","La guerra ai migranti sul confine tra Polonia e Bielorussia","post",1701949259,[42,43,44],"http://radioblackout.org/tag/bielorussia/","http://radioblackout.org/tag/noborder/","http://radioblackout.org/tag/polonia/",[16,14,12],{"post_content":47},{"matched_tokens":48,"snippet":50,"value":51},[49],"Comunardi","alle 20:30 presso la libreria \u003Cmark>Comunardi\u003C/mark> di Torino. Insieme a lei","Lungo il confine polacco, dall'estate del 2021 a oggi, è in corso una crisi migratoria in parte orchestrata dal regime di Lukašėnka, dopo che la Bielorussia ha aperto la possibilità di avere dei visti da alcuni paesi in maniera facilitata. Di conseguenza, un grande numero di migranti si è diretto in questo paese con la speranza di riuscire ad arrivare in Unione Europea, ma si è trovato in una trappola poiché la polizia di frontiera polacca si è stanziata lungo il confine, respingendo i migranti indietro, che allo stesso tempo non potevano tornare in Bielorussia (per tornare eventualmente nel proprio paese d'origine). Sono rimasti bloccati nella foresta di Białowieża, luogo inospitale in ogni stagione. Si sono registrate numerose vittime dalla fine del settembre 2021. In Polonia ci sono due tipi di centri per stranieri: il primo è gestito dall'ufficio stranieri, è un centro \"aperto\", da cui i migranti possono uscire per lavorare e per altri motivi; il secondo, i SOC, è molto più simile ai nostri CPR. Nell'ultimo periodo, nei centri sorvegliati per stranieri (SOC), ci sono state diverse proteste portate avanti dai migranti che sono state notevoli dal punto di vista dell'adesione numerica. Questi centri sono luoghi in cui le persone sono costrette a vivere private della propria libertà personale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato ai microfoni di Radio black out con l'autrice, Stefania Spinelli, scrittrice dell'articolo La guerra ai migranti sul confine tra Polonia e Bielorussia comparso su Lo stato delle città nel mese di novembre 2023.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/polonia.mp3\"][/audio]\r\n\r\nL’autrice ha discusso di violenza frontaliera e detenzione amministrativa lungo i confini orientali dell’Europa mercoledì 6 dicembre alle 20:30 presso la libreria \u003Cmark>Comunardi\u003C/mark> di Torino. Insieme a lei hanno parlato Manuela Cencetti e persone che hanno attraversato i confini europei meridionali. ",[53],{"field":54,"matched_tokens":55,"snippet":50,"value":51},"post_content",[49],578730123365187700,{"best_field_score":58,"best_field_weight":59,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":28,"score":60,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":28},"1108091338752",14,"578730123365187697",6675,{"collection_name":39,"first_q":63,"per_page":64,"q":63},"comunardi",6,{"facet_counts":66,"found":104,"hits":105,"out_of":273,"page":11,"request_params":274,"search_cutoff":18,"search_time_ms":275},[67,81],{"counts":68,"field_name":79,"sampled":18,"stats":80},[69,72,75,77],{"count":70,"highlighted":71,"value":71},4,"anarres",{"count":73,"highlighted":74,"value":74},2,"frittura mista",{"count":11,"highlighted":76,"value":76},"la perla di labuan",{"count":11,"highlighted":78,"value":78},"Dall'inferno al monviso","podcastfilter",{"total_values":70},{"counts":82,"field_name":17,"sampled":18,"stats":102},[83,85,86,88,90,92,94,96,98,100],{"count":11,"highlighted":84,"value":84},"evasione",{"count":11,"highlighted":63,"value":63},{"count":11,"highlighted":87,"value":87},"giacu-cayenna",{"count":11,"highlighted":89,"value":89},"18 marzo 1871",{"count":11,"highlighted":91,"value":91},"guiana francese",{"count":11,"highlighted":93,"value":93},"NUOVA CALEDONIA",{"count":11,"highlighted":95,"value":95},"comune di parigi",{"count":11,"highlighted":97,"value":97},"autogestione conflitto",{"count":11,"highlighted":99,"value":99},"papillon guillotine seche",{"count":11,"highlighted":101,"value":101},"intervista a livia bernardi.",{"total_values":103},10,8,[106,163,185,206,229,251],{"document":107,"highlight":128,"highlights":149,"text_match":158,"text_match_info":159},{"comment_count":28,"id":108,"is_sticky":28,"permalink":109,"podcastfilter":110,"post_author":111,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":34,"post_id":108,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_title":116,"post_type":117,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":127},"62025","http://radioblackout.org/podcast/dallinferno-al-monviso-capitolo-ottavo-prima-parte/",[78],"radiobizarre","Ultimo appuntamento in diretta con la vera storia dell'evasione di Giacu Cayenna, all'interno del quale troverete, oltre alle letture tratte dalla prima parte dell'ottavo capitolo, l'intervista telefonica con Livia Bernardi, curatrice del libro e nipote di Giacomo Bernardi e dei brevi cenni alle storie di altri celebri evasi e prigionieri politici dei bagni penali di Guyana e Nuova Caledonia. Il libro Dall'inferno al Monviso, edito da LAR editore, lo potete trovare anche nella distro di blackout.\r\n\r\nAscolta l'audio: cap 8 prima parte show\r\n\r\nPer la puntata sucessiva ecco il link: https://radioblackout.org/podcast/dallinferno-al-m…econa-parte-fine/\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nA seguire, collegamenti ad alcuni dei documenti video che sono stati fondamentali nella realizzazione di questo progetto.\r\n\r\nImmagini di archivio Pathè: https://www.youtube.com/watch?v=9_xCHbpkDss\r\n\r\nAutoure d'une evasion. Docu-fiction del 1937 su un'evasione narrata da Eugene Dieudonnè, anarchico ex-bagnard perchè accusato di essere membro della Banda Bonnot: https://www.youtube.com/watch?v=qI00vr63xDo\r\n\r\nLes ombres du bagne de Patrick Barberìs et Tancrède Ramonet - documentario sulle diverse vicende ed evasioni di Charles Hut, Henry Charriere, Renè Belbenoit, Jacek Baron e Tran Khack Man: https://www.youtube.com/watch?v=B_lbRB6hiKM\r\n\r\nFemmes au bagne - documentario di France O sulla deportazione delle recidive e sulle politiche di colonizzazione penale: https://www.youtube.com/watch?v=OOV91K8JKLQ\r\nPapillon (Henri Charrière) documentario sulle vicende di Charriere e Belbenoit a confronto: https://www.youtube.com/watch?v=VkUd0nUjh0Q&t=1493s\r\nPapillon - (1973) film completo: https://www.youtube.com/watch?v=xsoWfYY4PBA&t=2409s&has_verified=1\r\n\r\nAcqua di Colonia - Piece teatrale sul colonialismo italiano, audio dello spettacolo: https://www.raiplayradio.it/audio/2018/10/IL-TEATRO-DI-RADIO3---TUTTO-ESAURITO--Acqua-di-colonia-57b8f98d-18ba-4f12-bc83-d812aff7db7c.html\r\n\r\nSulla guyana dopo la chiusura del bagno penale: https://www.youtube.com/watch?v=1qbdkoCzHVY&t=190s\r\nSur les traces du passé - Les Communards de Nouvelle-Calédonie - Reportage televisivo sulla storia dei comunardi deportati in Nuova Caledonia e sui loro discendenti: https://www.youtube.com/watch?v=G_H0SjPp0YI\r\nSur les traces du passé - Les \"arabes\" de Nouvelle-Calédonie (parte I e II) - Sui deportati, politici e no, dal Magreb alla Nuova Caledonia e sui loro discendenti: https://www.youtube.com/watch?v=h-swX0ugi9U&t=718s https://www.youtube.com/watch?v=-PnSus8rXok\r\n ","10 Luglio 2020","2021-03-07 21:40:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/cayenna-712-200x110.jpeg","Dall'inferno al monviso - Capitolo ottavo prima parte","podcast",1594387397,[120,121,122,123,124,125,126],"http://radioblackout.org/tag/comunardi/","http://radioblackout.org/tag/evasione/","http://radioblackout.org/tag/giacu-cayenna/","http://radioblackout.org/tag/guiana-francese/","http://radioblackout.org/tag/intervista-a-livia-bernardi/","http://radioblackout.org/tag/nuova-caledonia/","http://radioblackout.org/tag/papillon-guillotine-seche/",[63,84,87,91,101,93,99],{"post_content":129,"tags":133},{"matched_tokens":130,"snippet":131,"value":132},[63],"Reportage televisivo sulla storia dei \u003Cmark>comunardi\u003C/mark> deportati in Nuova Caledonia e","Ultimo appuntamento in diretta con la vera storia dell'evasione di Giacu Cayenna, all'interno del quale troverete, oltre alle letture tratte dalla prima parte dell'ottavo capitolo, l'intervista telefonica con Livia Bernardi, curatrice del libro e nipote di Giacomo Bernardi e dei brevi cenni alle storie di altri celebri evasi e prigionieri politici dei bagni penali di Guyana e Nuova Caledonia. Il libro Dall'inferno al Monviso, edito da LAR editore, lo potete trovare anche nella distro di blackout.\r\n\r\nAscolta l'audio: cap 8 prima parte show\r\n\r\nPer la puntata sucessiva ecco il link: https://radioblackout.org/podcast/dallinferno-al-m…econa-parte-fine/\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nA seguire, collegamenti ad alcuni dei documenti video che sono stati fondamentali nella realizzazione di questo progetto.