","Francia. Marea fascista e astensione dilagante",1718121294,[130,63,64,131,132],"http://radioblackout.org/tag/bardella/","http://radioblackout.org/tag/le-pen/","http://radioblackout.org/tag/macron/",[134,21,15,26,18],"bardella",{"post_content":136,"tags":140},{"matched_tokens":137,"snippet":138,"value":139},[76],"Francia e la Germania, alle \u003Cmark>europee\u003C/mark> crollano i partiti liberali al","Nei due Paesi più popolosi dell’UE, la Francia e la Germania, alle \u003Cmark>europee\u003C/mark> crollano i partiti liberali al potere e avanzano prepotentemente le destre sovraniste, come Rassemblement National di Le Pen – primo partito – e Alternativa per la Germania – secondo partito, davanti a socialdemocratici e Verdi.\r\nUn voto che avrà anche conseguenze politiche interne: Macron ha sciolto il Parlamento, convocando \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> politiche a fine giugno. Scelta analoga per il Belgio, dove il partito conservatore al potere viene superato a destra da nazionalisti e sovranisti.\r\nIn Francia ha votato poco il 51,49% degli aventi diritto: quasi la metà ha disertato le urne. Una diserzione che nei quartieri popolari è stata ancora più massiccia. In certe zone non ha votato più del 30% della popolazione.\r\nIl risultato francese era ampiamente annunciato dai sondaggi, che regalano a Macron la coppa del presidente più impopolare della Republique.\r\nLa mossa delle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> anticipate, dopo la valanga fascista e il dimezzamento del partito di Macron, è probabilmente un calcolo machiavellico sulle dinamiche di potere. Macron intende passare la patata bollente a Bardella, puntando su un logoramento di immagine dell’RN nei due anni prima delle prossime presidenziali.\r\nResta tuttavia sul tappeto la questione sociale, che qualcuno immagina possa trovare un parziale sbocco in una ritrovata unità della sinistra per le \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> anticipate di fine giugno, ma che resta nelle mani dei movimenti sociali, che sinora, pur imponenti, non hanno sinora trovato lo slancio per travolgere fascisti e governanti.\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza, redattore di Radio “Fréquence Paris Plurielle” dove conduce “Vive la sociale!”\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-11-carrozza-francia.mp3\"][/audio]",[141,143,145,147,149],{"matched_tokens":142,"snippet":134},[],{"matched_tokens":144,"snippet":89},[75,76],{"matched_tokens":146,"snippet":15},[],{"matched_tokens":148,"snippet":26},[],{"matched_tokens":150,"snippet":18},[],[152,157],{"field":38,"indices":153,"matched_tokens":154,"snippets":156},[101],[155],[75,76],[89],{"field":109,"matched_tokens":158,"snippet":138,"value":139},[76],{"best_field_score":113,"best_field_weight":114,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":50,"score":160,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":50},"1157451471441625194",{"document":162,"highlight":184,"highlights":208,"text_match":111,"text_match_info":216},{"cat_link":163,"category":164,"comment_count":50,"id":165,"is_sticky":50,"permalink":166,"post_author":167,"post_content":168,"post_date":169,"post_excerpt":56,"post_id":165,"post_modified":170,"post_thumbnail":171,"post_thumbnail_html":172,"post_title":173,"post_type":59,"sort_by_date":174,"tag_links":175,"tags":180},[47],[49],"54322","http://radioblackout.org/2019/05/italia-e-francia-nelle-urne-vince-la-paura-ma-i-piu-non-votano/","info2","I sovranisti sono avanzati ma non hanno sfondato in Europa. In due grandi paesi come la Francia e l’Italia hanno invece avuto una significativa affermazione.\r\nIl Rassemblement National di Marine Le Pen è arrivato primo alle elezioni europee con il 23,43% dei voti, precedendo La République en marche del presidente Emmanuel Macron, che, con il Movimento Democratico, ha ricevuto il 22,31%. L'Unione di centrodestra: i conservatori Les Républicains e Les Centristes, ha ottenuto l'8,2% dei voti, precedendo Parti socialiste e Place publique al 6.43%, la sinistra radicale La France insoumise si è fermata al 6,3%.\r\nIn Francia è aumentato il numero dei votanti, ma comunque il 50% degli aventi diritto non si sono recati alle urne. Se a questo dato si aggiungono un milione di schede bianche o nulle, il numero effettivo degli astenuti è sale ulteriormente.\r\nMacron, nonostante le difficoltà che il movimento dei Gilets Jaunes gli ha creato, che avrebbero suggerito un atteggiamento più defilato, ha deciso di trasformare questa tornata elettorale europea in un referendum su se stesso. Un grosso errore, che non avrà ripercussioni sul governo, ma lo ha indebolito. Le Pen evidentemente è riuscita ad intercettare una parte dei voti dei Gilets Jaunes che, a duro prezzo, hanno bloccato strade, occupato rotonde, costruito assemblee per lunghi mesi senza arrendersi, nonostante la repressione poliziesca e giudiziaria.\r\n\r\nMacron ha perso il referendum su se stesso, nonostante il suo partito abbia fagocitato i gollisti, Salvini ha invece sbancato gli alleati a 5 stelle, invertendo i rapporti di forza all’interno della maggioranza di governo giallo verde.\r\n\r\nL’Italia è in controtendenza con la Francia e il resto d’Europa, perché l’astensionismo è ancora cresciuto, nonostante l’abbinamento con alcune elezioni locali, come le regionali in Piemonte e le comunali in diverse città e paesi. La percentuale di astensione è del 44%, le bianche e le nulle sono circa un milione.\r\nUn calcolo più preciso, fatto sugli aventi diritto e non sui votanti effettivi, ci offre un quadro ben diverso: l’astensione si conferma la scelta maggioritaria assestandosi al 44%, due punti e mezzo in meno rispetto alla scorsa tornata elettorale, la Lega è al 19%, il PD al 13%, i 5 Stelle al 9,5, Forza Italia al 5%, Fratelli d’Italia a poco meno del 4%.