","Dynamo Dora Rugby contro la privatizzazione","post",1686451458,[67,68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/campi/","http://radioblackout.org/tag/dynamo-dora-rugby/","http://radioblackout.org/tag/oxilia/","http://radioblackout.org/tag/sport-popolare/",[72,73,74,75],"campi","Dynamo dora rugby","oxilia","sport popolare",{"post_content":77,"tags":81},{"matched_tokens":78,"snippet":79,"value":80},[72],"abbandonati. Sono tanti, troppi, i \u003Cmark>campi\u003C/mark> abbandonati della città: quasi venti,","Dall'appello lanciato dalla Dynamo Dora Rugby in seguito agli attacchi degli ultimi giorni:\r\n\r\nLa storia recente di molti impianti sportivi della città di Torino è, purtroppo, una storia di spazi abbandonati. Sono tanti, troppi, i \u003Cmark>campi\u003C/mark> abbandonati della città: quasi venti, secondo una nostra mappatura fatta nel 2017. Le ragioni dietro a questo processo sono tante e complesse. Ad esempio, la crisi economica che ha ridimensionato l'economia nazionale e cittadina a partire dal 2008 ha avuto un effetto anche sul sistema sportivo locale. I tagli ai fondi pubblici operati sia a livello regionale che comunale hanno reso più difficile il mantenimento degli impianti. L'invecchiamento della popolazione diminuisce il numero degli sportivi \"attivi\" e, di conseguenza, il numero di società sportive cittadine.\r\n\r\nC'è però una motivazione che non ha che fare con cause economiche o demografiche: è la scelta politica di privatizzare gli impianti sportivi mettendoli a bando con fidejussioni che la maggior parte delle associazioni sportive non si potranno mai permettere. Noi siamo una di queste associazioni, e inoltre abbiamo scelto di promuovere un'attività sportiva praticamente gratuita (20 euro all'anno) per tutti e tutte, senza discriminazioni di genere e nazionalità di provenienza. \r\n\r\nIl campo Oxilia è uno degli ultimi impianti sportivi di Torino in cui è possibile ottenere l'assegnazione dello spazio a titolo gratuito e gestire l'impianto collettivamente, tramite un comitato di gestione: tagliamo il prato ogni anno, teniamo puliti gli spogliatoi, portiamo avanti le nostre attività in momenti determinati della settimana. Ora, questa esperienza di cogestione e le nostre attività sportive rischiano di scomparire, perché la Circoscrizione 6 ha deciso privatizzare il campo, mettendolo a bando per i privati a partire dal 2023/2024. \r\n\r\nInoltre, l'ufficio sport della stessa Circoscrizione ci ha vietato di organizzare ad Oxilia la nostra consueta festa di fine anno inventandosi una \"festa abusiva\" e \"una grigliata a spese dei contribuenti\" per un evento in cui avevamo pagato l'assicurazione per oltre duecento persone e che fa parte dei nostri diritti di assegnatari del campo Oxilia. Siamo stati attaccati politicamente attraverso articoli che hanno gettato fango su di noi. La Circoscrizione ha vietato una festa dello sport in un quartiere periferico con sette attività diverse completamente gratuite e associazioni e gruppi informali di sport di base come ospiti. Crediamo che una delle principali ragioni che si nasconde dietro a questa storia è che la nostra festa avrebbe dato visibilità alla privatizzazione di un campo comunale.\r\n\r\nNoi vogliamo difendere i pochi spazi rimasti per lo sport di base: non lo facciamo solo per noi, ma per tutta la cittadinanza. Non difendiamo solo il campo Oxilia, ma anche alcuni principi. \r\n\r\nPrimo, è necessario avere spazi gratuiti o semigratuiti per praticare sport in maniera semi dilettantistica e con costi di ingresso molto bassi. Questi spazi dovrebbero essere un diritto per i cittadini che si riuniscono per praticare sport insieme.\r\n\r\nSecondo, le privatizzazioni non possono essere l'unica soluzione alla gestione di questi spazi. Non solo affidare al mercato un bene che prima era pubblico e che poteva essere collettivo presenta alcuni aspetti non ideali, ma le condizioni economiche contemporanee portano a decine di bandi deserti e spazi abbandonati. A nostro parere, la gestione collettiva di questi tramite comitati di gestione composti da associazioni di base è una soluzione possibile e che ha un valore sociale importante. Occorre però la volontà politica se non di facilitarle, almeno di non attaccarle. \r\n\r\nTerzo, non è possibile accettare questa decisione tramite un incontro della politica locale con il nostro comitato di gestione che si è limitato a comunicare una decisione già avvenuta. La Circoscrizione ha preso questa scelta senza consultarsi con noi in nessun modo, senza proporci una alternativa, senza presentare un prospetto dei costi di gestione. Come cittadini, non è giusto ed è pericoloso accettare un decisione presa in questo modo. \r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con una compagna della Dynamo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/DynamoDora.090623.