","Sul nuovo arresto di Cesare Battisti: le \"cattive memorie\" di uno Stato con la bava alla bocca","post",1507543336,[52,53,54,55,56,57],"http://radioblackout.org/tag/battisti/","http://radioblackout.org/tag/brasile/","http://radioblackout.org/tag/colotti/","http://radioblackout.org/tag/gentili/","http://radioblackout.org/tag/pac/","http://radioblackout.org/tag/temer/",[25,23,21,19,15,17],{"tags":60},[61,63,65,67,70,72],{"matched_tokens":62,"snippet":25},[],{"matched_tokens":64,"snippet":23},[],{"matched_tokens":66,"snippet":21},[],{"matched_tokens":68,"snippet":69},[19],"\u003Cmark>gentili\u003C/mark>",{"matched_tokens":71,"snippet":15},[],{"matched_tokens":73,"snippet":17},[],[75],{"field":26,"indices":76,"matched_tokens":78,"snippets":80},[77],3,[79],[19],[69],578730123365712000,{"best_field_score":83,"best_field_weight":84,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":38,"score":85,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":38},"1108091339008",13,"578730123365711977",{"document":87,"highlight":102,"highlights":107,"text_match":111,"text_match_info":112},{"cat_link":88,"category":90,"comment_count":38,"id":92,"is_sticky":38,"permalink":93,"post_author":94,"post_content":95,"post_date":96,"post_excerpt":44,"post_id":92,"post_modified":97,"post_thumbnail":44,"post_thumbnail_html":44,"post_title":98,"post_type":49,"sort_by_date":99,"tag_links":100,"tags":101},[89],"http://radioblackout.org/category/notizie/",[91],"Blackout Inside","17439","http://radioblackout.org/2013/07/marianna-e-simona-ai-domiciliari-in-sciopero-della-fame/","dj","Da giovedi 11 luglio Marianna e subito dopo di lei Simona sono entrate in sciopero della fame per protestare contro gli arresti domiciliari con tutte le restrizioni alle quali sono sottoposte da circa due mesi. Insieme a Claudia, che è a piede libero, tute e tre sono in attesa della sentenza del processo per direttissima che le vede imputate per resistenza in occasione della giornata contro gli sfratti dello scorso marzo a Torino.\r\n\r\nLa sentenza della giudice Paola Trovati, la stessa che ha disposto le restrizioni su richiesta del PM, è prevista per venerdi 19 luglio e per quel giorno si dà a tutti/e un appuntamento in aula, alle 9 al tribunale di Torino.\r\n\r\nNel frattempo si invita a far girare la notizia dello sciopero, divulgando uno scritto di Marianna, pervenuto attraverso i suoi genitori (vedi oltre), e a manifestare solidarietà, come meglio si crede, con la loro protesta.\r\n\r\nDi seguito un'intervista a un compagno che ricostruisce più nel dettaglio la situazione delle due ragazze, spiegando anche qual'è l'attuale contesto di lotte e repressione del quartiere di Porta Palazzo nel quale questa vicenda specifica si trova inserita:\r\n\r\nAscolta l'intervista:\r\n\r\nmariannaesimona\r\n\r\nSCRITTO DI MARIANNA:\r\n«Oggi, giovedì 11 Luglio 2013, inizio uno sciopero della fame…\r\nPer colpa di un parapiglia con dei poliziotti dentro una camionetta, della conseguente accusa per resistenza ci hanno incastrato in mezzo ad un processo, dentro galere ed ora agli arresti domiciliari con il divieto di comunicare con l’esterno.\r\nDopo 4 giorni di carcere, 2 mesi di firme giornaliere, e poi ancora 17 giorni di carcere, dopo il rigetto di domande di domiciliari a casa di amici, ho ottenuto gli arresti a casa dei miei genitori, in un piccolo paese della campagna piemontese.\r\nRitorno nella mia stanza d’adolescente, abbandonata dopo le superiori, ripercorro a ritroso i passi verso l’autonomia che mi ero creata rispetto alla famiglia. I risparmi personali si sono velocemente asciugati, le casse detenuti devono anche aiutare tanti prigionieri messi in condizioni peggiori.\r\nGiudice e Pm non vogliono dare la revoca delle restrizioni. È dal 4 Maggio che non posso parlare a lungo con un amico, se non le parole rubate durante le udienze in tribunale. È più di due mesi che rinchiudo le mie lettere dentro un cassetto, e la postina qui porta solo bollette e depliant con le offerte dell’ipermercato.\r\nIl divieto di comunicazione con l’esterno che mi hanno imposto dovrebbe essere inutile a questo punto, il 19 luglio avremo una sentenza di condanna di primo grado, le dichiarazioni sono state fatte da tutti quanti, non c’è alcuna informazione che potrebbe passare e modificare il racconto dei fatti per i quali stiamo venendo giudicate. Dicono che da qui potrei istigare qualcun altro a commettere dei reati… sono sicura che in giro c’è gente agitata e pronta a far fracasso, ma non aspetta certo che glielo dica io.\r\nIn strada la gente si rivolta perché ne ha la necessità personale, si agita con disordine, senza avere sempre chiarezza d’idee e scopi unanimi, senza aspettare la parola di qualcun altro esterno alla faccenda.\r\nIeri è stata di nuovo rifiutata l’istanza per la revoca del divieto di comunicazione e per il permesso di lavorare in una cooperativa agricola. Dato che ad Agosto il tribunale funziona a regime ridotto dovrò attendere fino a Settembre per poter, forse, vedere un viso amico, per poter lavorare, per guadagnarmi due soldi per fare la spesa.\r\nSto pensando ora che sarebbe stato meglio rimanere in carcere.\r\nLì avrei potuto inviare lunghe lettere e riceverne, sicuramente avrei potuto conoscere più a fondo donne con storie interessanti, avrei continuato a condividere tempo e spazio con persone con le mie stesse tensioni, le stesse preoccupazioni, con l’opportunità di stringere complicità ed avere delle idee da costruire insieme. Dentro forse avrei potuto avere la possibilità di incontrare il mio innamorato al colloquio, oppure un amica o un amico, con cui condividevo parte del mio tempo, della mia vita fino all’altro ieri.\r\nQua, mi ritrovo in un luogo passato, a fare le mie confidenze ad un piccolo cane, a percorrere ripetute volte il perimetro dei muri di cinta, a sentire il tempo sprecato, a far indigestioni di letture per finire a non capire più nessuna parola, a far vorticare i pensieri in maniera dolorosa, perdendo i punti di riferimento, vedendo svanire i progetti e sentendo scivolare via i legami non avendo alcun modo di mantenerli e stringerli, trovando conforto nei momenti di debolezza solo nella vista di piccole formiche che trasportano gigantesche foglie.