","Torino. Una primavera di sgomberi, spettacoli, buone intenzioni","post",1655227869,[65,66,67,68,69,70,71,72,73,74,75,76,77,78,79,80],"http://radioblackout.org/tag/aizo/","http://radioblackout.org/tag/appendino/","http://radioblackout.org/tag/baraccopoli/","http://radioblackout.org/tag/baraccopoli-di-lungo-stura-lazio/","http://radioblackout.org/tag/campi-rom/","http://radioblackout.org/tag/fassino/","http://radioblackout.org/tag/liberitutti/","http://radioblackout.org/tag/lo-russo/","http://radioblackout.org/tag/lungo-stura-lazio/","http://radioblackout.org/tag/piazza-darmi/","http://radioblackout.org/tag/sgomberi/","http://radioblackout.org/tag/stranaidea/","http://radioblackout.org/tag/terra-del-fuoco/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/valdocco/","http://radioblackout.org/tag/via-germagnano/",[82,31,18,33,83,84,85,86,20,87,26,88,89,23,90,28],"aizo","campi rom","Fassino","liberitutti","Lo Russo","piazza d'armi","stranaidea","Terra del Fuoco","valdocco",{"post_content":92,"post_title":100,"tags":103},{"matched_tokens":93,"snippet":98,"value":99},[94,94,95,96,97],"di","Lungo","Stura","Lazio","linea \u003Cmark>di\u003C/mark> jersey circonda l’area \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Lungo\u003C/mark> \u003Cmark>Stura\u003C/mark> \u003Cmark>Lazio\u003C/mark>: dopo la distruzione del campo","“In piazza d’Armi vedo operai in tute fluorescenti tagliare l’erba, isolato si muove un trattore che traina una barra falciante. Sono in un vasto piazzale d’erba, ghiaia e cemento, qui han vissuto per anni uomini e donne senza casa e sono stati sgomberati prima che il festival \u003Cmark>di\u003C/mark> Eurovision avesse inizio. Vicino sorge l’impianto che a maggio ha ospitato lo spettacolo internazionale. È una tarda primavera e osservo il vuoto seduto su un jersey in cemento e pietrisco. È ruvido, screziato \u003Cmark>di\u003C/mark> bianco e la sua forma mi suggerisce la storia recente \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino, rimossa. Al confine settentrionale della città una lunga linea \u003Cmark>di\u003C/mark> jersey circonda l’area \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Lungo\u003C/mark> \u003Cmark>Stura\u003C/mark> \u003Cmark>Lazio\u003C/mark>: dopo la distruzione del campo \u003Cmark>di\u003C/mark> baraccati le istituzioni hanno abbandonato le macerie accumulate dalle ruspe e hanno chiuso la zona per impedire il ritorno dei reietti. A San Pietro in Vincoli, \u003Cmark>lungo\u003C/mark> la Dora, gli straccivendoli sono stati allontanati con i manganelli e le multe, in seguito il piazzale è stato abbracciato dai blocchi \u003Cmark>di\u003C/mark> cemento. I jersey in piazza d’Armi, invece, chiudono l’accesso al parcheggio dopo l’esodo \u003Cmark>di\u003C/mark> roulotte, camper e la rimozione delle tende.”\r\nQuesto l’incipit dell’ultimo articolo \u003Cmark>di\u003C/mark> Francesco Migliaccio su Monitor, dove traccia le linee \u003Cmark>di\u003C/mark> congiunzione della violenza istituzionale verniciata \u003Cmark>di\u003C/mark> ipocrisia che segna sgomberi ed allontanamenti nella Torino dei grandi eventi tra una giunta e l’altra.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/2022-06-14-migliaccio-sgomberi.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":101,"snippet":102,"value":102},[94],"Torino. 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Ogni giorno alle 18 c'è un'assemblea.\r\nTeso il rapporto con i vicini di Terra del Fuoco, gli occupanti occupati, che vorrebbero sbarazzarsi dei nuovi, indesiderati vicini.\r\n\r\nOggi gruppi ex abitanti della baraccopoli di lungo Stura Lazio e di vari social housing ora di casa in via Asti hanno fatto un volantinaggio in zona per presentarsi al quartiere.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Cecilia di Gattorosso Gattonero:\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2015-11-03-cecilia-viaasti\r\n\r\nDi seguito la lettera aperta al quartiere:\r\n\r\n\"Buongiorno,\r\n\r\nsiamo un gruppo di persone che fino a pochi giorni fa abitavano nella baraccopoli di Lungo Stura ed ora abitiamo in via Asti, perciò saremo i vostri nuovi vicini. Abbiamo occupato un piccolo pezzo della ex caserma “La Marmora”, che in aprile è stata occupata – promettendone un uso sociale - dall'associazione \"Terra del Fuoco\", una delle tante che ha partecipato al progetto “La città possibile” del Comune di Torino, con cui sono stati spesi 5 milioni di euro per sgomberare il campo di Lungo Stura. Da allora tanti di noi sono finiti in strada, mentre la caserma restava in buona parte vuota.\r\nDa oggi è abitata anche da donne, uomini e bambini che il Comune e le associazioni hanno sgomberato e sfrattato senza offrire nessuna alternativa abitativa. Abbiamo scelto questa casa perché ci sembra giusto avere un posto adeguato nella casa di chi questi anni ha guadagnato milioni di euro promettendocene una!\r\n\r\nPer anni abbiamo vissuto in quello che in tanti chiamano “campo nomadi”. Noi non siamo nomadi ed i campi non li hanno creati i rom, ma le istituzioni italiane, decine di anni fa. Quando siamo arrivati a Torino nel 2002, i campi esistevano già: dove potevamo vivere se non dove altri/e poveri come noi avevano trovato un tetto, cioè in una baracca? Il campo non è mai stato una scelta, ma la conseguenza di povertà, discriminazione, sfruttamento. Per quindici anni abbiamo vissuto con i nostri figli in baracche inabitabili. Niente acqua, nè luce, nè possibilità di soddisfare bisogni fondamentali come la salute.\r\nOra abbiamo capito che le istituzioni, che hanno creato questa situazione, non avranno mai il desiderio di risolverla. Negli ultimi due anni il Comune di Torino ha speso 5 milioni di euro sostenendo di “dare una casa ai rom”. Dove sono finiti quei soldi? L'unica cosa certa è che noi siamo stati buttati in mezzo alla strada.