\r\n\r\nUn’analisi dei voto nei due paesi che tenga conto delle questioni sociali ci consegna una mappa dei territori dove si sono affermati i sovranisti, che ci narra della grande paura sociale che sta scuotendo l’Europa e che trova sbocco nel mito dell’identità nazionale, religiosa, che individua “l’altro” come nemico interno su cui riversare il proprio disagio sociale.\r\nIn Francia Macron ha ceduto consensi nell’ovest atlantico, dove più forte è stato il movimento dei Gilets Jaunes. In generale la France en marche tiene a Parigi e nei grandi centri, come il PD in Italia che si afferma nelle grandi città, ma cede il passo alla Lega in Provincia.\r\nLa Lega a Torino vince in tutta la periferia nord della città, quella dove è concentrata la maggior parte della popolazione immigrata nel capoluogo subalpino. Nei quartieri dove la lotta di classe ha, almeno in parte, ceduto il passo alla guerra all’immigrazione.\r\nLa debacle dei 5 Stelle che hanno visto dimezzare i propri consensi in poco più di un anno è tutta nell’ambiguità costitutiva di un movimento che nasce dall’invettiva grillina, ma non riesce a costruire, a mantenere i legami con i movimenti che ne avevano garantito parte del successo. I pentastellati pagano il prezzo di essere una sorta di peronismo in salsa italiana, né di destra, né di sinistra, un populismo anomalo alle nostre latitudini, che un partito nettamente di destra come la Lega ha azzannato alla gola. Non basterà certo un cambio di leadership a frenare la loro rovinosa discesa.\r\nNel DNA dei 5 Stelle ci sono tanti elementi diversi, che non vanno in rotta di collisione finché non vengono cucinati insieme. L’afflato giustizialista, la chiusura verso i migranti sono soddisfatti meglio dalla Lega, verso la quale si sono traghettati armi e bagagli tanti sostenitori del movimento della Casaleggio e soci. Il treno “verde”, che ha attraversava l’Europa, grazie al vento dei Friday’s for future, il grillini lo hanno perso a Taranto, a San Foca, nei luoghi delle trivellazioni, tra Alessandria e Genova dove si scavano i tunnel per il Tav nell’amianto, e ovunque i movimenti di difesa del territorio e contro le grandi opere inutili si sono scontrati con i continui voltafaccia a 5 Stelle.\r\nTravaglio, sul Fatto Quotidiano, auspica una caduta del governo e un lungo periodo di opposizione che consenta ai 5 Stelle che riacquistare la verginità politica. Un’operazione che a occhio appare un po’ ardita. La Lega è invece ora alla prova del suo successo. Non le sarà facile mantenere le promesse, anche se il 19% di cittadini italiani, che l’ha premiata con il voto, non ha alcuna remora morale di fronte ai naufraghi lasciati morire, ai lager libici, alla galera per chi dissente, alla messa sotto assedio dell’intera società. Mentre in ogni angolo della penisola ci sono persone che muoiono di lavoro, precarietà, assenza di prevenzione e cura delle malattie, mancata tutela dell’ambiente e messa in sicurezza del territorio.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza di radio Paris Plurielle dove conduce “Vive la sociale!” e con Massimo Varengo delle edizioni ZiC.\r\n\r\nAscolta le dirette:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/2019-05-28-elez-fr-carrozza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/2019-05-28-elez-ita-varengo.mp3\"][/audio]","28 Maggio 2019","2019-05-28 17:19:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/paura-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"199\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/paura-300x199.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/paura-300x199.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/paura-768x509.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/paura-1024x678.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/paura.jpg 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Italia e Francia: nelle urne vince la paura, ma i più non votano",1559062678,[176,63,64,66,131,177,132,178,179],"http://radioblackout.org/tag/5-stelle/","http://radioblackout.org/tag/lega/","http://radioblackout.org/tag/pd/","http://radioblackout.org/tag/sovranisti/",[181,21,15,28,26,182,18,31,183],"5 stelle","Lega","sovranisti",{"post_content":185,"tags":189},{"matched_tokens":186,"snippet":187,"value":188},[75,76],"Pen è arrivato primo alle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>europee\u003C/mark> con il 23,43% dei voti,","I sovranisti sono avanzati ma non hanno sfondato in Europa. 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Se a questo si aggiunge il fatto che l’offensiva russa in Ucraina si è nuovamente estesa alle regioni occidentali del paese, con tanto di missile di rapido “passaggio” sulla Polonia, i tasselli del puzzle bellico paiono comporsi in modo sempre più netto.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/2024-03-26-fricche-escalation-bellica.mp3\"][/audio]","26 Marzo 2024","2024-03-26 15:24:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/20desk1-passante-ukraine-ap-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/20desk1-passante-ukraine-ap-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/20desk1-passante-ukraine-ap-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/20desk1-passante-ukraine-ap-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/20desk1-passante-ukraine-ap-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/20desk1-passante-ukraine-ap.jpg 1170w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Guerra in Europa. 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E' interessante analizzare quanto sta accadendo negli Stati europei per comprendere quali saranno i trend dei prossimi anni in merito a possibilità e a margini di azione per i movimenti, i soggetti che occupano i posti più in basso della scala sociale e quali scenari di messa a profitto dei territori, sia su un piano di estrattivismo energetico sia su un piano militare, si apriranno.\r\n\r\nIn Germania il cancelliere socialdem Sholz, rimasto azzoppato dagli esiti elettorali, non ha nessuna intenzione di tornare alle urne seguendo le orme del francese Macron, pressoché nella stessa situazione. Da destra, la leader di Afd Alice Weidel, forte dei risultati affonda il governo federale che non rappresenta più i tedeschi dichiarando di volere nuove elezioni.