","Slovenia. Due mesi di rivolta sociale","post",1593522074,[64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/crisi-sociale/","http://radioblackout.org/tag/lubiana/","http://radioblackout.org/tag/slovenia/",[68,69,70],"crisi sociale","lubiana","slovenia",{"post_content":72,"post_title":77,"tags":80},{"matched_tokens":73,"snippet":75,"value":76},[18,74,74],"sociale","e violenza di polizia, la \u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark>, ha innescato un movimento \u003Cmark>sociale\u003C/mark>","Da oltre due mesi la Slovenia è attraversata da una manifestazioni che ogni venerdì attraversano le principali città del paese.\r\nLa gestione della pandemia, tra corruzione e violenza di polizia, la \u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark>, ha innescato un movimento \u003Cmark>sociale\u003C/mark> ampio e radicale. A ciò si aggiunge il crescente autoritarismo del governo di estrema destra varato in gennaio, dopo il fallimento della debole coalizione di centro.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Matej, un compagno sloveno\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020-06-30-matej-slovenia.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":78,"snippet":79,"value":79},[74],"Slovenia. 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Il suo sguardo rappresenta bene quello dell'opposizione libanese nata in questi ultimi anni di mobilitazione popolare.\r\n\r\nIn questo approfondimento, Mazen racconta come si è arrivati a queste elezioni, quali sono i cambiamenti politici in atto e quelli che si prospettano, e ci riporta le sue prospettive sulla crisi economica che sta attraversando il paese.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/Elezioni-libano-2022_05_12_2022.05.12-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nNB E' chiaro che le posizioni riportate dalla persona intervistata siano espressione dell'opposizione libanese nata dalle manifestazioni del 17 ottobre, con tutte le contraddizioni che questa comporta e che, quindi, non corrisponda a posizionamenti più esplicitamente anticapitalisti cui la redazione di RBO si riferisce.\r\n\r\n \r\n\r\n ","17 Maggio 2022","2022-05-17 10:41:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/FFFGOT05_L_70453975-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/FFFGOT05_L_70453975-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/FFFGOT05_L_70453975-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/FFFGOT05_L_70453975-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/FFFGOT05_L_70453975.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Elezioni legislative in Libano.",1652784079,[64,121,122],"http://radioblackout.org/tag/elezioni-2022/","http://radioblackout.org/tag/libano/",[68,124,125],"elezioni 2022","libano",{"post_content":127,"tags":131},{"matched_tokens":128,"snippet":129,"value":130},[18],"riporta le sue prospettive sulla \u003Cmark>crisi\u003C/mark> economica che sta attraversando il","A due giorni dalle elezioni legislative in Libano, durante le quali al momento si evince una fortissima astensione, riportiamo un approfondimento sul contesto libanese post esplosione del 2020, resa ancora più violenta dal suo intrecciarsi con le conseguenze della pandemia.\r\n\r\nMazen vive a Beirut e ha partecipato alle manifestazioni del 2019 contro l'attuale classe dirigente libanese e a favore di una trasformazione della politica nel paese. 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Il cavaliere spedisce le lettere in cui promette la restituzione dell'IMU, gli avversari lo accusano di truffa, Grillo riempie le piazze. Grande assente nella grande kermesse elettorale, la questione sociale.\r\nMa, questa, può tornare in agenda nella concretezza dello scontro di classe.\r\nAlcuni commentatori prospettano un quadro di ingovernabilità come quello greco dopo la vittoria di Syriza. 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Un caleidoscopio di voci e testimonianze per un primo maggio anomalo ma non meno politico degli altri anni.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/1_maggio_2020.mp3\"][/audio]","2 Maggio 2020","2020-05-02 16:52:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/95231606_2030480590429818_259962748245377024_o-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/95231606_2030480590429818_259962748245377024_o-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/95231606_2030480590429818_259962748245377024_o-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/95231606_2030480590429818_259962748245377024_o-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/95231606_2030480590429818_259962748245377024_o.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","1° Maggio - Assemblea radiofonica sulla crisi sociale e sanitaria",1588436988,[],[],{"post_content":214,"post_title":218},{"matched_tokens":215,"snippet":216,"value":217},[74],"operatori della sanità e del \u003Cmark>sociale\u003C/mark>, partecipanti alle reti di assistenza","1° MAGGIO: LE VOSTRE RESPONSABILITÀ NON SI CANCELLANO!\r\n\r\nUna lunga maratona radiofonica di più di tre ore di microfoni aperti, per dare voce alle istanze di lotta che questo primo maggio non son potute scendere in piazza per la quarantena contro il CoronaVirus.\r\n\r\nTre i focus su cui si è voluta concentrare la trasmissione:\r\n\r\n \tIl mondo del lavoro e del non-lavoro, tra imposizione coatta senza adeguate protezioni e la mancanza di reddito e altri mezzi di sussistenza.\r\n \tLa tragedia sanitaria in atto, che ha precisi responsabili e ha mostrato lacune strutturali.\r\n \tLa domanda aperta sul come affrontare questa emergenza sanitaria e come tornare ad uscire, senza doversi affidare ciecamente ai dettami incoerenti e schizofrenici delle Istituzioni.\r\n\r\nSono intervenuti lavoratori/trici di differenti settori, operatori della sanità e del \u003Cmark>sociale\u003C/mark>, partecipanti alle reti di assistenza dal basso, riders che oggi hanno incrociato le braccia, insegnanti ed educatori, lavoratori dello spettacolo, forza-lavoro in nero e grigio, senza diritti e non rientrante nelle categorie che potranno usufruire delle misure di sostegno. 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(3) Nella proposta di legge esiste la possibilità per i condomini di attivare forme di gestione diretta dell'energia che si autoproduce o bisogna passare comunque da un intermediario che sia un qualunque gestore dell’energia? (4) quali gli esempi dei comuni virtuosi che hanno attuato piani energetici territoriali? 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E la casa rientra nel discorso sulla precarietà perché si è precari sul lavoro come nelle case, nella salute, nei saperi... nei servizi a cui dobbiamo avere diritto.. E poi le grandi opere come volano di una economia fasulla; tutti questi temi stanno dentro l'Expo dove il Jobs Act è già in vigore. A Milano ci saranno tre cortei: Piazza sociale e piazza del sindacato di base partiranno da piazza Cairoli che si ricongiungeranno alla fine, occupando così più territorio cittadino. 