","La Francia svolta a destra","post",1449653579,[62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/elezioni-regionali/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/hollande/","http://radioblackout.org/tag/le-pen/","http://radioblackout.org/tag/vittoria-del-front-nastional/",[28,24,33,22,68],"vittoria del front nastional",{"post_content":70,"tags":75},{"matched_tokens":71,"snippet":73,"value":74},[72],"regionali","primo partito di Francia alle \u003Cmark>regionali\u003C/mark>. Era la prima consultazione dopo","Il Front National è il primo partito di Francia alle \u003Cmark>regionali\u003C/mark>. Era la prima consultazione dopo la recente riforma che ha ridotto il numero delle regioni, passando da 22 a 13.\r\nDopo il primo turno delle \u003Cmark>regionali\u003C/mark> il Front National è al 27,96%, i Les Republicains/UDI (centrodestra) al 26,89%, il Partito socialista al 23,33%, i Verdi 3,87%, il Front de gauche 2,52%.\r\nNel primo sondaggio sui ballottaggi di domenica prossima, il 59% dei francesi voterebbe per le liste della destra dei Republicains alleata con il centro UDI-MoDem se si trovasse opposta al Front National (che raccoglierebbe il 41%). Nel caso di triangolari, secondo l'istituto Odoxa, il centrodestra sarebbe al 35%, la sinistra al 34% e il Fn al 31%.\r\n\r\nIl Partito socialista dopo la sconfitta alle \u003Cmark>regionali\u003C/mark> si spacca. Mentre il segretario Jean-Christophe Cambadelis annuncia il ritiro delle liste anche nella regione del Grande Est (Alsazia-Lorena-Champagne-Ardenne), il candidato locale Jean-Pierre Masseret afferma di non accettare la direttiva.\r\n\r\nSebbene in molti abbiano evidenziato l’effetto “13 novembre” sulle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> della scorsa domenica, la maggior parte dei commentatori ha rilevato che i sondaggi attribuivano ampi consensi alla formazione guidata da Marine Le Pen ben prima degli attentati di Parigi.\r\nIl Front National mette insieme i temi tipici della propaganda securitaria di destra – contrasto dell’immigrazione, guerra, militarizzazione del territorio – con i temi cari a certa destra sociale – sovranità monetaria, uscita dall’euro, protezionismo.\r\n\r\nSul piano disciplinare Hollande ha tentato efficacemente di recuperare, imponendo lo stato di emergenza, aumentando i poteri della polizia, chiudendo le frontiere e vietando le proteste.\r\nSulla adesione alle politiche europee di governance Hollande non può permettersi di inseguire la destra.\r\n\r\nGrandi assenti i movimenti sociali, nonostante un’astensione elettorale intorno al 48%, che segnala l’incapacità di tutti i partiti di attrarne i consensi.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza, storico redattore di Collegamenti-Wobbly\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2015-12-07-carrozza-francia",[76,79,81,83,85],{"matched_tokens":77,"snippet":78},[17,72],"\u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>regionali\u003C/mark>",{"matched_tokens":80,"snippet":24},[],{"matched_tokens":82,"snippet":33},[],{"matched_tokens":84,"snippet":22},[],{"matched_tokens":86,"snippet":68},[],[88,93],{"field":36,"indices":89,"matched_tokens":90,"snippets":92},[48],[91],[17,72],[78],{"field":94,"matched_tokens":95,"snippet":73,"value":74},"post_content",[72],1157451471441625000,{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":48,"score":100,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":102,"highlight":133,"highlights":155,"text_match":96,"text_match_info":161},{"cat_link":103,"category":104,"comment_count":48,"id":105,"is_sticky":48,"permalink":106,"post_author":51,"post_content":107,"post_date":108,"post_excerpt":54,"post_id":105,"post_modified":109,"post_thumbnail":110,"post_thumbnail_html":111,"post_title":112,"post_type":59,"sort_by_date":113,"tag_links":114,"tags":124},[45],[47],"44105","http://radioblackout.org/2017/11/sicilia-torna-il-gattopardo-ma-vince-lastensione/","La netta vittoria del candidato del centro destra, Nello Musumeci, conferma le previsioni della vigilia. 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La parentesi leghista viene archiviata con l'elezione di Chiamparino, che riallaccia i fili spezzati nel 2009.\r\nSergio Chiamparino, politico di professione con poche incursioni nella vita reale, eccezion fatta per il parcheggio di lusso alla Compagnia di San Paolo, al termine di una decennale avventura da sindaco di Torino, è l'uomo simbolo del sistema di potere del Partito Democratico.\r\nChiamparino è stato il demiurgo della Torino del lungo dopo Fiat, rimodellata come città dei servizi, delle infrastrutture e dei grandi eventi. Tra cemento tondino e luci del varietà è stata messa in atto una normalizzazione dello spazio urbano senza precedenti, consolidando, pezzo dopo pezzo gli snodi di potere che vincolano la materialità di un legame tra politica, affari, cultura, che ne hanno garantito la continuità.\r\nPolizia, vigili urbani, militari nelle periferie povere sono l'altra faccia della movida, dei locali ggiovani, degli spazi offerti ai \"creativi\", delle colate di cemento e degli sfratti.\r\nChiamparino proverà ad estendere il suo programma all'intera regione, immaginata come una sorta di piattaforma logistica, tra comunicazione, servizi e fabbrica delle illusioni.\r\nAlta velocità, città della salute e altri progetti faraonici assorbiranno le risorse necessarie invece per trasporti pubblici, medicina del territorio e di prevenzione, scuole e servizi.\r\nIl voto di domanica 25 gli ha spianato la strada all'interno delle istituzioni.\r\nFuori, nelle strade, nei quartieri e in Val Susa dovrà fare i conti con i movimenti di opposizione sociale. 