","CONTINUA L'AVANZATA RUSSA IN DONBASS","post",1725492427,[64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/donbass/","http://radioblackout.org/tag/guerra-in-ucraina/","http://radioblackout.org/tag/nato/",[18,32,21],{"post_content":69,"post_title":74,"tags":78},{"matched_tokens":70,"snippet":72,"value":73},[71],"Donbass","russe sono avanzate velocemente nel \u003Cmark>Donbass\u003C/mark> minacciando l'importante nodo strategico di","Lo sconfinamento delle truppe ucraine nell'oblast di Kursk, nel territorio russo, iniziata lo scorso 6 agosto ha perso lo slancio iniziale, nonostante i garruli gridolini di entusiasmo profusi dalla stampa filo atlantica che era arrivata a fare improbabili paragoni con la battaglia di Kursk del luglio 1943. L'obiettivo dell'operazione rimane fumoso e probabilmente, qualunque fosse, non è stato raggiunto mentre le truppe russe sono avanzate velocemente nel \u003Cmark>Donbass\u003C/mark> minacciando l'importante nodo strategico di Pokrovsk. La situazione militare ha avuto un riflesso sugli equilibri di potere a Kiev visto che Zelensky ha dimissionato mezzo governo ed anche il ministro degli esteri Kuleba. L'insistente richiesta ucraina di utilizzare missili a largo raggio rischia di far precipitare ulteriormente la situazione, gli Stati Uniti sono vicini a un accordo per fornire all’Ucraina missili a lungo raggio per gli F-16 che potrebbero raggiungere in profondità la Russia. L’anticipazione è dell’agenzia Reuters, che ha avuto conferma da tre fonti nell’amministrazione Biden. I sistemi d’arma forniti dovrebbero essere gli AGM -158 JASSM razzi aria-terra da crociera a bassa osservabilità in dotazione all’aviazione statunitense. Intanto il ministro degli Esteri polacco, Sikorski in un’intervista al Financial Times, ha detto che la Polonia e gli altri Paesi confinanti con l’Ucraina hanno il “dovere” di abbattere i missili russi prima che entrino nel loro spazio aereo, nonostante la Nato sia contraria, sostenendo che Varsavia ha l’obbligo di garantire la sicurezza dei propri cittadini a prescindere dal timore che le intercettazioni sul territorio ucraino possano coinvolgere la Nato nella guerra russa contro l’Ucraina. Il motivo è il noto articolo 5 del Trattato, che impone, in caso di risposta russa contro un Paese membro, l’intervento di tutti gli Alleati e quindi una guerra frontale con Mosca.\r\n\r\nDi questo e di altri aspetti relativi alla guerra in corso in Ucraina ne parliamo con Francesco Dall'Aglio esperto di est Europa e di questioni strategico-militari.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/DALLAGLIO-INFO-04092024.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":75,"snippet":77,"value":77},[76],"DONBASS","CONTINUA L'AVANZATA RUSSA IN \u003Cmark>DONBASS\u003C/mark>",[79,82,84],{"matched_tokens":80,"snippet":81},[18],"\u003Cmark>donbass\u003C/mark>",{"matched_tokens":83,"snippet":32},[],{"matched_tokens":85,"snippet":21},[],[87,92,95],{"field":38,"indices":88,"matched_tokens":89,"snippets":91},[50],[90],[18],[81],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":77,"value":77},"post_title",[76],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":72,"value":73},"post_content",[71],578730123365712000,{"best_field_score":100,"best_field_weight":101,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":50,"score":102,"tokens_matched":34,"typo_prefix_score":50},"1108091339008",13,"578730123365711979",{"document":104,"highlight":139,"highlights":169,"text_match":98,"text_match_info":177},{"cat_link":105,"category":106,"comment_count":50,"id":107,"is_sticky":50,"permalink":108,"post_author":53,"post_content":109,"post_date":110,"post_excerpt":111,"post_id":107,"post_modified":112,"post_thumbnail":113,"post_thumbnail_html":114,"post_title":115,"post_type":61,"sort_by_date":116,"tag_links":117,"tags":129},[47],[49],"69902","http://radioblackout.org/2021/06/biden-putin-relazioni-solubili-con-un-po-di-acido/","Clima, ambiente, sfruttamento artico, lotta al covid, controllo dei cieli biunivoco sono gli ambiti nei quali è facile trovare un accordo tra Russia e Stati Uniti, ma è contorno; un contorno a cui si deve aggiungere il condimento della adesione più o meno estorta agli europei al confronto muscolare con Putin e soprattutto con la Cina.\r\n\r\nA proposito del paventato asse sino-russo Yurii Colombo (@matrioska2021) ritiene che non sia immaginabile per le differenze culturali tra le due nazioni – e per il razzismo antiorientale di cui è permeata la società russofona. Come sempre si tratta di business (come commentava Biden il suo incontro con Putin) e solo per reciproco vantaggio la Cina ha tenuto in piedi l'economia russa, acquisendo energia e prodotti alimentari, ma la reciproca diffidenza permane.\r\nBiden ha posto in sei mesi i termini di attesa per trovare punti di intesa sulle questioni destinate a rimanere non facilmente risolvibili: il Donbass, la Crimea, la Bielorussia, mentre si inseriscono nella disputa Erdoğan e i suoi alleati caucasici con la proposta neottomana, nata a Baku subito dopo l'incontro tra i presidenti turco e statunitense, di federare sei stati dell'area, Armenia e Iran compresi, sotto tornata elettorale – e a proposito di elezioni e loro manipolazioni un altro elemento pretestuoso che si affianca al tema dei diritti civili (caso Navalny in primis).\r\nSui tempi dell'adesione alla Nato dell'Ucraina si gioca l'intera questione è la spiegazione finale di Yurii Colombo riguardo a quale sia l'oggetto dl contendere che coinvolge anche la Polonia che ha subito il banderismo.\r\n\r\n\"Le relazioni insolubili\".","17 Giugno 2021","","2021-06-17 17:36:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/terrazza-panoramica-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/terrazza-panoramica-300x200.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/terrazza-panoramica-300x200.