\r\nIn questo limbo, in un isolamento dolce, con la nutella in grossi barattoli di vetro, con coltelli di metallo per pelare e tagliare le patate e con la possibilità di vedere il cielo sopra la mia testa in qualsiasi momento (ciò a differenza della galera), ma senza alcun contatto umano - se non con i miei genitori, che si, son gentili, ma il tempo dello svezzamento è già da tanto tempo tramontato -, senza possibilità di dialogo non ci voglio più stare.\r\nNon attendo più carte e scartoffie, risposte ad istanze… non mangio più.\r\nVoglio parlare con i miei amici, abbracciarli, scrivere lettere alle forti donne che ho conosciuto in carcere, voglio poter telefonare a mia zia, ad una mia cara amica del liceo, ad un mio amico che è all’ospedale perché si è rotto il bacino.\r\nVoglio poter lavorare, per essere indipendente a livello economico e non un peso per qualcuno e per prendere aria.\r\nVorrei essere libera, ma son cascata nella trappola giudiziaria.\r\nEvadendo potrei soddisfare i miei desideri, ma aggraverei la situazione e il gioco non ne vale la candela.\r\nL’unico strumento che mi rimane è me stessa.\r\nNon mangio e rido… per non arrabbiarmi troppo.»\r\nMarianna, agli arresti domiciliari ad Oglianico, in via Fiume 16a\r\n ","14 Luglio 2013","2016-11-28 20:38:45","Marianna e Simona ai domiciliari in sciopero della fame",1373834650,[],[],{"post_content":103},{"matched_tokens":104,"snippet":105,"value":106},[19],"miei genitori, che si, son \u003Cmark>gentili\u003C/mark>, ma il tempo dello svezzamento","Da giovedi 11 luglio Marianna e subito dopo di lei Simona sono entrate in sciopero della fame per protestare contro gli arresti domiciliari con tutte le restrizioni alle quali sono sottoposte da circa due mesi. Insieme a Claudia, che è a piede libero, tute e tre sono in attesa della sentenza del processo per direttissima che le vede imputate per resistenza in occasione della giornata contro gli sfratti dello scorso marzo a Torino.\r\n\r\nLa sentenza della giudice Paola Trovati, la stessa che ha disposto le restrizioni su richiesta del PM, è prevista per venerdi 19 luglio e per quel giorno si dà a tutti/e un appuntamento in aula, alle 9 al tribunale di Torino.\r\n\r\nNel frattempo si invita a far girare la notizia dello sciopero, divulgando uno scritto di Marianna, pervenuto attraverso i suoi genitori (vedi oltre), e a manifestare solidarietà, come meglio si crede, con la loro protesta.\r\n\r\nDi seguito un'intervista a un compagno che ricostruisce più nel dettaglio la situazione delle due ragazze, spiegando anche qual'è l'attuale contesto di lotte e repressione del quartiere di Porta Palazzo nel quale questa vicenda specifica si trova inserita:\r\n\r\nAscolta l'intervista:\r\n\r\nmariannaesimona\r\n\r\nSCRITTO DI MARIANNA:\r\n«Oggi, giovedì 11 Luglio 2013, inizio uno sciopero della fame…\r\nPer colpa di un parapiglia con dei poliziotti dentro una camionetta, della conseguente accusa per resistenza ci hanno incastrato in mezzo ad un processo, dentro galere ed ora agli arresti domiciliari con il divieto di comunicare con l’esterno.\r\nDopo 4 giorni di carcere, 2 mesi di firme giornaliere, e poi ancora 17 giorni di carcere, dopo il rigetto di domande di domiciliari a casa di amici, ho ottenuto gli arresti a casa dei miei genitori, in un piccolo paese della campagna piemontese.\r\nRitorno nella mia stanza d’adolescente, abbandonata dopo le superiori, ripercorro a ritroso i passi verso l’autonomia che mi ero creata rispetto alla famiglia. I risparmi personali si sono velocemente asciugati, le casse detenuti devono anche aiutare tanti prigionieri messi in condizioni peggiori.\r\nGiudice e Pm non vogliono dare la revoca delle restrizioni. È dal 4 Maggio che non posso parlare a lungo con un amico, se non le parole rubate durante le udienze in tribunale. È più di due mesi che rinchiudo le mie lettere dentro un cassetto, e la postina qui porta solo bollette e depliant con le offerte dell’ipermercato.\r\nIl divieto di comunicazione con l’esterno che mi hanno imposto dovrebbe essere inutile a questo punto, il 19 luglio avremo una sentenza di condanna di primo grado, le dichiarazioni sono state fatte da tutti quanti, non c’è alcuna informazione che potrebbe passare e modificare il racconto dei fatti per i quali stiamo venendo giudicate. Dicono che da qui potrei istigare qualcun altro a commettere dei reati… sono sicura che in giro c’è gente agitata e pronta a far fracasso, ma non aspetta certo che glielo dica io.\r\nIn strada la gente si rivolta perché ne ha la necessità personale, si agita con disordine, senza avere sempre chiarezza d’idee e scopi unanimi, senza aspettare la parola di qualcun altro esterno alla faccenda.\r\nIeri è stata di nuovo rifiutata l’istanza per la revoca del divieto di comunicazione e per il permesso di lavorare in una cooperativa agricola. Dato che ad Agosto il tribunale funziona a regime ridotto dovrò attendere fino a Settembre per poter, forse, vedere un viso amico, per poter lavorare, per guadagnarmi due soldi per fare la spesa.\r\nSto pensando ora che sarebbe stato meglio rimanere in carcere.\r\nLì avrei potuto inviare lunghe lettere e riceverne, sicuramente avrei potuto conoscere più a fondo donne con storie interessanti, avrei continuato a condividere tempo e spazio con persone con le mie stesse tensioni, le stesse preoccupazioni, con l’opportunità di stringere complicità ed avere delle idee da costruire insieme. Dentro forse avrei potuto avere la possibilità di incontrare il mio innamorato al colloquio, oppure un amica o un amico, con cui condividevo parte del mio tempo, della mia vita fino all’altro ieri.\r\nQua, mi ritrovo in un luogo passato, a fare le mie confidenze ad un piccolo cane, a percorrere ripetute volte il perimetro dei muri di cinta, a sentire il tempo sprecato, a far indigestioni di letture per finire a non capire più nessuna parola, a far vorticare i pensieri in maniera dolorosa, perdendo i punti di riferimento, vedendo svanire i progetti e sentendo scivolare via i legami non avendo alcun modo di mantenerli e stringerli, trovando conforto nei momenti di debolezza solo nella vista di piccole formiche che trasportano gigantesche foglie.