\r\n\r\nCrediamo che la menzogna abbia soffiato sul fuoco dell'odio e del razzismo.\r\nCome false sono state le dichiarazioni dei vigili che avevano il compito di buttare in strada una donna ed i suoi figli. Hanno dichiarato falsamente di essere stati aggrediti. I giornalisti li hanno citati, la gente li ha creduti. In realtà è successo il contrario e per capirlo basta voler capire, sentire le testimonianze, guardare i filmati.\r\nMentre la baraccopoli veniva distrutta pezzo a pezzo, abbiamo capito che il progetto “La città possibile” di Comune, Prefettura, associazioni e cooperative complici, è ancora più precario delle baracche: tante delle persone portate nei social housing, come quelli in corso Vigevano ed in via Traves, sono già state sfrattate; i 300 euro al mese promessi a qualcuno per tornare «volontariamente» in Romania non sono mai stati ricevuti. E coloro a cui non sono state proposte queste «soluzioni», sono stati considerati non «meritevoli», cioè da buttare in strada, da sgomberare senza alcun preavviso!\r\n\r\nIl 12 ottobre abbiamo organizzato un corteo per la casa nelle strade del centro di Torino, per ribadire la verità sul progetto “La città possibile”. Donne, uomini e bambini hanno gridato forte «Contro sgomberi e sfratti! Casa per tutte/i». Oggi abbiamo deciso di riprenderci quello che è giusto che tutti abbiano: una casa!\r\n\r\nChiunque abbia voglia di parlare, conoscerci o anche dare una mano è sinceramente e gioiosamente benvenuto. Vi aspettiamo in via Asti 22!\r\n\r\nGli ex abitanti di Lungo Stura Lazio, corso Vigevano e via Traves\"","3 Novembre 2015","2015-11-05 11:45:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/lettera-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"199\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/lettera-300x199.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/lettera-300x199.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/lettera-768x510.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/lettera.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","I rom di via Asti. 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Uno sgombero mascherato da \"virtuoso\" progetto di \"superamento dei campi rom\". Ancora una volta il progetto \"La città possibile\" fa parlare di sè, dopo che per due anni (2013-2015) ha fatto entrare quasi tre milioni di euro nelle tasche dell'unico consorzio di associazioni e cooperative che avevano partecipato e vinto l'appalto. Un progetto immaginato e voluto prima di tutto dal Comune di Torino in accordo con la Prefettura e finanziato con i soldi che nel 2008 il Ministero dell'Interno, guidato da Maroni, aveva stanziato per la cd. \"emergenza nomadi\" a stampo razziale, considerata poi illegittima dal Consiglio di Stato.\r\n\r\nDalle prime battute di questa inchiesta il Comune sembrerebbe essere parte lesa, benchè in realtà abbia enormi responsabilità nei confronti dell'intera operazione, tramite cui individui e famiglie che da anni vivevano in baracche senza acqua, luce, tanto meno la residenza, sono stati sgomberati senza che venisse loro garantita una sistemazione dignitosa e sostenibile nel tempo. Sotto accusa ci sarebbero per ora unicamente le organizzazioni della cordata, le quali non avrebbero rispettato gli impegni presi al momento dell'assegnazione del bando, inserendo le persone in percorsi abitativi diversi da quelli che avevano dichiarato al momento della formulazione di progetto e ricorrendo, per esempio, all'affitto di immobili privi di requisiti minimi di abitabilità. Il caso più eclatante riguarda un immobile di proprietà del ben noto ras delle soffitte di Torino, Giorgio Molino.\r\n\r\nAbbiamo parlato di questa inchiesta e di molti altri aspetti legati allo sgombero forzato della baraccopoli con Gianluca Vitale, avvocato che da tempo si occupa degli abitanti dei cosiddetti \"campi rom\" di Torino. Ascolta il contributo:\r\n\r\nUnknown","8 Febbraio 2016","2016-02-09 17:59:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/quattro-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"207\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/quattro-300x207.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/quattro-300x207.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/quattro-768x530.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/quattro-1024x706.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/quattro.jpg 1998w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Le mani sulla \"Città possibile\"",1454953263,[68,229,230,231,178,232,233,77,79],"http://radioblackout.org/tag/comune-di-torino/","http://radioblackout.org/tag/corte-europea-diritti-umani/","http://radioblackout.org/tag/progetto-la-citta-possibile/","http://radioblackout.org/tag/sfratti/","http://radioblackout.org/tag/social-housing-di-corso-vigevano/",[33,235,236,38,15,237,238,89,90],"comune di Torino","corte europea diritti umani","sfratti","social housing di corso vigevano",{"post_content":240,"tags":244},{"matched_tokens":241,"snippet":242,"value":243},[94,18,95,96,97],"\u003Cmark>di\u003C/mark> una delle più grande \u003Cmark>baraccopoli\u003C/mark> d'Europa, che si trovava in \u003Cmark>Lungo\u003C/mark> \u003Cmark>Stura\u003C/mark> \u003Cmark>Lazio\u003C/mark> e dove per molti anni","La scorsa settimana la procura \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino ha avviato un'inchiesta sullo sgombero \u003Cmark>di\u003C/mark> una delle più grande \u003Cmark>baraccopoli\u003C/mark> d'Europa, che si trovava in \u003Cmark>Lungo\u003C/mark> \u003Cmark>Stura\u003C/mark> \u003Cmark>Lazio\u003C/mark> e dove per molti anni hanno vissuto centinaia di persone. 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Un progetto immaginato e voluto prima \u003Cmark>di\u003C/mark> tutto dal Comune \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino in accordo con la Prefettura e finanziato con i soldi che nel 2008 il Ministero dell'Interno, guidato da Maroni, aveva stanziato per la cd. \"emergenza nomadi\" a stampo razziale, considerata poi illegittima dal Consiglio \u003Cmark>di\u003C/mark> Stato.