","Obbligo vaccinale: l'impavido Mattarella firma.","post",1496954205,[62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/big-pharma/","http://radioblackout.org/tag/decreto-lorenzin/","http://radioblackout.org/tag/medicina-democratica/","http://radioblackout.org/tag/salute/","http://radioblackout.org/tag/vaccinazioni/",[22,15,68,18,69],"medicina democratica","vaccinazioni",{"post_content":71,"tags":76},{"matched_tokens":72,"snippet":74,"value":75},[73],"decreto","del capo dello Stato sul \u003Cmark>decreto\u003C/mark> che verrà pubblicato in Gazzetta.","Torniamo a discutere di vaccini, proprio all'indomani della firma del capo dello Stato sul \u003Cmark>decreto\u003C/mark> che verrà pubblicato in Gazzetta. Il \u003Cmark>decreto\u003C/mark> è già in corso di validità quando continuano ad affastellarsi dubbi sulla capacità dello stato di mettere in atto un piano tanto ambizioso quanto scellerato: dubbi sulla copertura finanziaria che dovrebbe, nel caso sia possibile, agire in deroga ad ogni legge di stabilità; dubbi sulle possibilità organizzative e attuative delle Asl che si dovrebbero poi incaricare di mettere in pratica il \u003Cmark>decreto\u003C/mark>; dubbi sulla costituzionalità di una decretazione d'urgenza che si traduce in un TSO per tutti e non pare fondata su alcun criterio scientifico. 12 vaccinazioni obbligatorie sono un'enormità e non hanno corso in nessun paese del mondo oltre al fatto che rappresentano un inversione di tendenza rispetto a una medicina che voglia essere non paternalistica ma democratica e partecipata. L'obbligo rischia solo di approfondire il solco tra scienza e una parte della società e di far passare in secondo piano quella trasparenza e quella vigilanza attiva che permetterebbero siti uscire dal senso di complotto che soffoca molte delle spinte più vitali e avanzate del nostro corpo sociale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con il dott. 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La guerra al populismo si è tradotta in un provvedimento liberticida che imporrebbe ai nuovi nati l'enormità di 12 vaccinazioni da eseguirsi, pena l'impossibilità di iscrizione a un asilo nido. Una sorta di TSO in salsa paternalistica e sanzionatoria. Intervengono per aiutarci nelle valutazioni il prof. Ivan Cavicchi sociologo esperto di politiche sanitarie, dell'Università di Tor Vergata e il dott. Antonio Cavenna, dal 2012 a Capo dell’Unità di Farmacoepidemiologia presso il Laboratorio per la Salute Materno Infantile dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano.\r\n\r\nPer questioni di \"pesantezza\" abbiamo diviso il podcast in due parti.\r\n\r\nPrima parte:\r\n\r\npodcast vaccini 1\r\n\r\nSeconda parte:\r\n\r\npodcast vaccini 2","25 Maggio 2017","2017-05-27 14:04:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/vaccinazione-di-massa1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"202\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/vaccinazione-di-massa1-300x202.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/vaccinazione-di-massa1-300x202.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/vaccinazione-di-massa1-768x516.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/vaccinazione-di-massa1.jpg 903w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Lo stato, i vaccini, il popolino",1495733619,[63,117,118,119,120],"http://radioblackout.org/tag/lorenzin/","http://radioblackout.org/tag/medicalizzazione/","http://radioblackout.org/tag/tso/","http://radioblackout.org/tag/vaccinazioni-obbligatorie/",[15,122,123,124,33],"Lorenzin","medicalizzazione","TSO",{"post_content":126,"tags":130},{"matched_tokens":127,"snippet":128,"value":129},[73,122],"a fare il punto sul \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Lorenzin\u003C/mark>, un intervento di politica sanitaria","Proviamo a fare il punto sul \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Lorenzin\u003C/mark>, un intervento di politica sanitaria da stato di emergenza che non risponde ad alcuna logica di salute pubblica. 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Ci sono casi di particolari conseguenze su piccoli; la nostra interlocutrice ci racconta anche di assenza di controlli (e se lo stato prevede risarcimenti per eventuali danni collaterali è evidente che le modalità con cui si opera siano insicure: un terno al lotto). E poi sono particolarmente gravi il ricatto sull'accesso alla scuola dell'infanzia e le sanzioni.\r\n\r\nIn effetti sembra tutto un po' costruito ad hoc: i casi di morbillo evidenziati a dismisura, in occasione dei protocolli farmaceutici che consentivano lo smercio di un vaccino ad aprile; le meningiti, di cui non si era mai parlato e che i media hanno esagerato... 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Con l'apertura di scuole materne e dell'obbligo si vedrà come verrà applicato il decreto, che impone il passaggio da 4 a 10 vaccinazioni obbligatorie e sembra essere l'applicazione di un piano riguardante l'Italia concepito da tempo ai vertici dell'establishment sanitario mondiale: http://www.aifa.gov.it/content/italia-capofila-le-strategie-vaccinali-livello-mondiale).\r\n\r\nLibera scelta e autoformazione nel campo della scienza, contro gli obblighi imposti dallo stato, sono due elementi importanti del percorso di opposizione.\r\n\r\nAscolta l'intervista di oggi con Carlotta, attivista dell'associazione \"Riprendiamoci il pianeta\":\r\n\r\nUnknown","11 Settembre 2017","2017-09-15 12:42:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/il-sole-24-ore-20160413-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"188\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/il-sole-24-ore-20160413-300x188.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/il-sole-24-ore-20160413-300x188.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/il-sole-24-ore-20160413.jpg 610w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Continua la mobilitazione contro l'obbligo vaccinale",1505144177,[],[],{"post_content":202},{"matched_tokens":203,"snippet":204,"value":205},[73,122],"promosso dalle associazioni contrarie al \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Lorenzin\u003C/mark> sull'obbligo vaccinale, e l'indomani a","Sabato 9 settembre a Torino centinaia di persone hanno affollato il teatro Espace per un incontro promosso dalle associazioni contrarie al \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Lorenzin\u003C/mark> sull'obbligo vaccinale, e l'indomani a Roma si è tenuta una manifestazione nazionale. 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Previo “inchino” della Conferenza Stato-Regioni, forse convinta che la cannabis terapeutica vada “calmierata” in quanto cavallo di Troia di una demoniaca cannabis ricreativa; e, inoltre, poco sensibile alle esigenze e ai diritti di tanti pazienti e ai diritti/doveri dei loro curanti, la ministra e Conferenza hanno cestinato le obiezioni e proposte di modifiche di varie parti, tra cui quelle maggiormente competenti in materia, come l’Associazione cannabis terapeutica e la Società italiana ricerca cannabis.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Giorgio Bignami, ricercatore dell'Istituto superiore di Sanità e presidente di Forum Droghe\r\n\r\nCannabis","10 Dicembre 2015","2015-12-14 16:26:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/cannabis-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"227\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/cannabis-300x227.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/cannabis-300x227.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/cannabis-768x580.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/cannabis.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Cannabis Terapeutica",1449750856,[228,229,230,231,232,233],"http://radioblackout.org/tag/cannabis/","http://radioblackout.org/tag/cannabis-terapeutica/","http://radioblackout.org/tag/forum-droghe/","http://radioblackout.org/tag/legalizzazione/","http://radioblackout.org/tag/societa-italiana-ricerca-cannabis/","http://radioblackout.org/tag/uso-medico/",[235,31,27,29,35,25],"cannabis",{"post_content":237},{"matched_tokens":238,"snippet":240,"value":241},[239,122],"Decreto","apparso in Gazzetta Ufficiale il \u003Cmark>Decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Lorenzin\u003C/mark> che regolamenta le coltivazioni, le","Il 30 novembre è apparso in Gazzetta Ufficiale il \u003Cmark>Decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Lorenzin\u003C/mark> che regolamenta le coltivazioni, le lavorazioni e gli impieghi terapeutici della cannabis. 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Se ogni imposizione di Stato è in se intollerabile, il ricatto sulla scuola e la minaccia di togliere i figli ai genitori inadempienti lo è più del consueto.\r\nIn questa vicenda si intrecciano più piani di di riflessione, che abbiamo tentato di separare sul piano analitico, pur rendendoci conto che l'intrico è difficile da dipanare.\r\nChi sostiene che in ballo ci sia la libertà di cura non considera che i vaccini vengono fatti a bambini molto piccoli che non possono valutare rischi e vantaggi individuali e collettivi della pratica vaccinale.\r\n\r\nAffidare ai genitori o allo Stato la decisione appare la classica scelta tra la padella e la brace.\r\n\r\nNon solo. La pratica vaccinale inerisce una nozione i cui confini sono spesso difficili da individuare: la “salute pubblica”.