","Renzi a Torino. Ultimi bagliori di campagna elettorale","post",1464713952,[65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/appendino/","http://radioblackout.org/tag/campagna-elettorale/","http://radioblackout.org/tag/fassino/","http://radioblackout.org/tag/renzi/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[71,72,73,26,21],"appendino","campagna elettorale","Fassino",{"post_content":75,"post_title":81,"tags":84},{"matched_tokens":76,"snippet":79,"value":80},[77,78],"campagna","elettorale","La \u003Cmark>campagna\u003C/mark> \u003Cmark>elettorale\u003C/mark>, a pochi giorni dal voto,","La \u003Cmark>campagna\u003C/mark> \u003Cmark>elettorale\u003C/mark>, a pochi giorni dal voto, si sta intensificando. Lunedì 30 maggio il primo ministro Matteo Renzi è venuto a Torino per sostenere la \u003Cmark>campagna\u003C/mark> di Piero Fassino, che si è ricandidato alla carica di sindaco, ma, per la prima volta da decenni, rischia di non essere eletto al primo turno.\r\nLa presenza di tre liste di sinistra, la persistente seduzione del Movimento Cinque stelle costituiscono incognite che potrebbero rendere meno scontato del solito il risultato ellettorale.\r\nLe destre, sicure di essere fuori gioco, partecipano alla corsa per la poltrona in sala rossa in ordine sparso, cercando di trasformare questa partita \u003Cmark>elettorale\u003C/mark> in una sorta di referendum sulla guida di una coalizione di centro-destra in vista della scadenza del 2018. 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Dai preti ai banchieri, passando per Confcommercio, il blocco che sostiene il Partito Democratico è solido e trasversale.\r\nLa candidata a 5 stelle, ha condotto una \u003Cmark>campagna\u003C/mark> \u003Cmark>elettorale\u003C/mark> volta a raccogliere voti a destra: le sue dichiarazioni su case occupate, profughi e rom fanno concorrenza alla Lega e a Fratelli d'Italia.\r\nPartito populista costitutivamente oltre la destra e la sinistra, i pentastellati provano a muoversi agilmente tra rivendicazioni ecologiste, predicazione sulla partecipazione diretta, e xenofobia quasi esplicita.\r\n\r\nIeri a disturbare la \u003Cmark>campagna\u003C/mark> \u003Cmark>elettorale\u003C/mark> di Fassino ed a contestare Renzi c'erano anche un centinaio di lavoratori, precari, senza casa. La Questura ha blindato l'intero isolato, con uomini dell'antisommossa e blindati.\r\nSebbene fosse difficile avvicinarsi, tuttavia l'immagine del primo ministro circondato dalla polizia non contribuiva certo ad alimentare il mito della sua popolarità.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Stefano, redattore della radio che ha partecipato alle contestazioni a Renzi.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-05-31-renzi-to",{"matched_tokens":82,"snippet":83,"value":83},[77,78],"Renzi a Torino. 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Scritte e manifesti erano il segno evidente che la marcia dei poliziotti sarebbe stata contestata.\r\nSino all'ultimo i vigili non hanno sciolto la riserva sul corteo, che avrebbe potuto passare da corso Giulio Cesare o da corso Vercelli.\r\nA sorpresa, temendo contestazioni e non volendo sfilare tra muri trasformati in bacheche e persone ostili, hanno scelto di aggirare i corsi principali. \r\nSin dalle 18 un folto gruppo di antirazzisti, in buona parte anarchici, si è ritrovato alla lapide al partigiano anarchico “Ilio Baroni”, in corso Giulio Cesare angolo corso Novara. Il presidio si è poi trasformato in corteo che ha attraversato il quartiere. Numerose le soste e gli interventi per informare gli abitanti della zona. Tanti gli immigrati lungo la strada e dai balconi che hanno plaudito e fatto cenni di approvazione.\r\nIl corteo ha sostato a lungo davanti alla casa occupata al 45 di corso Giulio, dove gli abitanti e i solidali attendevano in strada il passaggio dei poliziotti. \r\nLa manifestazione degli anarchici ha poi raggiunto via Garibaldi. La polizia in assetto antisommossa ha bloccato l’accesso alla piazza ma questo non ha impedito che al suo arrivo la fiaccolata securitaria venisse accolta con slogan e con lo striscione “Contro la guerra ai poveri, per un mondo senza razzismo e polizia”. \r\n\r\nNonostante la deviazione dell'ultimo minuto, per evitare contestazioni di anarchici ed abitanti, il piccolo corteo securitario non ha potuto evitare il comitato di accoglienza all’arrivo. Tanti gli slogan in sostegno agli immigrati, contro la polizia, lo sfruttamento, per l'autogestione e contro lo Stato.\r\n\r\nAscolta la diretta con Emilio, uno dei compagni che hanno promosso l'iniziativa:\r\n\r\n2016-05-24-emilio-antisbirri","24 Maggio 2016","2016-05-26 13:59:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/04-antisbi-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/04-antisbi-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/04-antisbi-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/04-antisbi-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/04-antisbi-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/04-antisbi.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sicurezza? 