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/terrazza-panoramica.jpeg 680w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Biden-Putin: relazioni solubili con un po' di acido?",1623951376,[118,119,120,121,122,64,123,124,125,126,127,128],"http://radioblackout.org/tag/bidenputinsummit/","http://radioblackout.org/tag/cyberattack/","http://radioblackout.org/tag/cybersecurity/","http://radioblackout.org/tag/biden/","http://radioblackout.org/tag/crimea/","http://radioblackout.org/tag/erdogan/","http://radioblackout.org/tag/ginevra/","http://radioblackout.org/tag/navalny/","http://radioblackout.org/tag/putin/","http://radioblackout.org/tag/turchia/","http://radioblackout.org/tag/ucraina/",[130,131,132,133,30,18,134,135,136,137,138,15],"#bidenputinsummit","#cyberattack","#cybersecurity","biden","Erdogan","Ginevra","Navalny","putin","Turchia",{"post_content":140,"tags":144},{"matched_tokens":141,"snippet":142,"value":143},[71],"rimanere non facilmente risolvibili: il \u003Cmark>Donbass\u003C/mark>, la Crimea, la Bielorussia, mentre","Clima, ambiente, sfruttamento artico, lotta al covid, controllo dei cieli biunivoco sono gli ambiti nei quali è facile trovare un accordo tra Russia e Stati Uniti, ma è contorno; un contorno a cui si deve aggiungere il condimento della adesione più o meno estorta agli europei al confronto muscolare con Putin e soprattutto con la Cina.\r\n\r\nA proposito del paventato asse sino-russo Yurii Colombo (@matrioska2021) ritiene che non sia immaginabile per le differenze culturali tra le due nazioni – e per il razzismo antiorientale di cui è permeata la società russofona. 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La Russia ha 130.000 uomini e donne in armi lungo il confine con l’Ucraina. Nel Mar Nero, oltre alla flotta russa ci sono navi da guerra della NATO, tra cui due italiane.\r\nQuale partita si sta giocando intorno alla questione Ucraina? Il timore che il governo ucraino possa entrare nella NATO? Il nuovo gasdotto russo e la dipendenza dell’Europa dal gas dell’impero di Putin? La destabilizzazione dell’Europa potrebbe essere uno degli scopi non dichiarati di Biden, un presidente in calo verticale di consensi, che ad un anno dalla nomina, avvenuta mentre fascisti, spiritualisti, suprematisti bianchi davano l’assalto a Capitol Hill?\r\nCe ne ha parlato Stefano Capello\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022-02-15-stefano-ucraina.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","15 Febbraio 2022","2022-02-16 11:02:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/ucraina_russia_crisi_afp_1-0-2439729993-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/ucraina_russia_crisi_afp_1-0-2439729993-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/ucraina_russia_crisi_afp_1-0-2439729993-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/ucraina_russia_crisi_afp_1-0-2439729993.jpg 750w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ucraina. 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Per Kiev sono terroristi secessionisti manovrati da Mosca, per i media russi forze di autodifesa che resistono ai golpisti della Majdan. Definizioni schematiche di un universo ben più articolato. In linea con lo scenario ucraino nel suo complesso.\r\n\r\nLa destra dell’est\r\nIn attesa di capire se il piano di pace di Poroshenko non è un foglio di carta, si può partire da destra. L’insurrezione a Donetsk, come nella vicina Lugansk, registra la presenza di personaggi riconducibili all’estremismo russo e russo-ucraino.\r\n\r\nUno è Pavel Gubarev. Trentunenne, imprenditore, ha una storia di militanza in Unità nazionale russa, formazione con venature xenofobe. È stato lui, a marzo, in concomitanza con lo scoppio della crisi di Crimea, a guidare la presa dei palazzi, fregiandosi poi della carica di governatore della Repubblica di Donetsk. Arrestato, è stato rilasciato a maggio. In quei giorni sono state attive altre sigle radicali, tra cui l’Unione eurasiatica della gioventù, braccio giovanile di Eurasia, movimento presieduto dall’accademico russo Aleksandr Dugin, uomo dal provato pensiero radicale.\r\n\r\nDa poco ha invitato a parlare alla Lomonosov, l’università moscovita dove insegna, Gabor Vona. È il numero uno di Jobbik, la destra ungherese più becera. Sempre a proposito di destre internazionali s’è venuto a sapere che i polacchi di Falanga e gli italiani di Millennium hanno inviato loro rappresentanti a Donetsk. Il che rivela che la famiglia nera europea s’è schierata dall’una e dall’altra parte della barricata ucraina. Non soltanto a Kiev, con Pravyi Sektor e le altre bande della Majdan. Nell’est ucraino un’altra personalità che si colloca a destra è Alexander Borodai, un russo, il capo del governo della Repubblica di Donetsk. A Mosca Borodai ha la fama di uno dei più noti interpreti dell’ultranazionalismo e commenta spesso sulla rivista Zavtra, cassa di risonanza di questi ambienti, che ha recentemente pubblicato una sorta di manifesto della Nuova Russia.\r\n\r\nÈ il nome di quella che dovrebbe essere un’entità statuale composta dalle aree di Donetsk e Lugansk, possibilmente allargata alla Transnistria e a Odessa. Il discorso sulla Nuova Russia allarga il campo dell’analisi, svincolandola dal solo tema, limitante, della collocazione politica. In ballo ci sono sentimenti, persone in carne e ossa. Alcune delle quali percepiscono il rapporto tra Ucraina e Russia come una cosa intima. Ci si arruola nelle milizie filorusse anche in nome di quest’idea, che trova ampi riscontri nella storia, nella cultura e nella letteratura. Sulla Majdan è accaduta grosso modo la stessa cosa.\r\n\r\nLa rivolta ha avuto una sua importante pulsione storica e culturale, identificabile nel pensiero nazionale-nazionalista ucraino, forgiato nell’ovest del paese e proteso a separare la vicenda biografica ucraina da quella russa.\r\n\r\nNell’insurrezione dell’est influiscono, restando sul piano della storia, anche i retaggi della seconda guerra mondiale. In questo senso la Maidan e la sua componente ultranazionalista ha assunto il sapore di una replica a scoppio ritardato delle attività dispiegate nell’Ucraina occidentale dai miliziani di Stepan Bandera, fautori di uno stato ucraino etnico. Contrassero un’alleanza tattica con Hitler in funzione antisovietica e antipolacca. Oggi la figura di Bandera spacca il paese. I circoli nazionalisti lo elevano al rango di eroe. L’est, sensibile alla Russia e alla tradizione della grande guerra patriottica, lo bolla come un nazista.