","Francia in fiamme dopo la morte di Nahel // parte 2","post",1688781375,[64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/banlieu/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/nahel/","http://radioblackout.org/tag/rivolte/",[69,15,70,71],"banlieu","nahel","rivolte",{"post_content":73,"tags":77},{"matched_tokens":74,"snippet":75,"value":76},[69],"morte di Nahel, giovane della \u003Cmark>banlieu\u003C/mark> Parigina di Nanterre, eccovi la","Dopo la pubblicazione della prima parte dello speciale dedicato alle rivolte in Francia in seguito alla morte di Nahel, giovane della \u003Cmark>banlieu\u003C/mark> Parigina di Nanterre, eccovi la seconda:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/speciale2a.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nNella seconda metà dello speciale, abbiamo chiesto a un compagno che vive a Parigi quali sono state le reazioni da parte del mondo politico, qual è stato il dispositivo poliziesco dispiegato dal Ministro dell'Interno Dermanin e qual è il peso della questione de-coloniale in queste rivolte:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/reazionipolitiche.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAnche a Marsiglia è dilagata la rabbia e ci sono stati scontri, espropri e incendi, che ci siamo fattx raccontare da chi ci abita:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/marsiglia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nNella diretta successiva abbiamo parlato con una compagna del legal team antirazzista della zona di Parigi, che ci ha raccontato della risposta repressiva dello Stato francese nei confronti delle persone che sono scese in strada, in larga misura giovani e giovanissimx, dal punto di vista giudiziario:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/legalteam.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIn ultimo, abbiamo sentito un compagno da Lione che ci ha raccontato i giorni di rivolta nella terza città più popolosa della Francia:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/lyon.mp3\"][/audio]",[78,81,83,85],{"matched_tokens":79,"snippet":80},[69],"\u003Cmark>banlieu\u003C/mark>",{"matched_tokens":82,"snippet":15},[],{"matched_tokens":84,"snippet":70},[],{"matched_tokens":86,"snippet":71},[],[88,93],{"field":38,"indices":89,"matched_tokens":90,"snippets":92},[50],[91],[69],[80],{"field":94,"matched_tokens":95,"snippet":75,"value":76},"post_content",[69],578730123365712000,{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":26,"num_tokens_dropped":50,"score":100,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":50},"1108091339008",13,"578730123365711978",1,{"document":103,"highlight":122,"highlights":138,"text_match":96,"text_match_info":146},{"cat_link":104,"category":105,"comment_count":50,"id":106,"is_sticky":50,"permalink":107,"post_author":53,"post_content":108,"post_date":109,"post_excerpt":56,"post_id":106,"post_modified":110,"post_thumbnail":111,"post_thumbnail_html":112,"post_title":113,"post_type":61,"sort_by_date":114,"tag_links":115,"tags":119},[47],[49],"40279","http://radioblackout.org/2017/02/parigi-in-rivolta-contro-le-violenze-poliziesche-a-theo/","Continuano le proteste nelle banlieues parigine a seguito dell'aggressione e stupro del 22enne Theò da parte di agenti della polizia, avvenuto ormai una settimana fa. Il protrarsi dello stato di emergenza colloca l'operato delle forza dell'ordine francesi in uno stato di totale impunità, certo è che quanto accaduto non è un episodio sporadico di violenza da parte della polizia. Sono ancora recenti le ferite che hanno subito le diverse centinaia di manifestanti che, nella scorsa primavera, hanno protestato contro le politiche sul lavoro della Loi Travail, nonchè gli innumerevoli episodi di abusi razzisti della polizia.\r\n\r\nI media ed il governo tentano di oscurare la solidarietà e la rabbia delle periferie con la patetica visita in ospedale di Holland al ragazzo vittima di abuso, incontro avvenuto in seguito al rifiuto della famiglia di recarsi all'Eliseo.