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C'è poco da stare sereni. Renzi ha inaugurato l'era del cazzaro ma oggi gli altri l'hanno persino superato\r\n\r\n\r\n\r\nUna chiacchierata con Alessandra Daniele\r\n\r\ndaniela","1 Marzo 2018","2018-03-03 01:59:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/images-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"278\" height=\"181\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/images.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Balle spaziali. Viaggio tragicomico di fine campagna elettorale",1519909597,[],[],{"post_title":187},{"matched_tokens":188,"snippet":189,"value":189},[77,78],"Balle spaziali. 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Il bilancio della pandemia colloca gli Stati Uniti in cima alla classifica dei morti di covid sia in termini assoluto - 220.000 morti - che in rapporto alla popolazione.\r\nL'impossibilità di avere cure adeguate, tipica di un sistema sanitario, che le garantisce solo a chi è in grado di pagarsi un'assicurazione sanitaria. 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In molte contee i soldi ricevuti sono stati spesi per rinforzare gli equipaggiamenti militari, che sono stati ampiamente impiegati durante le proteste dell'estate e di questo primo scorcio d'autunno contro le violenze razziste della polizia nei confronti degli afroamericani.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/2020-10-20-states-rob.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2020 1020 states rob\r\n\r\n ","20 Ottobre 2020","2020-10-20 12:56:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/proud-boys-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/proud-boys-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/proud-boys-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/proud-boys-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/proud-boys-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/proud-boys.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Stati Uniti. 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Il paese a stelle e strisce vede diverse decine di milioni di migranti senza documenti: rappresentano la forza lavoro essenziale di molti settori sommersi e precarizzati dell'economia statunitense, in particolare quello agricolo e quello del lavoro domestico, ma sono stati demonizzati in campagna elettorale dal neo-presidente e dall'élite teo-con che tira le fila del suo programma politico.\r\n\r\nAdesso, con numeri impressionanti di arresti, operazioni di propaganda che puntano a disumanizzare i migranti deportati in catene nei paesi d'origine e la sempre maggiore militarizzazione dei raid della ICE (Immigration and Customs Enforcement), quali sono i primi effetti della dichiarazione trumpiana di espandere radicalmente le deportazioni? Si tratta del tentativo di sostanziare con i fatti la propaganda da campagna elettorale che si infrangerà di fronte alle richieste del padronato USA di garantire la manodopera irregolare necessaria a far funzionare i settori più bassi dell'economia? Oppure potrebbe essere veramente il preludio di una campagna sistemica di contrasto all'immigrazione irregolare negli States? Che genere di opposizione potrebbe incontrare questa politica, e quanto questa si pone in discontinuità con il governo precedente a guida democratica?\r\nNe abbiamo parlato con Luca Celada, corrispondente da Los Angeles de Il Manifesto:\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/CELADAinfo.mp3\"][/audio]","31 Gennaio 2025","2025-01-31 14:40:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/90-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"181\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/90-300x181.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/90-300x181.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/90.jpeg 599w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","This is ameriKKKa: guerra ai migranti negli States di Trump",1738334362,[291,292,293],"http://radioblackout.org/tag/donald-trump/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-usa/","http://radioblackout.org/tag/migranti/",[295,296,297],"donald trump","elezioni Usa","migranti",{"post_content":299},{"matched_tokens":300,"snippet":301,"value":302},[77,78],"ma sono stati demonizzati in \u003Cmark>campagna\u003C/mark> \u003Cmark>elettorale\u003C/mark> dal neo-presidente e dall'élite teo-con","È notizia di ieri quella della programmata apertura di un nuovo centro di detenzione per migranti irregolari nell'enclave statunitense di Guantanamo: ennesima mossa anti-immigrazione del governo Trump nei suoi primi 14 giorni di mandato, caratterizzati da un'ondata di decreti attuativi, molti dei quali improntati proprio a instradare la propria promessa politica di guerra totale alla migrazione clandestina. 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Ne parliamo con Sabrina Moles collaboratrice di China Files con cui affrontiamo i riflessi dell'esito elettorale nell' area dell'indo pacifico, l'abile operazione mediatica del neo presidente che ha spacciato il periodo della dittatura di Marcos come una fase di stabilità e progresso,la mancanza di memoria storica ,la nefasta eredità della presidenza Duterte.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/bastioni-19052022-sabrina.