\r\n\r\nIn mezzo c'è la crescente sfiducia nelle istituzioni sanitarie, scosse da continue inchieste su ruberie, furti, malasanità.\r\n\r\nQuesta sfiducia spesso investe anche chi lavora nella ricerca, spesso senza sovvenzioni né pubbliche né private.\r\n\r\n \r\n\r\nIl vaccino tutela chi lo fa, perché impedisce l'insorgere della malattia, tutela anche i bambini immunodepressi e quelli che rischiano di sviluppare reazioni autoimmuni, che non possono essere vaccinati. Se i bambini sani sono vaccinati, quelli immunodepressi non rischiano di infettarsi.\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta verità banale è oggi messa in discussione da un numero crescente di genitori che negli ultimi anni hanno deciso di non vaccinare i propri figli, perché spaventati dalla marea di informazioni diffuse in salsa simil scientifica in rete.\r\n\r\nChi naviga in internet e sceglie di fare un viaggio nel pianeta dei vaccini, scopre che più del 70% dei siti, pagine facebook, blog sono no vax, solo il 30% è favorevole.\r\n\r\nÉ quindi ovvio che proprio chi vuole informarsi il più possibile nell'interesse dei propri figli, incappando in questa vera onda anomala antivax, finisca con il nutrire dubbi sull'opportunità di vaccinare i propri bambini.\r\n\r\n \r\n\r\nUn buon metodo per orientarsi è prestare attenzione al fatto che in genere i no vax trovano spazio nelle pagine gestite dai numerosi complottisti che popolano il web.\r\n\r\n \r\n\r\nAltro buon metodo è parlare con gli studiosi, i ricercatori, che fanno il loro lavoro avendo ben chiaro il ruolo delle Big Pharma, dello Stato e dei complottisti.\r\n\r\n \r\n\r\nNoi ne abbiamo parlato con Ennio Carbone, un compagno che in passato abbiamo sentito più volte sul ruolo delle Big Pharma, sul diffondersi delle epidemie, sui poveri che muoiono di malattie curabili, sulla ricerca scientifica nel nostro paese.\r\n\r\n \r\n\r\nQui altri articoli:\r\n\r\n \r\n\r\n“Big Pharma. Affari o salute?”\r\n\r\n \r\n\r\n“Ebola e Big Pharma”\r\n\r\n \r\n\r\n“Il prezzo della vita. Come si vive e come si muore di sanità”\r\n\r\n \r\n\r\n“Business e salute. Il giallo dei vaccini”\r\n\r\n \r\n\r\nEnnio è Professore Ordinario di Patologia Generale all'Università della Magna Grecia\r\n\r\n \r\n\r\nAdjunct Senior Lecturer presso il Dipartimento di Microbiologia, e Biologia Cellulare e dei Tumori (MTC) Karolinska Institutet, Stoccolma , Svezia.\r\n\r\n \r\n\r\nFa parte del Consiglio Direttivo Nazionale della Società Italiana di Immunologia, Immunologia Clinica ed Allergologia.\r\n\r\n \r\n\r\nA lui abbiamo rivolto alcune semplici domande.\r\n\r\n \r\n\r\nCome funziona il sistema immunitario?\r\n\r\n \r\n\r\nQuali e quante sono le reazioni avverse ai vaccini?\r\n\r\n \r\n\r\nA chi non devono essere fatti i vaccini? Anche agli immunodepressi o a quelli che sviluppano reazioni atopiche verrà imposta la vaccinazione?\r\n\r\n \r\n\r\nCos'è l'immunità di comunità?\r\n\r\n \r\n\r\nPerché è calato il grado di vaccinazione in Europa?\r\n\r\n \r\n\r\nBig Pharma e il business dei vaccini. Quali interessi sono in ballo?\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta con Ennio:\r\n\r\n2017 06 05 vaccini ennio carbone leg\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito vi proponiamo alcuni stralci di un articolo di Ennio Carbone scritti nel febbraio 2015 e dedicato all'estendersi della sfiducia nella vaccinazione e alle sue ragioni:\r\n\r\n“In questo articolo analizzerò brevemente la storia e le cause della nascita del mito: “le vaccinazioni fanno male”. Prenderò in considerazione in particolare il ruolo dei mass media e della religione nel plasmare alcuni comportamenti della società nel caso specifico nei confronti di una delle terapie più antiche della medicina moderna, la vaccinazione.\r\n\r\nSi deve a Edward Jenner medico condotto inglese la prima formulazione del vaccino contro il vaiolo nel 1796. Già Voltaire agli inizi del 1700 aveva stimato che il 60% della popolazione dell'epoca era affetta dal vaiolo e il 20% ne morisse e come le popolazioni circasse si proteggessero da questa temibile infezione inoculandosi materiale purulento che proveniva da individui infetti. Tale pratica chiamata variolizzazione venne importata dagli ottomani in Anatolia e da lì, tramite gli inglesi, in Europa.\r\n\r\nNel 1960 venne praticata su scala globale la campagna di vaccinazione antivaiolosa ed ora la malattia è considerata estinta poiché dal 1980 non si sono più verificati casi di infezione. Il principio sul quale si regge la vaccinazione è molto semplice si tratta di educare il nostro sistema immunitario a riconoscere preventivamente il virus o il batterio in forma attenuata in modo da prepararlo ad agire con efficacia e rapidità quando il patogeno entra nell’organismo in seguito ad infezione. In tal senso la vaccinazione è una terapia non farmacologica che non si sostituisce alle nostre difese naturali ma le stimola ed indirizza in modo da conferirci una resistenza duratura contro le malattie infettive.\r\n\r\nLe vaccinazioni possono avere effetti collaterali come escare e cicatrici nei siti di inoculo, febbre ed in alcuni rarissimi casi reazioni anafilattiche (iper responsività del sistema immune).\r\n\r\n \r\n\r\nSi calcola che complessivamente le vaccinazioni abbiano prevenuto l'infezione di 75/109 milioni di persone.\r\n\r\n \r\n\r\nTuttavia campagne stampa e di altri organi di informazione hanno creato nell’immaginario collettivo dei pregiudizi contro l'utilizzo di questo semplice ed efficace forma di medicina preventiva.\r\n\r\n \r\n\r\nVediamo i fatti.\r\n\r\nNel 2013 nel Galles nel Regno Unito si sviluppò un'epidemia di morbillo che infettò più di 1200 persone portando al ricovero di 88 e ad un decesso. L’eruzione infettiva avviene nei bambini che i genitori avevano rifiutato di vaccinare con il vaccino contro Morbillo, Rosolia e Varicella. Il rifiuto dei genitori derivava dalla loro paura che il vaccino potesse dare ad autismo del bambino. Tale atteggiamento si basava su evidenze scientifiche che erano state ritrattate e riconosciute erronee da diverse ricerche (ref 1).\r\n\r\nNel modo occidentale ci sono altri esempi dell’effetto della mancata vaccinazione dovuta alle infondate paure provocate dalla cattiva informazione dei mass media. Negli Stati Uniti nel 2012 veniva registrato il più alto numero di casi di pertosse degli ultimi 60 anni a causa del rifiuto di vaccinare i propri figli per analoghe ragioni.\r\n\r\n \r\n\r\nIn Giappone si passava dagli 87 casi di varicella del 2010 ai piu di 5400 casi nei primi quattro mesi del 2013 a causa dell interruzione della campagna vaccinale.\r\n\r\n \r\n\r\nIl rifiuto da parte dei genitori di vaccinare i propri figli ha una ricaduta per tutta la collettività poiché crea dei depositi virali dai quali e possibile far insorgere epidemie. Negli Stati Uniti è obbligatorio dichiarare il motivo per il quale si rifiuta di vaccinare il proprio figlio, da un'analisi di questi dati risulta che il 48% dichiara motivi religiosi, gli altri motivazioni personali. In genere il numero di famiglie che rifiuta di vaccinare i propri figli è più alto in gruppi e regioni dove credenze religiose sono molto forti come nel caso della Bible Belt (Cintura della Bibbia), nel middle east degli USA e in Olanda dove si trovano diverse comunità di protestanti ortodossi.\r\n\r\n \r\n\r\nProprio in Olanda nel ottobre 2013 iniziò una violenta epidemia di morbillo che uccise una ragazza di 17 anni. Oltre a chi rifiuta la vaccinazione per seguire un dogma religioso, c'è chi teme gli effetti collaterali della vaccinazione.\r\n\r\n \r\n\r\nIn questo caso si tratta della diffusione da parte dei mass media delle ricerche del gastroenterologo Andrew Wakefield che nel 1997 stabiliva una associazione tra vaccinazione e autismo. Quest'idea nonostante sia stata ritrattata e poi definitivamente abbandonata per l'accumularsi di evidenze che la confutavano radicalmente è restata nell’immaginario collettivo poiché la stampa ed i mass media non hanno dato la stessa enfasi alle prove molto piu consistenti e definitive sull’erroneità degli studi che sostenevano l'associazione vaccino-autismo. Vedi anche la recente ritrattazione di un lavoro che sosteneva la correlazione tra vaccinazioni e autismo tra bambini africani per alterazione dei dati, uso erroneo di analisi statistiche, conflitti di interessi degli autori (ref 2,3,4) condizionamenti sul processo editoriale.\r\n\r\nUna menzione a parte va fatta per l’Italia unico paese dove ancora oggi è presente una campagna anti vaccinale che non tiene conto della scienza che ha seriamente investigato e quindi sconfessato l’idea di Wakefield. La campagna mass mediatica contro le vaccinazioni è continua. Nell'autunno del 2015 i maggiori giornali lanciavano a tutta pagina la notizia che il vaccino anti influenzale aveva avuto degli effetti letali su quattro pazienti novantenni.\r\n\r\nIn questo caso la notizia gestita da persone senza preparazione scientifica e completamente irresponsabili ha completamente distorto la verità medica: a quell’età il virus dell'influenza comune è letale; inoltre il sistema immune dell’ultraottuagenario non e più in grado di rispondere efficientemente agli stimoli vaccinici. In altre parole quelle persone sono state uccise dal virus influenzale.