","Grecia. Sull'orlo del baratro","post",1430235745,[62,63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/armatori/","http://radioblackout.org/tag/debito/","http://radioblackout.org/tag/fmi/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/tsipras/","http://radioblackout.org/tag/ue/","http://radioblackout.org/tag/varoufakis/",[70,71,24,15,30,72,73],"armatori","debito","UE","varoufakis",{"post_content":75,"tags":79},{"matched_tokens":76,"snippet":77,"value":78},[71],"sempre peggiore. Questo perché il \u003Cmark>debito\u003C/mark> greco nei confronti dell'estero è","La situazione greca procede drammaticamente verso l'epilogo. Tsipras sostituisce Varoufakis come capo delegazione nelle trattative con la ex troika, promuovendo un uomo più direttamente legato al Primo Ministro e meno inviso ai Ministri delle Finanze dell'Eurogruppo. Al di la' dei nomi, sui quali la stampa europea si è scatenata nel tentativo di dimostrare che l'esperimento Syriza è già fallito, la situazione greca è sempre peggiore. Questo perché il \u003Cmark>debito\u003C/mark> greco nei confronti dell'estero è legato a prestiti contratti direttamente con l'FMI, debiti di fronte ai quali non può nemmeno dichiarare il default, pena l'isolamento commerciale assoluto del paese. Per intenderci rischierebbe il sequestro di ogni nave che attraccasse in un porto estero e il blocco di ogni flusso di merci o persone da e verso il paese ellenico. Per questo motivo il governo greco cerca disperatamente di arrivare ad un accordo con l'Europa che scongiuri il default che renderebbe ancora più drammatica la situazione sociale della popolazione. Nel frattempo Tsipras è costretto a svuotare le casse degli Enti Locali per garantire la normale amministrazione, cioè il pagamento di stipendi e pensioni.\r\n\r\nLa ristrutturazione del \u003Cmark>debito\u003C/mark> greco varata nel 2010 ha consegnato al paese una situazione pesantissima; il \u003Cmark>debito\u003C/mark>, infatti, è stato ridotto in questi anni di lacrime e sangue di non più del 10% del suo totale restando solidamente ancorato a un meno 330 miliardi sul bilancio dello stato.\r\n\r\nLa ragione di questo è da ricercarsi nel tipo di ristrutturazione attuata nel 2010 che ha visto l'UE ed il Fmi esclusivamente interessate a salvare le banche tedesche e francesi, proprietarie di gran parte del \u003Cmark>debito\u003C/mark> pubblico del paese. L'accordo permise a queste ultime di sfilarsi dalla pesante situazioni scaricandola sui paesi dell'Unione tra cui il nostro che dal 2010 al 2015 ha aumentato la sua esposizione verso la Grecia da 7 a 40 miliardi di euro.\r\n\r\nD'altra parte la soluzione possibile per il dilemma greco sarebbe quella per cui il denaro necessario a pagare i conti potrebbe essere preso dalla parte milionaria in euro della stessa popolazione greca che, in questi anni di crisi ha visibilmente aumentato il suo reddito.\r\n\r\nLo scoglio vero da questo punto di vista è chiaramente politico: Tsipras, infatti, dovrebbe riuscire a tassare la chiesa ortodossa ellenica - il maggior proprietario immobiliare del paese - e gli armatori greci, il principale gruppo dominante del paese. La tassazione degli armatori è però vietata dalla costituzione del paese e il suo divieto fu il pedaggio che il paese dovette pagare per la fine della dittatura dei colonnelli nel 1974. D'altra parte Tsipras, al di la dei gesti simbolici come il mancato giuramento nelle mani del vescovo di Atene, non sembra intenzionato a colpire i possessi della chiesa.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Francesco.