\r\n\r\nImmagini di archivio Pathè: https://www.youtube.com/watch?v=9_xCHbpkDss\r\n\r\nAutoure d'une evasion. Docu-fiction del 1937 su un'evasione narrata da Eugene Dieudonnè, anarchico ex-bagnard perchè accusato di essere membro della Banda Bonnot: https://www.youtube.com/watch?v=qI00vr63xDo\r\n\r\nLes ombres du bagne de Patrick Barberìs et Tancrède Ramonet - documentario sulle diverse vicende ed evasioni di Charles Hut, Henry Charriere, Renè Belbenoit, Jacek Baron e Tran Khack Man: https://www.youtube.com/watch?v=B_lbRB6hiKM\r\n\r\nFemmes au bagne - documentario di France O sulla deportazione delle recidive e sulle politiche di colonizzazione penale: https://www.youtube.com/watch?v=OOV91K8JKLQ\r\nPapillon (Henri Charrière) documentario sulle vicende di Charriere e Belbenoit a confronto: https://www.youtube.com/watch?v=VkUd0nUjh0Q&t=1493s\r\nPapillon - (1973) film completo: https://www.youtube.com/watch?v=xsoWfYY4PBA&t=2409s&has_verified=1\r\n\r\nAcqua di Colonia - Piece teatrale sul colonialismo italiano, audio dello spettacolo: https://www.raiplayradio.it/audio/2018/10/IL-TEATRO-DI-RADIO3---TUTTO-ESAURITO--Acqua-di-colonia-57b8f98d-18ba-4f12-bc83-d812aff7db7c.html\r\n\r\nSulla guyana dopo la chiusura del bagno penale: https://www.youtube.com/watch?v=1qbdkoCzHVY&t=190s\r\nSur les traces du passé - Les Communards de Nouvelle-Calédonie - Reportage televisivo sulla storia dei \u003Cmark>comunardi\u003C/mark> deportati in Nuova Caledonia e sui loro discendenti: https://www.youtube.com/watch?v=G_H0SjPp0YI\r\nSur les traces du passé - Les \"arabes\" de Nouvelle-Calédonie (parte I e II) - Sui deportati, politici e no, dal Magreb alla Nuova Caledonia e sui loro discendenti: https://www.youtube.com/watch?v=h-swX0ugi9U&t=718s https://www.youtube.com/watch?v=-PnSus8rXok\r\n ",[134,137,139,141,143,145,147],{"matched_tokens":135,"snippet":136,"value":136},[63],"\u003Cmark>comunardi\u003C/mark>",{"matched_tokens":138,"snippet":84,"value":84},[],{"matched_tokens":140,"snippet":87,"value":87},[],{"matched_tokens":142,"snippet":91,"value":91},[],{"matched_tokens":144,"snippet":101,"value":101},[],{"matched_tokens":146,"snippet":93,"value":93},[],{"matched_tokens":148,"snippet":99,"value":99},[],[150,156],{"field":17,"indices":151,"matched_tokens":152,"snippets":154,"values":155},[28],[153],[63],[136],[136],{"field":54,"matched_tokens":157,"snippet":131,"value":132},[63],578730123365712000,{"best_field_score":160,"best_field_weight":161,"fields_matched":73,"num_tokens_dropped":28,"score":162,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":28},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":164,"highlight":176,"highlights":181,"text_match":56,"text_match_info":184},{"comment_count":28,"id":165,"is_sticky":28,"permalink":166,"podcastfilter":167,"post_author":71,"post_content":168,"post_date":169,"post_excerpt":34,"post_id":165,"post_modified":170,"post_thumbnail":171,"post_title":172,"post_type":117,"sort_by_date":173,"tag_links":174,"tags":175},"80688","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-10-marzo-cpr-tra-rivolte-e-repressione-i-fascisti-al-governo-il-decreto-cutro/",[71],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/2023-03-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nCPR. Tra rivolte e stretta repressiva \r\nA Torino il CPR è chiuso di fatto: le rivolte di febbraio lo hanno completamente distrutto. Per la prima volta dal 1999 questa galera per migranti ha smesso di funzionare.\r\nQuella di Torino è una delle quattro prigioni amministrative che non hanno mai chiuso i battenti, anche quando l’infuriare delle rivolte portò alla quasi totale paralisi questo ingranaggio della macchina delle espulsioni.\r\nLe lotte di questo mese sono state un momento importante di un conflitto durissimo, costato carcere, spostamenti punitivi, botte e deportazione a tantissimi reclusi nell’arco di 25 anni. \r\nIl governo tuttavia non molla e già si profila all’orizzonte un provvedimento che riporterebbe a sei mesi il tempo di trattenimento massimo all’interno del CPR. Una vera e propria condanna detentiva.\r\nNel 1998, quando vennero aperti, la durata massima di detenzione era fissata a 30 giorni, per poi aumentare progressivamente. Nel 2002 con la legge Bossi-Fini, raddoppiò. Nel 2011 venne fissata a 180 giorni. Dopo una riduzione a 3 mesi stabilita dalla legge europea 2013 bis, il periodo è stato poi nuovamente esteso fino a 180 giorni, con l’entrata in vigore del decreto sicurezza nel 2018. Un decreto del 2020 ha riportato la detenzione a 90 giorni, con la possibilità di estenderla fino ad un massimo di 120.\r\nOggi Meloni intende reintrodurre i sei mesi. Quando uno scenario simile si ripropose una decina d’anni orsono si scatenarono rivolte in tutte le prigioni per migranti. \r\n\r\nI fascisti al governo / seconda puntata\r\nGià la scorsa settimana vi abbiamo proposto una riflessione su come, passo dopo passo, i fascisti al governo stiano entrando a gamba tesa nella scuola, nella cultura, attaccando la libertà delle soggettività non conformi, difendendo gli autori di un pestaggio fascista in un liceo, per non dire delle leggi repressive contro le ONG e le feste libere. E già si profila all’orizzonte il reato di “terrorismo di piazza”. Una svolta autoritaria che si allarga su più fronti ed interroga i movimenti di opposizione sociale sull’enorme difficoltà del momento e sulla necessità di raccogliere le forze per affrontarlo. Negli anni Venti del secolo scorso l’emergere del fascismo fu la risposta alle classi sfruttate ed oppresse che avevano tentato, senza riuscirci, di fare la rivoluzione. Quella attuata dai padroni, con la complicità della monarchia e l’immobilismo dei socialisti fu, nella felice definizione di Luigi Fabbri, una controrivoluzione preventiva.\r\nOggi la situazione è completamente diversa. I fascisti arrivano al potere dopo cinquant’anni dalla stagione di lotta che ha segnato gli anni Sessanta e Settanta, dopo il declino dei movimenti di controglobalizzazione dal basso, dopo la distruzione di ogni sistema di tutele e garanzie che le classi sfruttate avevano ottenuto con le lotte. Lotte vincenti anche perché aspiravano ad andare ben oltre il recinto della sinistra riformista. \r\nOggi i fascisti al governo rappresentano la risposta reattiva e reazionaria alla grande paura che ha investito la classe media e le parti alte dalla classe lavoratrice di fronte a processi di finanziarizzazione e globalizzazione che non lasciano più spazio per la tutela di nessuno. Neppure di chi, per scelta e per condizione sociale, si è sempre trovato a proprio agio nell’ordine sociale liberale e capitalista.\r\nI fascisti al governo non possono e non vogliono rispondere a quelle paure: non gli resta che giocare le uniche carte a loro disposizione. La prima è l’attacco alla modernità attraverso la riaffermazione di una feroce logica patriarcale, quella dei figli per la patria, quella che nega il lungo processo di emersione delle soggettività non conformi, quella che punta ad affermare una logica essenzialista. La seconda è l’attacco a testa bassa contro i movimenti di opposizione sociale, i migranti, le culture non mercificate. Oggi l’ampio consenso di cui gode il governo potrà essere scalfito se salterà il tappo che tiene compressa da ormai troppo tempo la questione sociale, se ci sarà convergenza tra le soggettività sotto attacco, se si riuscirà, con processi di solidarietà e mutuo appoggio a rompere la fascinazione per la folle corsa del capitalismo verso la distruzione. \r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nLa strage di Cutro e il pacchetto Meloni\r\nA ricordarci la violenza delle frontiere e di chi le custodisce sono i morti che a volte finiscono sul bagnasciuga del nostro paese. I corpi dei bambini e delle bambine, degli uomini e delle donne.\r\nÉ successo a Cutro, sulla costa calabrese. \r\nPer giorni il mare ha continuato a restituire i cadaveri di persone annegate perché nessuno le ha soccorse quando la loro nave stracarica si è spezzata in due. \r\nPoi la gang Meloni è sbarcata a Cutro ed ha estratto il coniglio dal cappello: più galera per gli scafisti. Da 20 a 30 anni se qualcuno annega. Trovati i cattivi si procede come locomotive impazzite verso nuove stragi. Poco importa che spesso lo “scafista” sia a sua volta un migrante cooptato con ricatti e minacce. \r\nNon solo. Nel decreto approvato dal governo nella scenografia di una strage di Stato c’è molto di più. Si torna al piano Minniti di costruire un CPR in ogni regione, raddoppiando il numero delle prigioni per migranti sul territorio. I nuovi CPR potranno essere costruiti aggirando i percorsi autorizzativi.\r\nChi esce di prigione non godrà dell’esile garanzia della convalida del giudice di pace ma passerà direttamente dalla galera al CPR, o, più probabilmente, verrà deportato immediatamente. Se la gestione dei CPR, oggi affidata a privati in appalto, fosse considerata inadeguata, potrebbe scattare il commissariamento e la prigione verrebbe controllata direttamente dallo stato. Il governo interviene anche sul decreto flussi, che diviene triennale e privilegia i paesi che fanno accordi di rimpatrio e promuovono politiche attive contro l’emigrazione. Dulcis in fundo, la decisione di ridurre sensibilmente le possibilità di accesso allo status di rifugiato per motivi umanitari. \r\nNe abbiamo parlato con Raffaele, un compagno da sempre in prima fila nelle lotte ai CPR e alle frontiere.