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Cemento e soldi",1401202011,[176,62,177],"http://radioblackout.org/tag/chiamparino/","http://radioblackout.org/tag/piemonte/",[35,28,179],"piemonte",{"tags":181},[182,184,186],{"matched_tokens":183,"snippet":35},[],{"matched_tokens":185,"snippet":78},[17,72],{"matched_tokens":187,"snippet":179},[],[189],{"field":36,"indices":190,"matched_tokens":191,"snippets":193},[162],[192],[17,72],[78],{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":162,"num_tokens_dropped":48,"score":163,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":48},{"document":196,"highlight":215,"highlights":234,"text_match":245,"text_match_info":246},{"cat_link":197,"category":198,"comment_count":48,"id":199,"is_sticky":48,"permalink":200,"post_author":51,"post_content":201,"post_date":202,"post_excerpt":54,"post_id":199,"post_modified":203,"post_thumbnail":204,"post_thumbnail_html":205,"post_title":206,"post_type":59,"sort_by_date":207,"tag_links":208,"tags":212},[45],[47],"44042","http://radioblackout.org/2017/11/elezioni-siciliane-ritorno-alla-casella-del-via/","Domenica si vota in Sicilia. Grande ritorno del centro destra capitanato da Berlusconi, Partito democratico spaccato e renziani in affanno, 5 stelle che non convince ma sopratutto non vince: le elezioni regionali sembrano essere l’annuncio di ciò che si verificherà tra qualche mese su scala nazionale.\r\n\r\nSembrerebbe quasi che, dopo la fase “populista” dentro e fuori i vecchi partiti delle rottamazioni e dei grillismi, sia tornato col consenso di tutti l’usato garantito di quelli che sanno spostare pacchetti di voti, garantire potere e garantirsi poltrone. Nel frattempo, una popolazione sempre più disillusa sulla natura di questa escrescenza chiamata sistema istituzionale guarda con indifferenza a questa nuova tornata elettorale. Siamo al ritorno alla caselle del via o qualcosa si muove nel fiume carsico di un sociale sempre più staccato dalla rappresentanza?\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Giorgio, del centro sociale ex-karcere di Palermo\r\n\r\ngiorgioexkarcere","2 Novembre 2017","2017-11-06 00:16:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/Berlusconi-Armao-Musumeci-625x350-1509560464-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/Berlusconi-Armao-Musumeci-625x350-1509560464-300x168.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/Berlusconi-Armao-Musumeci-625x350-1509560464-300x168.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/Berlusconi-Armao-Musumeci-625x350-1509560464.jpg 625w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Elezioni siciliane: ritorno alla casella del via?",1509628603,[209,210,121,211],"http://radioblackout.org/tag/berlusconi/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-sicilia-2017/","http://radioblackout.org/tag/salvini/",[213,214,31,15],"berlusconi","elezioni sicilia 2017",{"post_content":216,"post_title":220,"tags":224},{"matched_tokens":217,"snippet":218,"value":219},[17,72],"ma sopratutto non vince: le \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>regionali\u003C/mark> sembrano essere l’annuncio di ciò","Domenica si vota in Sicilia. 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Il Front National è stato votato da oltre sei milioni di persone.\r\nSei milioni di persone che, secondo tanti analisti, hanno puntato sul Front National non solo per le posizioni sull'islam, l'immigrazione o l'accoglienza dei profughi, ma per ben più concreti spauracchi.\r\nCentrale è stata la propaganda che prometteva lavoro, pensioni, tutele, temi cari alla destra sociale, che, dopo anni di macelleria, dopo le leggi Macron, l'elisione di diritti, l'elevazione dell'età pensionabile, riesce a suonare una canzone diversa nel coro europeista e liberale dei socialisti e dei repubblicani.\r\n\r\nQuesta volta il fronte repubblicano se l'è cavata, giocando, ancora una volta, la carta della difesa dei valori dell'esagono, della barriera contro il fascismo.\r\n\r\nLa formazione di Marine Le Pen non è tuttavia il partito petenista di suo padre Jean Marie, si è data una ripulita e riesce ad attrarre quella parte dell'elettorato moderato, sedotto dalla retorica populista e sovranista, spaventato da un futuro senza reti di salvataggio. 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A cavallo tra la Lega di Matteo Salvini e le Cinque Stelle di Casaleggio e Grillo il Front National potrebbe ancora sfondare l'esile retorica antifascista di chi ha dichiarato lo stato di emergenza, sogna Guantanamo e militarizza la società. \r\n\r\nLa calma quasi piatta che caratterizza il panorama sociale francese rende credibile un'ulteriore ascesa del Front. Al di là del salvataggio emozionale che ha impedito a Le Pen di fare man bassa alle \u003Cmark>regionali\u003C/mark>, resta l'immagine grigia e feroce di un partito unico, che rischia di logorare la sola carta che sinora ha funzionato. Inseguire l'estrema destra sul suo terreno, imitandola, e insieme, far leva sull'antifascismo per incepparne l'ascesa.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza, già redattore di Collegamenti e di Lutte Sociale.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2015-12-15-carrozza-elezionifr",{"matched_tokens":280,"snippet":281,"value":281},[222],"\u003Cmark>Elezioni\u003C/mark> in Francia. 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Tutti là per impedire a Salvini di venire al mercato di piazza Cavallotti per il suo solito spot razzista.\r\n\r\nLa Lega non ha montato nessun gazebo, è riuscita solo ad aprire un banchino dall’altra parte della strada, protetta su ogni lato da cordoni di agenti in assetto antisommossa.