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La crisi sociale sta facendo sfarinare il sistema di rappresentanza come la conosciamo da decenni di partiti di riferimento e concertazioni... e forse questo disagio per la scomposizione del sistema assodatolascia varchi nei quali una nuova forma di coscienza sindacale può emergere.\r\n\r\n2014.11.13-cosimo","13 Novembre 2014","2014-11-17 21:17:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/2014-11-13_sciopero_sociale-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"264\" height=\"191\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/2014-11-13_sciopero_sociale.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","14N di base e sociale a Milano e a Torino",1415888317,[296,297,298,299,300],"http://radioblackout.org/tag/14n/","http://radioblackout.org/tag/no-expo/","http://radioblackout.org/tag/non-lavoro-gratis/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-sociale/","http://radioblackout.org/tag/sindacato-di-base/",[302,303,304,305,306],"14N","no expo","non lavoro gratis","sciopero sociale","sindacato di base",{"post_content":308,"post_title":312,"tags":315},{"matched_tokens":309,"snippet":310,"value":311},[18,74],"precario in ogni senso. 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Le immagini dei militari in parlamento che cacciavano gli esponeneti dell'opposizione ha fatto evaporare la ormai logora immagine della democrazia senegalese ,scatenando la rabbia dei giovani di Dakar. 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L'approccio autoritario di Bukele rischia di divenire un modello in Latinoamerica come sta accadendo con l'Ecuador di Noboa ,i risultati immediati dal punto di vista della repressione delle \"maras\" non riusciranno ad oscurare a lungo la crisi economica e sociale che vive El Salvador e il consenso per il \" presidente social\" rischia di sgonfiarsi di fronte alle condizioni delle masse popolari che non trovano ancora una rappresentanza politica.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-080224-EL-SALVADOR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Alessandra Colarizzi di China files parliamo del ruolo della Cina nel contesto della crisi del Mar Rosso e della posizione di Pechino che cerca di trovare un equilibrio che le consenta di preservare i suoi interessi commerciali.\r\n\r\nCon Emanuele Giordana ritorniamo sulle tensioni in Belucistan fra Pakistan e Iran per inquadrarle nel contesto dell'onda lunga della crisi medio orientale e gli equilibri regionali in cui l'Iran gioca un ruolo decisivo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-CINA-PAKISTAN.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","10 Febbraio 2024","2024-02-10 12:32:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 08/02/2024-SENEGAL L'OMBRA DI MACKY SALL SULLE ELEZIONI-EL SALVADOR BUKELE SI CONFERMA PRESIDENTE MA LA CRISI SOCIALE RISCHIA DI FAR SALTARE IL MODELLO SECURITARIO-COME LA CINA AFFRONTA LA CRISI NEL MAR ROSSO .",1707568337,[473],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[374],{"post_content":476,"post_title":480},{"matched_tokens":477,"snippet":478,"value":479},[18,74],"ad oscurare a lungo la \u003Cmark>crisi\u003C/mark> economica e \u003Cmark>sociale\u003C/mark> che vive El Salvador e","Parliamo della \u003Cmark>crisi\u003C/mark> Senegal con Mambaye che ci racconta dello sconcerto e della rabbia dei giovani senegalesi , dopo il rinvio delle elezioni previste per il 25 febbraio con una manovra ardita e dal sapore autoritario del presidente Macky Sall.\r\n\r\nDi fronte alla pochezza del suo candidato Amadou Ba ,malvisto anche alll'interno della sua colaizione, e a rischio di una vittoria dell'opposizione di Sonko ancora in carcere e del suo Pastef messo fuorilegge,Macky Sall ha tentato una mossa disperata con un artificio legale rinviando le elezioni sine die pur di rimanere in sella. 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Sall rappresenta quel grumo d'interessi economici e finanziari legati alla Francia e alla EU che non vuole rinunciare alle possibilità di sfruttamento delle risosrse del paese dalla pesca alle enormi riserve di gas e petrolio off shore scoperte a largo di Dakar.Il tutto in un contesto regionale che vede sempre di piu' rafforzarsi il sentimento antifrancese e la volontà di reale indipendenza dall'ex potenza colonizzatrice ,una vittoria di Sonko ribalterebbe il paradigma neo coloniale ,mettendo in discussione gli interessi consolidati di cui Macky Sall è custode per conto terzi.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-DI-ORIONE-080224-SENEGAL.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Maria Teresa Messidoro parliamo dell'esito delle elezioni in El Salvador che hanno confermato con una ampia maggioranza il presidente Bukele sempre piu' popolare grazie al suo approccio repressivo alla questione delle \"maras\" ,le bande che avevano reso El Salvador uno dei paesi piu' insicuri del continente .Ad un problema \u003Cmark>sociale\u003C/mark> si è data una risposta repressiva con arresti di massa,costruzione di megacarceri ,uccisioni e restrizione dei diritti ,imposizione di politiche neoliberali sul piano economico ,adozione del bitcoin con conseguente impoverimento massicio della popolazione. L'approccio autoritario di Bukele rischia di divenire un modello in Latinoamerica come sta accadendo con l'Ecuador di Noboa ,i risultati immediati dal punto di vista della repressione delle \"maras\" non riusciranno ad oscurare a lungo la \u003Cmark>crisi\u003C/mark> economica e \u003Cmark>sociale\u003C/mark> che vive El Salvador e il consenso per il \" presidente social\" rischia di sgonfiarsi di fronte alle condizioni delle masse popolari che non trovano ancora una rappresentanza politica.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-080224-EL-SALVADOR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Alessandra Colarizzi di China files parliamo del ruolo della Cina nel contesto della \u003Cmark>crisi\u003C/mark> del Mar Rosso e della posizione di Pechino che cerca di trovare un equilibrio che le consenta di preservare i suoi interessi commerciali.\r\n\r\nCon Emanuele Giordana ritorniamo sulle tensioni in Belucistan fra Pakistan e Iran per inquadrarle nel contesto dell'onda lunga della \u003Cmark>crisi\u003C/mark> medio orientale e gli equilibri regionali in cui l'Iran gioca un ruolo decisivo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-CINA-PAKISTAN.