","Maccartismo contro chi critica l’apartheid di Netanyahu","post",1613397366,[55,56,57,58,59,60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/anisemitismo/","http://radioblackout.org/tag/apartheid/","http://radioblackout.org/tag/btselem/","http://radioblackout.org/tag/bds/","http://radioblackout.org/tag/brian-eno/","http://radioblackout.org/tag/ihra/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/palestina/",[29,25,21,15,27,17,19,23],{"tags":65},[66,69,71,73,75,77,79,81],{"matched_tokens":67,"snippet":68},[29],"\u003Cmark>anisemitismo\u003C/mark>",{"matched_tokens":70,"snippet":25},[],{"matched_tokens":72,"snippet":21},[],{"matched_tokens":74,"snippet":15},[],{"matched_tokens":76,"snippet":27},[],{"matched_tokens":78,"snippet":17},[],{"matched_tokens":80,"snippet":19},[],{"matched_tokens":82,"snippet":23},[],[84],{"field":30,"indices":85,"matched_tokens":86,"snippets":88},[41],[87],[29],[68],578730123365712000,{"best_field_score":91,"best_field_weight":92,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":41,"score":93,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":41},"1108091339008",13,"578730123365711977",6646,{"collection_name":52,"first_q":29,"per_page":96,"q":29},6,{"facet_counts":98,"found":148,"hits":149,"out_of":363,"page":14,"request_params":364,"search_cutoff":31,"search_time_ms":92},[99,125],{"counts":100,"field_name":122,"sampled":31,"stats":123},[101,104,106,108,110,112,114,116,118,120],{"count":102,"highlighted":103,"value":103},2,"anarres",{"count":14,"highlighted":105,"value":105},"gaza",{"count":14,"highlighted":107,"value":107},"INFO",{"count":14,"highlighted":109,"value":109},"libano",{"count":14,"highlighted":111,"value":111},"guerra",{"count":14,"highlighted":113,"value":113},"PALESTINA",{"count":14,"highlighted":115,"value":115},"7 ottobre",{"count":14,"highlighted":117,"value":117},"frittura mista",{"count":14,"highlighted":119,"value":119},"I Bastioni di Orione",{"count":14,"highlighted":121,"value":121},"informazione di blackout","podcastfilter",{"total_values":124},11,{"counts":126,"field_name":30,"sampled":31,"stats":146},[127,129,131,133,134,136,138,140,142,144],{"count":102,"highlighted":128,"value":128},"antisemitismo",{"count":14,"highlighted":130,"value":130},"FAI",{"count":14,"highlighted":132,"value":132},"trieste",{"count":14,"highlighted":103,"value":103},{"count":14,"highlighted":135,"value":135},"populismo",{"count":14,"highlighted":137,"value":137},"antislavismo",{"count":14,"highlighted":139,"value":139},"immmigrazione",{"count":14,"highlighted":141,"value":141},"leggi razziali",{"count":14,"highlighted":143,"value":143},"storia di concetta",{"count":14,"highlighted":145,"value":145},"italiani brava gente",{"total_values":147},20,7,[150,220,269,292,317,338],{"document":151,"highlight":174,"highlights":201,"text_match":214,"text_match_info":215},{"comment_count":41,"id":152,"is_sticky":41,"permalink":153,"podcastfilter":154,"post_author":103,"post_content":155,"post_date":156,"post_excerpt":47,"post_id":152,"post_modified":157,"post_thumbnail":158,"post_title":159,"post_type":160,"sort_by_date":161,"tag_links":162,"tags":171},"42701","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-30-giugno-storia-di-concetta-antisemitismo-cannabis-clandestina-populismi-8-luglio-no-tav/",[103],"Come ogni venerdì, anche il 30 giugno, dalle 10,45 alle 12,45, sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout, si sbarca su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n \r\n\r\n2017 06 30 anarres1\r\n2017 06 30 anarres2\r\n \r\n\r\nAbbiamo aperto questa puntata di Anarres con la storia di Concetta, che lotta tra la vita e la morte al CTO di Torino. \r\nConcetta, licenziata e senza reddito da sei mesi, si è data fuoco nei locali dell'INPS, dove la burocrazia chiudeva le porte di fronte alla sua vita. \r\nConcetta lavorava al Befed brew pub di Settimo torinese, un locale in franchising a metà tra un fastfood e una birreria dove faceva le pulizie da dieci anni. 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Un lavoratore tra i tanti in fila, un marocchino con cinque figli e nessun lavoro, afferra l'estintore e spegne le fiamme.\r\n \r\n\r\nE' tempo che la rabbia diventi forza collettiva, mutuo appoggio, capacità di fare male ai padroni che lucrano sulle nostre vite.\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo proseguito con:\r\n\r\n \r\n\r\nL’eterno ritorno dell’eguale. Antisemitismo, populismo: le seduzioni pericolose \r\n\r\nNe parliamo con Lorenzo autore su Umanità Nova di Rigurgiti antisemiti\r\n\r\n \r\n\r\nLa grande truffa. A proposito di proibizionismo.\r\n\r\nNe discutiamo con Robertino, autore su Umanità Nova di E' finita la sceneggiata\r\n\r\n \r\n\r\nPopulismo: gli abiti nuovi del vecchio che avanza\r\n\r\nNe parliamo con Francesco Codello autore di alcuni articoli su A rivista 415 e su A rivista 417\r\n\r\n \r\n\r\nNo Tav. Una marcia per la libertà di movimento\r\n\r\n \r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 1 luglio\r\n\r\nfesta di Arivista a Massenzatico (RE)\r\n\r\nalle Cucine del Popolo di via Beethoven 79 - \r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 4 luglio\r\n\r\nore 17 in via Po 16\r\n\r\npunto info \r\n\r\nLa città sotto assedio. 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Dalle relazioni a qull'incontro è nato un libro.\r\nUn libro che raccoglie sia gli interventi di esperti e studiosi sia le testimonianze di persone che quel giorno erano in Piazza Unità. Per l'occasione vennero recuperati filmati e foto dell’epoca. In tre quarti di secolo, le istituzioni democratiche hanno ignorato la ricorrenza. Il libro è un tentativo di sedimentare una memoria quasi cancellata.