\r\nIn questo limbo, in un isolamento dolce, con la nutella in grossi barattoli di vetro, con coltelli di metallo per pelare e tagliare le patate e con la possibilità di vedere il cielo sopra la mia testa in qualsiasi momento (ciò a differenza della galera), ma senza alcun contatto umano - se non con i miei genitori, che si, son \u003Cmark>gentili\u003C/mark>, ma il tempo dello svezzamento è già da tanto tempo tramontato -, senza possibilità di dialogo non ci voglio più stare.\r\nNon attendo più carte e scartoffie, risposte ad istanze… non mangio più.\r\nVoglio parlare con i miei amici, abbracciarli, scrivere lettere alle forti donne che ho conosciuto in carcere, voglio poter telefonare a mia zia, ad una mia cara amica del liceo, ad un mio amico che è all’ospedale perché si è rotto il bacino.\r\nVoglio poter lavorare, per essere indipendente a livello economico e non un peso per qualcuno e per prendere aria.\r\nVorrei essere libera, ma son cascata nella trappola giudiziaria.\r\nEvadendo potrei soddisfare i miei desideri, ma aggraverei la situazione e il gioco non ne vale la candela.\r\nL’unico strumento che mi rimane è me stessa.\r\nNon mangio e rido… per non arrabbiarmi troppo.»\r\nMarianna, agli arresti domiciliari ad Oglianico, in via Fiume 16a\r\n ",[108],{"field":109,"matched_tokens":110,"snippet":105,"value":106},"post_content",[19],578730123365187700,{"best_field_score":113,"best_field_weight":114,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":38,"score":115,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":38},"1108091338752",14,"578730123365187697",6646,{"collection_name":49,"first_q":19,"per_page":29,"q":19},{"facet_counts":119,"found":77,"hits":131,"out_of":202,"page":14,"request_params":203,"search_cutoff":27,"search_time_ms":204},[120,128],{"counts":121,"field_name":126,"sampled":27,"stats":127},[122,124],{"count":14,"highlighted":123,"value":123},"stakka stakka",{"count":14,"highlighted":125,"value":125},"la perla di labuan","podcastfilter",{"total_values":30},{"counts":129,"field_name":26,"sampled":27,"stats":130},[],{"total_values":38},[132,156,179],{"document":133,"highlight":147,"highlights":152,"text_match":111,"text_match_info":155},{"comment_count":38,"id":134,"is_sticky":38,"permalink":135,"podcastfilter":136,"post_author":137,"post_content":138,"post_date":139,"post_excerpt":44,"post_id":134,"post_modified":140,"post_thumbnail":141,"post_title":142,"post_type":143,"sort_by_date":144,"tag_links":145,"tags":146},"69113","http://radioblackout.org/podcast/arrivano-gli-alieni-la-perla-di-labuan-14-5-20121/",[125],"Riccardino","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021.05.14-14.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\"Signor Presidente - gridò il segretario di Stato con gli occhi fuori alle orbite - Sono arrivati gli alieni! Come se io dovessi avere qualche idea sul da farsi.\" Gli alieni sono uno dei principali filoni della fantascienza. I nuovi arrivati a volte sono cattivissimi e vogliono sottometterci o sterminarci. In questo caso l'invasione può essere aperta (La guerra dei mondi, Indipendence Day) o subdola e strisciante (L'invasione degli ultra-corpi, La cosa). Oppure possono essere buoni e saggi (Ultimatum alla terra). In \"Gli alieni che sapevano proprio tutto\" George Alec Effinger ci presenta nel 1984 una tipologia diversa. Il personaggio narrante in prima persona é il presidente degli Stati Uniti che deve decidere in una situazione imprevista. Il primo incontro é promettente. \"Erano simpatici, sorrisero e mi strinsero la mano.\" Ma presto le cose cambiano. Si chiamano Nuhp, hanno le idee chiare su qualunque cosa (musica, cucina, sport), dispensano consigli e aiuti a tutti e non accettano obiezioni. \"Un gruppo si è stabilito nel mio quartiere, e mi ha già spiegato come dovrei investire i miei soldi, come dovrei cambiare i mobili in casa e quale dovrei sposare tra le ragazze che frequento.\" Per sfuggire ai nuovi vicini di casa troppo gentili per litigarci e al tempo stesso insopportabili, comincia l'emigrazione su altri pianeti. \"Se i Nuhp dovessero arrivare anche qui, faremmo subito le valigie diretti da qualche altra parte la mattina dopo.\"","8 Giugno 2021","2021-06-08 11:14:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/ALIENI1-200x110.jpg","ARRIVANO GLI ALIENI - LA PERLA DI LABUAN 14/5/20121","podcast",1623150564,[],[],{"post_content":148},{"matched_tokens":149,"snippet":150,"value":151},[19],"nuovi vicini di casa troppo \u003Cmark>gentili\u003C/mark> per litigarci e al tempo","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021.05.14-14.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\"Signor Presidente - gridò il segretario di Stato con gli occhi fuori alle orbite - Sono arrivati gli alieni! Come se io dovessi avere qualche idea sul da farsi.\" Gli alieni sono uno dei principali filoni della fantascienza. I nuovi arrivati a volte sono cattivissimi e vogliono sottometterci o sterminarci. In questo caso l'invasione può essere aperta (La guerra dei mondi, Indipendence Day) o subdola e strisciante (L'invasione degli ultra-corpi, La cosa). Oppure possono essere buoni e saggi (Ultimatum alla terra). In \"Gli alieni che sapevano proprio tutto\" George Alec Effinger ci presenta nel 1984 una tipologia diversa. Il personaggio narrante in prima persona é il presidente degli Stati Uniti che deve decidere in una situazione imprevista. Il primo incontro é promettente. \"Erano simpatici, sorrisero e mi strinsero la mano.\" Ma presto le cose cambiano. Si chiamano Nuhp, hanno le idee chiare su qualunque cosa (musica, cucina, sport), dispensano consigli e aiuti a tutti e non accettano obiezioni. \"Un gruppo si è stabilito nel mio quartiere, e mi ha già spiegato come dovrei investire i miei soldi, come dovrei cambiare i mobili in casa e quale dovrei sposare tra le ragazze che frequento.\" Per sfuggire ai nuovi vicini di casa troppo \u003Cmark>gentili\u003C/mark> per litigarci e al tempo stesso insopportabili, comincia l'emigrazione su altri pianeti. \"Se i Nuhp dovessero arrivare anche qui, faremmo subito le valigie diretti da qualche altra parte la mattina dopo.