\r\n\r\nMa quali sono le questioni profonde sotto queste dinamiche? Innanzitutto, occorre analizzare la composizione sia generazionale che geografica del voto, per poi approfondire le questioni che hanno portato a questi risultati e che si iscrivono in un terreno devastato da una sinistra inesistente e incapace di sintonizzarsi con il sentimento popolare. Il tema della guerra, e della pace, nel cuore dell'Europa, del finanziamento all'industria bellica, della crisi dei diritti sociali e delle garanzie basilari, la crisi del lavoro e la contraddizione energetica ed ecologica sono sicuramente al centro di questa fase.\r\n\r\nCommentiamo insieme a Karin, di Mera25, a Berlino gli eventi degli ultimi giorni descrivendo il contesto tedesco.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Elezioni-Germania2024_06_13_2024.06.13-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","14 Giugno 2024","2024-06-14 10:39:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/proxy-image-1-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/proxy-image-1-300x200.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/proxy-image-1-300x200.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/proxy-image-1.jpeg 474w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Elezioni in Germania: un'analisi del voto.",1718361542,[296,297,298,233,299],"http://radioblackout.org/tag/elezioni-destre/","http://radioblackout.org/tag/europa/","http://radioblackout.org/tag/germania/","http://radioblackout.org/tag/sholz/",[301,302,303,243,304],"elezioni destre","europa","germania","sholz",{"post_content":306,"post_title":310,"tags":313},{"matched_tokens":307,"snippet":308,"value":309},[75,76],"Gli esiti delle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>europee\u003C/mark> in Germania si iscrivono in","Gli esiti delle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>europee\u003C/mark> in Germania si iscrivono in una tendenza generale di un'Europa belligerante in crisi, aprono la via alle destre più estreme, cancellano le poche illusioni rimaste rispetto alla rappresentanza. E' interessante analizzare quanto sta accadendo negli Stati europei per comprendere quali saranno i trend dei prossimi anni in merito a possibilità e a margini di azione per i movimenti, i soggetti che occupano i posti più in basso della scala sociale e quali scenari di messa a profitto dei territori, sia su un piano di estrattivismo energetico sia su un piano militare, si apriranno.\r\n\r\nIn Germania il cancelliere socialdem Sholz, rimasto azzoppato dagli esiti elettorali, non ha nessuna intenzione di tornare alle urne seguendo le orme del francese Macron, pressoché nella stessa situazione. Da destra, la leader di Afd Alice Weidel, forte dei risultati affonda il governo federale che non rappresenta più i tedeschi dichiarando di volere nuove \u003Cmark>elezioni\u003C/mark>.\r\n\r\nMa quali sono le questioni profonde sotto queste dinamiche? Innanzitutto, occorre analizzare la composizione sia generazionale che geografica del voto, per poi approfondire le questioni che hanno portato a questi risultati e che si iscrivono in un terreno devastato da una sinistra inesistente e incapace di sintonizzarsi con il sentimento popolare. Il tema della guerra, e della pace, nel cuore dell'Europa, del finanziamento all'industria bellica, della crisi dei diritti sociali e delle garanzie basilari, la crisi del lavoro e la contraddizione energetica ed ecologica sono sicuramente al centro di questa fase.\r\n\r\nCommentiamo insieme a Karin, di Mera25, a Berlino gli eventi degli ultimi giorni descrivendo il contesto tedesco.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Elezioni-Germania2024_06_13_2024.06.13-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":311,"snippet":312,"value":312},[81],"\u003Cmark>Elezioni\u003C/mark> in Germania: un'analisi del voto.",[314,317,319,321,323],{"matched_tokens":315,"snippet":316},[75],"\u003Cmark>elezioni\u003C/mark> destre",{"matched_tokens":318,"snippet":302},[],{"matched_tokens":320,"snippet":303},[],{"matched_tokens":322,"snippet":243},[],{"matched_tokens":324,"snippet":304},[],[326,328,330],{"field":109,"matched_tokens":327,"snippet":308,"value":309},[75,76],{"field":106,"matched_tokens":329,"snippet":312,"value":312},[81],{"field":38,"indices":331,"matched_tokens":332,"snippets":334},[50],[333],[75],[316],1157451471441100800,{"best_field_score":337,"best_field_weight":338,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":50,"score":339,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":50},"2211897868288",14,"1157451471441100915",{"document":341,"highlight":357,"highlights":373,"text_match":335,"text_match_info":383},{"cat_link":342,"category":343,"comment_count":50,"id":344,"is_sticky":50,"permalink":345,"post_author":53,"post_content":346,"post_date":347,"post_excerpt":56,"post_id":344,"post_modified":348,"post_thumbnail":56,"post_thumbnail_html":56,"post_title":349,"post_type":59,"sort_by_date":350,"tag_links":351,"tags":355},[47],[49],"23351","http://radioblackout.org/2014/05/elezioni-il-muro-del-40-la-fuga-dal-voto-la-stecca-del-grillo/","Erano decenni che un partito, da solo, non riusciva a spezzare il muro del 40%.\r\nLa netta affermazione del Partito Democratico alle elezioni europee ha sopreso chi si era fidato dei sondaggi che negli ultimi giorni erano giunti e preconizzare persino un testa a testa sulla soglia del 30% tra PD e movimento 5S.\r\nEppure. Eppure gli ingredienti per una netta affermazione del partito guidato da Matteo Renzi c'erano tutti.