","Assemblea pubblica radiofonica 28 marzo 2020","post",1585397963,[57],"http://radioblackout.org/tag/assemblea-pubblica-radiofonica/",[30],{"post_content":60},{"matched_tokens":61,"snippet":63,"value":64},[62],"imperdibile","i diritti individuali, cogliendo l'occasione \u003Cmark>imperdibile\u003C/mark> della pandemia... un grido dalla","Sta per iniziare la seconda assemblea pubblica radiofonica di rbo all'epoca dell'approccio autoritario al covid19 che ha soppresso i diritti individuali, cogliendo l'occasione \u003Cmark>imperdibile\u003C/mark> della pandemia... un grido dalla savana per qualunque divisa italica, un richiamo alla repressione arbitraria che non poteva essere disatteso, creando l'attuale Stato di Polizia.\r\n\r\nQuindi per tentare di capire come imbastire una resistenza ci si ritrova di nuovo dalle ore 17,30 sulle libere frequenze dei 105,250 FM di Radio Blackout, oppure in streaming a questo link, se siete in assenza di un apparecchio radiofonico tradizionale o una radio dab, oppure siete lontani dalla cinta daziaria torinese.\r\nLink alternativi: Stream Punk oppure Radio Garden o Radio.it, o ancora lo streaming di Radio Onda Rossa che trasmetterà l'assemblea in diretta dai suoi segnali.\r\n\r\nVi si partecipa intervenendo al numero fisso che mette direttamente in contatto con la regia (011 2495669), oppure mandando sms e vocali via WhatsApp, Signal, Telegram al 346 6673263.\r\n\r\nComincia a essere ancora più inasprita la stretta, visto che serpeggiano tentativi di fomentare assalti ai supermercati, che in alcune città sono presidiati dalla celere;\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/da-Palermo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nintanto la Caporetto – per rimanere nella metafora militaresca tanto abusata in questi giorni – sanitaria non accenna a essere fermata e la confusione è grande per le persone ai domiciliari che fanno i conti con l'alleanza letale tra potere politico-militare, supportato dai media mainstream e ispirato dall'autorità sanitaria, che diffonde la pan(ic)demia. Perciò è importante trovare conforto e confronto magari attraverso i vostri-nostri microfoni.\r\n\r\nLa partecipazione all'assemblea del 21 marzo e di quelle organizzate da Radio Onda d'Urto e Radio Ondarossa ci ha convinto che è il caso di ripercorrere questa strada per fornire qualche occasione per arginare la retorica nazionalista, ma anche per documentare i disagi procurati dalla situazione pandemica. In questi giorni la redazione di Radio Blackout ha continuato a raccogliere testimonianze a bizzeffe di persone in ascolto che hanno dimostrato di aver bisogno di confrontarsi, raccontare a cosa hanno assistito, testimoniare la trasformazione della propria e altrui esistenza.\r\n\r\nA questo siete chiamati a partecipare, o almeno ad assistere e così vi viene voglia di intervenire\r\n\r\n\r\n\r\nIn apertura si cercherebbe di approfondire perché la gente ormai ruba perché manca il pane, come canta una canzone parodia del noto inno a Venezia di Fusinato divenuta virale anche lei; proprio da Palermo la prima diretta che spiega come la gente accumula per panico... l'economia in nero in Sicilia è ancora più diffusa e quindi non si possono muovere con le restrizioni dei decreti del Conte re. Ci sono sicuramente delle azioni senza che sia chiaro dove si concretizzeranno; nei comuni più piccoli l'ipercontrollo è asfissiante, perché si conoscono tutti e addirittura l'appuntato sa quante volte il singolo è uscito nella giornata; davanti ai supermercati i presidi militari sono prassi. Ogni comune si organizza autonomamente per un controllo capillare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/Palermo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nC'è chi invia messaggi, dicendo che il saccheggio è usato per giustificare la repressione che è già in atto\r\n\r\nDi conseguenza si innesca il discorso relativo al sistema di approvvigionamento \r\n\r\nGiunge un invito a lasciare le grosse catene distributive e di servirsi con le distribuzioni dei Gas e delle reti di autoproduzione... persino l'impossibilità di accedere ai reparti di cancelleria è insensato. Alcuni suggeriscono di approvviggionarsi di merci non accessibili, semplicemente rubandoli [e infatti quando finirà l'assemblea alle 19,30 comparirà Conte sugli schermi televisivi ad annunciare distribuzioni di spiccioli a tutti gli 8000 comuni perché provvedano a erogare buoni spesa, sussidi, denaro alle famiglie più bisognose, rielencando gli altri provvedimenti di sostegno per i lavoratori tenuti forzatamente a casa, in modo che i sudditi possano accedere a cibo e beni di prima necessità].\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/Mercati.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUn messaggio ricorda che i mercati rionali hanno potuto riaprire con grosse limitazioni e Porta Palazzo non a caso\r\n\r\nDa Torino-Vanchiglia racconta un'esperienza di questi giorni, quando sono state comprate zucchine al mercato rionale per distribuirle a chi ne aveva bisogno: alle 14 si fa la raccolta della verdura, e poi coordinandosi magari attraverso la radio arrivare a preparare e distribuire il cibo. Utile il sistema per rimettersi a rodare pratiche solidali come il Deliverance project che vede i riders in prima fila. \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/vanchiglia.