\r\n\r\nQuando da dietro i caschi blu si alzano una bandiera leghista ed una bandiera del Granducato di toscana con i colori degli Asburgo-Lorena, parte la contestazione vera e propria, viene aperto uno striscione e tutti cantano Bella Ciao, da una finestra qualcuno sventola una bandiera rossa. La folla dei contestatori cresce, i passanti si uniscono alla manifestazione spontanea e partono i primi slogan: “Salvini, fascista! Livorno non ti vuole!”, “siamo tutti clandestini!”, “Se ci sono i disoccupati, la colpa è dei padroni e non degli immigrati!”.\r\n\r\nQuando, in ritardo, arriva Salvini passando da una strada laterale per evitare le contestazioni, i manifestanti sono ormai più di 200. Allora la protesta si fa più intensa e molti riescono, aggirando il primo cordone di polizia in borghese, ad arrivare di fronte agli scudi dell’antisommossa, a pochi metri dal gruppetto di leghisti che si fanno selfie con il proprio capo. Gli slogan e i cori coprono completamente le parole di Salvini, che quando sale in piedi su una panchina per parlare al microfono, da bravo collezionista di felpe, indossa una maglia con su scritto “Livorno” che accende ancora di più la contestazione. A quel punto una fitta pioggia di pomodori e uova lo costringe a scendere dalla panchina e a passare la parola ad un altro leghista. È ormai chiaro che Salvini non farà nessuna passeggiata per il mercato.\r\n\r\nDopo pochi minuti, i leghisti concludono il breve comizio, e Salvini per rispondere alle domande dei giornalisti senza essere sovrastato dagli slogan dei dimostranti deve allontanarsi di circa un centinaio di metri, in una via della Madonna deserta e blindata. La visita dello showman padano dura poco più di mezzora, un corteo di mezzi della polizia lo scorta verso la prossima tappa del suo tour elettorale.\r\n\r\nLo sparuto gruppo di leghisti, protetto dai cordoni delle forze del disordine, resta per una ventina di minuti circondato dai manifestanti, che continuano a scandire slogan e bruciano una bandiera della Lega che qualche timido padano aveva probabilmente abbandonato a terra allontanandosi. Quando alla fine i sostenitori di Salvini se ne vanno via in macchina scortati dalla polizia, la folla dei contestatori si dirada e la manifestazione si scioglie.\r\n\r\nIl fascista Salvini non è riuscito a fare un passo nel centro di Livorno e non ha neanche visto il mercato, di cui ha potuto però apprezzare “al volo” alcuni prodotti ortofrutticoli. La mattina del 22 aprile a Livorno è stato dimostrato che la propaganda della Lega può essere spezzata. 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Ma la contestazione di Salvini a Livorno si salda anche con la manifestazione dei lavoratori di sabato 18 aprile, che ha portato in piazza anche la lotta contro le politiche del governo che cercano di spezzare la solidarietà tra gli sfruttati.\r\nSalvini ha promesso che tornerà a Livorno, speriamo che da bravo politico non mantenga le promesse, ma nel caso dovesse tornare speriamo che torni in estate, in modo che possa assaggiare gli ottimi cocomeri del mercato.\r\nuno che c'era","26 Aprile 2015","2018-11-01 22:24:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/salvini-e-il-pomodoro-200x110.jpg","Salvini, fascista! 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Ci facciamo aiutare da Laura Silvia Battaglia, giornalista e documentarista esperta della penisola araba che ha seguito a lungo anche le vicende yemenite.\r\n\r\nL'Arabia Saudita di Bin Salman si presenta forte della potenza finanziaria del suo fondo sovrano e della società che gestisce le ricchezze petrolifere del paese Aramco,che ormai estende i suoi interessi anche verso l'Asia meridionale .Il faraonico progetto della Vision 2030 che ha come obiettivo anche quello di diversificare le fonti dell'economia saudita e di modernizzare il paese ,per quanto ridimensionato, costituisce il volano con il quale Bin Salman vuole proiettare un' immagine diversa del paese come elemento di stabilità che tenga insieme gli USA ,Russia e Cina dialogando al contempo con lo storico rivale persiano. L'Arabia Saudita guarda anche con interesse al Libano dopo l'elezione di Aoun come presidente e l'indebolimento di Hezbollah e alla Siria mirando a diventare un nodo decisionale che non si puo' ignorare . Forte dei rapporti che lo legano a Trump Bin Salman sta giocando una partita globale, non a caso gli incontri tra le delegazioni russe e americane si sono tenuti a Riyad ,ma non solo sul piano diplomatico anche su quello economico come dimostra la quasi adesione ai BRICS, l'emissioni di obbligazioni in euro per sostenere il progetto \"Vision 2030\" , il mancato rinnovo dell'accordo relativo al pagamento del petrolio in dollari Usa, promosso cinquanta anni fa tra gli Stati Uniti d’America e l’Arabia Saudita . Il principe trova l'opposizione delle correnti conservatrici legate ai valori tradizionale ma è sostenuto dalla maggioranza della popolazione giovane che aspira ad uno stile di vita in linea con le modernizazioni promesse da Bin Salman.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI27022025-BATTAGLIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMatteo Palamidesse ,giornalista di Focus on Africa ,ci racconta della situazione che ha trovato in Tigray devastato dall guerra civile . Nella regione manca il carburante ,le file ai distributori sono infinite e il prezzo della benzina è arrivato al cambio attuale a quasi 2 euro al litro ,con conseguenze devastanti per il trasporto pubblico che è praticamente fermo. Al di fuori delle città si vedono le conseguenze delle devastazioni provocate dalla guerra ,impianti produttivi danneggiati e chiusi ,con migliaia di persone che hanno perso il lavoro ,molti vagano traumatizzati dalle violenze del conflitto per le strade ,i giovani tentano di andarsene verso la penisola arabica o verso l'Europa intraprendendo viaggi pericolsi che spesso si concludono tragicamente. Si prova a riaprire le scuole ma la gestione dei giovani alunni traumatizzati perchè orfani o perchè ex combattenti è estremamente complessa mentre emergono i dati raccapriccianti delle vittime degli stupri ,usati dalle milizie combattenti come arma contro la popolazione civile .Nonostante questo quadro drammatico la popolazione cerca di ricostruire senza aspettare aiuti che tardano ad arrivare , si ricostituisce un tessuto di solidarietà e sostegno reciproco per sanare le ferite della guerra .