\"",[153],{"field":109,"matched_tokens":154,"snippet":150,"value":151},[19],{"best_field_score":113,"best_field_weight":114,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":38,"score":115,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":38},{"document":157,"highlight":170,"highlights":175,"text_match":111,"text_match_info":178},{"comment_count":38,"id":158,"is_sticky":38,"permalink":159,"podcastfilter":160,"post_author":161,"post_content":162,"post_date":163,"post_excerpt":44,"post_id":158,"post_modified":164,"post_thumbnail":165,"post_title":166,"post_type":143,"sort_by_date":167,"tag_links":168,"tags":169},"69570","http://radioblackout.org/podcast/stakka-stakka-110-molestie-online-stalking/",[123],"samba","Stalking offline e online\r\n\r\nun rubrica aperiodica sulle molestie online, cosa conoscere e come proteggersi (seconda puntata).\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/stakkastakka-110-stalking.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nindice argomenti rubrica\r\n \r\n # 1 molestie online\r\n\r\n # 2 revenge porn\r\n\r\n # 3 stalking \r\n # 4 controllo dispositivi da parte di partner\r\n # 5 spazi di privacy e sicurezza per sex workers\r\n\r\n # 6 app di appuntamenti e sessaggini\r\n \r\n\r\nmusica consigliata\r\n\r\n \thttps://karolconka.bandcamp.com/\r\n \thttps://missbolivia.bandcamp.com/\r\n \thttps://bandcamp.com/tag/mia\r\n\r\nTappetini:\r\n Random Access Memory Daft Punk\r\n\r\n# stalking\r\noggi tentiamo di parlare di stalking.\r\nLo Stalking ci arriva dal inglese significa \"seguire\" o letteralmente \"fare la posta\"\r\nLo stalking è un reato che rientra nel codice penale a partire dal 2009. \r\nDefinito come insieme di comportamenti persecutori ripetuti e intrusivi, come minacce, pedinamenti, molestie, telefonate o attenzioni indesiderate, tenuti da una persona nei confronti della persona che lo subisce.\r\nConsenso cos'è e soprattutto cos'è il non consenso\r\nAttenzione all'essere gentili (cortesi) con lo stalker... Chiarezza!\r\nnon siate falsi e cortesi. È molto importante comunicare con chiarezza e dire NO.\r\nSe qualcuno ti chiede il numero di telefono (o altri dati come mail o indirizzo di casa o lavoro) di un'altra persona ricordati prima di chiedere il consenso alla persona interessata. Anche se provi empatia o affetto verso la persona che ti sta stalkerizzando cerca di non empatizzarci e di avere una comunicazione chiara nella non accettazione del comportamento.\r\nQuali sono le azioni che identificano un azione di stalking e come identificarlo sia come persona che lo esercita che come persona che lo subisce.\r\n\r\n\r\n\r\nAttenzione alle forme invisibili di stalking: cioé la persona che ti controlla senza dirti nulla. Software di spyware ad esempio. Perciò controllo delle app installate e format\r\n\r\ntare ogni tot oltre a togliere la geolocalizzazione.\r\n\r\n\r\nAttenzione soprattutto a gmail e android: se l'altra persona ha il tuo accesso alla mail può controllare il telefono.\r\nE' una misura presa in contrasto ad azioni di violenza sessuale, minacce, intimidazioni ed atti persecutori per tutelare una delle due parti che richiede aiuto. I tipici casi sono l'ex che non ti molla e ti segue, ti aspetta sotto casa e non ti lascia respirare. Questi poi possono sfociare in conseguenti problemi nelle relazioni sociali, familiari, lavorative e possono arrivare a far collassare un intera stabilita' sia fisica che emotiva. Consigliamo sempre di cercare l'appoggio di amici e familiari che possono supportarci. Pero' è anche utile sapere quali sono le possibilita' a livello legale.\r\n\r\nCose da sapere:\r\nE' fondamentale nel momento in cui si denuncia una persona portare delle prove che possano confermare lo stalking come ad esempio foto o video delle minaccie, foto con tanto di data che dimostrino che la persona e' appostata sotto casa ad un'insolita ora o testimonianze dirette con persone che possano confermare lo stalking.\r\nSi, ma a livello digitale cosa si puo' fare quando si parla di stalking?\r\nDigitalmente lo stalking avviene nella nostra sfera privata virtuale, quindi l'uso dei nostri account personali: email, social, chat, ... quindi una prima cosa da fare appena finisce una storia è quella di cambiare le tutte password, sopratutto quella dell'email e se possibile configurare l'autenticazione a due fattori (2fa). \r\nE' importante anche configurare bene la privacy di ogni account che abbiamo così da poter chiudere ogni possibile accesso e informazione della persona che ci sta molestando. Non basta bloccarla, dobbiamo anche cancellarla dai gruppi di amici o conoscenti, così che non possa vedere piu' nessun aggiornamento che facciamo.\r\nInoltre e' importante considerare che ogni condivisione pubblica che facciamo durante tutto il periodo del conflitto sara' utilizzata dala persona che fa stalking per alimentare il conflitto. Se e' possibile farlo, considerare di limitare al minimo le condivisioni pubbliche su social ed uscire dalla bolla conosciuta. Puo' questa essere un opportunita' per trovare nuovi spazi dove conoscere e frequentare nuove persone.\r\nIn caso di contatti da parte del ex partner cercare di non rispondere a nessuno di questi, ma non cancellare le chiamate o i messaggi, anzi, documentate tutto e archiviatelo prima di cancellarlo. Se vi e' possibile per vostra salute mentale considerate un periodo di pausa da social e se necessario considerate la possibilita' di usare un altro numero di telefono o l'un altro account personale.