","I notav aspettano la Cancellieri, ma il ministro non arriva","post",1352724645,[64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/cancellieri/","http://radioblackout.org/tag/chiomonte/","http://radioblackout.org/tag/notav/","http://radioblackout.org/tag/val-clarea/","http://radioblackout.org/tag/valsusa/",[15,20,70,71,72],"notav","Val Clarea","valsusa",{"post_content":74,"post_title":79,"tags":82},{"matched_tokens":75,"snippet":77,"value":78},[76],"Cancellieri","aspettare il ministro degli Interni \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>. Già dal primo mattino centinaia","Doppio appuntamento in Valsusa per aspettare il ministro degli Interni \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>. Già dal primo mattino centinaia di notav si sono trovati davanti al Comune di Chiomonte (in seguito occupato), un altro gruppo di notav ha invece aspettato il ministro davanti le reti in Val Clarea. La \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark> sarebbe dovuta venire in valle per portare solidarietà alle forze di occupazione che militarizzano la Valsusa e al sindaco di Chiomonte Pinard, ma un comunicato della segreteria del Ministero degli Interni intorno alle 12.00 rinvia l'incontro: \"la prevista visita in Val Susa del ministro Anna Maria \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark> non si svolgerà oggi per sopraggiunti impegni\"\r\n\r\nAscolta le dirette dalla valle:\r\n\r\nOre 9.00 davanti al Comune di Chiomonte, con Nicoletta Dosio\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/Dosio-notav1.mp3\"]\r\n\r\nAscolta l'audio\r\n\r\nOre 9.00 davanti le reti in Val Clarea, con Dana\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/Dana-notav.mp3\"]\r\n\r\nAscolta l'audio\r\n\r\nOre 10.30 dentro il Comune di Chiomonte occupato dai notav, sempre con Nicoletta Dosio\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/Dosio-notav2.mp3\"]\r\n\r\nAscolta l'audio \r\n\r\n ",{"matched_tokens":80,"snippet":81,"value":81},[76],"I notav aspettano la \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>, ma il ministro non arriva",[83,86,88,90,92],{"matched_tokens":84,"snippet":85},[15],"\u003Cmark>cancellieri\u003C/mark>",{"matched_tokens":87,"snippet":20},[],{"matched_tokens":89,"snippet":70},[],{"matched_tokens":91,"snippet":71},[],{"matched_tokens":93,"snippet":72},[],[95,100,103],{"field":36,"indices":96,"matched_tokens":97,"snippets":99},[50],[98],[15],[85],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":81,"value":81},"post_title",[76],{"field":104,"matched_tokens":105,"snippet":77,"value":78},"post_content",[76],578730123365712000,{"best_field_score":108,"best_field_weight":109,"fields_matched":110,"num_tokens_dropped":50,"score":111,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":50},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",{"document":113,"highlight":128,"highlights":143,"text_match":106,"text_match_info":153},{"cat_link":114,"category":115,"comment_count":50,"id":116,"is_sticky":50,"permalink":117,"post_author":53,"post_content":118,"post_date":119,"post_excerpt":56,"post_id":116,"post_modified":57,"post_thumbnail":120,"post_thumbnail_html":121,"post_title":122,"post_type":61,"sort_by_date":123,"tag_links":124,"tags":126},[45],[48],"10980","http://radioblackout.org/2012/11/la-valle-di-susa-si-preprara-ad-accogliere-la-cancellieri/","Lunedì 12 novembre arriverà in valle di Susa il ministro degli interni Cancellieri. Motivo di tale onore è portare solidarietà alle forze dell’ordine e al sindaco di Chiomonte Pinard. Ecco l’ennesima provocazione di un governo che da ormai più di un anno ha militarizzato parte del nostro territorio e in più occasioni ha dimostarto di voler risolvere il problema tav a suon di manganelli, lacrimogeni e arresti. Ed è bene sottolineare che tale metodologia è stata utilizzata non solo in valle di Susa ma in ogni luogo d’Italia dove ormai i diritti dei cittadini sono calpestati: ne sanno qualcosa gli studenti, gli operai, i migranti.\r\n\r\n\"Lunedì dobbiamo esserci e dobbiamo essere in tanti.\" dice il Movimento\r\n\r\nPer ribadire che questa valle non è e non sarà mai pacificata fino a che si continuerà a volerla devastare. Per ribadire che la violenza utilizzata dalle sue truppe e dalla magistratura non ci intimoriscono e non ci fermerà.\r\n\r\nPer ribadire che il cantiere di Chiomonte è totalmente illegale poiché manca il progetto definitivo e per ricordarle una volta di più che la terra è di chi la abita e la vive tutti i giorni e non di un ministro che viene a passare in rassegna le sue truppe di occupazione come se fosse in Afghanistan.\r\nAccogliamo tutti insieme la Cancellieri\r\nritrovo:\r\nPiazza del municipio di Chiomonte ore 9.00\r\nCampo sportivo di Giaglione ore 8.30\r\n\r\nAscolta la diretta Andrea con del Kollettivo Giovani NoTav\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/cancellieri.mp3\"]","9 Novembre 2012","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/BANDERA_RETI-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"201\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/BANDERA_RETI-300x201.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/BANDERA_RETI-300x201.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/BANDERA_RETI.jpg 619w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La Valle di Susa si preprara ad \"accogliere\" la Cancellieri",1352465984,[64,65,125],"http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/",[15,20,127],"no tav",{"post_content":129,"post_title":133,"tags":136},{"matched_tokens":130,"snippet":131,"value":132},[76],"Susa il ministro degli interni \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>. Motivo di tale onore è","Lunedì 12 novembre arriverà in valle di Susa il ministro degli interni \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>. Motivo di tale onore è portare solidarietà alle forze dell’ordine e al sindaco di Chiomonte Pinard. Ecco l’ennesima provocazione di un governo che da ormai più di un anno ha militarizzato parte del nostro territorio e in più occasioni ha dimostarto di voler risolvere il problema tav a suon di manganelli, lacrimogeni e arresti. Ed è bene sottolineare che tale metodologia è stata utilizzata non solo in valle di Susa ma in ogni luogo d’Italia dove ormai i diritti dei cittadini sono calpestati: ne sanno qualcosa gli studenti, gli operai, i migranti.\r\n\r\n\"Lunedì dobbiamo esserci e dobbiamo essere in tanti.\" dice il Movimento\r\n\r\nPer ribadire che questa valle non è e non sarà mai pacificata fino a che si continuerà a volerla devastare. Per ribadire che la violenza utilizzata dalle sue truppe e dalla magistratura non ci intimoriscono e non ci fermerà.\r\n\r\nPer ribadire che il cantiere di Chiomonte è totalmente illegale poiché manca il progetto definitivo e per ricordarle una volta di più che la terra è di chi la abita e la vive tutti i giorni e non di un ministro che viene a passare in rassegna le sue truppe di occupazione come se fosse in Afghanistan.\r\nAccogliamo tutti insieme la \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>\r\nritrovo:\r\nPiazza del municipio di Chiomonte ore 9.00\r\nCampo sportivo di Giaglione ore 8.30\r\n\r\nAscolta la diretta Andrea con del Kollettivo Giovani NoTav\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/cancellieri.mp3\"]",{"matched_tokens":134,"snippet":135,"value":135},[76],"La Valle di Susa si preprara ad \"accogliere\" la \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>",[137,139,141],{"matched_tokens":138,"snippet":85},[15],{"matched_tokens":140,"snippet":20},[],{"matched_tokens":142,"snippet":127},[],[144,149,151],{"field":36,"indices":145,"matched_tokens":146,"snippets":148},[50],[147],[15],[85],{"field":101,"matched_tokens":150,"snippet":135,"value":135},[76],{"field":104,"matched_tokens":152,"snippet":131,"value":132},[76],{"best_field_score":108,"best_field_weight":109,"fields_matched":110,"num_tokens_dropped":50,"score":111,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":50},{"document":155,"highlight":187,"highlights":213,"text_match":106,"text_match_info":221},{"cat_link":156,"category":157,"comment_count":50,"id":158,"is_sticky":50,"permalink":159,"post_author":53,"post_content":160,"post_date":161,"post_excerpt":56,"post_id":158,"post_modified":162,"post_thumbnail":163,"post_thumbnail_html":164,"post_title":165,"post_type":61,"sort_by_date":166,"tag_links":167,"tags":177},[45],[48],"44105","http://radioblackout.org/2017/11/sicilia-torna-il-gattopardo-ma-vince-lastensione/","La netta vittoria del candidato del centro destra, Nello Musumeci, conferma le previsioni della vigilia. Cancellieri del Movimento Cinque Stelle, nonostante la buona affermazione in termini assoluti della formazione di Grillo e Casaleggio, non riesce a entrare in partita con un centrodestra che rimette in campo tutto il proprio peso clientelare.\r\n\r\nIl M5S è il primo partito ma, avendo corso da solo, non prende Palazzo d’Orleans. Il M5S non è riuscito a intercettare il voto giovanile, né a recuperare consensi tra gli astensionisti.\r\n\r\nScontato ma clamoroso il flop del Partito Democratico, il cui candidato, Flavio Micari. si ferma al 18,7 mentre la Sinistra di Fava si attesta al 6,1.\r\n\r\n \r\n\r\nIl dato più significativo è fuori dalle urne. Ben più della metà degli aventi diritto non è andata a votare, segno inequivocabile di una potente disaffezione dalla politica istituzionale, che tuttavia non si traduce in forme di autonomia dall’istituito.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con un compagno di Palermo, Alberto La Via.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 11 06 alb lavia elez sic","7 Novembre 2017","2017-11-08 21:28:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/non-voto-700x336-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"144\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/non-voto-700x336-300x144.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/non-voto-700x336-300x144.