\r\n\r\nDalle prime battute \u003Cmark>di\u003C/mark> questa inchiesta il Comune sembrerebbe essere parte lesa, benchè in realtà abbia enormi responsabilità nei confronti dell'intera operazione, tramite cui individui e famiglie che da anni vivevano in baracche senza acqua, luce, tanto meno la residenza, sono stati sgomberati senza che venisse loro garantita una sistemazione dignitosa e sostenibile nel tempo. Sotto accusa ci sarebbero per ora unicamente le organizzazioni della cordata, le quali non avrebbero rispettato gli impegni presi al momento dell'assegnazione del bando, inserendo le persone in percorsi abitativi diversi da quelli che avevano dichiarato al momento della formulazione \u003Cmark>di\u003C/mark> progetto e ricorrendo, per esempio, all'affitto \u003Cmark>di\u003C/mark> immobili privi \u003Cmark>di\u003C/mark> requisiti minimi \u003Cmark>di\u003C/mark> abitabilità. Il caso più eclatante riguarda un immobile di proprietà del ben noto ras delle soffitte \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino, Giorgio Molino.\r\n\r\nAbbiamo parlato \u003Cmark>di\u003C/mark> questa inchiesta e \u003Cmark>di\u003C/mark> molti altri aspetti legati allo sgombero forzato della \u003Cmark>baraccopoli\u003C/mark> con Gianluca Vitale, avvocato che da tempo si occupa degli abitanti dei cosiddetti \"campi rom\" \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino. 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La sua storia, come molte altre, si lega al mega sgombero della baraccopoli di Lungo Stura Lazio ed all'attuazione del progetto-truffa denominato \"La città possibile\", voluto da Comune di Torino e dalla Prefettura, così come si lega all'occupazione ed al successivo sgombero della ex-caserma di Via Asti nel momento in cui la distruzione delle baracche volgeva al termine, ed agli sgomberi più recente sia degli spazi di Via Borgo Ticino, che della cd. \"Fossa\" lungo lo Stura, avvenuti giovedì scorso.\r\nLe dinamiche di occupazione e di sgombero di corpi indesiderabili fanno parte dei meccanismi di fuga e controllo rispetto ai regimi di accumulazione che governano lo spazio metropolitano. A questo proposito, proprio per parlare nello specifico del caso di Torino, abbiamo sentito Giovanni Semi, che analizza da tempo il fenomeno della gentrification.\r\nAscolta il contributo di Cecilia\r\nUnknown\r\nAscolta il contributo di Giovanni\r\nUnknown","14 Dicembre 2015","2015-12-16 20:33:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/mani-sulla-citta-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"164\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/mani-sulla-citta-1-300x164.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/mani-sulla-citta-1-300x164.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/mani-sulla-citta-1-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/mani-sulla-citta-1.jpg 400w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Riflessioni su Torino: governo dello spazio tra profitto e repressione",1450110365,[292,68,293,294,295,296,231,297,75],"http://radioblackout.org/tag/accumulazione/","http://radioblackout.org/tag/cie-torino/","http://radioblackout.org/tag/espulsione/","http://radioblackout.org/tag/gentrification/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[299,33,300,301,302,303,38,304,26],"accumulazione","CIE Torino","espulsione","gentrification","occupazioni","repressione",{"post_content":306,"tags":310},{"matched_tokens":307,"snippet":308,"value":309},[18,94,95,96,97],"lega al mega sgombero della \u003Cmark>baraccopoli\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Lungo\u003C/mark> \u003Cmark>Stura\u003C/mark> \u003Cmark>Lazio\u003C/mark> ed all'attuazione del progetto-truffa denominato","Questa mattina abbiamo fatto un aggiornamento insieme a Cecilia sulla vicenda \u003Cmark>di\u003C/mark> Catalin, il quale sabato è stato nuovamente deportato in Romania, dopo essere stato rinchiuso nel Cie, ed ha ricevuto un ordine \u003Cmark>di\u003C/mark> allontanamento dall'Italia per 10 anni. 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Costretti a una condizione abitativa ed esistenziale estremamente precaria, moltissimi poveri rom e non-rom sono forzati da politiche bipartisan di controllo e repressione a un costante nomadismo urbano tra baraccopoli e accampamenti di fortuna, in quanto \"classi pericolose\".\r\n\r\nCosì, dopo lo sgombero manu militari della baraccopoli di corso Tazzoli, che esisteva da almeno 15 anni, dopo quello di via Reiss Romoli, dopo le “bonifiche” (termine quanto mai evocativo) in Strada dell’Aeroporto e innumerevoli altri luoghi – gestite tramite dispositivi di più o meno ordinaria amministrazione – il \"Progetto speciale campi nomadi\" sottoscritto nel dicembre 2019 dalla Regione Piemonte, dal Comune di Torino, dalla Prefettura e dalla Diocesi, dispone di radere al suolo il “campo rom” di Via Germagnano, probabilmente il più grande di Torino da quando l'amministrazione PD sgomberò la baraccopoli di Lungo Stura Lazio con quel progetto di maquillage della storia chiamato “La città possibile”.\r\n\r\nDopo la distruzione di una parte della baraccopoli nei mesi scorsi, nemmeno la pandemia globale ha frenato la furia annientatrice della governance istituzionale, nel silenzio generale della città: da qualche settimana le ruspe hanno ripreso a radere al suolo il campo, giorno dopo giorno, lasciando molte persone povere, spesso senza documenti e quindi senza possibilità di un accesso non-emergenziale all'assistenza sanitaria, senza nemmeno più un tetto sulla testa. I punti ciechi alla base della Democrazia e dello Stato di Diritto si governano con la Polizia. Spaccano le baracche, sfollano i poveri, cancellano le memorie. Con il solito, congruente, business economico.