\r\nUna punta di concretezza immediata con taglio dell'irpef e 80 euro in busta paga, una classe dirigente completamente innovata, una campagna elettorale giocata all'attacco, senza gli inutili ammiccamenti bersaniani a Grillo, la capacità di tenere insieme il vecchio blocco di potere delle cooperative rosse e del sindacato di riferimento con una nuova attenzione alla generazione precaria. Non appaia un paradosso, perché i ceti post fordisti creati anche dalle politiche del PD degli ultimi vent'anni, hanno fatto propria una narrazione di se e delle relazioni sociali tale da considerare parassitari i dipendenti pubblici, lo stesso sindacato, l'insieme di chi mantiene diritti, lavoratori più anziani, meno dinamici e flessibili, irrimediabilmente novecenteschi.\r\nUn blocco elettorale complesso al punto che Rosi Bindi, già ammoniva Renzi sulle difficoltà di mantenerlo unito.\r\nL'analisi del voto di domenica, inevitabilmente un voto \"italiano\", nonostante la cornice europea, sembrerebbe ri-portare indietro le lancette dell'orologio, perché il paragone più immediato è con la grande Balena Bianca di un altro toscano, l'aretino Amintore Fanfani.\r\nMa, al di là delle suggestioni di un paragone inevitabile di fronte ad un presidente del consiglio e segretario del partito erede del PCI belingueriano, che ha le sue origini tra i boy scaut più che nelle sezioni di partito, oggi il processo della politica post ideologica è giunto a compimento, la rottamazione vera, quella del partito di massa novecentesco, è un fatto. La lunga transizione si è consumata da tempo: i vecchi comunisti del PD esistevano solo nella astuta propaganda dell'ex Cavaliere dalle mille trovate.\r\nI dati elettorali ci offrono anche altri spunti di riflessione. I quattro milioni di italiani che, rispetto alle europee del 2009, hanno deciso di non votare sono il segno di una disaffezione dalla politica istituzionale, che non trova più espressione nel movimento Cinque Stelle. La compagine guidata da Grillo e Casaleggio, pur mantenendo un più che rispettabile 21%, perde due milioni e rotto di voti rispetto alle politiche dello scorso anno, mentre il PD, nonostante la crescita dell'astensionismo, ne prende tre milioni in più.\r\nGrillo viene doppiato dal PD, mentre la Lega, data per morta, si riprende parte dei voti presi da Grillo nel 2013.\r\nLa Lega Nord, stante il risultato modesto di Fratelli d'Italia, si candida in modo secco al ruolo di formazione di destra radicale, con una proiezione europea garantita dall'asse con il Front National di Marine Le Pen.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo, un compagno con il quale abbiamo provato a fare un primo percorso analitico sulla consultazione elettorale di domenica scorsa.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\nvarengo_europee","27 Maggio 2014","2014-06-02 12:38:38","Elezioni. 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Non appaia un paradosso, perché i ceti post fordisti creati anche dalle politiche del PD degli ultimi vent'anni, hanno fatto propria una narrazione di se e delle relazioni sociali tale da considerare parassitari i dipendenti pubblici, lo stesso sindacato, l'insieme di chi mantiene diritti, lavoratori più anziani, meno dinamici e flessibili, irrimediabilmente novecenteschi.\r\nUn blocco elettorale complesso al punto che Rosi Bindi, già ammoniva Renzi sulle difficoltà di mantenerlo unito.\r\nL'analisi del voto di domenica, inevitabilmente un voto \"italiano\", nonostante la cornice europea, sembrerebbe ri-portare indietro le lancette dell'orologio, perché il paragone più immediato è con la grande Balena Bianca di un altro toscano, l'aretino Amintore Fanfani.\r\nMa, al di là delle suggestioni di un paragone inevitabile di fronte ad un presidente del consiglio e segretario del partito erede del PCI belingueriano, che ha le sue origini tra i boy scaut più che nelle sezioni di partito, oggi il processo della politica post ideologica è giunto a compimento, la rottamazione vera, quella del partito di massa novecentesco, è un fatto. 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Tradotto in chiaro: una norma diretta alle ragazze e alle donne che vivono nelle baraccopoli e per campare sono costrette ai margini di una legalità che tutela sempre e comunque la proprietà privata.\r\nÉ di questi giorni la notizia di alcuni emendamenti al ddl approvato a novembre dal Consiglio dei ministri e ora in discussione nelle Commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera.\r\nInnalzare fino a 25 anni di reclusione la pena per chi protesta in modo “minaccioso o violento” contro le grandi opere infrastrutturali è l’obiettivo del leghista Iezzi che vuole introdurre un nuovo comma all’articolo 339 del codice penale, che elenca le circostanze aggravanti dei reati di resistenza, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o a un corpo dello Stato. “Se la violenza o minaccia è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica, la pena è aumentata da un terzo a due terzi”.\r\nSe la proposta diventerà legge, chi protesterà in gruppo contro un’opera pubblica con manifestazioni simboliche, se queste verranno considerate “minacciose o violente”, rischierà fino a 25 anni di carcere.\r\nIn linea con le altre disposizioni di questo pacchetto legislativo del governo, si tratta di un’aggravante cucita come un abito su misura per chi si oppone alle grandi opere come il TAV, il Ponte sullo Stretto, i rigassificatori o qualsiasi opera considerata strategica.\r\nIgor Iezzi propone anche una modifica al reato di violenza privata per colpire le pratiche dei lavoratori in sciopero.\r\nViolenza privata è un reato punito con la reclusione fino a quattro anni. 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Un gioco che alle ultime \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>europee\u003C/mark> hanno disertato in più della metà degli aventi diritto nel nostro paese.\r\nL’avanzata delle destre e l’astesionismo sono i dati più rilevanti, anche se previsti, di quest’ultima tornata elettorale.\r\nProviamo a ragionare sulle dinamiche reattive e reazionarie della prima, e sulle possibilità, tutte da esplorare, della seconda.\r\n\r\nAsti. Riapre Felix\r\nIl centro di documentazione libertario Felice “Felix” Amerio riapre nella nuova sede di via XX Settembre 112 ad Asti. Oggi dalle 17 alle 21 ci sarà la festa di inaugurazione.