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/non-voto-700x336.jpg 700w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sicilia. Torna il Gattopardo ma vince l’astensione",1510076365,[168,64,169,170,171,172,173,174,175,176],"http://radioblackout.org/tag/astensione/","http://radioblackout.org/tag/centro-destra/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-regionali/","http://radioblackout.org/tag/fava/","http://radioblackout.org/tag/micari/","http://radioblackout.org/tag/movimento-5-stelle/","http://radioblackout.org/tag/musumeci/","http://radioblackout.org/tag/partito-democratico/","http://radioblackout.org/tag/sicilia/",[178,15,179,180,181,182,183,184,185,186],"astensione","centro destra","elezioni regionali","fava","micari","Movimento 5 stelle","Musumeci","partito democratico","sicilia",{"post_content":188,"tags":192},{"matched_tokens":189,"snippet":190,"value":191},[76],"conferma le previsioni della vigilia. \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark> del Movimento Cinque Stelle, nonostante","La netta vittoria del candidato del centro destra, Nello Musumeci, conferma le previsioni della vigilia. \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark> del Movimento Cinque Stelle, nonostante la buona affermazione in termini assoluti della formazione di Grillo e Casaleggio, non riesce a entrare in partita con un centrodestra che rimette in campo tutto il proprio peso clientelare.\r\n\r\nIl M5S è il primo partito ma, avendo corso da solo, non prende Palazzo d’Orleans. Il M5S non è riuscito a intercettare il voto giovanile, né a recuperare consensi tra gli astensionisti.\r\n\r\nScontato ma clamoroso il flop del Partito Democratico, il cui candidato, Flavio Micari. si ferma al 18,7 mentre la Sinistra di Fava si attesta al 6,1.\r\n\r\n \r\n\r\nIl dato più significativo è fuori dalle urne. Ben più della metà degli aventi diritto non è andata a votare, segno inequivocabile di una potente disaffezione dalla politica istituzionale, che tuttavia non si traduce in forme di autonomia dall’istituito.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con un compagno di Palermo, Alberto La Via.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 11 06 alb lavia elez sic",[193,195,197,199,201,203,205,207,209,211],{"matched_tokens":194,"snippet":178},[],{"matched_tokens":196,"snippet":85},[15],{"matched_tokens":198,"snippet":179},[],{"matched_tokens":200,"snippet":180},[],{"matched_tokens":202,"snippet":181},[],{"matched_tokens":204,"snippet":182},[],{"matched_tokens":206,"snippet":183},[],{"matched_tokens":208,"snippet":184},[],{"matched_tokens":210,"snippet":185},[],{"matched_tokens":212,"snippet":186},[],[214,219],{"field":36,"indices":215,"matched_tokens":216,"snippets":218},[22],[217],[15],[85],{"field":104,"matched_tokens":220,"snippet":190,"value":191},[76],{"best_field_score":108,"best_field_weight":109,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":50,"score":222,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":50},"578730123365711978",{"document":224,"highlight":240,"highlights":254,"text_match":106,"text_match_info":262},{"cat_link":225,"category":226,"comment_count":50,"id":227,"is_sticky":50,"permalink":228,"post_author":53,"post_content":229,"post_date":230,"post_excerpt":56,"post_id":227,"post_modified":231,"post_thumbnail":56,"post_thumbnail_html":56,"post_title":232,"post_type":61,"sort_by_date":233,"tag_links":234,"tags":238},[45],[48],"20118","http://radioblackout.org/2013/12/sul-cosiddetto-decreto-svuotacarceri/","Ancora palliativi dal governo in materia di carceri, a fronte di una situazione gravissima di sovraffollamento, condizioni disumane e epidemie ricorrenti (scabbia a Torino, legionella a Roma, etc…), Un altro pezzo della legge svuota carceri ci dice che probabilmente saranno 3000 i detenuti che potranno tornare presto a casa. Proprio oggi pomeriggio 17 dicembre 2013 il Consiglio dei Ministri deciderà sul da farsi per l'attuale situazione carceraria italiana, ormai insostenibile.\r\nCome annunciato nei giorni scorsi dal Ministro Annamaria Cancellieri, il governo sta cercando di attuare una serie di misure alternative al carcere per evitare l'amnistia o l'Indulto ma nel contempo svuotare le celle italiane. Tra i vari provvedimenti del decreto svuota carceri si parte con la possibilità di far scontare per reati meno gravi gli ultimi due anni di pena agli extracomunitari nel loro paese d'origine. Di fatto una possibilità già presente con la legge Bossi-Fini, ma mai realmente applicata. Inoltre possibilità che venga tolta la recidiva per i tossicodipendenti in caso di fatti non rilevanti.\r\nUn articolo dovrebbe riguardare anche un aumento dei giorni di liberazione anticipata che si possono accumulare, sempre che non si incorra in qualche sanzione disciplinare, cosa semplicissima nell'inferno del carcere. Le misure dovrebbero esser retroattive da gennaio 2010 ed inoltre si cercherà anche di facilitarne il reinserimento nel mondo del lavoro grazie anche all'introduzione della figura del Garante nazionale dei detenuti.\r\nAncora una volta viene tirata in ballo la questione del braccialetto elettronico, che sembrava essere la panacea tecnologica di molti mali e che per il momento ha fatto parlare di sé solo per la truffa perpetrata ai danni delle finanze pubbliche a beneficio esclusivo di Telecom Italia, con cui il contratto truffa è stato rinnovato proprio dal insito Cancellieri.\r\n Ascolta il commento di Vittorio Antonini, associazione Papillon\r\n\r\nantonini_svuotacarceri","17 Dicembre 2013","2013-12-19 20:20:26","Sul cosiddetto decreto \"svuotacarceri\"",1387324574,[64,235,236,237],"http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/papillon/","http://radioblackout.org/tag/svuotacarceri/",[15,18,239,31],"papillon",{"post_content":241,"tags":245},{"matched_tokens":242,"snippet":243,"value":244},[76],"giorni scorsi dal Ministro Annamaria \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>, il governo sta cercando di","Ancora palliativi dal governo in materia di carceri, a fronte di una situazione gravissima di sovraffollamento, condizioni disumane e epidemie ricorrenti (scabbia a Torino, legionella a Roma, etc…), Un altro pezzo della legge svuota carceri ci dice che probabilmente saranno 3000 i detenuti che potranno tornare presto a casa. Proprio oggi pomeriggio 17 dicembre 2013 il Consiglio dei Ministri deciderà sul da farsi per l'attuale situazione carceraria italiana, ormai insostenibile.\r\nCome annunciato nei giorni scorsi dal Ministro Annamaria \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>, il governo sta cercando di attuare una serie di misure alternative al carcere per evitare l'amnistia o l'Indulto ma nel contempo svuotare le celle italiane. Tra i vari provvedimenti del decreto svuota carceri si parte con la possibilità di far scontare per reati meno gravi gli ultimi due anni di pena agli extracomunitari nel loro paese d'origine. Di fatto una possibilità già presente con la legge Bossi-Fini, ma mai realmente applicata. Inoltre possibilità che venga tolta la recidiva per i tossicodipendenti in caso di fatti non rilevanti.\r\nUn articolo dovrebbe riguardare anche un aumento dei giorni di liberazione anticipata che si possono accumulare, sempre che non si incorra in qualche sanzione disciplinare, cosa semplicissima nell'inferno del carcere. Le misure dovrebbero esser retroattive da gennaio 2010 ed inoltre si cercherà anche di facilitarne il reinserimento nel mondo del lavoro grazie anche all'introduzione della figura del Garante nazionale dei detenuti.\r\nAncora una volta viene tirata in ballo la questione del braccialetto elettronico, che sembrava essere la panacea tecnologica di molti mali e che per il momento ha fatto parlare di sé solo per la truffa perpetrata ai danni delle finanze pubbliche a beneficio esclusivo di Telecom Italia, con cui il contratto truffa è stato rinnovato proprio dal insito \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>.\r\n Ascolta il commento di Vittorio Antonini, associazione Papillon\r\n\r\nantonini_svuotacarceri",[246,248,250,252],{"matched_tokens":247,"snippet":85},[15],{"matched_tokens":249,"snippet":18},[],{"matched_tokens":251,"snippet":239},[],{"matched_tokens":253,"snippet":31},[],[255,260],{"field":36,"indices":256,"matched_tokens":257,"snippets":259},[50],[258],[15],[85],{"field":104,"matched_tokens":261,"snippet":243,"value":244},[76],{"best_field_score":108,"best_field_weight":109,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":50,"score":222,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":50},{"document":264,"highlight":280,"highlights":285,"text_match":288,"text_match_info":289},{"cat_link":265,"category":266,"comment_count":50,"id":267,"is_sticky":50,"permalink":268,"post_author":53,"post_content":269,"post_date":270,"post_excerpt":56,"post_id":267,"post_modified":271,"post_thumbnail":56,"post_thumbnail_html":56,"post_title":272,"post_type":61,"sort_by_date":273,"tag_links":274,"tags":278},[45],[48],"18752","http://radioblackout.org/2013/10/letta-ad-ancona-cariche-e-feriti/","Il 15 ottobre si è svolto ad Ancona il vertice bilaterale Italia-Serbia. Nella sede della Regione Marche si sono incontrati i primo ministro Enrico Letta e Ivica Dacic, accompagnati da una nutrita delegazione di ministri dei due governi. Per il governo italiano c'erano anche il viceprimo ministro e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, i ministri Emma Bonino, Mario Mauro, Annamaria Cancellieri, Maurizio Lupi e Maria Chiara Carrozza.\r\nL’Italia è il principale sostenitore dell’ingresso della Serbia nell’Unione Europea. Durante i colloqui, il governo italiano ha confermato il proprio sostegno a Belgrado per l’adesione del paese balcanico all’Ue.\r\nIl giorno precedente, sempre ad Ancona c'era stato un incontro per gettare le basi della macroregione Adriatico-Ionica, che avrebbe nelle Marche il proprio centro e della quale farà parte anche la Serbia, oltre agli altri paesi della ex Jugoslavia e la Grecia.\r\nImponente il dispositivo di sicurezza messo in piedi per il vertice. Militari della Folgore e del battaglione San Marco hanno blindato il porto, nonostante da alcuni anni l'intera area sia inaccessibile agli anconetani, per le reti erette per rendere più difficile l'approdo ai profughi che si infilano sotto i tir in partenza dal porto greco di Patrasso.\r\n\r\nL'opposizione sociale anconetana ha deciso di dare il benvenuto a Letta con una manifestazione, che la polizia ha vietato.\r\nAperto dallo striscione \"Licenziamenti, sfratti, precarietà basta austerità\", il corteo è partito dal quartiere Archi tentando di raggiungere la sede della Regione, dove si svolgeva il vertice, ma è stato bloccato dalla polizia in piazzale Italia.