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",{"matched_tokens":481,"snippet":484,"value":485},[482,483],"CRISI","SOCIALE","SI CONFERMA PRESIDENTE MA LA \u003Cmark>CRISI\u003C/mark> \u003Cmark>SOCIALE\u003C/mark> RISCHIA DI FAR SALTARE IL","BASTIONI DI ORIONE 08/02/2024-SENEGAL L'OMBRA DI MACKY SALL SULLE ELEZIONI-EL SALVADOR BUKELE SI CONFERMA PRESIDENTE MA LA \u003Cmark>CRISI\u003C/mark> \u003Cmark>SOCIALE\u003C/mark> RISCHIA DI FAR SALTARE IL MODELLO SECURITARIO-COME LA CINA AFFRONTA LA \u003Cmark>CRISI\u003C/mark> NEL MAR ROSSO .",[487,489],{"field":98,"matched_tokens":488,"snippet":484,"value":485},[482,483],{"field":95,"matched_tokens":490,"snippet":478,"value":479},[18,74],{"best_field_score":194,"best_field_weight":195,"fields_matched":106,"num_tokens_dropped":51,"score":227,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":51},{"document":493,"highlight":505,"highlights":514,"text_match":192,"text_match_info":519},{"comment_count":51,"id":494,"is_sticky":51,"permalink":495,"podcastfilter":496,"post_author":465,"post_content":497,"post_date":498,"post_excerpt":56,"post_id":494,"post_modified":499,"post_thumbnail":500,"post_title":501,"post_type":410,"sort_by_date":502,"tag_links":503,"tags":504},"75379","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-5-5-2022-svezia-e-finlandia-verso-ladesione-alla-nato-scorie-della-crisi-del-modello-scandinavo-la-carovana-dei-migranti-nei-balcani-fra-memoria-di-guerre-e-asimettria-dell/",[349]," \r\n\r\nBastioni di Orione in questa puntata parliamo con Monica Quirico ,storica e profonda conoscitrice del mondo scandinavo ,della prossima adesione alla NATO di Svezia e Finlandia una delle tante conseguenze della guerra russo ucraina .La fine della neutralità di questi due paesi come esito della crisi del modello sociale scandinavo che prende le mosse dall'assassinio di Olaf Palme e prosegue con la fine dell'egemonia socialdemocratica accompagnata dal degrado della classe dirigente del partito .Un esito che vede la fine dell'equilibrio finlandese verso l'ingombrante vicino ex sovietico e la memoria storica della guerra sostenuta contro l'invasione da parte dell'Urss ,gli interessi dell'industria delle armi ,la precipitazione della crisi sociale e le tensioni con gli immigrati in Svezia.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/bastioni-05052022-svezia-quirico.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Barbara Micheloni,Gianfranco Crua e Vesna Scepanovic parliamo delal carovana che ha attraversato i Balcani fino a Trieste ,passando per la Bosnia dove ha raccolto le testimonianze di accoglienza verso le migliaia di profughi che attraversano la rotta balcanica ,i ricordi della guerra degli anni 90 con l'assedio di Goradze e Sarajevo,la resistenza delle donne e l'impegno delle attiviste femministe in un contesto sociale ancora retto dal patriarcato .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/bastioni-05052022-carovana-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nE infine una telefona in diretta di Fabiana Triburgo , avvocato e operatore legale nell'ambito della protezione internazionale e del diritto d'asilo, fedele ascoltatrice che approfondisce gli aspetti legali relativi alla negazione del diritto all'accoglienza e il vulnus rappresentato dalla legge Bossi Fini che nessun governo ha mai voluto cambiare .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/bastioni-di-oeioni-intervento-fabiana.mp3\"][/audio]","8 Maggio 2022","2022-05-08 13:27:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 5/5/2022 - SVEZIA E FINLANDIA VERSO L'ADESIONE ALLA NATO SCORIE DELLA CRISI DEL MODELLO SCANDINAVO- LA CAROVANA DEI MIGRANTI NEI BALCANI FRA MEMORIA DI GUERRE E ASIMETTRIA DELL'ACCOGLIENZA CHE NON C'E'- MIGRANTI E DIRITTO D'ASILO NEGATO L'EREDITA' DELLA BOSSI -FINI.",1652016315,[473],[374],{"post_content":506,"post_title":510},{"matched_tokens":507,"snippet":508,"value":509},[18,74],"delle armi ,la precipitazione della \u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark> e le tensioni con gli"," \r\n\r\nBastioni di Orione in questa puntata parliamo con Monica Quirico ,storica e profonda conoscitrice del mondo scandinavo ,della prossima adesione alla NATO di Svezia e Finlandia una delle tante conseguenze della guerra russo ucraina .La fine della neutralità di questi due paesi come esito della \u003Cmark>crisi \u003C/mark> del modello \u003Cmark>sociale\u003C/mark> scandinavo che prende le mosse dall'assassinio di Olaf Palme e prosegue con la fine dell'egemonia socialdemocratica accompagnata dal degrado della classe dirigente del partito .Un esito che vede la fine dell'equilibrio finlandese verso l'ingombrante vicino ex sovietico e la memoria storica della guerra sostenuta contro l'invasione da parte dell'Urss ,gli interessi dell'industria delle armi ,la precipitazione della \u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark> e le tensioni con gli immigrati in Svezia.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/bastioni-05052022-svezia-quirico.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Barbara Micheloni,Gianfranco Crua e Vesna Scepanovic parliamo delal carovana che ha attraversato i Balcani fino a Trieste ,passando per la Bosnia dove ha raccolto le testimonianze di accoglienza verso le migliaia di profughi che attraversano la rotta balcanica ,i ricordi della guerra degli anni 90 con l'assedio di Goradze e Sarajevo,la resistenza delle donne e l'impegno delle attiviste femministe in un contesto \u003Cmark>sociale\u003C/mark> ancora retto dal patriarcato .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/bastioni-05052022-carovana-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nE infine una telefona in diretta di Fabiana Triburgo , avvocato e operatore legale nell'ambito della protezione internazionale e del diritto d'asilo, fedele ascoltatrice che approfondisce gli aspetti legali relativi alla negazione del diritto all'accoglienza e il vulnus rappresentato dalla legge Bossi Fini che nessun governo ha mai voluto cambiare .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/bastioni-di-oeioni-intervento-fabiana.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":511,"snippet":512,"value":513},[482],"L'ADESIONE ALLA NATO SCORIE DELLA \u003Cmark>CRISI\u003C/mark> DEL MODELLO SCANDINAVO- LA CAROVANA","BASTIONI DI ORIONE 5/5/2022 - 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Between the Eyes: Seattle e il Grunge pt.3",1752430586,[535],"http://radioblackout.org/tag/rollinginthedeep/",[537],"rollinginthedeep",{"post_content":539},{"matched_tokens":540,"snippet":541,"value":542},[18,74],"80, tra ristrutturazione capitalista e \u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark>, inizia a farsi largo una"," \r\n\r\nTorniamo in quel di Seattle e nei pomposi e reaganiani anni ’80, tra ristrutturazione capitalista e \u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark>, inizia a farsi largo una nuova generazione di artiste e artisti, che portano con loro le cicatrici delle politiche dei due decenni precedenti.