\r\n\r\n \r\n\r\nCredo che questa unicità dell’Italia dipenda da due fattori: a) presenza di una forte cultura mistico-magico fomentata dalla chiesa cattolica b) dalla quasi completa assenza di giornalisti scientifici.\r\n\r\n \r\n\r\nIn generale l’assenza di un educazione ed informazione medica preventiva di massa può generare prevenzione verso alcune terapie rese obbligatorie per legge perché non comprese nel loro meccanismo di azione, per le loro potenzialità benefiche per l'intero genere umano ed anche sui loro effetti collaterali.\r\n\r\nAlcuni studi recenti (5) hanno dimostrato come l’autismo venga associato dai genitori a molte altre condizioni predisponenti come fattori genetici, volontà di dio, struttura cerebrale, presenza di tossine nei vaccini e inquinamento ambientale. In particolare il gruppo di bambini che mostrava fenomeni autistici ed i genitori lo associavano con la somministrazione di vaccini andavano incontro a risoluzione più rapida mentre questa non si aveva negli altri gruppi di bambini.\r\n\r\n \r\n\r\nE' tragico notare che mentre nei paesi ricchi si manifestano forme di disaffezione verso le campagne vaccinali in Africa ogni anno 150.000 bambini muoiono di morbillo e vi è una forte richiesta di avere a disposizione vaccini a costi al di fuori di quello imposto dal mercato e verso nuovi agenti patogeni come l'Ebola In questo caso viene messa da parte dagli stessi mass media l’associazione vaccini ed autismo.\r\n\r\nTesti consultati:\r\n\r\n \r\n\r\n1) Nature. 2014 Mar 6;507(7490):S17-9.Public health: An injection of trust. Eisenstein M.\r\n\r\n2) Transl Neurodegener. 2014 Oct 3;3:22. doi: 10.1186/2047-9158-3-22. eCollection 2014.Retraction: Measles-mumps-rubella vaccination timing and autism among young African American boys: a reanalysis of CDC data.\r\n\r\n3) Vaccine. 2015 Jan 3. pii: S0264-410X(14)01689-2. doi: 10.1016/j.vaccine.2014.12.036. Early exposure to the combined measles-mumps-rubella vaccine and thimerosal-containing vaccines and risk of autism spectrum disorder. Uno Y1, et al\r\n\r\n4) Rev Peru Med Exp Salud Publica. 2013 Apr;30(2):268-74.[Addressing the controversy regarding the association between thimerosal-containing vaccines and autism].García-Fernández L1, Hernández AV, Suárez Moreno V, Fiestas F.\r\n\r\n5) J Autism Dev Disord. 2014 Nov 15. Emergence of Autism Spectrum Disorder in Children from Simplex Families: Relations to Parental Perceptions of Etiology.\r\n\r\n\r\nGoin-Kochel RP1, Mire SS, Dempsey AG.”","2017-06-10 12:25:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/ricerca1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"181\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/ricerca1-300x181.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/ricerca1-300x181.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/ricerca1-768x464.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/ricerca1-1024x619.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Vaccini, complotti, salute, soldi",1496941251,[62,259,260,261,65,262,167],"http://radioblackout.org/tag/business-della-salute/","http://radioblackout.org/tag/complottismo/","http://radioblackout.org/tag/immunologia/","http://radioblackout.org/tag/soldi/",[22,264,265,266,18,267,20],"business della salute","complottismo","immunologia","soldi",{"post_content":269},{"matched_tokens":270,"snippet":271,"value":272},[73],"vaccinazione ai bambini con un \u003Cmark>decreto\u003C/mark> legge diventato operativo in questi","La decisione del governo di imporre la vaccinazione ai bambini con un \u003Cmark>decreto\u003C/mark> legge diventato operativo in questi giorni ha il sapore di un intervento a gamba tesa, che ben lungi dallo sconfiggere una delle tante versioni della teoria del complotto, contribuisce paradossalmente a rinforzarla.\r\nMolti, anche tra coloro che non hanno una posizione antivax, hanno puntato il dito sulla ministra \u003Cmark>Lorenzin\u003C/mark>, considerata alleata delle Big Pharma nel business dei vaccini.\r\n\r\nCome vedremo il core business di Big Pharma sono le malattie e non la prevenzione.\r\n\r\nResta il fatto che la formulazione del \u003Cmark>decreto\u003C/mark> è estremamente violenta. Se ogni imposizione di Stato è in se intollerabile, il ricatto sulla scuola e la minaccia di togliere i figli ai genitori inadempienti lo è più del consueto.\r\nIn questa vicenda si intrecciano più piani di di riflessione, che abbiamo tentato di separare sul piano analitico, pur rendendoci conto che l'intrico è difficile da dipanare.\r\nChi sostiene che in ballo ci sia la libertà di cura non considera che i vaccini vengono fatti a bambini molto piccoli che non possono valutare rischi e vantaggi individuali e collettivi della pratica vaccinale.\r\n\r\nAffidare ai genitori o allo Stato la decisione appare la classica scelta tra la padella e la brace.\r\n\r\nNon solo. La pratica vaccinale inerisce una nozione i cui confini sono spesso difficili da individuare: la “salute pubblica”.\r\n\r\nIn mezzo c'è la crescente sfiducia nelle istituzioni sanitarie, scosse da continue inchieste su ruberie, furti, malasanità.\r\n\r\nQuesta sfiducia spesso investe anche chi lavora nella ricerca, spesso senza sovvenzioni né pubbliche né private.\r\n\r\n \r\n\r\nIl vaccino tutela chi lo fa, perché impedisce l'insorgere della malattia, tutela anche i bambini immunodepressi e quelli che rischiano di sviluppare reazioni autoimmuni, che non possono essere vaccinati. Se i bambini sani sono vaccinati, quelli immunodepressi non rischiano di infettarsi.\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta verità banale è oggi messa in discussione da un numero crescente di genitori che negli ultimi anni hanno deciso di non vaccinare i propri figli, perché spaventati dalla marea di informazioni diffuse in salsa simil scientifica in rete.\r\n\r\nChi naviga in internet e sceglie di fare un viaggio nel pianeta dei vaccini, scopre che più del 70% dei siti, pagine facebook, blog sono no vax, solo il 30% è favorevole.\r\n\r\nÉ quindi ovvio che proprio chi vuole informarsi il più possibile nell'interesse dei propri figli, incappando in questa vera onda anomala antivax, finisca con il nutrire dubbi sull'opportunità di vaccinare i propri bambini.\r\n\r\n \r\n\r\nUn buon metodo per orientarsi è prestare attenzione al fatto che in genere i no vax trovano spazio nelle pagine gestite dai numerosi complottisti che popolano il web.\r\n\r\n \r\n\r\nAltro buon metodo è parlare con gli studiosi, i ricercatori, che fanno il loro lavoro avendo ben chiaro il ruolo delle Big Pharma, dello Stato e dei complottisti.\r\n\r\n \r\n\r\nNoi ne abbiamo parlato con Ennio Carbone, un compagno che in passato abbiamo sentito più volte sul ruolo delle Big Pharma, sul diffondersi delle epidemie, sui poveri che muoiono di malattie curabili, sulla ricerca scientifica nel nostro paese.\r\n\r\n \r\n\r\nQui altri articoli:\r\n\r\n \r\n\r\n“Big Pharma. Affari o salute?”\r\n\r\n \r\n\r\n“Ebola e Big Pharma”\r\n\r\n \r\n\r\n“Il prezzo della vita. Come si vive e come si muore di sanità”\r\n\r\n \r\n\r\n“Business e salute. Il giallo dei vaccini”\r\n\r\n \r\n\r\nEnnio è Professore Ordinario di Patologia Generale all'Università della Magna Grecia\r\n\r\n \r\n\r\nAdjunct Senior Lecturer presso il Dipartimento di Microbiologia, e Biologia Cellulare e dei Tumori (MTC) Karolinska Institutet, Stoccolma , Svezia.\r\n\r\n \r\n\r\nFa parte del Consiglio Direttivo Nazionale della Società Italiana di Immunologia, Immunologia Clinica ed Allergologia.\r\n\r\n \r\n\r\nA lui abbiamo rivolto alcune semplici domande.\r\n\r\n \r\n\r\nCome funziona il sistema immunitario?\r\n\r\n \r\n\r\nQuali e quante sono le reazioni avverse ai vaccini?\r\n\r\n \r\n\r\nA chi non devono essere fatti i vaccini? Anche agli immunodepressi o a quelli che sviluppano reazioni atopiche verrà imposta la vaccinazione?\r\n\r\n \r\n\r\nCos'è l'immunità di comunità?\r\n\r\n \r\n\r\nPerché è calato il grado di vaccinazione in Europa?\r\n\r\n \r\n\r\nBig Pharma e il business dei vaccini. Quali interessi sono in ballo?\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta con Ennio:\r\n\r\n2017 06 05 vaccini ennio carbone leg\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito vi proponiamo alcuni stralci di un articolo di Ennio Carbone scritti nel febbraio 2015 e dedicato all'estendersi della sfiducia nella vaccinazione e alle sue ragioni:\r\n\r\n“In questo articolo analizzerò brevemente la storia e le cause della nascita del mito: “le vaccinazioni fanno male”. Prenderò in considerazione in particolare il ruolo dei mass media e della religione nel plasmare alcuni comportamenti della società nel caso specifico nei confronti di una delle terapie più antiche della medicina moderna, la vaccinazione.\r\n\r\nSi deve a Edward Jenner medico condotto inglese la prima formulazione del vaccino contro il vaiolo nel 1796. Già Voltaire agli inizi del 1700 aveva stimato che il 60% della popolazione dell'epoca era affetta dal vaiolo e il 20% ne morisse e come le popolazioni circasse si proteggessero da questa temibile infezione inoculandosi materiale purulento che proveniva da individui infetti. Tale pratica chiamata variolizzazione venne importata dagli ottomani in Anatolia e da lì, tramite gli inglesi, in Europa.\r\n\r\nNel 1960 venne praticata su scala globale la campagna di vaccinazione antivaiolosa ed ora la malattia è considerata estinta poiché dal 1980 non si sono più verificati casi di infezione. 