\r\n\r\nL'antisemitismo a Trieste, strettamente collegato a quello di matrice austriaca e tedesca, offre strumenti per lo sterminio degli ebrei giuliani, messo in pratica dopo l’8 settembre 1943, nel famigerato Adriatische Küstenland. Appositi uffici dell’anagrafe si occuparono di redigere con zelo le liste degli ebrei triestini, elenchi che poi consegnarono agli agenti nazisti, incaricati nel 1943 degli arresti e delle deportazioni.\r\n\r\nLe spinte razziste, sia antisemite che antislave, all’interno di una conflittualità nazionale compaiono, sia pure in forme non ancora apertamente violente, già prima della Prima Guerra Mondiale. Dopo il 1918 l’identità italiana è spesso vissuta come una condizione di superiorità nei confronti degli “slavi rurali” ai quali è assegnato un posto subordinato in quanto appartenenti a una “civiltà inferiore”. Anche la lotta antisemita costituisce un elemento caratterizzante la proclamata italianità a partire dalla metà degli anni Trenta. Un dato preoccupante è fornito dal largo consenso, anche se non totale, che le leggi razziali riscontrano nella popolazione triestina e di cui è un documento visivo la folla “oceanica” di Piazza Unità.\r\n\r\nLa Trieste culla di tolleranza e inclusività è solo un mito. La realtà fu di breve durata e non va oltre la metà dell'Ottocento, quando si nota l’inizio di una forte propaganda antiebraica, in particolare ad opera della tendenza cattolica che fa riferimento ai cristiano-sociali, movimento politico religioso e nazionalista notevolmente attivo nel capoluogo giuliano.\r\nPer questa area politica e culturale occorre circoscrivere il potere degli ebrei, puntabndo l'indice contro gli ambienti liberal-nazionali che registrano una notevole presenza di persone di origine ebraica: i Venezian e i Mayer per citare due importanti famiglie economiche e politiche. Questo gruppo di pressione egemonizza il Comune e condiziona la vita cittadina in direzione laica, conservatrice e di esplicita simpatia verso il Regno d’Italia. Anche ambienti sloveni borghesi si associano, per motivi di interesse economico, a questa critica antisemita che animalizza la figura del nemico “parassita” accusato di succhiare il sangue ai cittadini comuni. A loro volta, i liberal-nazionali danno vita a forme di propaganda antislava che rasentano il razzismo. Sia nell’antisemitismo che nell’antislavismo, che emergono chiaramente in una parte della stampa dell’epoca, come su “L’indipendente”, si riconoscono vari gruppi cittadini talora molto differenti tra loro per mentalità di classe e ispirazione ideologica. In alcuni casi, come in Ruggero Fauro Timeus, i due razzismi si fondono e costituiscono l’ossatura teorica di una parte della cittadinanza triestina piuttosto diffidente verso gli ebrei, giudicati troppo potenti, e verso gli sloveni, considerati popolazione contadina sottosviluppata. Le correnti irredentiste nazionaliste manifestano, fino al 1914 e oltre, una spiccata volontà xenofoba e forniranno perciò elementi fondanti del futuro razzismo fascista.\r\n\r\nIl discorso di Mussolini del 18 settembre 1938, con il presunto privilegio concesso ai triestini di assistere alla presentazione delle leggi razziali, non è quindi un fulmine a ciel sereno. Si basa invece su un terreno culturale e politico già intriso di pregiudizi e discriminazioni.\r\n\r\nLa dannazione della memoria tipica della cultura italiana del secondo dopoguerra utilizza il mito falso dell'italiano brava gente per assolvere il popolo e, in ultima analisi, anche il Ventennio fascista, dall'accusa di antisemitismo, razzismo antislavo, dai genocidi perpetrati dall'Italia coloniale e fascista in Libia e nel Corno d'Africa.\r\nUn esempio interessante ci viene offerto all'inizio degli anni Sessanta. Il processo celebrato in Israele contro Adolf Eichmann, catturato in Argentina, venne seguito anche dal \"Piccolo\" e dal settimanale diocesano \"Vita Nuova\".\r\nEichmann era una delle rotelle che contribuirono a far funzionare il complesso meccanismo di eliminazione di massa degli ebrei, dei rom e dei sinti.\r\nSe Eichmann - nella felice definizione che ne diede Hanna Harendt - era il segno di quanto banale sia il male, i due giornali triestini, esaltando qualche episodio di ebrei salvati da italiani, contribuisce a costruire e rinsaldare la falsa contrapposizione tra italiani \"buoni\" e tedeschi \"cattivi\", assolvendo i primi dalle più che fondate accuse di collaborazionismo.\r\n\r\nQueste note sono liberamente tratte dall'introduzione al libro curata da Claudio Venza.\r\n\r\nCon Venza, già docente di storia contemporanea all'Università di Trieste, abbiamo preso spunto dall'uscita di questo libro per smontare il mito dell'italiano brava gente, raccontando la storia durissima delle persecuzioni subite dalla maggioranza slovena della zona, prima e durante il conflitto mondiale.\r\n\r\nL'assenza di una radicata coscienza della ferocia del colonialismo italiano, l'esaltazione di episodi minori di solidarietà forniscono un alibi al razzismo iltaliano di ieri e di oggi, che va smascherato in tutta la sua crudezza.\r\nLo ha fatto in modo encomiabile con i suoi lavori storici Del Boca, occorre tuttavia lavorare perché divenga sapere condiviso, capace di oltrepassare il circuito degli storici, permeando le nostre periferie, dove affondano le mani i fascisti, che alimentano il pregiudizio razzista e attizzano il fuoco della guerra tra poveri.