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/Grunge_3.mp3\"][/audio]",[544],{"field":95,"matched_tokens":545,"snippet":541,"value":542},[18,74],{"best_field_score":194,"best_field_weight":280,"fields_matched":188,"num_tokens_dropped":51,"score":547,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":51},"1157451471441100913",{"document":549,"highlight":560,"highlights":565,"text_match":192,"text_match_info":568},{"comment_count":51,"id":550,"is_sticky":51,"permalink":551,"podcastfilter":552,"post_author":465,"post_content":553,"post_date":554,"post_excerpt":56,"post_id":550,"post_modified":555,"post_thumbnail":500,"post_title":556,"post_type":410,"sort_by_date":557,"tag_links":558,"tags":559},"94490","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-19-12-2024-limplosione-degli-stati-nazione-post-coloniali-siria-e-myanmar-contraccolpi-in-georgia-e-nel-caucaso-ex-sovietico-della-guerra-in-europa-i-fantasmi-di-gwangju-in-c/",[349],"In questa ultima puntata del 2024 Bastioni di Orione si confronta con gli effetti della frammentazione dei territori , conseguenza della crisi dell'ordine capitalista post globalizzazione e la ridefinizione in corso degli assetti di potere in aree strategiche come il Levante e il Sud Est asiatico guardando nello specifico al caso della Siria e del Myanmar. Le fratture dovute al confronto bellico fra Nato e Russia come onde sismiche si estendono fino al Caucaso ,ingerenze esterne si manifestano scompaginando equlibri ,innestando tensioni ,favorendo divisioni all'interno di società colpite dalla crisi sociale e anche d'identità riveniente dal collasso dell'URSS come nel caso della Georgia. Nel quadro della frammentazione globale anche società ritenute stabili come la Corea del Sud ripiombano nell'incubo di un passato autoritario non troppo lontano in cui i militari detenevano il potere , tentativi di golpe e crisi di rappresentanza politica scuotono le fondamenta di un paese divenuto fondamentale per l'architettura militare anticinese nell'Indo Pacifico.\r\n\r\nCon Emanuele Giordana giornalista ,scrittore e profondo conoscitore dell'Asia ,parliamo della situazione in Myanmar e degli sviluppi della guerra che ha provocato migliaia di morti e almeno tre milioni di profughi interni. Le città principali sono ancora sotto il controllo dell'esercito mentre le milizie etniche e l'opposizione controllano gli stati perifici e le aree di confine in particolare con la Cina e il Bangladesh. L'avanzata delle formazioni separatiste che sono attive dal 1948 respinge l'esercito del regime militare ma segue un' agenda legata ad interessi particolari dal traffico di droga al contrabbando . L'atteggiamento della Cina sta cambiando ,ha tollerato la giunta fino ad ora e al contempo ha consentito il passaggio di armi e viveri verso le formazioni armate ,ma ora sta spingendo per un negoziato fra le parti preoccupata dal caos ai suoi confini . L' ASEAN (la Associazione delle nazioni del Sudest Asiatico ) si sta muovendo per trovare una via d'uscita dalla crisi che attanaglia il Myanmar dopo il colpo di stato militare del 2021 ,su iniziativa della Thailandia ,inquieta per l'afflusso dei profughi . L'Indonesia ,che ora ha un presidente ex militare ,sembra voler cambiare posizione verso la giunta bimana e se i cinesi non abbandonano i generali la situazione potrebbe cambiare per i militari al potere anche perchè finora, la road map per la pace, proposta dai 10 membri dell'ASEAN e nota come \"Piano in cinque punti\", non ha trovato l'appoggio del governo birmano, nè dei gruppi di opposizione. Ora, secondo gli analisti, in questa fase, dopo le sconfitte sul campo e la saldatura avvenuta tra i movimenti ribelli e le milizie etniche in Myanmar, anche la giunta militare al potere nel paese potrebbe aprire alla prospettiva di colloqui per raggiungere una tregua e un accordo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-19122024-GIORDANA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Rosella Ideo ,storica dell'Asia orientale all'Università di Trieste ,dialogando con Emanuele Giordana cerchiamo di comprendere le dinamiche del golpe di Seoul ,che ha riportato la Corea del Sud indietro nel tempo agli anni '80. L'arresto del capo di stato maggiore dell'esercito dimostra come il tentativo di golpe orchestrato dal presidente Yoon Suk Yeol sia stato condiviso dagli alti gradi delle forze armate e forse ,in considerazione delle catene di comando fortemente integrate ,anche che gli Stati Uniti ne fossero a conoscenza . Il parlamento al terzo tentativo è riuscito a votare l'impeachment contro il presidente ,ora sospeso dalle sue funzioni ,bisognerà attendere la Corte Costituzionale per confermare l'incriminazione ma la composizione della stessa corte fa supporre un esito negativo.\r\n\r\nLa mobilitazione della piazza costituisce un elemento di fiducia nella presenza di anticorpi democratici nella società coreana,la memoria collettiva della sanguinosa repressione del 1980 dell'insurrezione di Gwangju ,raccontata anche nel romanzo \"Atti umani\" del premio nobel per la letteratura Hang Kang, ha sedimentato l'insofferenza per i pronunciamenti autoritari dei militari. Il sistema economico basato sui conglomerati industriali chiamati \"chaebol\" ,controllati dalle grandi famiglie impedisce al capitale coreano di essere fagocitato dalla finanza speculativa internazionale ,rimandando una realtà ancora legata a dinamiche del potere economico verticali e impermeabili ai cambiamenti di cui la sovrastrtutura politica è lo specchio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-ROSSELLA-IDEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Antonella De Biasi ,giornalista e scrittrice parliamo della situazione in Siria ,in particolare del ruolo della Turchia nella spartizione delle sfere d'influenza nel paese in corso guardando alla posizione dell'entità curda nel Nord Est. Erdogan,apparentemente il vincitore della contesa siriana. nelle sue recenti dichiarazioni ha fatto riferimento ad una supposta \"geografia del cuore\" affermando che la Turchia è più grande della Turchia con esplicito riferimento al mondo turcofono che si espande bel oltre i confini dello stato turco.\r\n\r\nDopo il passaggio dal barbiere Al Jolani cerca di vendere la sua nuova immagine ma le donne sono le sentinelle che per prime danno l'allarme sulla natura integralista del nuovo potere insediatosi con il sostegno della Turchia a Damasco . Nessuno dei protagonisti che si muovono nello scenario siriano vuole apparentementre fare gli stessi errori che fecero gli americani in Irak sciogliendo il partito Bath e l'esercito creando cosi' le condizioni per la rivolta sunnita ,ma l'integrazione delle varie milizie che si sono combattute finora in un nuovo esercito sembra un' impresa estremamente difficoltosa . L'esperimento del confederalismo democratico nei territori curdi è a rischio sia perchè costituisce un modello alternativo al nazionalismo etnico prevalente sia perchè nei piani di Erdogan non cè spazio per una entità curda e colui che gestirà la transizione siriana per conto di Ankara è lo stesso Hakam Fidam ora ministro degli esteri , ex capo dei servizi segreti turchi che agevolarono il passaggio delle milizie islamiche verso la Siria dal confine turco. La caduta di Assad ,per il ruolo che ha la Siria nell'Asia occidentale è considerato da alcuni analisti come un nuovo 1989 che genera un onda sismica di destabilizzazione che rischia di coinvolgere anche l'Iran.