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUn rider aggiunge il racconto di iniziative, misconosciute, finché sono riusciti a comparire in una diretta estemporanea del tgr piemontese. \r\n\r\n \r\n\r\nLa solidarietà si contrappone al conflitto, come in parte si ribadisce in un messaggio: in un certo modo questo mondo ha ricevuto uno scossone, bisognerebbe rimanere lucidi, non c'è bisogno di rivoluzionari che indichino dove andare: infatti i singoli operano azioni dirette, come per esempio un ascoltatore che ha deciso che l'affitto non lo paga, piuttosto finanzia chi come la radio fa del bene.\r\n\r\nE c'è chi dice che la radio non è super partes, perché non si dà lo stesso spazio al complottismo (che però spesso sono scorciatoie utili per spiegarsi l'inspiegabile)\r\n\r\n \r\n\r\nUn ascoltatore da Taranto, non a caso sensibile alla questione della salute, riporta il discorso sulla coscienza e responsabilità del singolo nei confronti degli altri, in particolare per la propensione al patriarcato. La provocazione: meglio morire e veder morire i propri cari di covid19 che di fame, parafrasando lo slogan degli anni scorsi che a proposito di Ilva dicevano che era meglio morire di cancro che di fame.\r\n\r\nE poi cosa fare a oggi oltre che analizzare?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/Taranto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nChiamata da Berlino da una compagna che è risultata positiva al CoSar2, ha fatto la quarantena e sta uscendone. Spiega come sia difficile interloquire se non si sa bene la lingua, ma come aiuto dal sistema sanitario si stanno attivando e qualunque servizio è subordinato all'esibizione della tessera sanitaria.\r\n\r\nTutto si direbbe composto, le persone che non sono in quarantena escono normalmente, l'ansia è palpabile e i controlli cominciano a esserci sulle distanze di due metri imposte, ma non sugli assembramenti, in pochi si aggirano con mascherine; la mobilità è ancora assicurata, perché i controlli polizieschi sono ancora laschi, per quanto ci sia una legge che consente perquise senza mandato e controlli invasivi in base alla Infektionsschutzgesetz\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/Berlino.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDal controllo diretto e militaresco si affaccia ai microfoni il controllo elettronico dei lavoratori isolati a casa dall'economia di guerra\r\n\r\nUn ascoltatore (nei decenni fedele: dal 1994 ascolta rbo!), lavoratore cococo per un'azienda di Collegno, che vende polizze, da quando fa telelavoro è pagato solo su polizze fatte e quindi non ha guadagnato nulla negli ultimi 8 giorni. L'attrezzatura è fornita dall'azienda e quindi è monitorato dall'azienda che può controllare a distanza lo smart-working di lavoratori isolati. \r\n\r\n \r\n\r\nUn anonimo epigono di Gioacchino Belli chiama ai nostri microfoni per condividere con noi le sue ultime creazioni poetiche a proposito dell'emergenza Covid; due i componimenti letti: \"Il dopo\" e \"Quando usciremo\", quest'ultima, come sentirete, la nostra preferita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/Poeta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[66],{"field":67,"matched_tokens":68,"snippet":63,"value":64},"post_content",[62],578730123365187700,{"best_field_score":71,"best_field_weight":72,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":73,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":43},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":75,"highlight":100,"highlights":105,"text_match":69,"text_match_info":108},{"cat_link":76,"category":77,"comment_count":43,"id":78,"is_sticky":43,"permalink":79,"post_author":46,"post_content":80,"post_date":81,"post_excerpt":49,"post_id":78,"post_modified":82,"post_thumbnail":83,"post_thumbnail_html":84,"post_title":85,"post_type":54,"sort_by_date":86,"tag_links":87,"tags":96},[40],[42],"49248","http://radioblackout.org/2018/10/bologna-non-una-di-meno-in-assemblea/","Il 6 e il 7 ottobre nelle grandi aule dell'Alma Mater a Bologna si è tenuta un'assemblea nazionale, cui hanno partecipato diverse centinaia di persone, attivisti ed attiviste delle tante reti territoriali, gruppi e collettivi.\r\nIn primo piano la manifestazione nazionale in occasione della giornata di lotta femminista contro la violenza maschile sulle donne. Due le proposte, Verona e Roma, vivace e interessante il dibattito, che ha saputo eludere le pressioni a chiudere con mozioni e voti, per arrivare. con pazienza e forza ad un percorso maggiormente condiviso.\r\nImportante la lotta contro gli attacchi che in ogni dove colpiscono la libertà di scelta delle donne.\r\nPer la manifestazione nazionale è stata scelta Roma, ma tutte si sono impegnate a sostenere il corteo del 13 ottobre a Verona\r\nAltrettanto significativa la disamina del decreto sicurezza e il rifiuto netto di leggi liberticide e razziste in nome della \"tutela\" delle donne.\r\nIl disegno di legge Pillon su divorzio e responsabilità genitoriali sarà oggetto di una campagna sui vari territori, nella consapevolezza che il rifiuto di una normativa che penalizzerebbe inevitabilmente le donne, rendendole maggiormente ricattabili nel liberarsi di relazioni violente, deve tuttavia fuggire il rischio di trasformarsi nella difesa del ruolo materno imposto dal patriarcato.