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAltre elezioni in Colombia ,ne parliamo con Diego Battistessa da Bogotà con cui approfondiamo lo scenario elettorale che nei sondaggi vede favorito Gustavo Preto della coalizione di sinistra , le tensioni che agitano la campagna elettorale con rischio di attentati e voci di golpe ,il ruolo della candidata vicepresidente Francia Marquez afrodiscendente e proveniente da una delle zone più povere del paese, il declino della pressione nordamericana sull'area fra problemi interni , guerra in Europa e confronto con la Cina.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/BASTIONI-19052022-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","21 Maggio 2022","2022-05-21 23:57:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 19/05/2022- FILIPPINE : A VOLTE RITORNANO ANCORA LA FAMIGLIA MARCOS AL POTERE -COLOMBIA LA PAURA DEI \"PODERES FACTICOS\"DI FRONTE ALLA POSSIBILE VITTORIA ELETTORALE DELLA SINISTRA.",1653177341,[444],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[339],{"post_content":447,"post_title":451},{"matched_tokens":448,"snippet":449,"value":450},[77,78],"le tensioni che agitano la \u003Cmark>campagna\u003C/mark> \u003Cmark>elettorale\u003C/mark> con rischio di attentati e"," \r\n\r\nBastioni di Orione racconta dell'esito delle elezioni nelle Filippine dove si è affermato il figlio di Marcos ,il dittatore che governo' il paese per piu' di 20 anni con la repressione, al soldo degli interessi nordamericani arrichendosi in modo osceno . 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Dalle 10,45 alle 12,45. Anche in streaming\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2018 02 23 anarres1\r\n\r\n2018 02 23 anarres2\r\n\r\n2018 02 23 anarres3\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nVoto a perdere. La democrazia formale, un uroboro che si morde la coda\r\nNe abbiamo discusso con Simone Ruini.\r\n\r\nNotizie dal fronte.\r\nLe nuove avventure dei soldati italiani in Africa\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo, esperto di geopolitica, tra i promotori del convegno antimilitarista del prossimo giugno a Milano.\r\n\r\nL’Eni e Gentiloni, l’Africano.\r\n\r\nSgomberata ieri all’alba la ZAD di Bure, nata per impedire il taglio degli alberi e la realizzazione di una gigantesca discarica nucleare. Nel pomeriggio in oltre ottanta città francesi si sono svolte manifestazioni di protesta. A Bure, due anni fa, la polizia ha ucciso con un proiettile di gomma un giovane compagno, Remy Fraisse.\r\n\r\nL’antifascismo e la campagna elettorale\r\n\r\nTorino. Assedio a Casa Pound: la polizia difende i fascisti\r\n\r\nProssime iniziative\r\n\r\n Venerdì 23 febbraio\r\nNotizie dal fronte.\r\nLe nuove avventure dei soldati italiani in Africa\r\nore 21 corso Palermo 46\r\nInterverrà Massimo Varengo\r\na cura dell’assemblea antimilitarista\r\n\r\nLunedì 26 febbraio\r\nNon scegliere la tua gabbia! Diserta il circo elettorale!\r\nPunto info astensionista. Porta la tua scheda per il falò delle vanità\r\nore 17\r\nvia Po 16\r\n\r\nDomenica 4 marzo\r\n Non votare, vieni al cinema!\r\n Brazil, regia di Terry Gilliam\r\nore 16\r\nfilm e apericena\r\nalla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nGiovedì 8 marzo\r\n sciopero femminista internazionale\r\ncontro la violenza di genere\r\nA Torino:\r\nmattinata di azioni diffuse\r\nore 16,30 corteo cittadino da piazza XVIII dicembre\r\n\r\nVenerdì 9 marzo\r\n Aiutiamoli a casa loro!\r\nL’Africa post coloniale nella narrazione di Karim Metref, insegnante, blogger di origine cabila e Stefano Capello, geopolitico.\r\nore 21 alla Fat\r\nin corso Palermo 46\r\n\r\nPer chi fosse interessato ai percorsi della Federazione Anarchica Torinese\r\nriunioni ogni giovedì alle 21\r\ncorso Palermo 46 – a destra nel cortile -\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","23 Febbraio 2018","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/niger-4-e1519402554570-200x110.jpg","Anarres del 23 febbraio. Voto a perdere. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streamingAscolta e diffondi l’audio della puntata:\n\n\n\n\n\n\n\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:Aborto. La lunga marcia dei “pro vita” e le lotte femministeRipercorriamo assieme a Nadia Nardi di Nudm Livorno le tappe delle lotte delle donne per acquisire e difendere la propria libertà di scelta e i tanti dispositivi messi in atto da chi ci vuole ricacciare nella gabbia della maternità come destino obbligato.Un punto di partenza la legge 194, che, limita la libertà femminile e contiene numerose trappole, che, una dopo l’altra, sono scattate.2 giugno. La repubblica fondata sulla guerraParate militari, esibizione di frecce tricolori, piazze occupate da cerimonie militariste: questa è la cifra con la quale la repubblica italiana declina se stessa.Nulla di cui stupirsi. Lo Stato, in tutte le proprie forme, si fonda sul monopolio della violenza legittima, una violenza estrema di cui le forze armate sono la punta di diamante.Negli ultimi anni sono venute meno le tante forme di edulcorazione del mestiere delle armi, messe in campo per attenuarne l’impatto su una popolazione in buona parte pacifista, restia alle imprese belliche. Oggi un governo diretto erede del