","Infiltrazioni mafiose nell' Expo, le mani di Cosa Nostra sulla Fiera di Milano","post",1467897709,[65],"http://radioblackout.org/tag/expo-2015/",[21],{"post_content":68,"post_title":74,"tags":77},{"matched_tokens":69,"snippet":72,"value":73},[70,71],"Expo","2015","in Fiera di Milano e \u003Cmark>Expo\u003C/mark> \u003Cmark>2015\u003C/mark>. Al centro del sistema, che","La Guardia di Finanza ha eseguito 11 arresti nella mattinata di ieri all'alba. L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata a favorire gli interessi di Cosa Nostra in Fiera di Milano e \u003Cmark>Expo\u003C/mark> \u003Cmark>2015\u003C/mark>. Al centro del sistema, che in 3 anni ha evaso al fisco 18 milioni di euro, c'erano le società di allestimento Nolostand Spa, controllata da fiera e ora commissariata, e il consorzio Dominus Scarl, il cui titolare è Giuseppe Nastasi, arrestato assieme ai suoi collaboratori Liborio Pace e Danilo Tipo. 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Si assisterà alla contraddizione in fieri di una mostra che si pretende a vocazione ambientale e attenta alla sostenibilità del cibo mentre per la sua realizzazione è stata cementata una superficie enorme di terreno agricolo e i grandi sponsor saranno Mc Donald e Coca Cola. Ci racconteranno delle magnifiche possibilità di uscita dalla crisi che nell'Expo si racchiude mentre il modello ch'essa istituzionalizza è il lavoro gratuito.\r\nPer fortuna, ed è questo che le 5 giornate milanesi si inmcaricheranno di rendere visibile e operante (sotto il programma completo), non tutt* sono d'accordo col racconto mainstream e i twitter di Renzie - la contrarietà ad Expo è forse maggiore di quanto siamo capaci di immaginare, semplicemente invisibile per la grancassa mediatica che è stata costruita copertura dell'evento. Ieri uno riuscirtissimo sciopero degli auto-ferro-tramvieri ha bloccato il traffico del capoluogo lombardo, mentre la militarizzazione della città e la repressione preventiva dei NoExpo continua con scadenza quotidiana.\r\nAscolta l'intervista con Claudio Signore della Cub Trasporti\r\ncla_signore_noexpo_cub\r\nAscolta l'intervista con François sulle perquisizioni e gli sgomberi nel quartiere Giambellino\r\nfrancois_giambe_noexpo","29 Aprile 2015","2015-05-04 16:12:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/10906374_386955058147548_3657033627547452034_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"170\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/10906374_386955058147548_3657033627547452034_n-300x170.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/10906374_386955058147548_3657033627547452034_n-300x170.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/10906374_386955058147548_3657033627547452034_n-768x435.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/10906374_386955058147548_3657033627547452034_n.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Waiting for Expo: tra scioperi, sgomberi e grancassa mediatica",1430332738,[112,65,113,114,115,116,117,118],"http://radioblackout.org/tag/crisi/","http://radioblackout.org/tag/giambellino/","http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/no-expo/","http://radioblackout.org/tag/sciopero/","http://radioblackout.org/tag/sgomberi/","http://radioblackout.org/tag/sindacati-di-base/",[120,21,121,15,18,122,123,124],"crisi","giambellino","sciopero","Sgomberi","sindacati di base",{"post_content":126,"post_title":130,"tags":133},{"matched_tokens":127,"snippet":128,"value":129},[70],"parte la 5 giorni No \u003Cmark>Expo\u003C/mark>, contro-kermesse della più inutile e","A partire da questa sera (h 19.30, presidio antifascista in piazza Tricolore) parte la 5 giorni No \u003Cmark>Expo\u003C/mark>, contro-kermesse della più inutile e sprecona \"grande esposizione\" dell'odierno capitalismo a scala globale. 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Si tratta del convegno \"Expo: nutrire il pianeta o nutrire le multinazionali?\" annunciati, tra gli altri, Moni Ovadia, Vittorio Agnoletto e il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo.Indignati perché hanno scoperto che le protagoniste assolute saranno le grandi multinazionali\". Sono tutti un po' scettici ma si limitano a essere critici e non decisamente contrari al grande evento.