","Le nuove \"zone rosse\"",1736799618,[59,148,149,150],"http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/piantedosi/","http://radioblackout.org/tag/zone-rosse/",[24,152,153,154],"milano","piantedosi","zone rosse",{"post_content":156,"tags":160},{"matched_tokens":157,"snippet":158,"value":159},[24],"retorica della sicurezza e del \u003Cmark>degrado\u003C/mark>. Abbiamo chiesto a Filippo, redattore","Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha inviato una direttiva ai prefetti per spingerli a individuare, con apposite ordinanze, aree urbane dove vietare la presenza di soggetti definiti \"pericolosi con precedenti penali\" e poterne quindi disporre l’allontanamento. Viene in tal modo esteso ad altre città questo strumento già sperimentato a Firenze e Bologna.\r\n\r\nIl ricorso alle cosiddette “zone rosse” rientra nella più ampia strategia di governo degli spazi urbani dietro alla retorica della sicurezza e del \u003Cmark>degrado\u003C/mark>. Abbiamo chiesto a Filippo, redattore di Radio Blackout e ricercatore di sociologia urbana a Milano, di parlarci di queste nuove zone rosse nel capoluogo lombardo, istituite il 27 dicembre con una nota del prefetto.\r\n\r\n \r\n\r\n[caption id=\"attachment_94705\" align=\"aligncenter\" width=\"623\"] Mappatura delle zone rosse a partire dal secondo dopoguerra. Fonte: Jerrems, A., & Lemay-Hébert, N. (2024). Red-zoning: Spatial logics, the prototype and colour-coded cartographies of insecurity. Security Dialogue, 55(3), 311-327. https://doi.org/10.1177/09670106231212147[/caption]\r\n\r\n \r\n\r\nRiferimenti bibliografici ed articoli recenti (in aggiornamento)\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/zonerossemi.mp3\"][/audio]",[161,163,165,167],{"matched_tokens":162,"snippet":93},[24],{"matched_tokens":164,"snippet":152},[],{"matched_tokens":166,"snippet":153},[],{"matched_tokens":168,"snippet":154},[],[170,175],{"field":35,"indices":171,"matched_tokens":172,"snippets":174},[47],[173],[24],[93],{"field":118,"matched_tokens":176,"snippet":158,"value":159},[24],{"best_field_score":130,"best_field_weight":131,"fields_matched":178,"num_tokens_dropped":47,"score":179,"tokens_matched":133,"typo_prefix_score":47},2,"578730123365711978",{"document":181,"highlight":214,"highlights":238,"text_match":128,"text_match_info":244},{"cat_link":182,"category":183,"comment_count":47,"id":184,"is_sticky":47,"permalink":185,"post_author":50,"post_content":186,"post_date":187,"post_excerpt":53,"post_id":184,"post_modified":188,"post_thumbnail":189,"post_thumbnail_html":190,"post_title":191,"post_type":56,"sort_by_date":192,"tag_links":193,"tags":204},[44],[46],"42162","http://radioblackout.org/2017/05/decoro-urbano-e-criminalizzazione-della-poverta-nella-legge-minniti-orlando/","Il decreto, da poco convertito in legge, cosiddetto Minniti-Orlando, su sicurezza e decoro urbano, prefigura una gestione dello spazio pubblico assolutamente arbitraria e lasciata nelle mani di sindaci e forze di polizia sempre più potenti.\r\n\r\n \r\n\r\nAnche la determinazione della cosiddetta Daspo urbana dai luoghi di interesse è così indeterminata da poter essere sostanzialmente estesa ovunque nelle città italiane. D'altro canto la stessa definizione di \"sicurezza\" come bene comune risulta aprire le porte all'azione di cittadini volontari ed aziende private per il controllo, il pattugliamento e la videosorveglianza delle strade.\r\n\r\n \r\n\r\nProspettive pericolose di cui abbiamo parlato con Annalisa, una compagna esperta di questioni legali:\r\n\r\nsicurbana_orlando","24 Maggio 2017","2017-05-26 16:32:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/degrado-urbano-4e9ad01d-6e5b-4b61-abac-f79abe73b73c-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"172\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/degrado-urbano-4e9ad01d-6e5b-4b61-abac-f79abe73b73c-300x172.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/degrado-urbano-4e9ad01d-6e5b-4b61-abac-f79abe73b73c-300x172.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/degrado-urbano-4e9ad01d-6e5b-4b61-abac-f79abe73b73c-768x440.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/degrado-urbano-4e9ad01d-6e5b-4b61-abac-f79abe73b73c-1024x586.