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/bastioni-27022025-palamidesse.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Vita Lo Russo attivista e giornalista che vive a Berlino , parliamo delle elezioni tedesche in particolare dell'influenza sull'esito del voto delle mobilitazioni di massa contro AFD ,la composizione del voto per la Linke che inaspettatamente ha raddoppiato i consensi ,l'ambiguità di fondo delle posizioni di certa sinistra tedesca rispetto alla condanna dei crimini sionisti a Gaza e nei territori occupati. A 36 anni dalla caduta del muro l'esito di queste elezioni con il successo della destra di AFD nei laender orientali ,rimanda al fallimento sostanziale del processo di unificazione vissuto ad est come un' annessione forzata a suon di trasferimento di risorse economiche ed umane che però non hanno contribuito alla crescita delle regioni orientali. Con Vita parliamo anche dell'impatto della riunificazione sulla vita delle persone che vivevano nella DDR.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-DI-ORIONE-27022025-GERMANIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Laura Schrader ,giornalista e studiosa della questione kurda ,parliamo degli Yazidi in occasione di una mostra che si terrà da sabato 1 marzo al polo del '900 sulla comunità yezidae lo spazio sacro. Il popolo degli yazidi è stato vittima di varie persecuzioni a causa della sua religione eterodossa e l'ultimo tentativo di genocidio è stato perpretato dall'Isis nell'agosto del 2014 nella regione irachena nord occidentale di Sinjar, nel giro di poche settimane più di 5000 persone furono uccise mentre donne e bambini furono ridotti in schiavitù. Un decennio dopo il massacro risultano ancora disperse 2600 persone e molte fosse comuni non sono ancora stae scavate , il massacro ha provocato circa 350000 profughi costretti a fuggire. Con Laura parliamo anche della situazione nel Rojava e dell'attacco delle milizie filo turche contro la diga di Tishrin difesa dalla popolazione del luogo e dai combattenti curdi. Il nuovo governo siriano ,nonostante il maquillage democratico ,è espressione degli integralisti islamici e controllato dalla Turchia che ha come obiettivo quello di cancellare la presenza curda nel nord est e cancellare l'esperienza dell'Amministrazione autonoma democratica della Siria settentrionale e orientale che vuole costruire una Siria laica e multietnica.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Bastioni-27022025-schrader.mp3\"][/audio]","1 Marzo 2025","2025-03-01 12:14:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 27/02/2025- ARABIA SAUDITA: MBS E LE ASPIRAZIONI DI POTENZA GLOBALE -TIGRAY: LE FERITE DELLA GUERRA - GERMANIA DOPO LE ELEZIONI -YAZIDI UN POPOLO PERSEGUITATO.",1740831265,[420],[358],{"post_content":448,"post_title":452},{"matched_tokens":449,"snippet":450,"value":451},[72],"dei nuovi equilibri non solo \u003Cmark>regionali\u003C/mark>. 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L’esito no, cioè la conferma al governo della regione del partito che l’ha amministrata dal 1970, ma l’affluenza al voto, che non ha raggiunto il 38 % degli aventi diritto, è stato un crash test per il sistema politico della regione.\r\nIl voto ha dimostrato la lontananza della base del partito dalle politiche confindustriali di Renzi. Ha ricordato anche che le schifezze clientelari di Errani e di tutto il consiglio regionale, nonché il problemuccio dei rimborsi spese che ha coinvolto anche Bonacini, il presidente eletto, hanno incrinato il sistema fiduciario che da decenni ha sostenuto i partiti di sinistra al governo della regione . Ha dimostrato che senza il leader Forza Italia non esiste e che in Emilia Romagna si trovano ancora resistenze alla becera demagogia razzista sulla quale la lega nord, anzi Salvini ha costruito la campagna. Non a caso Salvini è stato l’unico leader nazionale che ha condotto la campagna regionale: la lega nord in Emilia Romagna si era auto estinta e nessuno ne sentiva la mancanza.\r\nIl M5S è finalmente emerso come il partito autoritario che è. Un partito che ha avuto il coraggio di presentare per l’ennesima volta Giulia Gibertoni riciclata dopo non essere stata eletta al parlamento europeo. Insomma roba già vista.\r\nL’astensione è il risultato della disillusione, dell’allontanamento da questo sistema politico di centinaia di migliaia di persone. Così il nuovo presidente Stefano Bonacini, eletto con il 49% delle preferenze, in realtà avrà la delega del 18% degli aventi diritto.\r\n\r\nQuesti i risultati, PD 535.109 voti (857.613 nelle regionali del 2010) e Sinistra Ecologia e Libertà 38.845 voti (37.698 nel 2010) raggiungono il 49,69 %. La Lega Nord 233.439 voti (288.601 nel 2010) con Forza Italia 100.478 (518.108 nel 2010) raggiungono il 29,79%. Il M5S 159.456 voti (126.619nel 2010) raggiunge il 13,26%. Infine l’Altra Emilia Romagna con 44.676 voti tocca il 5%.\r\n\r\nIl M5S non è più valvola di sfogo dei delusi; doppiamente delusi. Il modello statunitense dei due megapartiti che si autosostengono con le stesse politiche neoliberali che omogenizzano il panorama istituzionale non rappresenta più un riferimento credibile.\r\nMentre Renzi e una coalizione parlamentare trasversale si organizzano e costruiscono una riforma elettorale che consentirà ad una forza con il 35/37 % dei voti di avere un’ampia maggioranza in parlamento come si tradurrà politicamente la disillusione e la rabbia verso questo panorama politico, la distanza dai partiti e la consapevolezza degli interessi malsani che questi generano?