\r\n\r\nAbbiamo sentito in diretta telefonica Mattia un compagno da Parigi\r\n\r\nmattia_parigi","9 Febbraio 2017","2017-02-11 02:13:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/theo-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"240\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/theo-300x240.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/theo-300x240.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/theo-768x614.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/theo-1024x818.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/theo.jpg 1126w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Parigi in rivolta contro le violenze poliziesche a Theo",1486642633,[64,65,116,117,118],"http://radioblackout.org/tag/justicepourtheo/","http://radioblackout.org/tag/parigi/","http://radioblackout.org/tag/violenza-della-polizia/",[69,15,120,21,121],"justicepourtheo","violenza della polizia",{"post_content":123,"tags":127},{"matched_tokens":124,"snippet":125,"value":126},[69],"Continuano le proteste nelle \u003Cmark>banlieu\u003C/mark>es parigine a seguito dell'aggressione e","Continuano le proteste nelle \u003Cmark>banlieu\u003C/mark>es parigine a seguito dell'aggressione e stupro del 22enne Theò da parte di agenti della polizia, avvenuto ormai una settimana fa. 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La mattina del 27 giugno Nahel viene fermato dalla polizia mentre è alla guida di una macchina. “Ti sparo un proiettile in testa”, lo minaccia un agente, mentre punta l’arma verso il ragazzo. Poi spara, e lo uccide.\r\n\r\nInizialmente, la polizia ha invocato la legittima difesa dichiarando che la macchina del ragazzo correva in direzione degli agenti. Una versione smentita da un video che ha fatto il giro del web (link: https://www.youtube.com/watch?v=62QW5gHzIeQ) dimostrando che i poliziotti avevano mentito.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nSi è immediatamente mobilitato il consueto apparato repressivo: schieramento dei reparti antisommossa e il quartiere Picasso, il quartiere del giovane, in stadio d’assedio «preventivo».\r\n\r\nDalla notte stessa, la rabbia monta. La prima notte nelle banlieues di Parigi e nei giorni successivi arriva ad abbracciare le grandi città come Lione, Lille, Nizza, Tolosa, Marsiglia, oltre a tantissimi centri urbani di piccole e medie dimensioni.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMunicipi, stazioni di polizia, supermercati, tram, auto – soprattutto della polizia -, banche, uffici governativi e istituzionali di vario genere, scuole comprese, sono stati incendiati o attaccati in mezza Francia. Segnalato anche un tentato assalto al carcere di Fresnes, sud di Parigi, per fare evadare le persone rinchiuse; attaccato il posto di guardia del carcere da alcune decine di manifestanti, respinti a fatica solo dopo l’arrivo dei reparti di pronto intervento.\r\n\r\n\r\n\r\nAbbiamo deciso di fare uno speciale su quello che è accaduto e sta accadendo in Francia.\r\n\r\nQui il podcast della prima parte dello speciale:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/speciale1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nI primi due contributi sono stati quelli di Mournia, del Fronte delle madri e del Coordinamento dei Comitati per la difesa dei quartieri popolari, che ci parla della violenza poliziesca sistemica in Francia su giovani razzializzati, molto spesso neri o magrebini:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Mournia_1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Mournia_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n(scaricabili qui e qui)\r\n\r\nAbbiamo poi chiesto a Mathieu Rigouste, sociologo e saggista francese originario della municipalità di Nanterre, che si occupa di capitalismo securitario, endocolonialismo e segregazione razziale, di fornirci una genealogia dei Comitè veritè et justice, analoga a quella relativa alla violenza poliziesca che emergeva da una sua intervista apparsa qualche giorno fa su Il Manifesto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/rigouste.