\r\nL'assemblea finale della rete Non una di Meno ha deciso uno «stato di agitazione permanente» fino allo all'8 marzo.\r\nSull'8 marzo e lo sciopero femminista un ampio stralcio dal testo di sintesi con cui si è chiusa dell'assemblea: \"Il nostro è un discorso che parte dalla libertà e dalla differenza per darle una forza politica, perché quella differenza stabilisce la linea dello schieramento. Di fronte a un uso sistematico delle gerarchie, che dice che la lotta contro la violenza sulle donne giustifica il razzismo o che alcuni possono godere di un po’ di benessere solo se altri sono esclusi, noi siamo le uniche a prendere chiaramente parola e lo sciopero è la pratica che ci permette di affermare questa posizione. Lo sciopero è lo spazio che permette a chiunque rifiuti di essere violentata, sfruttata e oppressa di essere protagonista e prendere parola.\r\nLa discussione su che cosa sia sciopero femminista deve essere perciò portata avanti continuamente e sistematicamente, perché noi lo sciopero femminista lo stiamo imparando nella pratica. Non esiste una definizione o un modello, lo sciopero femminista rompe i modelli. Non riguarda solo la produzione anche se non abbiamo mai rinunciato a entrare nei luoghi di lavoro, ma riguarda anche il lavoro riproduttivo e la riproduzione di tutta la società, perché sciopero significa rifiutare i ruoli e le posizioni che ci vengono imposti e di accettarli a testa bassa.\r\nDobbiamo pensare che cosa significa dare visibilità al carattere femminista dello sciopero, e questo impegno è associato allo stato di agitazione permanente. Arriviamo all’8 marzo facendo in modo che quell’appuntamento sia imperdibile per chiunque ha deciso che non accetta queste condizioni, per chiunque non accetta la violenza come pratica ordinaria di riproduzione della società, o che non accetta il razzismo praticato in proprio nome. Dobbiamo farlo facendo dello sciopero un momento di esplosione, il momento culminante di questa battaglia. Questo ci permette di essere all’altezza della speranza espressa nell’appello che convocava questa assemblea: che “Non una di meno”, sia, perché può continuare a esserlo, un grido di liberazione per tutte e tutti.\"\r\n\r\nQuesti i principali appuntamenti:\r\n13 ottobre - Contro l'attacco alla libertà di scelta delle donne su maternità ed aborto corteo a Verona\r\n10 novembre - giornata di iniziative contro il disegno di legge Pillon\r\n24 novembre - manifestazione contro la violenza sulle donne a Roma\r\n25 novembre - assemblea nazionale a Roma\r\n8 marzo - sciopero femminista con manifestazioni territoriali\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Patrizia, una compagna di NUDM che ha partecipato alla due giorni.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 10 08 patrizia ass nudm","9 Ottobre 2018","2018-10-10 21:47:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/nologna-nudm-2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"184\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/nologna-nudm-2-300x184.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/nologna-nudm-2-300x184.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/nologna-nudm-2-768x471.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/nologna-nudm-2-1024x628.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/nologna-nudm-2.jpg 1500w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Bologna. 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Fanno canzoni pop suonate alla moda elettrica degli Spacemen 3. Dovete vederli dal vivo!\r\nMANIAXXX (Torino, surf punk/garage/dub)\r\nDi difficile catalogazione, i Maniaci spaccano. Più la musica cambia e più ci sei dentro. Psichedelia, garage e puntatine nell'eletrronica e nel dub.\r\n\r\nACID BABY JESUS (Atene garage rock- psychedelic rembetika)\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=EijuIYzk1VM[/embed]\r\nVengono da Atene ma non sono grandi amici di Tsipras. Gli Acidi hanno il suono derelitto dell'eurocrisi, fuso insieme ad un eveidente stonatura da hashish. Presenteranno dal vivo il nuovo lavoro \"Selected Recordings\" uscito per Slovenly nel 2014. Registrato nella clausura di un'isola dell'Egeo è un disco di ballate stanche tipo Zorba dopo qualche vaporizzata, con cover soprendenti che vanno a pescare fino in Zambia. Spettacolo imperdibile, battezziamo la festa con Ouzo e foglie di vite, ballando come satiri. Con la benedizione di Diogene.\r\nJ C SATAN (Bordeaux, dark garage, freak-punk)\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=hWz9CmU-uhs[/embed]\r\nSudatissima combo italo-francese che suona velocissima, impastatata, bramosa e incontrollabile. Fanno musica avvolta in un lurido quanto desiderabile impasto di fuzz e melodia. Sono lascivi e molto irrequieti, specialmente dal vivo. Vanno gustati al massimo del volume, perchè sono così desiderabili anche quando ti prendono a cazzotti.\r\n\r\nVENERDÌ 5 GIUGNO:\r\ndal pomeriggio, sul palco del furgone giallone:\r\nMARIA VIOLENZA (Roma goth-punk)\r\nMATTEO CASTELLANO (chansonnier surreale)\r\nSKULLA (cantautore)\r\nALP KING (one man band/ rap alpino)\r\nIN SERATA SUL MAIN STAGE:\r\nDELACAVE (Francia, Triple Alleance/divers)\r\nSuoni dopati, barcollanti e in costante equilibrio tra il gelo e la danza. Delacave arriva dalla caverna di Strasburgo guidata dalla mente fosforica di Seb Normal. Garantito Triple Alleance!