fascismo storico, con un’ampia maggioranza parlamentare e nessuna reale opposizione istituzionale alla guerra ed ai processi di riarmo, si permette una diretta esaltazione degli eserciti, delle missioni militari all’estero, alla difesa degli interessi italiani in chiave neocoloniale.Come ogni anno anche questo due giugno ci saranno cerimonie militari e chi, nelle piazze, le contesta attivamente.Ne abbiamo parlato con Antonio MazzeoUSA: le varie velocità della rilocalizzazioneGli interessi economico-finanziari dettano le agende di amministrazioni e governi di ogni sorta. C’è un filo conduttore che lega le azioni dei vari presidenti USA, da Obama al secondo mandato di Trump. Ovviamente ogni amministrazione opera secondo l’immagine che si è data in campagna elettorale, ma indipendentemente dai modi le strategie possono essere utilizzate come bussole per capire l’orientamento in atto. E tutte le bussole, da Obama a Trump passando per Biden, puntano nella stessa direzione, quella del reshoring, seppur con alterne fortune.Vi proponiamo un approfondimento con Giammarco, autore di un testo uscito su UN, che inserisce la questione dei dazi in un contesto più ampioAppuntamenti:Lunedì 2 giugnoore 16manifestazione antimilitarista in via Garibaldi angolo piazza Castello(se piove piazza Palazzo di Città)Interventi, il canzoniere antimilitarista del Cor’okkio e di Alba e tanto altro.Contestiamo le cerimonie militariste del 2 giugno!A-Distro e SeriRiotogni mercoledìdalle 18 alle 20in corso Palermo 46(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altroSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotteVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!Informati su lotte e appuntamenti!Federazione Anarchica Torinesecorso Palermo 46Riunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30per info scrivete a fai_torino@autistici.orgContatti:FB@senzafrontiere.to/Telegramhttps://t.me/SenzaFrontiereIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.orgwww.anarresinfo.org","1 Giugno 2025","2025-09-30 02:01:44","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/04.jpeg","Anarres del 30 maggio. 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Violenze se possibile ancora più efferate a Port-au-Prince, blocco di merci, fame e migrazione; muro dominicano, traffici di armi e droga. Noboa vs Gonzáles: il ballottaggio in Ecuador vede il confronto dei molti mondi che compongono il paese..\r\n\r\nI reciproci tentativi di isolare il nemico dal mercato\r\nAbbiamo chiesto ad Alessandra Colarizi, direttrice editoriale di “China Files”, di restituirci un’idea di quello che può essere lo sguardo della società cinese sulla scomposta guerra commerciale trumpiana.\r\nA iniziare dall’identificazione di eventuali nuovi partner commerciali in sostituzione del mercato statunitense (considerando anche un’improbabile ulteriore estensione della presenza cinese in Africa, a fronte di un più probabile controllo della regione limitrofa – il libero scambio con Corea e Giappone? – e dell’Asean), o di assorbimento interno di parte delle esportazioni; prendendo poi in considerazione le contromisure non solo tariffarie adottate dal governo cinese, mirate e dunque già meditate prima che si scatenasse la buriana; la riduzione dei bond americani in pancia alle casse di Pechino (secondo detentore mondiale del debito di Washington); la creazione del welfare.\r\nSi è inserito anche il problema dei porti di Panama e degli altri scali interessati all’operazione di Trump, che mira a mettere sotto pressione la Cina. Il problema è quanto la guerra commerciale vada a impattare sul mercato del lavoro e sulle condizioni dei lavoratori cinesi, che hanno saputo inscenare “incidenti di massa” per protestare contro la recessione della qualità della vita.\r\nQueste ostilità si vanno a inserire in una contingenza che vede dal covid e dalla bolla immobiliare in avanti la situazione economico-finanziaria meno positiva e arrembante nello sviluppo commerciale cinese, che viene tamponata con il nazionalismo e la rivalità con gli Usa, quindi la guerra commerciale scatenata da Trump potrebbe essere un atout per rinforzare la difesa. Si va dipingendo un gioco di guerra che vede i due contendenti intenti a isolare il nemico nel suo recinto, precludendogli relazioni commerciali con il resto del mondo.\r\nSicuramente i prodotti cinesi sono concorrenziali con qualsiasi altro prodotto per qualità/prezzo, a prescindere da qualsiasi guerra di dazi. Rimane da vedere se il prevedibile mafioso della Casa Bianca non imporrà all'Europa di applicare le stesse tariffe comminate alla Cina dalla inaffidabile amministrazione trumpiana, altrimenti...\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6raaHK91qq3LlnKS8tT0Ur?si=Pml1A4qlS1u5_IZ_tKoXxA\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti sull’Asia orientale si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/AlessandraColarizi_Decoupling-Forzato.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGangs of Port-au-Prince\r\nNon si arresta la vendetta coloniale per l’atto rivoluzionario di indipendenza di Toussaint Louverture che nel 1791 fece di Haiti la prima colonia affrancata dal giogo francese. Infatti l’indifferenza per le condizioni disastrose in cui versa in particolare la capitale e la crisi esistenziale di un paese privo di risorse, saccheggiato da gang che spadroneggiano facendosi beffe di truppe keniane dell’Onu e armate dalla vicina Florida.