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLa pagina facebook dell'associazione per seguire gli aggiornamenti:\r\nDynamo Dora Rugby\r\n \r\n\r\nUno degli \"articoli\"infamanti uscito per torinotoday il giorno stesso in cui veniva comunicato il divieto di svolgere la festa:\r\nTorino, vietata festa del rugby. Gli organizzatori: \"Sport di base in balia delle privatizzazioni\"",[82,85,87,89],{"matched_tokens":83,"snippet":84},[72],"\u003Cmark>campi\u003C/mark>",{"matched_tokens":86,"snippet":73},[],{"matched_tokens":88,"snippet":74},[],{"matched_tokens":90,"snippet":75},[],[92,97],{"field":41,"indices":93,"matched_tokens":94,"snippets":96},[53],[95],[72],[84],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":79,"value":80},"post_content",[72],578730123365712000,{"best_field_score":102,"best_field_weight":26,"fields_matched":103,"num_tokens_dropped":53,"score":104,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":53},"1108091339008",2,"578730123365711978",1,{"document":107,"highlight":125,"highlights":137,"text_match":100,"text_match_info":145},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":53,"id":110,"is_sticky":53,"permalink":111,"post_author":56,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":59,"post_id":110,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_thumbnail_html":116,"post_title":117,"post_type":64,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":122},[50],[52],"35344","http://radioblackout.org/2016/04/un-punto-sulla-situazione-dei-rifugiati-siriani-in-libano/","Nell'ultimo anno e mezzo di fronte al flusso continuo ed imponente di persone che si muove verso l'Europa, diversi Stati lungo le principali rotte migratorie hanno chiuso le proprie frontiere costringendo chi viaggiava a sostare, a volte anche per settimane e mesi, lungo i confini. Sono sorti così accampamenti più o meno grossi, più o meno legali; la Jungle a Calais , a Idomeni sul confine greco-macedone, a Ventimiglia sulla frontiera franco-italiana. Situazioni temporanee supportate dalla solidarietà locale informale, associazionistica e a volte anche statale che hanno tratti in comune con altre esperienze di sopravvivenza in campi sicuramente più duraturi, come in Libano dove si sono rifugiati dall'inizio della guerra civile siriana circa un milione e centosettantamila persone; un quarto dei siriani in fuga dalla guerra.\r\n\r\nL'80 % di coloro che sono sfollati in Libano non vive però all'interno di accampamenti, che in Libano sorgono su terreni statali oppure in zone private dove chi ci poggia tenda o baracca paga l'affitto al proprietario; la maggior parte delle persone vive e si inserisce nel tessuto urbano e fa riferimento al mercato immobiliare per soddisfare l'esigenza di un tetto. 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Una manifestazione importante, un tentativo forte di portare alla luce le precarie condizioni di vita e di lavoro di chi lavora nelle campagne della zona e non solo.\r\n\r\nI lavoratori e le lavoratrici, in gran parte migranti e rifugiati, vivono nelle vicinanze di Foggia o da anni passano molti mesi dell'anno nel Grand Ghetto, una delle baraccopoli più grandi del Sud Italia, in un territorio che rappresenta il primo comparto nazionale di produzione e raccolta del pomodoro.\r\n\r\nDa qualche tempo il Grand Ghetto è nuovamente sotto attacco, essendo finito nelle mire legalitarie e repressive di politicanti e istituzioni, che periodicamente minacciano sgomberi (\"svuotamenti\"...) e promettono la costruzione di nuove tendopoli finanziate con milioni di euro. 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La politica istituzionale e le varie task force create ad hoc non fanno che confermare la gestione discriminatoria di aperta ghettizzazione nei confronti di chi viene sfruttato nelle campagne, ad ogni latitudine geografica.\r\n\r\nCinque i temi che saranno al centro del corteo del 26 settembre, a Foggia.