\r\nUn centro di documentazione, ma anche un luogo di riferimento per iniziative anarchiche e libertarie ad Asti.\r\nNe abbiamo parlato con Werther\r\n\r\nPacchetto Sicurezza: una mannaia sulle teste di chi lotta\r\nLa stretta securitaria imposta dal “pacchetto sicurezza” è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR, nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi osa fare scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale.\r\nUna dinamica che pone al centro le forze dell’ordine, che hanno mano libera nel comprarsi e portare in giro armi, oltre a quelle di ordinanza, mentre chi resiste alle loro violenze o decide di difendersi dai loro divieti rischia lunghissime detenzioni.\r\nPer le donne incinta o con bimbi sotto un anno di età c’è il carcere se sono recidive. Una norma che Meloni ha definito “contro il borseggio”. Tradotto in chiaro: una norma diretta alle ragazze e alle donne che vivono nelle baraccopoli e per campare sono costrette ai margini di una legalità che tutela sempre e comunque la proprietà privata.\r\nÉ di questi giorni la notizia di alcuni emendamenti al ddl approvato a novembre dal Consiglio dei ministri e ora in discussione nelle Commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera.\r\nInnalzare fino a 25 anni di reclusione la pena per chi protesta in modo “minaccioso o violento” contro le grandi opere infrastrutturali è l’obiettivo del leghista Iezzi che vuole introdurre un nuovo comma all’articolo 339 del codice penale, che elenca le circostanze aggravanti dei reati di resistenza, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o a un corpo dello Stato. “Se la violenza o minaccia è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica, la pena è aumentata da un terzo a due terzi”.\r\nSe la proposta diventerà legge, chi protesterà in gruppo contro un’opera pubblica con manifestazioni simboliche, se queste verranno considerate “minacciose o violente”, rischierà fino a 25 anni di carcere.\r\nIn linea con le altre disposizioni di questo pacchetto legislativo del governo, si tratta di un’aggravante cucita come un abito su misura per chi si oppone alle grandi opere come il TAV, il Ponte sullo Stretto, i rigassificatori o qualsiasi opera considerata strategica.\r\nIgor Iezzi propone anche una modifica al reato di violenza privata per colpire le pratiche dei lavoratori in sciopero.\r\nViolenza privata è un reato punito con la reclusione fino a quattro anni. I lavoratori che fanno i picchetti spesso non vanno a processo o vengono assolti, perché la norma punisce “chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa”. La norma suggerita dalla Lega, invece, detta un’interpretazione di segno opposto: “L’articolo 610 del codice penale deve interpretarsi nel senso che il reato di violenza privata ivi previsto si configura anche nel caso in cui una o più persone impediscano l’entrata o l’uscita da uno spazio aziendale ostruendone il transito con la sola interposizione dei propri corpi e la resistenza attiva o passiva opposta a chi intenda passare. Non costituisce esimente o scriminante il fatto che il detto comportamento sia tenuto per sostenere un’azione di sciopero”.\r\nUna mannaia pende sulle teste di chi lotta. Ma solo con la lotta potremo capovolgere i rapporti di forza e fermare il governo.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVia i militari! Per una città libera e solidale!\r\nSabato 22 giugno\r\nore 10,30\r\npunto info antimilitarista\r\nal Balon\r\nSmilitarizziamo la città!\r\n\r\nSabato 6 luglio\r\nCPR, stragi in mare, campi di concentramento\r\nore 10,30\r\npunto info contro frontiere e CPR\r\nal Balon\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":490,"snippet":491,"value":491},[81],"Anarres del 14 giugno. \u003Cmark>Elezioni\u003C/mark>: un gioco a carte truccate. 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Armi di distrazione di massa. Ne parliamo con Massimo Varengo della Federazione Anarchica Milanese\r\n\r\nLeggi di guerra: il pacchetto sicurezza bis\r\nIl nuovo pacchetto sicurezza annunciato dal governo è altro tassello di un puzzle repressivo che mette in seria discussione la possibilità di manifestare. Le nuove norme trasformano in comportamenti criminali accendere un fumogeno o fare fuochi d’artificio. La responsabilità individuale, che richiede l’onere della prova ai PM, cede il passo alla responsabilità collettiva, dove alcune condotte possono essere addebitate a chiunque partecipi, senza necessità di esibire altra prova che la presenza. L’oltraggio a pubblico ufficiale, un mero reato d’opinione, può essere sanzionato con quattro anni di carcere. Vogliono seminare la paura: spetta ai movimenti sociali far si che cambi di campo.\r\n\r\nLa sicurezza partecipata. Lo spionaggio diffuso, già dilagato nel nord Italia in una miriade di associazioni e gruppi di “vicinato” potrebbe diventare un ingranaggio riconosciuto della macchina disciplinare che sta soffocando le nostre città. La Lega ha pronto un progetto di legge.\r\nA Torino la sindaca promette sgravi fiscali a chi piazza telecamere e lo spaccia come tutela dei senzatetto. Niente zona rossa, solo occhi elettronici e polizia ovunque. A che serve la zona rossa e il daspo urbano quando ci pensano le pattuglie a cacciarti via?\r\n\r\nNo a Forza Nuova! Azione diretta contro Stato e fascisti!\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 24 maggio\r\nore 21\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nGeografie della rivoluzione sociale\r\nLo spazio non è un luogo neutro: le mappe tracciate sulla carta, sono la rappresentazione a colori e righe di un dominio che si incide nei corpi e nelle vite di tutti. Lo spazio del dominio e lo spazio di libertà emergono nella loro irriducibile differenza grazie alla geografia sociale.