nascita della città dell’aerospazio e la candidatura di Torino per l’ufficio regionale della rete D.I.A.N.A. della Nato. É stata condivisa la centralità, specie in un momento di guerra, che ogni giorno miete vittime tra la popolazione civile ucraina, di una vasta campagna di informazione e lotta.\r\nSono state individuate due date, la prima il 26 marzo per un presidio a Porta Palazzo contro la guerra e chi la arma, la seconda il 9 aprile contro la città dell’aerospazio e lo sbarco della NATO a Torino.\r\n\r\nArmi. Un business senza confini: il caso della Francia\r\nIn Africa cani e gatti ma, quando si tratta di affari, uniti e amici per la pelle. Francesi e russi litigano in Mali, in Centrafrica e nelle altre colonie transalpine, dove i contingenti dei legionari d’oltralpe si vedono scacciati dal mercenari della compagnia privata Wagner al soldo di Mosca.\r\nEmmanuel Macron è l’unico leader europeo che dall’inizio della crisi ucraina poteva alzare il telefono e parlare tranquillamente con Vladimir Putin. Le cronache ci hanno parlato di conversazioni dei due uomini di Stato durate ore. Adesso un’inchiesta pubblicata del consorzio francese di giornalismo investigativo Disclose, spiega – documenti alla mano – perché: Parigi, violando l’embargo deciso dall’Unione Europea fino al 2020 ha fornito alla Russia interi arsenali di armi sofisticate.\r\n\r\nGuerra ed energia\r\nQuest’estate, per la prima volta in quarant’anni un ministro della Difesa, in occasione del rifinanziamento delle missioni militari italiane all’estero, ha rivendicato spudoratamente le avventure neocoloniali delle forze armate come strumento di tutela degli interessi dell’Italia.\r\nBen 18 delle 40 missioni militari all’estero sono in Africa nel triangolo che va dalla Libia al Sahel sino al golfo di Guinea. Sono lì per fare la guerra ai migranti diretti in Europa e per sostenere l’ENI. La bandiera gialla con il cane a sei zampe dell’ENI accompagna il tricolore issato sui mezzi militari. La retorica sulla “transizione ecologica” è solo fumo negli occhi per i movimenti che lottano per arrestare il riscaldamento globale e la desertificazione. In realtà la politica estera armata dell’Italia segue una mappa degli investimenti dell’ente nazionale idrocarburi. É l’imperialismo made in Italy,\r\nSabato prossimo a Milano l’Assemblea antimilitarista ha lanciato un incontro di approfondimento e di preparazione della scadenza di lotta del 2 aprile contro l’ENI, le missioni militari all’estero e la guerra per il controllo dell’Ucraina.\r\nCe ne ha parlato Massimo Varengo\r\n\r\nGuerra per l’economia, economia di guerra\r\nPandemia, guerra in Ucraina, scontro su scala globale sull’approvigionamento energetico innescano una spirale inflazionistica, che incide in modo violento sulle vite dei più poveri a tutte le latitudini.\r\nL’attuale conflitto in Ucraina avviene in un contesto globale profondamente mutato rispetto alla guerra che ha portato alla dissoluzione della Jugoslavia, perché oggi l’integrazione mondiale dell’economia è molto più forte, perché l’impero statunitense, pur fortissimo, è in decadenza, perché la Russia, pur non essendo più una superpotenza ha recuperato posizioni economiche e militari rispetto agli anni della dissoluzione dell’Unione Sovietica, perché la Cina è diventata un gigante economico e si appresta a diventarlo anche sul piano militare. Ne abbiamo parlato con Gianmarco\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 2 aprile\r\nmanifestazione\r\nContro tutte le guerre e chi le arma\r\nRitiro delle truppe italiane all’estero\r\nChiusura e riconversione dell’industria bellica\r\nBasta spese militari!\r\nAbbattiamo le frontiere!\r\nSolidarietà ed accoglienza ai profughi di tutte le guerre\r\nore 14,30 piazza affari - Milano\r\n\r\nSabato 9 aprile\r\nmanifestazione contro la guerra e chi la arma\r\nNo alla Città dell’aerospazio, no all’industria bellica, No alla NATO a Torino!\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","28 Marzo 2022","2022-03-28 17:19:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/baj-bambino-decorato-col-200x110.jpg","Anarres del 18 marzo. Cronache antimilitariste. Francia: il business senza confini delle armi. Guerra ed energia. Economia di guerra...",1648487879,[],[],{"post_content":261},{"matched_tokens":262,"snippet":263,"value":264},[174,206],"nazionale idrocarburi. É l’imperialismo made \u003Cmark>in\u003C/mark> Italy,\r\nSabato prossimo \u003Cmark>a\u003C/mark> Milano l’Assemblea antimilitarista ha lanciato","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Come Thoureau (a parte la ganja a quanto ne so), di cui si può dire, costituiscano una credibile costola musicale.\r\nDa una quindicina d'anni, più o meno, gestiscono la colorata famiglia \"Dontrustheruin, bislacca etichetta dedita a sognare una Arcadia oscura di fricchettonismi e space blues a sfondo rurale. Anni di tentativi dai boschi che Thoureau amava per il mistero che sapevano custodire: \"Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.