\r\n\r\nCome si legge in due note di alcunx solidalx:\r\n\r\n\"(...)Migliaia di persone, a Torino, che riuscivano a sopravvivere grazie alle attività informali legate al mercato di via Carcano e del Balon o a quello di Porta Palazzo, si trovano da due mesi in condizioni devastanti. In questo contesto, il Comune pensa bene di abbattere le baracche che per i residenti di Via Germagnano significano da anni, spesso da decenni, l’unica possibilità di casa possibile.\r\nLe conseguenze umane, sanitarie e materiali causate da questa come da altre miserabili decisioni politiche di questi tempi, continuano ad essere pagate dai settori di popolazione più poveri già strutturalmente esclusi, sfruttati e razzializzati.\"\r\n\r\n\"(...) mentre venivano sgomberate in Piazza Palzzo di Città decine e decine di persone che resistevano davanti al Comune da 8 giorni buttate per strada dopo la chiusura del \"Punto Emergenza Freddo\" di Piazza d’Armi, sono arrivate le ruspe a distruggere le famose baracche - per niente \"vuote\" - del campo di via Germagnano, sequestrate qualche giorno fa, quando le misure di confinamento erano ancora più rigide. Da quel giorno varie persone del campo sono rimaste senza casa.\r\nQuesto è il loro decoro. Infinita è la nostra rabbia.\"\r\n\r\nAbbiamo deciso di tenere uno spazio settimanale direttamente dalla baraccopoli, contro il tentativo istituzionale di far sparire le persone povere di questa città, per immaginare possibili forme di solidarietà.\r\n\r\nVenerdì 22 maggio, alle 4 di questa mattina la polizia municipale è entrata in forze per sigillare altre baracche abitate da famiglie. Gli sbirri sono rimasti nel campo diverse ore, mentre le persone sgomberate e spaventate non hanno nessuna alternativa abitativa.\r\nLa richiesta degli abitanti è che chi è in zona e può provi ad avvicinarsi con modi opportuni per portare solidarietà:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/rom.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 21 maggio, gli abitanti di via Germagnano oggi lottano contro la fame, contro lo sgombero, per curarsi della propria salute:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/via-germagnano.mp3\"][/audio]","22 Maggio 2020","2020-05-22 18:53:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/img-20200422-wa0012-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/img-20200422-wa0012-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/img-20200422-wa0012-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/img-20200422-wa0012-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/img-20200422-wa0012-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/img-20200422-wa0012.jpg 1170w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Baraccopoli e sgomberi: in via Germagnano è sempre guerra ai poveri",1590173252,[67,352,178,78,80],"http://radioblackout.org/tag/poveri/",[18,354,15,23,28],"poveri",{"post_content":356,"post_title":360,"tags":364},{"matched_tokens":357,"snippet":358,"value":359},[18,94,95,96,97,94],"quando l'amministrazione PD sgomberò la \u003Cmark>baraccopoli\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Lungo\u003C/mark> \u003Cmark>Stura\u003C/mark> \u003Cmark>Lazio\u003C/mark> con quel progetto \u003Cmark>di\u003C/mark> maquillage","Nel corso degli anni abbiamo documentato la violenza strutturale che a Torino attraversa determinati corpi osceni all'interno della modernità capitalistica. 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Gli sbirri sono rimasti nel campo diverse ore, mentre le persone sgomberate e spaventate non hanno nessuna alternativa abitativa.\r\nLa richiesta degli abitanti è che chi è in zona e può provi ad avvicinarsi con modi opportuni per portare solidarietà:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/rom.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 21 maggio, gli abitanti \u003Cmark>di\u003C/mark> via Germagnano oggi lottano contro la fame, contro lo sgombero, per curarsi della propria salute:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/via-germagnano.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":361,"snippet":363,"value":363},[362],"Baraccopoli","\u003Cmark>Baraccopoli\u003C/mark> e sgomberi: in via Germagnano è sempre guerra ai poveri",[365,367,369,371,373],{"matched_tokens":366,"snippet":110},[18],{"matched_tokens":368,"snippet":354},[],{"matched_tokens":370,"snippet":15},[],{"matched_tokens":372,"snippet":23},[],{"matched_tokens":374,"snippet":28},[],[376,378,383],{"field":152,"matched_tokens":377,"snippet":358,"value":359},[18,94,95,96,97,94],{"field":39,"indices":379,"matched_tokens":380,"snippets":382},[51],[381],[18],[110],{"field":155,"matched_tokens":384,"snippet":363,"value":363},[362],2893615515668840400,{"best_field_score":387,"best_field_weight":388,"fields_matched":35,"num_tokens_dropped":51,"score":389,"tokens_matched":162,"typo_prefix_score":51},"5523317456896",14,"2893615515668840563",{"document":391,"highlight":423,"highlights":461,"text_match":385,"text_match_info":473},{"cat_link":392,"category":393,"comment_count":51,"id":394,"is_sticky":51,"permalink":395,"post_author":54,"post_content":396,"post_date":397,"post_excerpt":57,"post_id":394,"post_modified":398,"post_thumbnail":399,"post_thumbnail_html":400,"post_title":401,"post_type":62,"sort_by_date":402,"tag_links":403,"tags":413},[48],[50],"35400","http://radioblackout.org/2016/04/25-aprile-la-memoria-di-ieri-nelle-lotte-di-oggi/","Da diversi anni l'anniversario dell'insurrezione contro il fascismo è celebrato dalle istituzioni in chiave patriottica, come prospettiva unificante e condivisa, che cancella le differenze e contribuisce a ridare dignità persino ai combattenti della Repubblica sociale.