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\nfrancesco_grecia",[80,82,85,87,89,91,93],{"matched_tokens":81,"snippet":70},[],{"matched_tokens":83,"snippet":84},[71],"\u003Cmark>debito\u003C/mark>",{"matched_tokens":86,"snippet":24},[],{"matched_tokens":88,"snippet":15},[],{"matched_tokens":90,"snippet":30},[],{"matched_tokens":92,"snippet":72},[],{"matched_tokens":94,"snippet":73},[],[96,102],{"field":37,"indices":97,"matched_tokens":99,"snippets":101},[98],1,[100],[71],[84],{"field":103,"matched_tokens":104,"snippet":77,"value":78},"post_content",[71],578730123365712000,{"best_field_score":107,"best_field_weight":14,"fields_matched":108,"num_tokens_dropped":49,"score":109,"tokens_matched":98,"typo_prefix_score":49},"1108091339008",2,"578730123365711978",{"document":111,"highlight":126,"highlights":138,"text_match":105,"text_match_info":146},{"cat_link":112,"category":113,"comment_count":49,"id":114,"is_sticky":49,"permalink":115,"post_author":28,"post_content":116,"post_date":117,"post_excerpt":54,"post_id":114,"post_modified":118,"post_thumbnail":54,"post_thumbnail_html":54,"post_title":119,"post_type":59,"sort_by_date":120,"tag_links":121,"tags":124},[46],[48],"19153","http://radioblackout.org/2013/10/il-governo-delluomo-indebitato/","Cosa diventa l’uomo indebitato nella crisi? Qual è la sua principale attività? La risposta è molto semplice: paga! Deve espiare la sua colpa, il debito, pagando sempre nuove tasse, ma non solo. La crisi finanziaria, trasformata in crisi dei debiti sovrani, impone nuove modalità di governo e nuove figure soggettive tanto dalla parte dei governanti («governi tecnici») che dalla parte dei governati (l’uomo indebitato). Chi governa l’economia del debito e con che mezzi? Come si sono modificate le tecniche di controllo della popolazione? Cosa è diventa la democrazia una volta che è regolarmente sospesa per permettere l’applicazione di direttive che provengono da istanze economiche e politiche sovranazionali?\r\nPer rispondere a queste domande il libro si confronta con la teoria della governamentalità di Michel Foucault, che la crisi ci obbliga a ridefinire e allargare, con il concetto di capitale di Marx e di capitalismo (di quelli venuti dopo di lui), anche loro ridefiniti sotto l’incalzare della finanziarizzazione e, per, finire con il concetto di Stato e di Welfare elaborato da Carl Schmitt.\r\nLa tesi del libro è che ciò a cui mira il governo del debito non è uno «Stato minimo», ma uno stato liberato dalla pressione delle rivendicazioni sociali e dalla minaccia dell’allargamento dei diritti per portare a termine l’enorme trasferimento di ricchezza dal settore pubblico a quello privato, cominciato dal neoliberismo negli anni Settanta.\r\nDopo \"La fabbrica dell'uomo indebitato\" Maurizio Lazzarato ritorna, con \"Il governo dell'uomo indebitato\", a investigare l'uso politico della crisi da parte del Neoliberismo e la sua produzione di una nuova figura figura globale, quella dell'uomo indebitato. Ricordandoci che Stato e Capitale sono continuamente imbricati nel riprodurre il loro dominio e che non è importante se la finanzia sia parassitaria, speculativa o produttiva: \"la finanza è la politica del capitale\".\r\nlazzarato_intw\r\n\r\nPer approfondire:\r\n\r\nL’euro, moneta tedesca\r\n\r\nIntroduzione a “Il governo dell’uomo indebitato”","29 Ottobre 2013","2013-11-04 12:32:38","Il governo dell'uomo indebitato",1383052483,[122,63,123],"http://radioblackout.org/tag/crisi/","http://radioblackout.org/tag/lazzarato/",[18,71,125],"Lazzarato",{"post_content":127,"tags":131},{"matched_tokens":128,"snippet":129,"value":130},[71],"espiare la sua colpa, il \u003Cmark>debito\u003C/mark>, pagando sempre nuove tasse, ma","Cosa diventa l’uomo indebitato nella crisi? Qual è la sua principale attività? La risposta è molto semplice: paga! Deve espiare la sua colpa, il \u003Cmark>debito\u003C/mark>, pagando sempre nuove tasse, ma non solo. 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Un po' di frizzi e un po' lazzi per cercare di animare i festeggiamenti dieci anni dopo.\r\n\r\nAlcune delle immagini apparse in questi giorni su siti e giornali, alcuni volti di quel passato \"olimpico\" ricordano davvero un misto esplosivo tra Fellini e Cinico Tv: majorettes sotto la pioggia e rievocazioni storiche, vecchi e \"nuovi\" sindaci che si autocelebrano, pezzi mai dismessi dell'oligarchia Fiat e della cerchia Agnelli, una città allo sbando con i suoi volontari sbiaditi sullo sfondo. Sempre in giaccavento. Tutto brilla eppure tutto è provinciale e decadente. Intanto i dati sbandierati sul turismo ci salvano dal baratro, mentre i conti delle favolose olimpiadi invernali del 2006, volano di chissà quali partenze e destini pieni di ricchezza e fortune, non tornano mai.