\"","9 Luglio 2014","2014-07-21 14:07:31","Ucraina. Opposti nazionalismi",1404920902,[64,238,239,240,195,128],"http://radioblackout.org/tag/nazionalismo-russo/","http://radioblackout.org/tag/nazionalismo-ucraino/","http://radioblackout.org/tag/odessa/",[18,35,37,28,23,15],{"tags":243},[244,246,248,250,252,254],{"matched_tokens":245,"snippet":81},[18],{"matched_tokens":247,"snippet":35},[],{"matched_tokens":249,"snippet":37},[],{"matched_tokens":251,"snippet":28},[],{"matched_tokens":253,"snippet":23},[],{"matched_tokens":255,"snippet":15},[],[257],{"field":38,"indices":258,"matched_tokens":259,"snippets":261},[50],[260],[18],[81],{"best_field_score":100,"best_field_weight":101,"fields_matched":34,"num_tokens_dropped":50,"score":225,"tokens_matched":34,"typo_prefix_score":50},{"document":264,"highlight":285,"highlights":290,"text_match":293,"text_match_info":294},{"cat_link":265,"category":266,"comment_count":50,"id":267,"is_sticky":50,"permalink":268,"post_author":53,"post_content":269,"post_date":270,"post_excerpt":271,"post_id":267,"post_modified":272,"post_thumbnail":273,"post_thumbnail_html":274,"post_title":275,"post_type":61,"sort_by_date":276,"tag_links":277,"tags":281},[47],[49],"93262","http://radioblackout.org/2024/11/ucraina-loffensiva-russa-accelera/","Continua l'avanzata russa nel Donetsk. Da settimane le truppe di Mosca sembrano aver deciso di accelerare le operazioni nel Donbass, forse per capitalizzare il più possibile una situazione politica internazionale incerta in attesa dell'esito delle elezioni americane, che potrebbe modificare l'attuale disponibilità degli Stati Uniti nei confronti di Kiev. Che la spinta dei militari russi sia senza precedenti lo ammette anche il comandante in capo delle forze armate ucraine, Sirsky che ha definito quella in corso una delle “più potenti” offensive russe dall’inizio dell’invasione . Sono 478 i chilometri quadrati che, secondo un’analisi dell’Institute for the Study of War, l’esercito di Mosca ha conquistato nel mese di ottobre, il dato piu' rilevante da marzo 2022. Il problema è che la coperta difensiva per Kiev è molto corta, ogni giorno l’esercito e i suoi strateghi devono decidere quali zone salvaguardare e quali sguarnire, con conseguenti distruzioni di impianti e strutture strategici.\r\n\r\nLa distruzione delle infrastrutture energetiche fa prospettare un inverno al freddo per la popolazione delle città ucraine mentre s'infittiscono le voci sulla presenza di un numero indefinito di soldati nordcoreani sul fronte di Kursk.\r\n\r\nAbbiamo chiesto a Francesco Dall'Aglio della natura dell'offensiva russa, che si dispiega anche con l'aumento degli attacchi aerei con droni, della supposta presenza di soldati nordcoreani e delle difficoltà di reclutamento dell'esercito ucraino e le diserzioni dall'una e dall'altra parte.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-DALLAGLIO.mp3\"][/audio]","5 Novembre 2024","GUERRA IN UCRAINA OFFENSIVA RUSSA","2024-11-05 14:07:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-UCRAINA-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-UCRAINA-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-UCRAINA-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-UCRAINA.jpg 768w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","UCRAINA, L'OFFENSIVA RUSSA ACCELERA.",1730810804,[278,279,280],"http://radioblackout.org/tag/diserzione/","http://radioblackout.org/tag/guerra-russo-ucraina/","http://radioblackout.org/tag/soldati-nordcoreani/",[282,283,284],"diserzione","GUERRA RUSSO UCRAINA","SOLDATI NORDCOREANI",{"post_content":286},{"matched_tokens":287,"snippet":288,"value":289},[71],"di accelerare le operazioni nel \u003Cmark>Donbass\u003C/mark>, forse per capitalizzare il più","Continua l'avanzata russa nel Donetsk. 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Il problema è che la coperta difensiva per Kiev è molto corta, ogni giorno l’esercito e i suoi strateghi devono decidere quali zone salvaguardare e quali sguarnire, con conseguenti distruzioni di impianti e strutture strategici.\r\n\r\nLa distruzione delle infrastrutture energetiche fa prospettare un inverno al freddo per la popolazione delle città ucraine mentre s'infittiscono le voci sulla presenza di un numero indefinito di soldati nordcoreani sul fronte di Kursk.\r\n\r\nAbbiamo chiesto a Francesco Dall'Aglio della natura dell'offensiva russa, che si dispiega anche con l'aumento degli attacchi aerei con droni, della supposta presenza di soldati nordcoreani e delle difficoltà di reclutamento dell'esercito ucraino e le diserzioni dall'una e dall'altra parte.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-DALLAGLIO.mp3\"][/audio]",[291],{"field":96,"matched_tokens":292,"snippet":288,"value":289},[71],578730123365187700,{"best_field_score":295,"best_field_weight":296,"fields_matched":34,"num_tokens_dropped":50,"score":297,"tokens_matched":34,"typo_prefix_score":50},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":299,"highlight":317,"highlights":322,"text_match":293,"text_match_info":325},{"cat_link":300,"category":301,"comment_count":50,"id":302,"is_sticky":50,"permalink":303,"post_author":53,"post_content":304,"post_date":305,"post_excerpt":111,"post_id":302,"post_modified":306,"post_thumbnail":307,"post_thumbnail_html":308,"post_title":309,"post_type":61,"sort_by_date":310,"tag_links":311,"tags":314},[47],[49],"80799","http://radioblackout.org/2023/03/guerra-in-ucraina-e-liberta-di-informazione-la-vicenda-degli-accrediti-tolti-ai-giornalisti-italiani/","Guerra in Ucraina. Diversi giornalisti italiani, tra cui Andrea Sceresini, freelance intervistato ai nostri microfoni, il 6 Febbraio si sono visti sospendere l’accredito giornalistico dall ministero della Difesa del governo di Kyiv dopo un reporage realizzato nella città sotto attacco di Bakhmut, in quanto ritenuti collaborazionisti con il governo di Mosca, motivazione su cui non è stata offerta mai alcuna prova. Da quel momento, non hanno potuto più svolgere la loro attività di reporter di guerra.\r\n\r\nI due giornalisti da molti anni seguono le vicende politiche in Ucraina, fin dal 2014 e dai primi conflitti nel Donbass. La colpa, mai comunicata formalmente in realtà dal governo ucraino ma rifertia tramite la Farnesina, parrebbe essere quella di aver raccontato il conflitto su entrambi i lati, realizzando inchieste anche nelle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk. Quanto basta per essere considerati come \"giornalisti nemici\".