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In tal senso la vaccinazione è una terapia non farmacologica che non si sostituisce alle nostre difese naturali ma le stimola ed indirizza in modo da conferirci una resistenza duratura contro le malattie infettive.\r\n\r\nLe vaccinazioni possono avere effetti collaterali come escare e cicatrici nei siti di inoculo, febbre ed in alcuni rarissimi casi reazioni anafilattiche (iper responsività del sistema immune).\r\n\r\n \r\n\r\nSi calcola che complessivamente le vaccinazioni abbiano prevenuto l'infezione di 75/109 milioni di persone.\r\n\r\n \r\n\r\nTuttavia campagne stampa e di altri organi di informazione hanno creato nell’immaginario collettivo dei pregiudizi contro l'utilizzo di questo semplice ed efficace forma di medicina preventiva.\r\n\r\n \r\n\r\nVediamo i fatti.\r\n\r\nNel 2013 nel Galles nel Regno Unito si sviluppò un'epidemia di morbillo che infettò più di 1200 persone portando al ricovero di 88 e ad un decesso. 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Negli Stati Uniti nel 2012 veniva registrato il più alto numero di casi di pertosse degli ultimi 60 anni a causa del rifiuto di vaccinare i propri figli per analoghe ragioni.\r\n\r\n \r\n\r\nIn Giappone si passava dagli 87 casi di varicella del 2010 ai piu di 5400 casi nei primi quattro mesi del 2013 a causa dell interruzione della campagna vaccinale.\r\n\r\n \r\n\r\nIl rifiuto da parte dei genitori di vaccinare i propri figli ha una ricaduta per tutta la collettività poiché crea dei depositi virali dai quali e possibile far insorgere epidemie. Negli Stati Uniti è obbligatorio dichiarare il motivo per il quale si rifiuta di vaccinare il proprio figlio, da un'analisi di questi dati risulta che il 48% dichiara motivi religiosi, gli altri motivazioni personali. In genere il numero di famiglie che rifiuta di vaccinare i propri figli è più alto in gruppi e regioni dove credenze religiose sono molto forti come nel caso della Bible Belt (Cintura della Bibbia), nel middle east degli USA e in Olanda dove si trovano diverse comunità di protestanti ortodossi.\r\n\r\n \r\n\r\nProprio in Olanda nel ottobre 2013 iniziò una violenta epidemia di morbillo che uccise una ragazza di 17 anni. Oltre a chi rifiuta la vaccinazione per seguire un dogma religioso, c'è chi teme gli effetti collaterali della vaccinazione.\r\n\r\n \r\n\r\nIn questo caso si tratta della diffusione da parte dei mass media delle ricerche del gastroenterologo Andrew Wakefield che nel 1997 stabiliva una associazione tra vaccinazione e autismo. Quest'idea nonostante sia stata ritrattata e poi definitivamente abbandonata per l'accumularsi di evidenze che la confutavano radicalmente è restata nell’immaginario collettivo poiché la stampa ed i mass media non hanno dato la stessa enfasi alle prove molto piu consistenti e definitive sull’erroneità degli studi che sostenevano l'associazione vaccino-autismo. Vedi anche la recente ritrattazione di un lavoro che sosteneva la correlazione tra vaccinazioni e autismo tra bambini africani per alterazione dei dati, uso erroneo di analisi statistiche, conflitti di interessi degli autori (ref 2,3,4) condizionamenti sul processo editoriale.\r\n\r\nUna menzione a parte va fatta per l’Italia unico paese dove ancora oggi è presente una campagna anti vaccinale che non tiene conto della scienza che ha seriamente investigato e quindi sconfessato l’idea di Wakefield. La campagna mass mediatica contro le vaccinazioni è continua. Nell'autunno del 2015 i maggiori giornali lanciavano a tutta pagina la notizia che il vaccino anti influenzale aveva avuto degli effetti letali su quattro pazienti novantenni.\r\n\r\nIn questo caso la notizia gestita da persone senza preparazione scientifica e completamente irresponsabili ha completamente distorto la verità medica: a quell’età il virus dell'influenza comune è letale; inoltre il sistema immune dell’ultraottuagenario non e più in grado di rispondere efficientemente agli stimoli vaccinici. In altre parole quelle persone sono state uccise dal virus influenzale.\r\n\r\n \r\n\r\nCredo che questa unicità dell’Italia dipenda da due fattori: a) presenza di una forte cultura mistico-magico fomentata dalla chiesa cattolica b) dalla quasi completa assenza di giornalisti scientifici.\r\n\r\n \r\n\r\nIn generale l’assenza di un educazione ed informazione medica preventiva di massa può generare prevenzione verso alcune terapie rese obbligatorie per legge perché non comprese nel loro meccanismo di azione, per le loro potenzialità benefiche per l'intero genere umano ed anche sui loro effetti collaterali.\r\n\r\nAlcuni studi recenti (5) hanno dimostrato come l’autismo venga associato dai genitori a molte altre condizioni predisponenti come fattori genetici, volontà di dio, struttura cerebrale, presenza di tossine nei vaccini e inquinamento ambientale. 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Eisenstein M.\r\n\r\n2) Transl Neurodegener. 2014 Oct 3;3:22. doi: 10.1186/2047-9158-3-22. eCollection 2014.Retraction: Measles-mumps-rubella vaccination timing and autism among young African American boys: a reanalysis of CDC data.\r\n\r\n3) Vaccine. 2015 Jan 3. pii: S0264-410X(14)01689-2. doi: 10.1016/j.vaccine.2014.12.036. Early exposure to the combined measles-mumps-rubella vaccine and thimerosal-containing vaccines and risk of autism spectrum disorder. Uno Y1, et al\r\n\r\n4) Rev Peru Med Exp Salud Publica. 2013 Apr;30(2):268-74.[Addressing the controversy regarding the association between thimerosal-containing vaccines and autism].García-Fernández L1, Hernández AV, Suárez Moreno V, Fiestas F.\r\n\r\n5) J Autism Dev Disord. 2014 Nov 15. 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Questo ennesimo atto repressivo rappresenta il tentativo di fermare un movimento che dalla richiesta di lavoro è riuscito a saldarsi alle altre lotte che agitano il territorio e, per molti aspetti, riesce a convergere con vertenze nazionali.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/F_m_10_01_Eddy-Disoccupati-7-Novembre-Napoli-su-repressione-movimento.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Lorenzo del sindacato di base SLAI COBAS (operaio ex ILVA in cassaintegrazione) sul decreto salva ex ILVA.\r\n\r\nL’esecutivo ha approvato una sorta di finanziamento ponte, per consentire all’azienda di alleggerire la pesante situazione debitoria creatasi soprattutto nell’ultimo anno, in particolar modo a causa dell’aumento del costo del gas e dell’energia. Un intervento economico che andrebbe quanto meno a sanare, almeno in parte, i debiti nei confronti di Eni (che secondo le stime ammonterebbero all’incirca a 600 milioni di euro) e di Snam che ha sostituito l’azienda del cane a sei zampe nella fornitura di gas, dopo l’interruzione del rapporto avvenuto nei mesi scorsi. Del resto parliamo di due aziende, Eni e Snam, in cui è presente lo Stato: nella prima attraverso il ministero dell’Economia e Finanza (MEF) e Cassa Depositi e Prestiti, quest’ultima presente anche in parte nel controllo di Snam attraverso la società veicolo d’investimento CDP Reti.\r\n\r\nInsomma elargisce altre centinaia di milioni di euro a questa direzione per saldare i debiti, principalmente coi fornitori di energia, rinnova l’immunità penale, senza dare niente agli operai, senza risolvere i problemi di reddito e sicurezza degli impianti che si aggravano di giorno in giorno.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/F_m_10_01_Lorenzo-Slai-cobas-su-finanziamenti-arcelor-mittal.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nPer il terzo argomento siamo andati fuori Italia, nello specifico nel Regno Unito, per capire meglio cosa sta alle origini dell'ondata di scioperi che da mesi scuote l'isola britannica.\r\n\r\nGrazie all'intervista realizzata con una lavoratrice londinese che opera e ha lottato nel settore socio/assistenziale, siamo andati a scandagliare le rivendicazioni trasversali all'interno della piattaforma Enough is enough che inquadra i principali motivi per i quali tutti i servizi pubblici sono stati attraversati da questo generale malcontento.\r\n\r\nA risvegliare da anni di torpore la coscienza di classe di questi lavoratori e lavoratrici oltre alle pesantissime ripercussioni dell'inflazione sulle loro condizioni di vita, sono state anche le possibili modifiche al già molto limitato (rispetto ai nostri standard nazionali) diritto allo sciopero, proposte dal primo ministro tory Rishi Sunak, contro le quali ci si sta continuando a mobilitare.\r\n\r\nLa nostra ospite ci lancia inoltre un allarme molto concreto, quello legato a quanto nel Regno Unito è un sistema da anni consolidato e che nel nostro paese vede il suo inizio, ovvero la logica del bonus una tantum in sostituzione di una misura strutturale di sostegno al reddito. 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Un intervento economico che andrebbe quanto meno a sanare, almeno in parte, i debiti nei confronti di Eni (che secondo le stime ammonterebbero all’incirca a 600 milioni di euro) e di Snam che ha sostituito l’azienda del cane a sei zampe nella fornitura di gas, dopo l’interruzione del rapporto avvenuto nei mesi scorsi. Del resto parliamo di due aziende, Eni e Snam, in cui è presente lo Stato: nella prima attraverso il ministero dell’Economia e Finanza (MEF) e Cassa Depositi e Prestiti, quest’ultima presente anche in parte nel controllo di Snam attraverso la società veicolo d’investimento CDP Reti.