\r\nAd un primo tentativo di forzare lo sbarramento di polizia l'antisommossa ha caricato i circa 300 manifestanti. Una seconda carica, più violenta, è scattata quando il corteo ha provato a passare in un altro punto. Qui però i manifestanti sono riusciti a passare con un corteo che ha attraversato le vie cittadine.\r\nTre i feriti: due manifestanti colpiti da manganellate ed un terzo contuso ad una gamba, dopo aver schivato al volo la carica di una camionetta della polizia.\r\nUna buona inaugurazione degli accordi bilaterali tra Italia e Serbia, che hanno, tra gli altri, l'obbiettivo di rafforzare la collaborazione militare tra i due paesi.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con un compagno di Ancona, Gianfranco.\r\nAscolta la diretta:\r\nancona","16 Ottobre 2013","2013-10-19 21:01:02","Letta ad Ancona. Cariche e feriti",1381938360,[275,276,277],"http://radioblackout.org/tag/ancona/","http://radioblackout.org/tag/letta/","http://radioblackout.org/tag/vertice-italia-serbia/",[279,27,35],"Ancona",{"post_content":281},{"matched_tokens":282,"snippet":283,"value":284},[76],"Emma Bonino, Mario Mauro, Annamaria \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>, Maurizio Lupi e Maria Chiara","Il 15 ottobre si è svolto ad Ancona il vertice bilaterale Italia-Serbia. Nella sede della Regione Marche si sono incontrati i primo ministro Enrico Letta e Ivica Dacic, accompagnati da una nutrita delegazione di ministri dei due governi. Per il governo italiano c'erano anche il viceprimo ministro e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, i ministri Emma Bonino, Mario Mauro, Annamaria \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>, Maurizio Lupi e Maria Chiara Carrozza.\r\nL’Italia è il principale sostenitore dell’ingresso della Serbia nell’Unione Europea. Durante i colloqui, il governo italiano ha confermato il proprio sostegno a Belgrado per l’adesione del paese balcanico all’Ue.\r\nIl giorno precedente, sempre ad Ancona c'era stato un incontro per gettare le basi della macroregione Adriatico-Ionica, che avrebbe nelle Marche il proprio centro e della quale farà parte anche la Serbia, oltre agli altri paesi della ex Jugoslavia e la Grecia.\r\nImponente il dispositivo di sicurezza messo in piedi per il vertice. Militari della Folgore e del battaglione San Marco hanno blindato il porto, nonostante da alcuni anni l'intera area sia inaccessibile agli anconetani, per le reti erette per rendere più difficile l'approdo ai profughi che si infilano sotto i tir in partenza dal porto greco di Patrasso.\r\n\r\nL'opposizione sociale anconetana ha deciso di dare il benvenuto a Letta con una manifestazione, che la polizia ha vietato.\r\nAperto dallo striscione \"Licenziamenti, sfratti, precarietà basta austerità\", il corteo è partito dal quartiere Archi tentando di raggiungere la sede della Regione, dove si svolgeva il vertice, ma è stato bloccato dalla polizia in piazzale Italia.\r\nAd un primo tentativo di forzare lo sbarramento di polizia l'antisommossa ha caricato i circa 300 manifestanti. Una seconda carica, più violenta, è scattata quando il corteo ha provato a passare in un altro punto. Qui però i manifestanti sono riusciti a passare con un corteo che ha attraversato le vie cittadine.\r\nTre i feriti: due manifestanti colpiti da manganellate ed un terzo contuso ad una gamba, dopo aver schivato al volo la carica di una camionetta della polizia.\r\nUna buona inaugurazione degli accordi bilaterali tra Italia e Serbia, che hanno, tra gli altri, l'obbiettivo di rafforzare la collaborazione militare tra i due paesi.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con un compagno di Ancona, Gianfranco.\r\nAscolta la diretta:\r\nancona",[286],{"field":104,"matched_tokens":287,"snippet":283,"value":284},[76],578730123365187700,{"best_field_score":290,"best_field_weight":291,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":50,"score":292,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":50},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":294,"highlight":309,"highlights":314,"text_match":288,"text_match_info":317},{"cat_link":295,"category":296,"comment_count":50,"id":297,"is_sticky":50,"permalink":298,"post_author":53,"post_content":299,"post_date":300,"post_excerpt":56,"post_id":297,"post_modified":301,"post_thumbnail":56,"post_thumbnail_html":56,"post_title":302,"post_type":61,"sort_by_date":303,"tag_links":304,"tags":307},[45],[48],"18608","http://radioblackout.org/2013/10/re-giorgio-e-lamnistia/","Lo scorso 8 gennaio l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea per i Diritti Umani per i trattamenti inumani e degradanti inflitti ad alcuni detenuti rinchiusi nelle carceri di Busto Arsizio e Piacenza. Questi prigionieri erano stati obbligati a condividere con altri carcerati una cella di 9 metri quadrati, senza acqua calda e priva di una decente illuminazione.\r\nLa cifra di 14.000 euro è il prezzo fissato dalla corte per le torture subite dai detenuti.\r\nMa non solo. I giudici hanno stabilito l’obbligo per l’Italia di porre rimedio al sofraffollamento carcerario entro un anno. Il governo italiano, già numerose volte nel mirino della corte, ha immediatamente fatto ricorso. Il ricorso è stato respinto lo scorso 27 maggio.\r\nQuesta decisione apre la possibilità che tanti altri detenuti di appellino alla corte, oltre ad obbligare l’Italia a porre fine alle terribili condizioni di vita nelle carceri del Bel Paese.\r\nNei giorni immediatamente successivi al respingimento del ricorso parlamentari di quasi tutti gli schieramenti, nonché lo stesso ministro della giustizia Cancellieri, fecero dichiarazioni altisonanti. Dichiarazioni che stridevano con il silenzio e l’immobilità di tutte le forze politiche istituzionali di fronte ad una situazione che dura ormai da anni. Dichiarazioni rimaste lettera morta, perché l'estensione degli arresti domiciliari voluta da Cancellieri è stata una mera misura balneare per sopire i clamori dopo la condanna di Strasburgo.\r\nEra sin da allora evidente che solo un’immediata amnistia potrebbe ridurre per qualche tempo il sovraffollamento. Poi, piano piano si tornerebbe all'emergenza. L'amnistia o l'indulto sarebbero solo una boccata d'aria prima della prossima crisi. Sono bastati meno di sei anni per riempire nuovamente all'inverosimile le carceri svuotate dall'indulto del 2006.\r\nLeggi carcerogene come la Fini-Giovanardi sulle droghe, la Bossi-Fini sull’immigrazione, la Cirielli sulla recidiva hanno contribuito a chiudere le porte delle prigioni alle spalle di migliaia di persone. Se si tiene conto che i reati più frequentemente perseguiti nel nostro paese sono quelli contro il patrimonio e questi reati sono puniti spesso in modo più grave di quelli contro la persona, si ha l'esatta dimensione della natura intrinsecamente classista del codice penale italiano.\r\n\r\nIl messaggio di Giorgio Napolitano alle Camere dell'otto ottobre ha riaperto il dibattito politico sulle carceri, mettendo per la prima volta all'ordine del giorno la questione dell'amnistia e dell'indulto.\r\nSullo sfondo le polemiche di chi crede che i tempi scelti dal presidente della Repubblica coincidano con la condanna definitiva di Berlusconi e il rischio che il Cavaliere debba scontare, sia pure ai domiciliari o ai servizi sociali, la pena che gli è stata inflitta.\r\nD'altro canto i corpi ammassati, torturati, schiacciati in ogni buco dei 64 mila prigionieri che affollano le galere del Bel Paese sono una questione che solo l'ottuso giustizialismo a Cinque Stelle può ignorare.\r\nSebbene un'amnistia imposta dal basso avrebbe un sapore meno agre, tuttavia la possibilità concreta che qualcuno possa scivolare fuori da quella immensa discarica sociale sarebbe comunque un fatto positivo.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Francesco che a radio Blackout cura la trasmissione \"bello come una prigione che brucia\".\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\ncarcere","9 Ottobre 2013","2013-10-14 11:48:04","Re Giorgio e l'amnistia",1381337740,[305,235,306],"http://radioblackout.org/tag/amnistia/","http://radioblackout.org/tag/indulto/",[308,18,29],"amnistia",{"post_content":310},{"matched_tokens":311,"snippet":312,"value":313},[76],"lo stesso ministro della giustizia \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>, fecero dichiarazioni altisonanti. Dichiarazioni che","Lo scorso 8 gennaio l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea per i Diritti Umani per i trattamenti inumani e degradanti inflitti ad alcuni detenuti rinchiusi nelle carceri di Busto Arsizio e Piacenza. Questi prigionieri erano stati obbligati a condividere con altri carcerati una cella di 9 metri quadrati, senza acqua calda e priva di una decente illuminazione.\r\nLa cifra di 14.000 euro è il prezzo fissato dalla corte per le torture subite dai detenuti.\r\nMa non solo. I giudici hanno stabilito l’obbligo per l’Italia di porre rimedio al sofraffollamento carcerario entro un anno. Il governo italiano, già numerose volte nel mirino della corte, ha immediatamente fatto ricorso. Il ricorso è stato respinto lo scorso 27 maggio.\r\nQuesta decisione apre la possibilità che tanti altri detenuti di appellino alla corte, oltre ad obbligare l’Italia a porre fine alle terribili condizioni di vita nelle carceri del Bel Paese.\r\nNei giorni immediatamente successivi al respingimento del ricorso parlamentari di quasi tutti gli schieramenti, nonché lo stesso ministro della giustizia \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>, fecero dichiarazioni altisonanti. Dichiarazioni che stridevano con il silenzio e l’immobilità di tutte le forze politiche istituzionali di fronte ad una situazione che dura ormai da anni. Dichiarazioni rimaste lettera morta, perché l'estensione degli arresti domiciliari voluta da \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark> è stata una mera misura balneare per sopire i clamori dopo la condanna di Strasburgo.\r\nEra sin da allora evidente che solo un’immediata amnistia potrebbe ridurre per qualche tempo il sovraffollamento. Poi, piano piano si tornerebbe all'emergenza. L'amnistia o l'indulto sarebbero solo una boccata d'aria prima della prossima crisi. Sono bastati meno di sei anni per riempire nuovamente all'inverosimile le carceri svuotate dall'indulto del 2006.