\r\n\r\nAscolta la diretta con Claudio Venza:\r\n\r\n2014 11 28 venza ital in jugo","30 Novembre 2014","2018-10-17 22:09:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/olo-200x110.jpg","Italiani brava gente? Il razzismo contro slavi ed ebrei a Trieste",1417370077,[164,232,233,234,235,236],"http://radioblackout.org/tag/antislavismo/","http://radioblackout.org/tag/italiani-brava-gente/","http://radioblackout.org/tag/leggi-razziali/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/trieste/",[128,137,145,141,238,132],"razzismo",{"post_content":240,"tags":244},{"matched_tokens":241,"snippet":242,"value":243},[128],"il Ventennio fascista, dall'accusa di \u003Cmark>antisemitismo\u003C/mark>, razzismo antislavo, dai genocidi perpetrati","In occasione del 75° anniversario dell’annuncio delle leggi razziali, fatto a Trieste il 18 settembre 1938 da Benito Mussolini, il Comitato Cittadini Liberi ed Eguali promosse lo scorso anno un convegno. Dalle relazioni a qull'incontro è nato un libro.\r\nUn libro che raccoglie sia gli interventi di esperti e studiosi sia le testimonianze di persone che quel giorno erano in Piazza Unità. Per l'occasione vennero recuperati filmati e foto dell’epoca. In tre quarti di secolo, le istituzioni democratiche hanno ignorato la ricorrenza. Il libro è un tentativo di sedimentare una memoria quasi cancellata.\r\n\r\nL'antisemitismo a Trieste, strettamente collegato a quello di matrice austriaca e tedesca, offre strumenti per lo sterminio degli ebrei giuliani, messo in pratica dopo l’8 settembre 1943, nel famigerato Adriatische Küstenland. Appositi uffici dell’anagrafe si occuparono di redigere con zelo le liste degli ebrei triestini, elenchi che poi consegnarono agli agenti nazisti, incaricati nel 1943 degli arresti e delle deportazioni.\r\n\r\nLe spinte razziste, sia antisemite che antislave, all’interno di una conflittualità nazionale compaiono, sia pure in forme non ancora apertamente violente, già prima della Prima Guerra Mondiale. Dopo il 1918 l’identità italiana è spesso vissuta come una condizione di superiorità nei confronti degli “slavi rurali” ai quali è assegnato un posto subordinato in quanto appartenenti a una “civiltà inferiore”. Anche la lotta antisemita costituisce un elemento caratterizzante la proclamata italianità a partire dalla metà degli anni Trenta. Un dato preoccupante è fornito dal largo consenso, anche se non totale, che le leggi razziali riscontrano nella popolazione triestina e di cui è un documento visivo la folla “oceanica” di Piazza Unità.\r\n\r\nLa Trieste culla di tolleranza e inclusività è solo un mito. La realtà fu di breve durata e non va oltre la metà dell'Ottocento, quando si nota l’inizio di una forte propaganda antiebraica, in particolare ad opera della tendenza cattolica che fa riferimento ai cristiano-sociali, movimento politico religioso e nazionalista notevolmente attivo nel capoluogo giuliano.\r\nPer questa area politica e culturale occorre circoscrivere il potere degli ebrei, puntabndo l'indice contro gli ambienti liberal-nazionali che registrano una notevole presenza di persone di origine ebraica: i Venezian e i Mayer per citare due importanti famiglie economiche e politiche. Questo gruppo di pressione egemonizza il Comune e condiziona la vita cittadina in direzione laica, conservatrice e di esplicita simpatia verso il Regno d’Italia. Anche ambienti sloveni borghesi si associano, per motivi di interesse economico, a questa critica antisemita che animalizza la figura del nemico “parassita” accusato di succhiare il sangue ai cittadini comuni. A loro volta, i liberal-nazionali danno vita a forme di propaganda antislava che rasentano il razzismo. Sia nell’antisemitismo che nell’antislavismo, che emergono chiaramente in una parte della stampa dell’epoca, come su “L’indipendente”, si riconoscono vari gruppi cittadini talora molto differenti tra loro per mentalità di classe e ispirazione ideologica. In alcuni casi, come in Ruggero Fauro Timeus, i due razzismi si fondono e costituiscono l’ossatura teorica di una parte della cittadinanza triestina piuttosto diffidente verso gli ebrei, giudicati troppo potenti, e verso gli sloveni, considerati popolazione contadina sottosviluppata. Le correnti irredentiste nazionaliste manifestano, fino al 1914 e oltre, una spiccata volontà xenofoba e forniranno perciò elementi fondanti del futuro razzismo fascista.\r\n\r\nIl discorso di Mussolini del 18 settembre 1938, con il presunto privilegio concesso ai triestini di assistere alla presentazione delle leggi razziali, non è quindi un fulmine a ciel sereno. Si basa invece su un terreno culturale e politico già intriso di pregiudizi e discriminazioni.\r\n\r\nLa dannazione della memoria tipica della cultura italiana del secondo dopoguerra utilizza il mito falso dell'italiano brava gente per assolvere il popolo e, in ultima analisi, anche il Ventennio fascista, dall'accusa di \u003Cmark>antisemitismo\u003C/mark>, razzismo antislavo, dai genocidi perpetrati dall'Italia coloniale e fascista in Libia e nel Corno d'Africa.\r\nUn esempio interessante ci viene offerto all'inizio degli anni Sessanta. Il processo celebrato in Israele contro Adolf Eichmann, catturato in Argentina, venne seguito anche dal \"Piccolo\" e dal settimanale diocesano \"Vita Nuova\".\r\nEichmann era una delle rotelle che contribuirono a far funzionare il complesso meccanismo di eliminazione di massa degli ebrei, dei rom e dei sinti.\r\nSe Eichmann - nella felice definizione che ne diede Hanna Harendt - era il segno di quanto banale sia il male, i due giornali triestini, esaltando qualche episodio di ebrei salvati da italiani, contribuisce a costruire e rinsaldare la falsa contrapposizione tra italiani \"buoni\" e tedeschi \"cattivi\", assolvendo i primi dalle più che fondate accuse di collaborazionismo.\r\n\r\nQueste note sono liberamente tratte dall'introduzione al libro curata da Claudio Venza.