\r\n\r\nSabato 18 marzo\r\nCena dei comunardi\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\nMenù vegan\r\nBenefit lotte antimilitariste\r\nQuanto costa? Tanto per chi può tanto, meno per chi può meno, il più possibile per sostenere le lotte\r\nper prenotazioni:\r\nantimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nVenerdì 24 marzo\r\nLa società della sorveglianza\r\nIl controllo totale insito nel trionfante paradigma digitale non viene più percepito come una minaccia alla libertà, ma come un servizio volto a migliorare la vita e realizzare i desideri dell'utente-cittadino. Una presa di potere tanto nel pubblico quanto nel privato che si fonda su un'inedita servitù volontaria in cui siamo noi stessi a dare all'algoritmo-padrone i dati per meglio profilarci. E manipolarci.\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo e autore, per i tipi di Eleuthera, di “Gli algoritmi della politica”\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","12 Marzo 2023","2023-03-12 08:52:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/Tempo-200x110.jpg","Anarres del 10 marzo. CPR tra rivolte e repressione. I fascisti al governo. Il decreto “Cutro”...",1678611127,[],[],{"post_content":177},{"matched_tokens":178,"snippet":179,"value":180},[63],"Sabato 18 marzo\r\nCena dei \u003Cmark>comunardi\u003C/mark>\r\nore 20 alla FAT in","ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/2023-03-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nCPR. Tra rivolte e stretta repressiva \r\nA Torino il CPR è chiuso di fatto: le rivolte di febbraio lo hanno completamente distrutto. Per la prima volta dal 1999 questa galera per migranti ha smesso di funzionare.\r\nQuella di Torino è una delle quattro prigioni amministrative che non hanno mai chiuso i battenti, anche quando l’infuriare delle rivolte portò alla quasi totale paralisi questo ingranaggio della macchina delle espulsioni.\r\nLe lotte di questo mese sono state un momento importante di un conflitto durissimo, costato carcere, spostamenti punitivi, botte e deportazione a tantissimi reclusi nell’arco di 25 anni. \r\nIl governo tuttavia non molla e già si profila all’orizzonte un provvedimento che riporterebbe a sei mesi il tempo di trattenimento massimo all’interno del CPR. Una vera e propria condanna detentiva.\r\nNel 1998, quando vennero aperti, la durata massima di detenzione era fissata a 30 giorni, per poi aumentare progressivamente. Nel 2002 con la legge Bossi-Fini, raddoppiò. Nel 2011 venne fissata a 180 giorni. Dopo una riduzione a 3 mesi stabilita dalla legge europea 2013 bis, il periodo è stato poi nuovamente esteso fino a 180 giorni, con l’entrata in vigore del decreto sicurezza nel 2018. Un decreto del 2020 ha riportato la detenzione a 90 giorni, con la possibilità di estenderla fino ad un massimo di 120.\r\nOggi Meloni intende reintrodurre i sei mesi. Quando uno scenario simile si ripropose una decina d’anni orsono si scatenarono rivolte in tutte le prigioni per migranti. \r\n\r\nI fascisti al governo / seconda puntata\r\nGià la scorsa settimana vi abbiamo proposto una riflessione su come, passo dopo passo, i fascisti al governo stiano entrando a gamba tesa nella scuola, nella cultura, attaccando la libertà delle soggettività non conformi, difendendo gli autori di un pestaggio fascista in un liceo, per non dire delle leggi repressive contro le ONG e le feste libere. E già si profila all’orizzonte il reato di “terrorismo di piazza”. Una svolta autoritaria che si allarga su più fronti ed interroga i movimenti di opposizione sociale sull’enorme difficoltà del momento e sulla necessità di raccogliere le forze per affrontarlo. Negli anni Venti del secolo scorso l’emergere del fascismo fu la risposta alle classi sfruttate ed oppresse che avevano tentato, senza riuscirci, di fare la rivoluzione. Quella attuata dai padroni, con la complicità della monarchia e l’immobilismo dei socialisti fu, nella felice definizione di Luigi Fabbri, una controrivoluzione preventiva.\r\nOggi la situazione è completamente diversa. I fascisti arrivano al potere dopo cinquant’anni dalla stagione di lotta che ha segnato gli anni Sessanta e Settanta, dopo il declino dei movimenti di controglobalizzazione dal basso, dopo la distruzione di ogni sistema di tutele e garanzie che le classi sfruttate avevano ottenuto con le lotte. Lotte vincenti anche perché aspiravano ad andare ben oltre il recinto della sinistra riformista. \r\nOggi i fascisti al governo rappresentano la risposta reattiva e reazionaria alla grande paura che ha investito la classe media e le parti alte dalla classe lavoratrice di fronte a processi di finanziarizzazione e globalizzazione che non lasciano più spazio per la tutela di nessuno. Neppure di chi, per scelta e per condizione sociale, si è sempre trovato a proprio agio nell’ordine sociale liberale e capitalista.\r\nI fascisti al governo non possono e non vogliono rispondere a quelle paure: non gli resta che giocare le uniche carte a loro disposizione. La prima è l’attacco alla modernità attraverso la riaffermazione di una feroce logica patriarcale, quella dei figli per la patria, quella che nega il lungo processo di emersione delle soggettività non conformi, quella che punta ad affermare una logica essenzialista. La seconda è l’attacco a testa bassa contro i movimenti di opposizione sociale, i migranti, le culture non mercificate. Oggi l’ampio consenso di cui gode il governo potrà essere scalfito se salterà il tappo che tiene compressa da ormai troppo tempo la questione sociale, se ci sarà convergenza tra le soggettività sotto attacco, se si riuscirà, con processi di solidarietà e mutuo appoggio a rompere la fascinazione per la folle corsa del capitalismo verso la distruzione. \r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nLa strage di Cutro e il pacchetto Meloni\r\nA ricordarci la violenza delle frontiere e di chi le custodisce sono i morti che a volte finiscono sul bagnasciuga del nostro paese. I corpi dei bambini e delle bambine, degli uomini e delle donne.\r\nÉ successo a Cutro, sulla costa calabrese. \r\nPer giorni il mare ha continuato a restituire i cadaveri di persone annegate perché nessuno le ha soccorse quando la loro nave stracarica si è spezzata in due. \r\nPoi la gang Meloni è sbarcata a Cutro ed ha estratto il coniglio dal cappello: più galera per gli scafisti. Da 20 a 30 anni se qualcuno annega. Trovati i cattivi si procede come locomotive impazzite verso nuove stragi. Poco importa che spesso lo “scafista” sia a sua volta un migrante cooptato con ricatti e minacce. \r\nNon solo. Nel decreto approvato dal governo nella scenografia di una strage di Stato c’è molto di più. Si torna al piano Minniti di costruire un CPR in ogni regione, raddoppiando il numero delle prigioni per migranti sul territorio. I nuovi CPR potranno essere costruiti aggirando i percorsi autorizzativi.\r\nChi esce di prigione non godrà dell’esile garanzia della convalida del giudice di pace ma passerà direttamente dalla galera al CPR, o, più probabilmente, verrà deportato immediatamente. Se la gestione dei CPR, oggi affidata a privati in appalto, fosse considerata inadeguata, potrebbe scattare il commissariamento e la prigione verrebbe controllata direttamente dallo stato. Il governo interviene anche sul decreto flussi, che diviene triennale e privilegia i paesi che fanno accordi di rimpatrio e promuovono politiche attive contro l’emigrazione. Dulcis in fundo, la decisione di ridurre sensibilmente le possibilità di accesso allo status di rifugiato per motivi umanitari. \r\nNe abbiamo parlato con Raffaele, un compagno da sempre in prima fila nelle lotte ai CPR e alle frontiere.\r\n\r\nSabato 18 marzo\r\nCena dei \u003Cmark>comunardi\u003C/mark>\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\nMenù vegan\r\nBenefit lotte antimilitariste\r\nQuanto costa? Tanto per chi può tanto, meno per chi può meno, il più possibile per sostenere le lotte\r\nper prenotazioni:\r\nantimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nVenerdì 24 marzo\r\nLa società della sorveglianza\r\nIl controllo totale insito nel trionfante paradigma digitale non viene più percepito come una minaccia alla libertà, ma come un servizio volto a migliorare la vita e realizzare i desideri dell'utente-cittadino. Una presa di potere tanto nel pubblico quanto nel privato che si fonda su un'inedita servitù volontaria in cui siamo noi stessi a dare all'algoritmo-padrone i dati per meglio profilarci. E manipolarci.