\r\nRoberto Codazzi ci aggiorna sulla situazione, ma soprattutto dipinge il quadro per cui riusciamo a farci un’idea di cosa significa vivere in queste condizioni, con le gang che controllano tutti i quartieri della capitale tranne uno, con sparuti gruppi di autodifesa di cittadini (e si registrano linciaggi di appartenenti alle gangs catturati), scarsità di cibo, baratto, ritorno alle campagne per poter coltivare almeno il nutrimento, difficoltà di movimenti per i molti posti di blocco gestiti dalle bande e le comunicazioni affidate a eroici giornalisti radiofonici che vengono assassinati, quando si individuano le sedi delle radio. Le uniche merci che transitano tra Miami e Port-au-Prince sono le armi; altra provenienza di armi è dalla Colombia/Venezuela nel sistema del narcotraffico, che vede in Haiti un hub.\r\nTra Repubblica dominicana e Haiti ci sono costanti frizioni, frontiere chiuse – pur se sono concesse aperture a merci per consentire la sopravvivenza in assenza di possibilità di accesso al territorio haitiano. Ora si aggiungono rimpatri e restrizioni sui cittadini haitiani presenti in territorio dominicano, anche se la repubblica dominicana si fonda sulla manodopera a basso costo dei “cugini” haitiani, che ora si contano in misura di circa 2 milioni di presenze in condizioni precarie. Si organizzano marce per l’espulsione dal territorio turistico dominicano.\r\nGli haitiani sono respinti senza interruzione dagli Usa dal mandato di Obama: una situazione consolidata dalle immagini al confine messicano, quando venivano inseguiti con i lazos; i rimpatri sono ora ridotti dalla chiusura degli aeroporti.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/l-ulteriore-deterioramento-della-vita-di-haiti--65552467\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione al Caribe si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/RobertoCodazzi_Gangs-of-Port-au-Prince.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Davide Matrone ,docente universitario e giornalista freelance che vive a Quito , parliamo delle elezioni presidenziali in Ecuador , lunedi ci sarà il ballottaggio fra la candidata di \"Revolucion Ciudadana\", partito legato al correismo ,Luisa Gonzalez e il figlioccio della dinastia più ricca dell'Ecuador ,Daniel Noboa ,attuale presidente . Nonostante qualche scivolone xenofobo sulla questione dei rifugiati venezuelani che vorrebbe rimpatriare forzosamente e l'assenza nella sua campagna elettorale dei temi del lavoro ,Luisa Gonzalez incarna la sinistra che c'è in Ecuador in questo momento storico ,sicuramente lontana dalla radicalità del correismo della prima ora .L'alleanza storica con il movimento indigeno Pachakutik - braccio politico della Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie), la più grande del Paese - guidato da Leonidas Iza sposta il baricentro della \" revolucion ciudadana\" verso posizioni piu' progressiste ed evidenzia il prevalere all'interno delle comunità indigene di posizioni antiliberiste rompendo con il sostegno ai presidenti conservatori Lasso e Noboa dei cosidetti \"ponchos dorados \" la borghesia indigena che aveva fatto blocco con le élite reazionarie di Quito. Noboa ha fallitto totalmente sulla questione della sicurezza in un paese che è diventato hub privilegiato dei narcotrafficanti in America Latina ,tanto da dover ricorrere ai mercenari americani della \"Blackwater\" ,mandando evidenti segnali di debolezza e inadeguatezza nell'affrontare il problema della sicurezza che è molto sentito dalla popolazione che fino a qualche tempo fa viveva in paese considerato realtivamente sicuro ,mentre adesso L'Ecuador ha il tasso di omicidi più elevato del Sudamerica. Il ricorso ai mercenari nordamericani si configura anche come un ingerenza palese di un paese straniero negli affari interni dell'Ecuador ,mentre si manifesta la subordinazione di Noboa alle pretese di Washington che vorrebbe riappropiarsi anche della base militare di Manta , chiusa nel 2006 da Correa.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-nuovo-ciclo-del-correismo--65555974\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione all'America latina si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BASTIONI-10042025-ECUADOR.mp3\"][/audio]","13 Aprile 2025","2025-04-14 12:50:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 10/04/2025- LA SOCIETÀ CINESE AL TEMPO DEI DAZI - IL TERRORE S’INSTALLA A PORT-AU-PRINCE -DIETRO AL BALLOTTAGGIO TANTI ECUADOR",1744540748,[444],[339],{"post_content":541},{"matched_tokens":542,"snippet":543,"value":544},[77,78],"forzosamente e l'assenza nella sua \u003Cmark>campagna\u003C/mark> \u003Cmark>elettorale\u003C/mark> dei temi del lavoro ,Luisa","La Guerra dei dazi impatta con il Partito comunista cinese e la società cinese, decoupling e reazioni alla confusione trumpiana. Violenze se possibile ancora più efferate a Port-au-Prince, blocco di merci, fame e migrazione; muro dominicano, traffici di armi e droga. Noboa vs Gonzáles: il ballottaggio in Ecuador vede il confronto dei molti mondi che compongono il paese..