\r\n\r\nCon Venza, già docente di storia contemporanea all'Università di Trieste, abbiamo preso spunto dall'uscita di questo libro per smontare il mito dell'italiano brava gente, raccontando la storia durissima delle persecuzioni subite dalla maggioranza slovena della zona, prima e durante il conflitto mondiale.\r\n\r\nL'assenza di una radicata coscienza della ferocia del colonialismo italiano, l'esaltazione di episodi minori di solidarietà forniscono un alibi al razzismo iltaliano di ieri e di oggi, che va smascherato in tutta la sua crudezza.\r\nLo ha fatto in modo encomiabile con i suoi lavori storici Del Boca, occorre tuttavia lavorare perché divenga sapere condiviso, capace di oltrepassare il circuito degli storici, permeando le nostre periferie, dove affondano le mani i fascisti, che alimentano il pregiudizio razzista e attizzano il fuoco della guerra tra poveri.\r\n\r\nAscolta la diretta con Claudio Venza:\r\n\r\n2014 11 28 venza ital in jugo",[245,247,249,251,253,255],{"matched_tokens":246,"snippet":188,"value":188},[128],{"matched_tokens":248,"snippet":137,"value":137},[],{"matched_tokens":250,"snippet":145,"value":145},[],{"matched_tokens":252,"snippet":141,"value":141},[],{"matched_tokens":254,"snippet":238,"value":238},[],{"matched_tokens":256,"snippet":132,"value":132},[],[258,264],{"field":30,"indices":259,"matched_tokens":260,"snippets":262,"values":263},[41],[261],[128],[188],[188],{"field":212,"matched_tokens":265,"snippet":242,"value":243},[128],{"best_field_score":216,"best_field_weight":267,"fields_matched":102,"num_tokens_dropped":41,"score":268,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":102},14,"578730054645710962",{"document":270,"highlight":282,"highlights":287,"text_match":214,"text_match_info":290},{"comment_count":41,"id":271,"is_sticky":41,"permalink":272,"podcastfilter":273,"post_author":103,"post_content":274,"post_date":275,"post_excerpt":47,"post_id":271,"post_modified":276,"post_thumbnail":277,"post_title":278,"post_type":160,"sort_by_date":279,"tag_links":280,"tags":281},"98622","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-23-maggio-il-leone-di-chicago-referendum-una-trappola-fascisti-in-barriera/",[103],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/2025-05-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIl Leone di Chicago\r\nIl nuovo papa, agostiniano statunitense, per ora non gode a sinistra delle stesse simpatie del suo predecessore, nonostante abbia le stesse posizioni sulle donne, le persone omosessuali, trans, non binarie. Ma che dire? Prevost non è certo un populista. Anche se, essendo noto per il proprio spiccato antisemitismo, si è affrettato a correre ai ripari, stringendo la mano al presidente israeliano.\r\nPer capirne di più dobbiamo mettere in fila alcuni fattori chiave. Il primo è sicuramente la scelta del nome, mai casuale per i papi, che danno il loro primo segnale, scegliendo un nome adottato da un papa il cui ruolo è stato in qualche modo cruciale. Leone XIII fu il papa della Rerum Novarum cupiditas, l’enciclica con cui venne formulata la dottrina sociale della chiesa cattolica, basata sulla collaborazione di classe in opposizione alla guerra di classe. In questa stessa enciclica vi è una critica dei processi di industrializzazione, che oggi, in tempi mutati potrebbe avere una forte eco.\r\nInoltre un agostiniano sul soglio di Pietro, con l’insistito ruolo della grazia divina come necessaria ispirazione al bene, può rappresentare una forte alternativa alle chiese evangeliche, che stanno scalzando il cattolicesimo sia in Sud America che in Africa.\r\nNe abbiamo parlato con Giorgio Sacchetti, docente di storia all’Università di Firenze\r\n\r\nReferendum. Una trappola insidiosa\r\nI referendum abrogativi sul reintegro sul posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo, le indennità per i lavoratori licenziati nelle imprese con meno di 15 dipendenti, i contratti a termine, la responsabilità delle aziende committenti sugli infortuni nel lavoro in caso di appalti e la riduzione del tempo necessario per richiedere la cittadinanza italiana da parte dei cittadini stranieri, sono ancora una volta un'arma spuntata per i movimenti sociali.\r\nIl gioco referendario ha le sue regole ferree: se non si raggiunge il quorum del 50% + 1, il referendum viene invalidato, portando acqua al mulino del governo.\r\nNon solo. In passato anche i referendum che hanno raggiunto il quorum e la maggioranza sono stati regolarmente svuotati come una vasca da bagno quando si toglie il tappo.\r\nUn buon esempio è il referendum sull'acqua pubblica che, a distanza di oltre un decennio, è stato totalmente ignorato.\r\nNe abbiamo parlato con Gian Maria Valent\r\n\r\nCroci celtiche alla lapide di Ilio Baroni.\r\nChiamata Antifascista per una Barriera libera e solidale. No Pasarán!\r\nAd un mese dalla partecipata commemorazione del 25 aprile, ignoti neofascisti hanno insultato la memoria della Resistenza sfregiando con i loro simboli di morte la lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni.\r\nDomenica 25 maggio ore 16,30 presidio alla lapide in corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 28 giugno\r\ndalle 10,30 alle 12,30\r\npresidio antimilitarista in corso Palermo angolo via Sesia\r\nVia i militari e la polizia da Barriera di Milano!\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nvanno in pausa sino a settembre\r\nCi troverete alla Blackout fest!\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","20 Giugno 2025","2025-06-20 01:10:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/faccia-spinata-200x110.jpg","Anarres del 23 maggio. 