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-SIRIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Simone Zoppellaro giornalista assiduo frequentatore del Caucaso ,parliamo della situazione della Georgia che si trova in una situazione di rottura degli equilibri istituzionali con un presidente eletto da un parlamento non riconosciuto dall'opposizione e da una presidente uscente che non vuole lasciare l'incarico ,con le piazze in ebollizione. Il partito \"Sogno georgiano\" del magnate Ivanishvili che possiede ricchezze pari al 20% del pil del paese,ha vinto le elezioni del 26 ottobre ma fra accuse di brogli e ingerenze esterne l'esito elettorale non è stato riconosciuto dalle opposizioni. Il rinvio del percorso di adesione all'Unione Europea ha scatenato l'insofferenza di una parte del paese che vedeva in questo processo la possibilità di fuoriuscita dalla crisi economica ,la visione conservatrice del partito di governo dettata da un'agenda populista e reazionaria ha portato alla chiusura della società georgiana prima considerata aperta ed accogliente . L'ingerenze delle istituzioni europee ,l'influenza americana che si esercita attraverso il sistema delle ONG ,la volontà della NATO di coinvolgere la Georgia nella guerra ucraina ,il legame del partito di governo con la Russia fanno della Georgia uno scenario simile a quello che precedette i fatti di piazza Maidan, i fattori esterni prevalgono sulle contraddizioni strutturali della società georgiana che rischia una frattura insanabile.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-ZOPPELLARO.mp3\"][/audio]","21 Dicembre 2024","2024-12-21 16:05:38","BASTIONI DI ORIONE 19/12/2024- L'IMPLOSIONE DEGLI STATI NAZIONE POST COLONIALI : SIRIA E MYANMAR, CONTRACCOLPI IN GEORGIA E NEL CAUCASO EX SOVIETICO DELLA GUERRA IN EUROPA ,I FANTASMI DI GWANGJU IN COREA DEL SUD.",1734797138,[473],[374],{"post_content":561},{"matched_tokens":562,"snippet":563,"value":564},[18,74],"all'interno di società colpite dalla \u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark> e anche d'identità riveniente dal","In questa ultima puntata del 2024 Bastioni di Orione si confronta con gli effetti della frammentazione dei territori , conseguenza della \u003Cmark>crisi\u003C/mark> dell'ordine capitalista post globalizzazione e la ridefinizione in corso degli assetti di potere in aree strategiche come il Levante e il Sud Est asiatico guardando nello specifico al caso della Siria e del Myanmar. Le fratture dovute al confronto bellico fra Nato e Russia come onde sismiche si estendono fino al Caucaso ,ingerenze esterne si manifestano scompaginando equlibri ,innestando tensioni ,favorendo divisioni all'interno di società colpite dalla \u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark> e anche d'identità riveniente dal collasso dell'URSS come nel caso della Georgia. Nel quadro della frammentazione globale anche società ritenute stabili come la Corea del Sud ripiombano nell'incubo di un passato autoritario non troppo lontano in cui i militari detenevano il potere , tentativi di golpe e \u003Cmark>crisi\u003C/mark> di rappresentanza politica scuotono le fondamenta di un paese divenuto fondamentale per l'architettura militare anticinese nell'Indo Pacifico.\r\n\r\nCon Emanuele Giordana giornalista ,scrittore e profondo conoscitore dell'Asia ,parliamo della situazione in Myanmar e degli sviluppi della guerra che ha provocato migliaia di morti e almeno tre milioni di profughi interni. Le città principali sono ancora sotto il controllo dell'esercito mentre le milizie etniche e l'opposizione controllano gli stati perifici e le aree di confine in particolare con la Cina e il Bangladesh. L'avanzata delle formazioni separatiste che sono attive dal 1948 respinge l'esercito del regime militare ma segue un' agenda legata ad interessi particolari dal traffico di droga al contrabbando . L'atteggiamento della Cina sta cambiando ,ha tollerato la giunta fino ad ora e al contempo ha consentito il passaggio di armi e viveri verso le formazioni armate ,ma ora sta spingendo per un negoziato fra le parti preoccupata dal caos ai suoi confini . L' ASEAN (la Associazione delle nazioni del Sudest Asiatico ) si sta muovendo per trovare una via d'uscita dalla \u003Cmark>crisi\u003C/mark> che attanaglia il Myanmar dopo il colpo di stato militare del 2021 ,su iniziativa della Thailandia ,inquieta per l'afflusso dei profughi . L'Indonesia ,che ora ha un presidente ex militare ,sembra voler cambiare posizione verso la giunta bimana e se i cinesi non abbandonano i generali la situazione potrebbe cambiare per i militari al potere anche perchè finora, la road map per la pace, proposta dai 10 membri dell'ASEAN e nota come \"Piano in cinque punti\", non ha trovato l'appoggio del governo birmano, nè dei gruppi di opposizione. Ora, secondo gli analisti, in questa fase, dopo le sconfitte sul campo e la saldatura avvenuta tra i movimenti ribelli e le milizie etniche in Myanmar, anche la giunta militare al potere nel paese potrebbe aprire alla prospettiva di colloqui per raggiungere una tregua e un accordo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-19122024-GIORDANA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Rosella Ideo ,storica dell'Asia orientale all'Università di Trieste ,dialogando con Emanuele Giordana cerchiamo di comprendere le dinamiche del golpe di Seoul ,che ha riportato la Corea del Sud indietro nel tempo agli anni '80. L'arresto del capo di stato maggiore dell'esercito dimostra come il tentativo di golpe orchestrato dal presidente Yoon Suk Yeol sia stato condiviso dagli alti gradi delle forze armate e forse ,in considerazione delle catene di comando fortemente integrate ,anche che gli Stati Uniti ne fossero a conoscenza . Il parlamento al terzo tentativo è riuscito a votare l'impeachment contro il presidente ,ora sospeso dalle sue funzioni ,bisognerà attendere la Corte Costituzionale per confermare l'incriminazione ma la composizione della stessa corte fa supporre un esito negativo.