\r\n\r\nUna città proprietà degli Agnelli, per un centinaio di anni giardino di casa della Fiat, una rete mai tramontata di famiglie, holding, finanziarie e multinazionali che dispongono ancora in tutto e per tutto di corpi, sogni, e spazi (pubblici e privati). Ieri come oggi un po' di \"ubriacatura olimpica\" per le masse. Ieri come oggi persone svuotate di ogni desiderio ma piene di gadget, di loghi, di marchi sempre più imbarazzanti. Una banca del padrone tentacolare che, con la sua pia fondazione, continua a scandire vita e passaggi critici di questa città poco metropolitana e sempre più provinciale.\r\n\r\nAbbiamo parlato questa mattina con Maurizio Pagliassotti, giornalista torinese che ha curato libri e inchieste su questa - come su altre - città. Ascolta il contributo:\r\n\r\nmaurizio_olimpiadi\r\n\r\n ","29 Febbraio 2016","2016-03-01 19:21:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/l43-olimpiadi-120220140423_medium-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"199\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/l43-olimpiadi-120220140423_medium-300x199.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/l43-olimpiadi-120220140423_medium-300x199.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/l43-olimpiadi-120220140423_medium.jpg 420w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Torino, dieci anni dopo le disastrose olimpiadi invernali",1456776345,[161,162,63,163,164,165,166,167],"http://radioblackout.org/tag/agnelli/","http://radioblackout.org/tag/castellani/","http://radioblackout.org/tag/fassino/","http://radioblackout.org/tag/fiat/","http://radioblackout.org/tag/impianti-sportivi/","http://radioblackout.org/tag/olimpiadi-invernali/","http://radioblackout.org/tag/torino-2006/",[169,170,71,171,172,173,174,175],"Agnelli","Castellani","Fassino","fiat","impianti sportivi","olimpiadi invernali","Torino 2006",{"tags":177},[178,180,182,184,186,188,190,192],{"matched_tokens":179,"snippet":169},[],{"matched_tokens":181,"snippet":170},[],{"matched_tokens":183,"snippet":84},[71],{"matched_tokens":185,"snippet":171},[],{"matched_tokens":187,"snippet":172},[],{"matched_tokens":189,"snippet":173},[],{"matched_tokens":191,"snippet":174},[],{"matched_tokens":193,"snippet":175},[],[195],{"field":37,"indices":196,"matched_tokens":197,"snippets":199},[108],[198],[71],[84],{"best_field_score":107,"best_field_weight":14,"fields_matched":98,"num_tokens_dropped":49,"score":201,"tokens_matched":98,"typo_prefix_score":49},"578730123365711977",{"document":203,"highlight":221,"highlights":231,"text_match":105,"text_match_info":237},{"cat_link":204,"category":205,"comment_count":49,"id":206,"is_sticky":49,"permalink":207,"post_author":28,"post_content":208,"post_date":209,"post_excerpt":54,"post_id":206,"post_modified":210,"post_thumbnail":211,"post_thumbnail_html":212,"post_title":213,"post_type":59,"sort_by_date":214,"tag_links":215,"tags":218},[46],[48],"30875","http://radioblackout.org/2015/07/grecia-dopo-laccordo-la-palla-torna-alla-piazza/","Gli umori di tant* militanti di base della sinistra greca sono in questi giorni a terra, calpestati da un accordo che fa carta straccia dell'Oxi espressosi nelle urne solo diceci giorni fa. Stando ai reportage dei media di regime (davvero non si può utilizzare altra espressione dopo le performance delle ultime settimane) la maggioranza della popolazione sarebbe pronta a sopportare i nuovi sacrifici che la nuova versione del memorandum impone, mentre la protesta sarà appannaggio delle solite \"frange estremiste\". Difficile dirlo da qui...