\r\n\r\nVenerdì invce si terrà l'appuntamento più serio: al Lambretta si incontrano i precari, gli studenti, quella generazione che dovrebbe negli intenti dei primi due convegni lavorare gratis per l'Expo e ringraziare anche per il cappellino di cui saranno dotati, cadeaux offerto munificamente a ricordo delal loro partecipazione; queste realtà hanno le idee più chiare. Infatti nel documento di indizione dell'assemblea (6 febbraio alle 15 presso il C.S.O.A. Lambretta) si legge: «Expo 2015 sarà una vetrina della nostra società dove da un lato sfruttatori e devastatori si venderanno al pubblico come promotori di modelli di sviluppo sostenibile e dove noi saremo ridotti al solo ruolo di consumatori e spettatori senza la possibilità di prender parola rispetto a qualsiasi decisione o manifestare il nostro dissenso. Sono 18.500 gli studenti volontari che dovrebbero regalare la loro forza-lavoro a Expo2015 e al malaffare che lo gestisce. Ma, oltre al lavoro gratuito, gli studenti di Milano sono costretti a subire un’altra grande offesa: la trasfigurazione che Milano in questi anni sta subendo. Il disegno di chi gestisce la città è chiaro: millantare di voler far diventare Milano una capitale “europea” continuando a perseguire il modello di sviluppo che ci riduce da ormai 7 anni in un austera crisi che sembra non avere via d’uscita, dando centralità quindi al mondo della finanza piuttosto che rivalutare zone degradate o creare spazi di socialità e aggregazione accessibili a tutti. Tutte le piazze e i luoghi di socialità della città vengono pensati in funzione al profitto: i parchi recintati, le strade riempite di telecamere, reprimendo qualsiasi forma di espressione non conforme al modello “lavora, consuma e obbedisci”».\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Luca:\r\n\r\nnoexpo5feb","5 Febbraio 2015","2015-02-10 16:58:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/2015_02_05-noexpo-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"120\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/2015_02_05-noexpo-300x120.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","I convegni che si nutrono di Expo",1423154142,[65,178,179,180],"http://radioblackout.org/tag/lambretta/","http://radioblackout.org/tag/lavoro-gratuito/","http://radioblackout.org/tag/nutrire-multinazionali/",[21,182,183,184],"Lambretta","lavoro gratuito","nutrire multinazionali",{"post_content":186,"post_title":190,"tags":193},{"matched_tokens":187,"snippet":188,"value":189},[70,71],"il C.S.O.A. 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Oggi si è potuto leggere sui quotidiani dei problemi legati a mancate gare, a milioni elargiti, a illegalità di ogni tipo, legate alla nuova icona che l'expo meneghina si è inventata: l'Albero della vita di Balich.\r\n\r\nMa non è l'unica \"novità\": ieri il Milan ha dichiarato di essere interessato all'area dove insisterebe la Grande Opera, gettando nello sconforto la cittadinanza che sta già immaginando – sulla scorta della esperienza delle olimpiadi torinesi – i modi per contenere i danni dopo il passaggio del disastro.... quello della deroga a tutto pur di arrivare in tempo: motivo per cui Cantoni, il super commissario galattico plenipotenziario, non serve a nulla, perché indire gare è impossibile per i tempi e quindi non si potrà controllare nulla: né i tubi sotterranei ipermilitarizzati, né i demenziali interventi sul territorio con sgomberi e repressioni nei confronti di chiunque si ribelli, o contesti i dibattiti della preparazione del Grande Evento, nel'intento di disciplinare la città... l'11-12 ottobre si dimostrerà quante persone saranno pronte a intervenire il 1° maggio per resistere alle Grandi Opere e al loro passaggio sul territorio: dalla pedemontana al Brebemi.\r\n\r\nAttitudine No Expo - #11O CORTEO NO EXPO H15 P.LE DUCA D’AOSTA, Milano\r\n\r\nLa lucida e sintetica narrazione di Luca si può fruire da questo podcast:\r\n\r\n2014.09.11-luca_expoNO","11 Settembre 2014","2014-09-19 13:25:45","L'albero della sfiga e altre icone dell'expo 2015",1410469053,[225,226,227,228,65,229],"http://radioblackout.org/tag/11-ottobre/","http://radioblackout.org/tag/11o/","http://radioblackout.org/tag/albero-della-vita/","http://radioblackout.org/tag/cantone/","http://radioblackout.org/tag/nocivita/",[231,232,233,234,21,32],"11 ottobre","11O","albero della vita","Cantone",{"post_content":236,"post_title":240,"tags":243},{"matched_tokens":237,"snippet":238,"value":239},[70],"A proposito di \u003Cmark>Expo\u003C/mark> si ha l'impressione costante che","A proposito di \u003Cmark>Expo\u003C/mark> si ha l'impressione costante che il tempo sia congelato, che le beghe siano sempre uguali, che si stia scherzando con la sorte e... la sfiga vinca ogni volta. 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È questo quello che emerge dall’ennesima inchiesta condotta dalla Procura di Milano sugli appalti legati ad Expo e che vede coinvolti, tra gli altri, Angelo Paris, direttore della pianificazione acquisti del grande evento.