\r\n\r\nI reciproci tentativi di isolare il nemico dal mercato\r\nAbbiamo chiesto ad Alessandra Colarizi, direttrice editoriale di “China Files”, di restituirci un’idea di quello che può essere lo sguardo della società cinese sulla scomposta guerra commerciale trumpiana.\r\nA iniziare dall’identificazione di eventuali nuovi partner commerciali in sostituzione del mercato statunitense (considerando anche un’improbabile ulteriore estensione della presenza cinese in Africa, a fronte di un più probabile controllo della regione limitrofa – il libero scambio con Corea e Giappone? – e dell’Asean), o di assorbimento interno di parte delle esportazioni; prendendo poi in considerazione le contromisure non solo tariffarie adottate dal governo cinese, mirate e dunque già meditate prima che si scatenasse la buriana; la riduzione dei bond americani in pancia alle casse di Pechino (secondo detentore mondiale del debito di Washington); la creazione del welfare.\r\nSi è inserito anche il problema dei porti di Panama e degli altri scali interessati all’operazione di Trump, che mira a mettere sotto pressione la Cina. Il problema è quanto la guerra commerciale vada a impattare sul mercato del lavoro e sulle condizioni dei lavoratori cinesi, che hanno saputo inscenare “incidenti di massa” per protestare contro la recessione della qualità della vita.\r\nQueste ostilità si vanno a inserire in una contingenza che vede dal covid e dalla bolla immobiliare in avanti la situazione economico-finanziaria meno positiva e arrembante nello sviluppo commerciale cinese, che viene tamponata con il nazionalismo e la rivalità con gli Usa, quindi la guerra commerciale scatenata da Trump potrebbe essere un atout per rinforzare la difesa. Si va dipingendo un gioco di guerra che vede i due contendenti intenti a isolare il nemico nel suo recinto, precludendogli relazioni commerciali con il resto del mondo.\r\nSicuramente i prodotti cinesi sono concorrenziali con qualsiasi altro prodotto per qualità/prezzo, a prescindere da qualsiasi guerra di dazi. Rimane da vedere se il prevedibile mafioso della Casa Bianca non imporrà all'Europa di applicare le stesse tariffe comminate alla Cina dalla inaffidabile amministrazione trumpiana, altrimenti...\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6raaHK91qq3LlnKS8tT0Ur?si=Pml1A4qlS1u5_IZ_tKoXxA\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti sull’Asia orientale si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/AlessandraColarizi_Decoupling-Forzato.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGangs of Port-au-Prince\r\nNon si arresta la vendetta coloniale per l’atto rivoluzionario di indipendenza di Toussaint Louverture che nel 1791 fece di Haiti la prima colonia affrancata dal giogo francese. Infatti l’indifferenza per le condizioni disastrose in cui versa in particolare la capitale e la crisi esistenziale di un paese privo di risorse, saccheggiato da gang che spadroneggiano facendosi beffe di truppe keniane dell’Onu e armate dalla vicina Florida.\r\nRoberto Codazzi ci aggiorna sulla situazione, ma soprattutto dipinge il quadro per cui riusciamo a farci un’idea di cosa significa vivere in queste condizioni, con le gang che controllano tutti i quartieri della capitale tranne uno, con sparuti gruppi di autodifesa di cittadini (e si registrano linciaggi di appartenenti alle gangs catturati), scarsità di cibo, baratto, ritorno alle campagne per poter coltivare almeno il nutrimento, difficoltà di movimenti per i molti posti di blocco gestiti dalle bande e le comunicazioni affidate a eroici giornalisti radiofonici che vengono assassinati, quando si individuano le sedi delle radio. Le uniche merci che transitano tra Miami e Port-au-Prince sono le armi; altra provenienza di armi è dalla Colombia/Venezuela nel sistema del narcotraffico, che vede in Haiti un hub.\r\nTra Repubblica dominicana e Haiti ci sono costanti frizioni, frontiere chiuse – pur se sono concesse aperture a merci per consentire la sopravvivenza in assenza di possibilità di accesso al territorio haitiano. Ora si aggiungono rimpatri e restrizioni sui cittadini haitiani presenti in territorio dominicano, anche se la repubblica dominicana si fonda sulla manodopera a basso costo dei “cugini” haitiani, che ora si contano in misura di circa 2 milioni di presenze in condizioni precarie. Si organizzano marce per l’espulsione dal territorio turistico dominicano.\r\nGli haitiani sono respinti senza interruzione dagli Usa dal mandato di Obama: una situazione consolidata dalle immagini al confine messicano, quando venivano inseguiti con i lazos; i rimpatri sono ora ridotti dalla chiusura degli aeroporti.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/l-ulteriore-deterioramento-della-vita-di-haiti--65552467\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione al Caribe si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/RobertoCodazzi_Gangs-of-Port-au-Prince.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Davide Matrone ,docente universitario e giornalista freelance che vive a Quito , parliamo delle elezioni presidenziali in Ecuador , lunedi ci sarà il ballottaggio fra la candidata di \"Revolucion Ciudadana\", partito legato al correismo ,Luisa Gonzalez e il figlioccio della dinastia più ricca dell'Ecuador ,Daniel Noboa ,attuale presidente . 