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIn seguito, abbiamo chiesto a Fx, membro della Plateforme d'enquêtes militantes, di farci un racconto cronologico dell'ultima settimana a Parigi. Dalla chiacchierata con lui emergono anche alcuni elementi utili a inquadrare le rivolte scoppiate in seguito alla morte di Nahel:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/fx.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nL’intervento di Leopold Lambert si concentra su un asse geografico (la banlieue di Nanterre) e un asse temporale (la correlazione tra le rivolte del 2005 e quelle del 2023). Lambert è redattore della rivista The Funambulist, un progetto editoriale che si occupa di storia imperiale e lotte anticoloniali su scala globale. È altresì autore di un libro uscito in lingua francese che s’intitola “stato d’urgenza, una storia spaziale del continuum coloniale francese”. 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Fa altresì parte della coordinazione per l’anniversario della Marche pour l’égalité del 1983, di cui quest’anno ricorre il 40esimo anniversario.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/mp3-mhomaed.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n(seguiranno i podcast del resto dello speciale)","5 Luglio 2023","2023-07-08 01:37:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/11564365-1688016930-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/11564365-1688016930-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/11564365-1688016930-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/11564365-1688016930-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/11564365-1688016930-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/11564365-1688016930.jpg 1170w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Francia in fiamme dopo la morte di Nahel // parte 1",1688581369,[162,65,163,66,117,164,165,67],"http://radioblackout.org/tag/citta/","http://radioblackout.org/tag/incendi/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/riot/",[167,15,168,70,21,169,170,71],"città","incendi","razzismo","riot",{"post_content":172},{"matched_tokens":173,"snippet":174,"value":175},[69],"Nanterre, \u003Cmark>banlieu\u003C/mark> parigina. 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Le banlieue ideate da un architetto famoso, e di sinistra, come Le Courboiser, sono diventate discariche sociali, ghetti, luoghi fisici e simbolici del nuovo apartheid neocoloniale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Karim Metref, torinese di origine kabila.\r\nAscolta la diretta con Karim:\r\n\r\nkarim_lettera\r\n\r\nDi seguito la lettera.\r\n“Siamo professori del Dipartimento della Senna Saint Denis. Intellettuali, studiosi, adulti, libertari, abbiamo imparato a prescindere da Dio e a detestare il potere ed il suo godimento perverso. Non abbiamo altro padrone che il sapere. Questo discorso ci rassicura, grazie alla sua coerenza presunta razionale ed il nostro status sociale lo legittima. Quelli di Charlie Hebdo ci facevano ridere; condividevamo i loro valori. Pertanto, anche noi siamo stati oggetto di questo attentato. Anche se nessuno di noi ha mai avuto il coraggio di tanta insolenza, siamo feriti. Per questo, siamo Charlie.\r\n\r\nMa facciamo lo sforzo di cambiare punto di vista e cerchiamo di vederci come ci vedono i nostri alunni. Siamo ben vestiti, ben pettinati, comodamente calzati o, in ogni caso, chiaramente al di là di queste contingenze materiali, il che fa sì che non bramiamo quegli oggetti di consumo che fanno sognare i nostri alunni: se non li possediamo, forse è perché abbiamo i mezzi che ce lo consentirebbero.\r\nAndiamo in vacanza, viviamo in mezzo ai libri, frequentiamo persone educate e raffinate, eleganti e colte. Consideriamo come un fatto acquisito che “La Libertà che guida il popolo” (celebre quadro di Eugène Delacroix, 1830) e Candido di Voltaire siano parte del patrimonio dell’umanità. Ci diranno che l’universale è tale di diritto, non di fatto e che moltissimi abitanti del pianeta non conoscono Voltaire?