\r\n\r\nL’ennesima conferma della trama di interessi mossa da Expo e dalle grandi opere (coinvolti anche appalti sulla città della Salute di Milano) secondo un sistema di spartizione politico-affaristica\r\n\r\nIl tutto, accompagnato dall’omelia (oggi recitata in conferenza stampa persino dai magistrati!) che presenta Expo come un evento ineluttabile.\r\n\r\nMa la ragnatela di Expo riguarda anche altro. In primis, come ben esprime la lotta No Canal, rappresenta la negazione del diritto di chi abita, anima e vive la città, a decidere del futuro del proprio territorio.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta con Andrea della Rete Attitudine No Expo: andreaNoExpo","9 Maggio 2014","2014-05-19 11:25:47","Debito, Cemento, Precarietà e Tangenti. 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Storia e geografia del medium espositivo\", di Luca Massidda, edito dalla Franco Angeli.\r\nNegli ultimi vent'anni il dispositivo dell'esposizione universale è tornato ad assumere una nuova centralità, a causa delle modificazioni dell'economia globale e della presenza massiccia e diffusa dei media. Mega eventi attraverso i quali il capitale si autorappresenta, si conferma e si giustifica, anche alla luce del fatto che i valori che le vecchie esposizioni universali mettevano in campo, non esistono più: l'allora nascente società di massa, l'autorappresentazione identitaria degli stati nazione, il modo di produzione industriale, la metropoli moderna, l'ideologia modernista, la giovane industria culturale.\r\nQual è dunque il ruolo di un expo in un sistema profondamente trasformato, globalizzato e di urbanità transnazionale? Quale il senso di un expo in un sistema capitalistico fortemente connotato dall'immaterialità e da una produzione che è sempre più produzione di bisogni?\r\nL'Expo 2015 si pone al centro di qualcosa che è chiamata \"crisi\", in nome della quale si impongono misure restrittive ai paesi deboli, ma che in realtà rappresenta una fase di profondo reengeneering del capitale, del rapporto capitale-lavoro, e del rapporto tra capitali e territori e la fine definitiva del modello di welfare invalso almeno nella nostra parte di mondo. C'è bisogno intanto di spacciatori di svaghi e di puntare se non sui consumi, dato l'impoverimento, perlomeno sull'implemento della coazione a consumare, che si presenta come l'unico modello possibile di esistenza individuale e generale. Ecco perchè, date tutte le trasformazioni storiche conosciute dal dispositivo espositivo in quanto in relazione alle modificazioni del sistema capitalistico, l'appeal spettacolare, l'atmosfera di grande orgia feticistica, non smette di aleggiare anche intorno ai lavori dell'expo milanese, trabocca dalle pagine del sito, in cui una donna giovane e mulatta, a pubblicizzare la transizione verso una società interculturale fondata sull'universale eguaglianza dei consumatori e delle consumatrici di tutto il mondo uniti.\r\n***\r\nExpo non è “solo” un cantiere di speculazioni e un banco di prova delle nuove riforme strutturali del lavoro (all'insegna del self-management, della gratuità e della flessibilità), ma si configura anche come spazio di produzione di discorso, di simboli, di miti e di pratiche che vanno ad alimentare un'idea di mondo nata nella notte dei tempi. Uno dei campi discorsivi e simbolici attorno a cui si costruisce l'Esposizione Universale del terzo millennio è appunto quello della femminilità come insieme di attributi salvifici e creativi della donna e quello della vita come terreno di sfida politica ed economica.\r\nUn “femminile” tanto negato e oppresso nello spazio del biologico e del riproduttivo, quanto sacralizzato in veste di principio materno, generativo e vitale. Questo mito non ha smesso di esistere nell'epoca della religione del denaro e anzi, negli ultimi quarantanni, ha avuto un ruolo preminente all'interno di quel passaggio storico in cui un nuovo paradigma economico ha tentato di recuperare la forza dirompente delle lotte femministe degli anni Settanta. 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Da un lato si promuove la donna imprenditrice e di potere, sfruttatrice di altre donne e di altri uomini, e dall’altro si accentua l’oppressione di tutte le altre donne, giustificandola con la “vocazione” alla maternità e alla cura, per impedire qualsiasi rivendicazione di libertà e parità, del resto impossibile in una società che divide per sfruttare meglio.\r\ndal blog de le Lucciole di Milano:\r\nLa quota rosa di Expo e la GayStreet risultano essere dispositivi di normalizzazione e di reclusione all’interno di spazi fisici e politici, che, vantandosi di essere progetti progressisti, tentano di nascondere lo stato dell’arte dei percorsi di smantellamento dei diritti nel mondo del lavoro, della scuola, della sanità e del welfare, e l’assenza di ogni tipo di diritto per i soggetti lgbit*. Sebbene i due progetti abbiano consistenze diverse, sono entrambi accomunati dall’utilizzare le nostre identità e i nostri corpi in nome del profitto, e propongono la sussunzione delle nostre rivendicazioni e delle nostre lotte all’interno di un processo sociale e politico, sempre più escludente, maschile e razzista.