\r\nLeggi carcerogene come la Fini-Giovanardi sulle droghe, la Bossi-Fini sull’immigrazione, la Cirielli sulla recidiva hanno contribuito a chiudere le porte delle prigioni alle spalle di migliaia di persone. Se si tiene conto che i reati più frequentemente perseguiti nel nostro paese sono quelli contro il patrimonio e questi reati sono puniti spesso in modo più grave di quelli contro la persona, si ha l'esatta dimensione della natura intrinsecamente classista del codice penale italiano.\r\n\r\nIl messaggio di Giorgio Napolitano alle Camere dell'otto ottobre ha riaperto il dibattito politico sulle carceri, mettendo per la prima volta all'ordine del giorno la questione dell'amnistia e dell'indulto.\r\nSullo sfondo le polemiche di chi crede che i tempi scelti dal presidente della Repubblica coincidano con la condanna definitiva di Berlusconi e il rischio che il Cavaliere debba scontare, sia pure ai domiciliari o ai servizi sociali, la pena che gli è stata inflitta.\r\nD'altro canto i corpi ammassati, torturati, schiacciati in ogni buco dei 64 mila prigionieri che affollano le galere del Bel Paese sono una questione che solo l'ottuso giustizialismo a Cinque Stelle può ignorare.\r\nSebbene un'amnistia imposta dal basso avrebbe un sapore meno agre, tuttavia la possibilità concreta che qualcuno possa scivolare fuori da quella immensa discarica sociale sarebbe comunque un fatto positivo.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Francesco che a radio Blackout cura la trasmissione \"bello come una prigione che brucia\".\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\ncarcere",[315],{"field":104,"matched_tokens":316,"snippet":312,"value":313},[76],{"best_field_score":290,"best_field_weight":291,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":50,"score":292,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":50},6646,{"collection_name":61,"first_q":15,"per_page":320,"q":15},6,{"facet_counts":322,"found":358,"hits":359,"out_of":547,"page":22,"request_params":548,"search_cutoff":37,"search_time_ms":549},[323,335],{"counts":324,"field_name":333,"sampled":37,"stats":334},[325,327,329,331],{"count":17,"highlighted":326,"value":326},"anarres",{"count":22,"highlighted":328,"value":328},"la perla di labuan",{"count":22,"highlighted":330,"value":330},"teste-di-minchia-scio",{"count":22,"highlighted":332,"value":332},"Bello come una prigione che brucia","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":336,"field_name":36,"sampled":37,"stats":356},[337,339,340,342,344,346,348,350,352,354],{"count":17,"highlighted":338,"value":338},"cie",{"count":17,"highlighted":18,"value":18},{"count":22,"highlighted":341,"value":341},"padre pio",{"count":22,"highlighted":343,"value":343},"nepotismo",{"count":22,"highlighted":345,"value":345},"precarietà",{"count":22,"highlighted":347,"value":347},"posto fisso",{"count":22,"highlighted":349,"value":349},"condanna italia",{"count":22,"highlighted":351,"value":351},"guerra di classe",{"count":22,"highlighted":353,"value":353},"statuto dei lavoratori",{"count":22,"highlighted":355,"value":355},"cancellieri bella figa",{"total_values":357},27,8,[360,415,438,469,491,520],{"document":361,"highlight":385,"highlights":404,"text_match":288,"text_match_info":413},{"comment_count":50,"id":362,"is_sticky":50,"permalink":363,"podcastfilter":364,"post_author":326,"post_content":365,"post_date":366,"post_excerpt":56,"post_id":362,"post_modified":367,"post_thumbnail":368,"post_title":369,"post_type":370,"sort_by_date":371,"tag_links":372,"tags":379},"16097","http://radioblackout.org/podcast/cie-leredita-del-governo-monti/",[326],"Il fronte del CIE è sempre caldo. Nel presentare il programma della tre giorni contro il CIE del 23-24-25 maggio a Torino, abbiamo fatto una chiacchierata con Alberto, un compagno di Trapani, dove i due CIE - uno al momento chiuso per lavori - sono da sempre al centro di lotte durissime e di numerose rivolte ed evasioni.\r\nNe è scaturita una discussione a tutto campo centrata soprattutto su un documento sui CIE prodotto da una commissione nominata nel giugno 2012 dall'ex ministro dell'Interno Cancellieri.\r\nUna delle tante eredità lasciate dal governo Monti a propri successori.\r\nSu questo tema vi riportiamo alcuni stralci dell'articolo scritto da Alberto per il settimanale Umanità Nova.\r\nIl \"La responsabile del Viminale voleva vederci chiaro, anche e soprattutto per risolvere le “criticità” emerse negli ultimi anni. Otto alti funzionari coordinati dal sottosegretario di stato Saverio Ruperto, hanno partorito un documento che, ancora una volta, conferma l’attitudine “umbertina” di chi intende risolvere i problemi solo e soltanto con la repressione.\r\nIl testo è stato diffuso, in anteprima, il mese scorso da una sconcertata Sandra Zampa, parlamentare bolognese del PD. E in effetti i motivi di sconcerto sono davvero tanti.\r\nSchematicamente, si può dire che gli estensori del testo abbiano individuato una serie di “direttrici” sulle quali intervenire dopo una analisi di quello che è successo in questi anni nei Cie, anche alla luce dell’inasprimento delle normative in materia di immigrazione che, com’è noto, prevedono un allungamento dei tempi di detenzione fino a diciotto mesi (un anno e mezzo dietro le sbarre per il solo fatto di essere considerati “irregolari”). Nel documento lo si ammette: la administrative detention non consegue alla commissione di un reato, ma si riferisce a uno status giuridico. In Europa, però, «la possibilita di trattenere per via amministrativa gli stranieri irregolarmente presenti sui territorio, in attesa della lora espulsione, ha una storia ormai più che secolare (il primo Paese europeo a introdurre nel proprio ordinamento la detenzione amministrativa fu la Francia nel 1810)».\r\nPertanto, «i C.I.E. fanno ormai stabilmente parte dell’ordinamento e risultano indispensabili per un’efficiente gestione dell’immigrazione irregolare». Quindi, possiamo metterci il cuore in pace.\r\nNel documento non emerge alcuna volontà di ridurre il numero dei Cie, o di rivedere le leggi che li concepiscono. Al contrario, i magnifici otto dell’ex ministro dell’Interno ritengono che i Cie vadano “migliorati” razionalizzandone la gestione. L’unica concessione che si fa riguarda il periodo massimo di detenzione. Diciotto mesi sono troppi, «essendo pressoché trascurabile il numero di stranieri identificati trascorso l’anno di permanenza». Dodici mesi, quindi, possono bastare.\r\nMa la preoccupazione maggiore deriva dalla “sicurezza” dei Cie. Più volte, nel documento, si fa cenno alle rivolte e alle «sedizioni» che hanno letteralmente distrutto alcune di queste strutture fino alla necessità di chiuderle temporaneamente per rimetterle in sesto. Quindi, si propone di creare spazi appositi per l’isolamento dei soggetti più violenti o potenzialmente più violenti. Insomma: celle di isolamento all’interno di strutture sostanzialmente detentive ma formalmente non carcerarie. Non senza ipocrisia, si ammette che «la totale assenza di attività all’interno dei Centri, che si sostanzia in un ozio forzato, comporta un aumento di aggressività e malessere e si traduce in un aumento di episodi di tensione tra immigrati trattenuti e forze dell’ordine». Che fare allora, tenendo conto anche della pericolosa promiscuità dei Cie (che trattengono insieme ex detenuti ed ex lavoratori, immigrati “buoni” e immigrati “cattivi”, immigrati di una cultura insieme ad altri di cultura “avversa”)? Semplice: bisogna pensare che «modalità di trattenimento distinte e una diversa suddivisione degli spazi permetterebbero agli ospiti di trascorre il tempo in maniera costruttiva, con la possibilità di svolgere, in un contesto più armonico e gradevole, attività ricreative e sportive». Attenzione, però: gli immigrati sono tipi difficili, anche un po’ ingrati, e bisogna quindi tener presente il «diffuso disinteresse degli ospiti verso le proposte di attività per l’impiego del tempo, che si registra all’interno dei Centri; mentre, d’altro canto, non è infrequente la necessità per le forze dell’ordine di limitare l’utilizzo degli impianti sportivi all’aperto allo scopo di impedire assembramenti e tentativi di fuga. Affinché sia sempre garantito l’utilizzo di tali impianti, è pertanto auspicabile la predisposizione di un sistema di difese passive all’interno di ogni Cie, in modo da scongiurare sul nascere i tentativi di fuga, attualmente assai frequenti».\r\nAi funzionari del ministero non viene in mente che le rivolte o gli atti di autolesionismo si verificherebbero ugualmente, anche se i Cie fossero dei resort con le gabbie dorate. Né è concepibile, per questi grigi burocrati, che il desiderio di libertà, a fronte di una ingiusta carcerazione, metta in secondo piano qualunque ridicolo palliativo.\r\nDalle pagine del documento trasuda una sola preoccupazione: far sì che il Cie diventi il più possibile sufficiente a se stesso, un panottico dove si possa fare tutto riducendo al minimo i contatti con l’esterno. Ad esempio, per quanto riguarda il diritto alla salute e alle cure mediche, si auspica la presenza di un medico con «responsabilità direzionali» e, più in generale, bisogna far sì che gli immigrati non vengano portati negli ospedali. Leggiamo perché: «Uno dei metodi maggiormente usati da parte dei trattenuti per tentare di fuggire dai Centri consiste nel provocare, anche con atti di autolesionismo, le condizioni per essere ricoverati in strutture sanitarie esterne, dalle quali lo straniero spesso può allontanarsi indisturbato a causa delle obiettive difficoltà a predisporre un servizio di piantonamento fisso. Un servizio di assistenza sanitaria efficiente e completo favorisce, in primo luogo, una maggiore tutela della salute di tutti gli ospiti della struttura, e può contribuire anche a scongiurare questi tentativi di fuga».\r\nRispetto alla trasparenza delle strutture, il documento va nella direzione di una maggiore discrezionalità delle prefetture nel rilascio dei permessi di accesso da parte di giornalisti o enti umanitari. E anche agli immigrati viene riconosciuta la libertà di corrispondere con l’esterno, magari con il telefonino personale, purché - ben inteso - non abbia fotocamera o videocamera.