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nLa prevenzione dello stalking risulta quasi impossibile ma ci sono pratiche sucessive che possono in alcuni casi evitare il peggio. Ad esempio il Ghosting, cioé evitare di rispondere alle provocazioni e lasciare che il nostro stalker parli da solo. Un altra utile pratica puo' essere quella di creare una rete di supporto fatta da persone sensibili al tema che sono in zona e possono agire e supportarsi a vicenda se ci fosse bisogno. In caso di aggressioni online evitiamo di cancellare i messaggi e, se la cosa ci fa stare male cerchiamo di chiedere ad una persona fidata di creare un archivio con tutte le comunicazioni in modo da poterlo eliminare dalla nostra vista ma di avere comunque traccia e, se dovesse servire \"prova\" di quanto successo. Se crediamo che la minaccia possa passare dall'ambiente virtuale a quello del reale organizziamoci avvisando eventuali vicini di casa o colleghi di lavoro per prevenire l'eventualità di attacchi diretti. Se la cosa dovesse non trovare soluzione con queste pratiche affidarsi ad una rete di supporto come ad esempio i Centri anti violenza possono dare un supporto nella scelta delle azioni da portare avanti. \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n\r\nconsigli \r\n\r\n\r\n \tse non siamo sicuri confrontiamoci con una persona estarna alla situazione per capire se si tratta di stalking\r\n \tcomunicare con chiareza: no è NO\r\n \tsparire, non rispondere, smettere di usare i social può aiutare in alcuni casi di stalking\r\n \tcreare una rete attiva di sostegno e supporto di persone che vivono vicino possono aiutarsi molto in caso di stalking\r\n \trecarsi nei centri antiviolenza se c'è bisogno di aiuto","2 Giugno 2021","2021-06-02 01:32:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/stop-stalking-200x110.jpeg","Stakka Stakka #110 - molestie online: stalking",1622597252,[],[],{"post_content":171},{"matched_tokens":172,"snippet":173,"value":174},[19],"il non consenso\r\nAttenzione all'essere \u003Cmark>gentili\u003C/mark> (cortesi) con lo stalker... Chiarezza!\r","Stalking offline e online\r\n\r\nun rubrica aperiodica sulle molestie online, cosa conoscere e come proteggersi (seconda puntata).\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/stakkastakka-110-stalking.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nindice argomenti rubrica\r\n \r\n # 1 molestie online\r\n\r\n # 2 revenge porn\r\n\r\n # 3 stalking \r\n # 4 controllo dispositivi da parte di partner\r\n # 5 spazi di privacy e sicurezza per sex workers\r\n\r\n # 6 app di appuntamenti e sessaggini\r\n \r\n\r\nmusica consigliata\r\n\r\n \thttps://karolconka.bandcamp.com/\r\n \thttps://missbolivia.bandcamp.com/\r\n \thttps://bandcamp.com/tag/mia\r\n\r\nTappetini:\r\n Random Access Memory Daft Punk\r\n\r\n# stalking\r\noggi tentiamo di parlare di stalking.\r\nLo Stalking ci arriva dal inglese significa \"seguire\" o letteralmente \"fare la posta\"\r\nLo stalking è un reato che rientra nel codice penale a partire dal 2009. \r\nDefinito come insieme di comportamenti persecutori ripetuti e intrusivi, come minacce, pedinamenti, molestie, telefonate o attenzioni indesiderate, tenuti da una persona nei confronti della persona che lo subisce.\r\nConsenso cos'è e soprattutto cos'è il non consenso\r\nAttenzione all'essere \u003Cmark>gentili\u003C/mark> (cortesi) con lo stalker... Chiarezza!\r\nnon siate falsi e cortesi. È molto importante comunicare con chiarezza e dire NO.\r\nSe qualcuno ti chiede il numero di telefono (o altri dati come mail o indirizzo di casa o lavoro) di un'altra persona ricordati prima di chiedere il consenso alla persona interessata. Anche se provi empatia o affetto verso la persona che ti sta stalkerizzando cerca di non empatizzarci e di avere una comunicazione chiara nella non accettazione del comportamento.\r\nQuali sono le azioni che identificano un azione di stalking e come identificarlo sia come persona che lo esercita che come persona che lo subisce.\r\n\r\n\r\n\r\nAttenzione alle forme invisibili di stalking: cioé la persona che ti controlla senza dirti nulla. Software di spyware ad esempio. Perciò controllo delle app installate e format\r\n\r\ntare ogni tot oltre a togliere la geolocalizzazione.\r\n\r\n\r\nAttenzione soprattutto a gmail e android: se l'altra persona ha il tuo accesso alla mail può controllare il telefono.\r\nE' una misura presa in contrasto ad azioni di violenza sessuale, minacce, intimidazioni ed atti persecutori per tutelare una delle due parti che richiede aiuto. I tipici casi sono l'ex che non ti molla e ti segue, ti aspetta sotto casa e non ti lascia respirare. Questi poi possono sfociare in conseguenti problemi nelle relazioni sociali, familiari, lavorative e possono arrivare a far collassare un intera stabilita' sia fisica che emotiva. Consigliamo sempre di cercare l'appoggio di amici e familiari che possono supportarci. Pero' è anche utile sapere quali sono le possibilita' a livello legale.\r\n\r\nCose da sapere:\r\nE' fondamentale nel momento in cui si denuncia una persona portare delle prove che possano confermare lo stalking come ad esempio foto o video delle minaccie, foto con tanto di data che dimostrino che la persona e' appostata sotto casa ad un'insolita ora o testimonianze dirette con persone che possano confermare lo stalking.\r\nSi, ma a livello digitale cosa si puo' fare quando si parla di stalking?\r\nDigitalmente lo stalking avviene nella nostra sfera privata virtuale, quindi l'uso dei nostri account personali: email, social, chat, ... quindi una prima cosa da fare appena finisce una storia è quella di cambiare le tutte password, sopratutto quella dell'email e se possibile configurare l'autenticazione a due fattori (2fa). \r\nE' importante anche configurare bene la privacy di ogni account che abbiamo così da poter chiudere ogni possibile accesso e informazione della persona che ci sta molestando. Non basta bloccarla, dobbiamo anche cancellarla dai gruppi di amici o conoscenti, così che non possa vedere piu' nessun aggiornamento che facciamo.\r\nInoltre e' importante considerare che ogni condivisione pubblica che facciamo durante tutto il periodo del conflitto sara' utilizzata dala persona che fa stalking per alimentare il conflitto. Se e' possibile farlo, considerare di limitare al minimo le condivisioni pubbliche su social ed uscire dalla bolla conosciuta. Puo' questa essere un opportunita' per trovare nuovi spazi dove conoscere e frequentare nuove persone.\r\nIn caso di contatti da parte del ex partner cercare di non rispondere a nessuno di questi, ma non cancellare le chiamate o i messaggi, anzi, documentate tutto e archiviatelo prima di cancellarlo. Se vi e' possibile per vostra salute mentale considerate un periodo di pausa da social e se necessario considerate la possibilita' di usare un altro numero di telefono o l'un altro account personale.