\r\n***Abbiamo consigliato anche la lettura del testo \"Senza donne non c'è sovranità alimentare\", di Esther Vivas, che analizza l'impatto delle politiche agro-industriali sulle donne e il ruolo chiave che le donne contadine giocano nel nord come nel sud del mondo nella produzione e distribuzione del cibo. L'articolo inoltre analizza se e come il modello di agricoltura dominante può incorporare una prospettiva femminista e come, invece, i movimenti sociali che si occupano di sovranità alimentare possono incorporare una prospettiva femminista.\r\nPer riascoltare la puntata:\r\n il colpo della strega_16febbr_primaparte\r\nil colpo della strega_16febbr_secondaparte\r\nil colpo della strega_16febbr_terzaparte","25 Febbraio 2015","2018-10-24 17:35:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/adesivo-il-colpo-della-strega-new-copy-e1413229678451-200x110.jpg","Le esposizioni universali ed Expo Milano 2015 (Il colpo della strega, 19febbraio2015)",1424861385,[512,513,514,65,515,516,517,518,519,520,521,522,523,524,525,526,527,528],"http://radioblackout.org/tag/campesinas/","http://radioblackout.org/tag/diversity-management/","http://radioblackout.org/tag/esposizioni-universali/","http://radioblackout.org/tag/femminilizzazione-del-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/gay-street/","http://radioblackout.org/tag/glbtq/","http://radioblackout.org/tag/lavori-di-cura/","http://radioblackout.org/tag/maternita/","http://radioblackout.org/tag/migrazioni/","http://radioblackout.org/tag/nutrimento/","http://radioblackout.org/tag/precarieta/","http://radioblackout.org/tag/sovranita-alimentare/","http://radioblackout.org/tag/speculazioni/","http://radioblackout.org/tag/terra/","http://radioblackout.org/tag/territori/","http://radioblackout.org/tag/via-campesina/","http://radioblackout.org/tag/women-for-expo/",[530,531,532,21,533,534,535,536,537,538,539,425,540,541,542,543,544,545],"campesinas","diversity management","esposizioni universali","femminilizzazione del lavoro","gay street","glbtq","lavori di cura","maternità","migrazioni","nutrimento","sovranità alimentare","speculazioni","terra","territori","via campesina","women for expo",{"post_content":547,"post_title":551,"tags":554},{"matched_tokens":548,"snippet":549,"value":550},[71],"dedicata ad alcuni approfondimenti sull'Expo \u003Cmark>2015\u003C/mark> di Milano.\r\n***Un lungo excursus","Puntata dedicata ad alcuni approfondimenti sull'Expo \u003Cmark>2015\u003C/mark> di Milano.\r\n***Un lungo excursus sulla storia delle esposizioni universali, a partire dall'\"Atlante delle grandi esposizioni universali. Storia e geografia del medium espositivo\", di Luca Massidda, edito dalla Franco Angeli.\r\nNegli ultimi vent'anni il dispositivo dell'esposizione universale è tornato ad assumere una nuova centralità, a causa delle modificazioni dell'economia globale e della presenza massiccia e diffusa dei media. Mega eventi attraverso i quali il capitale si autorappresenta, si conferma e si giustifica, anche alla luce del fatto che i valori che le vecchie esposizioni universali mettevano in campo, non esistono più: l'allora nascente società di massa, l'autorappresentazione identitaria degli stati nazione, il modo di produzione industriale, la metropoli moderna, l'ideologia modernista, la giovane industria culturale.\r\nQual è dunque il ruolo di un \u003Cmark>expo\u003C/mark> in un sistema profondamente trasformato, globalizzato e di urbanità transnazionale? Quale il senso di un \u003Cmark>expo\u003C/mark> in un sistema capitalistico fortemente connotato dall'immaterialità e da una produzione che è sempre più produzione di bisogni?\r\nL'Expo \u003Cmark>2015\u003C/mark> si pone al centro di qualcosa che è chiamata \"crisi\", in nome della quale si impongono misure restrittive ai paesi deboli, ma che in realtà rappresenta una fase di profondo reengeneering del capitale, del rapporto capitale-lavoro, e del rapporto tra capitali e territori e la fine definitiva del modello di welfare invalso almeno nella nostra parte di mondo. C'è bisogno intanto di spacciatori di svaghi e di puntare se non sui consumi, dato l'impoverimento, perlomeno sull'implemento della coazione a consumare, che si presenta come l'unico modello possibile di esistenza individuale e generale. Ecco perchè, date tutte le trasformazioni storiche conosciute dal dispositivo espositivo in quanto in relazione alle modificazioni del sistema capitalistico, l'appeal spettacolare, l'atmosfera di grande orgia feticistica, non smette di aleggiare anche intorno ai lavori dell'expo milanese, trabocca dalle pagine del sito, in cui una donna giovane e mulatta, a pubblicizzare la transizione verso una società interculturale fondata sull'universale eguaglianza dei consumatori e delle consumatrici di tutto il mondo uniti.