\r\nQuel che è non è in discussione, è la natura umiliante e spietata di un memorandum assassino che intende punire e mettere all'angolo la grande prova di dignità che la popolazione ellenica ha messo in campo la scorsa settimana. Oggi, per la prima volta da quando Tsipras è al governo, il sindacato dei dipendenti statali - influenzato non poco dai quadri di Syriza - ha indetto uno sciopero generale, cui fa eco la chiusura delle farmacie. L'attenzione è però ora tutta concentrata su questa sera, quando tornerà a scendere in piazza una rinata opposizione sociale, obbligata a tornare in piazza Syntaggma per opporsi contro un governo, che aveva suscitato tante speranze e che si è ora messo nella condizione di eseguire nuovi e più brutali dikatat della Trojka contro la classe media e il proletariato greco.\r\nAscolta la corrsipondenza da Atene con George, compagno della sinistra greca\r\n\r\ngeorge_grecia_15_7_15","15 Luglio 2015","2015-07-21 17:02:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/07/TsiprasHope-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"206\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/07/TsiprasHope-300x206.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/07/TsiprasHope-300x206.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/07/TsiprasHope.png 487w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Grecia: dopo l'accordo, la palla torna alla 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scorso 6 ottobre a Napoli si è svolto il secondo incontro nazionale dei comitati e associazioni che si battono per la revisione del debito dei comuni, contro lo strapotere delle banche e degli istituti finanziari.\r\n\r\nDopo una panoramica sul dissesto maturato negli ultimi 20 anni, sono stati individuati alcuni filoni di intervento:\r\n\r\n-Restituire la Cassa Depositi e Prestiti alla sua vecchia funzione di sostegno degli enti locali a tassi agevolati (con particolare riferimento al fondo ex Gescal per l'edilizia popolare, bloccato da anni)\r\n\r\n-Uscire dalla trappola dei derivati stipulati dai comuni negli anni 2000, subendo dalle banche la truffa della manipolazione dei tassi Euribor\r\n\r\n-Spingere i comuni muoversi a livello nazionale per liberarsi dal debito illegittimo\r\n\r\nAscolta il resoconto di Maria, rappresentante di Assemblea21 presente all'incontro, con particolare riferimento alla situazione di Torino:\r\n\r\nUnknown","15 Ottobre 2018","2018-10-21 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pubblico, abbiamo assistito a una levata di scudi da parte dei palazzi che contano, quelli dell’UE. Alla timida proposta del candidato premier del M5S di sforare il sacro tetto del 3%, il commissario Pierre Moscovici è subito accorso a puntare il dito contro proposte “irresponsabili”. Nonostante ciò la necessità di alleggerire i vincoli di bilancio sembra costituire un’idea che si fa strada in maniera sempre più insistente. Le politiche “keynesiane”, ossia lo stimolo della domanda interna grazie agli investimenti pubblici, fanno consenso a destra come a sinistra: ma alternare fasi di sbornia debitoria con hangover di tagli e austerità costituisce veramente una soluzione? Sarebbe possibile affrontare la questione del debito in maniera un po più radicale?\r\n\r\n\r\n\r\nLo abbiamo chiesto a Giulio Palermo, ricercatore di economia all’università di Brescia\r\n\r\ngiulioPalermo_debito","18 Gennaio 2018","2018-01-21 10:08:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/37-spirali-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"190\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/37-spirali-300x190.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/37-spirali-300x190.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/37-spirali.png 526w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Debito pubblico: si può uscire dalla spirale?",1516286503,[],[],{"post_content":288,"post_title":292},{"matched_tokens":289,"snippet":290,"value":291},[71],"una certa centralità politica, il \u003Cmark>debito\u003C/mark> pubblico, abbiamo assistito a una","Appena la campagna elettorale ha toccato tangentemente l’unico punto di una certa centralità politica, il \u003Cmark>debito\u003C/mark> pubblico, abbiamo assistito a una levata di scudi da parte dei palazzi che contano, quelli dell’UE. 