\r\n\r\nDa diversi anni in occasione del 25 aprile c'é chi si riconosce nelle ragioni di chi ha combattuto ed è morto per una società libera dalla schiavitù salariata, ben diversa dalla Repubblica che si è affermata dopo la fine del fascismo e dell'occupazione nazista dell'Italia.\r\n\r\nAbbiamo sentito un compagno di Milano, dove il 25 aprile è tradizionalmente un appuntamento molto importante.\r\n\r\nAscolta la diretta con Massimo:\r\n\r\n2016-04-26-25aprile-mi-massimo\r\n\r\nA Torino ci sono state numerose iniziative di piazza dal 23 aprile, quando un corteo ha attraversato le strade di San Salvario, sino ai tradizionali appuntamenti di quartiere a Vanchiglia, Barriera di Milano e Borgo San Paolo, oltre alla festa ai giardini (ir)reali, benefit Blackout e inguaiati con la legge. Quest'anno ci sono state diverse contestazioni sia alla fiaccolata del 25 aprile, sia alle scelte del Comune di Torino di inaugurare la pista ciclabile costruita dopo lo sgombero della baraccopoli di lungo Stura Lazio, proprio il 25 aprile, di fronte alla lapide che ricorda i caduti della Barca.\r\nAnche la scelta della circoscrizione Centro-Crocetta di dedicare ai Marò Girone e La Torre è stata contestata attivamente.\r\n\r\nAbbiamo chiesto ad Emilio un resoconto del corteo a San Salvario e dell'iniziativa alla lapide del partigiano Baroni in Barriera di Milano.\r\nCon lui abbiamo anche commentato le scritte solidali con i rom sgomberati comparse alla Barca, quelle sui marò assassini e sulla sede di Fratelli d'Italia in Barriera.\r\n\r\nDi seguito una sintetica cronaca delle varie iniziative.\r\n\r\nCorteo antifascista a San Salvario\r\n23 aprile. Diverse centinaia di persone hanno dato vita ad una lunga giornata di lotta per le strade di San Salvario.\r\nNella parte alta del quartiere, non lontano dal BAE Systems, fabbrica d'armi, contestata dai partecipanti al corteo con slogan e interventi, c'è “L'asso di bastoni”, il locale dove si ritrovano i fascisti di Casa Pound. L'Asso di bastoni è una ferita aperta in un quartiere, dove tante lapidi grigie ricordano chi è morto combattendo i fascisti.\r\nCasa Pound, spesso travestita da comitato spontaneo, da mesi prova a scatenare la guerra ai poveri, dando vita ad iniziative contro lo spaccio e la criminalità il cui obiettivo reale sono gli immigrati.\r\nGli antifascisti del quartiere contrastano attivamente ronde e presidi razzisti.\r\nSan Salvario è stata attraversata da un corteo forte e comunicativo, che ha fatto il giro delle lapidi partigiane, dove ha sostato per un breve ricordo e i canti dell'Anonima Coristi della Val Pellice, quasi tutti della tradizione anarchica.\r\nIn piazza Carducci un imponente schieramento di carabinieri chiudeva l'ingresso di via Madama Cristina per impedire agli antifascisti di avvicinarsi troppo alla sede fascista, dove i camerati raccoglievano firme per presentarsi alle elezioni.\r\nIl corteo ha sostato a lungo di fronte alla blocco poliziesco, prima di proseguire il giro e terminare ai giardini Anglesio con musica e distribuzione di panini vegani.\r\nI fascisti sono rimasti intanati nel loro localino, mentre un corteo con uomini, donne e tanti bambini, cui si sono uniti anche alcuni abitanti della zona, si è ripreso le strade e le piazze del quartiere in un 25 aprile lontano dalla retorica patriottarda, un 25 aprile dove chi lotta contro il razzismo, lo sfruttamento, la militarizzazione tutti i giorni, ha reso viva la memoria di chi in quel lontano aprile ha scelto di prendere le armi per conquistare una libertà, che certo non aveva confini.\r\n******\r\nMarò assassini. Scritte alla circoscrizione Centro-Crocetta\r\nQuest'anno a Torino, la circoscrizione Centro-Crocetta ha deciso di dedicare ai marò Girone e La Torre il 25 aprile. I due fucilieri della Marina Militare Italiana sono accusati di aver ucciso due pescatori del Kerala, durante un’azione di pattugliamento antipirateria a bordo della petroliera italiana Erika Lexie.\r\n“Marò assassini! Partigiani sempre, militari mai”. Questa scritta è comparsa nella notte del 24 aprile sulla sede della prima circoscrizione.\r\nScrivono gli “anarchici contro il fascismo” in un comunicato diffuso su Indymedia\r\n“(…) Oggi di fronte all’ennesimo crimine di guerra, di fronte all’assassinio di due pescatori, colpevoli di aver incrociato la rotta di una petroliera italiana, il governo italiano pretende l’impunità per i due marò assassini.(…)\r\nFesteggiarli nell'anniversario dell'insurrezione contro il nazifascismo è una vergogna ed un insulto per chi, disertata la guerra, ha preso le armi contro il fascismo.\r\nPartigiani sempre, militari mai!”\r\n*****\r\n25 aprile in Barriera di Milano\r\nUn folto gruppo di anarchici ha partecipato alla commemorazione del partigiano anarchico Ilio Baroni, alla lapide posta nel luogo dove Ilio è morto combattendo il 26 aprile 1945.\r\nNel comunicato diffuso scrivono gli anarchici della FAT “Noi ogni 25 aprile ci ritroviamo alla lapide: si parla, si brinda, si chiacchiera con chi passa. Non è solo una commemorazione. E’ la scelta tenace per i tanti di noi che in questo quartiere sono nati e continuano a vivere, di alimentare il venticello che segnala il mutare dei tempi.\r\nAnnodiamo i fili della memoria di ieri con le lotte di oggi.\r\nLe lotte che vedono in prima fila altri partigiani, quelli che si battono contro l’occupazione militare in Val Susa, chi si mette di mezzo contro sfratti e deportazioni, contro il razzismo e il fascismo.\r\nOggi come allora i partigiani sono trattati da banditi, terroristi, delinquenti. Oggi come allora la gente delle periferie sta imparando da che parte stare.\r\nI partigiani di Barriera in quel lontano aprile hanno combattuto perché volevano un mondo libero, senza schiavitù salariata.\r\nIl loro sogno continua ogni giorno nella lotta per una società di liberi ed eguali. Senza Stato né padroni.”