\r\n***\r\n\u003Cmark>Expo\u003C/mark> non è “solo” un cantiere di speculazioni e un banco di prova delle nuove riforme strutturali del lavoro (all'insegna del self-management, della gratuità e della flessibilità), ma si configura anche come spazio di produzione di discorso, di simboli, di miti e di pratiche che vanno ad alimentare un'idea di mondo nata nella notte dei tempi. Uno dei campi discorsivi e simbolici attorno a cui si costruisce l'Esposizione Universale del terzo millennio è appunto quello della femminilità come insieme di attributi salvifici e creativi della donna e quello della vita come terreno di sfida politica ed economica.\r\nUn “femminile” tanto negato e oppresso nello spazio del biologico e del riproduttivo, quanto sacralizzato in veste di principio materno, generativo e vitale. Questo mito non ha smesso di esistere nell'epoca della religione del denaro e anzi, negli ultimi quarantanni, ha avuto un ruolo preminente all'interno di quel passaggio storico in cui un nuovo paradigma economico ha tentato di recuperare la forza dirompente delle lotte femministe degli anni Settanta. Ha stabilito, cioè, quel differenziale femminile da poter valorizzare sul mercato che prende il nome di diversity management: maggior capacità di cura delle relazioni, di creatività e di pragmatismo che richiamerebbero gli attributi tipici del lavoro domestico come luogo - in fondo e sempre - riservato alle donne. Expo conferma questa narrazione e ne mostra i paradossi, rilancia la sfida internazionale in difesa della vita e in nome delle donne ma ne svela il nesso indissolubile con le logiche di accumulazione di profitto e con le politiche della morte dell'attuale governance globale.\r\nLa politica sulle donne che \u003Cmark>Expo\u003C/mark> sta portando avanti attraverso la campagna \"Women for \u003Cmark>expo\u003C/mark>\", offre un'immagine della donna che è quella della cura, della nutrizione; La donna al servizio della casa, della famiglia, e alla fine anche del pianeta; depositaria di un sapere culinario, regina del focolare domestico. 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Sebbene i due progetti abbiano consistenze diverse, sono entrambi accomunati dall’utilizzare le nostre identità e i nostri corpi in nome del profitto, e propongono la sussunzione delle nostre rivendicazioni e delle nostre lotte all’interno di un processo sociale e politico, sempre più escludente, maschile e razzista.\r\n***Abbiamo consigliato anche la lettura del testo \"Senza donne non c'è sovranità alimentare\", di Esther Vivas, che analizza l'impatto delle politiche agro-industriali sulle donne e il ruolo chiave che le donne contadine giocano nel nord come nel sud del mondo nella produzione e distribuzione del cibo. 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Vede un paese,il Brasile, che da sempre è stato una delle mete preferite del turismo sessuale, ove ogni anno migliaia di turisti europei e americani affollano le sue spiagge, ma soprattutto le sue pousadas (pensioni) alla ricerca di sesso a basso costo. E' provato che l'organizzazione di grandi eventi, cioè di manifestazioni a cui affluiscono migliaia di persone, prevalentemente di sesso maschile, sia sportive,che politiche o commerciali, inducono il fiorire di un prospero mercato più o meno sommerso, di corpi femminili (molti) e maschili o transgender (alcuni),tragicamente anche di minore età, adolescenti se non talora bambini, nell'espletamento di una sessualità tipicamente maschile, anche in quei pochi,ma non isolati casi in cui l'acquirente è donna, perché è maschile (e non solo del capitalistica) è l'ideologia che informa il mercimonio,la compra-vendita di corpi e di piacere sessuale.\r\n- durante i mondiali nella civilissima e ricca Germania sono arrivate ad arricchire l'offerta circa 40.000 ragazze, prevalentemente dai paesi dell'Est;\r\n- durante i mondiali in Sud Africa è stato dimostrato un giro di prostituzione forzata, con un movimento di ragazze provenienti per lo più da più povero Mozambico;\r\n- per EXPO' 2015 a Milano sono previste ex novo circa 30.000 ragazze, ma questo 'fenomeno' avviene ogni anno in occasione delle fiere, ad es. quella del mobile, con numero ridotto ( l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino parla di 7000 sex workers che diventano 15.000 in occasione delle fiere)\r\n- per non parlare delle esigenze numericamente insoddisfatte durante le periodiche assemblee generali della FAO a Roma, con prostitute di 'cultura',universitarie o anche laureate.