\r\n\r\n- La possibilità di accedere all’iscrizione anagrafica per i senza fissa dimora (prassi prevista dalla legge, ma applicata in pochissimi comuni italiani) e ottenere la RESIDENZA, requisito fondamentale per rinnovare il permesso di soggiorno e che ad oggi ci viene negata, rendendoci irregolari e dunque ancora più ricattabili.\r\n- Il rispetto da parte della Questura di Foggia dei termini di legge per il rilascio ed il rinnovo delle diverse tipologie di permesso di soggiorno, e la cessazione da parte della Questura stessa di richieste del tutto arbitrarie che contribuiscono a creare irregolarità.\r\n- Controlli effettivi e trasparenti sulle aziende, e garanzie per la tutela dei lavoratori, dal momento che quasi la totalità di noi lavora in modo irregolare, senza effettivo contratto e previdenza, e a paghe infime – soprattutto nel settore agricolo.\r\n- La garanzia di trasporti verso i luoghi di lavoro, che possano eliminare l’intermediazione dei caporali.\r\n- La possibilità di vivere nei centri urbani e avere accesso ad abitazioni normali, rifiutando soluzioni che rispondono a logiche di ghettizzazione.\"\r\n\r\nAscolta il contributo di Irene\r\n\r\nirene tutto","22 Settembre 2014","2014-10-24 12:38:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/09/foggia-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"259\" height=\"194\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/09/foggia-1.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Lavoratori e lavoratrici della Capitanata in corteo a Foggia il 26 settembre",1411409993,[160,161,67,162,163,164,165,166],"http://radioblackout.org/tag/baraccopoli/","http://radioblackout.org/tag/braccianti/","http://radioblackout.org/tag/capitanata/","http://radioblackout.org/tag/caporalato/","http://radioblackout.org/tag/foggia/","http://radioblackout.org/tag/gran-ghetto/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento/",[32,27,72,168,169,170,171,172],"Capitanata","caporalato","Foggia","Gran Ghetto","sfruttamento",{"post_content":174,"tags":178},{"matched_tokens":175,"snippet":176,"value":177},[72],"finanziate con milioni di euro. 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Sono state selezionate cinque famiglie \"modello\" a cui è stato chiesto di distruggere la propria baracca in cambio del trasferimento in piccoli appartamenti. Lo \"sgombero condiviso\" di Lungo Stura è uno dei progetti ponte del mega appalto con cui il Comune di Torino e varie associazioni intendono \"governare\" la dispersione di una popolazione comunque scomoda e spartirsi gli oltre 5 milioni di Euro stanziati dal ministero. Va ricordato che le oltre 1.000 persone che attualmente abitano nel campo di Lungo Stura si sono concentrate in questo insediamento proprio in seguito a sgomberi \"scientificamente\" operati dalla polizia in altre zone della città.\r\n\r\nI Rom chiedono da tempo la chiusura dei campi-ghetto in cui sono confinati a Torino (e più in generale in Europa occidentale) e la possibilità di accedere alle graduatorie ATC come qualunque altro residente. I campi, però, esistono perchè sono un business. Quindi, accanto alla retorica istituzionale del \"superamento\" dei campi, arrivano interventi-tampone che fanno girare soldi, ma non offrono alcuna soluzionedi lungo termine alle persone sgomberate, nè in termini abitativi, nè di reddito.\r\n\r\nGli interventi nel campo di Lungo Stura comprenderanno: la solita sistemazione abitativa in \"autocostruzione\" e \"housing sociale\" per poche famiglie \"meritevoli\", l'inserimento lavorativo tramite borse lavoro di 3-6 mesi per una minima parte degli abitanti del campo, il rimpatrio assistito in Romania e lo sgombero per i restanti. L'utilizzo dei Rom stessi per le operazioni di demolizione delle baracche si rivela una strategia mediatica necessaria ad occultare la violenza istituzionale in atto e a fingere il coinvolgimento di chi in realtà viene sistematicamente trattato come mero oggetto. Ascolta la corrispondenza con Cecilia dal campo, questa mattina.\r\n\r\ncecilia ok","20 Gennaio 2014","2014-01-22 13:05:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/2014-01-20-12.51.01-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/2014-01-20-12.51.01-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/2014-01-20-12.51.01-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/2014-01-20-12.51.01.