\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo e autore, per i tipi di Eleuthera, di “Gli algoritmi della politica”\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[182],{"field":54,"matched_tokens":183,"snippet":179,"value":180},[63],{"best_field_score":58,"best_field_weight":59,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":28,"score":60,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":28},{"document":186,"highlight":198,"highlights":202,"text_match":56,"text_match_info":205},{"comment_count":28,"id":187,"is_sticky":28,"permalink":188,"podcastfilter":189,"post_author":71,"post_content":190,"post_date":191,"post_excerpt":34,"post_id":187,"post_modified":192,"post_thumbnail":193,"post_title":194,"post_type":117,"sort_by_date":195,"tag_links":196,"tags":197},"80539","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-3-marzo-anarchici-tedeschi-contro-il-nazismo-la-gang-meloni-allattacco-alle-radici-delle-guerre-lopacita-del-carcere-discarica-sociale-e-la-lotta-di-cospito/",[71],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/2023-03-03-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nGli anarchici tedeschi contro il nazismo. Una storia poco conosciuta\r\nL’anarcosindacalista FAUD (Freie Arbeiter Union Deutschlands – Libera Unione dei Lavoratori tedeschi), sorta nel 1919 sulle ceneri di un’organizzazione sindacalista rivoluzionaria del preguerra, arriva a toccare tra il 1921 e il 1922 la notevole cifra di 200.000 attivisti, affermandosi come la principale organizzazione anarchica (ma non l’unica) in Germania. Dal 1923 inizia però una grave fase di decadenza che porta la FAUD nel 1929 a poter contare ancora su solo poche migliaia di attivisti. È in queste condizioni che gli anarchici tedeschi iniziano ad affrontare la sempre più brutale e preoccupante ascesa del Partito nazista di Adolf Hitler.\r\nDalle file della FAUD emerge sul finire del 1929 l’esperienza delle Schwarze Scharen (Schiere nere) una delle espressioni più eclatanti e dirompenti dell’antifascismo anarchico degli anni precedenti all’inizio del regime nazista. Le Schiere nere sono una rete di gruppi diffusi in alcune parti della Germania (Alta Slesia, Berlino, Assia, Turingia, Renania Settentrionale-Vestfalia) che praticano l’autodifesa militante in chiave antifascista, riconoscendosi come organizzazione integrativa ma indipendente della FAUD. Questi gruppi praticano l’antifascismo con la propaganda, anche attraverso giornali come Die proletarische Front di Kassel o Die Schwarze Horde (L’orda nera), e con l’azione militante.\r\nDopo l’avvento del nazismo, la Faud si scioglie e si ricompone informalmente, continuando clandestinamente la resistenza al fascismo sino al 1938, quando le reti vengono definitivamente scompaginate, tanti vengono arrestati e scompaiono nei lager. Molti fuggono sin dal 1932 e vanno in Spagna dove partecipano alla rivoluzione. Piccoli gruppi sopravvivono al nazismo e alla guerra e nel dopoguerra ricostruiranno il movimento anarchico di lingua tedesca. \r\nNe abbiamo parlato con David Bernardini, anarchico e storico, autore, tra gli altri, di “Il barometro segna tempesta. Le Schiere Nere contro il nazismo”.\r\n\r\nAlle radici delle guerre\r\nL'Italia tra missioni militari all’estero, programmi di riarmo e militarizzazione dei territori e della società.\r\nQuesta sera alle 21 alla FAT di corso Palermo 46 incontreremo due antimilitaristi siciliani, Pippo Gurrieri, che abbiamo avuto in diretta la scorsa settimana, e Antonio Mazzeo, che ad Anarres anticipa i temi di cui ci parlerà questa sera.\r\nUna buona occasione per fare il punto sull’enorme peso dell’apparato militare industriale e delle forze armate nel nostro paese. Un paese dove il confine tra guerra esterna e guerra interna è sempre più impalpabile.\r\nUn focus sull’industria bellica e sugli interessi che catalizza. Una riflessione sulla sempre maggiore pervasività della propaganda nazionalista e militarista nella scuola e nella società. \r\n\r\nLa gang Meloni attacca a testa bassa\r\nVogliamo proporvi una riflessione su come, passo dopo passo, i fascisti al governo stiano entrando a gamba tesa nella scuola, nella cultura, attaccando la libertà delle soggettività non conformi, minacciando la preside che ha difeso i ragazzi vittime di un pestaggio fascista, per non dire delle leggi repressive contro le ONG e i ravers. E già si profila all’orizzonte reato di “terrorismo di piazza”. Una svolta autoritaria che si allarga su più fronti ed interroga i movimenti di opposizione sociale sull’enorme difficoltà del momento e sulla necessità di raccogliere le forze necessarie a raggrupparlo. Negli anni Venti del secolo scorso l’emergere del fascismo fu la risposta alle classi sfruttate ed oppresse che avevano tentato, senza riuscirci, di fare la rivoluzione. Quella attuata dai padroni, con la complicità della monarchia e l’immobilismo dei socialisti fu, nella felice definizione di Luigi Fabbri, una controrivoluzione preventiva.\r\nOggi la situazione è completamente diversa. I fascisti arrivano al potere dopo cinquant’anni dalla stagione di lotta che ha segnato gli anni Sessanta e Settanta, dopo il declino dei movimenti di controglobalizzazione dal basso, dopo la distruzione di ogni sistema di tutele e garanzie che le classi sfruttate avevano ottenuto con le lotte. Lotte vincenti anche perché aspiravano ad andare ben oltre il recinto della sinistra riformista. \r\nOggi i fascisti al governo rappresentano la risposta reattiva e reazionaria alla grande paura che ha investito la classe media e le parti alte dalla classe lavoratrice di fronte a processi di finanziarizzazione e globalizzazione che non lasciano più spazio per la tutela di nessuno. Neppure di chi, per scelta e per condizione sociale, si è sempre trovato a proprio agio nell’ordine sociale liberale e capitalista.\r\nI fascisti al governo non possono e non vogliono rispondere a quelle paure: non gli resta che giocare le uniche carte a loro disposizione. La prima è l’attacco alla modernità attraverso la riaffermazione di una feroce logica patriarcale, quella dei figli per la patria, quella che nega il lungo processo di emersione delle soggettività non conformi, quella che punta ad affermare una logica essenzialista. La seconda è l’attacco a testa bassa contro i movimenti di opposizione sociale, i migranti, le culture non mercificate. Oggi l’ampio consenso di cui gode il governo potrà essere scalfito se salterà il tappo che tiene compressa da ormai troppo tempo la questione sociale, se ci sarà convergenza tra le soggettività sotto attacco, se si riuscirà, con processi di solidarietà e mutuo appoggio a rompere la fascinazione per la folle corsa del capitalismo verso la distruzione. \r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nLo sciopero della fame di Alfredo Cospito contro l’ergastolo ostativo e il 41 bis dopo il no della Cassazione al ricorso del suo avvocato, rischia di evolvere verso il suo esito più tragico.\r\nDomani a Torino è stato lanciato un corteo di risposta una decisione, che, nei fatti suona come una condanna a morte.\r\nQuesta vicenda ha messo in luce l’orrore del carcere, del 41bis, dell’ergastolo ostativo. Vale la pena aprire una riflessione sull’estrema opacità che avvolge queste discariche sociali, dove, al di là dello sconcertante processo di rieducazione che le giustificherebbe, si attuano dinamiche di disciplinamento, che vanno dalla violenza più brutale, alla costante umiliazione di ogni istante della vita reclusa, sottoposta a continue attese e folli meccanismi burocratici.\r\nVale altresì la pena di ragionare sulla necessità di non spegnere questa scintilla di luce che si è accesa sul carcere, tentando di scalfirne i meccanismi, mettendo in discussione la legittimità di alcune delle punte più aguzze del meccanismo repressivo.\r\nIl governo, è chiaro, ha scelto la strada dell’attacco diretto ai movimenti di opposizione sociale e della criminalizzandone del movimento anarchico.\r\nScompaginare la risposta del governo dipenderà dalla capacità di far crescere il fronte di opposizione al 41 bis e all’ergastolo ostativo al di là degli ambiti strettamente anarchici. Per farlo serve lungimiranza prospettica e intelligenza politica.\r\nUna scommessa non facile ma urgente. Per fermare la spirale repressiva, per rendere più difficile il percorso di nuove e vecchie leggi, per contestare la sacralità dello Stato, per mettere davvero in difficoltà un governo, che oggi punta tutto sulla muscolarità di piazza, sulla ferocia verso gli ultimi, sull’attacco agli anarchici, che con la loro stessa esistenza testimoniano della criminalità del potere. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 3 marzo\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nAlle radici delle guerre\r\nL'Italia tra missioni militari all’estero, programmi di riarmo e militarizzazione dei territori e della società\r\n\r\nI No Muos. Un esempio di lotta popolare e radicale\r\n\r\nInterverranno:\r\n\r\nAntonio Mazzeo, antimilitarista, blogger, impegnato in una costante attività di informazione su armi, esercitazioni militari, spese militari, contrasto della propaganda militarista nella scuola e nella società.\r\nAttualmente sotto processo per aver denunciato la presenza di militari armati sino ai denti di fronte ad una scuola elementare di Messina\r\ne\r\nPippo Gurrieri, anarchico, attivo nel Movimento No Muos e contro le pesanti servitù militari di cui è investita la Sicilia. Il 30 marzo inizierà un processo che lo vede imputato con altri 28 No Muos per le lotte contro le antenne assassine del 2018. \r\n\r\nUn’occasione per fare il punto sull’enorme peso dell’apparato militare industriale e delle forze armate nel nostro paese. Un paese dove il confine tra guerra esterna e guerra interna è sempre più impalpabile.