\r\nDue sono le possibilità, aspettare il prossimo demagogo, il leader che ridia fiducia e speranza a milioni di elettori assuefatti da decenni di processi di delega o ricostruire faticosamente e lentamente processi partecipativi reali, traducendo l’astensionismo amorfo in una forza sociale attiva.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Simone, astenuto nonché anarchico.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 11 28 ruini elezioni emilia","30 Novembre 2014","2018-10-17 22:09:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/incidente-treno-200x110.jpg","Emilia Romagna. Il grande flop del voto",1417376758,[477,478,479],"http://radioblackout.org/tag/astensione-record/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-emilia-romagna/","http://radioblackout.org/tag/flop-del-voto/",[369,373,365],{"post_content":482,"tags":486},{"matched_tokens":483,"snippet":484,"value":485},[72],"Il risultato delle \u003Cmark>regionali\u003C/mark> in Emilia Romagna ha stupito?","Il risultato delle \u003Cmark>regionali\u003C/mark> in Emilia Romagna ha stupito? L’esito no, cioè la conferma al governo della regione del partito che l’ha amministrata dal 1970, ma l’affluenza al voto, che non ha raggiunto il 38 % degli aventi diritto, è stato un crash test per il sistema politico della regione.\r\nIl voto ha dimostrato la lontananza della base del partito dalle politiche confindustriali di Renzi. Ha ricordato anche che le schifezze clientelari di Errani e di tutto il consiglio regionale, nonché il problemuccio dei rimborsi spese che ha coinvolto anche Bonacini, il presidente eletto, hanno incrinato il sistema fiduciario che da decenni ha sostenuto i partiti di sinistra al governo della regione . Ha dimostrato che senza il leader Forza Italia non esiste e che in Emilia Romagna si trovano ancora resistenze alla becera demagogia razzista sulla quale la lega nord, anzi Salvini ha costruito la campagna. Non a caso Salvini è stato l’unico leader nazionale che ha condotto la campagna regionale: la lega nord in Emilia Romagna si era auto estinta e nessuno ne sentiva la mancanza.\r\nIl M5S è finalmente emerso come il partito autoritario che è. Un partito che ha avuto il coraggio di presentare per l’ennesima volta Giulia Gibertoni riciclata dopo non essere stata eletta al parlamento europeo. Insomma roba già vista.\r\nL’astensione è il risultato della disillusione, dell’allontanamento da questo sistema politico di centinaia di migliaia di persone. Così il nuovo presidente Stefano Bonacini, eletto con il 49% delle preferenze, in realtà avrà la delega del 18% degli aventi diritto.\r\n\r\nQuesti i risultati, PD 535.109 voti (857.613 nelle \u003Cmark>regionali\u003C/mark> del 2010) e Sinistra Ecologia e Libertà 38.845 voti (37.698 nel 2010) raggiungono il 49,69 %. La Lega Nord 233.439 voti (288.601 nel 2010) con Forza Italia 100.478 (518.108 nel 2010) raggiungono il 29,79%. Il M5S 159.456 voti (126.619nel 2010) raggiunge il 13,26%. Infine l’Altra Emilia Romagna con 44.676 voti tocca il 5%.\r\n\r\nIl M5S non è più valvola di sfogo dei delusi; doppiamente delusi. Il modello statunitense dei due megapartiti che si autosostengono con le stesse politiche neoliberali che omogenizzano il panorama istituzionale non rappresenta più un riferimento credibile.\r\nMentre Renzi e una coalizione parlamentare trasversale si organizzano e costruiscono una riforma elettorale che consentirà ad una forza con il 35/37 % dei voti di avere un’ampia maggioranza in parlamento come si tradurrà politicamente la disillusione e la rabbia verso questo panorama politico, la distanza dai partiti e la consapevolezza degli interessi malsani che questi generano?\r\nDue sono le possibilità, aspettare il prossimo demagogo, il leader che ridia fiducia e speranza a milioni di elettori assuefatti da decenni di processi di delega o ricostruire faticosamente e lentamente processi partecipativi reali, traducendo l’astensionismo amorfo in una forza sociale attiva.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Simone, astenuto nonché anarchico.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 11 28 ruini \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> emilia",[487,489,492],{"matched_tokens":488,"snippet":369,"value":369},[],{"matched_tokens":490,"snippet":491,"value":491},[17],"\u003Cmark>elezioni\u003C/mark> emilia-romagna",{"matched_tokens":493,"snippet":365,"value":365},[],[495,497],{"field":94,"matched_tokens":496,"snippet":484,"value":485},[72],{"field":36,"indices":498,"matched_tokens":499,"snippets":501,"values":502},[162],[500],[17],[491],[491],{"best_field_score":463,"best_field_weight":248,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":48,"score":464,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":48},{"document":505,"highlight":519,"highlights":524,"text_match":461,"text_match_info":527},{"comment_count":48,"id":506,"is_sticky":48,"permalink":507,"podcastfilter":508,"post_author":350,"post_content":509,"post_date":510,"post_excerpt":54,"post_id":506,"post_modified":511,"post_thumbnail":512,"post_title":513,"post_type":390,"sort_by_date":514,"tag_links":515,"tags":517},"89524","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-10-maggio-nucleare-le-favole-di-pichetto-fratin-studenti-a-lezione-dai-servizi-segreti-franco-serantini-ong-genealogia-della-criminalizzazione-i-2-giugno-noi-disertiamo/",[350],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/2024-05-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nVerso il ritorno del nucleare?\r\nIn occasione del G7 Energia e Ambiente, tenutosi alla Reggia di Venaria dal 28 al 30 aprile, la vice ministra dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha fatto esplicite dichiarazioni a favore del ritorno del nucleare, pigiando il pedale parlando di piccole centrali e di fusione.