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Noboa ha fallitto totalmente sulla questione della sicurezza in un paese che è diventato hub privilegiato dei narcotrafficanti in America Latina ,tanto da dover ricorrere ai mercenari americani della \"Blackwater\" ,mandando evidenti segnali di debolezza e inadeguatezza nell'affrontare il problema della sicurezza che è molto sentito dalla popolazione che fino a qualche tempo fa viveva in paese considerato realtivamente sicuro ,mentre adesso L'Ecuador ha il tasso di omicidi più elevato del Sudamerica. Il ricorso ai mercenari nordamericani si configura anche come un ingerenza palese di un paese straniero negli affari interni dell'Ecuador ,mentre si manifesta la subordinazione di Noboa alle pretese di Washington che vorrebbe riappropiarsi anche della base militare di Manta , chiusa nel 2006 da Correa.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-nuovo-ciclo-del-correismo--65555974\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione all'America latina si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BASTIONI-10042025-ECUADOR.mp3\"][/audio]",[546],{"field":104,"matched_tokens":547,"snippet":543,"value":544},[77,78],{"best_field_score":195,"best_field_weight":14,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":51,"score":307,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":51},{"document":550,"highlight":562,"highlights":567,"text_match":193,"text_match_info":570},{"comment_count":51,"id":551,"is_sticky":51,"permalink":552,"podcastfilter":553,"post_author":436,"post_content":554,"post_date":555,"post_excerpt":57,"post_id":551,"post_modified":556,"post_thumbnail":557,"post_title":558,"post_type":370,"sort_by_date":559,"tag_links":560,"tags":561},"95067","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-23-01-2025-la-nuova-era-del-multipolarismo-muscolare-di-trump-il-tecno-feudalesimo-dei-padroni-dellintelligenza-artificiale-condiziona-gli-equilibri-mondiali-algeria-e-francia-rap/",[318],"Bastioni di Orione continua a provare a leggere la fase che si apre con la presidenza Trump confrontandosi con Giorgio Monestarolo ,insegnante e ricercatore che si occupa di storia economica e sociale .Trump e il suo movimento Maga hanno raccolto senza dubbio gli scontenti della globalizzazione interpretando un disagio sociale che ha trovato espressione in un epifenomeno che apparentemente non è effimero ma probabilmente destinato a caratterizare la società americana per un periodo abbastanza lungo. Trump ha accettato ,a differenza della visione del globalismo ideologico dei neocon democratici, la natura multipolare degli equilibri mondiali così come si sono configurati in questa fase di post globalizzazione . Naturalmente la sua interpretazione si discosta dal concetto di multilateralismo ,che suppone un sistema di non ingerenza e riconoscimento reciproco dei soggetti ,ma si concretizza in un multipolarismo muscolare in cui ciascun polo dominante ha mano libera nella sua sfera d'influenza riformulando ed adattando teorie ritenute ormai desuete come la dottrina Monroe o quella del \"big stick\" ,cara agli imperialisti americani nel primo novecento. La nuova età dell'oro richiamata da Trump evoca una nuova fase di accumulazione originaria selvaggia in risposta alla crisi di profitto del capitale ,che presuppone la ricerca di nuovi territori di espansione per la valorizzazione dei capitali e lo sfruttamento di risorse. Questa logica sottende una competizione interimperialista che porta a confliggere gli interessi statunitensi con quelli dell'Europa ,dove una classe dirigente inetta sta portando il continente verso uno scenario bellico senza uscita. L'annunciata politica dei dazi ,foriera di processi inflazionistici , porterà alla crescita di sentimenti anti americani in Europa che purtroppo in mancanza di una visione di classe articolata da soggetti politici rappresentativi degli interessi dei subalterni,verranno manipolati dall'ultradestra populista.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/bastioni-di-Orione-Monestarolo-23012025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Alessandro Aresu consigliere scientifico di \"Limes\" e autore del libro \"Geopolitica dell'intelligenza artificiale \", parliamo degli scenari legati alla diffusione dell'intelligenza artificiale commentando la notizia dell'annunciato investimento di 500 miliardi di dollari in Stargate ,join venture composta da \"Open AI\",\"Oracle\" e \"Softbank\" ,sostenuta dal fondo emiratino Mgx per la realizzazione in Texas di 20 data center da circa 5 gigawatt ciascuno. La filiera industriale dell'intelligenza artificiale ha al suo centro la costruzione dei \"data center\", grossi magazzini con all'interno supercomputer .La manifattura elettronica viene sostenuta da ingenti investimenti provenienti dalle società high tech che sono espressione della grande concentrazione di capitali e potere economico che decide d'investire anche nella politica americana .Attraverso il meccanismo dei \"superpac\" hanno sostenuto la campagna elettorale di Trump anche grazie alle enormi plusvalenze ricavate dal loro valore azionario ,spesso enormemente gonfiato . Si assiste ad una interconnessione fra le strutture governative,l'industria militare e le aziende tecnologiche che ha portato ad una supremazia americana nella tecnologia spaziale attraverso aziende private. Questa struttura produttiva ha come conseguenza una dipendenza dalla tecnologia di aziende come \"Space x\" che consente agli Stati Uniti di ottenere la riusabilità dei vettori con enorme vantaggio sui concorrenti. Lo strapotere di queste corporation high tech pone la questione delle ricadute sociali di un capitale che non considera nulla al di fuori di sè e la sua regolazione .