\r\nLa gestione economica dei Cie è stata fallimentare. In tutta Italia sono molti gli enti e le cooperative che si sono spartite l’affare dell’accoglienza senza peraltro garantire servizi decenti. E così, al ministero si punta a una centralizzazione dei servizi con la creazione di un unico gestore per tutti i centri in Italia. Tale centralizzazione sarebbe funzionale anche al diverso ruolo che si vorrebbe affidare agli operatori che gestiscono le strutture, magari creando «un corpo di operatori professionali. Si tratterebbe dl operatori specializzati, preparati attraverso corsi specifici di formazione e addestramento, organizzati anche con il contributo dell’amministrazione penitenziaria, che affiancherebbero le forze dell’ordine, cui resterebbe comunque affidata la sicurezza dei luoghi». Una mutazione di senso che trasformerebbe chi gestisce un Cie in un secondino a tutti gli effetti.\r\nInfine, per completare il quadro, il documento considera l’importanza della collaborazione dei consolati stranieri nelle procedure di identificazione ed espulsione dei loro cittadini irregolarmente presenti in Italia. Quindi, lungi dal pensare a una riduzione dei Centri, «nella prospettiva di una revisione della loro dislocazione sul territorio, e dell’eventuale creazione di nuove strutture, sarebbe opportuno concentrarne la presenza soprattutto nelle città in cui si trovano i consolati o le ambasciate dei Paesi maggiormente interessati al fenomeno migratorio».\r\n\r\nAscolta la diretta con Alberto\r\n2013 05 17 alberto cie","22 Maggio 2013","2018-10-17 22:59:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/cie-gabbia-200x110.jpg","CIE. L'eredità del governo Monti","podcast",1369184228,[373,374,375,376,377,378],"http://radioblackout.org/tag/cie/","http://radioblackout.org/tag/ministro-cancellieri/","http://radioblackout.org/tag/morte-di-fatih/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/trapani/","http://radioblackout.org/tag/tre-giorni-contro-il-cie/",[338,380,381,382,383,384],"ministro Cancellieri","morte di Fatih","torino","trapani","tre giorni contro il CIE",{"post_content":386,"tags":390},{"matched_tokens":387,"snippet":388,"value":389},[76],"giugno 2012 dall'ex ministro dell'Interno \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>.\r\nUna delle tante eredità lasciate","Il fronte del CIE è sempre caldo. Nel presentare il programma della tre giorni contro il CIE del 23-24-25 maggio a Torino, abbiamo fatto una chiacchierata con Alberto, un compagno di Trapani, dove i due CIE - uno al momento chiuso per lavori - sono da sempre al centro di lotte durissime e di numerose rivolte ed evasioni.\r\nNe è scaturita una discussione a tutto campo centrata soprattutto su un documento sui CIE prodotto da una commissione nominata nel giugno 2012 dall'ex ministro dell'Interno \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>.\r\nUna delle tante eredità lasciate dal governo Monti a propri successori.\r\nSu questo tema vi riportiamo alcuni stralci dell'articolo scritto da Alberto per il settimanale Umanità Nova.\r\nIl \"La responsabile del Viminale voleva vederci chiaro, anche e soprattutto per risolvere le “criticità” emerse negli ultimi anni. Otto alti funzionari coordinati dal sottosegretario di stato Saverio Ruperto, hanno partorito un documento che, ancora una volta, conferma l’attitudine “umbertina” di chi intende risolvere i problemi solo e soltanto con la repressione.\r\nIl testo è stato diffuso, in anteprima, il mese scorso da una sconcertata Sandra Zampa, parlamentare bolognese del PD. E in effetti i motivi di sconcerto sono davvero tanti.\r\nSchematicamente, si può dire che gli estensori del testo abbiano individuato una serie di “direttrici” sulle quali intervenire dopo una analisi di quello che è successo in questi anni nei Cie, anche alla luce dell’inasprimento delle normative in materia di immigrazione che, com’è noto, prevedono un allungamento dei tempi di detenzione fino a diciotto mesi (un anno e mezzo dietro le sbarre per il solo fatto di essere considerati “irregolari”). Nel documento lo si ammette: la administrative detention non consegue alla commissione di un reato, ma si riferisce a uno status giuridico. In Europa, però, «la possibilita di trattenere per via amministrativa gli stranieri irregolarmente presenti sui territorio, in attesa della lora espulsione, ha una storia ormai più che secolare (il primo Paese europeo a introdurre nel proprio ordinamento la detenzione amministrativa fu la Francia nel 1810)».\r\nPertanto, «i C.I.E. fanno ormai stabilmente parte dell’ordinamento e risultano indispensabili per un’efficiente gestione dell’immigrazione irregolare». Quindi, possiamo metterci il cuore in pace.\r\nNel documento non emerge alcuna volontà di ridurre il numero dei Cie, o di rivedere le leggi che li concepiscono. Al contrario, i magnifici otto dell’ex ministro dell’Interno ritengono che i Cie vadano “migliorati” razionalizzandone la gestione. L’unica concessione che si fa riguarda il periodo massimo di detenzione. Diciotto mesi sono troppi, «essendo pressoché trascurabile il numero di stranieri identificati trascorso l’anno di permanenza». Dodici mesi, quindi, possono bastare.\r\nMa la preoccupazione maggiore deriva dalla “sicurezza” dei Cie. Più volte, nel documento, si fa cenno alle rivolte e alle «sedizioni» che hanno letteralmente distrutto alcune di queste strutture fino alla necessità di chiuderle temporaneamente per rimetterle in sesto. Quindi, si propone di creare spazi appositi per l’isolamento dei soggetti più violenti o potenzialmente più violenti. Insomma: celle di isolamento all’interno di strutture sostanzialmente detentive ma formalmente non carcerarie. Non senza ipocrisia, si ammette che «la totale assenza di attività all’interno dei Centri, che si sostanzia in un ozio forzato, comporta un aumento di aggressività e malessere e si traduce in un aumento di episodi di tensione tra immigrati trattenuti e forze dell’ordine». Che fare allora, tenendo conto anche della pericolosa promiscuità dei Cie (che trattengono insieme ex detenuti ed ex lavoratori, immigrati “buoni” e immigrati “cattivi”, immigrati di una cultura insieme ad altri di cultura “avversa”)? Semplice: bisogna pensare che «modalità di trattenimento distinte e una diversa suddivisione degli spazi permetterebbero agli ospiti di trascorre il tempo in maniera costruttiva, con la possibilità di svolgere, in un contesto più armonico e gradevole, attività ricreative e sportive». Attenzione, però: gli immigrati sono tipi difficili, anche un po’ ingrati, e bisogna quindi tener presente il «diffuso disinteresse degli ospiti verso le proposte di attività per l’impiego del tempo, che si registra all’interno dei Centri; mentre, d’altro canto, non è infrequente la necessità per le forze dell’ordine di limitare l’utilizzo degli impianti sportivi all’aperto allo scopo di impedire assembramenti e tentativi di fuga. Affinché sia sempre garantito l’utilizzo di tali impianti, è pertanto auspicabile la predisposizione di un sistema di difese passive all’interno di ogni Cie, in modo da scongiurare sul nascere i tentativi di fuga, attualmente assai frequenti».\r\nAi funzionari del ministero non viene in mente che le rivolte o gli atti di autolesionismo si verificherebbero ugualmente, anche se i Cie fossero dei resort con le gabbie dorate. Né è concepibile, per questi grigi burocrati, che il desiderio di libertà, a fronte di una ingiusta carcerazione, metta in secondo piano qualunque ridicolo palliativo.\r\nDalle pagine del documento trasuda una sola preoccupazione: far sì che il Cie diventi il più possibile sufficiente a se stesso, un panottico dove si possa fare tutto riducendo al minimo i contatti con l’esterno. Ad esempio, per quanto riguarda il diritto alla salute e alle cure mediche, si auspica la presenza di un medico con «responsabilità direzionali» e, più in generale, bisogna far sì che gli immigrati non vengano portati negli ospedali. Leggiamo perché: «Uno dei metodi maggiormente usati da parte dei trattenuti per tentare di fuggire dai Centri consiste nel provocare, anche con atti di autolesionismo, le condizioni per essere ricoverati in strutture sanitarie esterne, dalle quali lo straniero spesso può allontanarsi indisturbato a causa delle obiettive difficoltà a predisporre un servizio di piantonamento fisso. Un servizio di assistenza sanitaria efficiente e completo favorisce, in primo luogo, una maggiore tutela della salute di tutti gli ospiti della struttura, e può contribuire anche a scongiurare questi tentativi di fuga».\r\nRispetto alla trasparenza delle strutture, il documento va nella direzione di una maggiore discrezionalità delle prefetture nel rilascio dei permessi di accesso da parte di giornalisti o enti umanitari. E anche agli immigrati viene riconosciuta la libertà di corrispondere con l’esterno, magari con il telefonino personale, purché - ben inteso - non abbia fotocamera o videocamera.\r\nLa gestione economica dei Cie è stata fallimentare. In tutta Italia sono molti gli enti e le cooperative che si sono spartite l’affare dell’accoglienza senza peraltro garantire servizi decenti. E così, al ministero si punta a una centralizzazione dei servizi con la creazione di un unico gestore per tutti i centri in Italia. Tale centralizzazione sarebbe funzionale anche al diverso ruolo che si vorrebbe affidare agli operatori che gestiscono le strutture, magari creando «un corpo di operatori professionali. Si tratterebbe dl operatori specializzati, preparati attraverso corsi specifici di formazione e addestramento, organizzati anche con il contributo dell’amministrazione penitenziaria, che affiancherebbero le forze dell’ordine, cui resterebbe comunque affidata la sicurezza dei luoghi». Una mutazione di senso che trasformerebbe chi gestisce un Cie in un secondino a tutti gli effetti.\r\nInfine, per completare il quadro, il documento considera l’importanza della collaborazione dei consolati stranieri nelle procedure di identificazione ed espulsione dei loro cittadini irregolarmente presenti in Italia. Quindi, lungi dal pensare a una riduzione dei Centri, «nella prospettiva di una revisione della loro dislocazione sul territorio, e dell’eventuale creazione di nuove strutture, sarebbe opportuno concentrarne la presenza soprattutto nelle città in cui si trovano i consolati o le ambasciate dei Paesi maggiormente interessati al fenomeno migratorio».