\r\n\r\nUna vicenda esemplificativa della quantità di propaganda di cui è intrisa questa guerra, come tutte probabilmente, e di quanto sia difficile raccontarla in modo obiettivo a causa di una polarizzazione totale, in cui esporre dei dubbi, non essere allineato alle voci militariste, parlare di diserzione o fare delle critiche al governo Ucraino, equivale ad essere, tramite una equazione strampalata, pro-Putin o pro-invasione.\r\n\r\nNe parliamo al microfono con Andrea Sceresini:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/ucraina.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","15 Marzo 2023","2023-03-15 16:18:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/cq5dam.thumbnail.cropped.750.422-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/cq5dam.thumbnail.cropped.750.422-300x169.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/cq5dam.thumbnail.cropped.750.422-300x169.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/cq5dam.thumbnail.cropped.750.422.jpeg 750w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Guerra e libertà di informazione. 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I paesi europei hanno schierato truppe ed inviato armi all’Ucraina.\r\nGli Stati Uniti targati Trump entrano nella partita a gamba tesa, sparigliando le carte. Tagliano fuori l’Ucraina e gli europei ed aprono un tavolo di trattativa diretta con la Russia, mirando ad una tregua armata che, di fatto, sancirà l’annessione dei territori occupati di Mosca. D’altra parte gli Stati Uniti hanno portato a casa l’obiettivo principale: l’indebolimento dell’Europa. Ora Trump spera di rendere meno saldo il legame tra la Russia e la Cina.\r\nIntanto la diserzione dal fronte di guerra è sempre più di massa. Sia in Russia che in Ucraina.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nStati Uniti. Project 25\r\nProseguono gli approfondimenti sugli States all’epoca di Trump.\r\nGli obiettivi del Trump 2.0 erano già scritti da due anni: i punti salienti di un mandato presidenziale reazionario, infatti, erano già ampiamente illustrati in Mandate For Leadership: The Conservative Promise, un manuale di 900 pagine realizzato grazie alla stretta collaborazione tra Heritage Foundation e altre 100 organizzazioni conservatrici statunitensi.\r\nMeglio conosciuto come Project 2025, il manuale è ispirato ad una visione degli Stati Uniti fortemente reazionaria e conservatrice, cui i conservatori lavorano da anni per sviluppare centinaia di obiettivi politici afferenti a ogni sfera della vita pubblica.\r\nLa loro ragione di azione si inserisce comodamente nel quadro di un eterno conflitto tra il governo centrale e quelli statali: l’infinita lotta in favore di un primato dei diritti degli Stati rispetto al governo federale ha permesso a diverse organizzazioni di incardinare lotte dalla presidenza Reagan in poi per cambiare il volto degli Stati Uniti.\r\nProject 2025 ha affrontato una lunga marcia prima di individuare in Trump il proprio campione. 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Il processo di Astana (accordo fra Russia ,Turchia e Iran) ha disinnescato il conflitto congelandolo ,ma la crisi di egemonia dell'impero americanao si è rivelata ulteriormente con la constatazione che gli Stati Uniti non sono in grado di sostenere una guerra su più fronti. L'egemonia americana si esercita solo sul piano militare , grazie alla presenza di basi militari dislocate in tutto il mondo e alla bulimica spesa per la difesa che viene finanziata attraendo dollari che sono considerati un bene rifugio di fronte al caos che diventa funzionale al mantenimento dell'egemonia statunitense.\r\n\r\nIl capitale investito nella guerra ucraina ritorna per un 90% negli U.S.A. attraverso il complesso militare industriale che produce gli armamenti venduti al governo di Kiev , con la guerra per procura l'egemone americano ha ottenuto di dividere l'Europa dalla Russia, azzerare l'affluso di energia a basso costo proveniente dalla Russia che sosteneva la produzione tedesca con la distruzione dei gasdotti ,colpendo un potenziale concorrente e ha rivitalizzto la Nato . Nelle aspettative dei think tank neoconservatori come \"Heritage foundation\" che ancora condizionano la politica estera statunitense ,la guerra per procura contro la Russia avrebbe dovuto portare al collasso di Mosca e di conseguenza un indebolimento della Cina ,indicata come il nemico principale dal PNAC (Project for the New American Century) .\r\n\r\nL'operazione Maidan guidata da Victoria Nuland faceva parte del progetto di espansione della Nato fino ai confini della Russia e la guerra nel Donbass è stata alimentata ad arte depotenziando fino a renderli inefficaci gli accordi di Minsk come ha avuto modo di confermare pubblicamente la ex cancelliera tedesca Merkel.\r\n\r\nLe prospettive di un coinvolgimento nel conflitto della Nato sono reali considerando le difficoltà sul campo dell'esercito ucraino ,si sta preparando l'opinione pubblica a questa eventualità mutando attraverso la propaganda bellica la stessa percezione della guerra ,creando le premesse per un arruolamento anche delle coscienze .\r\n\r\nL'unica risposta alla classica domanda sul \"che fare\" rimane la guerra contro le borghesie nazionali che ci stanno portando alla catastrofe e la diserzione di massa contro la mobilitazione guerrafondaia che viene alimentata dalla propaganda bellicista.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/BASTIONI-110424-GUERRA-MONESTAROLO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Matteo Palamidesse redattore della rivista Focus on Africa parliamo del Corno d'Africa in particolare del processo di dissoluzione dell'entità statale somala dopo le prese di posizione del Puntland ,(regione semiautonoma della Somalia) , che ha ritirato il 31 marzo il suo riconoscimento delle autorità federali somale, dopo che il parlamento di Mogadiscio ha approvato una riforma costituzionale che introduce, tra le altre cose, l’elezione diretta del presidente e gli permette di nominare il primo ministro senza l’approvazione del parlamento . Finora la Somalia aveva votato con un sistema indiretto, in cui i rappresentanti dei clan facevano da intermediari. Secondo il governo le riforme sono necessarie per la stabilità politica, ma chi le critica pensa che l’esecutivo stia cercando di accentrare il potere. Le autorità del Puntland chiedono un referendum nazionale sulle riforme.