\r\nHOLIDAY INN (Roma Est/Francia, minimal-synth, punk elettrico de'borgata)\r\nDalla borgata della noia sotto la tangenziale Est di Roma, un altro mostriciattolo nato nel cemento. Sono i Suicide alla amatriciana. Con spolverate di aggressività punk. daje!\r\nROY AND THE DEVIL'S MOTORCYCLE (Svizzera, psychedelic twang, space garage, soundtrack)\r\nProva a prenderli. i tre fratelli Stahli in sella alle loro motociclette attraversano una Svizzera più fuzz che fabbrica di cioccolata, suonando giustamente indemoniati e inebetiti. Voodoo Rhythm e il reverendo Beat Man pongono il sigillo, in un anno, questo 2015, pieno di sorprese. Dal vivo sono una gran botta e noi ce li abbiamo. Preparare la sella e scaldare i motori.\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=KQWgj_hHCEk[/embed]\r\n THE ROCK'N'ROLL KAMIKAZES (Italia/Scozia rockabilly incendiario)\r\nPer concludere la serata danze selvagge. Con le chitarre e i ciuffoni questi loschi ceffi incendierAnno l'aria. Si prepara una chiusura detonante con un live-show al quale è letteralmente impossibile sfuggire: bombe soniche dal cielo, pura detonazione rock'n'roll. Hey Barista...\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=FLtV3sZjjMM[/embed]\r\nSABATO 6 GIUGNO\r\nDAL POMERIGGIO:\r\nORKESTRA CALABRONI (Jazz e altre contaminazioni)\r\nNO CHAPPY? BOURGEOIS! (no hip rap/scum music/pop amatoriale)\r\nNANAI (punk molto pop con strumenti minuscoli!)\r\nA Seguire:\r\nBobby Sands e la regina Elisabetta, una fiaba per adulti e bambini, che parla di libertà, amore e coraggio, sul presente e sul passato di un ribelle e di un popolo che non ha mai smesso di chinare la testa.\r\nA cura del Laboratorio Politico Il Cubo di Chieri.\r\nIN SERATA SUL MAIN STAGE:\r\nAL DOUM & THE FARIDS (Milano, world music psichedelica a go go)\r\nUn ritorno di fiamma tutto italiano quello di Al Doum. Italiano sciolto nella musica psichedelica e dolcemente folk che sa dei gusti di tutto il mondo, è una miscela che fa ricordare gli anni 70, quando Walter Maioli fondava gli Aktuala, la più incredibile esperienza \"world\" dello stivale. Ecco la musica di Al Doum è quella. Araba, mediterranea, orientale. Percussiva e ipnotica. Da godersi a piedi scalzi, fumando la pipa della pace con gli amici guardando le zucchine che crescono\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=P9ANTky7u8E[/embed]\r\nMamud Band (Milano, High-life, Afrobeat, afro-funk)\r\nLa più torrida orchestra italiana sintonizzata sull'onda lunga lasciata da mr. Fela Anikulapo Kuti. 12 elementi, esecuzioni fiume, sudore e precisione tecnica al millimetro. Probabilmente questo video non rende l'idea, perchè, come spesso accade, bisogna gustare con occhi e orecchie in prima persona. Attivi dagli inizi dei novanta, nascono dalla passione sfrenata per l'afro-kosmo: non importa se a Lagos o da qualche parte tra la tangenziale Est e l'autostrada, questo è puro verbo della musica in cammino.\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=MlxZLyJcpcQ[/embed]\r\nDOMENICA 7 GIUGNO\r\nla giornata di domenica è dedicata ai libri, ai bambini ed al cabaret. Dal pomeriggio in ordine sparso e in attesa di ulteriori arrangiamenti:\r\n\r\nPresentazione de \r\n\"Sebbene che siamo donne, storie di rivoluzionarie\" di Paola Staccioli, in compagnia dell'autrice: Le storie di dieci militanti che dagli anni Settanta all’inizio del nuovo millennio, in Italia, hanno impugnato le armi o effettuato azioni illegali all’interno di differenti organizzazioni e aree della sinistra rivoluzionaria, sacrificando la vita per il loro impegno.\r\n\r\na seguire:\r\npresentiamo \"Il potere sovversivo della carta\" di Sara Pavan, saggio fumettistico sulle parole e le immagini che diventano pietre. Uscito per Agenzia X\r\nE ANCORA...\r\nIl grandissimo Eduardo “Mono” Carrasco, nome clandestino e provvisorio,da Santiago del Cile, è un grafico, muralista, promotore culturale, fondatore della Brigada Ramona Parra (gruppo muralista cileno), vive e lavora in Italia dal 1974, anno in cui è arrivato dal suo paese come rifugiato politico, dopo l’avvento della dittatura di Augusto Pinochet.\r\nHa collaborato e disegnato sui muri rivoluzionari del sud America ed ha legato il suo nome alla storia di Inti Illimani. Sarà da noi a disegnare insieme ai bambini una grande tela...\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=SPdyf3ftHMc[/embed]\r\ne poi... \r\nspettacolo di marionette \"Happy Birthday mr. Django\", un viaggio animato nella vita di Django Reinhardt con Pinocchia Underground.\r\ndall'aperitivo:\r\ndj set di chiusura, tutto sul CHILL OUT. 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Spettacolo \u003Cmark>imperdibile\u003C/mark>, battezziamo la festa con Ouzo","Come ogni anno, torna il festival estivo autogestito e autofinanziato di Radioblackout.\r\n Tra le zanzare e i nuovi quartieri di Torino Nord, la consueta occasione per sostenere le libere frequenze e godere di un programma multi-sensoriale,\r\n Tutte le sere panini, drinks e birrette per tenere bassa l'umidità relativa.