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Meg ci ha spiegato come attraverso le assemblee aperte a tutt* nelle università si è organizzata la costruzione politica dello spezzone di quest'anno\": \"lo spezzone sociale del primo maggio 2025 incarna l’unica alternativa reale allo scenario di guerra che sta venendo costruito scientificamente per imporre il ricatto della precarietà e un impoverimento progressivo in tutte le sfere della vita con l’obiettivo della disponibilità alla guerra\"\r\nAPPUNTAMENTO PER TUTT* ALLE 9.00 IN PIAZZA VITTORIO\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Studentessa-presenta-spezzone-sociale-1-maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Salvatore, compagno di Taranto storico e coordinatore provinciale COBAS che ci ha spiegato come quest'anno in Puglia si terranno in piedi sia il primo maggio a Bari unitario regionale che quello a Taranto. Questa decisione è stata concordata e condivisa durante le assemblee di preparazione ed ha convinto tutt*: \"non è un segnale di separazione/divisione delle realtà di base coinvolte ma un riconoscere da parte di tutt* che la specificità di Taranto, dove si riscontra il ricatto salute/lavoro/ambiente da sempre, và a tracciare/riprendere e confermare un percorso politico che diventa riappropriazione del protagonismo della classe operaia pronta a riprendersi la piazza, il concerto popolare (che fin dalla sua prima edizione, l’evento si proponeva essere come un’alternativa alle celebrazioni istituzionali del Primo Maggio), la salute, il territorio, etc.\"\r\nQui di seguito pubblichiamo comunicato stampa del primo maggio regionale di Bari:\r\n\r\n\"Chiudiamo il consolato onorario israeliano di Bari, luogo di guerra e politiche di orrore!!!\r\nIl Tavolo regionale per la Palestina ,contro le guerre ed il riarmo UE, contro il governo della Meloni, organizza a Bari il 1 Maggio con partenza alle ore 9,30 da Piazza Diaz un corteo internazionalista a sostegno della Palestina e di tutti i popoli oppressi.\r\nAlla fine del corteo,affianco al teatro Petruzzelli, ci saranno interventi di lavoratori, studenti , associazioni, per un 1 Maggio solidale e contro il governo meloni .\r\nIl tavolo regionale ha sempre sostenuto nelle manifestazioni per la Palestina che israele non è solo quella entità che vediamo ;\r\nisraele vive soprattutto , come quello che vediamo in Puglia, grazie a quelle fitte relazioni sui territori fatte di produzione militare e civile ,di esercitazioni militari in comune,di cosiddetti rapporti culturali,di accordi con Enti ed Istituzioni come Regione Puglia ed Università.\r\nBasta vedere cosa riporta il sito facebook del consolato onorario di Puglia ,che comprende anche la regione Basilicata e Molise; il consolato è retto da luigi de santis, unico console onorario in Italia riconosciuto dallo stato di israele proprio per la sua importanza.\r\nIl console onorario Luigi de santis ha ricevuto a Dicembre dalla prefettura di Bari il mantenimento della scorta.\r\nUn esempio di questa proficua attività è rappresentato dall’incontro realizzato il 18 marzo2025 tra il presidente della nuova fiera del levante(proprietà regione Puglia),Gaetano Frulli,e il decano del corpo consolare della Puglia, Basilicata e Molise, ioania Gherorghias.\r\nIn questa occasione è stato firmato un protocollo d’intesa per promuovere le imprese del territorio sui mercati internazionali.\r\nOppure l’incontro svolto il 14 Gennaio 2025con il ministro degli affari esteri di israele, gideon moshe sa’ar.\r\nUnitamente ai rapporti di collaborazione con la Regione Puglia ,con le Università,di scuole di droni per quello che significa, di costruzione di pezzi di aereo od elicottero per uso militare a volte in piccoli paesi,di esercitazioni militari come quella avvenuta presso l’aeroporto militare di Amendola ,vicino Foggia , l’11 Febbraio 2025.\r\nProprio lì davanti abbiamo manifestato lo scorso giugno per il G7 ascoltando negli incontri svolti in quella occasione il Vescovo di Manfredonia Moscone;oggi il Vescovo viene messo all’indice dall’Ambasciata israeliana di Roma che si è recata presso la Santa Sede dove lo ha accusato di antisemitismo.\r\nIl ruolo di informatore qualcuno lo avrà certamente svolto…. ed il dubbio ci viene.\r\nPer non dimenticare tutte le apparecchiature di sicurezza e di comunicazione comprate dai militari italiani,nell’ultimo periodo il governo italiano ha comprato centinaia di missili anti/carro proprio come quelli usati a Gaza in questi anni.\r\nRicordiamo anche il tentativo di costruire un villaggio turistico per riccastri in località Mogale (Ostuni) da una società Israeliana; caso strano il console onorario è il responsabile regionale dei giovani costruttori edili.\r\nBisogna chiudere questo consolato barese ormai diventato luogo di guerra e di terrore ; così come sul finire degli anni ’80 ,nelle lotte di sostegno alle Intifada Palestinesi, contrastammo in tanti duramente la istituita camera di commercio italo-israeliana fino alla sua chiusura.\r\nRealizzammo una doppia incursione all’interno della Fiera del Levante; la prima togliendo dal pennone la bandiera di israele ,buttandola nel cassonetto della spazzatura ed esponendo una enorme bandiera Palestina con la scritta “Palestina Libera”.\r\nLa seconda incursione avvenne all’interno di uno stand a loro dedicato , all’esterno della “galleria delle nazioni”.\r\nIn quella occasione furono trovati, ben occultati, degli opuscoli dedicata agli operatori commerciali.\r\nQuesti opuscoli parlavano della possibilità di non pagare tasse attraverso la triangolazione Italia-israele-Sudafrica dell’allora Apartheid.\r\nOggi più che mai è necessaria la lotta contro israele , a sostegno della Palestina.