\r\n\r\nA questo si aggiunge l'accordo tra Etiopia e Somaliland che prevede per l’Etiopia l'accesso ai porti del Somaliland, che in cambio otterrà il riconoscimento ufficiale da parte di Addis Abeba (al momento il Somaliland non è riconosciuto dalla comunità internazionale).\r\n\r\nPer quanto non legalmente vincolante, il memorandum d’intesa è considerato un passo molto importante sia per l’Etiopia, che così avrà uno sbocco commerciale e navale sul Mar Rosso – che gli è precluso dal 1993, anno dell'indipendenza dell'Eritrea – sia per il Somaliland, che uscirebbe ufficialmente per la prima volta dall'isolamento internazionale in cui si trova. L'accordo ha scatenato la reazione ostile da parte della Somalia con una crisi diplomatica con l'Etiopia ,a dimostrazione delle tensioni che si addensano sul Corno d'Africa ,un area estremamente sensibile rispetto agli equilibri strategici e commerciali globali in via di ridefinizione.\r\nParliamo anche del Sudan ad un anno dallo scoppio della guerra tra l'esercito sudanese e le RSF (le forze di supporto rapido) di Hemmeti , la situazione dal punto di vista militare è di stallo con il paese diviso in due ,la diplomazia internazionale è totalmente inefficace ,si richiede la riapertura dei colloqui fra le parti per far ripartire le trattative ,la società civile sudanese che 5 anni fa ersa stata protagonista delle mobilitazione che avevano portato alla caduta di Al Bashir è schiacciata dalla guerra che ha un impatto devastante sulla popolazione.\r\n\r\nNell'indifferenza generale dell'informazione si sta producendo in Sudan un vera e propria catastrofe umanitaria ,metà della popolazione sudanese è bisognosa di assistenza sanitaria ,otto milioni di profughi interni e più di un milione e mezzo di rifugiati nei paesi confinanti non hanno accesso ai presidi sanitari ,hanno difficoltà a reperire cibo ,si stanno diffondendo epidemie ,si assiste a ripetute violazioni dei diritti umani da parte di entrambi i contendenti con stupri di massa ed episodi di pulizia etnica sempre più frequenti.\r\n\r\nNessuno dei contendenti puo' vincere militarmente e gli interessi dei paesi coinvolti nel sostegno della guerra alimentano il conflitto nel silenzio complice delle diplomazie occidentali , mentre il popolo sudanese è sprofondato in un incubo senza fine dopo le speranze alimentate dalla caduta del dittatore Al Bashir 5 anni fa.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/BASTIONI-110424-MATTEO.mp3\"][/audio]","14 Aprile 2024","2024-04-14 12:10:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 11/04/2024- GUERRA IN UCRAINA,DECLINO DELL'IMPERO E CONTESA PER L'EGEMONIA GLOBALE -SUDAN AD UN ANNO DALLA GUERRA FRA WARLORDS NESSUN VINCITORE POSSIBILE E UNA CRISI UMANITARIA DEVASTANTE .",1713096601,[409],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[366],{"post_content":412},{"matched_tokens":413,"snippet":414,"value":415},[71],"Russia e la guerra nel \u003Cmark>Donbass\u003C/mark> è stata alimentata ad arte","Bastioni di Orione con Giorgio Monestarolo che si occupa principalmente di storia economica e socio-culturale dell’età moderna, con particolare attenzione ai rapporti tra capitalismo, economia di mercato e dinamiche sociali e ambientali nonchè autore del libro \"Ucraina ,Europa mondo \" parliamo della guerra in Ucraina e i riflessi del conflitto sulla contesa per l'egemonia globale in corso.\r\n\r\nSi parte con un collegamento tra il conflitto ucraino e la guerra in Libia e in Siria dove la fine di Gheddafi è stata un campanello di allarme per Putin e il tentativo di cambio di regime in Siria è fallito a causa dell'intervento militare russo che ha sostenuto il suo cliente storico Assad per tutelare la propria proiezione nel Mediterraneo . Il processo di Astana (accordo fra Russia ,Turchia e Iran) ha disinnescato il conflitto congelandolo ,ma la crisi di egemonia dell'impero americanao si è rivelata ulteriormente con la constatazione che gli Stati Uniti non sono in grado di sostenere una guerra su più fronti. L'egemonia americana si esercita solo sul piano militare , grazie alla presenza di basi militari dislocate in tutto il mondo e alla bulimica spesa per la difesa che viene finanziata attraendo dollari che sono considerati un bene rifugio di fronte al caos che diventa funzionale al mantenimento dell'egemonia statunitense.\r\n\r\nIl capitale investito nella guerra ucraina ritorna per un 90% negli U.S.A. attraverso il complesso militare industriale che produce gli armamenti venduti al governo di Kiev , con la guerra per procura l'egemone americano ha ottenuto di dividere l'Europa dalla Russia, azzerare l'affluso di energia a basso costo proveniente dalla Russia che sosteneva la produzione tedesca con la distruzione dei gasdotti ,colpendo un potenziale concorrente e ha rivitalizzto la Nato . Nelle aspettative dei think tank neoconservatori come \"Heritage foundation\" che ancora condizionano la politica estera statunitense ,la guerra per procura contro la Russia avrebbe dovuto portare al collasso di Mosca e di conseguenza un indebolimento della Cina ,indicata come il nemico principale dal PNAC (Project for the New American Century) .\r\n\r\nL'operazione Maidan guidata da Victoria Nuland faceva parte del progetto di espansione della Nato fino ai confini della Russia e la guerra nel \u003Cmark>Donbass\u003C/mark> è stata alimentata ad arte depotenziando fino a renderli inefficaci gli accordi di Minsk come ha avuto modo di confermare pubblicamente la ex cancelliera tedesca Merkel.\r\n\r\nLe prospettive di un coinvolgimento nel conflitto della Nato sono reali considerando le difficoltà sul campo dell'esercito ucraino ,si sta preparando l'opinione pubblica a questa eventualità mutando attraverso la propaganda bellica la stessa percezione della guerra ,creando le premesse per un arruolamento anche delle coscienze .\r\n\r\nL'unica risposta alla classica domanda sul \"che fare\" rimane la guerra contro le borghesie nazionali che ci stanno portando alla catastrofe e la diserzione di massa contro la mobilitazione guerrafondaia che viene alimentata dalla propaganda bellicista.