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Come si \"svuota\" un campo rom.",1390231192,[218,67,219,220,221,222,223],"http://radioblackout.org/tag/biopolitica/","http://radioblackout.org/tag/emergenza/","http://radioblackout.org/tag/lungo-stura-lazio/","http://radioblackout.org/tag/rom/","http://radioblackout.org/tag/sgomberi/","http://radioblackout.org/tag/societa-dello-spettacolo/",[225,72,226,227,18,37,228],"biopolitica","emergenza","lungo stura lazio","società dello spettacolo",{"post_content":230,"tags":234},{"matched_tokens":231,"snippet":232,"value":233},[72],"come qualunque altro residente. 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Una è dimora di una signora di 60 anni, in un'altra vive una giovane donna. Entrambe al momento del sequestro stavano cercando del cibo nel mercato di zona. Un'altra baracca è abitata da un ragazzo che al momento del sequestro non si trovava nel campo ma nelle vicinanze. \r\nL'unico presente al momento della comparsa degli agenti era un uomo, parente della famiglia registrata come abitante di quella baracca. Dato che il suo nome non compariva nel registro degli agenti della municipale è stato fatto uscire e la baracca sigillata. \r\n\r\nLe 10 baracche, secondo quanto comunicato dalla polizia municipale alle persone del campo, saranno demolite domani 23 aprile 2020.\r\nRicordiamo che dal momento in cui è entrato in vigore il d.p.c.m. del 9 marzo scorso le restrizioni imposte alla popolazione in termini di possibilità di movimento sono state durissime e hanno colpito in modo particolarmente feroce quelle persone che si trovavano già in condizioni economiche ed abitative estremamente precarie. \r\nMigliaia di persone, a Torino, che riuscivano a sopravvivere grazie alle attività informali legate al mercato di via Carcano e del Balon o a quello di Porta Palazzo, si trovano da due mesi in condizioni devastanti. In questo contesto - in cui per singoli e famiglie intere risulta impossibile circolare e anche riuscire a mangiare diventa una drammatica impresa - il Comune pensa bene di abbattere le baracche che per i residenti di Via Germagnano significano da anni, spesso da decenni, l’unica possibilità di casa possibile. \r\nLe conseguenze umane, sanitarie e materiali causate da questa come da altre miserabili decisioni politiche di questi tempi, continuano ad essere pagate dai settori di popolazione più poveri già strutturalmente esclusi, sfruttati e razzializzati.\"\r\n\r\nCome possiamo immaginare delle pratiche di resistenza rispetto al tentativo di sgombero della baraccopoli, che non trascurino la cura reciproca?\r\nAscolta la diretta di questa mattina dal campo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/campo_def.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","23 Aprile 2020","2020-04-23 23:29:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/93956740_1153326791666512_4397096043431329792_o-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/93956740_1153326791666512_4397096043431329792_o-1-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/93956740_1153326791666512_4397096043431329792_o-1-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/93956740_1153326791666512_4397096043431329792_o-1-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/93956740_1153326791666512_4397096043431329792_o-1-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/93956740_1153326791666512_4397096043431329792_o-1-1536x1152.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/93956740_1153326791666512_4397096043431329792_o-1.jpg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sequestro di baracche al campo rom di via Germagnano: il virus è una questione di classe e di colore",1587664308,[160,67,274,275,276,277],"http://radioblackout.org/tag/classe/","http://radioblackout.org/tag/covid-19-e-repressione/","http://radioblackout.org/tag/razzializzazione/","http://radioblackout.org/tag/via-germagnano/",[32,72,279,280,281,282],"classe","covid 19 e repressione","razzializzazione","via