\r\nLe centrali mini sono pericolose come quelle maxi e ne servono di più, la fusione è una tecnologia sperimentale ben lungi dall’avere una possibilità di applicazione pratica.\r\nNonostante ciò sia alla COP tenutasi in Qatar che al G7 è stata collocata tra le energie rinnovabili, pulite. E pazienza per le pericolosissime scorie radioattive, pazienza la sua stretta connessione con il settore militare. Uno dei prodotti del riprocessamento delle scorie è il plutonio, che serve a fare le bombe atomiche.\r\nNe abbiamo parlato con Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino\r\n\r\nI come Intelligence. Studenti a lezione dai servizi segreti\r\nI come Intelligence. Il nome del “progetto” non lascia spazi a dubbi o fraintendimenti. È il frutto di un recentissimo accordo – senza precedenti in Italia – tra il ministero dell’Istruzione e del merito e il dipartimento delle Informazioni per la sicurezza (DIS), l’organo della presidenza del Consiglio a capo dei servizi segreti. “I come Intelligence è rivolto agli studenti del primo biennio delle scuole superiori. “Esso è volto ad accompagnare i giovani alla scoperta di funzioni, compiti, organizzazione e protagonisti degli Organismi informativi, così come dei principali fenomeni di minaccia”, spiegano i firmatari..\r\nNello specifico, l’intesa Istruzione-DIS prevede l’organizzazione di “iniziative di divulgazione e formazione” rivolte alle nuove generazioni per “favorire la consapevolezza sulle funzioni assegnate all’Intelligence italiana” ed “esplorare la storia, il linguaggio, i protagonisti e l’organizzazione dei Servizi Segreti italiani”.\r\nCon quest’ultima iniziativa il governo punta sia al reclutamento sia all’indottrinamento. A ragazzi e ragazze verranno anche spiegate le “principali minacce del mondo contemporaneo”. Quelle “interne” e quelle “esterne”. Una buona occasione per puntare il dito contro chi lotta contro un ordine del mondo ingiusto, predatorio, questo sì una vera minaccia per le vite di miliardi di persone.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nFranco Serantini. Gli anarchici non dimenticano\r\nAnarchico del Gruppo “Giuseppe Pinelli” di Pisa, Franco era sceso in piazza il 5 maggio 1972 per opporsi al comizio elettorale del fascista Giuseppe Niccolai del MSI. Viene preso sul Lungarno Gambacorti dalla celere, che lo massacra di colpi con i manganelli, gli stivali e i calci dei fucili. Viene portato al carcere Don Bosco di Pisa, dove non riceve alcuna cura e muore per le conseguenze del pestaggio il 7 maggio, mentre si aprivano i seggi per le elezioni politiche.\r\nAnche quest’anno c’è stata a Pisa una manifestazione per ricordare Franco.\r\nCon Dario Antonelli, uno dei compagni che hanno partecipato all’iniziativa, abbiamo ricostruito il clima di quegli anni, il forte impegno dei compagni e delle compagne, sia nell’informazione sulla strage di Stato di piazza Fontana e l’assassinio di Giuseppe Pinelli, sia nella lotta per la liberazione degli anarchic* in carcere per le bombe di Milano. \r\n\r\nGenealogia della criminalizzazione delle ONG e della solidarietà in mare\r\nIl 19 aprile si è concluso il più grande processo contro la solidarietà in mare, con le Ong impegnate in operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale sul banco degli imputati. Ventuno membri degli equipaggi di Jugend Rettet, Save the Children e Medici Senza Frontiere sono stati prosciolti dal giudice dell’udienza preliminare di Trapani, perché “il fatto non sussiste“.\r\nQuesta sentenza arriva dopo sette anni e il deterioramento dell’imbarcazione Iuventa, sequestrata e lasciata in stato di abbandono nel porto di Trapani dal 2017.\r\nMa come è nata la criminalizzazione delle Ong e della solidarietà in mare? Perché salvare vite in mare è una pratica così osteggiata dalle autorità italiane ed europee?\r\nPrendendo le mosse da un articolo uscito su Monitor Italia abbiamo ricostruito i passaggi fondamentali del processo di criminalizzazione delle ONG impegnate in operazioni di Sar – Ricerca e salvataggio nel Mediterraneo.\r\n\r\nNoi disertiamo!\r\nOgni 2 giugno la Repubblica celebra sé stessa con esibizioni militari, parate e commemorazioni.\r\nUna “festa” nazionalista e militarista.\r\nIl governo di estrema destra alimenta la retorica identitaria, i “sacri” confini, l’esaltazione della guerra.\r\nCome ogni anno le cerimonie militari del due giugno servono a giustificare enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, dall’Ucraina all’Africa. Guerre, stupri, occupazioni di terre, bombardamenti, torture, l’intero campionario degli orrori umani, se compiuto da uomini e donne inquadrati in un esercito, diventa legittimo, necessario, opportuno, eroico. Le divise da parata, le bandiere, le medaglie, la triade “dio, patria, famiglia” non sono il mero retaggio di un passato più retorico e magniloquente del nostro presente, ma la rappresentazione sempre attuale dell'attitudine imperialista e neocoloniale dello stato italiano.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nVenerdì 17 maggio\r\nCena dei senzastato\r\nmenù vegan\r\nore 20\r\ncorso Palermo 46\r\nBenefit lotte\r\nQuanto costa? Quanto puoi, più che puoi!\r\nPrenotazioni a antimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nDall'ordine americano al grande caos\r\nScenari di guerra globale: dall'Ucraina a Gaza, dal Sudan all'Armenia, dal mar Rosso a Taiwan\r\nVenerdì 24 maggio\r\nore 21\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Stefano Capello\r\n\r\nGuerre di portata planetaria ci stanno portando sull'orlo della terza guerra mondiale. La spirale pare inarrestabile: il conflitto Russia Ucraina rischia di deflagrare in tutta Europa.