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/05/degrado-urbano-4e9ad01d-6e5b-4b61-abac-f79abe73b73c.jpg 1887w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Decoro urbano e criminalizzazione della povertà nella legge Minniti-Orlando",1495625561,[194,195,196,59,197,198,199,200,201,202,203],"http://radioblackout.org/tag/conflitto/","http://radioblackout.org/tag/crisi/","http://radioblackout.org/tag/decoro/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/","http://radioblackout.org/tag/minniti-orlando/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/notizie-2/","http://radioblackout.org/tag/poverta/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[205,206,207,24,50,208,209,210,211,212,213],"conflitto","crisi","decoro","linformazione-di-blackout","minniti-orlando","news","notizie","povertà","repressione",{"tags":215},[216,218,220,222,224,226,228,230,232,234,236],{"matched_tokens":217,"snippet":205},[],{"matched_tokens":219,"snippet":206},[],{"matched_tokens":221,"snippet":207},[],{"matched_tokens":223,"snippet":93},[24],{"matched_tokens":225,"snippet":50},[],{"matched_tokens":227,"snippet":208},[],{"matched_tokens":229,"snippet":209},[],{"matched_tokens":231,"snippet":210},[],{"matched_tokens":233,"snippet":211},[],{"matched_tokens":235,"snippet":212},[],{"matched_tokens":237,"snippet":213},[],[239],{"field":35,"indices":240,"matched_tokens":241,"snippets":243},[17],[242],[24],[93],{"best_field_score":130,"best_field_weight":131,"fields_matched":133,"num_tokens_dropped":47,"score":245,"tokens_matched":133,"typo_prefix_score":47},"578730123365711977",{"document":247,"highlight":264,"highlights":269,"text_match":272,"text_match_info":273},{"cat_link":248,"category":249,"comment_count":47,"id":250,"is_sticky":47,"permalink":251,"post_author":50,"post_content":252,"post_date":253,"post_excerpt":53,"post_id":250,"post_modified":254,"post_thumbnail":255,"post_thumbnail_html":256,"post_title":257,"post_type":56,"sort_by_date":258,"tag_links":259,"tags":262},[44],[46],"92013","http://radioblackout.org/2024/09/il-balon-ancora-in-mano-allassociazione-commercianti/","Sono passati quasi sei anni dalla delibera di sgombero dello storico mercato torinese del Balon del sabato, delibera firmata dall'allora Sindaca Chiara Appendino, che, dopo 9 mesi di resistenza da parte dellx venditorx sotto sgombero, si è poi tramutata in una muscolare prova di forza da parte del Comune che è stata messa in atto inviando camionette di celere a presidiare il mercato per mesi, multando lx venditorx con sanzioni da 5000 euro e il sequestro della merce esposta, e creando un muro di jersey di cemento per impedire fisicamente lo svolgimento del mercato nella zona di San Pietro in Vincoli e di Canale Molassi.\r\n\r\nLa delibera citata, però, altro non era che l'ultimo capitolo di una serie di misure che hanno messo in atto tutte le giunte cittadine per dividere il mercato del Balon in due parti: quella indesiderabile, definita \"Suk\" dagli innumerevoli articoli apparsi sulla stampa cittadina che ne denunciavano il degrado, costituita da venditori che appoggiavano la merce più varia a prezzi bassi sui loro teli stesi in terra lungo Canale Molassi, Via Cottolengo e la zona del Cimitero di San Pietro in Vincoli; e quella più vintage, con banchi più decorosi e appetibili per i nuovi visitatori che si volevano attirare nel quartiere, principalmente studentx e turistx.\r\n\r\nInfatti, parallelamente all'aumento vertiginoso degli sfratti nell'area di Porta Palazzo, all'apertura nel giro di pochi anni e di poche centinaia di metri di due scuole con una retta piuttosto alta, come la Holden e lo IAAD, della filiale torinese del Mercato Centrale, della nuova sede centrale della Lavazza, dell'Ostello di lusso Combo (dove una notte in un letto in camerata costa più di 50 euro), solo per citare alcuni degli investimenti di privati dell'area, in cui atterrerà tra qualche anno The Student Hotel, e poco prima dello sgombero delle occupazioni della zona (quelle di Via Borgodora, Canale Molassi e in ultimo l'Asilo Occupato), si ha la nascita dell'associazione ViviBalon, creata dal Progetto The Gate. The Gate è l'organo no-profit a partecipazione mista di istituzioni pubbliche e enti privati che ha l'incarico di gestire e realizzare la riqualificazione di Porta Palazzo. The Gate crea l'associazione ViviBalon, e le affida la gestione del cosiddetto Suk. Nel 2014 la giunta Fassino trasforma il mercato, lasciando la gestione del Balon del sabato a un ente privato, il bando di gestione è vinto dalla associazione dei commercianti del Balon, che già gestisce - dopo averlo inventato, il Gran Balon, cioè il mercato degli antiquari della domenica. Ora ci sono due mercati, gestiti da due associazioni. Dal 2017 il direttivo della Associazione dei commercianti chiede l'allontanamento dei venditori del Suk, “una piaga che abbassa il valore e la qualità” del mercato.