\r\nUn focus sull’industria bellica e sugli interessi che catalizza. Una riflessione sulla sempre maggiore pervasività della propaganda nazionalista e militarista nella scuola e nella società.\r\nUn’occasione per parlare dell’opposizione concreta alla guerra ed al militarismo, sul filo del racconto della lotta contro le antenne assassine di Niscemi, che ha visto protagonisti, oltre agli antimilitaristi, gli abitanti, stanchi di subire le conseguenze dell’occupazione militare. \r\n\r\nSabato 18 marzo\r\nCena dei comunardi\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\nMenù vegan\r\nBenefit lotte antimilitariste\r\nQuanto costa? Tanto per chi può tanto, meno per chi può meno, il più possibile per sostenere le lotte\r\nper prenotazioni:\r\nantimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nVenerdì 24 marzo\r\nLa società della sorveglianza\r\nIl controllo totale insito nel trionfante paradigma digitale non viene più percepito come una minaccia alla libertà, ma come un servizio volto a migliorare la vita e realizzare i desideri dell'utente-cittadino. Una presa di potere tanto nel pubblico quanto nel privato che si fonda su un'inedita servitù volontaria in cui siamo noi stessi a dare all'algoritmo-padrone i dati per meglio profilarci. E manipolarci.\r\nOre 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo e autore, per i tipi di Eleuthera, di “Gli algoritmi della politica”\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org","3 Marzo 2023","2023-03-03 17:52:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/ad9-200x110.jpg","Anarres del 3 marzo. Anarchici tedeschi contro il nazismo. La gang Meloni all’attacco. Alle radici delle guerre. L’opacità del carcere, discarica sociale e la lotta di Cospito...",1677865946,[],[],{"post_content":199},{"matched_tokens":200,"snippet":179,"value":201},[63],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/2023-03-03-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nGli anarchici tedeschi contro il nazismo. Una storia poco conosciuta\r\nL’anarcosindacalista FAUD (Freie Arbeiter Union Deutschlands – Libera Unione dei Lavoratori tedeschi), sorta nel 1919 sulle ceneri di un’organizzazione sindacalista rivoluzionaria del preguerra, arriva a toccare tra il 1921 e il 1922 la notevole cifra di 200.000 attivisti, affermandosi come la principale organizzazione anarchica (ma non l’unica) in Germania. Dal 1923 inizia però una grave fase di decadenza che porta la FAUD nel 1929 a poter contare ancora su solo poche migliaia di attivisti. È in queste condizioni che gli anarchici tedeschi iniziano ad affrontare la sempre più brutale e preoccupante ascesa del Partito nazista di Adolf Hitler.\r\nDalle file della FAUD emerge sul finire del 1929 l’esperienza delle Schwarze Scharen (Schiere nere) una delle espressioni più eclatanti e dirompenti dell’antifascismo anarchico degli anni precedenti all’inizio del regime nazista. Le Schiere nere sono una rete di gruppi diffusi in alcune parti della Germania (Alta Slesia, Berlino, Assia, Turingia, Renania Settentrionale-Vestfalia) che praticano l’autodifesa militante in chiave antifascista, riconoscendosi come organizzazione integrativa ma indipendente della FAUD. Questi gruppi praticano l’antifascismo con la propaganda, anche attraverso giornali come Die proletarische Front di Kassel o Die Schwarze Horde (L’orda nera), e con l’azione militante.\r\nDopo l’avvento del nazismo, la Faud si scioglie e si ricompone informalmente, continuando clandestinamente la resistenza al fascismo sino al 1938, quando le reti vengono definitivamente scompaginate, tanti vengono arrestati e scompaiono nei lager. Molti fuggono sin dal 1932 e vanno in Spagna dove partecipano alla rivoluzione. Piccoli gruppi sopravvivono al nazismo e alla guerra e nel dopoguerra ricostruiranno il movimento anarchico di lingua tedesca. \r\nNe abbiamo parlato con David Bernardini, anarchico e storico, autore, tra gli altri, di “Il barometro segna tempesta. Le Schiere Nere contro il nazismo”.\r\n\r\nAlle radici delle guerre\r\nL'Italia tra missioni militari all’estero, programmi di riarmo e militarizzazione dei territori e della società.\r\nQuesta sera alle 21 alla FAT di corso Palermo 46 incontreremo due antimilitaristi siciliani, Pippo Gurrieri, che abbiamo avuto in diretta la scorsa settimana, e Antonio Mazzeo, che ad Anarres anticipa i temi di cui ci parlerà questa sera.\r\nUna buona occasione per fare il punto sull’enorme peso dell’apparato militare industriale e delle forze armate nel nostro paese. Un paese dove il confine tra guerra esterna e guerra interna è sempre più impalpabile.\r\nUn focus sull’industria bellica e sugli interessi che catalizza. Una riflessione sulla sempre maggiore pervasività della propaganda nazionalista e militarista nella scuola e nella società. \r\n\r\nLa gang Meloni attacca a testa bassa\r\nVogliamo proporvi una riflessione su come, passo dopo passo, i fascisti al governo stiano entrando a gamba tesa nella scuola, nella cultura, attaccando la libertà delle soggettività non conformi, minacciando la preside che ha difeso i ragazzi vittime di un pestaggio fascista, per non dire delle leggi repressive contro le ONG e i ravers. E già si profila all’orizzonte reato di “terrorismo di piazza”. Una svolta autoritaria che si allarga su più fronti ed interroga i movimenti di opposizione sociale sull’enorme difficoltà del momento e sulla necessità di raccogliere le forze necessarie a raggrupparlo. Negli anni Venti del secolo scorso l’emergere del fascismo fu la risposta alle classi sfruttate ed oppresse che avevano tentato, senza riuscirci, di fare la rivoluzione. Quella attuata dai padroni, con la complicità della monarchia e l’immobilismo dei socialisti fu, nella felice definizione di Luigi Fabbri, una controrivoluzione preventiva.\r\nOggi la situazione è completamente diversa. I fascisti arrivano al potere dopo cinquant’anni dalla stagione di lotta che ha segnato gli anni Sessanta e Settanta, dopo il declino dei movimenti di controglobalizzazione dal basso, dopo la distruzione di ogni sistema di tutele e garanzie che le classi sfruttate avevano ottenuto con le lotte. Lotte vincenti anche perché aspiravano ad andare ben oltre il recinto della sinistra riformista. \r\nOggi i fascisti al governo rappresentano la risposta reattiva e reazionaria alla grande paura che ha investito la classe media e le parti alte dalla classe lavoratrice di fronte a processi di finanziarizzazione e globalizzazione che non lasciano più spazio per la tutela di nessuno. Neppure di chi, per scelta e per condizione sociale, si è sempre trovato a proprio agio nell’ordine sociale liberale e capitalista.\r\nI fascisti al governo non possono e non vogliono rispondere a quelle paure: non gli resta che giocare le uniche carte a loro disposizione. La prima è l’attacco alla modernità attraverso la riaffermazione di una feroce logica patriarcale, quella dei figli per la patria, quella che nega il lungo processo di emersione delle soggettività non conformi, quella che punta ad affermare una logica essenzialista. La seconda è l’attacco a testa bassa contro i movimenti di opposizione sociale, i migranti, le culture non mercificate. Oggi l’ampio consenso di cui gode il governo potrà essere scalfito se salterà il tappo che tiene compressa da ormai troppo tempo la questione sociale, se ci sarà convergenza tra le soggettività sotto attacco, se si riuscirà, con processi di solidarietà e mutuo appoggio a rompere la fascinazione per la folle corsa del capitalismo verso la distruzione. \r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nLo sciopero della fame di Alfredo Cospito contro l’ergastolo ostativo e il 41 bis dopo il no della Cassazione al ricorso del suo avvocato, rischia di evolvere verso il suo esito più tragico.\r\nDomani a Torino è stato lanciato un corteo di risposta una decisione, che, nei fatti suona come una condanna a morte.\r\nQuesta vicenda ha messo in luce l’orrore del carcere, del 41bis, dell’ergastolo ostativo. Vale la pena aprire una riflessione sull’estrema opacità che avvolge queste discariche sociali, dove, al di là dello sconcertante processo di rieducazione che le giustificherebbe, si attuano dinamiche di disciplinamento, che vanno dalla violenza più brutale, alla costante umiliazione di ogni istante della vita reclusa, sottoposta a continue attese e folli meccanismi burocratici.\r\nVale altresì la pena di ragionare sulla necessità di non spegnere questa scintilla di luce che si è accesa sul carcere, tentando di scalfirne i meccanismi, mettendo in discussione la legittimità di alcune delle punte più aguzze del meccanismo repressivo.\r\nIl governo, è chiaro, ha scelto la strada dell’attacco diretto ai movimenti di opposizione sociale e della criminalizzandone del movimento anarchico.\r\nScompaginare la risposta del governo dipenderà dalla capacità di far crescere il fronte di opposizione al 41 bis e all’ergastolo ostativo al di là degli ambiti strettamente anarchici. Per farlo serve lungimiranza prospettica e intelligenza politica.