\r\n- in Brasile in prospettiva dei Mondiali 2014 e delle Olimpiadi 2015 è stato sufficiente semplicemente potenziare la rete la già presente che coinvolge guide turistiche, agenzie di viaggio, tassisti ed anche proprietari di alberghi.\r\n\r\nE ancora il nostro sguardo vede la prostituzione minorile,una cupa e crudele realtà che non può più essere negata, anzi è confermata dalla campagna lanciata contro di essa. Lo sfruttamento e l'abuso sessuale dei minori praticato tramite il turismo sessuale muove ogni anno nel mondo un giro d'affari di 80-100 milioni di dollari e vede il Brasile al secondo posto nel mondo per le baby prostitute/i; si stima vi siano circa 2.200.000 minori sfruttati, con un coinvolgimento annuale di 500mila nello sfruttamento sessuale.\r\n\r\n*** Un commento all'articolo di Concita De Gregorio uscito su La Repubblica del 9 luglio intitolato \"Il corso che insegna a sedurre i calciatori così si preparano le groupie mondiali\".\r\n\r\nUna settimana di training su trucco, abiti, e discorsi da evitare. Un'esperta di estetica che consiglia gli interventi dal chirurgo e un pacchetto di due inviti per feste esclusive.\r\n\r\nSTORIE DI DONNE * La storia di una squadra di calciatrici inglesi, salita agli onori delle cronache in occasione della Prima Guerra Mondiale.\r\n\r\nQuesta è una storia che va raccontata, se non altro perché è stata tacitata per quasi cento anni. È una storia di donne, pallottole e palloni, di una gloria calcistica interrotta e poi rimossa, di un gruppo di ragazze inglesi che sapevano e volevano giocare a calcio e dell’editto che letteralmente strappò loro le zolle da sotto i piedi. Se possiamo raccontarla oggi è solo perché, come spesso accade nella storia delle donne, la scrittura privata, i diari, i taccuini documentarono tutto. Due signore del Lancashire, Gail Newsham e Barbara Jacobs, l’hanno raccolta, ricostruita e riportata al posto che merita: la Hall of Fame della storia del Football.\r\n\r\n*** A sostegno dei compagni e delle compagne colpiti/e dalla repressione, un omaggio a Nadin Gordimer, morta oggi, 14 luglio 2014, da \"Storia di mio figlio\".\r\n\r\nE' un dramma profondamente intimo di conflitti personali e di lotte negli eventi rivoluzionari che a caro prezzo per persone come queste hanno determinato cambiamenti in SudAfrica.\r\n\r\nPer riascoltare la trasmissione:\r\n\r\nil colpo della strega_primaparte_14luglio2014\r\n\r\nil colpo della strega_secondaparte_14luglio2014\r\n\r\n ","15 Luglio 2014","2018-10-24 17:35:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/03/medea-strega-200x110.jpg","I podcast de Il colpo della strega: 14luglio2014",1405464763,[718,719,720,65,721,722,723,724,725,726,727,728,729,730,731],"http://radioblackout.org/tag/brasile/","http://radioblackout.org/tag/calcio/","http://radioblackout.org/tag/calcio-femminile/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/lavoro-minorile/","http://radioblackout.org/tag/mondiali/","http://radioblackout.org/tag/nadin-gordimer/","http://radioblackout.org/tag/nao-vai-ter-copa/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/prostituzione/","http://radioblackout.org/tag/prostituzione-minorile/","http://radioblackout.org/tag/traffico-sessuale/","http://radioblackout.org/tag/turismo-sessuale/","http://radioblackout.org/tag/vittorio-arrigoni-2/",[733,734,735,21,736,737,738,739,740,741,742,743,744,745,746],"brasile","calcio","calcio femminile","Gaza","lavoro minorile","Mondiali","nadin gordimer","nao vai ter copa","palestina","prostituzione","prostituzione minorile","traffico sessuale","turismo sessuale","Vittorio Arrigoni",{"post_content":748,"tags":753},{"matched_tokens":749,"snippet":751,"value":752},[750,71],"EXPO","da più povero Mozambico;\r\n- per \u003Cmark>EXPO\u003C/mark>' \u003Cmark>2015\u003C/mark> a Milano sono previste ex","PROLOGO * Vittorio Arrigoni ci ha raccontato la Palestina attraverso i suoi occhi, in particolare quanto da lui visto e vissuto durante l'operazione \"Piombo fuso\"su Gaza. A 5 anni di distanza gli scenari si ripropongono in tutta la loro crudeltà e drammaticità. Dal libro \"Gaza. Restiamo umani\", alcune letture a sostegno della lotta del popolo palestinese.\r\n\r\nATTUALITA' * Parliamo di mondiali ? E perché no? A noi il calcio piace e ci piace perché è un gioco di squadra dove conta e viene esaltata l'abilità dell'individuo se inserito in un collettivo che agisce in modo coordinato e collaborativo, ovvero esprime l'importanza della collaborazione sociale affinché ognuno si possa esprimere e valorizzare ed anche l'importanza della individualità perché l'azione del collettivo sia efficiente,efficace, produttiva e bella.