\r\n\r\nPoi, la delibera, la resistenza, e infine lo sgombero.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nNel febbraio del 2019 viene fatta un’interpellanza relativa a presunte irregolarità gestionali da parte dell’Associazione dei Commercianti del Balon, legata all'aumento del costo degli stalli.\r\n\r\nNel 2021 scade il bando per la gestione del Balon del sabato. Ora alla guida della città c'è la giunta Lorusso. Il Comune delibera una proroga per la gestione del Balon da parte dell'Associazione commercianti fino al 31 marzo 2022. Il 18 febbraio 2022 la Città indice un nuovo bando per la gestione del Balon. La nuova gestione parte dal maggio 2022, così si garantisce una nuova proroga alla associazione commercianti. Al bando si presenta solo l'associazione commercianti, e il nuovo bando concede la gestione del Balon del sabato alla associazione commercianti fino al maggio 2024. A maggio 2024 viene concesso tramite determinazione dirigenziale (quindi senza bando) il prolungamento fino al maggio 2027.\r\n\r\nAscolta e scarica l'approfondimento:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/balon.mp3\"][/audio]","23 Settembre 2024","2024-09-23 18:22:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/balon-post-sgombero-1-e1727105994515-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"148\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/balon-post-sgombero-1-e1727105994515-300x148.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/balon-post-sgombero-1-e1727105994515-300x148.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/balon-post-sgombero-1-e1727105994515-768x379.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/balon-post-sgombero-1-e1727105994515.jpg 794w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il balon ancora in mano all'Associazione Commercianti",1727114900,[260,66,261],"http://radioblackout.org/tag/balon/","http://radioblackout.org/tag/sgombero/",[263,77,28],"balon",{"post_content":265},{"matched_tokens":266,"snippet":267,"value":268},[24],"cittadina che ne denunciavano il \u003Cmark>degrado\u003C/mark>, costituita da venditori che appoggiavano","Sono passati quasi sei anni dalla delibera di sgombero dello storico mercato torinese del Balon del sabato, delibera firmata dall'allora Sindaca Chiara Appendino, che, dopo 9 mesi di resistenza da parte dellx venditorx sotto sgombero, si è poi tramutata in una muscolare prova di forza da parte del Comune che è stata messa in atto inviando camionette di celere a presidiare il mercato per mesi, multando lx venditorx con sanzioni da 5000 euro e il sequestro della merce esposta, e creando un muro di jersey di cemento per impedire fisicamente lo svolgimento del mercato nella zona di San Pietro in Vincoli e di Canale Molassi.\r\n\r\nLa delibera citata, però, altro non era che l'ultimo capitolo di una serie di misure che hanno messo in atto tutte le giunte cittadine per dividere il mercato del Balon in due parti: quella indesiderabile, definita \"Suk\" dagli innumerevoli articoli apparsi sulla stampa cittadina che ne denunciavano il \u003Cmark>degrado\u003C/mark>, costituita da venditori che appoggiavano la merce più varia a prezzi bassi sui loro teli stesi in terra lungo Canale Molassi, Via Cottolengo e la zona del Cimitero di San Pietro in Vincoli; e quella più vintage, con banchi più decorosi e appetibili per i nuovi visitatori che si volevano attirare nel quartiere, principalmente studentx e turistx.\r\n\r\nInfatti, parallelamente all'aumento vertiginoso degli sfratti nell'area di Porta Palazzo, all'apertura nel giro di pochi anni e di poche centinaia di metri di due scuole con una retta piuttosto alta, come la Holden e lo IAAD, della filiale torinese del Mercato Centrale, della nuova sede centrale della Lavazza, dell'Ostello di lusso Combo (dove una notte in un letto in camerata costa più di 50 euro), solo per citare alcuni degli investimenti di privati dell'area, in cui atterrerà tra qualche anno The Student Hotel, e poco prima dello sgombero delle occupazioni della zona (quelle di Via Borgodora, Canale Molassi e in ultimo l'Asilo Occupato), si ha la nascita dell'associazione ViviBalon, creata dal Progetto The Gate. 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Una passerella elettorale che fa leva sui comitati di quartiere vicini all’estrema destra, che governa il quartiere, la regione e l’intero Paese.