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/BASTIONI-110424-GUERRA-MONESTAROLO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Matteo Palamidesse redattore della rivista Focus on Africa parliamo del Corno d'Africa in particolare del processo di dissoluzione dell'entità statale somala dopo le prese di posizione del Puntland ,(regione semiautonoma della Somalia) , che ha ritirato il 31 marzo il suo riconoscimento delle autorità federali somale, dopo che il parlamento di Mogadiscio ha approvato una riforma costituzionale che introduce, tra le altre cose, l’elezione diretta del presidente e gli permette di nominare il primo ministro senza l’approvazione del parlamento . Finora la Somalia aveva votato con un sistema indiretto, in cui i rappresentanti dei clan facevano da intermediari. Secondo il governo le riforme sono necessarie per la stabilità politica, ma chi le critica pensa che l’esecutivo stia cercando di accentrare il potere. Le autorità del Puntland chiedono un referendum nazionale sulle riforme.\r\n\r\nA questo si aggiunge l'accordo tra Etiopia e Somaliland che prevede per l’Etiopia l'accesso ai porti del Somaliland, che in cambio otterrà il riconoscimento ufficiale da parte di Addis Abeba (al momento il Somaliland non è riconosciuto dalla comunità internazionale).\r\n\r\nPer quanto non legalmente vincolante, il memorandum d’intesa è considerato un passo molto importante sia per l’Etiopia, che così avrà uno sbocco commerciale e navale sul Mar Rosso – che gli è precluso dal 1993, anno dell'indipendenza dell'Eritrea – sia per il Somaliland, che uscirebbe ufficialmente per la prima volta dall'isolamento internazionale in cui si trova. L'accordo ha scatenato la reazione ostile da parte della Somalia con una crisi diplomatica con l'Etiopia ,a dimostrazione delle tensioni che si addensano sul Corno d'Africa ,un area estremamente sensibile rispetto agli equilibri strategici e commerciali globali in via di ridefinizione.\r\nParliamo anche del Sudan ad un anno dallo scoppio della guerra tra l'esercito sudanese e le RSF (le forze di supporto rapido) di Hemmeti , la situazione dal punto di vista militare è di stallo con il paese diviso in due ,la diplomazia internazionale è totalmente inefficace ,si richiede la riapertura dei colloqui fra le parti per far ripartire le trattative ,la società civile sudanese che 5 anni fa ersa stata protagonista delle mobilitazione che avevano portato alla caduta di Al Bashir è schiacciata dalla guerra che ha un impatto devastante sulla popolazione.\r\n\r\nNell'indifferenza generale dell'informazione si sta producendo in Sudan un vera e propria catastrofe umanitaria ,metà della popolazione sudanese è bisognosa di assistenza sanitaria ,otto milioni di profughi interni e più di un milione e mezzo di rifugiati nei paesi confinanti non hanno accesso ai presidi sanitari ,hanno difficoltà a reperire cibo ,si stanno diffondendo epidemie ,si assiste a ripetute violazioni dei diritti umani da parte di entrambi i contendenti con stupri di massa ed episodi di pulizia etnica sempre più frequenti.\r\n\r\nNessuno dei contendenti puo' vincere militarmente e gli interessi dei paesi coinvolti nel sostegno della guerra alimentano il conflitto nel silenzio complice delle diplomazie occidentali , mentre il popolo sudanese è sprofondato in un incubo senza fine dopo le speranze alimentate dalla caduta del dittatore Al Bashir 5 anni fa.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/BASTIONI-110424-MATTEO.mp3\"][/audio]",[417],{"field":96,"matched_tokens":418,"snippet":414,"value":415},[71],{"best_field_score":295,"best_field_weight":296,"fields_matched":34,"num_tokens_dropped":50,"score":297,"tokens_matched":34,"typo_prefix_score":50},{"document":421,"highlight":435,"highlights":440,"text_match":293,"text_match_info":443},{"comment_count":50,"id":422,"is_sticky":50,"permalink":423,"podcastfilter":424,"post_author":426,"post_content":427,"post_date":428,"post_excerpt":111,"post_id":422,"post_modified":429,"post_thumbnail":430,"post_title":431,"post_type":382,"sort_by_date":432,"tag_links":433,"tags":434},"82566","http://radioblackout.org/podcast/la-fine-della-fine-della-storia-21-quale-controffensiva/",[425],"La fine della Fine della storia","cattivipensieri","Sembrerebbe partita la controffensiva ucraina quando ormai la primavera volge al termine. Tocca essere cauti perché se da un lato sembra fuori discussione che l'Ucraina possa costringere la Russia a rientrare dentro i confini precedenti al 2014 non pare nemmeno possibile che l'Ucraina possa al momento riprendersi il Donbass per poi mantenerlo, perché si tratterebbe poi di difenderlo. Se anche il supporto occidentale si rivelasse tanto rilevante da costringere i russi a rinculare, è abbastanza certo che questo innescherebbe solo una mobilitazione di massa tra i giovani russi che potrebbero triplicare i propri effettivi. Insomma, ancora una volta non si tratta di ribaltare le sorti militari sul campo ma di dissanguare la Russia di Putin, dal punto di vista dei costi umani ed economici, per rendere il futuro di Putin più incerto e costringerlo a mitigare le sue posizioni. A che prezzo, ammesso che accada, l'Ucraina e la Nato potrebbero conseguire obiettivi di questo tipo? Si prospetta una carneficina anche peggiore di quella vista finora, mentre già molti analisti del campo occidentale rimasticano il solito adagio sentito nei mesi scorsi sugli Himars e poi sugli Abrahms e i Leopard, ovvero: “Eh, però, senza l'aviazione...”. Di linea rossa in linea rossa si vuole forse prender tempo mentre i piloti ucraini completano l'addestramento per dispiegare la forza aerea? In ogni caso ci aspettano tempi lunghi e il pericolo escalation (nel senso del livello distruttivo e dell'allargamento) è sempre dietro l'angolo.\r\n\r\nNe parliamo con Francesco Dall'Aglio, ricercatore presso l'Accademia delle Scienze di Sofia.\r\n\r\nNella seconda parte di trasmissione alcuni spunti e riflessioni critiche dalla recente, lunga ed approfondita intervista rilasciata dal centenario Henry Kissinger alla rivista The Economist, nella quale l'ex Segretario di Stato Americano, una delle figure drammaticamente più influenti della politica estera americana del secolo scorso, si esprime a tutto campo sugli scenari e le sfide del presente: dal rischio di una Terza Guerra Mondiale alla sfida fra Stati Uniti e Cina, dall'impatto dirompente delle nuove tecnologie al declino dell'egemonia americana. Lo sguardo di parte del consigliere del Principe per antonomasia, certo, ma ahinoi, a tratti ben più lucido e ficcante di tante analisi di segno opposto.