\r\n\r\nUno sguardo di genere che cosa vede al di là della sfavillante kermesse multimiliardaria appena conclusasi? Vede un paese,il Brasile, che da sempre è stato una delle mete preferite del turismo sessuale, ove ogni anno migliaia di turisti europei e americani affollano le sue spiagge, ma soprattutto le sue pousadas (pensioni) alla ricerca di sesso a basso costo. E' provato che l'organizzazione di grandi eventi, cioè di manifestazioni a cui affluiscono migliaia di persone, prevalentemente di sesso maschile, sia sportive,che politiche o commerciali, inducono il fiorire di un prospero mercato più o meno sommerso, di corpi femminili (molti) e maschili o transgender (alcuni),tragicamente anche di minore età, adolescenti se non talora bambini, nell'espletamento di una sessualità tipicamente maschile, anche in quei pochi,ma non isolati casi in cui l'acquirente è donna, perché è maschile (e non solo del capitalistica) è l'ideologia che informa il mercimonio,la compra-vendita di corpi e di piacere sessuale.\r\n- durante i mondiali nella civilissima e ricca Germania sono arrivate ad arricchire l'offerta circa 40.000 ragazze, prevalentemente dai paesi dell'Est;\r\n- durante i mondiali in Sud Africa è stato dimostrato un giro di prostituzione forzata, con un movimento di ragazze provenienti per lo più da più povero Mozambico;\r\n- per \u003Cmark>EXPO\u003C/mark>' \u003Cmark>2015\u003C/mark> a Milano sono previste ex novo circa 30.000 ragazze, ma questo 'fenomeno' avviene ogni anno in occasione delle fiere, ad es. quella del mobile, con numero ridotto ( l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino parla di 7000 sex workers che diventano 15.000 in occasione delle fiere)\r\n- per non parlare delle esigenze numericamente insoddisfatte durante le periodiche assemblee generali della FAO a Roma, con prostitute di 'cultura',universitarie o anche laureate.\r\n- in Brasile in prospettiva dei Mondiali 2014 e delle Olimpiadi \u003Cmark>2015\u003C/mark> è stato sufficiente semplicemente potenziare la rete la già presente che coinvolge guide turistiche, agenzie di viaggio, tassisti ed anche proprietari di alberghi.\r\n\r\nE ancora il nostro sguardo vede la prostituzione minorile,una cupa e crudele realtà che non può più essere negata, anzi è confermata dalla campagna lanciata contro di essa. Lo sfruttamento e l'abuso sessuale dei minori praticato tramite il turismo sessuale muove ogni anno nel mondo un giro d'affari di 80-100 milioni di dollari e vede il Brasile al secondo posto nel mondo per le baby prostitute/i; si stima vi siano circa 2.200.000 minori sfruttati, con un coinvolgimento annuale di 500mila nello sfruttamento sessuale.\r\n\r\n*** Un commento all'articolo di Concita De Gregorio uscito su La Repubblica del 9 luglio intitolato \"Il corso che insegna a sedurre i calciatori così si preparano le groupie mondiali\".\r\n\r\nUna settimana di training su trucco, abiti, e discorsi da evitare. Un'esperta di estetica che consiglia gli interventi dal chirurgo e un pacchetto di due inviti per feste esclusive.\r\n\r\nSTORIE DI DONNE * La storia di una squadra di calciatrici inglesi, salita agli onori delle cronache in occasione della Prima Guerra Mondiale.\r\n\r\nQuesta è una storia che va raccontata, se non altro perché è stata tacitata per quasi cento anni. È una storia di donne, pallottole e palloni, di una gloria calcistica interrotta e poi rimossa, di un gruppo di ragazze inglesi che sapevano e volevano giocare a calcio e dell’editto che letteralmente strappò loro le zolle da sotto i piedi. Se possiamo raccontarla oggi è solo perché, come spesso accade nella storia delle donne, la scrittura privata, i diari, i taccuini documentarono tutto. Due signore del Lancashire, Gail Newsham e Barbara Jacobs, l’hanno raccolta, ricostruita e riportata al posto che merita: la Hall of Fame della storia del Football.\r\n\r\n*** A sostegno dei compagni e delle compagne colpiti/e dalla repressione, un omaggio a Nadin Gordimer, morta oggi, 14 luglio 2014, da \"Storia di mio figlio\".\r\n\r\nE' un dramma profondamente intimo di conflitti personali e di lotte negli eventi rivoluzionari che a caro prezzo per persone come queste hanno determinato cambiamenti in SudAfrica.