\r\nChe banda di ignoranti… È tempo che entrino nella Storia: il discorso di Dakar glielo ha già spiegato (discorso del presidente francese Nicolas Sarkozy all’Università di Dakar, Senegal, luglio 2007, nel quale dichiarò che il dramma dell’Africa è che l’uomo africano non è entrato a sufficienza nella Storia).\r\nQuanto a coloro che vengono in Francia da altre parti e vivono fra noi, che tacciano e si adeguino. Se i crimini perpetrati da questi assassini sono abominevoli, ad essere terribile è che essi parlino francese e con l’accento dei giovani delle banlieue. Questi due assassini sono come i nostri alunni. Il trauma, per noi, è anche sentire queste voci, questo accento, queste parole. Ecco cosa ci ha fatti sentire responsabili. Ovviamente, non noi personalmente: ecco cosa diranno i nostri amici, che ammirano il nostro impegno quotidiano. Ma che nessuno venga a dirci che, con tutto quello che facciamo, noi siamo esenti da questa responsabilità.\r\nNoi, vale a dire i funzionari di uno Stato che non assolve ai suoi obblighi; noi, i professori di una scuola che ha lasciato quei due e tanti altri al margine della via dei valori repubblicani; noi, cittadini francesi che ci lamentiamo costantemente per l’aumento delle tasse; noi, contribuenti che approfittiamo ogni volta che è possibile delle esenzioni fiscali; noi, che abbiamo permesso che l’individuo prevalga sul collettivo; noi, che non facciamo politica o deridiamo coloro che la fanno: noi siamo responsabili di questa situazione.\r\nQuelli di Charlie Hebdo erano nostri fratelli: noi li piangiamo come tali. I loro assassini erano orfani, cresciuti in orfanatrofi sotto tutela della nazione, figli di Francia. I nostri figli hanno dunque ucciso i nostri fratelli. Tragedia. In qualsiasi cultura, questo fatto provoca un sentimento mai citato in questi ultimi giorni: la vergogna.\r\nAllora, noi diciamo la nostra vergogna. Vergogna e collera: ecco una situazione psicologica molto più scomoda che dolore e collera. Se si provano dolore e collera è possibile accusare qualcun altro; ma che fare quando ci si vergogna e si è in collera con gli assassini, ma anche con sé stessi?\r\nNessuno, nei media, parla di questa vergogna. Nessuno pare volersene prendere la responsabilità.\r\nQuella di uno Stato che lascia che degli imbecilli e degli psicotici marciscano in carcere e si trasformino in giocattoli di perversi manipolatori, quella di una scuola alla quale si tolgono i mezzi di sostentamento, quella di una politica urbanistica che parcheggia gli schiavi (i senza documenti, coloro che non hanno il certificato elettorale, i senza nome, i senza denti) nelle cloache delle banlieue. La responsabilità di una classe politica che non ha mai compreso che la virtù s’insegna solo con l’esempio. Intellettuali, pensatori, universitari, artisti, giornalisti: abbiamo visto morire uomini che erano dei nostri.\r\nColoro che li hanno ammazzati sono figli di Francia. Apriamo, allora, gli occhi sulla situazione, per comprendere come ci siamo arrivati, per agire e costruire una società laica e colta, più giusta, più libera, più uguale, più fraterna.\r\n“Noi siamo Charlie”, lo possiamo portare su una spilla al bavero. Ma ribadire la solidarietà alle vittime non ci esenterà dalla responsabilità collettiva di questo assassinio. Siamo anche i padri dei tre assassini”.\r\n\r\nCatherine Robert, Isabelle Richer, Valérie Louys y Damien Boussard","4 Febbraio 2015","2015-02-09 14:24:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/francia-banlieu-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"195\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/francia-banlieu-300x195.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/francia-banlieu-300x195.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/francia-banlieu-768x500.