\r\nBisogna chiudere il consolato onorario di Bari che sostiene israele attraverso relazioni con “sinceri democratici” pugliesi.\r\nE’ ora di dire basta, la misura è più che colma.\r\nBari 27.04.2025\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Salvatore-COBAS-su-1-maggio-a-Bari-e-Taranto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia di Leo dell'Assemblea Pecaria Universitaria. Partendo dall'assemblea che ha visto ricercat* e lavorat* dell'università sempre più unit* nella lotta contro i forti tagli imposti dalla scorsa finanziaria e dalla riforma Bernini (per quanto momentaneamente \"stoppata), ci siamo fatti poi descrivere i prossimi appuntamenti che coinvolgeranno l'assemblea pecaria, il primo maggio in corteo all'interno dello spezzone sociale e il 12 maggio verso uno sciopero del precariato universitario, creato dall'unione delle diverse realtà italiane.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Leo-assemblea-universitaria-precaria-su-sciopero-nazionale-12-maggio-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl quarto argomento della puntata è stato quello dei reiterati comportamenti a dir poco anti-sindacali, messi in atto dalla cooperativa sociale Arcobaleno, ne abbiamo parlato con Giancarlo secondo lavoratore da poco licenziato dalla cooperativa stessa. Abbiamo parlato più volte di questa realtà, che tra gli altri ambiti si occupa di fornire servizi di raccolta rifiuti per il comune di Torino, che da quando ha visto l'interesse attivo da parte di Marco e Giancarlo, delegati USB all'interno della cooperativa, nel tutelare i lavoratori e la loro paga, ha inaugurato una vera e propria guerra contro chi osa dissentire.\r\n\r\nPrima i richiami a Marco per gli attacchinaggi in sede (tramite il cavillo che la bacheca sindacale era ad uso esclusivo dell'altro sindacato interno alla cooperativa, la CGIL), seguiti dal licenziamento per danno di immagine alla cooperativa. (ne abbiamo parlato in passato in questa intervista). Per poi arrivare al licenziamento di una persona con un'invalidità del 75%, seguita dai servizi sociali di più di 50 anni, da parte di quelle realtà che dovrebbero agire esattamente per non permettere che queste cose avvengano. Ci siamo fatti raccontare da Giancarlo i dettagli di questa vicenda, il quale ci ha anche invitati al presidio del 13 maggio, all'interno dello sciopero delle cooperative sociali davanti al comune, per richiedere il commissariamento della cooperativa.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Giancarlo-su-licenziamento-cooperativa-arcobaleno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","13 Maggio 2025","2025-05-13 23:17:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/spezzone-social-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 29/04/2025",1747178222,[305],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[307],"frittura mista radio fabbrica",{"post_content":309},{"matched_tokens":310,"snippet":311,"value":312},[128],"dove lo ha accusato di \u003Cmark>antisemitismo\u003C/mark>.\r\nIl ruolo di informatore qualcuno","Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Meg studentessa universitaria a Torino sulla partecipazione al corteo del primo maggio 2025 dello spezzone sociale. Meg ci ha spiegato come attraverso le assemblee aperte a tutt* nelle università si è organizzata la costruzione politica dello spezzone di quest'anno\": \"lo spezzone sociale del primo maggio 2025 incarna l’unica alternativa reale allo scenario di guerra che sta venendo costruito scientificamente per imporre il ricatto della precarietà e un impoverimento progressivo in tutte le sfere della vita con l’obiettivo della disponibilità alla guerra\"\r\nAPPUNTAMENTO PER TUTT* ALLE 9.00 IN PIAZZA VITTORIO\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Studentessa-presenta-spezzone-sociale-1-maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Salvatore, compagno di Taranto storico e coordinatore provinciale COBAS che ci ha spiegato come quest'anno in Puglia si terranno in piedi sia il primo maggio a Bari unitario regionale che quello a Taranto. Questa decisione è stata concordata e condivisa durante le assemblee di preparazione ed ha convinto tutt*: \"non è un segnale di separazione/divisione delle realtà di base coinvolte ma un riconoscere da parte di tutt* che la specificità di Taranto, dove si riscontra il ricatto salute/lavoro/ambiente da sempre, và a tracciare/riprendere e confermare un percorso politico che diventa riappropriazione del protagonismo della classe operaia pronta a riprendersi la piazza, il concerto popolare (che fin dalla sua prima edizione, l’evento si proponeva essere come un’alternativa alle celebrazioni istituzionali del Primo Maggio), la salute, il territorio, etc.\"\r\nQui di seguito pubblichiamo comunicato stampa del primo maggio regionale di Bari:\r\n\r\n\"Chiudiamo il consolato onorario israeliano di Bari, luogo di guerra e politiche di orrore!!!\r\nIl Tavolo regionale per la Palestina ,contro le guerre ed il riarmo UE, contro il governo della Meloni, organizza a Bari il 1 Maggio con partenza alle ore 9,30 da Piazza Diaz un corteo internazionalista a sostegno della Palestina e di tutti i popoli oppressi.\r\nAlla fine del corteo,affianco al teatro Petruzzelli, ci saranno interventi di lavoratori, studenti , associazioni, per un 1 Maggio solidale e contro il governo meloni .\r\nIl tavolo regionale ha sempre sostenuto nelle manifestazioni per la Palestina che israele non è solo quella entità che vediamo ;\r\nisraele vive soprattutto , come quello che vediamo in Puglia, grazie a quelle fitte relazioni sui territori fatte di produzione militare e civile ,di esercitazioni militari in comune,di cosiddetti rapporti culturali,di accordi con Enti ed Istituzioni come Regione Puglia ed Università.