\r\nSempre in Barriera di Milano la notte precedente La scritta “Morte al fascio!” è stata fatta sulla serranda tricolore della sede di Fratelli d' Italia.\r\nSono “i fascisti che animano ronde contro gli immigrati, vogliono lo sgombero delle case occupate, soffiano sul fuoco dei pogrom contro i rom, fanno la guerra ai poveri.\r\nSono gli stessi del 1945. E' tempo che una nuova primavera di lotta li spazzi via.” Queste le parole del comunicato diffuso da Indymedia.\r\n****\r\nFassino come i nazisti. Scritte solidali con i rom sgomberati\r\nUna brutta sorpresa per il sindaco di Torino Piero Fassino, che ieri mattina inaugurava la nuova pista ciclabile ai giardini Milone.\r\nNella notte sono comparse alcune scritte “Solidali con i rom sgomberati”, “Ieri ebrei e rom, oggi immigrati e rom. Comune nazista. 25 aprile sempre!”\r\nFassino ha scelto il 25 aprile, l'anniversario dell'insurrezione contro il fascismo, per inaugurare la nuova pista ciclabile di lungo Stura Lazio. Fassino festeggia il 25 aprile, celebrando la liberazione dai rom, i poveri della città che l'hanno sfidato occupando una casa per viverci.\r\nFassino ha posticipato di tre settimane l'inaugurazione della pista ciclabile, per farla proprio il 25 aprile. Una scelta fatta per ottenere più visibilità mediatica. Il Comune di Torino lo scorso anno ha dovuto incassare una condanna per trattamenti \"inumani e degradanti\" dalla corte europea dei diritti dell'uomo, per le modalità dello sgombero di Lungo Stura Lazio.\r\nPoi ha dovuto subire cortei sotto il comune, occupazioni di uffici e ben due occupazioni.\r\nI social housing negli edifici di proprietà del ras delle soffitte e l'inchiesta che ne è scaturita certo non hanno migliorato l'appeal di Piero Fassino alla vigilia delle elezioni.\r\nDa mesi l'amministrazione comunale sfrutta ogni occasione per ridare una lucidata alla sua vetrina appannata. Inaugurare una pista costruita a fianco delle macerie del campo fa parte di questa strategia.\r\nUsare le commemorazioni del 25 aprile per celebrare lo sgombero della baraccopoli era un'operazione di dubbio gusto che gli anarchici non hanno lasciato passare nel silenzio.\r\n\r\nAscolta la diretta con Emilio:\r\n\r\n2016-04-26-25aprile-barriera-barca-marò\r\n\r\n25 aprile a Vanchiglia e spezzone sociale alla fiaccolata del Comune\r\nInizia intorno alle 16 nell'area pedonale di via balbo, dove sotto al murales dedicato a Dante di Nanni il corteo che fa il giro delle lapidi partigiane del quartiere Vanchiglia.\r\nDurante il percorso il corteo passa e si ferma sotto casa di Mattia e Diego, due antifascisti ai domiciliari a cui è impedita ogni visita e comunicazione con l'esterno. Dopo aver cambiato i fiori e ricordato le gesta dei vari partigiani vanchigliesi caduti per la libertà, il corteo si scioglie in largo montebello, rilanciando l'appuntamento serale alla fiaccolata dell'ANPI.\r\nLì la polizia ha provato senza successo ad impedire l’ingresso dello spezzone antagonista, che raggiunge piazza Castello aperto dalle mamme dei 28 attivisti no tav e antifascisti agli arresti domiciliari.\r\nIn in piazza castello nonostante le numerose richieste di far leggere dal palco una lettera delle mamme degli arrestati la risposta ottenuta è sempre negativa. Dopo gli interventi dei partigiani, inizia una dura contestazione al grido di \"vogliamo parlare\" e \"le mamme sul palco\", che porta il sindaco Fassino ed il presidente della regione Chiamparino a rinunciare ai loro interventi. A questo punto dallo spezzone parte il grido \"Vergogna, vergogna\" che disturba il concerto del Jazz festival.\r\nLa situazione si sblocca quando uno degli organizzatori, Max Casacci, leader dei subsonica, accoglie la richiesta di far salire una delle mamme, che finalmente riesce a leggere la lettera aperta. \r\nAscolta il resoconto di Mohicano:\r\n\r\n2016-04-26-spezzone sociale-mohicano\r\n\r\nBorgo San Paolo\r\n\"Ma sapevo anche che la lotta non sarebbe stato un unico sforzo, non avrebbe avuto più, come prima, un suo unico, immutabile volto; ma si sarebbe frantumata in mille forme, in mille aspetti diversi; e ognuno avrebbe dovuto faticosamente, tormentosamente, attraverso diverse esperienze, assolvendo compiti diversi, umili o importanti, perseguire la propria luce e la propria via.\"\r\nAda Prospero (Ada Gobetti) Diario partigiano\r\n\r\nUn corteo per le vie del quartiere e numerosi interventi dedicati alla memoria delle partigiane ha segnato il tradizionale appuntamento del Gabrio, che quest'anno ha avuto il suo fulcro nella memoria delle partigiane, una memoria che a lungo è rimasta nel cassetto di una lotta che è stata raccontata prevalentemente al maschile.\r\nHanno partecipato al corteo anche alcuni esponenti della comunità curda di Torino.\r\n\r\nLa giornata è terminata nell’area pedonale del mercato con banchetti, interventi e musica.\r\n\r\nAscolta la diretta con Franca:\r\n\r\n2016-04-26-borgosanpaolo-franca\r\n\r\nGiardini (ir)reali\r\n\r\nAnche quest'anno si è svolta la giornata antifascista ai giardini (ir)rreali. Cibo, muisca, performance.\r\nDi seguito alcuni stralci del volantino del Barocchio\r\n“(...) con questo 25 aprile non sentiamo d'avere molto a che fare, perché è con l'esistenza di uno stato che non vogliamo avere a che fare.\r\nQuesta data infatti è stata decisa a tavolino da chi nel '49 governava l'Italia. In realtà la liberazione non inizia né finisce quel giorno: chi vive nell'antifascismo concreto e quotidiano non se ne fa niente del simbolico \"25 aprile\", la lotta al fascismo e all'autoritarismo è una pratica attuale che non si dovrebbe relegare a una parola o ad un giorno soltanto. Non solo oggi, ma ogni giorno dovrebbe essere dedicato a tutti quei partigiani che con la lotta e le armi hanno liberato questo paese dall'oppressione fascista, inseguendo dei principi che già dalla creazione della repubblica sono stati traditi.