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/francia-banlieu.jpg 990w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Charlie e il rancore delle banlieue",1423078477,[198,199,200,65,201,202,203],"http://radioblackout.org/tag/apartheid/","http://radioblackout.org/tag/banlieue/","http://radioblackout.org/tag/chiarlie-hebdo/","http://radioblackout.org/tag/karim-metref/","http://radioblackout.org/tag/liberta-repubblicane/","http://radioblackout.org/tag/strage-salafita/",[205,18,206,15,207,208,209],"apartheid","chiarlie hebdo","karim metref","libertà repubblicane","strage salafita",{"post_content":211,"post_title":215,"tags":218},{"matched_tokens":212,"snippet":213,"value":214},[69],"beffa per chi abita le \u003Cmark>banlieu\u003C/mark>e e sente il fascino dell’ondata","La lettera di alcuni insegnanti francesi sui fatti di Parigi è lo spunto per una riflessione sull’immaterialità della libertà repubblicana, una beffa per chi abita le \u003Cmark>banlieu\u003C/mark>e e sente il fascino dell’ondata jihaidista che investe le periferie francesi. 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Per questo, siamo Charlie.\r\n\r\nMa facciamo lo sforzo di cambiare punto di vista e cerchiamo di vederci come ci vedono i nostri alunni. Siamo ben vestiti, ben pettinati, comodamente calzati o, in ogni caso, chiaramente al di là di queste contingenze materiali, il che fa sì che non bramiamo quegli oggetti di consumo che fanno sognare i nostri alunni: se non li possediamo, forse è perché abbiamo i mezzi che ce lo consentirebbero.\r\nAndiamo in vacanza, viviamo in mezzo ai libri, frequentiamo persone educate e raffinate, eleganti e colte. Consideriamo come un fatto acquisito che “La Libertà che guida il popolo” (celebre quadro di Eugène Delacroix, 1830) e Candido di Voltaire siano parte del patrimonio dell’umanità. 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Ma che nessuno venga a dirci che, con tutto quello che facciamo, noi siamo esenti da questa responsabilità.\r\nNoi, vale a dire i funzionari di uno Stato che non assolve ai suoi obblighi; noi, i professori di una scuola che ha lasciato quei due e tanti altri al margine della via dei valori repubblicani; noi, cittadini francesi che ci lamentiamo costantemente per l’aumento delle tasse; noi, contribuenti che approfittiamo ogni volta che è possibile delle esenzioni fiscali; noi, che abbiamo permesso che l’individuo prevalga sul collettivo; noi, che non facciamo politica o deridiamo coloro che la fanno: noi siamo responsabili di questa situazione.\r\nQuelli di Charlie Hebdo erano nostri fratelli: noi li piangiamo come tali. I loro assassini erano orfani, cresciuti in orfanatrofi sotto tutela della nazione, figli di Francia. I nostri figli hanno dunque ucciso i nostri fratelli. Tragedia. In qualsiasi cultura, questo fatto provoca un sentimento mai citato in questi ultimi giorni: la vergogna.\r\nAllora, noi diciamo la nostra vergogna. Vergogna e collera: ecco una situazione psicologica molto più scomoda che dolore e collera. Se si provano dolore e collera è possibile accusare qualcun altro; ma che fare quando ci si vergogna e si è in collera con gli assassini, ma anche con sé stessi?\r\nNessuno, nei media, parla di questa vergogna. Nessuno pare volersene prendere la responsabilità.\r\nQuella di uno Stato che lascia che degli imbecilli e degli psicotici marciscano in carcere e si trasformino in giocattoli di perversi manipolatori, quella di una scuola alla quale si tolgono i mezzi di sostentamento, quella di una politica urbanistica che parcheggia gli schiavi (i senza documenti, coloro che non hanno il certificato elettorale, i senza nome, i senza denti) nelle cloache delle \u003Cmark>banlieu\u003C/mark>e. 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La rabbia continua a incendiare le notti francesi per due settimane: municipi, stazioni di polizia, supermercati, tram, auto – soprattutto della polizia -, banche, uffici governativi e istituzionali di vario genere, scuole comprese, vengono incendiati o attaccati in quasi tutto il territorio francese.\r\n\r\nA un anno dalla morte di suo figlio, la mamma di Nahel ha indetto una marcia per ricordarlo e per continuare a chiedere giustizia. 