\r\n\r\nInsomma elargisce altre centinaia di milioni di euro a questa direzione per saldare i debiti, principalmente coi fornitori di energia, rinnova l’immunità penale, senza dare niente agli operai, senza risolvere i problemi di reddito e sicurezza degli impianti che si aggravano di giorno in giorno.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/F_m_10_01_Lorenzo-Slai-cobas-su-finanziamenti-arcelor-mittal.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nPer il terzo argomento siamo andati fuori Italia, nello specifico nel Regno Unito, per capire meglio cosa sta alle origini dell'ondata di scioperi che da mesi scuote l'isola britannica.\r\n\r\nGrazie all'intervista realizzata con una lavoratrice londinese che opera e ha lottato nel settore socio/assistenziale, siamo andati a scandagliare le rivendicazioni trasversali all'interno della piattaforma Enough is enough che inquadra i principali motivi per i quali tutti i servizi pubblici sono stati attraversati da questo generale malcontento.\r\n\r\nA risvegliare da anni di torpore la coscienza di classe di questi lavoratori e lavoratrici oltre alle pesantissime ripercussioni dell'inflazione sulle loro condizioni di vita, sono state anche le possibili modifiche al già molto limitato (rispetto ai nostri standard nazionali) diritto allo sciopero, proposte dal primo ministro tory Rishi Sunak, contro le quali ci si sta continuando a mobilitare.\r\n\r\nLa nostra ospite ci lancia inoltre un allarme molto concreto, quello legato a quanto nel Regno Unito è un sistema da anni consolidato e che nel nostro paese vede il suo inizio, ovvero la logica del bonus una tantum in sostituzione di una misura strutturale di sostegno al reddito. Si è parlato di questo e molto altro in riferimento ad una nazione dalla quale non siamo soliti sentire notizie riguardanti mobilitazioni dei lavoratori, aiutandoci ad allargare lo spettro su possibili futuri scenari con cui molto probabilmente ci troveremo a fare i conti.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/F_m_10_01_Lavoratrice-inglese-su-scioperi-nel-regno-unito.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[394],{"field":96,"matched_tokens":395,"snippet":391,"value":392},[340],{"best_field_score":348,"best_field_weight":212,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":349,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":350},{"document":398,"highlight":423,"highlights":428,"text_match":346,"text_match_info":431},{"comment_count":48,"id":399,"is_sticky":48,"permalink":400,"podcastfilter":401,"post_author":289,"post_content":402,"post_date":403,"post_excerpt":54,"post_id":399,"post_modified":404,"post_thumbnail":405,"post_title":406,"post_type":333,"sort_by_date":407,"tag_links":408,"tags":419},"41008","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-24-marzo-trump-e-la-whiteness-cultura-di-guerra-a-scuola-lillusione-sovranista-e-le-celebrazioni-dei-60-anni-del-trattato-di-roma/",[289],"Come ogni venerdì, anche il 24 marzo, dalle 10,45 alle 12,45, sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout, siamo sbarcati su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\n\r\n \r\n\r\nCi puoi ascoltare anche in streaming\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n2017 03 24 anarres1\r\n\r\n2017 03 24 anarres2\r\n\r\n \r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\n \r\n\r\nTrump rappresenta il fascismo o l'identità bianca? Una riflessione a margine di scritto di Crimethink, in corso di pubblicazione sul settimanale Umanità Nova. Ne chiacchieriamo con Lorenzo, uno dei traduttori. \r\n\r\n \r\n\r\nCultura di guerra nelle scuole superiori torinesi. Prove di arruolamento dell’aeronautica militare\r\n\r\n \r\n\r\nL'illusione sovranista. L'ultima frontiera di una sinistra in cerca di autore e di una destra miope ma astuta. Ne abbiamo parlato con Stefano\r\n\r\n \r\n\r\nProcesso per stupro a Torino. Quando la vittima passa sul banco degli imputati perché si è limitata a dire “no, basta”, perché non si è fatta massacrare, perché ha avuto paura di essere licenziata, perché era paralizzata dopo un'infanzia di violenze subite dal padre.\r\n\r\n \r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 25 marzo ore 20\r\nCena a cura dell'assemblea antimilitarista benefit lotte contro eserciti, spese militari, fabbriche d'armi...\r\nvenite ad assaggiare il nostro menù scoppiettante!\r\n Sor\"riso\" del generale / Nitro peperoni / Bombardieri esotici / Gattò armato / Droni alle mele / Granate di pere / e molto altro ancora...§\r\n Chiediamo tanti soldi a chi li ha, meno a chi ne ha meno, anche niente a chi non ne ha.\r\n Vi aspettiamo numerosi!\r\n Prenotazioni (via sms o chiamata) al numero: 339 4586919\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 29 aprile ore 10\r\nvolantinaggio sul decreto sicurezza di Minniti al mercato di piazza Foroni\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 1 aprile ore 10,30/12,30 \r\npresidio contro le deportazioni\r\nall'ufficio postale di piazza Santa Giulia\r\nManda una cartolina a Poste Italiane\r\nMistral Air, la compagnia aerea di Poste Italiane, non trasporta lettere, pacchi e cartoline… ma deporta rifugiati e migranti in paesi dove non vogliono tornare.\r\nFuggono guerre, miseria, persecuzioni, dittature. C’è chi non vuole sottostare ad un matrimonio forzato e chi non intende fare il soldato. C’è anche chi, semplicemente, vuole andare in Europa, perché desidera un’altra vita.\r\nTutti si trovano di fronte frontiere chiuse, filo spinato, polizia ed esercito.\r\n\r\n \r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\n Le riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","24 Marzo 2017","2018-10-17 22:58:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/whiteness-col-200x110.jpg","Anarres del 24 marzo. Trump e la whiteness. Cultura di guerra a scuola. 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Un'occasione per ragionare sul monopolio statale della violenza, sul legame tra apparato repressivo, magistratura e media mainstream, sulla violenza legittimata dalle istituzioni come forma di controllo sociale e dispositivo di \"contenimento\", marginalizzazione e repressione non solo delle lotte sociali e politiche ma anche di tutti quei comportamenti ritenuti antisociali, disturbanti, non normabili, in qualche modo eccedenti rispetto ad una norma sociale sempre più rigida e aggressiva.\r\n\r\nQui di seguito gli appuntamenti all'interno del palinsesto di Blackout di questo percorso radiofonico, a cui strada facendo aggiungeremo i podcast realizzati dalle varie trasmissioni. Buon ascolto!\r\n\r\nVENERDì 30 MAGGIO: presentazione della due giorni valsusina a cura della Redazione. Ai microfoni Pat, attivista NoTav\r\n\r\npat_valle_3005014\r\n\r\nLUNEDì 2 GIUGNO: BELLO COME UNA PRIGIONE CHE BRUCIA (h10.45-12.45)\r\n\r\nLa storia di Malika. Era il 2004 quando a Firenze una donna di origine marocchine veniva sfrattata dal suo appartamento. Un solerte ufficiale giudiziario, ammaestrato ad anteporre la passione per la proprietà ad ogni altro sentimento, richiedeva un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) nei confronti di una donna incinta, comprensibilmente arrabbiata, ridotta a corpo da sedare e rimuovere. Arriva un’ambulanza e, nonostante la donna mostri un certificato medico che le prescrive riposo per il rischio di\r\naborto, viene bloccata in un angolo da cinque uomini, gettata sul letto e, una volta immobilizzata, le vengono praticate due iniezioni. Quell'intervento a base di coercizione e antipsicotici procurò danni cerebrali irreversibili alla figlia che Malika portava in grembo. A distanza di 9 anni, nonostante la connivenza tra i diversi ingranaggi istituzionali e giuridici impegnati a tutelarsi vicendevolmente e a silenziarla, tra cartelle cliniche contraffatte e querele per calunnia, Malika non si arrende e continua a lottare.\r\n\r\nprima parte: la storia di malika_primaparte\r\n\r\nseconda parte: la storia di malika_secondparte\r\n\r\nVENERDì 6 GIUGNO: 19.59 (h13-15)\r\n\r\nPuntata dedicata agli omicidi di Giorgiana Masi e di Walter Rossi, con un approfondimento sulla Legge Reale.\r\n\r\ngiorgiana e walter\r\n\r\nlegge reale\r\n\r\nDOMENICA 8 GIUGNO: INTERFERENZE (h16-17)\r\n\r\nPartiremo dal caso di Marta di quest'estate in Valle per ragionare sulla rappresentazione mediatica che viene data della violenza (in particolare di quella sulle donne), allargando poi lo sguardo a una serie di esperienza di lotta che rifuggano dalle invocazioni securitarie provando invece a costruire un discorso diverso (ad esempio le slut walk e le passeggiate contro la violenza che stanno organizzando in questi mesi le cagne sciolte a roma). Una delle voci di donne che abbiamo intervistato come contributo alla riflessione è Simona De Simoni, con cui abbiamo parlato del cosiddetto decreto 93 formulato e poi approvato nell'agosto 2013. Il decreto, tristemente famoso come “decreto femminicidio”, è un caso paradigmatico di pinkwashing ovvero dell'utilizzo di tematiche di genere con finalità politiche strumentali. In questo caso specifico si utilizza la presunta retorica di difesa delle donne con finalità politiche strumentali volte alla criminalizzazione dei movimenti sociali, in particolare del movimento NO TAV. Durante l'intervista si problematizza, inoltre, il ruolo quantomai problematico e ambiguo di uno Stato che vorrebbe professarsi come garante della sicurezza delle donne. Si replica DOMENICA 15 GIUGNO - stessa ora.