\r\nBasta vedere cosa riporta il sito facebook del consolato onorario di Puglia ,che comprende anche la regione Basilicata e Molise; il consolato è retto da luigi de santis, unico console onorario in Italia riconosciuto dallo stato di israele proprio per la sua importanza.\r\nIl console onorario Luigi de santis ha ricevuto a Dicembre dalla prefettura di Bari il mantenimento della scorta.\r\nUn esempio di questa proficua attività è rappresentato dall’incontro realizzato il 18 marzo2025 tra il presidente della nuova fiera del levante(proprietà regione Puglia),Gaetano Frulli,e il decano del corpo consolare della Puglia, Basilicata e Molise, ioania Gherorghias.\r\nIn questa occasione è stato firmato un protocollo d’intesa per promuovere le imprese del territorio sui mercati internazionali.\r\nOppure l’incontro svolto il 14 Gennaio 2025con il ministro degli affari esteri di israele, gideon moshe sa’ar.\r\nUnitamente ai rapporti di collaborazione con la Regione Puglia ,con le Università,di scuole di droni per quello che significa, di costruzione di pezzi di aereo od elicottero per uso militare a volte in piccoli paesi,di esercitazioni militari come quella avvenuta presso l’aeroporto militare di Amendola ,vicino Foggia , l’11 Febbraio 2025.\r\nProprio lì davanti abbiamo manifestato lo scorso giugno per il G7 ascoltando negli incontri svolti in quella occasione il Vescovo di Manfredonia Moscone;oggi il Vescovo viene messo all’indice dall’Ambasciata israeliana di Roma che si è recata presso la Santa Sede dove lo ha accusato di \u003Cmark>antisemitismo\u003C/mark>.\r\nIl ruolo di informatore qualcuno lo avrà certamente svolto…. ed il dubbio ci viene.\r\nPer non dimenticare tutte le apparecchiature di sicurezza e di comunicazione comprate dai militari italiani,nell’ultimo periodo il governo italiano ha comprato centinaia di missili anti/carro proprio come quelli usati a Gaza in questi anni.\r\nRicordiamo anche il tentativo di costruire un villaggio turistico per riccastri in località Mogale (Ostuni) da una società Israeliana; caso strano il console onorario è il responsabile regionale dei giovani costruttori edili.\r\nBisogna chiudere questo consolato barese ormai diventato luogo di guerra e di terrore ; così come sul finire degli anni ’80 ,nelle lotte di sostegno alle Intifada Palestinesi, contrastammo in tanti duramente la istituita camera di commercio italo-israeliana fino alla sua chiusura.\r\nRealizzammo una doppia incursione all’interno della Fiera del Levante; la prima togliendo dal pennone la bandiera di israele ,buttandola nel cassonetto della spazzatura ed esponendo una enorme bandiera Palestina con la scritta “Palestina Libera”.\r\nLa seconda incursione avvenne all’interno di uno stand a loro dedicato , all’esterno della “galleria delle nazioni”.\r\nIn quella occasione furono trovati, ben occultati, degli opuscoli dedicata agli operatori commerciali.\r\nQuesti opuscoli parlavano della possibilità di non pagare tasse attraverso la triangolazione Italia-israele-Sudafrica dell’allora Apartheid.\r\nOggi più che mai è necessaria la lotta contro israele , a sostegno della Palestina.\r\nBisogna chiudere il consolato onorario di Bari che sostiene israele attraverso relazioni con “sinceri democratici” pugliesi.\r\nE’ ora di dire basta, la misura è più che colma.\r\nBari 27.04.2025\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Salvatore-COBAS-su-1-maggio-a-Bari-e-Taranto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia di Leo dell'Assemblea Pecaria Universitaria. Partendo dall'assemblea che ha visto ricercat* e lavorat* dell'università sempre più unit* nella lotta contro i forti tagli imposti dalla scorsa finanziaria e dalla riforma Bernini (per quanto momentaneamente \"stoppata), ci siamo fatti poi descrivere i prossimi appuntamenti che coinvolgeranno l'assemblea pecaria, il primo maggio in corteo all'interno dello spezzone sociale e il 12 maggio verso uno sciopero del precariato universitario, creato dall'unione delle diverse realtà italiane.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Leo-assemblea-universitaria-precaria-su-sciopero-nazionale-12-maggio-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl quarto argomento della puntata è stato quello dei reiterati comportamenti a dir poco anti-sindacali, messi in atto dalla cooperativa sociale Arcobaleno, ne abbiamo parlato con Giancarlo secondo lavoratore da poco licenziato dalla cooperativa stessa. Abbiamo parlato più volte di questa realtà, che tra gli altri ambiti si occupa di fornire servizi di raccolta rifiuti per il comune di Torino, che da quando ha visto l'interesse attivo da parte di Marco e Giancarlo, delegati USB all'interno della cooperativa, nel tutelare i lavoratori e la loro paga, ha inaugurato una vera e propria guerra contro chi osa dissentire.\r\n\r\nPrima i richiami a Marco per gli attacchinaggi in sede (tramite il cavillo che la bacheca sindacale era ad uso esclusivo dell'altro sindacato interno alla cooperativa, la CGIL), seguiti dal licenziamento per danno di immagine alla cooperativa. (ne abbiamo parlato in passato in questa intervista). Per poi arrivare al licenziamento di una persona con un'invalidità del 75%, seguita dai servizi sociali di più di 50 anni, da parte di quelle realtà che dovrebbero agire esattamente per non permettere che queste cose avvengano. Ci siamo fatti raccontare da Giancarlo i dettagli di questa vicenda, il quale ci ha anche invitati al presidio del 13 maggio, all'interno dello sciopero delle cooperative sociali davanti al comune, per richiedere il commissariamento della cooperativa.