\r\n\r\nIn chiusura di puntata un nuovo episodio de Il Perno Originario\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/fine-della-storia-06-06.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\nThe Economist - A conversation with Henry Kissinger\r\nWolfgang Streeck - A Bipolar Order?\r\n\r\nAppello di un gruppo di ex diplomatici e funzionari militari americani associati all’Eisenhower Media Network - Gli Stati Uniti dovrebbero essere una forza di pace nel mondo\r\n\r\nDomenico Quirico - Nella guerra senza limiti né deterrenza si vince solo rovesciando i fronti","7 Giugno 2023","2023-06-07 12:30:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/1686126022089-200x110.png","LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA #21 - QUALE CONTROFFENSIVA?",1686141057,[],[],{"post_content":436},{"matched_tokens":437,"snippet":438,"value":439},[71],"possa al momento riprendersi il \u003Cmark>Donbass\u003C/mark> per poi mantenerlo, perché si","Sembrerebbe partita la controffensiva ucraina quando ormai la primavera volge al termine. 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/2022-07-08-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nIl recente vertice della NATO a Madrid ha reso chiaro che il rischio di un’escalation bellica, evidente sin dall’attacco russo all’Ucraina, è molto pesante. L’estensione della Nato a Svezia e Finlandia, disponibili a pagare ad Erdogan il prezzo richiesto, con la possibile consegna di alcuni profughi politici curdi, è il segnale dell’affermarsi sempre più netto della Turchia come potenza macroregionale. E non saranno certo i viaggi di Draghi ad Ankara a scongiurare la perdita di influenza dell’Italia (e dell’ENI) in Libia.\r\nLa Russia continua lentamente ad avanzare nel Donbass, ma comincia a pagare il prezzo: ad esempio tante tecnologie biomediche sono ormai introvabili. Le più colpite dalle sanzioni sono le classi medie urbane: non per caso l’opposizione alla guerra in Ucraina si concentra a Mosca e San Pietroburgo senza investire il paese nel suo complesso. Al momento la leadership di Putin resta solida.\r\nLa Cina, indicata come grande nemico da Biden, gioca la propria partita, moltiplicando la propria influenza.\r\nSullo sfondo i paesi europei che hanno tutto da perdere con la guerra in Ucraina, ma non hanno la forza per giocare in proprio.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nLe frontiere del controllo\r\nIl modello cinese che impone ai propri cittadini una sorveglianza tanto capillare da rendere possibile l’applicazione di algoritmi che valutano i comportamenti e assegnano premi e punizioni sulla base di quanto viene rilevato è tanto lontano da noi?\r\nNella sua forma più esplicita per ora è improbabile che approdi alle nostre latitudini, ma in modalità più sfumate è già qui. L’algoritmo che guida il lavoro dei fattorini in bicicletta premia chi accetta il lavoro con la pioggia ed in qualsiasi momento, mentre punisce chi si autotutela e, soprattutto, chi sciopera.\r\nLe telecamere che utilizzano il riconoscimento facciale possono attuare sia un controllo etnicamente mirato del territorio, sia una ricerca ad hoc utilizzando database in cui sono raccolti i profili dei sovversivi.\r\nNe abbiamo parlato con Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo.\r\n\r\nProspettive antimilitariste\r\nLa giornata di lotta del 2 luglio a Torino tra cronaca e prossime sfide\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 16 luglio\r\nSpezzona indecors* alla Pride di Asti\r\nParco della Resistenza ore 16,30\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21 (sino a settembre le riunioni sono aperiodiche)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","14 Luglio 2022","2022-07-14 02:38:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/facial-recognition-200x110.jpg","Anarres dell’8 luglio. Guerra e scacchiere geopolitico. Le frontiere del controllo. Prospettive antimilitariste...",1657766280,[],[],{"post_content":458},{"matched_tokens":459,"snippet":460,"value":461},[71],"continua lentamente ad avanzare nel \u003Cmark>Donbass\u003C/mark>, ma comincia a pagare il","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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L’algoritmo che guida il lavoro dei fattorini in bicicletta premia chi accetta il lavoro con la pioggia ed in qualsiasi momento, mentre punisce chi si autotutela e, soprattutto, chi sciopera.\r\nLe telecamere che utilizzano il riconoscimento facciale possono attuare sia un controllo etnicamente mirato del territorio, sia una ricerca ad hoc utilizzando database in cui sono raccolti i profili dei sovversivi.\r\nNe abbiamo parlato con Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo.\r\n\r\nProspettive antimilitariste\r\nLa giornata di lotta del 2 luglio a Torino tra cronaca e prossime sfide\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 16 luglio\r\nSpezzona indecors* alla Pride di Asti\r\nParco della Resistenza ore 16,30\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21 (sino a settembre le riunioni sono aperiodiche)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[463],{"field":96,"matched_tokens":464,"snippet":460,"value":461},[71],{"best_field_score":295,"best_field_weight":296,"fields_matched":34,"num_tokens_dropped":50,"score":297,"tokens_matched":34,"typo_prefix_score":50},{"document":467,"highlight":479,"highlights":484,"text_match":293,"text_match_info":487},{"comment_count":50,"id":468,"is_sticky":50,"permalink":469,"podcastfilter":470,"post_author":53,"post_content":471,"post_date":472,"post_excerpt":111,"post_id":468,"post_modified":473,"post_thumbnail":474,"post_title":475,"post_type":382,"sort_by_date":476,"tag_links":477,"tags":478},"76074","http://radioblackout.org/podcast/voci-dallucraina-voci-dalla-russia-voci-dentro-e-contro-la-guerra-7/",[346,18,339,348,336],"Dall'inizio del conflitto in Ucraina siamo sottopostə ad un sovraccarico di informazioni e