\r\nL'Italia è direttamente coinvolta con le proprie truppe e con il proprio apparato militare industriale. È in prima fila in conflitti in cui gioca in proprio e in varie alleanze a geografia variabile.\r\nLa crisi mondiale, le pericolose convulsioni dell'impero statunitense e della Russia in un pianeta multipolare, le aspirazioni imperialiste concorrenti di potenze regionali come la Turchia, il grande saccheggio dell'Africa, l'imporsi inarrestabile della Cina rendono la china verso il peggio sempre più scivolosa.\r\nL'intersecarsi di pulsioni nazionaliste, guerre di religione e di interesse mira a rendere complici dei massacri le popolazioni più direttamente colpite.\r\nNon solo. Nel nostro paese il governo sta facendo una campagna di arruolamento permanente. Di fronte all'escalation bellica vogliono gente assuefatta e disponibile alla concreta possibilità di un coinvolgimento diretto sempre maggiore.\r\nNon per caso il processo di militarizzazione investe le nostre città, le nostre scuole, i principali mezzi di comunicazione e le istituzioni culturali.\r\nGuerra interna e guerra esterna sono le due facce della stessa medaglia, quella della guerra ai poveri per il controllo delle risorse, delle coscienze, delle vie di approvvigionamento e dei flussi informativi.\r\nComprendere le dinamiche della guerra globale, cogliere gli elementi di resistenza, disfattismo, diserzione è necessario per rinforzare le reti antimilitariste ed internazionaliste di opposizione alla guerra.\r\n\r\nIn occasione della serata verrà fatta una raccolta fondi per sostenere gli anarchici sudanesi. In un anno di guerra civile quest* compagn*, oppositor* del passato regime e dei due signori della guerra che si contendono il paese, hanno attuato numerose iniziative di lotta e di solidarietà con la popolazione stremata dalla guerra. Oggi stanno subendo una durissima repressione. Alcuni sono stati arrestat* e torturat*. La compagna Sarah è stata violentata e uccisa.\r\n\r\nSabato 1 e domenica 2 giugno\r\nSenzapatria \r\nGiornate di lotta al militarismo\r\nContro la guerra, l’occupazione militare delle periferie, la produzione bellica, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon i disertori di tutte le guerre!\r\n\r\nSabato 1 giugno\r\nVia i militari dalle strade!\r\nore 15,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\n\r\nDomenica 2 giugno\r\nAntimilitaristi per i quartieri di Torino.\r\nSmilitarizziamo la città!\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\n\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","14 Maggio 2024","2024-05-14 16:59:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/guerre-globali-2-bis-200x110.jpg","Anarres del 10 maggio. 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A ragazzi e ragazze verranno anche spiegate le “principali minacce del mondo contemporaneo”. Quelle “interne” e quelle “esterne”. Una buona occasione per puntare il dito contro chi lotta contro un ordine del mondo ingiusto, predatorio, questo sì una vera minaccia per le vite di miliardi di persone.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nFranco Serantini. Gli anarchici non dimenticano\r\nAnarchico del Gruppo “Giuseppe Pinelli” di Pisa, Franco era sceso in piazza il 5 maggio 1972 per opporsi al comizio elettorale del fascista Giuseppe Niccolai del MSI. Viene preso sul Lungarno Gambacorti dalla celere, che lo massacra di colpi con i manganelli, gli stivali e i calci dei fucili. Viene portato al carcere Don Bosco di Pisa, dove non riceve alcuna cura e muore per le conseguenze del pestaggio il 7 maggio, mentre si aprivano i seggi per le \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> politiche.\r\nAnche quest’anno c’è stata a Pisa una manifestazione per ricordare Franco.\r\nCon Dario Antonelli, uno dei compagni che hanno partecipato all’iniziativa, abbiamo ricostruito il clima di quegli anni, il forte impegno dei compagni e delle compagne, sia nell’informazione sulla strage di Stato di piazza Fontana e l’assassinio di Giuseppe Pinelli, sia nella lotta per la liberazione degli anarchic* in carcere per le bombe di Milano. \r\n\r\nGenealogia della criminalizzazione delle ONG e della solidarietà in mare\r\nIl 19 aprile si è concluso il più grande processo contro la solidarietà in mare, con le Ong impegnate in operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale sul banco degli imputati. Ventuno membri degli equipaggi di Jugend Rettet, Save the Children e Medici Senza Frontiere sono stati prosciolti dal giudice dell’udienza preliminare di Trapani, perché “il fatto non sussiste“.\r\nQuesta sentenza arriva dopo sette anni e il deterioramento dell’imbarcazione Iuventa, sequestrata e lasciata in stato di abbandono nel porto di Trapani dal 2017.\r\nMa come è nata la criminalizzazione delle Ong e della solidarietà in mare? Perché salvare vite in mare è una pratica così osteggiata dalle autorità italiane ed europee?\r\nPrendendo le mosse da un articolo uscito su Monitor Italia abbiamo ricostruito i passaggi fondamentali del processo di criminalizzazione delle ONG impegnate in operazioni di Sar – Ricerca e salvataggio nel Mediterraneo.\r\n\r\nNoi disertiamo!\r\nOgni 2 giugno la Repubblica celebra sé stessa con esibizioni militari, parate e commemorazioni.\r\nUna “festa” nazionalista e militarista.\r\nIl governo di estrema destra alimenta la retorica identitaria, i “sacri” confini, l’esaltazione della guerra.\r\nCome ogni anno le cerimonie militari del due giugno servono a giustificare enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, dall’Ucraina all’Africa. 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La compagna Sarah è stata violentata e uccisa.\r\n\r\nSabato 1 e domenica 2 giugno\r\nSenzapatria \r\nGiornate di lotta al militarismo\r\nContro la guerra, l’occupazione militare delle periferie, la produzione bellica, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon i disertori di tutte le guerre!