\r\n(...)oggi le istituzioni non festeggiano altro che la morte del vero antifascismo, quello antiautoritario, che rivendicava l'azione diretta, l'autogestione e la coscienza, anche libertaria; quello che allacciava relazioni basate su solidarietà e mutuo appoggio, che usciva dagli schemi imposti dal potere. La loro ricorrenza non fa altro che renderci sempre più spettatori passivi, esattamente il contrario di quello che era lo spirito partigiano.”\r\n\r\nAscolta la diretta con Paolo:\r\n\r\n2016-04-26-irreali-paolo","26 Aprile 2016","2016-04-28 12:04:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/0-antifa-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"180\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/0-antifa-300x180.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/0-antifa-300x180.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/0-antifa-768x461.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/0-antifa-1024x614.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","25 aprile. 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Questa scritta è comparsa nella notte del 24 aprile sulla sede della prima circoscrizione.\r\nScrivono gli “anarchici contro il fascismo” in un comunicato diffuso su Indymedia\r\n“(…) Oggi \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte all’ennesimo crimine \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra, \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte all’assassinio \u003Cmark>di\u003C/mark> due pescatori, colpevoli \u003Cmark>di\u003C/mark> aver incrociato la rotta \u003Cmark>di\u003C/mark> una petroliera italiana, il governo italiano pretende l’impunità per i due marò assassini.(…)\r\nFesteggiarli nell'anniversario dell'insurrezione contro il nazifascismo è una vergogna ed un insulto per chi, disertata la guerra, ha preso le armi contro il fascismo.\r\nPartigiani sempre, militari mai!”\r\n*****\r\n25 aprile in Barriera \u003Cmark>di\u003C/mark> Milano\r\nUn folto gruppo \u003Cmark>di\u003C/mark> anarchici ha partecipato alla commemorazione del partigiano anarchico Ilio Baroni, alla lapide posta nel luogo dove Ilio è morto combattendo il 26 aprile 1945.\r\nNel comunicato diffuso scrivono gli anarchici della FAT “Noi ogni 25 aprile ci ritroviamo alla lapide: si parla, si brinda, si chiacchiera con chi passa. Non è solo una commemorazione. E’ la scelta tenace per i tanti \u003Cmark>di\u003C/mark> noi che in questo quartiere sono nati e continuano a vivere, \u003Cmark>di\u003C/mark> alimentare il venticello che segnala il mutare dei tempi.\r\nAnnodiamo i fili della memoria \u003Cmark>di\u003C/mark> ieri con le lotte \u003Cmark>di\u003C/mark> oggi.\r\nLe lotte che vedono in prima fila altri partigiani, quelli che si battono contro l’occupazione militare in Val Susa, chi si mette \u003Cmark>di\u003C/mark> mezzo contro sfratti e deportazioni, contro il razzismo e il fascismo.\r\nOggi come allora i partigiani sono trattati da banditi, terroristi, delinquenti. Oggi come allora la gente delle periferie sta imparando da che parte stare.\r\nI partigiani \u003Cmark>di\u003C/mark> Barriera in quel lontano aprile hanno combattuto perché volevano un mondo libero, senza schiavitù salariata.\r\nIl loro sogno continua ogni giorno nella lotta per una società \u003Cmark>di\u003C/mark> liberi ed eguali. Senza Stato né padroni.”\r\nSempre in Barriera \u003Cmark>di\u003C/mark> Milano la notte precedente La scritta “Morte al fascio!” è stata fatta sulla serranda tricolore della sede \u003Cmark>di\u003C/mark> Fratelli d' Italia.\r\nSono “i fascisti che animano ronde contro gli immigrati, vogliono lo sgombero delle case occupate, soffiano sul fuoco dei pogrom contro i rom, fanno la guerra ai poveri.\r\nSono gli stessi del 1945. E' tempo che una nuova primavera \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta li spazzi via.” Queste le parole del comunicato diffuso da Indymedia.\r\n****\r\nFassino come i nazisti. Scritte solidali con i rom sgomberati\r\nUna brutta sorpresa per il sindaco \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino Piero Fassino, che ieri mattina inaugurava la nuova pista ciclabile ai giardini Milone.\r\nNella notte sono comparse alcune scritte “Solidali con i rom sgomberati”, “Ieri ebrei e rom, oggi immigrati e rom. Comune nazista. 25 aprile sempre!”\r\nFassino ha scelto il 25 aprile, l'anniversario dell'insurrezione contro il fascismo, per inaugurare la nuova pista ciclabile \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lungo\u003C/mark> \u003Cmark>Stura\u003C/mark> \u003Cmark>Lazio\u003C/mark>. Fassino festeggia il 25 aprile, celebrando la liberazione dai rom, i poveri della città che l'hanno sfidato occupando una casa per viverci.\r\nFassino ha posticipato \u003Cmark>di\u003C/mark> tre settimane l'inaugurazione della pista ciclabile, per farla proprio il 25 aprile. Una scelta fatta per ottenere più visibilità mediatica. Il Comune \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino lo scorso anno ha dovuto incassare una condanna per trattamenti \"inumani e degradanti\" dalla corte europea dei diritti dell'uomo, per le modalità dello sgombero \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Lungo\u003C/mark> \u003Cmark>Stura\u003C/mark> \u003Cmark>Lazio\u003C/mark>.\r\nPoi ha dovuto subire cortei sotto il comune, occupazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> uffici e ben due occupazioni.\r\nI social housing negli edifici \u003Cmark>di\u003C/mark> proprietà del ras delle soffitte e l'inchiesta che ne è scaturita certo non hanno migliorato l'appeal \u003Cmark>di\u003C/mark> Piero Fassino alla vigilia delle elezioni.\r\nDa mesi l'amministrazione comunale sfrutta ogni occasione per ridare una lucidata alla sua vetrina appannata. Inaugurare una pista costruita a fianco delle macerie del campo fa parte \u003Cmark>di\u003C/mark> questa strategia.