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nLa prevenzione dello stalking risulta quasi impossibile ma ci sono pratiche sucessive che possono in alcuni casi evitare il peggio. Ad esempio il Ghosting, cioé evitare di rispondere alle provocazioni e lasciare che il nostro stalker parli da solo. Un altra utile pratica puo' essere quella di creare una rete di supporto fatta da persone sensibili al tema che sono in zona e possono agire e supportarsi a vicenda se ci fosse bisogno. In caso di aggressioni online evitiamo di cancellare i messaggi e, se la cosa ci fa stare male cerchiamo di chiedere ad una persona fidata di creare un archivio con tutte le comunicazioni in modo da poterlo eliminare dalla nostra vista ma di avere comunque traccia e, se dovesse servire \"prova\" di quanto successo. Se crediamo che la minaccia possa passare dall'ambiente virtuale a quello del reale organizziamoci avvisando eventuali vicini di casa o colleghi di lavoro per prevenire l'eventualità di attacchi diretti. Se la cosa dovesse non trovare soluzione con queste pratiche affidarsi ad una rete di supporto come ad esempio i Centri anti violenza possono dare un supporto nella scelta delle azioni da portare avanti. \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n\r\nconsigli \r\n\r\n\r\n \tse non siamo sicuri confrontiamoci con una persona estarna alla situazione per capire se si tratta di stalking\r\n \tcomunicare con chiareza: no è NO\r\n \tsparire, non rispondere, smettere di usare i social può aiutare in alcuni casi di stalking\r\n \tcreare una rete attiva di sostegno e supporto di persone che vivono vicino possono aiutarsi molto in caso di stalking\r\n \trecarsi nei centri antiviolenza se c'è bisogno di aiuto",[176],{"field":109,"matched_tokens":177,"snippet":173,"value":174},[19],{"best_field_score":113,"best_field_weight":114,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":38,"score":115,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":38},{"document":180,"highlight":193,"highlights":198,"text_match":111,"text_match_info":201},{"comment_count":38,"id":181,"is_sticky":38,"permalink":182,"podcastfilter":183,"post_author":184,"post_content":185,"post_date":186,"post_excerpt":44,"post_id":181,"post_modified":187,"post_thumbnail":188,"post_title":189,"post_type":143,"sort_by_date":190,"tag_links":191,"tags":192},"22895","http://radioblackout.org/podcast/schweizer-aroma-folklore-alpino-e-avanguardia-da-camera-con-stube/",[],"outsidermusic","Svizzera.\r\nverdeggianti montagne incorniciano come in quadro piccoli paesi perfetti nel loro rigore nazista. Squallidi truffatori in colletto bianco si fanno aiutare da abili spalloni a ripulire soldi oltre-confine. Un bambino biondo lancia una palla oltre la staccionata. Molti suv. A questa schifosa sfilza di luoghi comuni possiamo aggiungere cioccolata, croce rossa, orologi a cucù e prostituzione. Ah sì anche il jazz.\r\nGli svizzeri si sa, se lo tengono parecchio per sè. Neutralità e isolamento sono le porte da forzare per penetrare nel segreto elvetico, in qualunque campo. Dal 1967 Svizzera e Jazz si leggono Montreux. Da Nina Simone a Jan Garbarek tutti quelli che hanno scritto le più celebri pagine del jazz, sono venuti qui a guadagnarsi le stimmate dell'immortalità. Se c'è una cosa che detesto sono le celebrazioni e il triste cibo pre-masticato. E così che anche il jazz può diventare un luogo comune. Può prestarsi ad un appiattimento da globalizzazione inoltrata, staticizzandosi in una immagine fissa di sè, come una crosta di calcare nel rubinetto. Il jazz in svizzera in parte lo è stato e ancora lo è. una crosta sul rubinetto della libera creatività che talvolta non fa fluire libere le acque. Tirato da una parte da sponsors ricchissimi e da \"appassionati\" la cui età avanza di giorno in giorno, oppure venduto a tranci per ascoltatori sempre meno attenti, anche il vecchio caro gezz rischia una lenta e inesorabile de-colorazione, diretto verso una miscela preconfezionata e liofilizzata di suoni che ricordano quella musica, ma che in realtà ne sono solo l'involucro vuoto. Tanti sono i festival gloriosi del passato che oggi offrono solo miseria, vecchiaia e tristi clichè.\r\n\r\nMa il jazz in svizzera non è solo Montreux e - cosa ben più importante - non è un triste decotto per vecchi collezionisti di auto bugatti, non è cachet miloionari, non è il prezzo del biglietto per una sveltina con qualche anziano in pailletes a montreux, non è nemmeno l'impomatata radio pubblica svizzera. Per avere qualche brivido, si sa, bisogna arrampicarsi sulle Alpi orientali. Sarà l'altitudine a dare l'ebbrezza, ma sembra che dalle terre basse siano scappati tutti quelli che tra gli ottanta e i novanta hanno ri-animato il quasi cadavere svizzero con massicce dosi di tradizione. Sembra che si siano ritirati in baite dove manca l'ossigeno.\r\nViaggiando con Huber ho scoperto che in ogni montagna ci sono strade secondarie, o ripidi sentieri dove la gente non passa mai, nemmeno la domenica. Uno di questi lo abbiamo imboccato con un obiettivo preciso. Fare chiarezza sul mondo del jazz tra le baite alpine. Follia? affatto. L'idea è affermare che NON si possono tracciare luoghi comuni, neanche nella iconica terra dei san bernardo.\r\n\r\nStiamo per incontrare Hans Hassler, faccione barbuto da babbo natale, attitudine alcolica e fisarmonica facile. Lo incontriamo per una ricognizione in quello che, parafrasando uno dei suoi lavori del passato, possiamo chiamare \"the new alpine jazz herd\".\r\nHassler è come sembra e ti sembra che sia così da qualche centinaio di anni. Potresti trovarlo in istato di intossicazione alcolica a far sudare i polpastrelli in qualche stuba dall'ossigeno ormai rarefatto, oppure a ragionare con pacatezza sul senso della vita. Hassler è la reincarnazione del pastore elvetico nel corpo di un musicista dalla sensibilità elevata. (nell'accademia si preferisce il termine \"orecchio\", con un pizzico di snobismo verso tutti colore che non ce l'hanno...) Sembra che sui nastri magnetici custoditi nel suo cranio sia stata registrata musica antichissima e immutabile.\r\nNato sulle alpi orientali di Graubünden, da allora ha suonato di tutto, dal free jazz alla musica folklorica, passando per la musica da film, fino alle sagre contadine. Virtuoso del Schwyzerörgeli (un organetto diatonico simile ad una fisa ridotta, esistente solo in quella parte della svizzera) ha mescolato ironia, buonuomore e sbronze ai traditional d'alpeggio, restituendo al jazz e al folklore una dimensione insieme cameristica e intellettuale, pur non privata della sua componente terrena: la vita che scorre, i pascoli, il vino e la grappa, l'amore, il tempo che passa. Tra un campanaccio da vacca e un sax tenore possono nascere infinite storie d'amore.