\r\nUna scommessa non facile ma urgente. Per fermare la spirale repressiva, per rendere più difficile il percorso di nuove e vecchie leggi, per contestare la sacralità dello Stato, per mettere davvero in difficoltà un governo, che oggi punta tutto sulla muscolarità di piazza, sulla ferocia verso gli ultimi, sull’attacco agli anarchici, che con la loro stessa esistenza testimoniano della criminalità del potere. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 3 marzo\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nAlle radici delle guerre\r\nL'Italia tra missioni militari all’estero, programmi di riarmo e militarizzazione dei territori e della società\r\n\r\nI No Muos. Un esempio di lotta popolare e radicale\r\n\r\nInterverranno:\r\n\r\nAntonio Mazzeo, antimilitarista, blogger, impegnato in una costante attività di informazione su armi, esercitazioni militari, spese militari, contrasto della propaganda militarista nella scuola e nella società.\r\nAttualmente sotto processo per aver denunciato la presenza di militari armati sino ai denti di fronte ad una scuola elementare di Messina\r\ne\r\nPippo Gurrieri, anarchico, attivo nel Movimento No Muos e contro le pesanti servitù militari di cui è investita la Sicilia. Il 30 marzo inizierà un processo che lo vede imputato con altri 28 No Muos per le lotte contro le antenne assassine del 2018. \r\n\r\nUn’occasione per fare il punto sull’enorme peso dell’apparato militare industriale e delle forze armate nel nostro paese. Un paese dove il confine tra guerra esterna e guerra interna è sempre più impalpabile.\r\nUn focus sull’industria bellica e sugli interessi che catalizza. Una riflessione sulla sempre maggiore pervasività della propaganda nazionalista e militarista nella scuola e nella società.\r\nUn’occasione per parlare dell’opposizione concreta alla guerra ed al militarismo, sul filo del racconto della lotta contro le antenne assassine di Niscemi, che ha visto protagonisti, oltre agli antimilitaristi, gli abitanti, stanchi di subire le conseguenze dell’occupazione militare. \r\n\r\nSabato 18 marzo\r\nCena dei \u003Cmark>comunardi\u003C/mark>\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\nMenù vegan\r\nBenefit lotte antimilitariste\r\nQuanto costa? Tanto per chi può tanto, meno per chi può meno, il più possibile per sostenere le lotte\r\nper prenotazioni:\r\nantimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nVenerdì 24 marzo\r\nLa società della sorveglianza\r\nIl controllo totale insito nel trionfante paradigma digitale non viene più percepito come una minaccia alla libertà, ma come un servizio volto a migliorare la vita e realizzare i desideri dell'utente-cittadino. Una presa di potere tanto nel pubblico quanto nel privato che si fonda su un'inedita servitù volontaria in cui siamo noi stessi a dare all'algoritmo-padrone i dati per meglio profilarci. E manipolarci.\r\nOre 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo e autore, per i tipi di Eleuthera, di “Gli algoritmi della politica”\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org",[203],{"field":54,"matched_tokens":204,"snippet":179,"value":201},[63],{"best_field_score":58,"best_field_weight":59,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":28,"score":60,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":28},{"document":207,"highlight":220,"highlights":225,"text_match":56,"text_match_info":228},{"comment_count":28,"id":208,"is_sticky":28,"permalink":209,"podcastfilter":210,"post_author":211,"post_content":212,"post_date":213,"post_excerpt":34,"post_id":208,"post_modified":214,"post_thumbnail":215,"post_title":216,"post_type":117,"sort_by_date":217,"tag_links":218,"tags":219},"79140","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-27-12-2022/",[74],"fritturamista"," \r\n\r\nAbbiamo voluto dedicare interamente la nostra puntata di questa sera all'ultimo numero, il 3, della rivista Sporcarsi le mani. Pubblicazione redatta dall'Assemblea Lotte Lavoro di cui avevamo già parlato precedentemente in questo programma e che abbiamo voluto usare per sganciarci un po' dalla cronaca, dalle lotte presenti e attive sul territorio, per prenderci un momento di bilancio grazie alla varietà di articoli presenti in questo numero. Di seguito troverete gli audio dei ben sette interventi che si sono succeduti, titolati con il nome dell'articolo a cui fanno riferimento sul giornale. Ovviamente vi invitiamo caldamente a procurarvi questo numero di Sporcarsi le mani, che al momento è disponibile in versione cartacea presso:\r\n\r\n \t La distro di Radio Blackout \r\n \tCentro di documentazione Porfido\r\n \tInfoshop Senza Pazienza\r\n \tCSOA Gabrio\r\n \tLibreria Comunardi\r\n \tLibreria Trebisonda\r\n \tBancarella in Via Po 6bis\r\n\r\nEDITORALE\r\n\r\nInterviene Vincenzo di Assemblea Lotte Lavoro, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Presentazione.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nSORVEGLIANZA NEI LUOGHI DI LAVORO. LO SGUARDO ALGORITMICO DEL PADRONE\r\n\r\nInterviene Cibele di Bello come una prigione che brucia, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Sorveglianza-nei-luoghi-di-lavoro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nL'IMMUNITA' E' LA SOLIDARIETA'\r\n\r\nIntervengono Alessandra e Arianna del Coordinamento lavoratori NoGreenPass, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Lavoratrici-NoGP-sospese.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nLE CONSEGUENZE DELLA DIGITALIZZAZIONE INDUSTRIALE SULLE CONDIZIONI DI LAVORO E SALUTE\r\n\r\nInterviene Dario Fontana, scrittore del libro \"Digitalizzazione Industriale\", buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Digitalizzazione-industriale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nMONVISO A CATTIVO GIOCO. LE LOTTE DEI LAVORATORI IMMIGRATI DELLE CAMPAGNE DEL SALUZZESE\r\n\r\nIntervengono due compagni di Campagne in Lotta, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Campagne-in-lotta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nCALL CENTER. LA RI/STRUTTURAZIONE CONTINUA DELLA PRECARIETA'. ANALISI E TESTIMONIANZE DAL TERRITORIO EPOREDIESE\r\n\r\nInterviene Pamela dell'Assemblea Lotte Lavoro, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Call-Centers.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nLUGLIO '62, PIAZZA STATUTO\r\n\r\nInterviene Vincenzo dell'Assemblea Lotte Lavoro, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Piazza-Statuto-1962.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","28 Dicembre 2022","2022-12-28 23:56:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/post-fb-radio-SLM3-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 27/12/2022",1672271734,[],[],{"post_content":221},{"matched_tokens":222,"snippet":223,"value":224},[49],"Senza Pazienza\r\n \tCSOA Gabrio\r\n \tLibreria \u003Cmark>Comunardi\u003C/mark>\r\n \tLibreria Trebisonda\r\n \tBancarella in Via"," \r\n\r\nAbbiamo voluto dedicare interamente la nostra puntata di questa sera all'ultimo numero, il 3, della rivista Sporcarsi le mani. Pubblicazione redatta dall'Assemblea Lotte Lavoro di cui avevamo già parlato precedentemente in questo programma e che abbiamo voluto usare per sganciarci un po' dalla cronaca, dalle lotte presenti e attive sul territorio, per prenderci un momento di bilancio grazie alla varietà di articoli presenti in questo numero. Di seguito troverete gli audio dei ben sette interventi che si sono succeduti, titolati con il nome dell'articolo a cui fanno riferimento sul giornale. Ovviamente vi invitiamo caldamente a procurarvi questo numero di Sporcarsi le mani, che al momento è disponibile in versione cartacea presso:\r\n\r\n \t La distro di Radio Blackout \r\n \tCentro di documentazione Porfido\r\n \tInfoshop Senza Pazienza\r\n \tCSOA Gabrio\r\n \tLibreria \u003Cmark>Comunardi\u003C/mark>\r\n \tLibreria Trebisonda\r\n \tBancarella in Via Po 6bis\r\n\r\nEDITORALE\r\n\r\nInterviene Vincenzo di Assemblea Lotte Lavoro, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Presentazione.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nSORVEGLIANZA NEI LUOGHI DI LAVORO. LO SGUARDO ALGORITMICO DEL PADRONE\r\n\r\nInterviene Cibele di Bello come una prigione che brucia, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Sorveglianza-nei-luoghi-di-lavoro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nL'IMMUNITA' E' LA SOLIDARIETA'\r\n\r\nIntervengono Alessandra e Arianna del Coordinamento lavoratori NoGreenPass, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Lavoratrici-NoGP-sospese.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nLE CONSEGUENZE DELLA DIGITALIZZAZIONE INDUSTRIALE SULLE CONDIZIONI DI LAVORO E SALUTE\r\n\r\nInterviene Dario Fontana, scrittore del libro \"Digitalizzazione Industriale\", buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Digitalizzazione-industriale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nMONVISO A CATTIVO GIOCO. LE LOTTE DEI LAVORATORI IMMIGRATI DELLE CAMPAGNE DEL SALUZZESE\r\n\r\nIntervengono due compagni di Campagne in Lotta, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Campagne-in-lotta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nCALL CENTER. LA RI/STRUTTURAZIONE CONTINUA DELLA PRECARIETA'. ANALISI E TESTIMONIANZE DAL TERRITORIO EPOREDIESE\r\n\r\nInterviene Pamela dell'Assemblea Lotte Lavoro, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Call-Centers.