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La rabbia continua a incendiare le notti francesi per due settimane: municipi, stazioni di polizia, supermercati, tram, auto – soprattutto della polizia -, banche, uffici governativi e istituzionali di vario genere, scuole comprese, vengono incendiati o attaccati in quasi tutto il territorio francese.\r\n\r\nA un anno dalla morte di suo figlio, la mamma di Nahel ha indetto una marcia per ricordarlo e per continuare a chiedere giustizia. Abbiamo chiesto a una compagna che vive a Parigi di raccontarci com'è andata.\r\n\r\nAscolta o scarica il contributo audio.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio ogg=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/2024-07-01-14.21.29.ogg\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",[313,315,317,319],{"matched_tokens":314,"snippet":223},[69],{"matched_tokens":316,"snippet":15},[],{"matched_tokens":318,"snippet":305},[],{"matched_tokens":320,"snippet":306},[],[322,327],{"field":38,"indices":323,"matched_tokens":324,"snippets":326},[50],[325],[69],[223],{"field":94,"matched_tokens":328,"snippet":310,"value":311},[69],{"best_field_score":247,"best_field_weight":182,"fields_matched":26,"num_tokens_dropped":50,"score":330,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":101},"578730089005449330",6646,{"collection_name":61,"first_q":69,"per_page":333,"q":69},6,5,{"facet_counts":336,"found":182,"hits":381,"out_of":533,"page":101,"request_params":534,"search_cutoff":39,"search_time_ms":248},[337,359],{"counts":338,"field_name":357,"sampled":39,"stats":358},[339,341,343,345,347,349,351,353,355],{"count":248,"highlighted":340,"value":340},"frittura mista",{"count":26,"highlighted":342,"value":342},"anarres",{"count":26,"highlighted":344,"value":344},"La Zona",{"count":26,"highlighted":346,"value":346},"La fine della Fine della storia",{"count":101,"highlighted":348,"value":348},"arsider",{"count":101,"highlighted":350,"value":350},"black in",{"count":101,"highlighted":352,"value":352},"RADIO KALAKUTA",{"count":101,"highlighted":354,"value":354},"Rolling in the deep",{"count":101,"highlighted":356,"value":356},"I Bastioni di Orione","podcastfilter",{"total_values":17},{"counts":360,"field_name":38,"sampled":39,"stats":379},[361,362,363,365,367,369,371,373,375,377],{"count":26,"highlighted":169,"value":169},{"count":26,"highlighted":35,"value":35},{"count":101,"highlighted":364,"value":364},"special",{"count":101,"highlighted":366,"value":366},"Wii Houbabi",{"count":101,"highlighted":368,"value":368},"Refat Alrehr",{"count":101,"highlighted":370,"value":370},"roads to freedom",{"count":101,"highlighted":372,"value":372},"Tottum per tutti",{"count":101,"highlighted":374,"value":374},"revival miniere 2",{"count":101,"highlighted":376,"value":376},"Collettivo Ujamaa",{"count":101,"highlighted":378,"value":378},"quartieri popolari",{"total_values":380},115,[382,407,429,457,484,509],{"document":383,"highlight":399,"highlights":403,"text_match":179,"text_match_info":406},{"comment_count":50,"id":384,"is_sticky":50,"permalink":385,"podcastfilter":386,"post_author":387,"post_content":388,"post_date":389,"post_excerpt":56,"post_id":384,"post_modified":390,"post_thumbnail":391,"post_title":392,"post_type":393,"sort_by_date":394,"tag_links":395,"tags":397},"59365","http://radioblackout.org/podcast/radio-kalakuta-trasmissione-del-13-4-2020-dakar-sound/",[352],"radiokalakuta","A 60 anni dall'indipendenza un viaggio attraverso i suoni della musica del Senegal ,dalla salsa mbalax all'hip hop delle banlieu di Dakar .\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/trasmissione-senegal-1.mp3\"][/audio]","14 Aprile 2020","2023-07-31 16:24:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/dakar-sound-200x110.jpg","Radio Kalakuta trasmissione del 13/4/2020 DAKAR SOUND","podcast",1586856272,[396],"http://radioblackout.org/tag/radiokalakuta/",[398],"RADIOKALAKUTA",{"post_content":400},{"matched_tokens":401,"snippet":402,"value":402},[69],"A 60 anni dall'indipendenza un viaggio attraverso i suoni della musica del Senegal ,dalla salsa mbalax all'hip hop delle \u003Cmark>banlieu\u003C/mark> di Dakar .