\r\nEsce in questo 2014 per INtakt (un locus amoenus l'etichetta svizzera, se amate i \"diversivi\" e le variazioni sul tema è un must assoluto) il disco omonimo ed entra, senza bussare nei dischi dell'anno.\r\nPerchè Hassler, come molti altri spiriti gentili da me amati e a lui affini, ha il gusto sempiterno del \"classico\", senza che ciò significhi piegarsi sugli spartiti o menarsela da \"avanguardista\". Ve ne accorgerete ascoltando. C'è la classica differenza tra un prodotto industriale e il genepy che faccio in casa. La ricetta è la stessa di 500 anni fa, la sensibilità è moderna. Sono gusti che nel liofilizzato a largo consumo non troverete mai. Se c'è un legame tra le musiche folkloriche antiche, quelle delle tradizioni orali alpine e il jazz, lo ritrovo nell'amore e nella devozione con cui questi musicisti si approcciano al suono. Senza storronarci con il revival puro, iniettano nel corpo mortificato del folklore dosi di ironia da bar, divagazioni sull'orlo del precipizio free, alternando veloci discese a lunghe salite, la marcia al riposo, la stasi al moto.\r\nIn compagnia di Hassler cercheremo di tracciare una linea nel tempo, da Heidi al New Alpine Jazz Herd. C'è una fiume incontrollato di gioia di vivere che scorre sotterraneo. Non me ne vogliano gli integralisti del folklore, ma con Hassler siamo su altri pianeti. Chissà cosa ci riserverà il futuro: la sfida di questo folklore dotto è anche ambientalista, parla di un ritorno alle tradizioni senza dimenticare il presente. Propone una visione bucolica della vita senza accenni fricchettoni. Riscoprire il piacere di guardare un panorama, bevendo vino e saltellando. Quando la guida alpina è Hassler, il divertimento è garantito. altri mondi, i monti. Solo dall'alto puoi capire il panorama.\r\n\r\nDalla svizzera con furore. una mini-discografia non ragionata sul free jazz alpino:\r\n\r\nHans Hassler - St [Intakt 2014]. Difficile recensirlo. Pensate ad un buontempone alla dott. Chadoula impiegato in un trio a bassa densità sul tema della tradizione svizzera. Dimenticate però lo yodel. Questa è avanguardia senza ossigeno ma ad alto tasso alcolico.\r\nAdatto per una passeggiata in quota, piantare verdure nell'orto, pascolare animali e per chi non ama prendersi troppo sul serio.\r\n\r\nAlpine Jazz Herd - Swiss Flavor [Unit 1983]: il testamento del jazz alpino. Insuperabile per rarefazione, starnazzate e originalità. Hassler è presente insieme ai migliori improvvisatori alpini. Se fossero riusciti a scendere dai monti avrebero sconfitto montreux. Glorie outsider, per fan della Globe Unity Orchestra a ranghi ridotti e dell'escursionismo naturista.\r\n\r\nHabariani - Two [Hat Art 1991]: organo diatonico, clarinetto basso, trombone. Più fedele di una cartolina da Chiasso, questa è ambient melodica sulle impronte della tradizione che vi farà guardare lontano. Instant classic da mettere vicino ai lavori più rarefatti di paul bley e giuffre. Sempre senza tralasciare il folklore alpino. Urge ristampa perdio!!\r\n\r\nGebhard Ullmann Jurgen Kupke & Michael Thieke - The Clarinet Trio 4 [Leo 2012]: anche se non siamo del tutto in Svizzera, beh che dire, questo uscito per Leo nel 2012 è un viaggione, ammesso e non concesso che amiate viaggiare leggeri. Ve lo consiglio ma attenti: se cercate arrangiamenti bandistici, percussionismi o swingate, qui non li troverete. Puro clarinetto, in tutte le sue forme. Amato da Hassler con cui Ullmann collabora all'ultimo disco uscito per Intakt (vedi sopra).","6 Maggio 2014","2018-10-17 22:10:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/05/Hassler2_92b35178e02d2f6f84bf856ff0ea42a4-200x110.jpeg","Schweizer Aroma - folklore alpino e avanguardia da camera con stube",1399378917,[],[],{"post_content":194},{"matched_tokens":195,"snippet":196,"value":197},[19],"Hassler, come molti altri spiriti \u003Cmark>gentili\u003C/mark> da me amati e a","Svizzera.\r\nverdeggianti montagne incorniciano come in quadro piccoli paesi perfetti nel loro rigore nazista. Squallidi truffatori in colletto bianco si fanno aiutare da abili spalloni a ripulire soldi oltre-confine. Un bambino biondo lancia una palla oltre la staccionata. Molti suv. A questa schifosa sfilza di luoghi comuni possiamo aggiungere cioccolata, croce rossa, orologi a cucù e prostituzione. Ah sì anche il jazz.\r\nGli svizzeri si sa, se lo tengono parecchio per sè. Neutralità e isolamento sono le porte da forzare per penetrare nel segreto elvetico, in qualunque campo. Dal 1967 Svizzera e Jazz si leggono Montreux. Da Nina Simone a Jan Garbarek tutti quelli che hanno scritto le più celebri pagine del jazz, sono venuti qui a guadagnarsi le stimmate dell'immortalità. Se c'è una cosa che detesto sono le celebrazioni e il triste cibo pre-masticato. E così che anche il jazz può diventare un luogo comune. Può prestarsi ad un appiattimento da globalizzazione inoltrata, staticizzandosi in una immagine fissa di sè, come una crosta di calcare nel rubinetto. Il jazz in svizzera in parte lo è stato e ancora lo è. una crosta sul rubinetto della libera creatività che talvolta non fa fluire libere le acque. Tirato da una parte da sponsors ricchissimi e da \"appassionati\" la cui età avanza di giorno in giorno, oppure venduto a tranci per ascoltatori sempre meno attenti, anche il vecchio caro gezz rischia una lenta e inesorabile de-colorazione, diretto verso una miscela preconfezionata e liofilizzata di suoni che ricordano quella musica, ma che in realtà ne sono solo l'involucro vuoto. Tanti sono i festival gloriosi del passato che oggi offrono solo miseria, vecchiaia e tristi clichè.\r\n\r\nMa il jazz in svizzera non è solo Montreux e - cosa ben più importante - non è un triste decotto per vecchi collezionisti di auto bugatti, non è cachet miloionari, non è il prezzo del biglietto per una sveltina con qualche anziano in pailletes a montreux, non è nemmeno l'impomatata radio pubblica svizzera. Per avere qualche brivido, si sa, bisogna arrampicarsi sulle Alpi orientali. Sarà l'altitudine a dare l'ebbrezza, ma sembra che dalle terre basse siano scappati tutti quelli che tra gli ottanta e i novanta hanno ri-animato il quasi cadavere svizzero con massicce dosi di tradizione. Sembra che si siano ritirati in baite dove manca l'ossigeno.