germagnano",{"tags":284},[285,287,289,291,293,295],{"matched_tokens":286,"snippet":32},[],{"matched_tokens":288,"snippet":84},[72],{"matched_tokens":290,"snippet":279},[],{"matched_tokens":292,"snippet":280},[],{"matched_tokens":294,"snippet":281},[],{"matched_tokens":296,"snippet":282},[],[298],{"field":41,"indices":299,"matched_tokens":300,"snippets":302},[105],[301],[72],[84],{"best_field_score":102,"best_field_weight":26,"fields_matched":105,"num_tokens_dropped":53,"score":304,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":53},"578730123365711977",{"document":306,"highlight":341,"highlights":367,"text_match":100,"text_match_info":374},{"cat_link":307,"category":308,"comment_count":53,"id":309,"is_sticky":53,"permalink":310,"post_author":56,"post_content":311,"post_date":312,"post_excerpt":59,"post_id":309,"post_modified":313,"post_thumbnail":314,"post_thumbnail_html":315,"post_title":316,"post_type":64,"sort_by_date":317,"tag_links":318,"tags":330},[50],[52],"55961","http://radioblackout.org/2019/10/il-governo-rinnovera-gli-accordi-con-la-libia-per-la-gestione-dei-flussi-migratori/","Commentiamo la notizia del rinnovo, ormai certo, previsto per il 2 novembre senza sostanziali modifiche, dell'accordo tra governo italiano e controparte libica per la gestione dei flussi migratori. 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Inoltre tentiamo di fare alcune considerazioni sul dispositivo delle emergenze, dello \"stato d'emergenza\" o di \"calamità naturale\", ormai all'ordine mensile in paesi come l'Italia: lungi dall'essere funzionali a \"una messa in sicurezza del territorio\", rispondono spesso, anche attraverso la gestione militare delle aree colpite da un dato evento, all'accapparamento di finanziamenti che ha come effetto principale una vera e propria bonifica sociale.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/mac17marzo25.mp3\"][/audio]","18 Marzo 2025","2025-03-18 12:32:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/stalker-01-200x110.jpg","Macerie su Macerie - PODCAST 17/03/25 - Campi Flegrei: ipotesi sull'ostensione dell'emergenza",1742298049,[],[],{"post_content":576,"post_title":581},{"matched_tokens":577,"snippet":579,"value":580},[578],"Campi","I \u003Cmark>Campi\u003C/mark> Flegrei (dal greco flègo, ovvero","I \u003Cmark>Campi\u003C/mark> Flegrei (dal greco flègo, ovvero \"brucio\", \"ardo\") sono una vasta area situata nel golfo di Pozzuoli, a ovest dell'area metropolitana di Napoli; la zona è caratterizzata dal fenomeno del \"bradisismo\", una conformazione del suolo che comporta fasi di lento abbassamento e di sollevamento più rapido, accompagnate dunque da terremoti superficiali. 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Anche se non è ufficiale, infatti, a occuparsi dei lavori sarebbe un'azienda di proprietà della famiglia Cosenza, protagonista della realizzazione di gran parte delle grandi opere della zona. In secondo luogo, la cabinovia viene presentata come una possibile soluzione all'inefficienza cronica del trasporto pubblico locale: eppure, un paio di rapidi calcoli su tempi di percorrenza e velocità media delle cabine sospese rivelano un'attenzione più rivolta alla mobilità turistica che a quella di chi abita quei luoghi. Infine, una grossa perplessità sorge quando si tenga in conto della condizione geologica dei \u003Cmark>Campi\u003C/mark> Flegrei: si tratta di una zona ad alto rischio sismico, a causa dei numerosi vulcani che costellano il golfo e del fenomeno dei bradisismo, che porta a periodici innalzamenti e abbassamenti del livello del terreno. 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Potete ascoltare l'intervista qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/cabinovia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":652,"snippet":653,"value":653},[578],"Progetto Cabinovia dei \u003Cmark>Campi\u003C/mark> Flegrei: speculazione edilizia e rischi ambientali",[655,657],{"field":485,"matched_tokens":656,"snippet":653,"value":653},[578],{"field":98,"matched_tokens":658,"snippet":649,"value":650},[578],{"best_field_score":559,"best_field_weight":413,"fields_matched":103,"num_tokens_dropped":53,"score":590,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":53},{"document":661,"highlight":679,"highlights":698,"text_match":557,"text_match_info":707},{"comment_count":53,"id":662,"is_sticky":53,"permalink":663,"podcastfilter":664,"post_author":384,"post_content":665,"post_date":666,"post_excerpt":59,"post_id":662,"post_modified":498,"post_thumbnail":667,"post_title":668,"post_type":446,"sort_by_date":669,"tag_links":670,"tags":675},"28267","http://radioblackout.org/podcast/rom-ruspe-e-polizia-e-business-in-lungo-stura/",[384],"I poliziotti si sono fatti il selfie: sorridevano ed ammiccavano mentre immortalavano la propria “impresa”. Sullo sfondo la devastazione del campo di Lungo Stura Lazio a Torino: le baracche schiacciate, i tubi annodati, i panni stesi buttati tra la polvere.