\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/trasmissione-senegal-1.mp3\"][/audio]",[404],{"field":94,"matched_tokens":405,"snippet":402,"value":402},[69],{"best_field_score":181,"best_field_weight":182,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":50,"score":183,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":50},{"document":408,"highlight":420,"highlights":425,"text_match":179,"text_match_info":428},{"comment_count":50,"id":409,"is_sticky":50,"permalink":410,"podcastfilter":411,"post_author":342,"post_content":412,"post_date":413,"post_excerpt":56,"post_id":409,"post_modified":414,"post_thumbnail":415,"post_title":416,"post_type":393,"sort_by_date":417,"tag_links":418,"tags":419},"37933","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-14-ottobre-migrazioni-lo-sguardo-della-gente-in-viaggio-anarchia-e-organizzazione-le-aporie-della-democrazia-e-lo-stato-di-emergenza-psichiatria-assassina/",[342],"Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Ogni venerdì dalle 10,45 alle 12,45 sui 105,250 di radio Blackout:\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2016-10-14-anarres1\r\n\r\n2016-10-13-massimo-org-conmusica\r\n\r\n2016-10-14-anarres3\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nLe migrazioni al di là degli stereotipi, in una narrazione che ci restituisce l'esperienza concreta, singolare di chi si mette in viaggio.\r\nNe parliamo con Andrea Staid, che mescola il suo approccio antropologico con quello della videomaker e disegnatrice Francesca Cogni, con cui sta terminando la scrittura di “Senza confini”, un libro illustrato, che racconta le migrazioni, partendo da due città, simili e insieme diversissime come Milano e Berlino.\r\n“Abbiamo ascoltato, parlato, mangiato, bevuto, scritto e registrato; scambiato storie, lavorato, camminato insieme, disegnato e chiesto loro di disegnare ricordi, sogni e desideri. 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Riflessioni a margine di una storia di (stra)ordinaria repressione in una banlieu parigina.\r\nL’Isis ha un solo merito, quello di aver messo allo scoperto, ancora una volta, le aporie democratiche, l’inconsistenza della narrazione sull’universalità dei diritti umani, la scatola vuota che regge l’immaginario che attraversa buona parte del pianeta.\r\nIn questi anni, di fronte alle manifestazioni più nette della criminalità del potere tanti hanno parlato di \"democrazia tradita\". Un'illusione. Un'illusione pericolosa, perché sorregge la convinzione che questo sistema sia correggibile, che la violenza delle forze dell'ordine, la ferocia della macchina delle espulsioni, l'inumanità delle galere, la tortura nelle caserme, i pestaggi nei CIE e per le strade, le facce spaccate dai manganelli, le gole bruciate dai lacrimogeni, i lavoratori che muoiono di lavoro, i veleni che ammorbano la terra siano eccezioni, gravi, estese, durevoli ma eccezioni. 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Andrea, che tutti ricordano come una persona tranquilla, non si era presentato alla visita psichiatrica mensile, perché non voleva sottoporsi all’abituale iniezione a lento rilascio di Haldol, un potente e dannoso neurolettico, che provoca dipendenza e gravi effetti collaterali, tra cui anche la psicosi per cui veniva “curato”, e che, a detta di familiari e conoscenti, era sopravvenuta anni prima, nella caserma dove aveva svolto il servizio militare. Sebbene l’uomo fosse calmo e, nonostante il provvedimento fosse stato disposto dal Sindaco, sul posto accorsero medici, ambulanza e vigili. Parecchi testimoni hanno visto i vigili prendere e stringere per il collo Andrea fino a farlo diventare cianotico. Ormai privo di sensi, l’hanno ammanettato, gettato prono su una barella. Quando è arrivato al pronto soccorso dell’Ospedale Maria Vittoria era già morto, senza che nessuno si fosse preoccupato di soccorrerlo e rianimarlo.