\r\nTutto ruota intorno ad una falsa immagine di Barriera come quartiere pericoloso, che la sta trasformando in un laboratorio per le politiche giustizialiste della destra. La parola chiave è “degrado”: usata per esporre – rendendola “indecorosa” – la povertà e la fragilità di coloro che stanno all’ultimo gradino della scala sociale, innescando un meccanismo di paura e di disprezzo collettivo. Una logica che risponde alla supposta superiorità degli italiani rispetto agli immigrati, i primi sinonimo di lavoro onesto, i secondi di criminalità e di spaccio. Tale narrazione attiva l’unica risposta che conoscono: quella dell’autorità, della forza, della repressione, delle ronde fai-da-te mascherate da “passeggiate per la legalità”.\r\nDa qualche settimana il governo, per soddisfare le richieste della VI circoscrizione e dell’assessore regionale alle politiche sociali, ha deciso di destinare in Barriera una parte delle truppe destinate a Torino per l’operazione “strade sicure”.\r\nOltredora Antifascista ha indetto un presidio giovedì 8 febbraio alle ore 18 in via Leoncavallo 23 dove si terrà il consiglio aperto.\r\nNe abbiamo parlato con Jacopo di Oltredora Antifascista\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-06-presido-antifa-jacopo.mp3\"][/audio]","6 Febbraio 2024","2024-02-06 23:56:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-08-presdio-antifa-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"212\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-08-presdio-antifa-300x212.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-08-presdio-antifa-300x212.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-08-presdio-antifa-1024x724.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-08-presdio-antifa-768x543.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-08-presdio-antifa.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Barriera di Milano. 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Se Esselunga sorgerà infatti su quest'ultima, lo spazio occupato dal supermercato sarà ben più ampio, tra parcheggi, aree di scarico e carico merci, magazzini ecc.\r\n\r\nEsseNon è un comitato nato dall'attivazione di giovani, studenti e abitanti del quartiere che, di fronte all'ennesima svendita di un'area pubblica per la costruzione di supermercato, hanno deciso di mobilitarsi contro il progetto di trasformazione dell'area ex Westinghouse. Progetto che prevede la costruzione di un centro congressi in un'area industriale e la costruzione un grande supermercato Esselunga su un prato, e che avrebbe, inoltre, messo in pericolo gli spazi di Comala, uno dei pochi luoghi di socialità della zona.\r\n\r\nIl nostro obiettivo è proprio quello di un presidio ecologista, che faccia da diga per fermare l'inaccettabile cementificazione del parco, ma allo stesso tempo vogliamo noi stessi contribuire a prenderci cura del giardino, rendendolo bello e accogliente. 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Per delle riflessioni a riguardo collegati al link: https://michelottilibero.noblogs.org/michelotti-e-la-liberta/\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIn vista del futuro cantiere di Zoom all'interno del Parco Michelotti, il comune di Torino e i suoi sgherri hanno ultimamente movimentato la zona dell'ex zoo, intervenendo a sgomberare e a rendere ancora più difficile la sopravvivenza delle persone che hanno deciso di vivere in quel luogo, scavalcandone i muri e forzandone i cancelli chiusi a chiave. Vite ai margini, abusive, intollerabili per il capitale e lo stato, che con ogni mezzo tenta di allontanarle o eliminarle alla vista del quartiere borghese della pre-collina di Torino, e di tutta la città. Queste persone “fuori dal controllo”, così come lo è il selvatico che da tempo si è ripreso questi spazi abbandonati dall'umano, vengono etichettati col termine “degrado”, il nuovo mostro da combattere che si annida negli angoli delle città. Una guerra a colpi di riqualificazione, che non riconosce il portato liberatorio, sovversivo e vitale della vegetazione e degli animali selvatici che sono tornati a vivere questi luoghi. O forse i padroni della città lo riconoscono molto bene, e per questo si accaniscono nel combatterlo.