\r\nIl giorno prima erano andati ad avvertire una decina di famiglie. In realtà l’operazione di sgombero è stata molto più ampia. La maggior parte delle persone non sapeva nulla.\r\nAlle 7 del mattino di giovedì 26 febbraio sono arrivati centinaia di poliziotti, vigili urbani del nucleo “nomadi”, quelli con in dotazione il tonfa, il manganello estensibile.\r\nSono state buttate in strada circa 200 persone del campo rom di Lungo Stura Lazio a Torino, il più grande della città. Le ruspe che hanno distrutto le baracche non si sono fermate neppure di fronte agli oltre 100 bambini, donne incinte, persone malate, anziani, un disabile. Le istituzioni hanno sgomberato senza offrire alcuna alternativa abitativa.\r\nQuesta vergognosa operazione fa parte del megaprogetto-vetrina “La città possibile”, un progetto che vale oltre 5 milioni di euro.\r\nCon questi fondi (ministeriali) si è previsto l’inserimento abitativo (a termine) in case per sole 15 famiglie, le restanti sono state piazzate in situazioni di social housing, mentre buona parte degli abitanti del campo – fonti “interne” al progetto stamattina parlano di 600 persone – viene semplicemente buttata in mezzo ad una strada (200 persone il 26 febbraio, le restanti entro il 31 marzo).\r\nI criteri con cui questa operazione di “divide et impera” è stata gestita sono estremamente opachi, arbitrari e neppure tanto velatamente razzisti: c’è chi semplicemente non è stato ritenuto “idoneo” a vivere in autonomia, nonostante lavori, abbia minori a carico o sia malato, magari perché non scolarizzato o perché non ha dichiarato di essere “rumenizzato”, come nel caso di gran parte delle famiglie sgomberate oggi. In particolare quelle della “Fossa”. La “Fossa” è la parte del campo più bassa, vicina alle rive del fiume, in un’area pericolosa per il concreto rischio di esondazioni.\r\nLì abitavano famiglie che vengono chiamate “colorate”, perché, specie le donne indossano gonne lunghe, fazzoletti, scialli, calze dai colori vivaci. Sono rom che non fingono di non esserlo, un peccato capitale, che li condanna a non essere considerati adatti “all’emersione dal campo”.\r\nChi viene sbattuto in strada non potrà fare altro che andare a riparare in un altro campo rom della città ed il ciclo degli sgomberi e della “gestione dell’emergenza” (case temporanee e social housing, il tutto a gestione delle solite cooperative) potrà continuare ad infinitum, rappresentando una vera e propria economia che fa comodo a molti interessi forti.\r\nBraccio operativo del progetto sono Valdocco, AIZO, Terra del Fuoco, Liberitutti, Stranaidea e Croce Rossa, cui è stato affidato l’appalto milionario. Alla Croce Rossa, ormai esperta, dopo tre lustri al CIE, il compito di “sorvegliare” che le aree sgomberate non vengano occupate nuovamente.\r\nEsponenti di Valdocco hanno dichiarato al quotidiano “La Stampa” che avrebbero vigilato affinché chi era stato cacciato non tornasse.\r\n\r\nLa mattina dello sgombero in Lungo Stura il freddo era pungente. La gente ha assistito attonita alla distruzione di povere baracche che per loro erano una casa. Il comune di Torino si vanta di essere in prima fila nel “superamento” dei campi: li “supera” mandando le ruspe ad abbattere le povere abitazioni costruite lungo il fiume, in un posto dove nessuno vorrebbe vivere se avesse la possibilità di scegliere.\r\nAlcuni bambini quella mattina erano a scuola: al ritorno non hanno trovato più nulla. Per molti di loro l’inserimento scolastico nelle elementari della zona, riuscito nonostante il razzismo dilagante, diventerà un ricordo. Obbligati a nascondersi come randagi inseguiti dall’accalappiacani non potranno tornare in aula.\r\nIl giorno successivo i comitati razzisti animati da Lega Nord e Fratelli d’Italia, Forza Nuova e Casa Pound hanno plaudito ma la canea razzista non si è placata, invocando altri sgomberi.\r\nNon dubitiamo che verranno presto accontentati.\r\nI rom “buoni” negli stanzoni del social housing, con regole da caserma, gli altri in strada.\r\nL’ordine regna nella bella vetrina di una città targata PD.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Gianluca Vitale, avvocato da sempre in prima fila sul fronte dell'immigrazione.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2015 02 27 rom vitale","3 Marzo 2015","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/03/sgombero-lungo-stura-200x110.jpg","Rom. 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