\r\nPer saperne di più leggi l'approfondimento pubblicato su Anarres\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nSabato 15 ottobre – punto info contro la guerra ai poveri al Balon\r\nLeggi qui il testo del volantino che stiamo distribuendo in Barriera di Milano in queste settimane\r\n\r\nSabato 22 ottobre – cena benefit lotte sociali alla fat in corso Palermo 46\r\n\r\nDa sabato 29 ottobre a venerdì 4 novembre – settimana di informazione e lotta contro tutti gli eserciti\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","16 Ottobre 2016","2018-10-17 22:58:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/occhio_mirino-c-200x110.jpg","Anarres del 14 ottobre. Migrazioni, lo sguardo della gente in viaggio. Anarchia e organizzazione. Le aporie della democrazia e lo stato di emergenza. 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Dunque, come sempre, partiamo da una città, Parigi, ma la raccontiamo non solo attraverso la musica, ma anche un film.\r\n\r\nGià, oggi facciamo qualcosa di diverso rispetto alle scorse puntate, partiamo da un film, La Haine di Matthieu Kossovitz, e da un mixtape a lui ispirato, La Haine musiques inspirées du film.\r\n\r\nLa Haine è un film densissimo che ha segnato un’intera generazione di artiste e artisti francesi, la quantità di questioni toccate è impressionante e le stesse tecniche di ripresa e montaggio video e audio hanno fatto scuola.\r\n\r\nIl film è uscito nel maggio del 1995, sono passati ormai trent’anni, ma la sua potenza non si è assolutamente ridotta, anzi, rivedere quel film oggi ci interroga su cosa è cambiato e cosa no, soprattutto sulle questioni sociali.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/7.Parigi_Haine.mp3\"][/audio]","20 Febbraio 2025","2025-02-20 22:23:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Ep.-7-200x110.png","7. 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Dietro queste rivolte ci sono tensioni sociali conseguenze del fallimento delle strategie di assimilazione della popolazione straniera e di un welfare che funziona solo per gli svedesi .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/Bastioni-di-Orione_2022-05-12_svezia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Yuri Colombo parliamo della situazione russa all'indomani della parata del 9 maggio sulla piazza rossa ,dello stato di salute di Putin,della maldestra conduzione della guerra ,della fuga dei giovani dal rischio della coscrizione obbligatoria ,degli scenari bellici e la contesa per il controllo delle rotte nel mar Nero ,della nefasta profezia di Yuri sull'allargamento del conflitto.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/Bastioni-di-Orione_2022-05-12_yuri-colombo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","14 Maggio 2022","2022-05-14 12:07:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 12/05/2022- CAROVANA DEI MIGRANTI LA ROTTA SUDAMERICANA PARTE II - LA SVEZIA LA CRISI DEL MODELLO SCANDINAVO LA RIVOLTA DELLE BANLIEUE NORDICHE- LA COPERTA DI PUTIN,LA PARATA DELLA VITTORIA,LA PROSSIMA GUERRA GLOBALE .",1652530020,[521],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[523],"Bastioni di Orione",{"post_title":525},{"matched_tokens":526,"snippet":527,"value":528},[449],"MODELLO SCANDINAVO LA RIVOLTA DELLE \u003Cmark>BANLIEU\u003C/mark>E NORDICHE- LA COPERTA DI PUTIN,LA","BASTIONI DI ORIONE 12/05/2022- CAROVANA DEI MIGRANTI LA ROTTA SUDAMERICANA PARTE II - LA SVEZIA LA CRISI DEL MODELLO SCANDINAVO LA RIVOLTA DELLE \u003Cmark>BANLIEU\u003C/mark>E NORDICHE- LA COPERTA DI PUTIN,LA PARATA DELLA VITTORIA,LA PROSSIMA GUERRA GLOBALE .",[530],{"field":241,"matched_tokens":531,"snippet":527,"value":528},[449],{"best_field_score":247,"best_field_weight":14,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":50,"score":508,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":101},6637,{"collection_name":393,"first_q":69,"per_page":333,"q":69},["Reactive",536],{},["Set"],["ShallowReactive",539],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fRcV5eY_PEjt3zR_UF8Z8ElFYs8O_H6oFJ6vkCAbmpLM":-1},true,"/search?query=banlieu"]