\"\r\nEsce in questi giorni \"Unlikely Mothers\" il disco che i Big Blood (e sopratutto Coleen) dedicano alla improbabile (unlikely) madre (ex suora) di lei. Taccio sul celibato delle suore e vado avanti: dicono che ci è voluto un anno di preparazione, chiusi in casa ad ascoltare Black Sabbath, Diamanda Galas e Dead Moon. Con questo piccolo sforzo aprono le porte della percezione a quei sordi che ancora non hanno annodato le loro trecce al ritmo pow wow di una band che posso dire è ormai irrangiungibile, perchè con il suono ha tipizzato uno stato mentale, un odore (forte e d'erba), un umore. Se ci capita di chiamare Bic la penna biro, allo stesso modo possiamo chiamare il nuovo weird rock psichedelico a tinte pastoral blues, con il nome Big Blood.\r\nIl disco è devastante. Non un pezzo sotto i 5 minuti, odore di fumo spesso che si leva dalla boscaglia, il tutto guidato dalla voce serpentesca di Coleen. Come ha scritto qualcuno, quando accadono cose del genere, siamo tutti felici di ridimensionare certi culti, magari improvvisi, sbocciati e fioriti senza però tutta la necessaria potenza per essere considerati tali per più di un dì.\r\nSe paragonate ad esempio questo disco ad uno a caso dei due Goat (svedesi nel villaggio africano etc etc) li mandate a casa con le ossa rotte e le maschere accartocciate. Tanto per dire che anche per il culto c'è bisogno di tempo e preparazione: non basta la maschera per dirsi stregoni.\r\nIo ho già issato bandiera nera sul mio space shuttle. Ho blindato le finestre. Fuori il fuoco zampilla gli ultimi schiocchi di brace. E i Big Blood girano a manetta nello stereo. Mi associo a chi consigliava la lettura di Austin Osman Spare. Se ci verrete a cercare, non ci troverete. A meno di non setacciare palmo a palmo i boschi.\r\nWalden - discografia selezionata da una nuova comunità\r\nTra cd-r, cassettine, dischi fatti per essere regalati agli amici, non è facile sfoltire il fitto denso groviglio di casa Big Blood.\r\nForse per iniziarCI direi \"Fight for your dinner vol.1\", uscito quest'anno, raccoglie le versioni strampalate (ancora più del solito), le rarità e le cover di un periodo lungo sette anni. Non proprio la porta d'accesso più agevole verso questo mondo incantato ma la pozione va bevuta tutta e subito. E' un mondo arcaico scosso da venti sibilanti dove gli uomini sono pedine stupite che si dedicano a celebrazioni pagane (o religiose, chissà) dell'antico, dell'ignoto e del rurale. Su tutto trionfa la voce di Coleen, la vera Grace Slick delle foreste centramericane. Se amate il blues psichedelico e i rumori che fa la natura, accattatevill. Se cercate rassicurazioni dalla musica, statene alla larga.\r\nUna volta svezzati, potreste passare a \"Dead Songs\", uscito nel 2010, sempre su dontrustheruin, etichetta di casa. QUesta volta i due staccano la spina e si confrontano con l'old time folk. A qualcuno non è piaciuto, a me moltissimo. Si tratta di musiche per la catastrofe, quando l'energia finirà e il futuro sarà la riproduzione di un passato primitivo e selvaggio. Un piccolo tesoro di old time music da portarsi dietro durante qualche vagabondaggio in cerca di funghi.\r\nPer completare la tripletta risalgo la china fino al 2006, anno in cui, sempre per la scuderia (?) di casa, esce \"Strange Maine\".\r\nSumma della poetica del duo, è una cesta di pezzi bellissimi, legni grezzi appena restituiti al nostro orecchio da creature silvane, sensibili allo scuotere del rock come all'ondeggiare impercettibile delle querce. Sempre loro due, sempre silenziosamente, sempre e comunque distanti da qualsivoglia compromesso con un consumismo che anche nella musica ha deforestato e distrutto tutto, o quasi. Chissà come la vedono adesso la questione, queli delle etichette \"fighe\".","6 Novembre 2014","2018-10-17 22:09:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/ROHEGE-200x110.jpg","I boschi del Maine - Thoureau e la verde psichedelia",1415273565,[],[],{"post_content":287},{"matched_tokens":288,"snippet":289,"value":290},[206,206],"e molta marijuana. 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Anni di tentativi dai boschi che Thoureau amava per il mistero che sapevano custodire: \"Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, \u003Cmark>in\u003C/mark> punto di morte, che non ero vissuto.\"\r\nEsce \u003Cmark>in\u003C/mark> questi giorni \"Unlikely Mothers\" il disco che i Big Blood (e sopratutto Coleen) dedicano alla improbabile (unlikely) madre (ex suora) di lei. Taccio sul celibato delle suore e vado avanti: dicono che ci è voluto un anno di preparazione, chiusi \u003Cmark>in\u003C/mark> casa ad ascoltare Black Sabbath, Diamanda Galas e Dead Moon. 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Come ha scritto qualcuno, quando accadono cose del genere, siamo tutti felici di ridimensionare certi culti, magari improvvisi, sbocciati e fioriti senza però tutta la necessaria potenza per essere considerati tali per più di un dì.\r\nSe paragonate ad esempio questo disco ad uno \u003Cmark>a\u003C/mark> caso dei due Goat (svedesi nel villaggio africano etc etc) li mandate \u003Cmark>a\u003C/mark> casa con le ossa rotte e le maschere accartocciate. Tanto per dire che anche per il culto c'è bisogno di tempo e preparazione: non basta la maschera per dirsi stregoni.\r\nIo ho già \u003Cmark>issa\u003C/mark>to bandiera nera sul mio space shuttle. Ho blindato le finestre. Fuori il fuoco zampilla gli ultimi schiocchi di brace. E i Big Blood girano \u003Cmark>a\u003C/mark> manetta nello stereo. Mi associo \u003Cmark>a\u003C/mark> chi consigliava la lettura di Austin Osman Spare. 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