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-23012025-ARESU.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Karim Metref ,giornalista algerino, parliamo dello stato delle relazioni fra Francia ed Algeria che si stanno rapidamente deteriorando. I nodi sono legati alla memoria coloniale ,ai casi dello scrittore Boualem Sansal ,arrestato ad Algeri e difeso a spada tratta da Macron , all'arresto di influencer filo governativi algerini residenti in Francia fino alla proposta di rivedere gli accordi del 1968 che regolano la presenza degli algerini in Francia. Ma dietro questa ennesima crisi diplomatica c'è il voltafaccia francese sulla questione del Sahara occidentale ,in quanto Parigi ha riconosciuto la sovranità marocchina sul territorio saharawi allineandosi di fatto alle posizioni statunitensi ed israeliane. Algeri da sempre sostenitrice della causa del popolo saharawi non ha digerito lo sgarbo e da qui sono partite una serie di ritorsioni reciproche che hanno invelenito i rapporti fra Parigi ed Algeri. L'aumento della retorica anticoloniale del presidente algerino è anche proporzionale alla crisi di legittimità del \"pouvoir\" ,il sistema di potere corrotto consolidato nel paese frutto del deviazionismo della classe dirigente uscita dalla lotta liberazione che portò all'indipedemza del paese nel 1962.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-23012025-ALGERIA.mp3\"][/audio]","25 Gennaio 2025","2025-01-25 17:27:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 23/01/2025-LA NUOVA ERA DEL MULTIPOLARISMO MUSCOLARE DI TRUMP-IL TECNO FEUDALESIMO DEI PADRONI DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE CONDIZIONA GLI EQUILIBRI MONDIALI-ALGERIA E FRANCIA RAPPORTI DIFFICILI E STRASCICHI COLONIALI.",1737826062,[444],[339],{"post_content":563},{"matched_tokens":564,"snippet":565,"value":566},[77,78],"dei \"superpac\" hanno sostenuto la \u003Cmark>campagna\u003C/mark> \u003Cmark>elettorale\u003C/mark> di Trump anche grazie alle","Bastioni di Orione continua a provare a leggere la fase che si apre con la presidenza Trump confrontandosi con Giorgio Monestarolo ,insegnante e ricercatore che si occupa di storia economica e sociale .Trump e il suo movimento Maga hanno raccolto senza dubbio gli scontenti della globalizzazione interpretando un disagio sociale che ha trovato espressione in un epifenomeno che apparentemente non è effimero ma probabilmente destinato a caratterizare la società americana per un periodo abbastanza lungo. Trump ha accettato ,a differenza della visione del globalismo ideologico dei neocon democratici, la natura multipolare degli equilibri mondiali così come si sono configurati in questa fase di post globalizzazione . Naturalmente la sua interpretazione si discosta dal concetto di multilateralismo ,che suppone un sistema di non ingerenza e riconoscimento reciproco dei soggetti ,ma si concretizza in un multipolarismo muscolare in cui ciascun polo dominante ha mano libera nella sua sfera d'influenza riformulando ed adattando teorie ritenute ormai desuete come la dottrina Monroe o quella del \"big stick\" ,cara agli imperialisti americani nel primo novecento. La nuova età dell'oro richiamata da Trump evoca una nuova fase di accumulazione originaria selvaggia in risposta alla crisi di profitto del capitale ,che presuppone la ricerca di nuovi territori di espansione per la valorizzazione dei capitali e lo sfruttamento di risorse. Questa logica sottende una competizione interimperialista che porta a confliggere gli interessi statunitensi con quelli dell'Europa ,dove una classe dirigente inetta sta portando il continente verso uno scenario bellico senza uscita. 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La filiera industriale dell'intelligenza artificiale ha al suo centro la costruzione dei \"data center\", grossi magazzini con all'interno supercomputer .La manifattura elettronica viene sostenuta da ingenti investimenti provenienti dalle società high tech che sono espressione della grande concentrazione di capitali e potere economico che decide d'investire anche nella politica americana .Attraverso il meccanismo dei \"superpac\" hanno sostenuto la \u003Cmark>campagna\u003C/mark> \u003Cmark>elettorale\u003C/mark> di Trump anche grazie alle enormi plusvalenze ricavate dal loro valore azionario ,spesso enormemente gonfiato . Si assiste ad una interconnessione fra le strutture governative,l'industria militare e le aziende tecnologiche che ha portato ad una supremazia americana nella tecnologia spaziale attraverso aziende private. 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