\r\n\r\nLa mobilitazione della piazza costituisce un elemento di fiducia nella presenza di anticorpi democratici nella società coreana,la memoria collettiva della sanguinosa repressione del 1980 dell'insurrezione di Gwangju ,raccontata anche nel romanzo \"Atti umani\" del premio nobel per la letteratura Hang Kang, ha sedimentato l'insofferenza per i pronunciamenti autoritari dei militari. Il sistema economico basato sui conglomerati industriali chiamati \"chaebol\" ,controllati dalle grandi famiglie impedisce al capitale coreano di essere fagocitato dalla finanza speculativa internazionale ,rimandando una realtà ancora legata a dinamiche del potere economico verticali e impermeabili ai cambiamenti di cui la sovrastrtutura politica è lo specchio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-ROSSELLA-IDEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Antonella De Biasi ,giornalista e scrittrice parliamo della situazione in Siria ,in particolare del ruolo della Turchia nella spartizione delle sfere d'influenza nel paese in corso guardando alla posizione dell'entità curda nel Nord Est. Erdogan,apparentemente il vincitore della contesa siriana. nelle sue recenti dichiarazioni ha fatto riferimento ad una supposta \"geografia del cuore\" affermando che la Turchia è più grande della Turchia con esplicito riferimento al mondo turcofono che si espande bel oltre i confini dello stato turco.\r\n\r\nDopo il passaggio dal barbiere Al Jolani cerca di vendere la sua nuova immagine ma le donne sono le sentinelle che per prime danno l'allarme sulla natura integralista del nuovo potere insediatosi con il sostegno della Turchia a Damasco . Nessuno dei protagonisti che si muovono nello scenario siriano vuole apparentementre fare gli stessi errori che fecero gli americani in Irak sciogliendo il partito Bath e l'esercito creando cosi' le condizioni per la rivolta sunnita ,ma l'integrazione delle varie milizie che si sono combattute finora in un nuovo esercito sembra un' impresa estremamente difficoltosa . L'esperimento del confederalismo democratico nei territori curdi è a rischio sia perchè costituisce un modello alternativo al nazionalismo etnico prevalente sia perchè nei piani di Erdogan non cè spazio per una entità curda e colui che gestirà la transizione siriana per conto di Ankara è lo stesso Hakam Fidam ora ministro degli esteri , ex capo dei servizi segreti turchi che agevolarono il passaggio delle milizie islamiche verso la Siria dal confine turco. La caduta di Assad ,per il ruolo che ha la Siria nell'Asia occidentale è considerato da alcuni analisti come un nuovo 1989 che genera un onda sismica di destabilizzazione che rischia di coinvolgere anche l'Iran.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-SIRIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Simone Zoppellaro giornalista assiduo frequentatore del Caucaso ,parliamo della situazione della Georgia che si trova in una situazione di rottura degli equilibri istituzionali con un presidente eletto da un parlamento non riconosciuto dall'opposizione e da una presidente uscente che non vuole lasciare l'incarico ,con le piazze in ebollizione. Il partito \"Sogno georgiano\" del magnate Ivanishvili che possiede ricchezze pari al 20% del pil del paese,ha vinto le elezioni del 26 ottobre ma fra accuse di brogli e ingerenze esterne l'esito elettorale non è stato riconosciuto dalle opposizioni. Il rinvio del percorso di adesione all'Unione Europea ha scatenato l'insofferenza di una parte del paese che vedeva in questo processo la possibilità di fuoriuscita dalla \u003Cmark>crisi\u003C/mark> economica ,la visione conservatrice del partito di governo dettata da un'agenda populista e reazionaria ha portato alla chiusura della società georgiana prima considerata aperta ed accogliente . L'ingerenze delle istituzioni europee ,l'influenza americana che si esercita attraverso il sistema delle ONG ,la volontà della NATO di coinvolgere la Georgia nella guerra ucraina ,il legame del partito di governo con la Russia fanno della Georgia uno scenario simile a quello che precedette i fatti di piazza Maidan, i fattori esterni prevalgono sulle contraddizioni strutturali della società georgiana che rischia una frattura insanabile.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-ZOPPELLARO.mp3\"][/audio]",[566],{"field":95,"matched_tokens":567,"snippet":563,"value":564},[18,74],{"best_field_score":194,"best_field_weight":280,"fields_matched":188,"num_tokens_dropped":51,"score":547,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":51},{"document":570,"highlight":582,"highlights":587,"text_match":192,"text_match_info":590},{"comment_count":51,"id":571,"is_sticky":51,"permalink":572,"podcastfilter":573,"post_author":346,"post_content":574,"post_date":575,"post_excerpt":56,"post_id":571,"post_modified":576,"post_thumbnail":577,"post_title":578,"post_type":410,"sort_by_date":579,"tag_links":580,"tags":581},"90699","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-21-giugno-scienza-colonialismo-e-guerra-avviso-orale-fogli-di-via-sorveglianza-speciale-militari-in-citta/",[346],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-21-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nScienza, colonialismo e guerra\r\nDa qualche anno le connessioni tra ricerca scientifica, colonialismo e guerra sono divenute fulcro delle riflessioni di chi si batte contro la liason dangereuse tra università, industria, controllo sociale.\r\nSi tratta di relazioni che costitutivamente caratterizzano alcune discipline ma da cui nessuna è realmente esente.\r\nIl ruolo delle scienze dure è facilmente percepibile ma, in realtà molte discipline apparentemente distanti dalla logica del profitto e del dominio hanno avuto e continuano ad avere origini strettamente connesse con la guerra e la conquista.\r\nAntropologi e geografi hanno preceduto ed accompagnato militari, preti e mercanti nell’azione colonizzatrice, favorendo con le loro ricerche sia l’azione militare, sia l’insediamento dei colonizzatori.\r\nPrendendo le mosse dalla critica al positivismo per approdare alla Standpoint theory sino alla responsabilità morale di chi fa ricerca analizzeremo la questione assumendo il punto di vista di uno studioso di geografia critica.\r\nNe abbiamo parlato con Federico Ferretti dell’Università di Bologna\r\n\r\nAvviso orale, fogli di via, sorveglianza speciale\r\nLa scorsa settimana i carabinieri hanno notificato ad un compagno di Trieste un provvedimento di “avviso orale”.\r\nDi seguito alcuni stralci de comunicato del gruppo anarchico Germinal:\r\n“L’avviso orale è una misura preventiva – o meglio - propedeutica all’applicazione di misure preventive quali il foglio di via o la sorveglianza speciale. Inoltre, il provvedimento può comportare prescrizioni o divieti, quali ad esempio il ritiro della patente o l’interdizione a frequentare determinati luoghi o persone.\r\nLa storia delle misure preventive, comminate cioè non a seguito di una specifica condanna, inizia nell’Ottocento con la repressione “degli oziosi e dei vagabondi”. È evidente quindi fin da subito come non si tratti tanto di punire un’azione quanto di sanzionare una condotta o una scelta di vita.