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Giancarlo-su-licenziamento-cooperativa-arcobaleno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[314],{"field":212,"matched_tokens":315,"snippet":311,"value":312},[128],{"best_field_score":216,"best_field_weight":267,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":41,"score":291,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":102},{"document":318,"highlight":329,"highlights":334,"text_match":214,"text_match_info":337},{"comment_count":41,"id":319,"is_sticky":41,"permalink":320,"podcastfilter":321,"post_author":44,"post_content":322,"post_date":323,"post_excerpt":47,"post_id":319,"post_modified":324,"post_thumbnail":47,"post_title":325,"post_type":160,"sort_by_date":326,"tag_links":327,"tags":328},"92484","http://radioblackout.org/podcast/voci-dal-corteo-del-7-ottobre-a-torino/",[115,105,111,107,121,109,113]," \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nLa redazione Informativa di RBO ha raccolto alcune voci dentro il corteo del 7 ottobre a Torino. Nonostante i divieti della Questura e il tentativo, da molte parti, di criminalizzare il corteo, migliaia di persone, moltissimi giovani e giovanissimi, hanno deciso di scendere in piazza per gridare che è già un anno che i Palestinesi vengono massacrati nell'immobilità internazionale e che il Libano non può diventare un'altra Striscia di Gaza. Per spingere al mittente le accuse di antisemitismo e per affermare con forza che il 7 ottobre è l'inizio di un disastro umanitario che ci coinvolge tutti.\r\n\r\nAscolta le voci del corteo torino per gaza 7 ottobre","9 Ottobre 2024","2024-10-09 19:53:43","Voci dal corteo del 7 ottobre a Torino",1728503623,[],[],{"post_content":330},{"matched_tokens":331,"snippet":332,"value":333},[128],"al mittente le accuse di \u003Cmark>antisemitismo\u003C/mark> e per affermare con forza"," \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nLa redazione Informativa di RBO ha raccolto alcune voci dentro il corteo del 7 ottobre a Torino. 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La repressione si esprime anche con il controllo militare dei quartieri dove vivono abitanti di origine araba ,con veri e propri rastrellamenti e fermi arbitrari, l'adozione da parte della Germania della definizione di antisetimitismo della IHRA ( International Holocaust Remembrance Alliance) che identifica qualunque critica allo stato israeliano come manifestazione di antisemitismo ,porta ad eccessi paradossali come l'arresto per antisemitismo di militanti ebrei anti sionisti ,la censura verso scrittori ,artisti, musicisti e qualunque espressione di critica verso il genocidio. Esiste un sito chiamato \"Archivio del silenzio\" dove sono elencati tutti gli eventi artistici e culturali sospesi o vietati in Germania per sospetto antisemitismo. Si ragiona anche delle radici di questo atteggiamento frutto della responsabilità storica dell'olocausto ma anche dell'incapacità di affrontare i miti nazionalisti di cui si è nutrito il revanscismo tedesco e si fa riferimento anche alle performances artistiche di Ansem Kiefer ,sabotatore artistico di questa ideologia nazionalista .\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://youtu.be/MGkXa__VB9E\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/BASTIONI-090524-GERMANIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Sabrina Moles di China files parliamo del viaggio di Xi Jingping in Europa e dei rapporti con la Serbia e l'Ungheria per il rafforzamento delle opere infrastrutturali in progetto . Apriamo una finestra sullo stato dell'economia cinese da una parte in rallentamento con il fardello della bolla immobiliare ma contemporaneamente alla ricerca dell'unificazione del mercato interno e la riqualificazione delle produzioni verso una qualità diversa . I nuovo tre ,come vengono definiti in Cina ,sono il volano della crescita cioè veicoli a nuova energia (NEV) ,batterie al litio e prodotti fotovoltaici . La catena del valore integrata di queste produzioni rende competitive le auto elettriche cinesi inquietando americani ed europei che parlano del pericolo della sovrapproduzione cinese. Guardiamo anche alle tensioni nel Pacifico con le Filippine per la contesa sulle isole Spratly territorio ricco di giacimenti petroliferi che si trovano nei suoi fondali, composto da una trentina di isolotti e una quarantina di atolli tutti di ridottissime dimensioni. È fondamentalmente inospitale, ma desta grande interesse da parte degli Stati del sud est asiatico per le sue risorse energetiche e per il suo interesse strategico ,in particolare tra le Filippine e la Cina.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/BASTIONI-090524-SABRINA.mp3\"][/audio]","11 Maggio 2024","2024-05-11 16:39:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 09/05/2024 -GERMANIA L'ALIBI DELL'OLOCAUSTO GIUSTIFICA LA REPRESSIONE CONTRO IL MOVIMENTO ANTISIONISTA - XI IN EUROPA GUARDA A BELGRADO E ALLA COMPETIZIONE GLOBALE SUI NEV (VEICOLI A NUOVA ENERGIA).",1715445287,[351],"http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[353],"BastioniOrione",{"post_content":355},{"matched_tokens":356,"snippet":357,"value":358},[128],"stato israeliano come manifestazione di \u003Cmark>antisemitismo\u003C/mark> ,porta ad eccessi paradossali come","Bastioni di Orione incontra Erna,compagna italiana che vive e studia a Berlino ,con cui parliamo del clima di pesante repressione che si vive in Germania contro i movimenti pro Palestina e la criminalizzazione di qualunque espressione di anti sionismo e critica verso i crimini dello stato israeliano. 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