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Sarebbe possibile affrontare la questione del \u003Cmark>debito\u003C/mark> in maniera un po più radicale?\r\n\r\n\r\n\r\nLo abbiamo chiesto a Giulio Palermo, ricercatore di economia all’università di Brescia\r\n\r\ngiulioPalermo_debito",{"matched_tokens":293,"snippet":295,"value":295},[294],"Debito","\u003Cmark>Debito\u003C/mark> pubblico: si può uscire dalla 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Finchè il dollaro rimane alto e i capitali affluiscono sui titoli di stato americani e sulle borse i flussi di capitale compensano il disavanzo commerciale ,ma se i creditori che pagano il debito americano ,Giappone Cina ,Europa ,Messico e Canada smettono di comprare dollari allora l'economia statunitense entrerebbe in una spirale recessiva. I dazi sono usati come un arma di pressione per continuare ad attrarre capitali dall'estero e mantenere l'egemonia del dollaro ,minacciando la chiusura del mercato americano ai prodotti dei creditori o negando, come accade per l'Europa ,l'ombrello protettivo militare . 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Nel mese a tema \"grandi eventi e montagna\", abbiamo fatto un percorso sull'esperienza olimpica nelle nostre valli e nella nostra città di Torino 2006. Per prima cosa con un compagno delle Alpi occidentali, abbiamo ricostruito le lotte di opposizione all'evento a metà anni 2000 dall'opposizione alla pacificazione cittadina al passaggio della fiaccola olimpica. Nella seconda parte, le opere inutili lasciate in eredità alla montagna - come la pista da bob di Cesana - sono le protagoniste. Impianti costosi, ormai abbandonati e in cerca di un nuovo utilizzo da decenni.\r\n\r\nNella terza parte abbiamo approfondito il rapporto con la città di questi eventi tra debito e speculazione immobiliare. Con Luca del laboratorio Off-Topic di Milano abbiamo ricostruito un parallelo tra quanto successo a Torino a partire dall'evento olimpico e quanto sta succedendo nel capoluogo lombardo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/ponte-radio-28febbraio.mp3\"][/audio]","4 Marzo 2025","2025-03-04 13:06:28","PonteRadio: Olimpiadi 20 anni dopo - Lotte, opere inutili e debito",1741093588,[],[],{"post_content":441,"post_title":445},{"matched_tokens":442,"snippet":443,"value":444},[71],"città di questi eventi tra \u003Cmark>debito\u003C/mark> e speculazione immobiliare. Con Luca","Puntata del 28 febbraio di Ponte Radio a cura di Radio Blackout. Nel mese a tema \"grandi eventi e montagna\", abbiamo fatto un percorso sull'esperienza olimpica nelle nostre valli e nella nostra città di Torino 2006. 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Con Luca del laboratorio Off-Topic di Milano abbiamo ricostruito un parallelo tra quanto successo a Torino a partire dall'evento olimpico e quanto sta succedendo nel capoluogo lombardo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/ponte-radio-28febbraio.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":446,"snippet":447,"value":447},[71],"PonteRadio: Olimpiadi 20 anni dopo - Lotte, opere inutili e \u003Cmark>debito\u003C/mark>",[449,451],{"field":263,"matched_tokens":450,"snippet":447,"value":447},[71],{"field":103,"matched_tokens":452,"snippet":443,"value":444},[71],{"best_field_score":269,"best_field_weight":270,"fields_matched":108,"num_tokens_dropped":49,"score":271,"tokens_matched":98,"typo_prefix_score":49},{"document":455,"highlight":467,"highlights":475,"text_match":267,"text_match_info":480},{"comment_count":49,"id":456,"is_sticky":49,"permalink":457,"podcastfilter":458,"post_author":313,"post_content":459,"post_date":460,"post_excerpt":54,"post_id":456,"post_modified":461,"post_thumbnail":462,"post_title":463,"post_type":368,"sort_by_date":464,"tag_links":465,"tags":466},"63223","http://radioblackout.org/podcast/anarres-dell11-settembre-graeber-e-gli-studi-sul-debito-le-avventure-in-armi-dellitalia-tra-libia-sahel-e-golfo-di-guinea-crociere-di-guerra-manovre-militari-sui-sette-mari/",[313],"Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming \r\n\r\nAscolta e diffondi l’escopost:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/2020-09-11-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2020 09 11 anarres\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLa scorsa settimana vi abbiamo proposto un lungo scritto di David Graeber, antropologo e anarchico scomparso il 2 settembre. Graeber è stato tra gli animatori della stagione no global, della breve estate delle piazze occupate, degli assedi alle istituzioni della governance mondiale, della rete transnazionale delle lotte.\r\nI suoi studi sul debito in chiave diacronica e sincronica rappresentano un importante contributo alle riflessione libertaria contemporanea.\r\nNe abbiamo parlato con Andrea Staid, antropologo e anarchico\r\n\r\nLo scorso agosto il governo ha approvato il rifinanziamento delle missioni militari all’estero. Le avventure in armi dell’Italia tra Libia, Sahel e Golfo di Guinea.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nCrociere di guerra: manovre militari sui sette mari\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\n\r\nVenerdì 18 settembre\r\nSangue, petrolio e guerre all’ombra dell’ENI\r\nMissioni militari all’estero. Dalla Libia al Golfo di Guinea: tra lager per migranti e fiumi di gas e petrolio.\r\nUn esame della nuova geografia energetica e geopolitica dalla sponda est del Mediterraneo al Golfo di Guinea.\r\n\r\nIl ruolo dell'ENI e la conseguente presenza militare italiana assicurata e rinforzata dal nuovo decreto sulle missioni italiane all'estero.\r\n\r\nUn percorso tra i nuovi scenari energetici mediterranei e mondiali e la collocazione geopolitica dell'Italia al servizio degli interessi dell'apparato industriale militare.\r\n\r\nAi giardini (ir)reali – corso San Maurizio angolo via Rossini (se piove ci si sposta a parco Dora)\r\nIncontro con Daniele Ratti dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nSabato 19 settembre\r\nPunto info antimilitarista al Balon\r\n\r\nGiovedì 23 settembre\r\nAssemblea della rete Free(k) Pride ore 18 presso manituana\r\n\r\nVenerdì 2 ottobre\r\nPresidio frocio al consolato polacco\r\n\r\nVenerdì 9 ottobre\r\n“Anarchici d’oltremare - Anarchismo, indigenismo, decolonizzazione” di Carlos Taibo\r\nPresenta il libro Massimo Varengo di Zero in condotta\r\nore 18 ai giardini reali – corso san Maurizio angolo via Rossini\r\n(se piove ci si sposta a parco Dora)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem \r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org – scrivi a:anarres@inventati.org","18 Settembre 2020","2020-09-18 10:23:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/2020-09-11-manif-fat-ENI-200x110.jpg","Anarres dell’11 settembre. Graeber e gli studi sul debito. Le avventure in armi dell’Italia tra Libia, Sahel e Golfo di Guinea. Crociere di guerra: manovre militari sui sette mari…",1600424638,[],[],{"post_content":468,"post_title":472},{"matched_tokens":469,"snippet":470,"value":471},[71],"lotte.\r\nI suoi studi sul \u003Cmark>debito\u003C/mark> in chiave diacronica e sincronica","Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Seguendo il tema del mese, abbiamo declinato il rapporto tra grandi eventi e montagna nel nostro territorio a partire dalle Olimpiadi di Torino 2006.\r\n\r\nNella prima parte con un compagno delle Alpi Occidentali, abbiamo ripercorso i movimenti di opposizione al grande evento: dalla resistenza alla pacificazione cittadina all'intralcio al passaggio della fiamma olimpica. L'opposizione era anche contro quello che sarebbero stati segni indelebili sulle montagne piemontesi dal punto di vista sociale, economico, ma anche fisico, ambientale e infrastrutturale.\r\n\r\nNella seconda parte, proprio gli impianti sportivi inutili diventano i protagonisti dalle fasi di progettazione a ciò che ne resta: cattedrali nel deserto abbandonate da decenni e in una costante fase di riprogrammazione senza sbocchi. 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