\r\n\r\nSabato 1 giugno\r\nVia i militari dalle strade!\r\nore 15,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\n\r\nDomenica 2 giugno\r\nAntimilitaristi per i quartieri di Torino.\r\nSmilitarizziamo la città!\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\n\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[525],{"field":94,"matched_tokens":526,"snippet":522,"value":523},[17],{"best_field_score":463,"best_field_weight":248,"fields_matched":162,"num_tokens_dropped":48,"score":528,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":48},"1155199671761633393",{"document":530,"highlight":542,"highlights":547,"text_match":461,"text_match_info":550},{"comment_count":48,"id":531,"is_sticky":48,"permalink":532,"podcastfilter":533,"post_author":412,"post_content":534,"post_date":535,"post_excerpt":54,"post_id":531,"post_modified":536,"post_thumbnail":537,"post_title":538,"post_type":390,"sort_by_date":539,"tag_links":540,"tags":541},"87172","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-08-02-2024-senegal-lombra-di-macky-sall-sulle-elezioni-el-salvador-bukele-si-conferma-presidente-ma-la-crisi-sociale-rischia-di-far-saltare-il-modello-securitario-come-la-cina-aff/",[352],"Parliamo della crisi Senegal con Mambaye che ci racconta dello sconcerto e della rabbia dei giovani senegalesi , dopo il rinvio delle elezioni previste per il 25 febbraio con una manovra ardita e dal sapore autoritario del presidente Macky Sall.\r\n\r\nDi fronte alla pochezza del suo candidato Amadou Ba ,malvisto anche alll'interno della sua colaizione, e a rischio di una vittoria dell'opposizione di Sonko ancora in carcere e del suo Pastef messo fuorilegge,Macky Sall ha tentato una mossa disperata con un artificio legale rinviando le elezioni sine die pur di rimanere in sella. Le immagini dei militari in parlamento che cacciavano gli esponeneti dell'opposizione ha fatto evaporare la ormai logora immagine della democrazia senegalese ,scatenando la rabbia dei giovani di Dakar. Sall rappresenta quel grumo d'interessi economici e finanziari legati alla Francia e alla EU che non vuole rinunciare alle possibilità di sfruttamento delle risosrse del paese dalla pesca alle enormi riserve di gas e petrolio off shore scoperte a largo di Dakar.Il tutto in un contesto regionale che vede sempre di piu' rafforzarsi il sentimento antifrancese e la volontà di reale indipendenza dall'ex potenza colonizzatrice ,una vittoria di Sonko ribalterebbe il paradigma neo coloniale ,mettendo in discussione gli interessi consolidati di cui Macky Sall è custode per conto terzi.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-DI-ORIONE-080224-SENEGAL.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Maria Teresa Messidoro parliamo dell'esito delle elezioni in El Salvador che hanno confermato con una ampia maggioranza il presidente Bukele sempre piu' popolare grazie al suo approccio repressivo alla questione delle \"maras\" ,le bande che avevano reso El Salvador uno dei paesi piu' insicuri del continente .Ad un problema sociale si è data una risposta repressiva con arresti di massa,costruzione di megacarceri ,uccisioni e restrizione dei diritti ,imposizione di politiche neoliberali sul piano economico ,adozione del bitcoin con conseguente impoverimento massicio della popolazione. L'approccio autoritario di Bukele rischia di divenire un modello in Latinoamerica come sta accadendo con l'Ecuador di Noboa ,i risultati immediati dal punto di vista della repressione delle \"maras\" non riusciranno ad oscurare a lungo la crisi economica e sociale che vive El Salvador e il consenso per il \" presidente social\" rischia di sgonfiarsi di fronte alle condizioni delle masse popolari che non trovano ancora una rappresentanza politica.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-080224-EL-SALVADOR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Alessandra Colarizzi di China files parliamo del ruolo della Cina nel contesto della crisi del Mar Rosso e della posizione di Pechino che cerca di trovare un equilibrio che le consenta di preservare i suoi interessi commerciali.\r\n\r\nCon Emanuele Giordana ritorniamo sulle tensioni in Belucistan fra Pakistan e Iran per inquadrarle nel contesto dell'onda lunga della crisi medio orientale e gli equilibri regionali in cui l'Iran gioca un ruolo decisivo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-CINA-PAKISTAN.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","10 Febbraio 2024","2024-02-10 12:32:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 08/02/2024-SENEGAL L'OMBRA DI MACKY SALL SULLE ELEZIONI-EL SALVADOR BUKELE SI CONFERMA PRESIDENTE MA LA CRISI SOCIALE RISCHIA DI FAR SALTARE IL MODELLO SECURITARIO-COME LA CINA AFFRONTA LA CRISI NEL MAR ROSSO .",1707568337,[420],[358],{"post_content":543},{"matched_tokens":544,"snippet":545,"value":546},[17],"senegalesi , dopo il rinvio delle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> previste per il 25 febbraio","Parliamo della crisi Senegal con Mambaye che ci racconta dello sconcerto e della rabbia dei giovani senegalesi , dopo il rinvio delle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> previste per il 25 febbraio con una manovra ardita e dal sapore autoritario del presidente Macky Sall.\r\n\r\nDi fronte alla pochezza del suo candidato Amadou Ba ,malvisto anche alll'interno della sua colaizione, e a rischio di una vittoria dell'opposizione di Sonko ancora in carcere e del suo Pastef messo fuorilegge,Macky Sall ha tentato una mossa disperata con un artificio legale rinviando le \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> sine die pur di rimanere in sella. 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