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nLUGLIO '62, PIAZZA STATUTO\r\n\r\nInterviene Vincenzo dell'Assemblea Lotte Lavoro, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Piazza-Statuto-1962.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[226],{"field":54,"matched_tokens":227,"snippet":223,"value":224},[49],{"best_field_score":58,"best_field_weight":59,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":28,"score":60,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":28},{"document":230,"highlight":242,"highlights":247,"text_match":56,"text_match_info":250},{"comment_count":28,"id":231,"is_sticky":28,"permalink":232,"podcastfilter":233,"post_author":211,"post_content":234,"post_date":235,"post_excerpt":34,"post_id":231,"post_modified":236,"post_thumbnail":237,"post_title":238,"post_type":117,"sort_by_date":239,"tag_links":240,"tags":241},"71501","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-26-10-2021/",[74],"Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Pamela della Cassa di Resistenza Territoriale sull'uscita del secondo numero di \"Sporcarsi le mani\" giornale di critica ed inchiesta dentro e fuori il mondo del lavoro redatto dall'assemblea Da Soli Vince Il Padrone. Avendo già trattato in questa trasmissione la prima uscita, abbiamo voluto approfondire questa volta, le intenzioni pratiche delle persone che si sono volute spendere in questo percorso di inchiesta e di attivismo che si è venuto a creare attorno al giornale stesso. Partendo dall'articolo \"Complici e solidali\", si è discusso del ruolo delle persone che portano solidarietà nelle lotte, di quanto può essere importante un contributo che non sia solo numerico ma anche di discussione e condivisione con i lavoratori già esperti o meno di percorsi di lotta. Tutti gli articoli di questa pubblicazione, i cui temi vanno dal collettivo di fabbrica GKN, l'inchiesta sui lavoratori di Amazon, il telelavoro, l'educazione libertaria, ecc.. vogliono essere da stimolo verso una presa di coscienza generale per la creazione di fronti di azione contro l'offensiva padronale che si fà ogni giorno più violenta nella vita di tutte e tutti noi.\r\n\r\nSporcarsi le mani sarà presto disponibile in pdf sul sito www.sostieniradioblackout.org\r\n\r\nE disponibile in versione cartacea a Torino ad offerta libera presso\r\n\r\nCSOA Gabrio, Edera Squat, Distro di Radio Blackout, Porfido, Libreria Comunardi, Libreria Trebisonda (elenco in aggiornamento)\r\n\r\n \r\n\r\nbuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_M_26_10_Presentazione-numero-2-sporcarsi-le-mani.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nil secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Michele Schifone di Faisa-Cisal, sul tema caldo del green pass in GTT infatti saltano 400 corse e 10.000 utenti rimangono a piedi. Mercoledì 20 ottobre i lavorator* GTT, durante un presidio davanti alla RAI di Torino, facevano notare anche la contraddizione che anche se l'autista ha il green pass i passeggeri possono anche non averlo e tutti si sta sullo stesso mezzo.\r\nbuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_M_26_10_Michele-schifone-situazione-GTT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nil terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Pietro Cusimano, USB pubblico impiego lombardia, sui lavoratori e lavoratrici delle RSA messi a tacere per aver criticato la risposta alla pandemia da Covid-19 durante le varie fasi. Abbiamo analizzato il report fatto in collaborazione con Amnesty:\r\nLe problematiche riportate nel report riguardano soprattutto i diritti dei lavoratori, ma hanno conseguenze pesantissime anche sul diritto alla salute di chi nelle RSA è ricoverato, come dimostrano le decine di migliaia di decessi; questi a nostro avviso sono in gran parte correlate alla precarietà del lavoro, ampiamente diffusa, così come al sistema di privatizzazioni che di fatto ne impedisce il controllo da parte delle istituzioni competenti, regione e ATS su tutte.\r\nTutti questi temi sono al centro di ricorsi che l'USB ha presentato alle Procure e che rischiano di fare la fine di quello sul Trivulzio, per il quale la procura di Milano ha richiesto l'archiviazione.\r\nPer riaccendere le luci su questa situazione, coinvolgendo i comitati dei parenti delle vittime e le istituzioni protagoniste in questa immane tragedia, Amnesty International e l'USB presenteranno insieme i contenuti del report a Milano, città simbolo di questa modalità di gestione delle RSA che nella sola Lombardia stimiamo possa essere costata più di 10.000 vittime dentro le strutture.\r\nbuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_M_26_10_Comisoli-USB-su-report-amnesty-international.mp3\"][/audio]","28 Ottobre 2021","2021-10-28 02:04:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/gtt-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 26/10/2021",1635386698,[],[],{"post_content":243},{"matched_tokens":244,"snippet":245,"value":246},[49],"di Radio Blackout, Porfido, Libreria \u003Cmark>Comunardi\u003C/mark>, Libreria Trebisonda (elenco in aggiornamento)\r","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Pamela della Cassa di Resistenza Territoriale sull'uscita del secondo numero di \"Sporcarsi le mani\" giornale di critica ed inchiesta dentro e fuori il mondo del lavoro redatto dall'assemblea Da Soli Vince Il Padrone. Avendo già trattato in questa trasmissione la prima uscita, abbiamo voluto approfondire questa volta, le intenzioni pratiche delle persone che si sono volute spendere in questo percorso di inchiesta e di attivismo che si è venuto a creare attorno al giornale stesso. Partendo dall'articolo \"Complici e solidali\", si è discusso del ruolo delle persone che portano solidarietà nelle lotte, di quanto può essere importante un contributo che non sia solo numerico ma anche di discussione e condivisione con i lavoratori già esperti o meno di percorsi di lotta. Tutti gli articoli di questa pubblicazione, i cui temi vanno dal collettivo di fabbrica GKN, l'inchiesta sui lavoratori di Amazon, il telelavoro, l'educazione libertaria, ecc.. vogliono essere da stimolo verso una presa di coscienza generale per la creazione di fronti di azione contro l'offensiva padronale che si fà ogni giorno più violenta nella vita di tutte e tutti noi.\r\n\r\nSporcarsi le mani sarà presto disponibile in pdf sul sito www.sostieniradioblackout.org\r\n\r\nE disponibile in versione cartacea a Torino ad offerta libera presso\r\n\r\nCSOA Gabrio, Edera Squat, Distro di Radio Blackout, Porfido, Libreria \u003Cmark>Comunardi\u003C/mark>, Libreria Trebisonda (elenco in aggiornamento)\r\n\r\n \r\n\r\nbuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_M_26_10_Presentazione-numero-2-sporcarsi-le-mani.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nil secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Michele Schifone di Faisa-Cisal, sul tema caldo del green pass in GTT infatti saltano 400 corse e 10.000 utenti rimangono a piedi. Mercoledì 20 ottobre i lavorator* GTT, durante un presidio davanti alla RAI di Torino, facevano notare anche la contraddizione che anche se l'autista ha il green pass i passeggeri possono anche non averlo e tutti si sta sullo stesso mezzo.\r\nbuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_M_26_10_Michele-schifone-situazione-GTT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nil terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Pietro Cusimano, USB pubblico impiego lombardia, sui lavoratori e lavoratrici delle RSA messi a tacere per aver criticato la risposta alla pandemia da Covid-19 durante le varie fasi. Abbiamo analizzato il report fatto in collaborazione con Amnesty:\r\nLe problematiche riportate nel report riguardano soprattutto i diritti dei lavoratori, ma hanno conseguenze pesantissime anche sul diritto alla salute di chi nelle RSA è ricoverato, come dimostrano le decine di migliaia di decessi; questi a nostro avviso sono in gran parte correlate alla precarietà del lavoro, ampiamente diffusa, così come al sistema di privatizzazioni che di fatto ne impedisce il controllo da parte delle istituzioni competenti, regione e ATS su tutte.\r\nTutti questi temi sono al centro di ricorsi che l'USB ha presentato alle Procure e che rischiano di fare la fine di quello sul Trivulzio, per il quale la procura di Milano ha richiesto l'archiviazione.\r\nPer riaccendere le luci su questa situazione, coinvolgendo i comitati dei parenti delle vittime e le istituzioni protagoniste in questa immane tragedia, Amnesty International e l'USB presenteranno insieme i contenuti del report a Milano, città simbolo di questa modalità di gestione delle RSA che nella sola Lombardia stimiamo possa essere costata più di 10.000 vittime dentro le strutture.