analisi di ogni risma. La guerra continua e cambia costantemente in molte sue forme, sia da un punto di vista militare quanto a livello mediatico, propagandistico e politico. In mezzo a tale torbido caos mediatico le voci di cui più sentiamo l'assenza sono quelle di persone, collettivi ed esperienze che si sono organizzate concretamente per rispondere alla guerra in tutte le sue forme e che la guerra ogni giorno la subiscono. Perchè pensiamo sia imprescindibile provare ad affinare i nostri strumenti di critica e solidarietà, tentando di passare attraverso l'ascolto e il confronto con le esperienze umane e politiche che dentro e contro questa guerra provano, con difficoltà, contraddizioni e differenze, a muoversi. Cerchiamo di dare spazio a testimonianze, letture, riflessioni ed esperienze che mettono al centro episodi e percorsi di solidarietà, ribellione, autorganizzazione, critica, diserzione e sabotaggio dall'Ucraina alla Russia, passando e andando oltre i confini di quei territori.\r\n\r\n\r\nQuesta settimana andiamo da ovest ad est, da una parte all'altra dell'Ucraina. Saremo in diretta prima da Leopoli (con un compagno che ha fatto parte di Operation Solidarity) e dalla città di Horlivka/Gorlovka in Donbass, con un contatto locale nato e cresciuto lì. Quest'ultima città è direttamente sotto l'occupazione militare russa. Cercheremo di capire tramite le voci e le testimonianze di chi vive quei territori che cosa sta succedendo, come si evolve il conflitto e come si vive in guerra, in due contesti totalmente diversi.\r\n\r\n\r\nPrima di queste dirette, un resoconto di come si sta evolvendo la guerra, sia a livello militare che a livello internazionale, e soprattutto degli ultimi episodi di sabotaggio e attacco ai centri di reclutamento in Russia, e dei timidi ma rilevanti episodi di insofferenza e diserzione tra le forze militari.\r\n\r\nQui la puntata\r\n\r\nLa nostra poesia del giorno, letta dal nostro tecnico intellettuale. \"Fratelli\" di Giuseppe Ungaretti\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/poesia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nGli ultimi aggiornamenti sulla guerra e dai fronti interni russi e ucraini:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/aggiornamenti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nLa prima diretta di oggi è con Yura, un compagno di Lviv che è stato parte dell'esperienza di Operation Solidarity. 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La guerra continua e cambia costantemente in molte sue forme, sia da un punto di vista militare quanto a livello mediatico, propagandistico e politico. In mezzo a tale torbido caos mediatico le voci di cui più sentiamo l'assenza sono quelle di persone, collettivi ed esperienze che si sono organizzate concretamente per rispondere alla guerra in tutte le sue forme e che la guerra ogni giorno la subiscono. Perchè pensiamo sia imprescindibile provare ad affinare i nostri strumenti di critica e solidarietà, tentando di passare attraverso l'ascolto e il confronto con le esperienze umane e politiche che dentro e contro questa guerra provano, con difficoltà, contraddizioni e differenze, a muoversi. Venerdì cercheremo di dare spazio a letture, riflessioni ed esperienze che mettono al centro episodi e percorsi di solidarietà, ribellione, autorganizzazione, critica, diserzione e sabotaggio dall'Ucraina alla Russia, passando e andando oltre i confini di quei territori.\r\n\r\nCome ogni due venerdì al mese, torna Voci dall'Ucriana, Voci dalla Russia, Voci Dentro e Contro la Guerra.\r\n\r\nIn questa puntata continuiamo nel tentativo di fare uno dei tanti e possibili punti, assolutamente parziali, riguardo al conflitto in corso. Ricordando che si trasmette all'ormai 93esimo giorno di conflitto armato in Ucraina a partire dall'invasione militare russa.\r\n\r\nDue le dirette principali di oggi; una con Vitaliy Dudin, dell’organizzazione socialista democratica ucraina Sotsyalnyi Rukh (“Movimento sociale”), a partire dalla nuova legge sul lavoro promulgata dal governo Zelensky in tempi di legge marziale, che è una dichiarazione di \"guerra\" contro le lavoratrici e lavoratori, dalla semplificazione dei licenziamenti in contesti anche di malattia o congedo alla settimana lavorativa di 60 ore; l'altra con un gruppo di compagn* anarchich* di Perm, una cittadina nel centro della Russia, che ci raccontano quali sono le condizioni di vita e di lotta da parte dei movimenti russi contro la guerra, e che ci fanno un punto sulle varie azioni di sabotaggio contro il governo Putin e gli apparati o simboli statali, toccando anche il dolente tasto della repressione e delle decine di compagn* incarcerate dentro le prigioni russe, e di come supportarle.\r\n\r\nPrima di queste dirette, un lungo resoconto degli ultimi aggiornamenti dai fronti militari e a livello internazionale, ma soprattutto dai vari primi e timidi, ma rilevanti, scricchiolii interni a livello sociale e politico sia in Ucraina che in Russia, che vanno contro la narrazione maggioritaria appiattente di società compatte e pacificate in tempi di guerra.\r\n\r\nQui la puntata.\r\n\r\nCome sempre, la nostra poesia del giorno, letta dal nostro tecnico intellettuale. trattasi di un brano tratto da \"il caos non è mai morto (T.A.Z)\" di Hakim Bey (r.i.p.)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/poesia-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGli ultimi aggiornamenti sulla guerra e dai fronti interni russi e ucraini:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/intro-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa prima diretta con Vitaliy Dudin, dell’organizzazione socialista Sotsyalnyi Rukh (“Movimento sociale”), a partire dalla nuova legge sul lavoro e, più in generale, sulla scelta presa dal governo ucraino di far pagare i costi della guerra alla classe lavoratrice:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/vitaly.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa seconda diretta con un gruppo anarchico di Perm, che ci racconta la situazione in Russia, come si organizzano le realtà e le compagn* contro la guerra, che tipo di azioni sono state fatte e qual'è il livello di protesta complessivo, e di repressione. 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