\r\nUsare le commemorazioni del 25 aprile per celebrare lo sgombero della \u003Cmark>baraccopoli\u003C/mark> era un'operazione \u003Cmark>di\u003C/mark> dubbio gusto che gli anarchici non hanno lasciato passare nel silenzio.\r\n\r\nAscolta la diretta con Emilio:\r\n\r\n2016-04-26-25aprile-barriera-barca-marò\r\n\r\n25 aprile a Vanchiglia e spezzone sociale alla fiaccolata del Comune\r\nInizia intorno alle 16 nell'area pedonale \u003Cmark>di\u003C/mark> via balbo, dove sotto al murales dedicato a Dante \u003Cmark>di\u003C/mark> Nanni il corteo che fa il giro delle lapidi partigiane del quartiere Vanchiglia.\r\nDurante il percorso il corteo passa e si ferma sotto casa \u003Cmark>di\u003C/mark> Mattia e Diego, due antifascisti ai domiciliari a cui è impedita ogni visita e comunicazione con l'esterno. Dopo aver cambiato i fiori e ricordato le gesta dei vari partigiani vanchigliesi caduti per la libertà, il corteo si scioglie in largo montebello, rilanciando l'appuntamento serale alla fiaccolata dell'ANPI.\r\nLì la polizia ha provato senza successo ad impedire l’ingresso dello spezzone antagonista, che raggiunge piazza Castello aperto dalle mamme dei 28 attivisti no tav e antifascisti agli arresti domiciliari.\r\nIn in piazza castello nonostante le numerose richieste \u003Cmark>di\u003C/mark> far leggere dal palco una lettera delle mamme degli arrestati la risposta ottenuta è sempre negativa. Dopo gli interventi dei partigiani, inizia una dura contestazione al grido \u003Cmark>di\u003C/mark> \"vogliamo parlare\" e \"le mamme sul palco\", che porta il sindaco Fassino ed il presidente della regione Chiamparino a rinunciare ai loro interventi. A questo punto dallo spezzone parte il grido \"Vergogna, vergogna\" che disturba il concerto del Jazz festival.\r\nLa situazione si sblocca quando uno degli organizzatori, Max Casacci, leader dei subsonica, accoglie la richiesta \u003Cmark>di\u003C/mark> far salire una delle mamme, che finalmente riesce a leggere la lettera aperta. \r\nAscolta il resoconto \u003Cmark>di\u003C/mark> Mohicano:\r\n\r\n2016-04-26-spezzone sociale-mohicano\r\n\r\nBorgo San Paolo\r\n\"Ma sapevo anche che la lotta non sarebbe stato un unico sforzo, non avrebbe avuto più, come prima, un suo unico, immutabile volto; ma si sarebbe frantumata in mille forme, in mille aspetti diversi; e ognuno avrebbe dovuto faticosamente, tormentosamente, attraverso diverse esperienze, assolvendo compiti diversi, umili o importanti, perseguire la propria luce e la propria via.\"\r\nAda Prospero (Ada Gobetti) Diario partigiano\r\n\r\nUn corteo per le vie del quartiere e numerosi interventi dedicati alla memoria delle partigiane ha segnato il tradizionale appuntamento del Gabrio, che quest'anno ha avuto il suo fulcro nella memoria delle partigiane, una memoria che a \u003Cmark>lungo\u003C/mark> è rimasta nel cassetto \u003Cmark>di\u003C/mark> una lotta che è stata raccontata prevalentemente al maschile.\r\nHanno partecipato al corteo anche alcuni esponenti della comunità curda \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino.\r\n\r\nLa giornata è terminata nell’area pedonale del mercato con banchetti, interventi e musica.\r\n\r\nAscolta la diretta con Franca:\r\n\r\n2016-04-26-borgosanpaolo-franca\r\n\r\nGiardini (ir)reali\r\n\r\nAnche quest'anno si è svolta la giornata antifascista ai giardini (ir)rreali. Cibo, muisca, performance.\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> seguito alcuni stralci del volantino del Barocchio\r\n“(...) con questo 25 aprile non sentiamo d'avere molto a che fare, perché è con l'esistenza \u003Cmark>di\u003C/mark> uno stato che non vogliamo avere a che fare.\r\nQuesta data infatti è stata decisa a tavolino da chi nel '49 governava l'Italia. In realtà la liberazione non inizia né finisce quel giorno: chi vive nell'antifascismo concreto e quotidiano non se ne fa niente del simbolico \"25 aprile\", la lotta al fascismo e all'autoritarismo è una pratica attuale che non si dovrebbe relegare a una parola o ad un giorno soltanto. Non solo oggi, ma ogni giorno dovrebbe essere dedicato a tutti quei partigiani che con la lotta e le armi hanno liberato questo paese dall'oppressione fascista, inseguendo dei principi che già dalla creazione della repubblica sono stati traditi.\r\n(...)oggi le istituzioni non festeggiano altro che la morte del vero antifascismo, quello antiautoritario, che rivendicava \u003Cmark>l'azio\u003C/mark>ne diretta, l'autogestione e la coscienza, anche libertaria; quello che allacciava relazioni basate su solidarietà e mutuo appoggio, che usciva dagli schemi imposti dal potere. La loro ricorrenza non fa altro che renderci sempre più spettatori passivi, esattamente il contrario \u003Cmark>di\u003C/mark> quello che era lo spirito partigiano.”\r\n\r\nAscolta la diretta con Paolo:\r\n\r\n2016-04-26-irreali-paolo",{"matched_tokens":429,"snippet":430,"value":430},[94,94],"25 aprile. 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La coppa del mondo calcio nel giugno 2014 ed i giochi olimpici del 2016 hanno reso ancora più dura la vita dei poveri.\r\nTra sgomberi delle baraccopoli più vicine ai nuovi stadi, dove gli operai muoiono, e le nuove strutture crollano come castelli di sabbia, sono il segno di un'operazione di pulizia che non potrà che incrudirsi nei prossimi mesi.\r\nL'ultimo morto ammazzato è un uomo di 81 anni colpito da un proiettile esploso dalle forze di polizia. L'uomo, José Joaquim de Santana, è stato ucciso mentre osservava dal balcone di casa sua una manifestazione degli abitanti di una delle tante periferie di Rio, che avevano bloccato la strada per protestare contro l'arresto di un ragazzino di 13 anni.\r\nDopo il suo assassinio i blocchi e le cariche sono andati avanti tutta la notte.\r\n\r\nLe sommosse dello scorso giugno sono state il detonatore per una nuova stretta repressiva. 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