\r\n\r\nAscolta la diretta con Alberto\r\n2013 05 17 alberto cie",[391,393,396,398,400,402],{"matched_tokens":392,"snippet":338,"value":338},[],{"matched_tokens":394,"snippet":395,"value":395},[76],"ministro \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>",{"matched_tokens":397,"snippet":381,"value":381},[],{"matched_tokens":399,"snippet":382,"value":382},[],{"matched_tokens":401,"snippet":383,"value":383},[],{"matched_tokens":403,"snippet":384,"value":384},[],[405,407],{"field":104,"matched_tokens":406,"snippet":388,"value":389},[76],{"field":36,"indices":408,"matched_tokens":409,"snippets":411,"values":412},[22],[410],[76],[395],[395],{"best_field_score":290,"best_field_weight":291,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":50,"score":414,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":50},"578730123365187698",{"document":416,"highlight":429,"highlights":434,"text_match":288,"text_match_info":437},{"comment_count":50,"id":417,"is_sticky":50,"permalink":418,"podcastfilter":419,"post_author":420,"post_content":421,"post_date":422,"post_excerpt":56,"post_id":417,"post_modified":423,"post_thumbnail":424,"post_title":425,"post_type":370,"sort_by_date":426,"tag_links":427,"tags":428},"71221","http://radioblackout.org/podcast/larmadio-della-vergogna-la-perla-di-labuan-15-10-2021/",[328],"Riccardino","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/2021.10.15-14.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUn vecchio mobile di tipo ministeriale, marrone scuro, in più parti tarlato, alla fine di un corridoio defilato del palazzo cinquecentesco che ospita la Procura Militare a Roma, con le due ante chiuse rivolte verso il muro. Lo scopre quasi per caso nel 1994 il procuratore militare Antonino Intelisano mentre sta istruendo la pratica per l'estradizione di Erich Priebke, localizzato in Argentina. Nell'armadio ci sono 2274 fascicoli intestati a criminali di guerra tedeschi che per 40 anni sono stati occultati. Come é potuto accadere? Durante la seconda guerra mondiale la United Nations War Crimes Commission raccoglie documentazione sui crimini di guerra commessi dalle truppe tedesche nei territori occupati. Nel 1944 l'Italia diventa sua volta territorio occupato, e la commissione comincia a raccogliere documentazione sulle stragi di civili nel nosto paese. L'obiettivo é una sorta di Norimberga italiana. Si individua il luogo, si allestisce l'apparato per la traduzione simultanea, si comincia a fare la lista degli avvocati e dei cancellieri. Poi tutto si blocca. Siamo entrati nella guerra fredda e non si vuole provocare imbarazzo alla Germania Occidentale che è un alleato fondamentale. Nel 1947 l'armadio viene chiuso e rivolto verso il muro, e di Norimberga italiana non si parla più. Ma la guerra fredda non è la causa principale. Alla fine della guerra Unione Sovietica, Grecia, Albania, Jugoslavia ed Etiopia chiesero l'estradizione di 1.700 ufficiali italiani responsabili di atrocità contro i civili, che l'Italia non ha mai consegnato. Da questo momento lo scopo é evitare l'effetto boomerang. \"Il giorno in cui ci venisse consegnato il primo criminale tedesco, questo solleverebbe il coro di tutti coloro che vogliono che consegnamo i criminali italiani.\" Meglio dimenticare tutto. Poi ci sono i gas. Nel 1925 l'Italia firma la convenzione di Ginevra che vieta l'uso dei gas. Poi li usa massicciamente in Etiopia sulla popolazione civile, si tratta di fosgene e iprite. Dopo la guerra l'uso dei gas viene coperto da una cortina di silenzio, chi lo ricorda è un \"antipatriota\", il più accanito negatore é Indro Montanelli. Nel 1996 lo storico Angelo del Boca scopre negli archivi del Ministero della Guerra (oggi Ministero della Difesa) l'ordine scritto firmato da Mussolini di usare i gas. Montanelli finalmente ammette, ma resta convinto che il colonialismo italiano sia stato migliore degli altri. Buon ascolto.\r\n\r\nPS I soldati dell'immagine sono italiani e il luogo é la Jugoslavia.\r\n\r\nPer chi vuole saperne di più:\r\n\r\nFranco Giustolisi \"L'armadio della vergogna\" Beat, Roma 2011;\r\n\r\nMichele Batini \"Peccati di memoria - La mancata Norimberga italiana\" Laterza, Bari 2003;\r\n\r\nAngelo Del Boca (a cura di) \"I gas di Mussolini - Il fascismo e la guerra d'Etiopia\" Editori Riuniti, Roma 1996;\r\n\r\nSimone Delladonna \"Gas in Etiopia - I crimini rimossi dell'Italia coloniale\" Neri Pozza Editore, Vicenza 2015;\r\n\r\nGianni Oliva \"Si ammazza troppo poco - I crimini di guerra italiani 1940 - 43\" Mondadori, Milano 2006.\r\n\r\nIl documentario \"Fascist Legacy - Un'eredità scomoda\" integrale in lingua italiana su youtube.\r\n\r\n \r\n\r\n ","17 Ottobre 2021","2021-10-17 07:58:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/ARMADIO2-1-200x110.jpg","L'ARMADIO DELLA VERGOGNA - LA PERLA DI LABUAN 15/10/2021",1634457318,[],[],{"post_content":430},{"matched_tokens":431,"snippet":432,"value":433},[15],"lista degli avvocati e dei \u003Cmark>cancellieri\u003C/mark>. Poi tutto si blocca. Siamo","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/2021.10.15-14.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUn vecchio mobile di tipo ministeriale, marrone scuro, in più parti tarlato, alla fine di un corridoio defilato del palazzo cinquecentesco che ospita la Procura Militare a Roma, con le due ante chiuse rivolte verso il muro. Lo scopre quasi per caso nel 1994 il procuratore militare Antonino Intelisano mentre sta istruendo la pratica per l'estradizione di Erich Priebke, localizzato in Argentina. Nell'armadio ci sono 2274 fascicoli intestati a criminali di guerra tedeschi che per 40 anni sono stati occultati. Come é potuto accadere? Durante la seconda guerra mondiale la United Nations War Crimes Commission raccoglie documentazione sui crimini di guerra commessi dalle truppe tedesche nei territori occupati. Nel 1944 l'Italia diventa sua volta territorio occupato, e la commissione comincia a raccogliere documentazione sulle stragi di civili nel nosto paese. L'obiettivo é una sorta di Norimberga italiana. Si individua il luogo, si allestisce l'apparato per la traduzione simultanea, si comincia a fare la lista degli avvocati e dei \u003Cmark>cancellieri\u003C/mark>. Poi tutto si blocca. Siamo entrati nella guerra fredda e non si vuole provocare imbarazzo alla Germania Occidentale che è un alleato fondamentale. Nel 1947 l'armadio viene chiuso e rivolto verso il muro, e di Norimberga italiana non si parla più. Ma la guerra fredda non è la causa principale. Alla fine della guerra Unione Sovietica, Grecia, Albania, Jugoslavia ed Etiopia chiesero l'estradizione di 1.700 ufficiali italiani responsabili di atrocità contro i civili, che l'Italia non ha mai consegnato. Da questo momento lo scopo é evitare l'effetto boomerang. \"Il giorno in cui ci venisse consegnato il primo criminale tedesco, questo solleverebbe il coro di tutti coloro che vogliono che consegnamo i criminali italiani.\" Meglio dimenticare tutto. Poi ci sono i gas. Nel 1925 l'Italia firma la convenzione di Ginevra che vieta l'uso dei gas. Poi li usa massicciamente in Etiopia sulla popolazione civile, si tratta di fosgene e iprite. Dopo la guerra l'uso dei gas viene coperto da una cortina di silenzio, chi lo ricorda è un \"antipatriota\", il più accanito negatore é Indro Montanelli. Nel 1996 lo storico Angelo del Boca scopre negli archivi del Ministero della Guerra (oggi Ministero della Difesa) l'ordine scritto firmato da Mussolini di usare i gas. Montanelli finalmente ammette, ma resta convinto che il colonialismo italiano sia stato migliore degli altri. Buon ascolto.\r\n\r\nPS I soldati dell'immagine sono italiani e il luogo é la Jugoslavia.\r\n\r\nPer chi vuole saperne di più:\r\n\r\nFranco Giustolisi \"L'armadio della vergogna\" Beat, Roma 2011;\r\n\r\nMichele Batini \"Peccati di memoria - La mancata Norimberga italiana\" Laterza, Bari 2003;\r\n\r\nAngelo Del Boca (a cura di) \"I gas di Mussolini - Il fascismo e la guerra d'Etiopia\" Editori Riuniti, Roma 1996;\r\n\r\nSimone Delladonna \"Gas in Etiopia - I crimini rimossi dell'Italia coloniale\" Neri Pozza Editore, Vicenza 2015;\r\n\r\nGianni Oliva \"Si ammazza troppo poco - I crimini di guerra italiani 1940 - 43\" Mondadori, Milano 2006.\r\n\r\nIl documentario \"Fascist Legacy - Un'eredità scomoda\" integrale in lingua italiana su youtube.\r\n\r\n \r\n\r\n ",[435],{"field":104,"matched_tokens":436,"snippet":432,"value":433},[15],{"best_field_score":290,"best_field_weight":291,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":50,"score":292,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":50},{"document":439,"highlight":460,"highlights":465,"text_match":288,"text_match_info":468},{"comment_count":50,"id":440,"is_sticky":50,"permalink":441,"podcastfilter":442,"post_author":443,"post_content":444,"post_date":445,"post_excerpt":56,"post_id":440,"post_modified":446,"post_thumbnail":447,"post_title":448,"post_type":370,"sort_by_date":449,"tag_links":450,"tags":455},"27632","http://radioblackout.org/podcast/bello-come-una-prigione-che-brucia-la-puntata-del-2-febbraio-2015/",[332],"bellocome","La trasmissione di oggi si è aperta con una diretta per parlare dell'appuntamento antifascista previsto per sabato 7 febbraio ad Udine: un presidio sotto la galera di Via Spalato, per ricordare e raccontare l'assalto alle carceri di Udine avvenuto 70 anni fa ad opera dei \"Diavoli Rossi\".\r\nA seguire il primo di vari approfondimenti che questa settimana attraverseranno varie trasmissioni di RBO sulla riforma dei Cie, la gestione Gepsa ed il Documento Programmatico inerente la “ Tutela della pacifica convivenza all’interno dei Centri”, un testo prodotto nel 2013 da una Task Force presieduta dall’allora ministro Cancellieri.\r\nbello come 2 febbraio 1\r\nbello come 2 febbraio 2\r\nbello come 2 febbraio 3","3 Febbraio 2015","2018-10-24 17:46:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/bellocome-200x110.jpeg","Bello come una prigione che brucia: la puntata del 2 febbraio 2015",1423003554,[451,373,452,453,454],"http://radioblackout.org/tag/bello-come-una-prigione-che-brucia/","http://radioblackout.org/tag/gepsa/","http://radioblackout.org/tag/presidio/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/",[456,338,457,458,459],"bello come una prigione che brucia","gepsa","presidio","Radio Blackout",{"post_content":461},{"matched_tokens":462,"snippet":463,"value":464},[76],"Task Force presieduta dall’allora ministro \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>.\r\nbello come 2 febbraio 1\r","La trasmissione di oggi si è aperta con una diretta per parlare dell'appuntamento antifascista previsto per sabato 7 febbraio ad Udine: un presidio sotto la galera di Via Spalato, per ricordare e raccontare l'assalto alle carceri di Udine avvenuto 70 anni fa ad opera dei \"Diavoli Rossi\".