\r\n\r\naudio intereferenze \r\n\r\nLUNEDì 9 GIUGNO: BELLO COME UNA PRIGIONE CHE BRUCIA (h10.45-12.45)\r\n\r\nLa morte di Alberico di Noia. Il 14 gennaio 2014, Alberico Di Noia 38 anni, è stato trovato impiccato nel carcere di Lucera (Foggia). Alberico attendeva il trasferimento in un altra struttura e si trovava in cella di isolamento (definita di osservazione) per una lite verbale con una guardia che gli aveva impedito di donare una caramella al figlio, venuto con la moglie l colloquio. Quando il corpo è stato trovato senza vita era vestito e pronto per la partenza che sarebbe dovuta avvenire in poche ore. Anche in questo caso, come in molti analoghi, i familiari si sono scontrati con la resistenza della direzione carceraria nel mostrare il corpo: inizialmente il decesso era stato addirittura etichettato come \"arresto cardiaco\", per evitare l'apertura d'ufficio di un'inchiesta per \"suicidio\". I parenti sono stati avvertiti solo 24 ore dopo la morte di Alberico e un compagno di cella lo descrive come una persona per niente depressa, mentre racconta dei pestaggi subiti per aver dato del \"pezzo di merda\" a una guardia. Di questa storia di carcere assassino parleremo con l'avvocato che sta affiancando la famiglia Di Noia nella loro lotta affinché lo Stato ammetta le proprie responsabilità.\r\n\r\nprima parte: dinoia_primaparte\r\n\r\nseconda parte: dinoia_secondaparte\r\n\r\nLUNEDì 9 GIUGNO: IL COLPO DELLA STREGA (h18.30-20)\r\n\r\nUn'approfondimento sulla violenza in divisa agita contro le donne. Violenza maschile che assume un elemento di caratterizzazione ulteriore quando indossa la divisa e incarna l'arroganza criminale legittimata dallo stato. Non si tratta soltanto del rapporto uomo/donna attraverso l'esercizio di un potere che la divisa amplifica. Questo potere si rafforza infatti in ogni contesto di subordinazione o di fragilità, pensiamo alla relazione con un datore di lavoro che ci pone in una posizione di estrema ricattabilità. La divisa dunque non è solo fattore di amplificazione, ma rappresenta le istituzioni e l'esercizio di potere e di controllo sociale sui corpi delle donne. Racconteremo tante storie di donne, analizzeremo le leggi paternalistiche di uno stato che ci vittimizza e oggettivizza in nome di discorsi securitari che non ci appartengono e ci indeboliscono, attraverseremo il discorso sulla violenza in divisa da un punto di vista femminista e anticapitalista per ritrovare nuova capacità di autodeterminazione e autodifesa collettiva.\r\n\r\nDallo stupro come arma di guerra alle violenze nei Cie. Dalle violenze sessuali dei militari nei territori militarizzati (Vicenza, L'Aquila) alla rappresentazione mediatica del buon poliziotto che ci propinano le fiction tv. Non si tratta di mele marce ma di una prassi consolidata! In ogni caso, lo stato si autoassolve ribadendo l’immunità e l’impunità delle istituzioni in divisa ogniqualvolta queste agiscano violenza, immunità ed impunità che fanno parte dell’insieme dei privilegi che i “tutori dell’ordine” hanno come contropartita dei loro servigi.\r\n\r\nprima parte: il colpo della strega_primaparte\r\n\r\nseconda parte: il colpo della strega_secondaparte\r\n\r\nMARTEDì 10 GIUGNO: REDAZIONALE (h9.15-10.45)\r\n\r\nCaso Uva. Per il procuratore Isnardi non è omicidio. Chi riponeva speranze nella decisione del Procuratore di Varese di avocare a sé il procedimento sulla morte di Giuseppe Uva rimarrà probabilmente molto deluso. La Procura di Varese ha infatti chiesto il proscioglimento dall’accusa di omicidio preterintenzionale e altri reati dei carabinieri e dei poliziotti imputati per la morte di Giuseppe Uva, l’artigiano di 43 anni morto nel giugno 2008. Grande sorpresa da parte del legale dei familiari della vittima. “E’ una cosa inaspettata. Non se lo aspettavano – ha ribadito l’avvocato – neanche gli imputati”. Uva morì nel giugno di sei anni fa, dopo essere stato portato in caserma dai carabinieri. La sorella di lui, Lucia, che è stata presente a tutte le udienze del processo, è apparsa visibilmente scossa dalla decisione e non ha voluto rilasciare dichiarazioni.\r\n\r\nSull’argomento abbiamo sentito l’avvocato Anselmo, legale della famiglia Uva\r\n\r\navvocato_Uva\r\n\r\nGIOVEDì 12 GIUGNO: RADIO BORROKA (h10.45-12.45)\r\n\r\nLa violenza di Stato, nei Paesi Baschi, significa la violenza di uno stato autoritario e oppressore, che da secoli ha cercato di assimilare, rendere docile e ubbidiente un popolo, quello basco, che da sempre rivendica il proprio diritto all'autodeterminazione. La violenza di Stato, quello spagnolo in particolar modo, sempre con la complicità di quello francese, altro stato che rinchiude nelle proprie frontiere il popolo e la cultura basca, e il benestare degli altri stati europei e capitalisti, si è perpetrata negli anni nelle forme tanto classiche quanto brutali degli stati occupanti. \r\n\r\n\r\nFra queste, sicuramente, la più odiosa e vigliacca, è sicuramente la tortura, con il quale tante e tanti baschi hanno dovuto sopportare nei penitenziari e nelle celle di sicurezza della guardia civil. Nella nostra trasmissione, che da qualche anno ormai sulle libere frequenze di Radio BlackOut da voce alla lotta dei popoli in lotta per l'autodeterminazione e il diritto a vivere una terra che sia libera dall'oppressione e del profitto, all'interno del percorso radiofonico contro le violenze di Stato, vi racconteremo le storie di alcune giovani donne militante della sinistra indipendentista basca, che la violenza di stato e la violenza machista l'hanno toccata con mano, e che con forza e dignità denunciano e combattono, giorno dopo giorno, per le strade della loro Euskal Herria.\r\n\r\nVENERDì 13 GIUGNO: ANARRES (h10.45-12.45)\r\n\r\nLa normalità del male. Qualche volta, grazie alla tenacia di una madre, di un padre, di una sorella, di amici e compagni capita che il sudario che avvolge le morti di Stato venga strappato, mostrando nella sua crudezza la violenza incisa sui corpi di persone vive e sane prime di cadere nelle mani di poliziotti, carabinieri, psichiatri, militari.\r\nI corpi straziati esposti alla luce impietosa degli obitori, sezionati dalle autopsie, escono dall’ombra, per raccontarci storie tutte diverse e tutte uguali. Storie che a volte agguantano i media, bucano la fitta coltre di nubi che copre la violenza degli uomini e delle donne in divisa, in camice bianco, tra siringhe, botte, manganelli.\r\nMa restano sempre un poco false, perché la retorica delle mele marce nel cesto di quelle sane, dell’eccezione ignobile ma rara, della democrazia che sa curare se stessa, violano una verità che nessun media main stream racconta mai.\r\nI corpi straziati di Federico, Francesco, Giuseppe, Carlo… sono la testimonianza di una normalità che ammette rare eccezioni.\r\nLa normalità quotidiana della violenza di Stato, della violenza degli uomini e donne dello Stato sulle strade e nelle caserme, nei repartini e nelle carceri, nei CIE e nei luoghi dove alzare la testa è sovversione.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 06 13 robertino violenza di stato\r\n\r\n\r\nMARTEDì 17 GIUGNO: REDAZIONALE (h9.15-10.45)\r\n\r\nLa violenza dell'esilio. Il fenomeno, come fenomeno collettivo ovviamente, comincia nell’80, quando sbarcano in Francia i reduci di Prima Linea in tremenda rotta davanti ai numerosi arresti, ma la loro sorte non è delle più favorevoli. Quelli che vengono presi sono estradati rapidamente. Gli altri intanto, che continuano ad aumentare in modo esponenziale, cercano allora altri paesi, perlopiù America latina, qualche paese africano, Brasile. Alcuni si muovono secondo le aree di appartenenza, è il caso dei compagni di Rosso, altri individualmente o per piccoli gruppi.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nA seguito della elezione di François Mitterrand abbiamo un'impennata di fughe verso la Francia di vaste aree di movimento italiane, in sostanza compagni che rischiano condanne non enormi, e che procedono a mettersi in regola per quanto possibile. Teniamo in conto che allora la maggior parte era ancora in possesso di documenti validi. Quelli con accuse più gravi, non molti in realtà, poiché la loro presenza non era particolarmente vista di buon occhio, vivono più isolati, cercando di evitare l’arresto.\r\n\r\nDiciamo che il fenomeno ha interessato nel momento più alto circa un migliaio di individui, fra quelli con un mandato di cattura sulla testa e altri allora solo indagati. Una cifra importante, in un computo complessivo che in quegli anni, per reati politici, toccò 60.000 indagati in Italia, dovuti molto prima che alle capacità investigative poliziesche a una pratica che si allarga a macchia d’olio, quella della delazione. Pratica che non solo fornisce agli inquirenti nomi e identità ma anche luoghi, case, reti di appoggio.\r\n\r\nIntanto in Francia la cosiddetta dottrina Mitterrand viene invocata a protezione dei fuoriusciti italiani, ma contestualmente si opera una selezione sulle persone da mettere in regola, molti ottengono i permessi di soggiorno, ma è tutto aleatorio, instabile. Si favorisce magari chi ha assunto in Francia una posizione più o meno dissociativa, oppure chi ha condanne non gravi… di fatto si formano le cosiddette liste, appoggiate in prefettura da un gruppo di avvocati di movimento. Intanto il mare si restringe sempre più intorno agli altri che rimangono irregolari sino praticamente al 2000, quando il primo ministro Jospin si dichiara favorevole alla loro regolarizzazione.