\r\n\r\nPer contrastare la privatizzazione del parco, alcune persone hanno deciso di mettersi in mezzo, fare controinformazione e costruire un percorso di iniziative sotto il nome di Michelotti Libero. Con alcune di loro abbiamo riassunto gli ultimi episodi repressivi avvenuti nel parco, abbiamo riflettuto nuovamente sul concetto di selvatico, parlato di quali specie animali e vegetali si sono riappropriate di questi luoghi (ecco un'educazione alla biodiversità che non c'entra nulla con la prigionia e lo sfruttamento di una fattoria didattica), fatto un punto della situazione legale tra Zoom e le varie associazioni animaliste che hanno scelto la strada del riformismo, e pubblicizzato le future iniziative.\r\n\r\nLiber* tutt* di entrare e di uscire!\r\n\r\nAscolta la puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/michelottilibero.mp3\"][/audio]","6 Gennaio 2018","2018-11-02 20:25:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/ML_1-200x110.jpg","Cosa succede al parco Michelotti","podcast",1515234696,[413,59,414,415,416],"http://radioblackout.org/tag/biodiversita/","http://radioblackout.org/tag/michelotti/","http://radioblackout.org/tag/selvatico/","http://radioblackout.org/tag/zoom/",[418,24,419,420,421],"biodiversità","michelotti","selvatico","zoom",{"post_content":423,"tags":427},{"matched_tokens":424,"snippet":425,"value":426},[302],"dall'umano, vengono etichettati col termine “\u003Cmark>degrado”\u003C/mark>, il nuovo mostro da combattere"," \r\n\r\nAGGIORNAMENTO: il 15 dicembre 2017, la società Zoom ha deciso di rinunciare al progetto di costruzione della fattoria didattica all'interno del Parco Michelotti. 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Telecamere traballanti, voci allarmate, riprese notturne, facce sgranate: estetica dell’insicurezza. Il quartiere non viene raccontato: viene spettacolarizzato. La rappresentazione del disagio diventa un genere televisivo. Il degrado diventa format.\r\nE il pubblico consuma. Non interroga, non riflette, consuma. Il tossico diventa l’equivalente urbano del mostro in un film horror: genera repulsione e sollievo. 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In un mondo in cui gli attori politici sono ridotti a spettacolo, l’unica giustizia possibile è quella dell’immagine, quella del corpo che agisce senza parlare. E così l’influencer nazionalista diventa il nuovo volto di un’epoca che ha smesso di pensare e ha iniziato a guardare.\r\nQuesta estetizzazione della giustizia si radica nel \u003Cmark>degrado\u003C/mark> cognitivo e sociale delle società neoliberali. La rapidità dei contenuti, la superficialità della comunicazione, l'emotività della visione virale, tutto contribuisce a rendere la giustizia un'azione estetica. L’influencer non opera un'analisi razionale del conflitto, ma lo esibisce come un'azione immediata, direttamente esecutiva. La giustizia diventa così una performance, non una deliberazione. La sua efficacia è garantita dalla sua visibilità.\r\nNel paradigma attuale, il reale non viene analizzato: viene consumato. Il \u003Cmark>degrado\u003C/mark> diventa pornografia urbana. Un genere codificato. 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Come si configura, oggi, la relazione tra la città e il selvatico? Tra rimozione e addomesticamento, la gestione delle aree verdi denota un rapporto controverso tra un’umanità eterogenea e conflittuale e una natura spesso semplificata e ridotta a strumento per i bisogni umani. Ritornare a individuare nella natura urbana un interlocutore e nei suoi abitanti (umani e non-umani) degli agenti di evoluzione, cambiamenti e relazioni è il primo passo per sfuggire alla narrazione appiattente del degrado: questa de-politicizza il rapporto tra gli abitanti umani della città e i luoghi che questi attraversano, poiché elimina la possibilità di partecipare al cambiamento e al modellamento degli ambienti umani e non-umani.\r\n\r\nEcco il link dell’intervista a Lucilla:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/kucilla.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","29 Giugno 2021","2021-06-29 18:26:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/parqu-200x110.jpg","Smontare la narrazione del degrado accogliendo il selvatico urbano",1624991197,[],[],{"post_content":567,"post_title":571},{"matched_tokens":568,"snippet":569,"value":570},[24],"sfuggire alla narrazione appiattente del \u003Cmark>degrado\u003C/mark>: questa de-politicizza il rapporto tra","Una conversazione sulle aree verdi abbandonate nel contesto urbano torinese insieme a Lucilla Barchetta, autrice del libro “La rivolta del verde”. 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