\r\nA seguire il primo di vari approfondimenti che questa settimana attraverseranno varie trasmissioni di RBO sulla riforma dei Cie, la gestione Gepsa ed il Documento Programmatico inerente la “ Tutela della pacifica convivenza all’interno dei Centri”, un testo prodotto nel 2013 da una Task Force presieduta dall’allora ministro \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark>.\r\nbello come 2 febbraio 1\r\nbello come 2 febbraio 2\r\nbello come 2 febbraio 3",[466],{"field":104,"matched_tokens":467,"snippet":463,"value":464},[76],{"best_field_score":290,"best_field_weight":291,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":50,"score":292,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":50},{"document":470,"highlight":482,"highlights":487,"text_match":288,"text_match_info":490},{"comment_count":50,"id":471,"is_sticky":50,"permalink":472,"podcastfilter":473,"post_author":326,"post_content":474,"post_date":475,"post_excerpt":56,"post_id":471,"post_modified":476,"post_thumbnail":477,"post_title":478,"post_type":370,"sort_by_date":479,"tag_links":480,"tags":481},"19472","http://radioblackout.org/podcast/il-tramonto-dellamnistia/",[],"In Italia le carceri straripano. Lo scorso anno i suicidi sono stati oltre 150. Il carcere è una struttura patogena: chi vi è rinchiuso si ammala molto di più e riceve molte meno cure di chi vive fuori dalle gabbie che lo Stato destina a discarica sociale.\r\nL'Italia è stata condannata dalla corte europea di Strasburgo per i trattamenti inumani e degradanti\r\ninflitti ai reclusi nelle prigioni del Belpaese. Se la situazione non cambierà rischia di dover pagare risarcimenti milionari ai detenuti che hanno fatto o faranno ricorso a Strasburgo.\r\nNonostante ciò l'amnistia, l'unico provvedimento veramente efficace per vuotare rapidamente le carceri degli oltre settemila detenuti \"in più\", è presto tramontato.\r\nL'ipotesi lanciata da Napolitano è affogata per la secca opposizione di Renzi. Nessun politico, nessun partito vuole restare con il cerino in mano: chi vuota le carceri rischia di perdere consensi in una competizione elettorale che potrebbe non essere troppo lontana.\r\nIl ministro Cancellieri ha promesso qualche pannicello caldo o poco più. Mentre la politica istituzionale gioca con la vita di uomini e donne la situazione si trascina, senza che nulla si muova.\r\nLa stessa amnistia non sarebbe comunque che una pezza temporanea perché, come già avvenne per l'indulto del 2005 le carceri torneranno presto a riempirsi, nonostante i reati che suscitano maggiore \"allarme sociale\" siano in costante diminuzione.\r\nL'aumento della popolazione carceraria è un effetto delle politiche di tolleranza zero alimentate a loro volta da un clima di paura e di insicurezza collettiva che hanno segnato gli ultimi dieci anni .\r\nLe tre leggi carcerogene, la Bossi-Fini sull'immigrazione, la Fini-Giovanardi sulle droghe, la ex Cirielli sulla recidiva emanate in questi ultimi dieci anni sono all'origine dell'enorme aumento dei reclusi.\r\nFare della repressione della delinquenza uno spettacolo morale permanente consente di riaffermare simbolicamente l'autorità dello stato nel momento stesso in cui si dimostra impotente sul piano economico e sociale. Il carcere diviene una sorta di \"aspirapolvere sociale\" per\r\neliminare le scorie delle trasformazioni economiche in atto e cancellare dallo spazio pubblico i rifiuti della società di mercato.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Robertino di Psychoattiva.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2013 11 07 robertino","15 Novembre 2013","2018-10-17 22:10:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/11/amnistia-200x110.jpg","Il tramonto dell'amnistia",1384536055,[305,235],[308,18],{"post_content":483},{"matched_tokens":484,"snippet":485,"value":486},[76],"essere troppo lontana.\r\nIl ministro \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark> ha promesso qualche pannicello caldo","In Italia le carceri straripano. Lo scorso anno i suicidi sono stati oltre 150. Il carcere è una struttura patogena: chi vi è rinchiuso si ammala molto di più e riceve molte meno cure di chi vive fuori dalle gabbie che lo Stato destina a discarica sociale.\r\nL'Italia è stata condannata dalla corte europea di Strasburgo per i trattamenti inumani e degradanti\r\ninflitti ai reclusi nelle prigioni del Belpaese. Se la situazione non cambierà rischia di dover pagare risarcimenti milionari ai detenuti che hanno fatto o faranno ricorso a Strasburgo.\r\nNonostante ciò l'amnistia, l'unico provvedimento veramente efficace per vuotare rapidamente le carceri degli oltre settemila detenuti \"in più\", è presto tramontato.\r\nL'ipotesi lanciata da Napolitano è affogata per la secca opposizione di Renzi. Nessun politico, nessun partito vuole restare con il cerino in mano: chi vuota le carceri rischia di perdere consensi in una competizione elettorale che potrebbe non essere troppo lontana.\r\nIl ministro \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark> ha promesso qualche pannicello caldo o poco più. Mentre la politica istituzionale gioca con la vita di uomini e donne la situazione si trascina, senza che nulla si muova.\r\nLa stessa amnistia non sarebbe comunque che una pezza temporanea perché, come già avvenne per l'indulto del 2005 le carceri torneranno presto a riempirsi, nonostante i reati che suscitano maggiore \"allarme sociale\" siano in costante diminuzione.\r\nL'aumento della popolazione carceraria è un effetto delle politiche di tolleranza zero alimentate a loro volta da un clima di paura e di insicurezza collettiva che hanno segnato gli ultimi dieci anni .\r\nLe tre leggi carcerogene, la Bossi-Fini sull'immigrazione, la Fini-Giovanardi sulle droghe, la ex Cirielli sulla recidiva emanate in questi ultimi dieci anni sono all'origine dell'enorme aumento dei reclusi.\r\nFare della repressione della delinquenza uno spettacolo morale permanente consente di riaffermare simbolicamente l'autorità dello stato nel momento stesso in cui si dimostra impotente sul piano economico e sociale. Il carcere diviene una sorta di \"aspirapolvere sociale\" per\r\neliminare le scorie delle trasformazioni economiche in atto e cancellare dallo spazio pubblico i rifiuti della società di mercato.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Robertino di Psychoattiva.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2013 11 07 robertino",[488],{"field":104,"matched_tokens":489,"snippet":485,"value":486},[76],{"best_field_score":290,"best_field_weight":291,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":50,"score":292,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":50},{"document":492,"highlight":511,"highlights":516,"text_match":288,"text_match_info":519},{"comment_count":50,"id":493,"is_sticky":50,"permalink":494,"podcastfilter":495,"post_author":326,"post_content":496,"post_date":497,"post_excerpt":56,"post_id":493,"post_modified":498,"post_thumbnail":499,"post_title":500,"post_type":370,"sort_by_date":501,"tag_links":502,"tags":507},"16471","http://radioblackout.org/podcast/carcere-tortura-democratica/",[326],"Lo scorso 8 gennaio l'Italia è stata condannata dalla Corte Europea per i Diritti Umani per i trattamenti inumani e degradanti inflitti ad alcuni detenuti rinchiusi nelle carceri di Busto Arsizio e Piacenza. Questi prigionieri erano stati obbligati a condividere con altri carcerati una cella di 9 metri quadrati, senza acqua calda e priva di una decente illuminazione.\r\nLa cifra di 14.000 euro è il prezzo stabilito dalla corte per le torture subite dei detenuti.\r\nMa non solo. I giudici hanno stabilito l'obbligo per l'Italia di porre rimedio al sofraffollamento carcerario entro un anno. Il governo italiano, già numerose volte nel mirino della corte, ha immediatamente fatto ricorso. Il ricorso è stato respinto lo scorso 27 maggio.\r\nQuesta decisione apre la possibiolità che tanti altri detenuti facciano ricorso, oltre obbligare l'Italia a porre fine alle terribili condizioni di vita nelle carceri del Bel Paese.\r\nNei giorni immediatamente successivi alla respingimento del ricorso parlamentari di quasi tutti gli schieramenti, nonché lo stesso ministro della giustizia Cancellieri hanno fatto dichiarazioni altisonanti. Dichiarazioni che stridono palesemente con il silenzio e l'immobilità di tutte le forze politiche istituzionali di fronte ad una situazione che dura ormai da anni.\r\nUna situazione che solo un'immediata amnistia potrebbe sanare, una situazione che solo una radicale riforma del sistema penale potrebbe modificare, cancellando leggi come la Fini-Giovanardi sulle droghe, la Bossi-Fini sull'immigrazione, la Cirielli sulla recidiva, oltre a quelle che riguardano reati contro il patrimonio, puniti spesso in modo più grave di quelli contro la persona.\r\nAnarres ne ha parlato con Eugenio Losco, avvocato milanese, da sempre in prima fila nella difesa di compagni, poveri, immigrati.\r\n\r\nEugenio, reduce dall'udienza odierna al processo ai No Tav accusati di resistenza allo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena e per la giornata di lotta del 3 luglio 2011, ci ha aggiornato sul processo, dove i giudici hanno respinto la richiesta di costituzione di parte civile della presidenza del consiglio dei ministri, accettando invece quella di numerosi altri ministeri (interni, difesa, commercio...) oltre a vari sindacati di polizia.\r\n\r\nIl suo intervento, basato sulla convinzione che il carcere dovrebbe essere semplicemente abolito, era molto pessimista sulla reale possibilità che l'attuale governo metta mano ad un provvedimento di amnistia, nè, tantomeno, che crei le condizioni per una riduzione strutturale della popolazione chiusa nelle gabbie della democrazia.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n2013 05 31 losco condanna carceri","31 Maggio 2013","2018-10-17 22:59:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/51819-1-200x110.jpg","Carcere. Tortura democratica",1370031894,[235,503,504,505,506],"http://radioblackout.org/tag/cedu/","http://radioblackout.org/tag/condanna-italia/","http://radioblackout.org/tag/diritti-umani/","http://radioblackout.org/tag/tortura/",[18,508,349,509,510],"CEDU","diritti umani","tortura",{"post_content":512},{"matched_tokens":513,"snippet":514,"value":515},[76],"lo stesso ministro della giustizia \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark> hanno fatto dichiarazioni altisonanti. Dichiarazioni","Lo scorso 8 gennaio l'Italia è stata condannata dalla Corte Europea per i Diritti Umani per i trattamenti inumani e degradanti inflitti ad alcuni detenuti rinchiusi nelle carceri di Busto Arsizio e Piacenza. Questi prigionieri erano stati obbligati a condividere con altri carcerati una cella di 9 metri quadrati, senza acqua calda e priva di una decente illuminazione.