\r\nDA GIOVEDÌ 4 A DOMENICA 7 GIUGNO\r\nvia Cigna 211\r\n Live outdoor sul furgone giallone e sul palco esterno, live sul main stage,\r\n distro, presentazioni di fumetti, libri, cabaret, disegno, spettacoli per bambini\r\n e ancora cucina vegetariana e vegana, forno itinerante benefit lotta No-Tav,\r\n bar selvaggio fin dall'aperitivo\r\ne per non farci mancare niente, ritorna \"il salotto di blackout - ra-dio festa\", con le dirette tutti i giorni dalle 15.00!\r\nRadio Blackout trasmetterà dalla lussuosa postazione autocostruita.\r\nOspiti sfigati, concertini dal vivo, inezie e ciarle mescolate ad un diluvio di musica in compagnia dei vostri djs preferiti!\r\nGIOVEDÌ 4 GIUGNO\r\nad aprire le danze dalle 18.00\r\nall'aperitivo, musica jazz, fusion, funk e soul con un quintetto tutto locale che promette scintille:\r\nla batteria di Maurizio \"gatto\" Plancher, il basso Andrea di Marco, Sandro Lanzafame al piano, Gianluigi Corvaglia al tenore e Tolga Bilgin alla tromba.\r\nPrima e dopo il concerto, musiche a tema da Charles Mingus a Hilary's Pagani.\r\nTHE YELLOW TRAFFIC LIGHT (Torino, shoegaze molto psichedelico)\r\nUna scoperta blackoutiana questi giovanissimissimi sembrano sbucati dalle nebbie romantiche di Mad-chester. 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Garantito Triple Alleance!\r\nHOLIDAY INN (Roma Est/Francia, minimal-synth, punk elettrico de'borgata)\r\nDalla borgata della noia sotto la tangenziale Est di Roma, un altro mostriciattolo nato nel cemento. Sono i Suicide alla amatriciana. Con spolverate di aggressività punk. daje!\r\nROY AND THE DEVIL'S MOTORCYCLE (Svizzera, psychedelic twang, space garage, soundtrack)\r\nProva a prenderli. i tre fratelli Stahli in sella alle loro motociclette attraversano una Svizzera più fuzz che fabbrica di cioccolata, suonando giustamente indemoniati e inebetiti. Voodoo Rhythm e il reverendo Beat Man pongono il sigillo, in un anno, questo 2015, pieno di sorprese. Dal vivo sono una gran botta e noi ce li abbiamo. Preparare la sella e scaldare i motori.\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=KQWgj_hHCEk[/embed]\r\n THE ROCK'N'ROLL KAMIKAZES (Italia/Scozia rockabilly incendiario)\r\nPer concludere la serata danze selvagge. Con le chitarre e i ciuffoni questi loschi ceffi incendierAnno l'aria. 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Italiano sciolto nella musica psichedelica e dolcemente folk che sa dei gusti di tutto il mondo, è una miscela che fa ricordare gli anni 70, quando Walter Maioli fondava gli Aktuala, la più incredibile esperienza \"world\" dello stivale. Ecco la musica di Al Doum è quella. Araba, mediterranea, orientale. Percussiva e ipnotica. Da godersi a piedi scalzi, fumando la pipa della pace con gli amici guardando le zucchine che crescono\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=P9ANTky7u8E[/embed]\r\nMamud Band (Milano, High-life, Afrobeat, afro-funk)\r\nLa più torrida orchestra italiana sintonizzata sull'onda lunga lasciata da mr. Fela Anikulapo Kuti. 12 elementi, esecuzioni fiume, sudore e precisione tecnica al millimetro. Probabilmente questo video non rende l'idea, perchè, come spesso accade, bisogna gustare con occhi e orecchie in prima persona. Attivi dagli inizi dei novanta, nascono dalla passione sfrenata per l'afro-kosmo: non importa se a Lagos o da qualche parte tra la tangenziale Est e l'autostrada, questo è puro verbo della musica in cammino.\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=MlxZLyJcpcQ[/embed]\r\nDOMENICA 7 GIUGNO\r\nla giornata di domenica è dedicata ai libri, ai bambini ed al cabaret. Dal pomeriggio in ordine sparso e in attesa di ulteriori arrangiamenti:\r\n\r\nPresentazione de \r\n\"Sebbene che siamo donne, storie di rivoluzionarie\" di Paola Staccioli, in compagnia dell'autrice: Le storie di dieci militanti che dagli anni Settanta all’inizio del nuovo millennio, in Italia, hanno impugnato le armi o effettuato azioni illegali all’interno di differenti organizzazioni e aree della sinistra rivoluzionaria, sacrificando la vita per il loro impegno.\r\n\r\na seguire:\r\npresentiamo \"Il potere sovversivo della carta\" di Sara Pavan, saggio fumettistico sulle parole e le immagini che diventano pietre. 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Questa volta gli ospiti della Blackout House sono The Blues Against Youth e Mr Occhio One Man Band. La serata si preannuncia imperdibile per gli amanti del blues e dello stile one man band ed è benefit Radio Blackout. Passate quindi a trovarci in via A.Cecchi 21/a (Torino) a partire dalle ore 22:30.\r\n\r\nSe volete farvi un’idea di chi sono gli ospiti della serata date invece una lettura alle biografie che trovate a seguire.\r\n\r\nTHE BLUES AGAINST YOUTH (Roma)\r\nThe Blues Against Youth è il progetto solista di Gianni Serusi, che si esibisce da solo suonando simultaneamente chitarra, voce, grancassa, hi-hat e l'\"invisibile rullante di ferro\".\r\nNel 2008, dopo vari anni di esperienza nella scena hardcore-metal internazionale con il suo gruppo The Orange Man Theory, il musicista romano fonda questa one man band per tributare alcuni ascolti di un tempo che non ha mai abbandonato.\r\nInizialmente ispirato dai suoi eroi country Hank Williams, Merle Haggard e David Allan Coe, The Blues Against Youth sincretizza varie influenze, passando dal riff rock '70 dei Led Zeppelin, Lynyrd Skynyrd e GrandFunk Railroad, attraverso il blues primitivo dei padri del delta, andando verso qualcosa di nettamente più fangoso e travolgente.