\r\nbuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_M_26_10_Comisoli-USB-su-report-amnesty-international.mp3\"][/audio]",[248],{"field":54,"matched_tokens":249,"snippet":245,"value":246},[49],{"best_field_score":58,"best_field_weight":59,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":28,"score":60,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":28},{"document":252,"highlight":264,"highlights":269,"text_match":56,"text_match_info":272},{"comment_count":28,"id":253,"is_sticky":28,"permalink":254,"podcastfilter":255,"post_author":71,"post_content":256,"post_date":257,"post_excerpt":34,"post_id":253,"post_modified":258,"post_thumbnail":259,"post_title":260,"post_type":117,"sort_by_date":261,"tag_links":262,"tags":263},"67958","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-19-marzo-louise-michel-la-comune-di-parigi-doora-il-robot-rider/",[71],"Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-03-19-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2021 03 19 anarres\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLouise Michel. Anarchica, femminista, antispecista, anticolonialista dalla Comune all’alba del nuovo secolo.\r\nLa sua vita non può essere separata dalle lotte, dai pensieri e dagli scritti: Louise, che, dopo l’esperienza vissuta sulle barricate della Comune, maturò una scelta anarchica, era una rivoluzionaria ed un’insegnante, impugnò il moschetto sulle barricate di Parigi, liberò gli uccelli dalle loro gabbie, si schierò con i Kanachi insorti contro il dominio coloniale francese.\r\nNe parliamo con Selva Varengo dell’università di Milano\r\n\r\nIl 18 marzo 2021 è l’anniversario della Comune di Parigi, La rivolta di Parigi diede vita alla prima importante esperienza di autogoverno popolare. I lavoratori e le lavoratrici parigine insorsero abolendo l’esercito permanente e gli organi repressivi dell’ordine autoritario e gerarchico. Le fabbriche abbandonate dai padroni rifugiatisi a Versailles, vennero autogestite dagli operai. Il centro della decisionalità politica furono le assemblee popolari, qualunque mandato divenne revocabile. Le donne furono protagoniste al pari degli uomini dei processi decisionali e della difesa armata. La repressione, condotta dal capo del governo di Versailles Adoplhe Thiers, fu terribile, almeno 30.000 comunardi e comunarde vennero fucilate, migliaia furono i deportati. Thiers telegrafò ai prefetti: “il suolo è disseminato dei loro cadaveri. Questo spettacolo spaventoso servirà di lezione”.\r\nIl nome di Thiers è ormai sepolto, la memoria degli insorti e delle insorte di quel 1871 è viva nelle lotte degli oppressi e degli sfruttati dei giorni nostri.\r\nNe parliamo con Federico Ferretti, dell’Università di Dublino.\r\n\r\nDoora, la nuova frontiera del food delivery, la consegna di cibo a domicilio.\r\nVolevano trasformare i rider in robot sempre disponibili, flessibili e in marcia? Non ci sono riusciti. \r\nQuale soluzione migliore di progettare e mettere in strada robot al posto dei rider? Si chiama Doora, è realizzata dall'operatore telefonico svedese Tele2 in collaborazione con foodora, colosso tedesco del food delivery, ed è una sorta di robot su due ruote che si muove grazie alla guida autonoma e in grado di effettuare consegne a domicilio. Ha montata una telecamera che consente di monitorarne gli spostamenti in tempo reale.\r\nPer ora Doora consegnerà pizze a Stoccolma, ma se funzionerà, questa scatola rosa a due ruote potrebbe entrare in servizio in più luoghi. Il lavoro umano si sposterà dalle strade alle control room e, ovviamente, il numero di impiegati sarà infinitamente inferiore e controllabile. \r\n\r\nNe parliamo con Giammarco\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nSabato 27 marzo\r\nUna Barriera contro padroni e militari\r\nore 15\r\npiazzetta di corso Palermo all’angolo con via Sesia\r\nliberiamo gli spazi pubblici del quartiere: giornata di informazione e lotta\r\ninterventi, musica, mostre e… tanto altro\r\n\r\nSabato 2 aprile ore 21\r\nScuole libertarie. Un’utopia concreta\r\nIncontro on line\r\nCon Francesco Codello, pedagogista, tra i fondatori della Rete dell’educazione libertaria\r\nhttps://us02web.zoom.us/j/89954592229\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo\r\n\r\np { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 115% }a:link { so-language: zxx }","25 Marzo 2021","2021-03-25 18:13:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/robot-at-work-200x110.jpg","Anarres del 19 marzo. Louise Michel. La Comune di Parigi. Doora, il robot-rider...",1616696013,[],[],{"post_content":265},{"matched_tokens":266,"snippet":267,"value":268},[63],"Thiers, fu terribile, almeno 30.000 \u003Cmark>comunardi\u003C/mark> e comunarde vennero fucilate, migliaia","Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-03-19-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2021 03 19 anarres\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLouise Michel. Anarchica, femminista, antispecista, anticolonialista dalla Comune all’alba del nuovo secolo.\r\nLa sua vita non può essere separata dalle lotte, dai pensieri e dagli scritti: Louise, che, dopo l’esperienza vissuta sulle barricate della Comune, maturò una scelta anarchica, era una rivoluzionaria ed un’insegnante, impugnò il moschetto sulle barricate di Parigi, liberò gli uccelli dalle loro gabbie, si schierò con i Kanachi insorti contro il dominio coloniale francese.\r\nNe parliamo con Selva Varengo dell’università di Milano\r\n\r\nIl 18 marzo 2021 è l’anniversario della Comune di Parigi, La rivolta di Parigi diede vita alla prima importante esperienza di autogoverno popolare. I lavoratori e le lavoratrici parigine insorsero abolendo l’esercito permanente e gli organi repressivi dell’ordine autoritario e gerarchico. Le fabbriche abbandonate dai padroni rifugiatisi a Versailles, vennero autogestite dagli operai. Il centro della decisionalità politica furono le assemblee popolari, qualunque mandato divenne revocabile. Le donne furono protagoniste al pari degli uomini dei processi decisionali e della difesa armata. La repressione, condotta dal capo del governo di Versailles Adoplhe Thiers, fu terribile, almeno 30.000 \u003Cmark>comunardi\u003C/mark> e comunarde vennero fucilate, migliaia furono i deportati. Thiers telegrafò ai prefetti: “il suolo è disseminato dei loro cadaveri. Questo spettacolo spaventoso servirà di lezione”.\r\nIl nome di Thiers è ormai sepolto, la memoria degli insorti e delle insorte di quel 1871 è viva nelle lotte degli oppressi e degli sfruttati dei giorni nostri.\r\nNe parliamo con Federico Ferretti, dell’Università di Dublino.\r\n\r\nDoora, la nuova frontiera del food delivery, la consegna di cibo a domicilio.\r\nVolevano trasformare i rider in robot sempre disponibili, flessibili e in marcia? Non ci sono riusciti. \r\nQuale soluzione migliore di progettare e mettere in strada robot al posto dei rider? Si chiama Doora, è realizzata dall'operatore telefonico svedese Tele2 in collaborazione con foodora, colosso tedesco del food delivery, ed è una sorta di robot su due ruote che si muove grazie alla guida autonoma e in grado di effettuare consegne a domicilio. Ha montata una telecamera che consente di monitorarne gli spostamenti in tempo reale.\r\nPer ora Doora consegnerà pizze a Stoccolma, ma se funzionerà, questa scatola rosa a due ruote potrebbe entrare in servizio in più luoghi. Il lavoro umano si sposterà dalle strade alle control room e, ovviamente, il numero di impiegati sarà infinitamente inferiore e controllabile. \r\n\r\nNe parliamo con Giammarco\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nSabato 27 marzo\r\nUna Barriera contro padroni e militari\r\nore 15\r\npiazzetta di corso Palermo all’angolo con via Sesia\r\nliberiamo gli spazi pubblici del quartiere: giornata di informazione e lotta\r\ninterventi, musica, mostre e… tanto altro\r\n\r\nSabato 2 aprile ore 21\r\nScuole libertarie. Un’utopia concreta\r\nIncontro on line\r\nCon Francesco Codello, pedagogista, tra i fondatori della Rete dell’educazione libertaria\r\nhttps://us02web.zoom.us/j/89954592229\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo\r\n\r\np { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 115% }a:link { so-language: zxx }",[270],{"field":54,"matched_tokens":271,"snippet":267,"value":268},[63],{"best_field_score":58,"best_field_weight":59,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":28,"score":60,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":28},6671,{"collection_name":117,"first_q":63,"per_page":64,"q":63},7,{"title":277,"slug":278,"exerpt":279,"link":280,"featured_media":281,"slot":282},"FLIP THE BEAT","flip-the-beat","Il lunedì dalle 16 alle 17 Flip the beat con Pix. Selezioni musicali che viaggiano fra Hip Hop, Nu soul e R&B per perdersi nel vastissimo mondo della black music. Un’ora di groove, pettinerie, curiosità e fotta. LINK AI PODCAST –> https://radioblackout.org/podcastfilter/flip-the-beat/","https://radioblackout.org/shows/flip-the-beat/","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/photo1695652890.jpeg",{"day":283,"start":284,"end":285},"lunedi","17:00","18:30",["Reactive",287],{},["Set"],["ShallowReactive",290],{"$f_gHogzgsXwyL7KBO1jhzKvSrPuXuDt76udnDdqtTLrs":-1,"$fyGgSSw3YT9HDUlDc2RorEDv07iwA-EOad07UvbuLAU4":-1},true,"/search?query=comunardi"]