\r\nLa cifra di 14.000 euro è il prezzo stabilito dalla corte per le torture subite dei detenuti.\r\nMa non solo. I giudici hanno stabilito l'obbligo per l'Italia di porre rimedio al sofraffollamento carcerario entro un anno. Il governo italiano, già numerose volte nel mirino della corte, ha immediatamente fatto ricorso. Il ricorso è stato respinto lo scorso 27 maggio.\r\nQuesta decisione apre la possibiolità che tanti altri detenuti facciano ricorso, oltre obbligare l'Italia a porre fine alle terribili condizioni di vita nelle carceri del Bel Paese.\r\nNei giorni immediatamente successivi alla respingimento del ricorso parlamentari di quasi tutti gli schieramenti, nonché lo stesso ministro della giustizia \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark> hanno fatto dichiarazioni altisonanti. Dichiarazioni che stridono palesemente con il silenzio e l'immobilità di tutte le forze politiche istituzionali di fronte ad una situazione che dura ormai da anni.\r\nUna situazione che solo un'immediata amnistia potrebbe sanare, una situazione che solo una radicale riforma del sistema penale potrebbe modificare, cancellando leggi come la Fini-Giovanardi sulle droghe, la Bossi-Fini sull'immigrazione, la Cirielli sulla recidiva, oltre a quelle che riguardano reati contro il patrimonio, puniti spesso in modo più grave di quelli contro la persona.\r\nAnarres ne ha parlato con Eugenio Losco, avvocato milanese, da sempre in prima fila nella difesa di compagni, poveri, immigrati.\r\n\r\nEugenio, reduce dall'udienza odierna al processo ai No Tav accusati di resistenza allo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena e per la giornata di lotta del 3 luglio 2011, ci ha aggiornato sul processo, dove i giudici hanno respinto la richiesta di costituzione di parte civile della presidenza del consiglio dei ministri, accettando invece quella di numerosi altri ministeri (interni, difesa, commercio...) oltre a vari sindacati di polizia.\r\n\r\nIl suo intervento, basato sulla convinzione che il carcere dovrebbe essere semplicemente abolito, era molto pessimista sulla reale possibilità che l'attuale governo metta mano ad un provvedimento di amnistia, nè, tantomeno, che crei le condizioni per una riduzione strutturale della popolazione chiusa nelle gabbie della democrazia.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n2013 05 31 losco condanna carceri",[517],{"field":104,"matched_tokens":518,"snippet":514,"value":515},[76],{"best_field_score":290,"best_field_weight":291,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":50,"score":292,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":50},{"document":521,"highlight":538,"highlights":543,"text_match":288,"text_match_info":546},{"comment_count":50,"id":522,"is_sticky":50,"permalink":523,"podcastfilter":524,"post_author":326,"post_content":525,"post_date":526,"post_excerpt":527,"post_id":522,"post_modified":528,"post_thumbnail":529,"post_title":530,"post_type":370,"sort_by_date":531,"tag_links":532,"tags":536},"10057","http://radioblackout.org/podcast/la-guerra-di-classe-e-pace/",[],"Il ministro Cancellieri l’ha detto chiaro: le questioni sociali si risolvono con la polizia. Il governo dei tecnici parla senza peli sulla lingua ma è disponibile al \"dialogo\", purché ognuno, specie le parti sociali, facciano la loro parte. In altre parole: con oltre 150 aziende in crisi la disoccupazione è destinata ad aumentare, i servizi subiranno altri tagli e la precarietà del vivere sarà un orizzonte con il quale la maggior parte di noi dovrà fare i conti.\r\nAi sindacati viene affidato un compito preciso: ammortizzare il conflitto sociale, riprendendo la concertazione con le regole imposte dagli accordi - all'epoca non sottoscritti da tutti - del 28 giugno 2011. Monti l'ha detto chiaro: \"serve un patto sociale\".\r\nIl costo del lavoro deve diminuire, la produttività deve crescere, il conflitto sociale deve essere tenuto sotto controllo. In parole povere: meno salario, più orario, meno garanzie e tutti zitti, perché ci altrimenti ci pensa il ministro di polizia, che, tanto per chiarire, ha deciso di limitare le manifestazioni a Roma.\r\nLa CGIL di Camusso minaccia - ormai è una barzelletta - lo sciopero generale, ma è ormai chiaro che il sindacalismo di Stato farà la propria parte: il contratto nazionale sarà la foglia di fico: le questioni vere verranno discusse nella contrattazione aziendale.\r\nNel frattempo si cominciano a vedere le conseguenze della cancellazione dell'articolo 18: sei lavoratori sindacalizzati e attivi licenziati in due aziende piemontesi per ragioni \"economiche\". D'altra parte il primo ministro ha avuto il coraggio di affermare che lo statuto dei lavoratori ha contribuito a diminuire l'occupazione. La neolingua della politica sta affinando i propri strumenti. La guerra di classe è sempre più pace e benessere. Per i padroni.\r\nNe abbiamo discusso con Francesco Carlizza.\r\nAscolta l'intervista: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/09/2012-09-14-fricche-monti-e-la-guerra-di-classe.mp3|titles=2012 09 14 fricche monti e la guerra di classe]\r\nScarica il file","17 Settembre 2012","Il ministro Cancellieri l’ha detto chiaro: le questioni sociali si risolvono con la polizia. Il governo dei tecnici parla senza peli sulla lingua ma è disponibile al \"dialogo\", purché ognuno, specie le parti sociali, facciano la loro parte. In altre parole: con oltre 150 aziende in crisi la disoccupazione è destinata ad aumentare, i servizi subiranno altri tagli e la precarietà del vivere sarà un orizzonte con il quale la maggior parte di noi dovrà fare i conti.\r\nAi sindacati viene affidato un compito preciso: ammortizzare il conflitto sociale, riprendendo la concertazione con le regole imposte dagli accordi - all'epoca non sottoscritti da tutti - del 28 giugno 2011. Monti l'ha detto chiaro: \"serve un patto sociale\".\r\nIl costo del lavoro deve diminuire, la produttività deve crescere, il conflitto sociale deve essere tenuto sotto controllo. In parole povere: meno salario, più orario, meno garanzie e tutti zitti, perché ci altrimenti ci pensa il ministro di polizia, che, tanto per chiarire, ha deciso di limitare le manifestazioni a Roma.\r\nLa CGIL di Camusso minaccia - ormai è una barzelletta - lo sciopero generale, ma è ormai chiaro che il sindacalismo di Stato farà la propria parte: il contratto nazionale sarà la foglia di fico: le questioni vere verranno discusse nella contrattazione aziendale.\r\nNel frattempo si cominciano a vedere le conseguenze della cancellazione dell'articolo 18: sei lavoratori sindacalizzati e attivi licenziati in due aziende piemontesi per ragioni \"economiche\". D'altra parte il primo ministro ha avuto il coraggio di affermare che lo statuto dei lavoratori ha contribuito a diminuire l'occupazione. La neolingua della politica sta affinando i propri strumenti. La guerra di classe è sempre più pace e benessere. Per i padroni.\r\nNe abbiamo discusso con Francesco Carlizza.\r\n\r\n","2018-10-17 22:11:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/09/georg_grosz_gallery_2-200x110.jpg","La guerra (di classe) è pace",1347875161,[533,534,535],"http://radioblackout.org/tag/guerra-di-classe/","http://radioblackout.org/tag/sindacati-di-stato/","http://radioblackout.org/tag/statuto-dei-lavoratori/",[351,537,353],"sindacati di stato",{"post_content":539},{"matched_tokens":540,"snippet":541,"value":542},[76],"Il ministro \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark> l’ha detto chiaro: le questioni","Il ministro \u003Cmark>Cancellieri\u003C/mark> l’ha detto chiaro: le questioni sociali si risolvono con la polizia. Il governo dei tecnici parla senza peli sulla lingua ma è disponibile al \"dialogo\", purché ognuno, specie le parti sociali, facciano la loro parte. In altre parole: con oltre 150 aziende in crisi la disoccupazione è destinata ad aumentare, i servizi subiranno altri tagli e la precarietà del vivere sarà un orizzonte con il quale la maggior parte di noi dovrà fare i conti.\r\nAi sindacati viene affidato un compito preciso: ammortizzare il conflitto sociale, riprendendo la concertazione con le regole imposte dagli accordi - all'epoca non sottoscritti da tutti - del 28 giugno 2011. Monti l'ha detto chiaro: \"serve un patto sociale\".\r\nIl costo del lavoro deve diminuire, la produttività deve crescere, il conflitto sociale deve essere tenuto sotto controllo. In parole povere: meno salario, più orario, meno garanzie e tutti zitti, perché ci altrimenti ci pensa il ministro di polizia, che, tanto per chiarire, ha deciso di limitare le manifestazioni a Roma.\r\nLa CGIL di Camusso minaccia - ormai è una barzelletta - lo sciopero generale, ma è ormai chiaro che il sindacalismo di Stato farà la propria parte: il contratto nazionale sarà la foglia di fico: le questioni vere verranno discusse nella contrattazione aziendale.\r\nNel frattempo si cominciano a vedere le conseguenze della cancellazione dell'articolo 18: sei lavoratori sindacalizzati e attivi licenziati in due aziende piemontesi per ragioni \"economiche\". D'altra parte il primo ministro ha avuto il coraggio di affermare che lo statuto dei lavoratori ha contribuito a diminuire l'occupazione. La neolingua della politica sta affinando i propri strumenti. La guerra di classe è sempre più pace e benessere. Per i padroni.\r\nNe abbiamo discusso con Francesco Carlizza.\r\nAscolta l'intervista: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/09/2012-09-14-fricche-monti-e-la-guerra-di-classe.mp3|titles=2012 09 14 fricche monti e la guerra di classe]\r\nScarica il file",[544],{"field":104,"matched_tokens":545,"snippet":541,"value":542},[76],{"best_field_score":290,"best_field_weight":291,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":50,"score":292,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":50},6637,{"collection_name":370,"first_q":15,"per_page":320,"q":15},5,["Reactive",551],{},["Set"],["ShallowReactive",554],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f-ZEYw83Ki15fD1IuWxHRo2BDr3SvoXCCwu2mCrszSCg":-1},true,"/search?query=cancellieri"]