\r\nA Settembre 2011 TBAY pubblica il suo primo album full-length \"Pure At Heart Blues\" con la sua Deer It Yourself Records e si imbarca in un lungo tour europeo di cinque settimane.\r\n\r\nThe Blues Against Youth ha condiviso il palco con: The Bulemics, Bob Log III, Lo-Lite, Urban Junior, The Stomping Hobos, Miss-Ipi, Harry's Sons, Golden Helmets, Guitou Scumfuck, The Gasoliners, Long Dong Silver, Antares, Guitar Fucker, Sixtyniner, King Automatic, Mr. Occhio, The Big Sound Of Country Music, Davide Lipari, Spooky Man, Belly Hole Freak, Gipsy Rufina, OldSeed, Runaway Brides, Anti-You, Wasted Pido, Anthony Wild Turkish, Movie Star Junkies, O Lendario Chucrobill, Il Muro Del Canto, Skiantos, Angelo Rossi.\r\nascolta The Blues Against Youth \r\n\r\nMR. OCCHIO ONE MAN BAND\r\n\r\nIl più celebre “uomo orchestra” italiano presenta il suo show:un’ ora di rock and roll selvaggio con forti debiti formativi nei confronti di punk, rock e blues del delta del Mississipi. Suona grancassa, rullante, charleston, maracas, e chitarra simultaneamente. Da solo, produce il sound di un'intera band. Mr. Occhio come “one man band”, ha suonato in giro per tutt’Italia, in Francia, Svizzera, Germania, Olanda e Brasile totalizzando più di 200 date in 5 anni. 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Per la 33esima volta OverJoy va in onda su Radio Blackout portando un carico di good vibes nell'etere torinese. Quest'oggi iniziamo con un saluto al Nyege Nyege festival facendo passare nel mixer in regia le tracce degli Africvs, gruppo di percussionisti torinese. Dal pop al cuban al reggae, sempre considerando i temi che consideriamo vitali come il salvamento nel Mediterraneo, viene selezionato Manu Chao, Winston McAnuff con Fixi e due nuove voci femminili: Treesha e Hi-Shine. Dopodiché viene introdotto il 7\" prodotto da Psalm Collective con Ishmel, il figlio di Winston, da cui è stata tratta la foto in evidenza. Classicone di Pablo Moses rivisto da RSD aka Rob Smith, e poi un'altra produzione si Sergio Lopez per Lana Sounds, ormai abituale con OverJoy. La seconda grande release annunciata oggi è la nuova hit di Amoul Bayi con Saah Karim su 7\", imperdibile, a cui segue il brano dell'anno, dalla Turchia Frogressive Dread Unit con Empire.\r\n\r\nArrivano in scena a sorpresa due ospiti in studio: sui nuovi ritmi Addis Records impunnano sul mic Cisco Kid e GALAS! Intervallati solo da uno stepper tune di Ras Divarius, riprendono il microfono sul terzo 7\" presentato oggi che è quello di Pupa Saga What A Gwaan, sul ritmo di Impression's Zen Bow! Si conclude con il brano di Cisco Kid per Dolomite Rockers e con la ristampa con un dub inedito Vibronics della hit di Michael Prohpet Searching For Jah!\r\n\r\nLa ricerca continua ... ","9 Dicembre 2020","2021-06-17 11:04:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Screenshot-2020-12-09-at-09.44.24-200x110.png","OverJoy 33 [S3E11]",1607510260,[269,270,271],"http://radioblackout.org/tag/dub/","http://radioblackout.org/tag/reggae/","http://radioblackout.org/tag/roots/",[273,189,185],"dub",{"post_content":275},{"matched_tokens":276,"snippet":277,"value":278},[62],"con Saah Karim su 7\", \u003Cmark>imperdibile\u003C/mark>, a cui segue il brano","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/2020.12.08-16.30.00-OJ33-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIncredibile puntata quella di oggi! Per la 33esima volta OverJoy va in onda su Radio Blackout portando un carico di good vibes nell'etere torinese. Quest'oggi iniziamo con un saluto al Nyege Nyege festival facendo passare nel mixer in regia le tracce degli Africvs, gruppo di percussionisti torinese. 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Ne è scaturita una discussione che ha coinvolto molti ascoltatori che hanno partecipato con numerosi sms, specie sul lavoro gratuito\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2015 02 27 varengo no expo\r\n\r\nDi seguito un pezzo di Massimo uscito questa settimana su Umanità Nova\r\n\r\nExpo 2015, l’evento che si terrà a Milano a partire dal 1° Maggio (un’altra data saccheggiata), incombe da tempo sulle nostre vite. Con un crescendo, che pare senza limiti, l’evento prende forma, ai nostri occhi, sotto forma di convegni, sponsorizzazioni, manifesti, manifestazioni di strada, manchette pubblicitarie, spot televisivi, articoli di stampa, e chi più ne ha, più ne metta. Il bombardamento mediatico è tale da fare apparire l’appuntamento di Milano come irrinunciabile, imperdibile, quasi che i destini dell’alimentazione umana – argomento di per sé, più che nobile, essenziale – dipendessero da una serie di baracconi fieristici messi su in quattro e quattr’otto.\r\n\r\nOccorre allora metterci il naso, capire meglio cosa rappresenta realmente questa esposizione per coglierne il senso e la portata.