\r\n\r\nTradotto vuol dire che dall’81, al 2000, in centinaia hanno vissuto lavorando in nero, in condizioni di difficile sopravvivenza, senza alcuna certezza, sparendo dalla circolazione ogni volta che per una ragione o per un'altra, da un versante o dall'altro delle Alpi, qualcuno auspicasse la consegna degli irregolari all'Italia\r\n\r\nIl tempo passa, cominciano a fioccare, dall'Italia, le prescrizioni che riducono di molto il numero iniziale degli irregolari, per arrivare ai giorni nostri, quando meno di una decina di persone ha ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno scaduto da anni; si tratta dei casi con le pene più gravi, in effetti quasi tutti condannati all’ergastolo, quindi suscettibili di essere oggetto di estradizioni nel caso di mutamenti politici.\r\n\r\nIn questo piccolo gruppo viene ad inserirsi il caso di Enrico Villimburgo, che oltre ad essere condannato all’ergastolo per appartenenza alle BR romane, si trova a dover combattere da solo una battaglia non più legale, ma una lotta contro una malattia devastante.Questi fuoriusciti sono partiti insieme, ma sono tornati in molti singolarmente. Alcuni non avranno più alcuna possibilità di tornare. Per fortuna, Enrico è ancora qui, e una solidarietà manifesta nei suoi confronti, lo aiuta più della chemio.\r\n\r\nCon Gianni, compagno che è stato per molti anni esule in Francia, affrontiamo il nodo politico e umano dell’esilio, la questione del pentitismo che di fatto creò il fenomeno, e la storia drammatica di un compagno, Enrico Vilimburgo, la cui salute è stata devastata da una vita braccata con un ergastolo sulla testa.\r\n\r\n Per sostenere Enrico: IBAN IT04P0503437750000000000577 intestato a Manuela Villimburgo. \r\n\r\nSpecificare nella causale: “per Enrico”\r\nc/o BANCO POPOLARE – FILIALE DI BORGO SAN LORENZO (FI) - VIA L. DA VINCI, 42\r\nGianni","3 Giugno 2014","2018-10-24 17:46:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/06/still_not_loving_police_1-200x110.jpg","Percorso radiofonico contro la violenza di stato",1401796980,[445,446,447,448,449,450,451,452,119,453,454,455,456],"http://radioblackout.org/tag/antipsichiatria/","http://radioblackout.org/tag/bello-come-una-prigione-che-brucia/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/controllo/","http://radioblackout.org/tag/ergastolo/","http://radioblackout.org/tag/esuli/","http://radioblackout.org/tag/omicidi-di-stato/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/violenza-di-genere/","http://radioblackout.org/tag/violenza-di-stato/","http://radioblackout.org/tag/violenza-maschile-sulle-donne/","http://radioblackout.org/tag/violenza-sulle-donne/",[458,459,460,461,462,299,463,464,124,465,309,317,313],"antipsichiatria","bello come una prigione che brucia","carcere","controllo","ergastolo","omicidi di stato","repressione","violenza di genere",{"post_content":467},{"matched_tokens":468,"snippet":469,"value":470},[73],"cui abbiamo parlato del cosiddetto \u003Cmark>decreto\u003C/mark> 93 formulato e poi approvato","In occasione della due giorni organizzata in Valsusa da un gruppo di donne sul tema della violenza di stato - a questo link trovate tutte le informazioni sul programma e l'organizzazione - i redattori e le redattrici di Radio Blackout hanno deciso di contribuire con un percorso radiofonico che attraversi e interroghi questo tema, più che mai attuale, in tutte le sue sfaccettature.\r\n\r\nDalle violenze in Valsusa, alle torture sui detenuti e le detenute politiche, in Italia come altrove, dagli abusi in divisa agiti contro le donne alla repressione contro chi partecipò alla lotta armata, dagli stupri nei Cie fino alle aggressioni contro comuni cittadini e cittadine. Un'occasione per ragionare sul monopolio statale della violenza, sul legame tra apparato repressivo, magistratura e media mainstream, sulla violenza legittimata dalle istituzioni come forma di controllo sociale e dispositivo di \"contenimento\", marginalizzazione e repressione non solo delle lotte sociali e politiche ma anche di tutti quei comportamenti ritenuti antisociali, disturbanti, non normabili, in qualche modo eccedenti rispetto ad una norma sociale sempre più rigida e aggressiva.\r\n\r\nQui di seguito gli appuntamenti all'interno del palinsesto di Blackout di questo percorso radiofonico, a cui strada facendo aggiungeremo i podcast realizzati dalle varie trasmissioni. Buon ascolto!\r\n\r\nVENERDì 30 MAGGIO: presentazione della due giorni valsusina a cura della Redazione. Ai microfoni Pat, attivista NoTav\r\n\r\npat_valle_3005014\r\n\r\nLUNEDì 2 GIUGNO: BELLO COME UNA PRIGIONE CHE BRUCIA (h10.45-12.45)\r\n\r\nLa storia di Malika. Era il 2004 quando a Firenze una donna di origine marocchine veniva sfrattata dal suo appartamento. Un solerte ufficiale giudiziario, ammaestrato ad anteporre la passione per la proprietà ad ogni altro sentimento, richiedeva un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) nei confronti di una donna incinta, comprensibilmente arrabbiata, ridotta a corpo da sedare e rimuovere. Arriva un’ambulanza e, nonostante la donna mostri un certificato medico che le prescrive riposo per il rischio di\r\naborto, viene bloccata in un angolo da cinque uomini, gettata sul letto e, una volta immobilizzata, le vengono praticate due iniezioni. Quell'intervento a base di coercizione e antipsicotici procurò danni cerebrali irreversibili alla figlia che Malika portava in grembo. A distanza di 9 anni, nonostante la connivenza tra i diversi ingranaggi istituzionali e giuridici impegnati a tutelarsi vicendevolmente e a silenziarla, tra cartelle cliniche contraffatte e querele per calunnia, Malika non si arrende e continua a lottare.\r\n\r\nprima parte: la storia di malika_primaparte\r\n\r\nseconda parte: la storia di malika_secondparte\r\n\r\nVENERDì 6 GIUGNO: 19.59 (h13-15)\r\n\r\nPuntata dedicata agli omicidi di Giorgiana Masi e di Walter Rossi, con un approfondimento sulla Legge Reale.\r\n\r\ngiorgiana e walter\r\n\r\nlegge reale\r\n\r\nDOMENICA 8 GIUGNO: INTERFERENZE (h16-17)\r\n\r\nPartiremo dal caso di Marta di quest'estate in Valle per ragionare sulla rappresentazione mediatica che viene data della violenza (in particolare di quella sulle donne), allargando poi lo sguardo a una serie di esperienza di lotta che rifuggano dalle invocazioni securitarie provando invece a costruire un discorso diverso (ad esempio le slut walk e le passeggiate contro la violenza che stanno organizzando in questi mesi le cagne sciolte a roma). Una delle voci di donne che abbiamo intervistato come contributo alla riflessione è Simona De Simoni, con cui abbiamo parlato del cosiddetto \u003Cmark>decreto\u003C/mark> 93 formulato e poi approvato nell'agosto 2013. Il \u003Cmark>decreto\u003C/mark>, tristemente famoso come “\u003Cmark>decreto\u003C/mark> femminicidio”, è un caso paradigmatico di pinkwashing ovvero dell'utilizzo di tematiche di genere con finalità politiche strumentali. In questo caso specifico si utilizza la presunta retorica di difesa delle donne con finalità politiche strumentali volte alla criminalizzazione dei movimenti sociali, in particolare del movimento NO TAV. Durante l'intervista si problematizza, inoltre, il ruolo quantomai problematico e ambiguo di uno Stato che vorrebbe professarsi come garante della sicurezza delle donne. Si replica DOMENICA 15 GIUGNO - stessa ora.\r\n\r\naudio intereferenze \r\n\r\nLUNEDì 9 GIUGNO: BELLO COME UNA PRIGIONE CHE BRUCIA (h10.45-12.45)\r\n\r\nLa morte di Alberico di Noia. Il 14 gennaio 2014, Alberico Di Noia 38 anni, è stato trovato impiccato nel carcere di Lucera (Foggia). Alberico attendeva il trasferimento in un altra struttura e si trovava in cella di isolamento (definita di osservazione) per una lite verbale con una guardia che gli aveva impedito di donare una caramella al figlio, venuto con la moglie l colloquio. Quando il corpo è stato trovato senza vita era vestito e pronto per la partenza che sarebbe dovuta avvenire in poche ore. Anche in questo caso, come in molti analoghi, i familiari si sono scontrati con la resistenza della direzione carceraria nel mostrare il corpo: inizialmente il decesso era stato addirittura etichettato come \"arresto cardiaco\", per evitare l'apertura d'ufficio di un'inchiesta per \"suicidio\". I parenti sono stati avvertiti solo 24 ore dopo la morte di Alberico e un compagno di cella lo descrive come una persona per niente depressa, mentre racconta dei pestaggi subiti per aver dato del \"pezzo di merda\" a una guardia. Di questa storia di carcere assassino parleremo con l'avvocato che sta affiancando la famiglia Di Noia nella loro lotta affinché lo Stato ammetta le proprie responsabilità.\r\n\r\nprima parte: dinoia_primaparte\r\n\r\nseconda parte: dinoia_secondaparte\r\n\r\nLUNEDì 9 GIUGNO: IL COLPO DELLA STREGA (h18.30-20)\r\n\r\nUn'approfondimento sulla violenza in divisa agita contro le donne. Violenza maschile che assume un elemento di caratterizzazione ulteriore quando indossa la divisa e incarna l'arroganza criminale legittimata dallo stato. Non si tratta soltanto del rapporto uomo/donna attraverso l'esercizio di un potere che la divisa amplifica. Questo potere si rafforza infatti in ogni contesto di subordinazione o di fragilità, pensiamo alla relazione con un datore di lavoro che ci pone in una posizione di estrema ricattabilità. La divisa dunque non è solo fattore di amplificazione, ma rappresenta le istituzioni e l'esercizio di potere e di controllo sociale sui corpi delle donne. Racconteremo tante storie di donne, analizzeremo le leggi paternalistiche di uno stato che ci vittimizza e oggettivizza in nome di discorsi securitari che non ci appartengono e ci indeboliscono, attraverseremo il discorso sulla violenza in divisa da un punto di vista femminista e anticapitalista per ritrovare nuova capacità di autodeterminazione e autodifesa collettiva.