\r\nTali misure hanno ovviamente larga diffusione negli anni del fascismo storico, quando ne viene accentuato il carattere di strumento volto a colpire gli oppositori politici.\r\n\r\nCon la nascita della Repubblica italiana poco cambia, le leggi si susseguono e i provvedimenti preventivi restano, fino a venir di fatto inglobati nel cosiddetto Codice Antimafia nel 2011; ivi si indicano, molto genericamente, i destinatari dell’avviso orale come “coloro che debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi; coloro che per la condotta ed il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose; coloro che per il loro comportamento debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, comprese le reiterate violazioni del foglio di via obbligatorio di cui all’ articolo 2, nonché dei divieti di frequentazione di determinati luoghi previsti dalla vigente normativa che sono dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica”.\r\n(…)\r\nIn ambito politico, sempre più il diritto amministrativo va a sommarsi – quando non a sostituirsi – al diritto penale come strumento repressivo.\r\nFra tutte, l’avviso orale forse è la misura più “semplice” ed “economica”, volta palesemente e unicamente a minacciare e intimidire i/le compagn* più attiv*.\r\nInoltre, essendo un atto amministrativo, ribalta l’onere della prova sulla persona colpita e le possibilità di difendersi sono molto minori rispetto ai procedimenti penali. A questo va necessariamente aggiunto che il diritto amministrativo non contempla, a differenza di quello penale, l’istituto del gratuito patrocinio, nel solco di una cosiddetta giustizia sempre più classista.\r\n\r\nPer tutte queste ragioni le misure preventive vengono usate sempre più spesso contro i/le militanti delle varie aree del movimento: solo nella nostra regione questo è il quinto avviso nel giro di poche settimane, cui si sommano vari fogli di via e decine di denunce, arrivate anche a seguito di episodi di ben poco conto.\r\n\r\nE poco importa se poi queste denunce finiscono molto spesso – fortunatamente - in assoluzioni o non luoghi a procedere: intanto si sono tenut* fuori gioco per anni compagn* e le realtà collettive devono investire cospicue forze per difendersi dalla repressione e per raccogliere fondi per le spese legali.\r\n\r\nSappiamo che, quando si lotta al di fuori e contro le istituzioni, la repressione arriva; ma balza agli occhi quanto il livello repressivo si innalzi costantemente, mettendo in discussione ogni giorno che passa gli spazi di agibilità politica e sociale di tutt*. Ormai qualsiasi episodio, anche il più minuscolo, viene perseguito con accanimento, con sprezzo tanto del ridicolo quanto dello sperpero di risorse pubbliche sottratte costantemente a ben più utili fini.\r\nAnche l’avviso arrivato al nostro compagno farebbe ridere se fossimo in una candid camera: si basa su un paio di condanne risalenti ad oltre vent’anni fa e su presunte violazioni da accertarsi in un processo che deve appena iniziare, alla faccia della certezza del diritto.\r\n\r\nÈ ben chiaro l’intento: silenziare tutte quelle realtà che non ci stanno a vedere la nostra città ridotta ad un parco giochi per turisti, a spese dell’ambiente e delle condizioni di vita dei ceti popolari.\r\nAnche se la rassegnazione e la delega sono ancora realtà maggioritarie nella nostra società, le istituzioni temono che, con l’inasprirsi della crisi sociale e ambientale, le contraddizioni prima o poi siano destinate a esplodere.\r\nDi fronte a scenari di guerre sempre più devastanti, in un mondo in cui la catastrofe ecologica incombe e i ricchi sono sempre più ricchi mentre le risorse si vanno esaurendo, crediamo fermamente che ribellarsi sia non solo giusto, ma indispensabile per provare a invertire la rotta.\r\nOccorre respingere ogni tentativo di criminalizzazione e isolamento dei compagni e delle compagne colpite dalla repressione, allargando le reti sociali di lotta, moltiplicando gli spazi di autogestione e sostenendo tutte le strutture collettive di autodifesa che i movimenti si sono dati. (...)\r\nNe abbiamo parlato con Federico, il compagno “avvisato”\r\n\r\nSatnam Singh. Ucciso da stato e padroni\r\nLavorava in nero in un’azienda agricola di Borgo Santa Maria, frazione di Latina. É morto all’ospedale San Camillo di Roma dopo che un macchinario per stendere e riavvolgere il nylon sulle serre gli aveva staccato un braccio.\r\nLasciato ad agonizzare per oltre due ore è stato caricato con la moglie, anche lei operaia della stessa azienda, su un un furgone che lo ha lasciato davanti alla sua casa, il braccio mozzato in una cassetta della frutta. Solo allora i suoi familiari hanno potuto chiamare i soccorsi. Ma era ormai troppo tardi per salvargli la vita.\r\nUna storia tragicamente normale nei campi del Belpaese, dove i braccianti senza documenti sono merce a poco prezzo e di nessun valore, perché costantemente ricambiabile.\r\nI responsabili diretti della sua morte sono il padrone e il caporale, ma i mandanti siedono in parlamento.\r\nNe abbiamo parlato con Simone Bisacca, avvocato del lavoro\r\n\r\nMilitari in città. La trovata del sindaco\r\nDa gennaio alcune aree della nostra città sono sottoposte a controllo militare quotidiano. In un primo tempo i soldati dell’operazione “Strade Sicure” sono stati inviati solo in Barriera di Milano: da aprile le pattuglie interforze sono anche a San Salvario e Aurora.\r\nSono presidi molto scenografici con esibizione di soldati in mimetica, mitra spianati, e blindati Lince con il supporto di polizia e carabinieri.\r\nTutte le suppellettili necessarie ad alimentare un clima di guerra sono state messe in campo.\r\nIn questi giorni il sindaco di Torino ha dichiarato che chiederà al prefetto che i presidi fissi siano sostituiti da un controllo diffuso sul territorio, meno visibile ma, a suo avviso, più “efficace”. Lo Russo vuole cambiare la cartolina delle periferie torinesi.\r\nIn questi mesi gli antimilitaristi hanno contestato in più occasioni i presidi di “Strade Sicure”, ed ogni volta i militari se ne sono andati: la governance metropolitana teme che l’opposizione all’occupazione militare si allarghi.\r\nIl sindaco prova a correre ai ripari rendendo meno visibile, sul piano simbolico e materiale, la presenza dei militari nel quartiere.\r\nNella sostanza cambierebbe ben poco.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nSabato 6 luglio\r\nCPR, stragi in mare, campi di concentramento\r\nore 11\r\npunto info contro frontiere e CPR\r\nal Balon\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","25 Giugno 2024","2024-06-25 14:59:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/graffiti-200x110.png","Anarres del 21 giugno. Scienza, colonialismo e guerra. Avviso orale, fogli di via, sorveglianza speciale. Militari in città…",1719327567,[],[],{"post_content":583},{"matched_tokens":584,"snippet":585,"value":586},[18,74],"temono che, con l’inasprirsi della \u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark> e ambientale, le contraddizioni prima","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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È evidente quindi fin da subito come non si tratti tanto di punire un’azione quanto di sanzionare una condotta o una scelta di vita.