\r\n\r\nForse non tutti sanno che Expo è una manifestazione promossa da un ente privato,il BIE, un organismo internazionale non governativo che cura dal 1928 l’organizzazione delle cosiddette Esposizioni Universali in varie città del mondo, con cadenza quinquennale . Queste esposizioni devono avere per contratto temi di portata globale, una durata di sei mesi, nessun limite di spazio e la spesa per i padiglioni a carico dei paesi partecipanti. E’ ovvio che la gran parte di tutti gli altri costi sono a carico della spesa pubblica del paese ospitante che deve garantire il buon successo dell’operazione. Come contropartita si presenta l’esposizione come volano per il rilancio dell’economia, del turismo e conseguentemente dell’occupazione.\r\n\r\nLa storia delle Esposizioni Universali inizia nei tempi immediatamente successivi alla rivoluzione industriale e all’affermazione della borghesia manifatturiera come classe dominante. La necessità di costruire momenti pubblici e ridondanti per mostrare al mondo la potenza dello sviluppo delle industrie, dei trasporti e dei commerci favorisce l’istituzione di queste grandi fiere, che , non a caso, prendono vita, prima in forma ridotta, nella Parigi napoleonica e poi a Londra, cuore pulsante dell’industria moderna. 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Così come verrà confermato quanto il carattere di mega evento dato all’iniziativa, si esprime in netta continuità con la politica delle grandi opere che sta infestando, da tempo, il paese Italia. Ed ecco la devastazione del territorio ove si svolgerà Expo 2015: un enorme estensione di terreno agricolo trasformato in edificabile, la costruzione di infrastrutture quali strade, autostrade, sia di collegamento con l’area che in tutta l’area lombarda, la costruzione apposita di una stazione per TAV in prossimità della fiera stessa, la canalizzazione, sia pur parziale, delle acque. Ed insieme a questi frutti avvelenati, tutto il contorno di traffici politico-affaristici dei quali le cronache ci hanno informato sia pure parzialmente.\r\n\r\nMa non è solo l’aspetto meramente materiale che ci può interessare: c’è ben altro. Il mega evento, la grande opera, soprattutto quando deve realizzarsi in tempi certi, è portatrice di una continua modificazione e stravolgimento delle regole del gioco, tali da comportare modelli di comportamento a se stanti. Appalti affidati senza gara, condizioni di lavoro precarie, supersfruttamento, ‘oliatura’ dei meccanismi burocratici, deleghe in bianco, super poteri alla protezione civile, ecc.: quando l’eccezionalità diventa una condizione permanente cresce fortemente il rischio che si pongano le basi per nuove forme autoritarie e gerarchiche. Per non parlare poi della prevedibile militarizzazione del sito e del territorio circostante, con la scusa dell’antagonismo sociale e del terrorismo internazionale, per imporre un modus operandi che vuole limitare libertà di movimento e di espressione, in linea con l’evoluzione oligarchica della democrazia parlamentare, alle prese con una conflittualità crescente a partire dai territori, sempre più in sofferenza in seguito al continuo saccheggio delle risorse e dei beni collettivi.\r\n\r\nIn effetti l’Expo milanese rappresenta un’opportunità, così come politici, imprenditori, sindacalisti e gazzettieri di turno ci stanno ripetendo da tempo. Ma è un’opportunità per ridisegnare i poteri, di arricchimento e di speculazione, di cementificazione e di privatizzazione; non è un’opportunità per i cittadini. Ricordiamoci che l’evento è stato voluto dal centro destra (duo Moratti-Formigoni) e sostenuto dal centro sinistra (Romano Prodi allora al governo) e oggi, in plancia di comando, c’è il centrosinistra di Pisapia con il leghista Bobo Maroni. Tutti insieme appassionatamente per cogliere l’opportunità. E per farlo hanno costituito una società ad hoc, denominata Expo Spa, società per azioni a prevalenza pubblica (con prevalenza di Ministero dell’Economia, Regione e Comune), che dovrà garantire il successo dell’iniziativa, progettando e finanziando tutte le opere necessarie.\r\n\r\nQuindi denaro pubblico a favore di un evento privato. E’ stato calcolato che solo nel periodo 2008-2010 Expo Spa è costata, solo tra costi di gestione e personale, circa 40 milioni di euro. E il grosso doveva ancora arrivare…","6 Marzo 2015","2018-10-17 22:59:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/03/NOEXPO-200x110.jpg","Expo(sti) alla crisi. 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Per non parlare poi della prevedibile militarizzazione del sito e del territorio circostante, con la scusa dell’antagonismo sociale e del terrorismo internazionale, per imporre un modus operandi che vuole limitare libertà di movimento e di espressione, in linea con l’evoluzione oligarchica della democrazia parlamentare, alle prese con una conflittualità crescente a partire dai territori, sempre più in sofferenza in seguito al continuo saccheggio delle risorse e dei beni collettivi.\r\n\r\nIn effetti l’Expo milanese rappresenta un’opportunità, così come politici, imprenditori, sindacalisti e gazzettieri di turno ci stanno ripetendo da tempo. Ma è un’opportunità per ridisegnare i poteri, di arricchimento e di speculazione, di cementificazione e di privatizzazione; non è un’opportunità per i cittadini. Ricordiamoci che l’evento è stato voluto dal centro destra (duo Moratti-Formigoni) e sostenuto dal centro sinistra (Romano Prodi allora al governo) e oggi, in plancia di comando, c’è il centrosinistra di Pisapia con il leghista Bobo Maroni. Tutti insieme appassionatamente per cogliere l’opportunità. E per farlo hanno costituito una società ad hoc, denominata Expo Spa, società per azioni a prevalenza pubblica (con prevalenza di Ministero dell’Economia, Regione e Comune), che dovrà garantire il successo dell’iniziativa, progettando e finanziando tutte le opere necessarie.