\r\n\r\nDallo stupro come arma di guerra alle violenze nei Cie. Dalle violenze sessuali dei militari nei territori militarizzati (Vicenza, L'Aquila) alla rappresentazione mediatica del buon poliziotto che ci propinano le fiction tv. Non si tratta di mele marce ma di una prassi consolidata! In ogni caso, lo stato si autoassolve ribadendo l’immunità e l’impunità delle istituzioni in divisa ogniqualvolta queste agiscano violenza, immunità ed impunità che fanno parte dell’insieme dei privilegi che i “tutori dell’ordine” hanno come contropartita dei loro servigi.\r\n\r\nprima parte: il colpo della strega_primaparte\r\n\r\nseconda parte: il colpo della strega_secondaparte\r\n\r\nMARTEDì 10 GIUGNO: REDAZIONALE (h9.15-10.45)\r\n\r\nCaso Uva. Per il procuratore Isnardi non è omicidio. Chi riponeva speranze nella decisione del Procuratore di Varese di avocare a sé il procedimento sulla morte di Giuseppe Uva rimarrà probabilmente molto deluso. La Procura di Varese ha infatti chiesto il proscioglimento dall’accusa di omicidio preterintenzionale e altri reati dei carabinieri e dei poliziotti imputati per la morte di Giuseppe Uva, l’artigiano di 43 anni morto nel giugno 2008. Grande sorpresa da parte del legale dei familiari della vittima. “E’ una cosa inaspettata. Non se lo aspettavano – ha ribadito l’avvocato – neanche gli imputati”. Uva morì nel giugno di sei anni fa, dopo essere stato portato in caserma dai carabinieri. La sorella di lui, Lucia, che è stata presente a tutte le udienze del processo, è apparsa visibilmente scossa dalla decisione e non ha voluto rilasciare dichiarazioni.\r\n\r\nSull’argomento abbiamo sentito l’avvocato Anselmo, legale della famiglia Uva\r\n\r\navvocato_Uva\r\n\r\nGIOVEDì 12 GIUGNO: RADIO BORROKA (h10.45-12.45)\r\n\r\nLa violenza di Stato, nei Paesi Baschi, significa la violenza di uno stato autoritario e oppressore, che da secoli ha cercato di assimilare, rendere docile e ubbidiente un popolo, quello basco, che da sempre rivendica il proprio diritto all'autodeterminazione. La violenza di Stato, quello spagnolo in particolar modo, sempre con la complicità di quello francese, altro stato che rinchiude nelle proprie frontiere il popolo e la cultura basca, e il benestare degli altri stati europei e capitalisti, si è perpetrata negli anni nelle forme tanto classiche quanto brutali degli stati occupanti. \r\n\r\n\r\nFra queste, sicuramente, la più odiosa e vigliacca, è sicuramente la tortura, con il quale tante e tanti baschi hanno dovuto sopportare nei penitenziari e nelle celle di sicurezza della guardia civil. Nella nostra trasmissione, che da qualche anno ormai sulle libere frequenze di Radio BlackOut da voce alla lotta dei popoli in lotta per l'autodeterminazione e il diritto a vivere una terra che sia libera dall'oppressione e del profitto, all'interno del percorso radiofonico contro le violenze di Stato, vi racconteremo le storie di alcune giovani donne militante della sinistra indipendentista basca, che la violenza di stato e la violenza machista l'hanno toccata con mano, e che con forza e dignità denunciano e combattono, giorno dopo giorno, per le strade della loro Euskal Herria.\r\n\r\nVENERDì 13 GIUGNO: ANARRES (h10.45-12.45)\r\n\r\nLa normalità del male. Qualche volta, grazie alla tenacia di una madre, di un padre, di una sorella, di amici e compagni capita che il sudario che avvolge le morti di Stato venga strappato, mostrando nella sua crudezza la violenza incisa sui corpi di persone vive e sane prime di cadere nelle mani di poliziotti, carabinieri, psichiatri, militari.\r\nI corpi straziati esposti alla luce impietosa degli obitori, sezionati dalle autopsie, escono dall’ombra, per raccontarci storie tutte diverse e tutte uguali. Storie che a volte agguantano i media, bucano la fitta coltre di nubi che copre la violenza degli uomini e delle donne in divisa, in camice bianco, tra siringhe, botte, manganelli.\r\nMa restano sempre un poco false, perché la retorica delle mele marce nel cesto di quelle sane, dell’eccezione ignobile ma rara, della democrazia che sa curare se stessa, violano una verità che nessun media main stream racconta mai.\r\nI corpi straziati di Federico, Francesco, Giuseppe, Carlo… sono la testimonianza di una normalità che ammette rare eccezioni.\r\nLa normalità quotidiana della violenza di Stato, della violenza degli uomini e donne dello Stato sulle strade e nelle caserme, nei repartini e nelle carceri, nei CIE e nei luoghi dove alzare la testa è sovversione.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 06 13 robertino violenza di stato\r\n\r\n\r\nMARTEDì 17 GIUGNO: REDAZIONALE (h9.15-10.45)\r\n\r\nLa violenza dell'esilio. Il fenomeno, come fenomeno collettivo ovviamente, comincia nell’80, quando sbarcano in Francia i reduci di Prima Linea in tremenda rotta davanti ai numerosi arresti, ma la loro sorte non è delle più favorevoli. Quelli che vengono presi sono estradati rapidamente. Gli altri intanto, che continuano ad aumentare in modo esponenziale, cercano allora altri paesi, perlopiù America latina, qualche paese africano, Brasile. Alcuni si muovono secondo le aree di appartenenza, è il caso dei compagni di Rosso, altri individualmente o per piccoli gruppi.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nA seguito della elezione di François Mitterrand abbiamo un'impennata di fughe verso la Francia di vaste aree di movimento italiane, in sostanza compagni che rischiano condanne non enormi, e che procedono a mettersi in regola per quanto possibile. Teniamo in conto che allora la maggior parte era ancora in possesso di documenti validi. Quelli con accuse più gravi, non molti in realtà, poiché la loro presenza non era particolarmente vista di buon occhio, vivono più isolati, cercando di evitare l’arresto.\r\n\r\nDiciamo che il fenomeno ha interessato nel momento più alto circa un migliaio di individui, fra quelli con un mandato di cattura sulla testa e altri allora solo indagati. Una cifra importante, in un computo complessivo che in quegli anni, per reati politici, toccò 60.000 indagati in Italia, dovuti molto prima che alle capacità investigative poliziesche a una pratica che si allarga a macchia d’olio, quella della delazione. Pratica che non solo fornisce agli inquirenti nomi e identità ma anche luoghi, case, reti di appoggio.\r\n\r\nIntanto in Francia la cosiddetta dottrina Mitterrand viene invocata a protezione dei fuoriusciti italiani, ma contestualmente si opera una selezione sulle persone da mettere in regola, molti ottengono i permessi di soggiorno, ma è tutto aleatorio, instabile. Si favorisce magari chi ha assunto in Francia una posizione più o meno dissociativa, oppure chi ha condanne non gravi… di fatto si formano le cosiddette liste, appoggiate in prefettura da un gruppo di avvocati di movimento. Intanto il mare si restringe sempre più intorno agli altri che rimangono irregolari sino praticamente al 2000, quando il primo ministro Jospin si dichiara favorevole alla loro regolarizzazione.\r\n\r\nTradotto vuol dire che dall’81, al 2000, in centinaia hanno vissuto lavorando in nero, in condizioni di difficile sopravvivenza, senza alcuna certezza, sparendo dalla circolazione ogni volta che per una ragione o per un'altra, da un versante o dall'altro delle Alpi, qualcuno auspicasse la consegna degli irregolari all'Italia\r\n\r\nIl tempo passa, cominciano a fioccare, dall'Italia, le prescrizioni che riducono di molto il numero iniziale degli irregolari, per arrivare ai giorni nostri, quando meno di una decina di persone ha ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno scaduto da anni; si tratta dei casi con le pene più gravi, in effetti quasi tutti condannati all’ergastolo, quindi suscettibili di essere oggetto di estradizioni nel caso di mutamenti politici.\r\n\r\nIn questo piccolo gruppo viene ad inserirsi il caso di Enrico Villimburgo, che oltre ad essere condannato all’ergastolo per appartenenza alle BR romane, si trova a dover combattere da solo una battaglia non più legale, ma una lotta contro una malattia devastante.Questi fuoriusciti sono partiti insieme, ma sono tornati in molti singolarmente. Alcuni non avranno più alcuna possibilità di tornare. Per fortuna, Enrico è ancora qui, e una solidarietà manifesta nei suoi confronti, lo aiuta più della chemio.\r\n\r\nCon Gianni, compagno che è stato per molti anni esule in Francia, affrontiamo il nodo politico e umano dell’esilio, la questione del pentitismo che di fatto creò il fenomeno, e la storia drammatica di un compagno, Enrico Vilimburgo, la cui salute è stata devastata da una vita braccata con un ergastolo sulla testa.\r\n\r\n Per sostenere Enrico: IBAN IT04P0503437750000000000577 intestato a Manuela Villimburgo. \r\n\r\nSpecificare nella causale: “per Enrico”\r\nc/o BANCO POPOLARE – FILIALE DI BORGO SAN \u003Cmark>LORENZO\u003C/mark> (FI) - VIA L. 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