\r\nLanciato per la prima volta nel XIX secolo dai geografi anarchici Reclus e Kropotkin, il termine “geografia sociale” all'epoca era sinonimo di “geografia socialista”, ossia sostanzialmente anarchica. Da diversi autori è stato poi utilizzato con finalità non sempre rilevanti dal punto di vista della trasformazione sociale.\r\nDaremo uno sguardo alla storia, prima di discutere numerosi casi di applicazione di saperi critici, che ci mostrano come spazi e luoghi sono concetti da cui non può prescindere un’analisi sociale e politica che miri alla trasformazione della società. \r\nGli “spazi subalterni” possono essere allo stesso tempo teatro dell'oppressione o di resistenza e sovversione.\r\nFederico Ferretti, docente di geografia all’università di Dublino, ci aiuterà a comprendere la narrazione spaziale sulle periferie del mondo e le migrazioni in un intreccio tra sociologia ed antropologia.\r\n\r\nGiovedì 30 maggio\r\nore 16 in via Po 16\r\nUna libertà senza confini\r\nPortiamo in piazza una libertà che non chiede tutele, ma si arma della forza del mutuo appoggio e dell’azione diretta\r\npunto info, giochi antisessisti, mostra e tanto altro…\r\nWild C.A.T – Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\n\r\nSabato 1 giugno / Domenica 2 giugno\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere\r\nDue giorni di informazione e lotta contro il militarismo\r\npromuove l’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nSabato 1 giugno\r\nPunto info contro le frontiere al Balon\r\n\r\nDomenica 2 giugno\r\nPresidio contro la cerimonia militarista in piazza Castello\r\nAppuntamento alle 16,30 in piazza Castello angolo via Garibaldi\r\n\r\nVenerdì 14 giugno\r\nore 16\r\nin via Po 16\r\nPunto info sul pacchetto sicurezza bis del governo\r\nIl nuovo pacchetto sicurezza annunciato dal governo è altro tassello di un puzzle repressivo che mette in seria discussione la possibilità di manifestare. 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Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere.\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","24 Maggio 2019","2019-05-24 17:55:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/mappamondo-200x110.jpg","Anarres del 24 maggio. Gli spazi subalterni nella geografia sociale. Elezioni: armi di distrazione di massa. Leggi di guerra. Sicurezza partecipata e spionaggio diffuso. Azione diretta contro Stato e fascisti…",1558720535,[511],"http://radioblackout.org/tag/astensionismo/",[420],{"post_content":514,"post_title":518},{"matched_tokens":515,"snippet":516,"value":517},[81,76],"intreccio tra sociologia ed antropologia.\r\n\r\n\u003Cmark>Elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>europee\u003C/mark>. 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I risultati elettorali sono riassunti in una tracklist caotica che sembra generata da un AI in piena deriva paranoide.\r\n\r\nTracklist\r\n\r\noAxAcA - P.D P.M - 40 frustate\r\nI Residenti - obscene 4\r\nGiustino Kabirio - notte dura, mattino infuocato\r\nKIJI quartet - la larga intesa\r\ncharles mingus - free cell block F, 'tis nazi U.S.A.\r\nPUPPYCRIESALOT - flamenquito\r\nbrigitte fontaine & art ensemble o chicago- comme a la radio\r\nbarsexuals - holy friday\r\ncaptain beefheart - mirror man\r\n\r\n ","10 Giugno 2024","2024-06-10 12:21:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/IMG-20240411-WA00091-200x110.jpg","Matinée XXL #38 - 10/06/2024",1718022079,[],[],{"post_content":542},{"matched_tokens":543,"snippet":544,"value":545},[75,76],"di questo fine settimana di \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>europee\u003C/mark> si fanno sentire anche a","[audio ogg=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/MatinéeXXL-10-06-2024.ogg\"][/audio]\r\n\r\nI postumi di questo fine settimana di \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>europee\u003C/mark> si fanno sentire anche a MatinéeXXL. 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Le fratture dovute al confronto bellico fra Nato e Russia come onde sismiche si estendono fino al Caucaso ,ingerenze esterne si manifestano scompaginando equlibri ,innestando tensioni ,favorendo divisioni all'interno di società colpite dalla crisi sociale e anche d'identità riveniente dal collasso dell'URSS come nel caso della Georgia. Nel quadro della frammentazione globale anche società ritenute stabili come la Corea del Sud ripiombano nell'incubo di un passato autoritario non troppo lontano in cui i militari detenevano il potere , tentativi di golpe e crisi di rappresentanza politica scuotono le fondamenta di un paese divenuto fondamentale per l'architettura militare anticinese nell'Indo Pacifico.\r\n\r\nCon Emanuele Giordana giornalista ,scrittore e profondo conoscitore dell'Asia ,parliamo della situazione in Myanmar e degli sviluppi della guerra che ha provocato migliaia di morti e almeno tre milioni di profughi interni. Le città principali sono ancora sotto il controllo dell'esercito mentre le milizie etniche e l'opposizione controllano gli stati perifici e le aree di confine in particolare con la Cina e il Bangladesh. L'avanzata delle formazioni separatiste che sono attive dal 1948 respinge l'esercito del regime militare ma segue un' agenda legata ad interessi particolari dal traffico di droga al contrabbando . L'atteggiamento della Cina sta cambiando ,ha tollerato la giunta fino ad ora e al contempo ha consentito il passaggio di armi e viveri verso le formazioni armate ,ma ora sta spingendo per un negoziato fra le parti preoccupata dal caos ai suoi confini . L' ASEAN (la Associazione delle nazioni del Sudest Asiatico ) si sta muovendo per trovare una via d'uscita dalla crisi che attanaglia il Myanmar dopo il colpo di stato militare del 2021 ,su iniziativa della Thailandia ,inquieta per l'afflusso dei profughi . L'Indonesia ,che ora ha un presidente ex militare ,sembra voler cambiare posizione verso la giunta bimana e se i cinesi non abbandonano i generali la situazione potrebbe cambiare per i militari al potere anche perchè finora, la road map per la pace, proposta dai 10 membri dell'ASEAN e nota