\r\n\r\nQuindi denaro pubblico a favore di un evento privato. E’ stato calcolato che solo nel periodo 2008-2010 Expo Spa è costata, solo tra costi di gestione e personale, circa 40 milioni di euro. 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Dal Folk carnatico alle improbabili acrobazie dei compositori del cinema, alle prese con Clavinet ipnotizzati, serpenti, discariche che inquinano la vita a milioni di persone, la dignità degli abitanti di un continente abituato a stringersi, alcune incredibili stranezze e una tradizione musicale lunga qualche migliaio di anni.\r\n\r\npalylist consigliata\r\n\r\nP Susheela and TM Soundarajan - Iruvar Ullam and Pale Pandiya [197*]\r\nDa Chennai con furore. Folk carnatico che si piega dolcemente alla tradizione e potrebbe finire qui. Ma l'instancabile indiano, grande bevitore e tombeur de femmes, qui esagera. Coretti straniati, muri di pitch gratuito, sitar flangerizzati fino a sembrare liuti medievali, voci impossibili e tanto ammore. Grazie Krishna!\r\n\r\nPandit Ram Narayan - Inde du Nord Ragas du Matin e du Jour []\r\nTesori persi nella confusione. Difficilmente capirete di che strumento si tratta, tanto vale che ve lo dica, è un sarangi. Ma anche l'ignoranza sarà riscattata da questi due maestri con l'aura dell'immortalità. Una imnmersione profonda per una meditazione che da uno scampolo delle mie giornate occidentali può diventare eternità impalpabile. Potrebbe portarvi via.\r\n\r\nBappi Lahiri - Karate [197*] - Forse la mia colonna sonora preferita. Spari, catene, inseguimenti e un martellamento pressochè continuo di percussioni. Se ci riuscite immaginate quei momenti nel western in cui il coro si impossessava della melodia. Ora dimenticateli e immergetevi in un classico assoluto della bollywood più oscura. Il film, ovviamente è sulle arti marziali ma è un pallido pretesto per far sfogare Lahiri. E il maestro non delude. Effetti speciali degni di un action movie uscito ieri, arrangiamenti non richiesti, exotismo mai scontato. CULT!\r\n\r\nCharanjit Singh - Instrumental Film Tunes [Odeon 1974]\r\nImperdibile. Dopo aver sintetizzato \"10 ragas to a disco beat\" il mitico Singh si cimenta con arrangiamenti scritti per film non ancora girati. Library Music intossicata da troppe spezie si muove con la genialità sinuosa del Singh, l'unico capace di accostare suoni apparentemente inconciliablili e farli amare appassionatamente. Vedi i vari solo di clavinet \"truccato\" sparsi qua e la. A proposito: qualcuno sa cosa sia il Transicord?\r\n\r\nSurinder & Parkash Kaur - A Treasure Trove of Masterpiece\r\nDue usignole si incontrano a civettare su un albero del pepe. Sotto di loro una nevrosi da centinaia di milioni di persone brulica come in un formicaio. Salite sull'albero, dimenticate la confusione e fatelo. Contro la triste retorica del nazionalismo e dei confini tra i popoli io metto questo simpatico oggetto. Oro fuso in miscela punjabi, per il quale consiglio l'abbinamento con il commovente documentario Punjab Di Koyal \"l'usignolo del Punjab\". E il mio cuore si scioglie come un gelato al sole.","2 Aprile 2014","2018-10-17 22:10:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/04/Iruvar-Ullam-and-Pale-Pandiya-200x110.jpg","Longing for the past. Intossicazioni Indiane",1396440866,[],[],{"post_content":328},{"matched_tokens":329,"snippet":331,"value":332},[330],"Imperdibile","Instrumental Film Tunes [Odeon 1974]\r\n\u003Cmark>Imperdibile\u003C/mark>. Dopo aver sintetizzato \"10 ragas","Outsider Music,con la benedizione del divino Ustad Allauddin Khan presenta una immersione nelle acque putride del grande fiume, per portarvi il suono genuino delle strade polverose di un continente ancora parzialmente inesplorato.\r\nSe per voi l'india è solo il Bangla sotto casa che prepara tristi tikki-masala, questa trasmissione vi riscatterà (per non parlare del fatto che questo non è il primo speciale).\r\nDa Bollywood al cinema Tamil di Chennai, dalle vette innevate del Kashmir fin dentro alla Hindustani Records di Calcutta. 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Ma anche l'ignoranza sarà riscattata da questi due maestri con l'aura dell'immortalità. Una imnmersione profonda per una meditazione che da uno scampolo delle mie giornate occidentali può diventare eternità impalpabile. Potrebbe portarvi via.\r\n\r\nBappi Lahiri - Karate [197*] - Forse la mia colonna sonora preferita. Spari, catene, inseguimenti e un martellamento pressochè continuo di percussioni. Se ci riuscite immaginate quei momenti nel western in cui il coro si impossessava della melodia. Ora dimenticateli e immergetevi in un classico assoluto della bollywood più oscura. Il film, ovviamente è sulle arti marziali ma è un pallido pretesto per far sfogare Lahiri. E il maestro non delude. Effetti speciali degni di un action movie uscito ieri, arrangiamenti non richiesti, exotismo mai scontato. CULT!\r\n\r\nCharanjit Singh - Instrumental Film Tunes [Odeon 1974]\r\n\u003Cmark>Imperdibile\u003C/mark>. 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