\r\nViaggiando con Huber ho scoperto che in ogni montagna ci sono strade secondarie, o ripidi sentieri dove la gente non passa mai, nemmeno la domenica. Uno di questi lo abbiamo imboccato con un obiettivo preciso. Fare chiarezza sul mondo del jazz tra le baite alpine. Follia? affatto. L'idea è affermare che NON si possono tracciare luoghi comuni, neanche nella iconica terra dei san bernardo.\r\n\r\nStiamo per incontrare Hans Hassler, faccione barbuto da babbo natale, attitudine alcolica e fisarmonica facile. Lo incontriamo per una ricognizione in quello che, parafrasando uno dei suoi lavori del passato, possiamo chiamare \"the new alpine jazz herd\".\r\nHassler è come sembra e ti sembra che sia così da qualche centinaio di anni. Potresti trovarlo in istato di intossicazione alcolica a far sudare i polpastrelli in qualche stuba dall'ossigeno ormai rarefatto, oppure a ragionare con pacatezza sul senso della vita. Hassler è la reincarnazione del pastore elvetico nel corpo di un musicista dalla sensibilità elevata. (nell'accademia si preferisce il termine \"orecchio\", con un pizzico di snobismo verso tutti colore che non ce l'hanno...) Sembra che sui nastri magnetici custoditi nel suo cranio sia stata registrata musica antichissima e immutabile.\r\nNato sulle alpi orientali di Graubünden, da allora ha suonato di tutto, dal free jazz alla musica folklorica, passando per la musica da film, fino alle sagre contadine. Virtuoso del Schwyzerörgeli (un organetto diatonico simile ad una fisa ridotta, esistente solo in quella parte della svizzera) ha mescolato ironia, buonuomore e sbronze ai traditional d'alpeggio, restituendo al jazz e al folklore una dimensione insieme cameristica e intellettuale, pur non privata della sua componente terrena: la vita che scorre, i pascoli, il vino e la grappa, l'amore, il tempo che passa. Tra un campanaccio da vacca e un sax tenore possono nascere infinite storie d'amore.\r\nEsce in questo 2014 per INtakt (un locus amoenus l'etichetta svizzera, se amate i \"diversivi\" e le variazioni sul tema è un must assoluto) il disco omonimo ed entra, senza bussare nei dischi dell'anno.\r\nPerchè Hassler, come molti altri spiriti \u003Cmark>gentili\u003C/mark> da me amati e a lui affini, ha il gusto sempiterno del \"classico\", senza che ciò significhi piegarsi sugli spartiti o menarsela da \"avanguardista\". Ve ne accorgerete ascoltando. C'è la classica differenza tra un prodotto industriale e il genepy che faccio in casa. La ricetta è la stessa di 500 anni fa, la sensibilità è moderna. Sono gusti che nel liofilizzato a largo consumo non troverete mai. Se c'è un legame tra le musiche folkloriche antiche, quelle delle tradizioni orali alpine e il jazz, lo ritrovo nell'amore e nella devozione con cui questi musicisti si approcciano al suono. Senza storronarci con il revival puro, iniettano nel corpo mortificato del folklore dosi di ironia da bar, divagazioni sull'orlo del precipizio free, alternando veloci discese a lunghe salite, la marcia al riposo, la stasi al moto.\r\nIn compagnia di Hassler cercheremo di tracciare una linea nel tempo, da Heidi al New Alpine Jazz Herd. C'è una fiume incontrollato di gioia di vivere che scorre sotterraneo. Non me ne vogliano gli integralisti del folklore, ma con Hassler siamo su altri pianeti. Chissà cosa ci riserverà il futuro: la sfida di questo folklore dotto è anche ambientalista, parla di un ritorno alle tradizioni senza dimenticare il presente. Propone una visione bucolica della vita senza accenni fricchettoni. Riscoprire il piacere di guardare un panorama, bevendo vino e saltellando. Quando la guida alpina è Hassler, il divertimento è garantito. altri mondi, i monti. Solo dall'alto puoi capire il panorama.\r\n\r\nDalla svizzera con furore. una mini-discografia non ragionata sul free jazz alpino:\r\n\r\nHans Hassler - St [Intakt 2014]. Difficile recensirlo. Pensate ad un buontempone alla dott. Chadoula impiegato in un trio a bassa densità sul tema della tradizione svizzera. Dimenticate però lo yodel. Questa è avanguardia senza ossigeno ma ad alto tasso alcolico.\r\nAdatto per una passeggiata in quota, piantare verdure nell'orto, pascolare animali e per chi non ama prendersi troppo sul serio.\r\n\r\nAlpine Jazz Herd - Swiss Flavor [Unit 1983]: il testamento del jazz alpino. Insuperabile per rarefazione, starnazzate e originalità. Hassler è presente insieme ai migliori improvvisatori alpini. Se fossero riusciti a scendere dai monti avrebero sconfitto montreux. Glorie outsider, per fan della Globe Unity Orchestra a ranghi ridotti e dell'escursionismo naturista.\r\n\r\nHabariani - Two [Hat Art 1991]: organo diatonico, clarinetto basso, trombone. Più fedele di una cartolina da Chiasso, questa è ambient melodica sulle impronte della tradizione che vi farà guardare lontano. Instant classic da mettere vicino ai lavori più rarefatti di paul bley e giuffre. Sempre senza tralasciare il folklore alpino. Urge ristampa perdio!!\r\n\r\nGebhard Ullmann Jurgen Kupke & Michael Thieke - The Clarinet Trio 4 [Leo 2012]: anche se non siamo del tutto in Svizzera, beh che dire, questo uscito per Leo nel 2012 è un viaggione, ammesso e non concesso che amiate viaggiare leggeri. Ve lo consiglio ma attenti: se cercate arrangiamenti bandistici, percussionismi o swingate, qui non li troverete. Puro clarinetto, in tutte le sue forme. Amato da Hassler con cui Ullmann collabora all'ultimo disco uscito per Intakt (vedi sopra).",[199],{"field":109,"matched_tokens":200,"snippet":196,"value":197},[19],{"best_field_score":113,"best_field_weight":114,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":38,"score":115,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":38},6637,{"collection_name":143,"first_q":19,"per_page":29,"q":19},8,["Reactive",206],{},["Set"],["ShallowReactive",209],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f5L44e823VTowvfrchO8waidVWm508wQI_jParSUqjls":-1},true,"/search?query=gentili"]