come \"Piano in cinque punti\", non ha trovato l'appoggio del governo birmano, nè dei gruppi di opposizione. Ora, secondo gli analisti, in questa fase, dopo le sconfitte sul campo e la saldatura avvenuta tra i movimenti ribelli e le milizie etniche in Myanmar, anche la giunta militare al potere nel paese potrebbe aprire alla prospettiva di colloqui per raggiungere una tregua e un accordo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-19122024-GIORDANA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Rosella Ideo ,storica dell'Asia orientale all'Università di Trieste ,dialogando con Emanuele Giordana cerchiamo di comprendere le dinamiche del golpe di Seoul ,che ha riportato la Corea del Sud indietro nel tempo agli anni '80. L'arresto del capo di stato maggiore dell'esercito dimostra come il tentativo di golpe orchestrato dal presidente Yoon Suk Yeol sia stato condiviso dagli alti gradi delle forze armate e forse ,in considerazione delle catene di comando fortemente integrate ,anche che gli Stati Uniti ne fossero a conoscenza . Il parlamento al terzo tentativo è riuscito a votare l'impeachment contro il presidente ,ora sospeso dalle sue funzioni ,bisognerà attendere la Corte Costituzionale per confermare l'incriminazione ma la composizione della stessa corte fa supporre un esito negativo.\r\n\r\nLa mobilitazione della piazza costituisce un elemento di fiducia nella presenza di anticorpi democratici nella società coreana,la memoria collettiva della sanguinosa repressione del 1980 dell'insurrezione di Gwangju ,raccontata anche nel romanzo \"Atti umani\" del premio nobel per la letteratura Hang Kang, ha sedimentato l'insofferenza per i pronunciamenti autoritari dei militari. Il sistema economico basato sui conglomerati industriali chiamati \"chaebol\" ,controllati dalle grandi famiglie impedisce al capitale coreano di essere fagocitato dalla finanza speculativa internazionale ,rimandando una realtà ancora legata a dinamiche del potere economico verticali e impermeabili ai cambiamenti di cui la sovrastrtutura politica è lo specchio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-ROSSELLA-IDEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Antonella De Biasi ,giornalista e scrittrice parliamo della situazione in Siria ,in particolare del ruolo della Turchia nella spartizione delle sfere d'influenza nel paese in corso guardando alla posizione dell'entità curda nel Nord Est. Erdogan,apparentemente il vincitore della contesa siriana. nelle sue recenti dichiarazioni ha fatto riferimento ad una supposta \"geografia del cuore\" affermando che la Turchia è più grande della Turchia con esplicito riferimento al mondo turcofono che si espande bel oltre i confini dello stato turco.\r\n\r\nDopo il passaggio dal barbiere Al Jolani cerca di vendere la sua nuova immagine ma le donne sono le sentinelle che per prime danno l'allarme sulla natura integralista del nuovo potere insediatosi con il sostegno della Turchia a Damasco . Nessuno dei protagonisti che si muovono nello scenario siriano vuole apparentementre fare gli stessi errori che fecero gli americani in Irak sciogliendo il partito Bath e l'esercito creando cosi' le condizioni per la rivolta sunnita ,ma l'integrazione delle varie milizie che si sono combattute finora in un nuovo esercito sembra un' impresa estremamente difficoltosa . L'esperimento del confederalismo democratico nei territori curdi è a rischio sia perchè costituisce un modello alternativo al nazionalismo etnico prevalente sia perchè nei piani di Erdogan non cè spazio per una entità curda e colui che gestirà la transizione siriana per conto di Ankara è lo stesso Hakam Fidam ora ministro degli esteri , ex capo dei servizi segreti turchi che agevolarono il passaggio delle milizie islamiche verso la Siria dal confine turco. La caduta di Assad ,per il ruolo che ha la Siria nell'Asia occidentale è considerato da alcuni analisti come un nuovo 1989 che genera un onda sismica di destabilizzazione che rischia di coinvolgere anche l'Iran.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-SIRIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Simone Zoppellaro giornalista assiduo frequentatore del Caucaso ,parliamo della situazione della Georgia che si trova in una situazione di rottura degli equilibri istituzionali con un presidente eletto da un parlamento non riconosciuto dall'opposizione e da una presidente uscente che non vuole lasciare l'incarico ,con le piazze in ebollizione. Il partito \"Sogno georgiano\" del magnate Ivanishvili che possiede ricchezze pari al 20% del pil del paese,ha vinto le elezioni del 26 ottobre ma fra accuse di brogli e ingerenze esterne l'esito elettorale non è stato riconosciuto dalle opposizioni. Il rinvio del percorso di adesione all'Unione Europea ha scatenato l'insofferenza di una parte del paese che vedeva in questo processo la possibilità di fuoriuscita dalla crisi economica ,la visione conservatrice del partito di governo dettata da un'agenda populista e reazionaria ha portato alla chiusura della società georgiana prima considerata aperta ed accogliente . L'ingerenze delle istituzioni europee ,l'influenza americana che si esercita attraverso il sistema delle ONG ,la volontà della NATO di coinvolgere la Georgia nella guerra ucraina ,il legame del partito di governo con la Russia fanno della Georgia uno scenario simile a quello che precedette i fatti di piazza Maidan, i fattori esterni prevalgono sulle contraddizioni strutturali della società georgiana che rischia una frattura insanabile.