\r\n\r\nPer riascoltare la trasmissione:\r\n\r\nil colpo della strega_primaparte_14luglio2014\r\n\r\nil colpo della strega_secondaparte_14luglio2014\r\n\r\n ",[754,756,758,760,762,764,766,768,770,772,774,776,778,780,782],{"matched_tokens":755,"snippet":733,"value":733},[],{"matched_tokens":757,"snippet":734,"value":734},[],{"matched_tokens":759,"snippet":735,"value":735},[],{"matched_tokens":761,"snippet":80,"value":80},[24,71],{"matched_tokens":763,"snippet":736,"value":736},[],{"matched_tokens":765,"snippet":737,"value":737},[],{"matched_tokens":767,"snippet":738,"value":738},[],{"matched_tokens":769,"snippet":739,"value":739},[],{"matched_tokens":771,"snippet":740,"value":740},[],{"matched_tokens":773,"snippet":741,"value":741},[],{"matched_tokens":775,"snippet":742,"value":742},[],{"matched_tokens":777,"snippet":743,"value":743},[],{"matched_tokens":779,"snippet":744,"value":744},[],{"matched_tokens":781,"snippet":745,"value":745},[],{"matched_tokens":783,"snippet":746,"value":746},[],[785,791],{"field":39,"indices":786,"matched_tokens":787,"snippets":789,"values":790},[26],[788],[24,71],[80],[80],{"field":88,"matched_tokens":792,"snippet":751,"value":752},[750,71],{"best_field_score":95,"best_field_weight":96,"fields_matched":31,"num_tokens_dropped":51,"score":656,"tokens_matched":31,"typo_prefix_score":51},{"document":795,"highlight":816,"highlights":847,"text_match":858,"text_match_info":859},{"comment_count":51,"id":796,"is_sticky":51,"permalink":797,"podcastfilter":798,"post_author":439,"post_content":799,"post_date":800,"post_excerpt":57,"post_id":796,"post_modified":801,"post_thumbnail":443,"post_title":802,"post_type":445,"sort_by_date":803,"tag_links":804,"tags":811},"24268","http://radioblackout.org/podcast/expo-2015-nessuna-faccia-buona-pulita-e-giusta/",[399],"Difficile pensar diversamente, nonostante tutti i tentativi che vanno dalle recenti azioni di ricerca di “trasparenza”, smascherando e riciclando l'imprenditore/faccendiere/politico di turno, alle varie e raccapriccianti operazioni di “greenwashing” delle diverse multinazionali che saranno in vetrina a Milano e che vedranno, in contemporanea, Torino a braccetto in qualità di \"capitale del cibo sostenibile\". Connubi, a parer nostro, \"in-sostenibili\".\r\nExpo 2015: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, un colosso di retorica e ipocrisia; grande evento, ennesima opera inutile e devastante, con il valore aggiunto “green”.\r\nDurante alcune trasmissioni, a cavallo fra giugno e luglio, abbiamo dato spazio a molte letture tratte da un validissimo e importante dossier. Nessuna faccia buona, pulita e giusta a EXPO 2015 – Dossier su Slow Food, Coop Italia e Eataly. Un work-in-progress, curato dal collettivo milanese Farro&Fuoco, che offre un'analisi critica e un'operazione verità che ampliano la già triste prospettiva di cosa rappresenti Expo 2015, attraverso approfondimenti in chiave non solo antropocentrica, su tre fra i principali attori che saranno in scena: Slow Food, Eataly e Coop. Già, una chiave di lettura non solo antropocentrica; una chiave che spesso ci si dimentica.\r\nE riportando alcune parole tratte dall'introduzione al dossier, vi proponiamo qui di seguito tre interessanti chiacchierate fatte in diretta con Paolo, Francesca e Marco.\r\n“Non sarà una fiera del capitale a trovare soluzioni a problemi che lo stesso capitale ha provocato. Questi grandi eventi sono precipitati concreti che la specie umana impone all'ambiente e alla vita che in esso trova forma, in una catena di rapporti di potere che via-via scende fino all'ultimo essere vivente che si trova scacciato dal suo habitat”\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/07/expo1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/07/expo2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/07/slowfish-bioviolenza-resistenza-animale.mp3\"][/audio]","13 Luglio 2014","2019-01-31 12:57:18","Expo 2015: nessuna faccia buona, pulita e giusta",1405275474,[668,805,806,807,669,619,281,808,809,810,672],"http://radioblackout.org/tag/bioviolenza/","http://radioblackout.org/tag/coop/","http://radioblackout.org/tag/devastazione/","http://radioblackout.org/tag/greenwashing/","http://radioblackout.org/tag/liberazione-animale/","http://radioblackout.org/tag/resistenza-animale/",[423,812,813,427,416,24,29,814,429,815,419],"bioviolenza","coop","greenwashing","resistenza animale",{"post_content":817,"post_title":821,"tags":824},{"matched_tokens":818,"snippet":819,"value":820},[70,71],"Connubi, a parer nostro, \"in-sostenibili\".\r\n\u003Cmark>Expo\u003C/mark> \u003Cmark>2015\u003C/mark>: “Nutrire il pianeta, energia per","Difficile pensar diversamente, nonostante tutti i tentativi che vanno dalle recenti azioni di ricerca di “trasparenza”, smascherando e riciclando l'imprenditore/faccendiere/politico di turno, alle varie e raccapriccianti operazioni di “greenwashing” delle diverse multinazionali che saranno in vetrina a Milano e che vedranno, in contemporanea, Torino a braccetto in qualità di \"capitale del cibo sostenibile\". 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