\r\nTali misure hanno ovviamente larga diffusione negli anni del fascismo storico, quando ne viene accentuato il carattere di strumento volto a colpire gli oppositori politici.\r\n\r\nCon la nascita della Repubblica italiana poco cambia, le leggi si susseguono e i provvedimenti preventivi restano, fino a venir di fatto inglobati nel cosiddetto Codice Antimafia nel 2011; ivi si indicano, molto genericamente, i destinatari dell’avviso orale come “coloro che debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi; coloro che per la condotta ed il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose; coloro che per il loro comportamento debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, comprese le reiterate violazioni del foglio di via obbligatorio di cui all’ articolo 2, nonché dei divieti di frequentazione di determinati luoghi previsti dalla vigente normativa che sono dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica”.\r\n(…)\r\nIn ambito politico, sempre più il diritto amministrativo va a sommarsi – quando non a sostituirsi – al diritto penale come strumento repressivo.\r\nFra tutte, l’avviso orale forse è la misura più “semplice” ed “economica”, volta palesemente e unicamente a minacciare e intimidire i/le compagn* più attiv*.\r\nInoltre, essendo un atto amministrativo, ribalta l’onere della prova sulla persona colpita e le possibilità di difendersi sono molto minori rispetto ai procedimenti penali. A questo va necessariamente aggiunto che il diritto amministrativo non contempla, a differenza di quello penale, l’istituto del gratuito patrocinio, nel solco di una cosiddetta giustizia sempre più classista.\r\n\r\nPer tutte queste ragioni le misure preventive vengono usate sempre più spesso contro i/le militanti delle varie aree del movimento: solo nella nostra regione questo è il quinto avviso nel giro di poche settimane, cui si sommano vari fogli di via e decine di denunce, arrivate anche a seguito di episodi di ben poco conto.\r\n\r\nE poco importa se poi queste denunce finiscono molto spesso – fortunatamente - in assoluzioni o non luoghi a procedere: intanto si sono tenut* fuori gioco per anni compagn* e le realtà collettive devono investire cospicue forze per difendersi dalla repressione e per raccogliere fondi per le spese legali.\r\n\r\nSappiamo che, quando si lotta al di fuori e contro le istituzioni, la repressione arriva; ma balza agli occhi quanto il livello repressivo si innalzi costantemente, mettendo in discussione ogni giorno che passa gli spazi di agibilità politica e \u003Cmark>sociale\u003C/mark> di tutt*. Ormai qualsiasi episodio, anche il più minuscolo, viene perseguito con accanimento, con sprezzo tanto del ridicolo quanto dello sperpero di risorse pubbliche sottratte costantemente a ben più utili fini.\r\nAnche l’avviso arrivato al nostro compagno farebbe ridere se fossimo in una candid camera: si basa su un paio di condanne risalenti ad oltre vent’anni fa e su presunte violazioni da accertarsi in un processo che deve appena iniziare, alla faccia della certezza del diritto.\r\n\r\nÈ ben chiaro l’intento: silenziare tutte quelle realtà che non ci stanno a vedere la nostra città ridotta ad un parco giochi per turisti, a spese dell’ambiente e delle condizioni di vita dei ceti popolari.\r\nAnche se la rassegnazione e la delega sono ancora realtà maggioritarie nella nostra società, le istituzioni temono che, con l’inasprirsi della \u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark> e ambientale, le contraddizioni prima o poi siano destinate a esplodere.\r\nDi fronte a scenari di guerre sempre più devastanti, in un mondo in cui la catastrofe ecologica incombe e i ricchi sono sempre più ricchi mentre le risorse si vanno esaurendo, crediamo fermamente che ribellarsi sia non solo giusto, ma indispensabile per provare a invertire la rotta.\r\nOccorre respingere ogni tentativo di criminalizzazione e isolamento dei compagni e delle compagne colpite dalla repressione, allargando le reti sociali di lotta, moltiplicando gli spazi di autogestione e sostenendo tutte le strutture collettive di autodifesa che i movimenti si sono dati. 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Ma era ormai troppo tardi per salvargli la vita.\r\nUna storia tragicamente normale nei campi del Belpaese, dove i braccianti senza documenti sono merce a poco prezzo e di nessun valore, perché costantemente ricambiabile.\r\nI responsabili diretti della sua morte sono il padrone e il caporale, ma i mandanti siedono in parlamento.\r\nNe abbiamo parlato con Simone Bisacca, avvocato del lavoro\r\n\r\nMilitari in città. La trovata del sindaco\r\nDa gennaio alcune aree della nostra città sono sottoposte a controllo militare quotidiano. In un primo tempo i soldati dell’operazione “Strade Sicure” sono stati inviati solo in Barriera di Milano: da aprile le pattuglie interforze sono anche a San Salvario e Aurora.\r\nSono presidi molto scenografici con esibizione di soldati in mimetica, mitra spianati, e blindati Lince con il supporto di polizia e carabinieri.\r\nTutte le suppellettili necessarie ad alimentare un clima di guerra sono state messe in campo.\r\nIn questi giorni il sindaco di Torino ha dichiarato che chiederà al prefetto che i presidi fissi siano sostituiti da un controllo diffuso sul territorio, meno visibile ma, a suo avviso, più “efficace”. Lo Russo vuole cambiare la cartolina delle periferie torinesi.\r\nIn questi mesi gli antimilitaristi hanno contestato in più occasioni i presidi di “Strade Sicure”, ed ogni volta i militari se ne sono andati: la governance metropolitana teme che l’opposizione all’occupazione militare si allarghi.\r\nIl sindaco prova a correre ai ripari rendendo meno visibile, sul piano simbolico e materiale, la presenza dei militari nel quartiere.\r\nNella sostanza cambierebbe ben poco.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nSabato 6 luglio\r\nCPR, stragi in mare, campi di concentramento\r\nore 11\r\npunto info contro frontiere e CPR\r\nal Balon\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[588],{"field":95,"matched_tokens":589,"snippet":585,"value":586},[18,74],{"best_field_score":194,"best_field_weight":280,"fields_matched":188,"num_tokens_dropped":51,"score":547,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":51},6637,{"collection_name":410,"first_q":68,"per_page":35,"q":68},["Reactive",594],{},["Set"],["ShallowReactive",597],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fX3b7AC8pwTBMYXCat2o3OaK6BeQBGs1pctoUMT8BMCM":-1},true,"/search?query=crisi+sociale"]