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-ZOPPELLARO.mp3\"][/audio]","21 Dicembre 2024","2024-12-21 16:05:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 19/12/2024- L'IMPLOSIONE DEGLI STATI NAZIONE POST COLONIALI : SIRIA E MYANMAR, CONTRACCOLPI IN GEORGIA E NEL CAUCASO EX SOVIETICO DELLA GUERRA IN EUROPA ,I FANTASMI DI GWANGJU IN COREA DEL SUD.",1734797138,[564],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[407],{"post_content":567},{"matched_tokens":568,"snippet":569,"value":570},[75],"pil del paese,ha vinto le \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> del 26 ottobre ma fra","In questa ultima puntata del 2024 Bastioni di Orione si confronta con gli effetti della frammentazione dei territori , conseguenza della crisi dell'ordine capitalista post globalizzazione e la ridefinizione in corso degli assetti di potere in aree strategiche come il Levante e il Sud Est asiatico guardando nello specifico al caso della Siria e del Myanmar. 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Rincara la dose ancora Macron e soprattutto l’immancabile Stoltenberg che sembra sempre più l’utile idiota degli Usa e che si è spinto, come molti hanno notato, ben al di là delle proprie prerogative. Intanto, mentre le retoriche di guerra si dispiegano senza parsimonia, un radar facente parte del primo sistema di allarme nucleare russo (Early Warning) ad Armavir sarebbe stato accecato verosimilmente da droni ucraini. Un incidente molto pericoloso da cui abbiamo preso spunto per un confronto con Francesco Dall'Aglio, curatore del canale Telegram War Room, per capire quanto sta accadendo sul campo in termini militari ma soprattutto le intenzioni politiche degli attori coinvolti, Nato e Russia su tutti.\r\n\r\nAbbiamo poi continuato sul filo dei ragionamenti sviluppati nella scorsa puntata sul futuro della Germania, la tenuta del campo Europeo e dell'asse franco-tedesco in particolare, nonché del possibile progressivo disimpegno degli Usa dal quadrante dell'Europa Orientale, circostanza che sembrerebbe probabile a prescindere dall'esito delle prossime elezioni americane.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/la-fine-30-05.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nLa Repubblica - Accecato dai droni il radar anti-atomica. L’azzardo di Kiev aumenta i pericoli di escalation nucleare\r\n\r\nWolfgang Streeck - Il piano per la pace di Sahra Wagenknecht. Perché vuole liberare la Germania dalle grinfie di Washington\r\n\r\nJulia Damphouse e Maurice Höfgen - Il cinismo elettorale di Sahra Wagenknecht\r\n\r\n ","31 Maggio 2024","2024-05-31 15:35:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1717111044620-200x110.png","LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA S.2 #25 - L'EUROPA GONFIA I MUSCOLI",1717169443,[233],[243],{"post_content":593},{"matched_tokens":594,"snippet":595,"value":596},[76],"sulla possibilità di vedere truppe \u003Cmark>europee\u003C/mark> coinvolte direttamente nel conflitto, seguito","I fatti salienti sono sicuramente la strage delle tendopoli in atto su Rafah, oltre 80 morti in 48 ore, sappiamo che a prescindere dalla costernazione statunitense sono proprio americane le bombe che continuano a cadere sulla Striscia e che i negoziati ancora una volta sembrano arenarsi mentre Israele promette almeno altri sette mesi di guerra.\r\n\r\nSul fronte ucraino continuano le incursioni russe dentro le linee di difesa ucraine ma sopratutto si fa sempre più aspra la retorica di guerra, trainata da Macron in visita ufficiale in Germania e seguita senza troppa convinzione da Scholz, che cerca di mostrare a tutti come l’asse franco-tedesco sia ancora saldo a dispetto delle pesanti incrinature che invece si intravedono ovunque. \r\n\r\nGià qualche settimana fa davamo conto nell’ambito della nostra trasmissione della ripresa, soprattutto a partire dallo sblocco del finanziamento da 60 Miliardi di dollari che aveva visto infine cedere Trump e i Repubblicani, di una retorica di guerra sempre più esplicita, dove le danze erano state aperte dall’uscita di Macron sulla possibilità di vedere truppe \u003Cmark>europee\u003C/mark> coinvolte direttamente nel conflitto, seguito a ruota dalla Von Der Leyen, per non parlare dei soliti Baltici e Polacchi che da sempre premono per infliggere a Putin un’umiliazione o qualcosa che assomigli a una sconfitta. Rincara la dose ancora Macron e soprattutto l’immancabile Stoltenberg che sembra sempre più l’utile idiota degli Usa e che si è spinto, come molti hanno notato, ben al di là delle proprie prerogative. Intanto, mentre le retoriche di guerra si dispiegano senza parsimonia, un radar facente parte del primo sistema di allarme nucleare russo (Early Warning) ad Armavir sarebbe stato accecato verosimilmente da droni ucraini. Un incidente molto pericoloso da cui abbiamo preso spunto per un confronto con Francesco Dall'Aglio, curatore del canale Telegram War Room, per capire quanto sta accadendo sul campo in termini militari ma soprattutto le intenzioni politiche degli attori coinvolti, Nato e Russia su tutti.\r\n\r\nAbbiamo poi continuato sul filo dei ragionamenti sviluppati nella scorsa puntata sul futuro della Germania, la tenuta del campo Europeo e dell'asse franco-tedesco in particolare, nonché del possibile progressivo disimpegno degli Usa dal quadrante dell'Europa Orientale, circostanza che sembrerebbe probabile a prescindere dall'esito delle prossime \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> americane.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/la-fine-30-05.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nLa Repubblica - Accecato dai droni il radar anti-atomica. L’azzardo di Kiev aumenta i pericoli di escalation nucleare\r\n\r\nWolfgang Streeck - Il piano per la pace di Sahra Wagenknecht. Perché vuole liberare la Germania dalle grinfie di Washington\r\n\r\nJulia Damphouse e Maurice Höfgen - Il cinismo elettorale di Sahra Wagenknecht\r\n\r\n ",[598],{"field":109,"matched_tokens":599,"snippet":595,"value":596},[76],{"best_field_score":576,"best_field_weight":338,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":50,"score":577,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":50},6637,{"collection_name":438,"first_q":21,"per_page":386,"q":21},["Reactive",604],{},["Set"],["ShallowReactive",607],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fPQl1Pd02x0jhXTssOFyI91nYfoczP8cFPWO75fzMBC8":-1},true,"/search?query=elezioni+europee"]